21 December, 2025

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Il Consiglio regionale ha approvato il testo unico sulla lingua sarda ed il rendiconto 2017, ed ha ricordato con un minuto di silenzio l’ex consigliere regionale Raffaele Farigu.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. All’ordine del giorno il Testo Unico sulla lingua sarda. Il presidente ha messo in discussione l’articolo 41 “Entrata in vigore” che è stato subito approvato. 

Si è quindi passati alle dichiarazioni finali sulla legge. Il primo a prendere la parola è stato il consigliere Mario Tendas (Pd) che ha annunciato il suo voto favorevole: «E’ una legge frutto del lungo lavoro portato avanti dalla Commissione Cultura  rispetto al quale l’Aula ha apportato delle correzioni intervenendo su alcuni punti critici – ha detto Mario Tendas – la difficoltà maggiore che incontra oggi la lingua è la trasmissione intergenerazionale. Con questo provvedimento si cerca di intervenire su quel fronte. Oggi solo il 3% delle scuole fa progetti di didattica in sardo, la legge cerca di quintuplicare la quota di insegnamento del sardo nelle scuole. Ci sono tutte le ragioni per credere che questo obiettivo possa essere raggiunto».

Soddisfazione per l’approvazione della legge ha espresso il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco: «La legge ha avuto un iter complicato ma alla fine si è raggiunta una sintesi è un punto qualificante di questa legislatura per il quale ringrazio l’on. Paolo Zedda».

Critico invece il consigliere Fabrizio Anedda (Gruppo Misto) che ha annunciato la sua astensione: «Il dibattito non mi ha coinvolto così come non è riuscito a coinvolgere i sardi – ha detto Fabrizio Anedda – la proposta di legge è una distrazione dai problemi del lavoro, la vertenza Aias è solo un esempio con i dipendenti che lamentano il mancato pagamento di 11 stipendi. Preferisco rispondere alla richiesta di aiuto di questi lavoratori, alle richieste delle partite Iva trascurate da tempo. Le priorità sono altre».

Di avviso diverso Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp) che invece ha espresso piena soddisfazione per l’approvazione della legge. «Oggi si compie un passo importante, non è vero che nessuno è interessato alla lingua – ha sottolineato Lai – è vero invece che ci sono problemi seri ma non esiste un popolo senza lingua. Oggi il Consiglio compie un passo importante per affermare la propria identità. Non è di seconda importanza il fatto che venga disciplinato l’insegnamento del sardo a scuola che consentirà alla futura classe dirigente di avere più consapevolezza. Si è compiuto un passo importante».

D’accordo con l’on Lai anche il consigliere del Pd Luigi Lotto: «E’ stato conseguito un buon risultato. E’ chiara a tutti la valenza della lingua per il popolo sardo. Se si considera l’iter della legge, con decine di audizioni in Commissione, si capisce che il lavoro è stato molto complesso. Oggi si fa un passo avanti rispetto a quanto fatto dalla Giunta 13 anni fa. Dalla sperimentazione si passa alla pratica. Si sono create le basi perché il passo in avanti si faccia davvero». Secondo Luigi Lotto occorrerà in futuro mandare avanti i progetti di valorizzazione del sardo, del catalano e delle altre parlate alloglotte. «Abbiamo fatto in modo che il problema non si risolvesse oggi. Tutti quelli che guardano con attenzione alla lingua sanno che la questione potrà essere risolta positivamente. Serviva la massima condivisione».

Raimondo Cacciotto (Pd) ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto: «La discussione ampia che ha caratterizzato l’esame della legge è rappresentativa della varietà del patrimonio linguistico della Sardegna. Anche ad Alghero è nata la Consulta del catalano, è un contributo alla varietà di questo patrimonio linguistico. La legge può fornire un nuovo strumento per la valorizzazione delle parlate isolane e del sistema culturale dell’Isola».

Il relatore Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp), intervenendo in sardo, ha ribadito la validità della legge: «E’ un provvedimento che porta grosse novità e corregge un peccato grave dello Statuto dove manca un riferimento al sardo. Con questa legge approviamo le norme di attuazione e il sardo entra finalmente nello Statuto – ha rimarcato Paolo Zedda – per chi ha ancora dubbi, dico che tutti i finanziamenti per la lingua si traducono in lavoro. Una buona legge promuove anche il turismo e influisce sul dimensionamento scolastico». Paolo Zedda, infine, ha ringraziato gli ex consiglieri regionali Efisio Arbau, Modesto Fenu e Gavino Sale per le proposte di legge presentate e poi confluite nel Testo Unico, l’ex presidente della Commissione Cultura Gavino Manca e la funzionaria Cristina Caria per il lavoro svolto.

Voto favorevole ha annunciato anche Augusto Cherchi (Pds): «Il Partito dei Sardi ha consapevolezza che la Sardegna è una nazione e ha il dovere di perseguire l’unità su un elemento come la lingua – ha detto Augusto Cherchi – siamo stati irremovibili quando abbiamo proposto una sintesi nella ricerca di uno standard unico che considerasse le diverse esperienze territoriali e storiche. Non siamo caduti nel tranello dello scontro, abbiamo sommato le esperienze e siamo arrivati all’ipotesi di una norma linguistica e ortografica unica. Si è fatto un importante passo in avanti».

A favore della legge si è schierata anche Rossella Pinna (Pd): «Avrei voluto pronunciare la mia dichiarazione in campidanese ma purtroppo appartengo a quella generazione di persone a cui è stato negato il diritto di parlare in sardo – ha detto Rossella Pinna – a scuola mi veniva impedito di parlare la mia lingua, ho recuperato da mia nonna che mi parlava di nascosto in sardo perché aveva capito l’importanza della conoscenza della lingua materna. Sono favorevole a questa legge, una buona norma sulla quale la commissione ha lavorato per due anni. Non sono d’accordo con chi ritiene, anche all’interno della maggioranza,  che sia un problema di poco conto e che ci fosse qualcosa di più urgente della lingua. Serviva un intervento che superasse la legge 26, c’è la necessità di diffondere l’uso della lingua, elemento fondamentale della nostra identità. Invito insegnanti e genitori a tramandare e insegnare la lingua. Si torni alle radici perché senza radici non si vola».

In sardo è intervenuto il consigliere dei riformatori Luigi Crisponi: «Quando tu puoi parlare la tua lingua non solo a casa ma tra la gente provi grande soddisfazione, quando lo fai in consessi importanti come questo ti senti libero – ha detto Luigi Crisponi – peccato che però la legge che andiamo ad approvare presenti diverse lacune». Secondo l’esponente della minoranza la norma poteva essere definita meglio ascoltando le raccomandazioni provenienti dai territori: «E’ una mancanza alla quale non si può porre rimedio – ha concluso Luigi Crisponi – siamo andati di fretta, serviva una riflessione più approfondita».

Voto contrario ha annunciato il capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta: «Questa legge mi pare un matzamurru. Noi consiglieri della Gallura per quanto sia apprezzabile lo sforzo dell’art.9 riteniamo che il gallurese sia stato impoverito – ha affermato Pierfranco Zanchetta – vedremo se la Consulta sarà capace di trovare anche per il gallurese e l’isulanu de la Maddalena una forma di tutela. Ricordo che due delibere del 2010 e del 2012 del Consiglio provinciale di Olbia chiedevano una revisione della legge regionale 26 e della legge nazionale 482 che non considerano lingua il gallurese. Allora si aprivano sportelli linguistici di logudorese a Olbia, una forzatura inaccettabile. Una glottofagia, un cannibalismo linguistico che ci declassa non può starci bene. Mi auguro che la legge possa avere gli effetti indicati dall’art.9. Ci auguriamo un plurilinguismo democratico».

Giudizio condiviso dall’altro consigliere gallurese Giuseppe Meloni (Pd): «A mio parere non esiste una lingua sarda ma diverse lingue sarde. Si sta perdendo un’occasione d’oro per riaprire un confronto con il legislatore nazionale. La legge 482 è ambigua, non riconosce il gallurese e fa confusione. Era dovere della Regione chiedere un’integrazione dell’art.2 della legge 482. Bastava seguire l’esempio svizzero. Con questa legge stiamo ribadendo che esistono lingue di serie A e lingue di serie B. Occorreva più coraggio, per questo voterò contro»

Voto contrario ha annunciato anche Stefano Coinu (Forza Italia): «La legge ha avuto un iter tormentato, ci sono state 100 audizioni e una volta arrivata in Aula quasi 400 emendamenti, alcuni dei quali sostanziali proposti dalla stessa maggioranza come l’abrogazione dell’art. 2 e le correzioni l’art. 9 – ha ricordato Stefano Coinu – la chicca è proprio l’art. 9 che migliora la stesura originaria e demanda a una Consulta, composta da 28 elementi, la definizione di una norma linguistica e ortografica. Gli esperti saranno scelti tenendo conto della loro provenienza geografica. Credo che in cuor suo non sia contento nemmeno Paolo Zedda. Si sta decidendo di non decidere, noi chiedevamo di rinunciare. Il voto è contrario, si sta disgregando il popolo sardo per provare a unire la maggioranza».

Critico anche Gaetano Ledda (Psd’Az – La Base): «Nel dibattito si sono sentite opinioni diverse. La maggioranza per trovare l’unità ha fatto cambiamenti sostanziali. Alla fine è venuta fuori una grande confusione. Ricordo che la lingua sarda è unica, composta da diverse parlate. Oggi diciamo in legge cose non vere. Stiamo modificando la realtà. La lingua sarda è una».

Per Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi «si tratta di un lavoro non finito in Commissione e non trattato nel migliore dei modi dal Consiglio. Manca la base, l’essenza del perché abbiamo una lingua. E’ facile dire che siamo una nazione, ma non capiamo quale sia l’idem sentire di una comunità».

Contro la proposta in discussione anche l’intervento di Giovanni Satta (Psd’Az – La Base). «In questa legge di buono c’è solo l’impegno che vi ha messo Paolo Zedda. Per altro è una legge che evidenzia le divisioni. Io ho imparato il sardo da piccolo poi sono stato a Sassari e Olbia e ho imparato le altre parlate. La legge è stata approvata in fretta per accontentare qualcuno, la maggioranza è obbligata a votarla come ha fatto per la riforma sanitaria e per i soldi dei pastori. Dispiace perché si poteva trovare l’unità. La lingua non è né di destra nè di sinistra. Riportatela in Commissione».

Marco Tedde (Forza Italia) ha ribadito il giudizio negativo sulla legge espresso a più riprese nel corso della discussione. «C’è stato un lungo braccio di ferro all’interno della maggioranza tra chi parteggiava per i localismi e chi invece puntava a una lingua standard la proposta iniziale è stata destrutturata, i valori di riferimento sono venuti a mancare. Questa è una legge inadeguata rispetto agli obiettivi strategici. Unico lato positivo è l’inserimento della valorizzazione della lingua catalana di Alghero che ha pari dignità rispetto al sardo. Questo era stato ignorato all’inizio. Grazie a noi oggi il catalano ha un ruolo. Ciò non toglie che nel suo complesso la proposta sia negativa».

Per la capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, «oggi è un giorno triste perché non abbiamo potuto dare il nostro contributo per unire il popolo sardo, invece di dividerlo. Credo, a giudicare dal risultato arrivato in quest’Aula, che in commissione non si sia lavorato rispettando i canoni di formazione di una legge. Non ho mai pensato di avere il verbo e dunque la lingua per parlare a tutti i sardi ma sono convinta che campidanese e logudorese, come dicono studi scientifici,  derivino separatamente e insieme dal latino».

Si è espresso contrariamente anche l’on. Gianluigi Rubiu (Udc), che ha detto: «Questa legge è sbagliata nei tempi e non è pienamente condivisibile nei contenuti. E’ una legge bandierina che non produrrà effetti positivi per la Sardegna, pur riconoscendo noi l’importanza di un testo di legge che affermi l’esistenza di una lingua sarda comune. Altri sono i provvedimenti, però, che i sardi attendono e non possiamo ignorare il momento storico con un 3,3 per cento di aumento della povertà in Sardegna rilevato questa mattina dall’Istat. Il tasso di disoccupazione dei giovani sardi è ormai al 54 per cento e la dispersione scolastica al 33 per cento. Abbiamo bisogno di aggiungere altro? Sì, lo spopolamento delle zone interne e la fuga di cervelli dall’Isola».

Per l’on. Giuseppe Fasolino (FI) «abbiamo perso tanto tempo per fare un pasticcio e il Consiglio ha stabilito chi di noi ha la dignità della lingua sarda. Noi galluresi non abbiamo la dignità degli altri. E mi chiedo perché il campidanese non sia considerato una lingua sarda. La verità è che dovevate approvare questa legge per mettere una bandierina ma sapete come me che si tratta di un provvedimento sbagliato. Non è di questi comportamenti che ha bisogno la Sardegna».

A favore del provvedimento in esame si è espresso il capogruppo del Pd, on. Pietro Cocco, che ha detto: «In realtà questo testo ha avuto un iter lunghissimo che testimonia la difficoltà della trattazione del tema, sotto il profilo politico, culturale e scientifico. Non si fanno le leggi per mettere le bandierine, come ho sentito: si fanno perché è necessario farle. E una legge sulla lingua sarda andava fatta: potrà essere migliorata, se serve. Ma intanto la facciamo, per la prima volta, e colmiamo un bisogno che esisteva. Torneremo a discuterne, aprendo il dibattito nella società».

Non appena è giunta in Aula la notizia del decesso, il presidente Ganau ha invitato i consiglieri a un minuto di raccoglimento per ricordare l’on. Raffaele Farigu, consigliere regionale del Psi nelle legislature VII X e XII e due volte deputato, venuto a mancare questa mattina. Originario di Capoterra, Farigu era nato nel 1934 e aveva affiancato il suo lavoro in prefettura all’attività politica e a quella sociale ai vertici dell’Uce (Unione ciechi d’Europa) e dell’istituto di formazione professionale Ierfop.

Poi il voto finale della legge sulla lingua sarda, che è stata approvata.

Il presidente Gianfranco Ganau è passato poi all’esame del punto successivo dell’ordine del giorno: il rendiconto del Consiglio regionale per il 2017. L’on. questore Fabrizio Anedda ha illustrato la relazione e lo ha rimesso, con parere positivo, alla valutazione dell’Aula.

Per l’on. Gianni Lampis (Fdi) «da tre mesi mi ritengo molto infastidito per l’atteggiamento del collegio dei questori e non voterò questo rendiconto».

Il rendiconto ed i suoi allegati sono stati approvati dall’Aula. Approvato poi anche il rendiconto dei Gruppi consiliari del 2017 ed il resoconto del Corecom Sardegna 2017.

Il presidente Gianfranco Ganau ha tolto la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo che ha convocato il Consiglio per martedì 3 luglio, alle 16,30. Primo punto all’ordine del giorno la proposta di legge 508 (Lotto e più) Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2017, n. 16 (Norme in materia di turismo). Seguirà l’esame della PL 164 (Pinna e più) Interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli, della PL 495 (Lotto e più) Disposizioni per la valorizzazione della suinicoltura sarda e della PL 506 (Lotto e più) Norme per la lavorazione, la trasformazione ed il confezionamento di prodotti agricoli esclusivamente aziendali.

L’ordine del giorno proseguirà con l’esame della PL 434 (Lotto e più) Disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali, della PL 223 (Comandini e più) in materia funebre e cimiteriale. Ex articolo 102 entra in aula anche la proposta di legge 481 (Lai e più) Disposizioni in materia di personale della categoria “assuntori” operante in Sardegna in base alla legge n. 14 del 1965 e costituzione della “Lista ad esaurimento assuntori”.  

Martedì 3 luglio alle 15,30 la Conferenza dei capigruppo incontrerà i presidenti dei comitati provinciali INPS della Sardegna, sulla presenza dell’Istituto sul territorio.

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Bilancio positivo per il 1’ Memorial Giovanni Corrias di bocce, gara regionale di terna che ha visto la partecipazione di 65 atleti, suddivisi in 55 formazioni, a rappresentare 15 società dei comitati provinciali di Cagliari e Oristano che si sono confrontati in 7 bocciodromi, da Serramanna a Sestu, passando per Cagliari e ovviamente Carbonia, dove il Circolo Bocciofilo Comunale ha ospitato le finali pomeridiane.

Le eliminatorie hanno avuto inizio alle 9.00 di domenica 24 giugno, la finalissima e le premiazioni si sono protratte fino alle 20.00. Ad avere la meglio, al termine di una finale al cardiopalmo, la formazione della Galligel Sestu formata da Fabio Serra, Mario Cau e Ruggero Pitzianti, che hanno avuto la meglio sulla formazione del Circolo bocciofilo Cagliari formata da Nicolas Mereu e da due donne, Mirella Cotza e Maria Grazia Mura; al terzo posto la terna formata da Alessio Frongia, Giancarlo Cabriolu ed Eugenio Cabriolu, della Bocciofila Serramanna; al quarto posto la formazione di Settimo San Pietro fomata da Paolo Salis, Mauro Mereu e Daniele Porceddu.

E’ stata una gara particolare, soprattutto per la tipologia, che ha unito giovani, meno giovani e donne, come ha sottolineato il vice-presidente regionale della Federazione Italiana Bocce Oscar Migliorini: «Era da tempo che non si vedeva una gara domenicale che dà la possibilità ai giocatori di tutta l’isola di incontrarsi».

La manifestazione ha ricordato un bocciofilo e, soprattutto, un uomo stimato ed apprezzato da tutti, Giovanni Corrias, come ha ribadito la presidente del Consiglio comunale di Carbonia Daniela Marras, che ha assistito alla cerimonia premiazioni, in rappresentanza di tutta l’Amministrazione comunale.

La direzione delle gare è stata curata dall’arbitro regionale del Gap di Oristano Amos Muscheri, coadiuvato dagli arbitri provinciali del Gap di Cagliari Palmiro Usai e Piero Zicca.

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L’assessorato regionale della Pubblica istruzione ha prorogato i termini per la presentazione delle richieste di finanziamento per la riqualificazione degli impianti sportivi.
Le domande potranno essere presentate fino alle ore 13.00 del 10 luglio 2018. 

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Assessorato Lavoro

L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato l’avviso CA.R.P.E.D.I.EM. “Catalogo regionale dei progetti eleggibili di inclusione e di empowerment”.

L’avviso, mediante la costituzione del Catalogo vuole fornire strumenti a sostegno delle equipe multidisciplinari dei Plus della Regione, che ha come intento l’attivazione di un insieme di interventi con la finalità di reinserimento sociale oltre che lavorativo, rivolti alle persone e alle famiglie in condizioni di disagio che usufruiscono del REIS.

La Regione vuole fornire uno strumento innovativo capace di attivare la collaborazione integrata tra pubblico e privato, con il coinvolgimento delle organizzazioni del terzo settore, delle forze produttive e delle parti sociali, tutte impegnate ad arginare e combattere la condizione di povertà, sperimentando un modello capace di istituire una rete territoriale dei servizi sociali a beneficio delle comunità di riferimento.

Possono presentare la domanda di partecipazione:
– le organizzazioni del Terzo settore;
– i soggetti autorizzati allo svolgimento di attività di intermediazione;
– i soggetti sociali solidali;
– gli enti di gestione pubblico-privata;
– le agenzie formative accreditate.

I progetti da presentare dovranno ricadere sulle seguenti Aree di bisogno:
– Estreme povertà e disagio sociale;
– Inclusione sociale per immigrati;
– Dipendenze;
– Disagio familiare con presenza minori e/o anziani e/o disabili a carico;
– Riabilitazione ex detenuti o soggetti a misure alternative al carcere;
– Reinserimenti sociali in favore di disoccupati di lungo termine.

Le disponibilità finanziarie iniziali complessivamente utilizzabili sono pari a euro 16.500.000.

Per l’attuazione del catalogo CA.R.P.E.D.I.EM l’avviso mette a disposizione risorse pari a euro 10.000.000, mentre per l’attuazione dei piani personalizzati definiti dall’èquipe per interventi formativi previsti dai Cataloghi dell’offerta formativa dell’assessorato del Lavoro, l’avviso mette a disposizione risorse pari a euro 6.500.000.

Le domande dovranno pervenire esclusivamente per via telematica tramite il SIL entro e non oltre le ore 12.00 del 3/09/2018.

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Ieri sera i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di San Vito nel corso di servizi di prevenzione e controllo del territorio a Villaputzu, hanno arrestato un 34enne di Villasimius, F.M., operaio, per detenzione di sostanza stupefacente. bordo di un’autovettura Fiat Punto e trovato in possesso di oltre 1 kg di marijuana insieme a denaro contante ritenuto provento dello spaccio. Ieri mattina il giovane è stato processato in Tribunale, a Cagliari, e condannato a 1 anno e 5.000 euro di multa.

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Questa mattina la spiaggetta del sottopiazza di Porto Cervo è stata invasa da una pacifica “armata” di oltre 90 aspiranti canoisti: bambini e ragazzi provenienti dal campo scuola della Parrocchia Stella Maris, la comunità guidata da Don Raimondo Satta, accompagnati dagli animatori e sostenuti dai genitori, hanno partecipato alla prima edizione del “Canoa Kayak for Children – Costa Smeralda 2018“, un open day interamente dedicato al mondo della canoa organizzato da Smeralda Holding, in collaborazione con la Società Canottieri Ichnusa di Cagliari.

Dalle 9.00, sei istruttori professionisti della Canottieri Icnusa hanno guidato i ragazzi in un percorso ludico e didattico di avvicinamento alla disciplina della canoa. Dopo avere appreso le basi della pagaiata ed essersi messi alla prova con la stabilità delle diverse tipologie di imbarcazioni, i ragazzi si sono sfidati in gare di velocità e giochi di agilità a squadre.

La prima edizione del Canoa Kayak for Children – Costa Smeralda 2018 è una delle nuove iniziative proposte da Smeralda Holding per questa estate, che va ad arricchire il programma di attività “Smeralda Holding per il Territorio” istituito dalla società del Qatar che, all’interno del più ampio obiettivo di sostenere la crescita della comunità locale, prevede anche attività per avvicinare i giovani allo sport e ai suoi valori.

Era presente alla giornata Mario Ferraro, AD di Smeralda Holding, che ha dichiarato: «Smeralda Holding gioca un ruolo attivo nella comunità ed è vicina alle esigenze delle famiglie. Rafforzando l’offerta delle attività sportive e ricreative che crediamo siano un elemento fondamentale nella formazione dei giovani, l’ Open Day Canoa for Children si aggiunge alle altre iniziative destinate alla comunità, come i corsi di tennis, di golf e l’accademia di inglese. Ringraziamo la Società Canottieri Ichnusa di Cagliari per il fantastico lavoro svolto oggi e siamo felici che anche grazie a loro, i ragazzi abbiano potuto trascorrere una bellissima esperienza di mare e canoa a Porto Cervo.»

Smeralda Holding è una società italiana il cui azionista unico è Qatar Holding, braccio operativo di QIA, uno dei fondi sovrani più importanti al mondo, con una capacità di investimento di oltre 250 miliardi di dollari. Smeralda Holding nel 2012 ha rilevato dalla precedente proprietà un patrimonio immobiliare composto da quattro hotel (Cala Di Volpe, Romazzino, Pitrizza e Cervo), la Marina di Porto Cervo (uno dei più importanti porti nel Mediterraneo), un cantiere navale, il Pevero Golf Club, a cui si aggiungono altri asset minori come shops, uffici, appartamenti, bar, ristoranti e il 51% di una JV che possiede 2.300 ettari di terreni di costa.

La Società Canottieri Ichnusa è una associazione sportiva dilettantistica che opera sul territorio dal 1891, membro dell’Unione Nazionale Associazioni Sportive Centenarie d’Italia è la società di sport nautici più antica dell’isola. La Canottieri Ichnusa opera nel settore sportivo nautico nei mari di Sardegna. Affiliata alle Federazioni FIC, FICK, FIV, FIPSAS annovera tra le proprie discipline il Canottaggio, la Canoa Olimpica, la Canoa Polo e la Vela d’altura. È riconosciuta nel campo nazionale come realtà solida che investe sulla formazione e la preparazione dei giovani di ogni disciplina. Conta tra le proprie fila alcuni atleti nelle squadre Nazionali e il Tecnico Federale della Nazionale Under 21. Fondata nel 1891 per la pratica della Voga, negli anni si è evoluta abbracciando un numero sempre maggiore di discipline e si è continuato a lavorare per rinnovare e ammodernare le strutture e le attività proposte ai soci ed alla popolazione locale stimolando e valorizzando coloro che lavorano per la società con obiettivi più grandi e ambiziosi. La collaborazione con le società sportive locali costituisce oggi un volano per le attività future che il nuovo Consiglio Direttivo, insediatosi nel 2017, si impegna a promuovere.

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Domani sera, giovedì 28 giugno, dalle ore 20.00 presso l’enoteca “I Vinattieri” di Sant’Antioco, si terrà la serata “Calici di Poesia”.

Degustazioni di buon vino e letture, tratte dall’opera “Emozioni. Sulle ali di un Gabbiano” di Gianluca Lindiri.

Tra tutti i partecipanti alla serata si terrà un contest di poesia/scrittura estemporanea.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione ArgoNautilus.

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Il cittadino al servizio della scienza, con l’obiettivo di partecipare alla salvaguardia dell’ambiente marino. Un principio a suo modo etico e rivoluzionario conduce “Tavolara Lab”, l’iniziativa dell’Area marina protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo, finanziata dal ministero dell’Ambiente, che rappresenta l’ideale prosecuzione del progetto “Together for Tavolara” finanziato a suo tempo dalla Fondazione “Con il Sud”. Una serie di attività che si svolgeranno con il fondamentale ausilio di Reef Check Italia, una onlus che fornirà il personale per le attività di formazione ed educazione ambientale previste da tutte le azioni descritte, attingendo a proprie figure professionali. Dopo gli eccellenti risultati ottenuti, l’ente gestore dell’Amp di Tavolara Punta Coda Cavallo lavora nella direzione del consolidamento e nella fidelizzazione dei cittadini che usufruiscono di questo paradiso naturalistico, per coinvolgerli direttamente e attivamente. Attività di formazione ed educazione ambientale suddivise in quattro azioni principali. Nasce così Tavolara Lab, che domani sera, alle 21.00, a La Casa delle Farfalle di Mare di Porto San Paolo, ospiterà il primo evento, con la presentazione dell’iniziativa “Riconosci la cernia”, alla presenza dell’autrice dell’omonimo progetto, dottoranda dell’Amp di Tavolara, Elena Desiderà. Si tratta di una linea di azione che prevede il coinvolgimento dei fotografi subacquei, i quali sono chiamati proprio a condividere le foto e i video che documentano le cernie presenti nei siti di immersione dell’Amp. La cernia bruna, Epinephelus marginatus, rappresenta una delle principali specie carismatiche delle aree marine protette del Mediterraneo, di particolare interesse per il turismo subacqueo. L’obiettivo del progetto è quello di monitorare la presenza e il numero di cernie brune presenti nello spazio dell’Amp e durante il periodo estivo allo scopo di garantire efficaci misure di tutela di una specie in pericolo a causa del sovrasfruttamento della pesca. Per tutta la stagione estiva 2018, da ora fino a settembre, saranno contattati i centri di immersione autorizzati dall’Amp ed i loro clienti, coinvolgendo i subacquei nel censimento di questa importante risorsa. Successivamente sarà creato un database del materiale fotografico, dalla cui analisi si stabilirà l’identificazione dei singoli esemplari di cernia bruna. Il metodo di riconoscimento si baserà sulle differenze naturali e permanenti delle macchie cefaliche delle cernie, paragonabili all’impronta digitale umana. L’elaborazione dei dati, che porterà ad assegnare ad ogni cernia un diverso nome proprio, inizierà parallelamente alla raccolta del materiale video-fotografica e si concluderà entro il 30 novembre 2018. L’identificazione individuale delle cernie consentirà di stimare il numero delle cernie presenti presso i siti d’immersione, oltre che evidenziare eventuali fenomeni di migrazione verso altri siti che potrebbero supportare la formazione di aggregazioni riproduttive.

FORESTA SOTTOMARINA.

La seconda linea di azione, denominata “Foresta Sottomarina”, coinvolge invece i sub di sette centri d’immersione autorizzati che hanno aderito all’iniziativa e che forniranno dati e informazioni sulla Posidonia oceanica, le cui praterie rivestono un ruolo fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi marini costieri, offrendo cibo e protezione a molte specie, anche di pregio, oltre a un ruolo esclusivo nella protezione dei fondali e dei tratti di litorale ad essi antistanti. I subacquei volontari saranno chiamati, nei mesi di luglio e agosto, ad apprendere ed applicare il protocollo di rilevamento ideato e fornito dal comitato scientifico dell’Amp di Tavolara. Un monitoraggio che prevede di valutare la densità della prateria attraverso il conteggio dei fasci fogliari entro una cornice quadrata di 50×50 centimetri. I volontari lavoreranno in coppia e si alterneranno nella conta dei fasci di posidonia, annotando il numero di fasci contati, la profondità e il tipo di substrato (sabbioso, roccioso o matte). Il progetto ha lo scopo di formare i subacquei sul fondamentale ruolo ecologico della Posidonia oceanica e determinare al contempo lo stato di salutedella stessa utilizzando la densità dei fasci come indice di riferimento. 

LIBERIAMO LE DUNE.

La terza linea di azione si svilupperà con il supporto degli studenti degli istituti superiori cittadini, che saranno sensibilizzati sulle tematiche delle specie aliene e al rischio di perdita della biodiversità associato alla presenza di queste specie. Circa 300 studenti saranno coinvolti in attività di sensibilizzazione e formazione che si svolgeranno durante incontri in plenaria a scuola e in occasione di attività pratiche di eradicazione. Saranno programmate uscite sul campo, per identificare ed eradicare manualmente il Carpobrotus, considerata tra le specie vegetali maggiormente invasive nelle isole e nelle zone costiere mediterranee, per questo oggetto di un numero crescente di programmi di eradicazione. Gli obiettivi sono quelli di arginare, con l’intervento di eradicazione, la propagazione vegetativa; Migliorare lo stato di conservazione delle specie e degli habitat tutelati; aumentare la consapevolezza, da parte dei partecipanti, dei rischi ambientali connessi alla perdita della biodiversità; stimare l’estensione delle aree da bonificare all’interno dell’Amp di Tavolara, con l’ausilio di Gps portatili; documentare e mappare, su sistema informatico territoriale, attraverso la raccolta di materiale fotografico, le aree di eradicazione; bonificare un’area pari a mille metri quadrati.

SPIAGGIA PULITA

La quarta linea di azione si avvarrà della collaborazione di altri 300 studenti degli istituti superiori, sensibilizzandoli e formandoli alle tematiche di conservazione della spiaggia come risorsa e come ambiente di “confine” da tutelare, attraverso attività pratiche di monitoraggio sulla produzione di rifiuti.  Attraverso uscite concordate con le scuole, gli studenti, divisi per gruppi, dovranno monitorare la spiaggia indicata con il protocollo Mac emerso, che prevede raccolta di dati, attraverso la compilazione di apposite schede. Si tratta di una attività finalizzata a promuovere la sostenibilità ambientale e le attività di monitoraggio sulle spiagge; Stimolare l’attenzione sugli impatti derivanti anche dalla pulizia meccanica delle spiagge e pianificare, con i dati raccolti, la gestione della fascia costiera e, dunque, preservare nel tempo la funzione ecosistemica dei litorali e renderli fruibili anche alle generazioni future. All’interno di quest’ultima linea di azione, Reef Check fornirà le schede tecniche attraverso la cui compilazione potranno essere raccolti i dati forniti dagli studenti e poi caricati sul portale www.reefcheckmed.org per permetterne l’elaborazione e la successiva restituzione all’ente gestore dell’Amp di Tavolara-Punta Coda Cavallo.

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Dopo il successo di Pollination – una serie di serate a maggio che hanno “impollinato” la Capitale con 3 appuntamenti speciali, la nona edizione di Spring Attitude, il Festival internazionale di musica elettronica e cultura contemporanea di Roma, punto di riferimento delle nuove tendenze nel suono, decide di fiorire in autunno e dà appuntamento dal 4 al 6 ottobre. “Fall is the new Spring” il motto di questa nuova edizione che si terrà in due location d’eccezione come il Mattatoio Testaccio e l’Ex Dogana.

Novità assoluta di quest’anno la collaborazione con una delle realtà culturali italiane più importanti, il Romaeuropa Festival. Grazie all’incontro con Digitalive – la nuova sezione di REf dedicata al rapporto tra arti performative e universo digitale – i due festival legati ai nuovi linguaggi e alla ricerca artistica, uniscono per la prima volta le forze e lavorano alla creazione di un unico evento inaugurale, il 4 ottobre al Mattatoio Testaccio, che prenderà il nome di Digital Attitude.

Una serata dedicata nuovi linguaggi sonori e visivi per esplorare in maniera creativa le culture del digitale o sfidare creativamente le nuove tecnologie. In programma un percorso attraverso performance multimediali firmate da artisti internazionali e da giovani realtà emergenti.

Il 5 e 6 ottobre Spring Attitude si sposta nel quartiere San Lorenzo, negli spazi dell’Ex Dogana, per portare sul palco grandi dj e producer internazionali con un occhio di riguardo ai alle band e agli artisti più interessanti del nostro Paese: per la prima volta nella sua storia il festival dedica, infatti, alle migliori realtà musicali italiane un palco ad hoc, l’italian Attitude Stage, a testimonianza del grande fermento culturale in campo musicale che la nostra penisola sta vivendo  in questo periodo.

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«La Giunta regionale si esprima sul licenziamento di 95 lavoratori ARST, dovuta secondo l’azienda, a “una costante e progressiva riduzione delle risorse disponibili”. Un provvedimento di un’azienda pubblica di cui non si ricordano precedenti.»

Lo chiede in un’interrogazione il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa.

«Tra le cause del grave disavanzo sono stati indicati gli oneri derivanti dal rinnovo del CCNL Autoferrotranviari, firmato quasi tre anni fa, che ha indotto  l’ARST a ridurre in maniera consistente i costi facendo ricorso, tra l’altro, a contratti di lavoro part time. L’azienda ha ritenuto che non sia possibile il ricorso ad altre forme di ammortizzatori sociali diversi dalla NASPI, prevedendo il riconoscimento di appositi incentivi all’esodo, che tuttavia in molti casi si rivelano insufficienti a garantire adeguati livelli di reddito – aggiunge Michele Cossa -. Il presidente della Giunta e gli assessori dei Trasporti e del Lavoro monitorino con attenzione le procedure di licenziamento in corso, per evitare che quasi 100 famiglie si ritrovino nel giro di poche settimane senza alcuna garanzia economica, considerati anche i tempi necessari per l’attivazione delle misure di sostegno al reddito, come la NASPI.»