21 December, 2025

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Con il ritorno del bel tempo, sono ripresi sulle coste del Basso Sulcis, gli sbarchi di extracomunitari. Durante la notte appena trascorsa, alla seconda spiaggia di Porto Pino presso il porto commerciale di Sant’Antioco, sono giunti complessivamente 24 cittadini, verosimilmente di nazionalità algerina, tutti adulti e in buone condizioni di saluti. Terminate le formalità di rito sono stati tradotti dai carabinieri di Narcao, San Giovanni Suergiu e Giba, presso il centro di accoglienza straordinario di Monastir.

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Sono 13 le località della Sardegna che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento della bandiera blu dalla FEE, Foundation for Environmental Education (Fondazione per l’Educazione Ambientale) fondata nel 1981, un’organizzazione internazionale non governativa e non-profit con sede in Danimarca.

La FEE agisce a livello mondiale attraverso le proprie organizzazioni ed è presente in più di 73 paesi nel mondo (in Europa, Nord e Sud America, Africa, Asia e Oceania).

L’obiettivo principale dei programmi FEE è la diffusione delle buone pratiche ambientali, attraverso molteplici attività di educazione, formazione e informazione per la sostenibilità.

I programmi internazionali FEE hanno il supporto e la partecipazione delle due agenzie dell’ONU: UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) con cui la FEE ha sottoscritto un Protocollo di partnership globale e riconosciuta dall’UNESCO come leader mondiale per l’educazione ambientale e l’educazione allo sviluppo sostenibile.

La FEE Italia, costituita nel 1987, gestisce a livello nazionale i programmi: Bandiera Blu, Eco-Schools, Young Reporter for the Environment, Learning about Forests e Green Key.

Le attività della FEE Italia sono certificate secondo la norma ISO 9001-2008.

Tra le 13 località sarde premiate quest’anno, c’è Teulada (Sud Sardegna), con ben tre spiagge: Porto Tramatzu, Sabbie Bianche (dai più conosciute come Le Dune) e Tuerredda.

Le altre località sarde sono:

Badesi: Li Junchi, Li Mindi – Lu Stangioni, Pirrotto Li Frati – Baia delle Mimose.

Trinità d’Agultu e Vignola: La Marinedda, Spiaggia Lunga Isola Rossa.

Santa Teresa Gallura: Rena Ponente (loc. Capo Testa), Rena Bianca, Zia Culumba (loc. Capo Testa, Rena di Levante), La Taltana – Santa Reparata.

La Maddalena: Bassa Trinità, Monti D‘a Rena, Tegge, Spalmatore, Porto Lungo, Caprera Due Mari, Caprera Relitto.

Palau: Palau Vecchio, Fronte Stagno Saline, L’Isolotto, L’Isuledda (Porto Pollo), La Sciumara, Foce Fiume Liscia.

Castelsardo: Madonnina/Stella Maris, Sacro Cuore/Ampurias.

Sorso: Marina di Sorso (IV/V pettine), Spiaggia della Marina.

Sassari: Porto Ferro, Porto Palmas:

Oristano: Oristano – Torregrande.

Nuoro: Tortolì – Lido di Cea, Lido di Orrì (I e II Spiaggia), Muxì (Il Golfetto), Orrì Foxilioni, Ponente (nota “La Capannina”), Porto Frailis.

Bari Sardo: Bucca ‘e Strumpu/ Torre di Barì/ Planargia.

Cagliari: Quartu Sant’Elena – Mare Pintau, Poetto.

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Si è conclusa ieri, ad Escolca, la “Festa de s’ollu et su liori”, evento organizzato dal Comune, dalla Pro Loco e dall’associazione Mariolè con il sostegno della Regione, Fondazione di Sardegna e Laore.

Prima tappa del progetto “Stiddius de Oru”, la partecipata manifestazione è riuscita nell’intento di raggruppare tante personalità che si sono contraddistinte in positivo per la Sardegna, grazie al contributo delle quali si è dato lustro al territorio del Sarcidano e della Barbagia di Seulo, favorendo la promozione della nostra Isola nei settori enogastronomici, turistici ed ambientali.

Il prologo di ieri è stato la firma del Protocollo d’Intesa tra percorso “Stiddius de oru” rappresentato dal sindaco di Escolca Eugenio Lai, ed il Consorzio Costa Smeralda, nella persona del presidente Renzo Persico, finalizzato alla nascita di una collaborazione per la valorizzazione dei prodotti tipici ed enogastronomici locali.

Ad iniziare dalla presentatrice televisiva Licia Colò, amante del territorio sardo tanto da promuoverlo immancabilmente nelle sue trasmissioni, è stata lunga la lista dei premiati, rappresentanti dell’isola in tutte le sue declinazioni: Gilberto Arru – Giornalista, scrittore; Piero Cella – Enologo; Antonello Arrus – Stella Michelin 2014; Don Ettore Cannavera – Comunità La Collina; Laura Accalai – Consorzio Grano Capelli; Francesco Cadoni -Consorzio Olio DOP Sardegna; Giambattista Mureddu – Agriturismo Montiferru; Giuseppe Carboni – Console Onorario Repubblica di Belarus a Cagliari; Luciano Oscar Atzori – RAI, Domenico Bagalà in rappresentanza del Forte Village, Giuseppe Carrus – Gambero Rosso.

Due menzioni d’onore sono state assegnate dall’Amministrazione comunale alle società olivicole escolchesi: Corte Olias e Sa Mola.

Il premio relativo alla rassegna olearia categoria privati è andato invece a Marcello Mulas di Nurri.

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L’identità e la convivenza, le migrazioni, l’Europa e il Mediterraneo come spazio di ricchezza culturale e di confronto, i cambiamenti climatici, il futuro dell’Africa: il mondo e le sue trasformazioni sono al centro della IV edizione della Francia in scena che dal 10 maggio al 26 novembre presenta al pubblico italiano tutta la diversità e la vitalità della scena artistica francese fra musica, danza, teatro, performance, architettura, arti visive, circo, la programmazione speciale pensata per il pubblico più giovane e il progetto speciale Bibliothèques vivantes che ritorna anche quest’anno dopo il successo della scorsa edizione e che nel 2018 vedrà come protagonista il disegnatore François Olislaeger, firma della campagna di questa edizione.

73 proposte artistiche e 5 progetti espositivi per un totale di 220 date in 27 città italiane lungo 6 mesi di una programmazione segnata da 2 importanti eventi internazionali: la Biennale d’Architettura di Venezia e la presenza francese alla 12ª edizione di Manifesta, la Biennale d’Arte Contemporanea che quest’anno si svolge a Palermo, Capitale Italiana della Cultura 2018.

“La Francia in scena”, stagione artistica dell’Institut français Italia, è realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno dell’Institut français e del ministère de la Culture e della Fondazione Nuovi Mecenati.

Una stagione multidisciplinare che si apre il 10 maggio alla Stazione Leopolda di Firenze con Radhouane El Meddeb in occasione della 25ª edizione del Festival Fabbrica Europa. Il grande coreografo franco-tunisino presenterà A mon père, une dernière danse et un premier baiser, la prima di 13 proposte artistiche che rientrano nel Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers, frutto del lavoro in rete di 14 festival di danza che presentano performance e workshop in 14 città italiane con 9 artisti provenienti da Libano, Tunisia, Marocco, Siria e Iran, sostenuti, scoperti o prodotti in Francia. Parole d’ordine: scambio interculturale e mobilità artistica.  L’obiettivo è ancora una volta quello di offrire al pubblico italiano uno sguardo sui fermenti della scena contemporanea di quei paesi, nella convinzione che la vitalità di questa scena testimoni la ricchezza culturale delle società arabe spesso ignorata a causa delle tensioni, dei conflitti geopolitici ed etnico-religiosi che affliggono queste aree del mondo.

La programmazione della danza emergente dei paesi arabi e mediterranei costituisce una parte importante del Festival Fabbrica Europa di Firenze che nei mesi di maggio e giugno, fra la Stazione Leopolda e la Palazzina ex Fabbri presenta le creazioni di coreografi come Leila Ka, Xuan Le, Bassam Abou Diab con Jacopo Jenna, Shira Eviatar con Evyatar Said e Sina Saberi, coreografa iraniana che con il suo Prelude to Persianian Mysteries, riflessione sui 40 anni di oblìo della danza in Iran, sarà in scena l’1 giugno (dopo le 2 date precedenti al Cross Festival di Verbania il 28 maggio e a Interplay a Torino il giorno seguente), prima di fare tappa a La Strada Festival di Brescia, Inequilibrio di Castiglioncello, La Mama di Spoleto e Corpografie di Pescara. Sina Saberi sarà presente con una seconda coreografia, Damnoosh, a Fabbrica Europa, Inequilibrio e a Inteatro di Polverigi.

5 sono invece le date, fra maggio e settembre, in cui il coreografo siriano rifugiato in Francia Mithkal Alzghair presenterà a Torino, Pescara, Bologna, Potenza e Roma il suo Displacement, indagine sulle trasformazioni dell’identità e del corpo in un paese, la Siria, segnato da un conflitto devastante. Data unica l’8 giugno a La Strada Festival di Brescia invece per il coreografo libanese Bassam Abou Diab con As I Remember, performance sui rituali di nascita e morte della comunità drusa.

Radouan Mriziga, Seifeddine Manai, Jadd Tank/Nora Alami, Tommaso Monza, Giovanna Rovedo, Shady Abdelrahman, Ibrahim Abdo sono gli altri coreografi selezionati dal Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers e che presenteranno le loro creazioni nei vari appuntamenti de La Francia in scena.

Il 10 maggio alla Triennale di Milano invece Olivier Dubois, considerato fra i migliori danzatori al mondo, con la sua nuova creazione My body of coming forth by day aprirà la proposta della Rete I. N. Italia, nata dall’esperienza pluriennale di Finestate, network dedito all’internazionalizzazione e alla cooperazione nell’ambito delle arti performative. Dubois tornerà poi a settembre al Teatro Metastasio di Prato. Strategico negli anni è stato il rapporto tra il network e l’Institut français Italia, l’Institut français di Parigi, il ministero della Cultura francese e la Fondazione Nuovi Mecenati per favorire la circolazione e la promozione di tanti artisti francesi. Nel 2018, oltre alla creazione di Dubois, il network presenterà: Gala di Jérôme Bel, spettacolo con danzatori non professionisti al festival romano Short Theatre; Le tour du monde des danses urbaines en 10 villes, il progetto didattico-performativo sulla danza di strada di Ana Pi, Cecilia Bengolea e François Chaignaud in settembre a Roma sempre per Short Theatre e poi a Terni, Prato e Cagliari; l’installazione Les thermes firmata da Amicale de production, il concerto del duo franco-israeliano Winter Family e Faits et Gestes di Noé Soulier, al Teatro Metastasio di Prato per Contemporanea Festival il 26 settembre.

Nel segno della ricerca di un nuovo rapporto con il pubblico e nella costruzione di nuovi formati si iscrive invece la performance del camerunense Zora Snake all’Altofest di Napoli a luglio: preceduta da una residenza presso spazi privati di comuni cittadini napoletani, Au-delà de l’humain tira fuori gli aspetti rituali di un atto artistico facendo dialogare la tradizione Bamilékés con la danza Butoh. Allo stesso modo, per il Festival di Santarcangelo, la coreografa Panagiota Kallimani presenterà il 7 e l’8 luglio Arrêt sur image, frutto di una residenza creativa insieme a studenti fra i 7 e i 14 anni. In prima nazionale a Bolzano Danza il 23 luglio sarà la volta invece del celebre danzatore e coreografo Boris Charmatz con 10000 gestes, spettacolo che coinvolge 24 ballerini attenti a non ripetere mai lo stesso gesto sul palco.

Come ogni anno, si rafforza il prezioso dialogo con Romaeuropa Festival: 11 sono i progetti inseriti nel cartellone artistico della Francia in scena a partire dallo spettacolo inaugurale del REf18: Kirina, viaggio tra Africa e Occidente firmato dal coreografo Serge Aimé Coulibaly, dalla musicista e cantante Rokia Traoré e dallo scrittore e studioso Felwine Sarr, in scena al Teatro Argentina dal 19 al 22 settembre. La collaborazione prosegue il 29 e 30 settembre in Auditorium Parco della Musica con Saigon, spettacolo della giovane regista Caroline Guiela Nguyen che con la sua compagnia les Hommes Approximatifs ricostruisce un vero e proprio ristorante in cui s’incontrano attori francesi, francesi di origine vietnamita e vietnamiti alla ricerca di radici cancellate dalla storia. Sempre in Auditorium, dal 3 al 6 ottobre, lo spericolato duo Tsirihaka Harrivel & Vimala Pons approda per la prima volta a Roma con Grande -, ironico, adrenalinico “music hall” costruito attraverso folli acrobazie, musica dal vivo e poesia. Dall’11 al 20 ottobre al Teatro Vittoria il maestro Peter Brook porta in scena, insieme a Marie Hélène Estienne, The Prisoner affrontando il tema della giustizia e della prigionia. Alla dancehall giamaicana s’ispirano invece l’argentina Cecilia Bengolea e il francese François Chaignaud (già protagonisti del progetto didattico-performativo itinerante) nel loro DFS, inusuale accostamento tra questa danza di “resistenza” e la polifonia dei madrigali, in scena al Teatro Vascello il 23 e 24 novembre.

La collaborazione con Romaeuropa prosegue anche con REf kids + family nell’ambito della Generation Belle Saison, la sezione dedicata ai più piccoli. Per questa occasione, il Mattatoio si trasformerà in uno spazio interamente dedicato al giovanissimo pubblico tra spettacoli, installazioni, talk e playground. Sono protagonisti di questa sezione il duo visionario Clédat & Petitpierre in scena il 10 e 11 novembre con gli spettacoli Ermitologie e Il sogno di Antonio, oltre che con Parade Moderne, parata di personaggi fantastici ispirati alle più grandi opere dell’arte moderna che si articolerà al ritmo coinvolgente di una fanfara all’interno del Mercato di Testaccio; il musicista Jacques Tellitocci con il suo C’est Parti Mon Kiki dal 9 all’11 novembre e Thèâtre des Tarabates con La Brouille, dal 16 al 18 novembre.

Torino Danza sarà invece l’occasione per assistere alla creazione di Salia Sanou, frutto di un lavoro svolto in un campo profughi del Burkina Faso mentre dall’altra parte della Penisola, al Teatro Libero di Palermo arriverà la pioniera dell’hip hop francese Bintou Dembélé con S/T/R/A/T/E/S, in prima italiana. 

A rappresentare la Francia alla 16° Biennale Architettura di Venezia a partire dal 26 maggio ci sarà il progetto espositivo di 400 mq Lieux infinis che fra fotografie, mappe urbanistiche, film, plastici e disegni riunisce 10 luoghi di creazione e partecipazione che svolgono un ruolo da protagonista in zone un tempo abbandonate, dal Centquatre di Parigi al Tri Postal di Avignone. Luoghi dall’esistenza precaria o occupati in modo transitorio in cui l’architetto interviene prescindendo dalla struttura per creare legami, storie e possibili sviluppi. Luoghi non finiti e al tempo stesso senza limiti, come suggerisce il titolo. Il progetto espositivo, curato da Encore Heureux, sarà inaugurato il 26 maggio da una conferenza stampa cui prenderà parte l’archistar Jean Nouvel.

Il 16 giugno si viaggia invece in direzione di Palermo, Capitale Italiana della Cultura 2018, per l’apertura di Manifesta, la Biennale d’Arte Contemporanea itinerante fondata nel 1996 con l’obbiettivo di esplorare i paesaggi culturali di città significative dal punto di vista storico, geografico e artistico. Palermo, città ricchissima di storia e cultura al centro del Mediterraneo, incubatore di condizioni globali diverse, nonché luogo simbolo delle contraddizioni ma soprattutto del dialogo interculturale e delle potenzialità di sviluppo dell’Europa Mediterranea in dialogo con Medio Oriente e Nord Africa, inaugurerà Manifesta 2018 con il progetto Il Giardino Planetario: un progetto di riqualificazione del paesaggista Gilles Clément, teorico del mondo come un giardino in cui le diverse specie coesistono grazie all’egida del giardiniere, cioè l’umanità.

Sempre a Palermo, un evento collaterale di Manifesta, Le Syndrome d’Ulysse, installazione sonora immaginata da The Soundwalk Collective a cura di Massimo Torrigiani farà ascoltare voci venute da tutte le frontiere del Mediterraneo mentre lo scrittore marsigliese François Beaune darà forma, dopo una residenza di tre settimane accompagnato da tre complici – Lina Issa, artista-performer libanese, Hind Meddeb, regista tunisino/marocchino/francese e Gabrio Bevilacqua, musicista palermitano – a delle storie vere di Palermo.

Con l’apertura di Manifesta, il 16 giugno a Palermo si celebra anche 1000 Giovani per la Festa della Musica di Palermo: nella straordinaria cornice di Piazza Magione sul palco salirà Tshegue, duo francese afropunk originario di Kinshasa, pronto a travolgere il pubblico con la sua energia ipnotica e tribale in un concerto unico e imperdibile in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Comune di Palermo, SIAE, Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica, Meeting delle Etichette Indipendenti e Manifesta 12 Palermo.

La tournée del Cirque Bidon in Emilia-Romagna, a partire dal festival Artisti in Piazza di Pennabili che ospiterà la storica carovana dall’11 al 17 giugno, apre la “Génération Belle Saison”, sezione della Francia in scena dedicata al pubblico più giovane. Un’iniziativa fortemente voluta dal Ministero della cultura francese che proseguirà in autunno con un network che mette in collegamento la programmazione di New Generations – Segni d’infanzia a Mantova, il REF Kids del Romaeuropa Festival e il Teatro Koreja di Lecce.

Dopo il successo dello scorso anno torna “Bibliothèques vivantes”, il programma che punta a far incontrare lo spettacolo dal vivo e la performance con l’universo del libro. Protagonista di questa edizione sarà il disegnatore, fumettista e artista François Olislaeger (Charlie Hebdo, Libération, Les Inrockuptibles, Internazionale) che insieme al versatile violoncellista Gaspar Claus presenterà Ce qui tremble et brille au fond de la nuit noire, suggestiva live performance multimediale sulla notte, le stelle, il vento, la vita, che cambia continuamente davanti agli occhi dello spettatore in base alle reazioni del pubblico. Il 4 ottobre a Villa Medici a Roma, poi il 9 all’Institut francais di Napoli e l’11 ottobre a Firenze.

L’Institut français Italia accompagna il network di coproduzione in Italia che lega il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, l’Emilia Romagna Teatro Fondazione e la Fondazione Teatro Metastasio – Prato che quest’anno, co-producono La Maladie de la Mort, una produzione del Théâtre des Bouffes du Nord con la regia di Katie Mitchell con Laetitia Dosch e Irène Jacob in tournée con 12 rappresentazioni sul territorio italiano a Torino, Roma, Bologna e Prato. Ispirato a un testo di Marguerite Duras, lo spettacolo è un’esplorazione dell’intimità, del genere, della pornografia e del sesso.

Sul fronte musicale, si rinnova il dialogo con il festival internazionale Spring Attitude a Roma che quest’anno sposta la programmazione in autunno e presenta Tshegue e Jeremy Underground, alfiere della deep house. Sempre in autunno, la 27° edizione del Festival Milano Musica si prepara a ricevere l’Ensemble orchestral contemporain, Le Cris de Paris e due concerti eccezionali di Pierre-Laurent Aimard con l’Orchestra Sinfonica della Rai. Fra luglio e settembre invece il Festival franco-italiano di jazz Una striscia di terra feconda presenta 18 concerti franco-italiani e una residenza.

Nella prospettiva di una sempre più fertile attività di cooperazione bilaterale e di un forte rinnovamento del pubblico, La Francia in Scena è costruita grazie al dialogo serrato con le più importanti istituzioni culturali italiane e con le principale reti artistiche della penisola: Fabbrica Europa, Met Fondazione Metastasio, Contemporanea Festival, Triennale Teatro dell’Arte di Milano, Festival internazionale di Terni, Short Theater, Romaeuropa Festival, Altofest Festival di Napoli, Bolzano Danza, Torino Danza, Spring Attitude, Milano Musica, il Festival di Jazz Una Striscia di Terra feconda ma anche la rete I.N ITALIA, il Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers e Fabulamundi Playwriting Europe.

Quest’ultimo network internazionale di cooperazione coinvolge teatri, festival e organizzazioni culturali provenienti da 10 paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Romania, Austria, Belgio, Regno Unito, Polonia e Repubblica Ceca) con l’obiettivo di creare una rete di sostegno e di promozione alla drammaturgia contemporanea che possa favorire il consolidamento e il potenziamento delle attività e degli artisti operanti nel settore, offrendo ai drammaturghi orizzonti di circuitazione, di dialogo, di scambio internazionale. Tra le attività programmate da Fabulamundi per il 2018, la Francia e i suoi autori spiccano nell’ambito delle nuove produzioni con ben due spettacoli. Si tratta di Les Époux di David Lescot, con la traduzione di Attilio Scarpellini e la regia e l’interpretazione della compagnia romana Frosini/Timpano, un progetto nato anche grazie al sostegno dell’Institut Français e che debutterà il prossimo autunno presso il Teatro di Roma. E Extremophile di Alexandra Badea, con la traduzione di Rossana Jemma e la regia e l’interpretazione della compagnia Nastro di Moebius, uno spettacolo che sancisce l’importante collaborazione con il festival di drammaturgia contemporanea Primavera dei Teatri di Castrovillari e che lì debutterà il prossimo 1° giugno. Infine, Fabulamundi Playwriting Europe presenterà dal 12 al 14 settembre a Roma nell’ambito di Short Theatre Mob Pro, programma internazionale di mobilità che condurrà la selezione degli autori francesi nei paesi partner del network per una serie di incontri con gli operatori di settore.

Si apre il 22 giugno con l’inaugurazione della mostra African Metropolis. Una città immaginaria al MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, curata da Simon Njami e Elena Motisi, la programmazione romana della Francia in scena, la stagione artistica dell’Institut français Italia, realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno dell’Institut français e del ministère de la Culture, della Fondazione Nuovi Mecenati, che da maggio a novembre presenta al pubblico italiano tutta la diversità e la vitalità della scena artistica francese.

Al centro di questa edizione, le grandi sfide del contemporaneo: l’identità e la convivenza, la questione della mobilità e delle migrazioni, l’Europa e il Mediterraneo come spazio di ricchezza culturale e di confronto, l’apertura verso l’Africa, i cambiamenti climatici.

Dal 30 luglio al 22 settembre invece si potrà assistere alla programmazione dei 18 concerti del festival jazz Una striscia di terra feconda che segna un importante momento di cooperazione franco italiana. Fra l’Auditorium Parco della Musica, Villa D’Este a Tivoli, il Castello Savelli di Palombara Sabina e la Casa del Jazz (che ospiterà il concerto finale, frutto di una residenza creativa), si alterneranno i migliori nomi del panorama jazz francese e italiano fra cui Médéric Collignon, François Couturier, Vincent Courtois, Danilo Rea e Michele Rabbia.

Parte a settembre la programmazione che riguarda la danza, il teatro e la performance. Il 9 e 10 settembre al Teatro Argentina per il festival Short Theatre arriva Gala di Jérôme Bel, spettacolo con danzatori non professionisti in cui il coreografo francese offre la scena a coloro che generalmente ne sono esclusi. Sempre a Short Theatre, ma questa volta a La Pelanda, il 12 settembre appuntamento con il concerto del duo franco-israeliano Winter Family. Entrambi gli eventi rientrano nella programmazione della Rete I.N. Italia mentre del programma Fabulamundi . Playwriting Europe fa parte la presentazione a Short Theatre di Mob Pro, programma internazionale di mobilità che condurrà la selezione degli autori francesi nei paesi partner del network per una serie di incontri con gli operatori di settore. Ultimo evento della Francia in scena a Short Theatre, il 15 settembre alla Pelanda con il progetto didattico performativo sulla danza di strada di Ana Pi, Cecilia Bengolea e François Chaignaud dal titolo Le tour du monde des danses urbaines en 10 villes.

Come ogni anno, si rafforza il prezioso dialogo con Romaeuropa Festival: 11 sono i progetti inseriti nel cartellone artistico della Francia in scena a partire dallo spettacolo inaugurale del REf18: Kirina, viaggio tra Africa e Occidente firmato dal coreografo Serge Aimé Coulibaly, dalla musicista e cantante Rokia Traoré e dallo scrittore e studioso Felwine Sarr, in scena al Teatro Argentina dal 19 al 22 settembre. La collaborazione prosegue il 29 e 30 settembre in Auditorium Parco della Musica con Saigon, spettacolo della giovane regista Caroline Guiela Nguyen che con la sua compagnia les Hommes Approximatifs ricostruisce un vero e proprio ristorante in cui s’incontrano attori francesi, francesi di origine vietnamita e vietnamiti alla ricerca di radici cancellate dalla storia. Sempre in Auditorium, dal 3 al 6 ottobre, lo spericolato duo Tsirihaka Harrivel & Vimala Pons approda per la prima volta a Roma con Grande –, ironico, adrenalinico “music hall” costruito attraverso folli acrobazie, musica dal vivo e poesia. Dall’11 al 20 ottobre al Teatro Vittoria il maestro Peter Brook porta in scena, insieme a Marie Hélène Estienne, The Prisoner affrontando il tema della giustizia e della prigionia. Alla dancehall giamaicana si ispirano invece l’argentina Cecilia Bengolea e il francese François Chaignaud nel loro DFS, inusuale accostamento tra questa danza di “resistenza” e la polifonia dei madrigali, in scena al Teatro Vascello il 23 e 24 novembre.

La collaborazione con Romaeuropa prosegue anche con REf kids + family nell’ambito della Generation Belle Saison, la sezione dedicata ai più piccoli. Per questa occasione, il Mattatoio si trasformerà in uno spazio interamente dedicato al giovanissimo pubblico tra spettacoli, installazioni, talk e playground. Sono protagonisti di questa sezione il duo visionario Clédat & Petitpierre in scena il 10 e 11 novembre con gli spettacoli Ermitologie e Il sogno di Antonio, oltre che con Parade Moderne, parata di personaggi fantastici ispirati alle più grandi opere dell’arte moderna che si articolerà al ritmo coinvolgente di una fanfara all’interno del Mercato di Testaccio; il musicista Jacques Tellitocci con il suo C’est Parti Mon Kiki dal 9 all’11 novembre e Théâtre des Tarabates con La Brouille, dal 16 al 18 novembre.

Nel dialogo con Romaeuropa, infine, rientra anche il progetto, nato dalla collaborazione tra Lucia Ronchetti e i solisti dell’Ensemble InterContemporain, Le Avventure di Pinocchio, rilettura musicale dedicata a un pubblico di tutte le età della celebre favola, in scena dal 22 al 25 novembre all’Aula Ottagona (ex Planetario) in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma.

Nell’ambito del Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers dedicato alla danza contemporanea emergente dei paesi arabi e del Mediterraneo, il 27 settembre a Teatri di Vetro verrà presentata la creazione di Saifeddine Manai dal titolo Shine my blind way.

Si apre da Roma il 4 ottobre a Villa Medici il progetto speciale “Bibliothèques vivantes”, il programma che punta a far incontrare lo spettacolo dal vivo e la performance con l’universo del libro che nel 2018 vede la collaborazione dell’Accademia di Francia a Roma. Protagonista di questa edizione sarà il disegnatore, fumettista e artista François Olislaeger (Charlie Hebdo, Libération, Les Inrockuptibles, Internazionale) che insieme al versatile violoncellista Gaspar Claus presenterà Ce qui tremble et brille au fond de la nuit noire, suggestiva live performance multimediale sulla notte, le stelle, il vento, la vita, che cambia continuamente davanti agli occhi dello spettatore in base alle reazioni del pubblico. Il 15 novembre invece, sempre a Villa Medici, tornano alle origini la disegnatrice Catherine Meurisse e la coreografa DD Dorvillier con Vois-tu celle-là qui s’enfuit.

A dispetto del nome, quest’anno, Spring Attitude, il festival internazionale di musica elettronica si sposta in autunno e la presenza francese nella line up è, naturalmente, di tutto rispetto: il 5 ottobre l’ex Dogana verrà travolta dall’energia ipnotica e tribale di Tshegue, duo francese originario di Kinshasa che mescola radici afro, punk ed elettronica, e da uno dei maestri europei della deep house, Jeremy Underground.

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L’Unione di sei Comuni del Basso Campidano, Monastir, Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Ussana e Villasor, per una popolazione complessiva di oltre 28mila abitanti, si mette in gioco con una nuova manifestazione d’interesse per partecipare alla programmazione territoriale della Regione Sardegna.
Il progetto è stato presentato nel centro polifunzionale e teatrale di Monastir, all’assessore della Programmazione Raffaele Paci, alla presenza del sindaco Luisa Murru, del presidente dell’Unione dei sei Comuni Emidio Contini, di amministratori locali, consiglieri regionali, imprenditori e sindacati.
«Abbiamo aperto la programmazione territoriale nel 2015, non definendo scadenze per non mettere in competizione i territori. Le regole d’ingaggio sono poche e chiare – ha spiegato Raffaele Paci -. La proposta può essere fatta da almeno un’Unione e non da un unico Comune, meglio ancora se più Unioni si alleano per interessare una parte più ampia del territorio; devono essere necessariamente coinvolti i privati; i progetti, di ampio respiro, devono arrivare dal basso e, una volta firmata la convenzione, dovranno essere realizzati entro 36 mesi. Da parte nostra c’è la assoluta garanzia che i progetti, una volta approvati, saranno realmente finanziati.»
Le direttrici del progetto sono tre: un sistema delle eccellenze artistiche e storico-culturali; valorizzazione della cultura produttiva agricola; nuove forme di utilizzo delle zone più marginali. La prima direttrice prevede: il potenziamento del patrimonio culturale e artistico, materiale e immateriale, attraverso la creazione di un sistema delle eccellenze partendo dalla figura di Pinuccio Sciola, la valorizzazione delle chiese di particolare pregio storico-artistico e la messa in sicurezza del patrimonio archeologico per renderlo meglio fruibile. Per potenziare l’agricoltura, il progetto con la seconda direttrice punta a incrementare la multifunzionalità delle aziende: quindi reti tra imprese e associazioni, rafforzamento del sistema produttivo agricolo e un marchio dei prodotti di qualità del territorio. Infine, il terzo step: la creazione di percorsi sportivi per rivitalizzare le zone più marginali.
«Il valore aggiunto della nostra offerta è la tipicità. L’unicità. E allora servono i marchi, per rendere quell’offerta più forte, riconoscibile e competitiva. Servono filiere, serve l’agricoltura di precisione che con l’aiuto ormai irrinunciabile dell’alta tecnologia crei le condizioni per far restare i giovani nelle terre dove sono nati e dove abbiano la possibilità di avere un lavoro e costruire la propria vita – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. I punti di forza della nostra isola sono chiari: l’ambiente, il capitale umano, l’identità. E su questi capisaldi va progettato lo sviluppo, come comunità. La Nostra Giunta ha già dato vita a tanti progetti per i territori: per esempio i cantieri di LavoRas, i bonus occupazionali per le aziende, gli interventi di Iscol@, i bandi per l’agricoltura e per gli impianti sportivi. Bisogna essere ambiziosi e ragionare con una visione unitaria – ha concluso Raffaele Paci – pensando alla programmazione territoriale come al contesto dove poi inserire e valorizzare tutti questi altri interventi specifici». 
Sono otto i progetti già chiusi e finanziati, 12 quelli in fase negoziale con la Regione, 4 quelli in partenza. Quasi il 90% dei Comuni aventi diritto (dunque non coinvolti in altri programmi specifici di rilancio) è coinvolto nella programmazione territoriale della Regione che, avviata nel 2015, mette 350 milioni di euro a disposizione dei territori.

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Il 7 maggio di 12 anni fa la scomparsa di Sergio Usai e Carlo Cancedda. Un’uscita domenicale in bicicletta tra amici, si concluse con un’assurda tragedia, un tragico incidente stradale sulla strada provinciale che collega Villamassargia a Siliqua, nel quale persero la vita il sindacalista della CGIL e l’amico panificatore di Carbonia.

Sono trascorsi 12 anni e sembra ieri, perché entrambi hanno lasciato un ricordo indelebile tra quanti li conoscevano, i tantissimi amici e quanti li frequentavano da anni negli ambienti lavorativi.

Il comune di Carbonia ha intitolato a Sergio Usai il piazzale all’ingresso della Grande Miniera di Serbariu e due anni fa, in occasione del decennale della scomparsa, l’ex segretario della Camera del Lavoro è stato ricordato in un incontro organizzato nella sala conferenze della Grande Miniera. Entrambi, negli anni scorsi, sono stati ricordati in Memorial di calcio e di ciclismo.

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«È un’importante occasione di approfondimento dei temi proposti all’interno della legge. Un’opportunità offerta a tutti i portatori di interesse, ai cittadini, agli ambientalisti e agli amministratori locali di poter intervenire e portare il loro punto di vista sul disegno di legge.»

Lo ha detto stamane, a Olbia, l’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, nel corso del secondo incontro pubblico sul disegno di legge di Governo del territorio. Ai lavori hanno partecipato oltre un centinaio di persone, tra cui il presidente della commissione consiliare competente Antonio Solinas, i consiglieri regionali del territorio, l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, i sindaci della Gallura, l’amministratore unico di Forestas Giuseppe Pulina, i rappresentanti delle Associazioni imprenditoriali e ambientaliste, delle organizzazioni sindacali e degli Ordini professionali.

«È un dibattito che, per la prima volta, viene organizzato dalla Regione con questo livello di pervasività che coinvolge tutta la Sardegna – ha sottolineato l’assessore Cristiano Erriu -. Chiunque ha la possibilità di partecipare e dire la sua. Oggi abbiamo offerto una possibilità ulteriore, per gli interessati, di scendere maggiormente nei particolari dei vari temi, anche rispetto a quanto è successo nel primo incontro, che si è tenuto a Cagliari lo scorso 27 aprile, soprattutto per i punti che attengono il governo del territorio costiero e delle zone interne. Un altro aspetto molto importante – ha concluso Cristiano Erriu – riguarda le modalità di approvazione dei Piani urbanistici comunali, con l’idea di accelerare i tempi di approvazione dei Puc e allo stesso tempo dare certezza giuridica alle famiglie, alle imprese e alle Amministrazioni comunali.»

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Oggi, a Sassari, il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna, presidente Antonello Arru, ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2018. «Questa prima trimestrale 2018 conferma, consolidandoli, i diversi segnali positivi che avevamo già colto nel passato esercizio e ci consente di avviare una svolta incoraggiante per il futuro del Banco – commenta il Direttore Generale del Banco, Giuseppe Cuccurese -. Mi riferisco tanto all’aumento strutturale della capacità reddituale quanto al trend di crescita dell’attività commerciale, ma soprattutto alla cartolarizzazione ormai in fase di prossima finalizzazione per il deconsolidamento di larga parte dei crediti a sofferenza.»

«Questa operazione, grazie all’importante dotazione patrimoniale del Banco usufruibile nell’ambito della prima adozione del nuovo principio contabile IFRS9, porterà a ridurre drasticamente i profili di rischio, allineando gli indicatori alla best practice; ciò senza incidere significativamente sui parametri di solidità, che si mantengono largamente superiori ai requisiti normativi Phased in, con un CET1 superiore al 30%, consentendo per contro di ridurre i volumi delle svalutazioni dei crediti deteriorati a vantaggio del risultato economico – aggiunge Giuseppe Cuccurese -. E’ di ampia soddisfazione l’utile netto trimestrale del bilancio individuale del  Banco, che sale a 26,3 milioni – quasi 6 volte maggiore del marzo 2017 – realizzato grazie sia alla consistente riduzione delle rettifiche di valore per rischio di credito (-12,7 milioni) sia alla positiva performance del margine d’intermediazione (+5,5 milioni, + 6,1% sui primi tre mesi del 2017), che attesta la buona dinamica tanto dei ricavi quanto dei costi; infatti, cresce il margine di interesse del 5,5% e si confermano in costante crescita ormai da tre anni le commissioni (+5,8% sul marzo 2017), mentre scendono del 3,1% i costi operativi; il cost/income scende al 66,9%, – 5,5 p.p. rispetto al marzo 2017.»

«Sul fronte della qualità del credito, l’avvio del piano di derisking ha portato ad una riduzione del 26,3% dei crediti deteriorati netti, con le sofferenze che si riducono del 28,2% e gli UTP del 23,9%, con un rapporto sugli impieghi che scende rispettivamente al 6,9% (dal 9,2% di fine 2017) e al 4,3% (dal 5,4% di fine 2017) – sottolinea ancora Giuseppe Cuccurese -. Gli indici di copertura complessivi sono cresciuti di conseguenza dal 46,6% al 56,9%, con le sofferenze salite al 63,5% (dal 54,9%) e gli UTP al 41% (dal 23,8%). In miglioramento anche il Texas ratio, sceso dal 98,1% di fine 2017 al 97%.»

«Di buona soddisfazione anche l’andamento degli impieghi con clientela, che si presenta sostanzialmente stabile sul fine 2017 grazie a nuove erogazioni che hanno compensato quasi 100 milioni di rimborsi rateali e scadenze; buone performance continuano a realizzarsi nei mutui casa – conclude Giuseppe Cuccurese -. Sul fronte del risparmio, continua a crescere la componente del risparmio gestito e quella assicurativa.»

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L’obiettivo è quello di accrescere le condizioni di benessere della mamma, del papà e del neonato, offrendo loro un supporto, sia prima che dopo il parto per sostenere la qualità e la serenità della relazione parentale e il benessere del bambino. È quanto si propone il progetto “Fiocchi in Ospedale” che, grazie alla convenzione siglata tra Aou di Sassari, Save the Children e Uisp Sassari consentirà l’apertura, al piano terra della Clinica di Ginecologia e Ostetricia di viale San Pietro, di un punto di ascolto e di sostegno per i futuri e neo genitori che si trovano ad affrontare problemi come povertà, solitudine, scarsa conoscenza delle pratiche per la cura del neonato.

Il progetto, realizzato da Save the Children, è già attivo in Italia dal 2012 e ha coinvolto nel tempo nove ospedali della penisola: il policlinico di Bari(luglio 2012), quindi il Niguarda ‘Ca Granda di Milano (luglio 2012), il Cardarelli di Napoli (luglio 2013), l’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma (marzo 2016), quindi il San Camillo sempre di Roma (gennaio 2017), l’Asst Sacco Fatebenefratelli a Milano (giugno 2017), l’ospedale Madre Giuseppina Vannini a Roma (luglio 2017), l’ospedale Maria Vittoria di Torino (maggio 2017) e il Policlinico di Pescara (febbraio 2018).

La convenzione siglata tra Aou, Save the Children e Uisp Sassari a gennaio 2018 a Sassari rappresenta il primo esempio in Sardegna.

Il progetto è stato presentato questo pomeriggio nei locali della direzione generale dell’Aou di Sassari alla presenza del direttore generale Antonio D’Urso, del procuratore speciale Save the Children Raffaella Milano, della coordinatrice dei progetti per l’associazione non governativa Francesca Romana Marta, del direttore del dipartimento Materno infantile Salvatore Dessole, della coordinatrice ostetrica Fausta Pileri e del presidente Uisp comitato territoriale Sassari Marco Perra.

Il progetto, si legge nella convenzione, si configura come una rete nazionale, destinata a svilupparsi coinvolgendo, tra l’altro, oltre l’azienda ospedaliera e le associazioni anche le Assl, le istituzioni regionali e le realtà del mondo accademico e della ricerca scientifica e sociale.

Le attività del progetto prevedono il rafforzamento delle collaborazioni tra i diversi reparti che intervengono nella presa in carico e cura della mamma e del bambino quindi la facilitazione delle collaborazioni tra le professionalità coinvolte. Tra le altre attività vengono previste la realizzazione della dimissione protetta in casi particolarmente critici, la mediazione culturale, il percorso di rientro a casa con presa in carico dei servizi quindi la messa in rete dei servizi ospedaliero e socio sanitari del territorio. Nella convenzione, inoltre, si prevedono attività come cura e assistenza anche cin visite domiciliari nei mesi successivi al parto da parte degli operatori dello sportello, la formazione dei volontari, la creazione di un network di supporto ai familiari e la prevenzione e contrasto di ogni forma di abuso e violenza sui bambini nei primi 1000 giorni di vita.

Allo sportello, al piano terra della Clinica di Ginecologia e Ostetrica in viale San Pietro, saranno presenti operatrici qualificate di Uisp Sassari. Inoltre, per le attività di cura e colloqui domiciliari potranno essere coinvolti operatori sociali, volontari che verranno formati dal personale Uisp.

La partecipazione alle attività del servizio è libera e gratuita.

Lo sportello sarà aperto il lunedì dalle 14,30 alle 16,30, il martedì dalle 11,30 alle 13,30, il giovedì dalle 11,30 alle 13,30 e il sabato dalle 9 alle 11,30. I cittadini possono contattare gli operatori al numero 3923587214 oppure via mail fiocchi.sassari@uispsassari.it.

All’incontro erano presenti anche il direttore della Clinica di Pediatria Roberto Antonucci, il direttore della Neonatologia Giorgio Olzai, l’assessora comunale alle Politiche sociali Monica Spanedda, l’assessora comunale alle Politiche giovanili Alba Canu, la presidente regionale Uisp Maria Pina Casula quindi la la coordinatrice dello sportello Fiocchi in Ospedale Marianna Delogu e alcuni rappresentanti della commissione Pari opportunità e delle associazioni che collaborano con Uisp.

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Nel 2018 torna Is Maistus Beer, il festival sulcitano dedicato alle birre artigianali giunge all’ottava edizione in cinque anni. Due giorni di cultura, sapori, tradizioni e folklore in uno dei luoghi più magici della Sardegna, il borgo medioevale di Tratalias. Una località meravigliosa, affacciata sul golfo di Palmas in cui il tempo sembra essersi fermato e nella quale si celebra la più antica festa mariana della Sardegna, la cui prima testimonianza è datata addirittura 1486.

“Sa Festa Manna” si svolge quest’anno dal 10 al 15 maggio e le attività di “Is Maistus Beer” sono inserite nel programma per i festeggiamenti della Regina del Sulcis così fu proclamata con decreto del Capitolo Vaticano la Madonna di Tratalias esattamente 50 anni fa. Is Maistus non è soltanto uno dei più importanti festival sardi di birre artigianali ma un’idea di promozione non convenzionale sia per il Borgo che per tutto il territorio del Sulcis con il quale il festival ha costruito da tempo un’importante rete tra diverse attività sia artigianali che turistiche puntando soprattutto al rispetto dell’ambiente, agriturismi, maneggi, sport velici, ecc. In questa edizione inoltre la cultura birraia sarà un vero e proprio ponte tra la Sardegna, la Valle D’Aosta e la Germania.

Ai tre birrifici isolani presenti, Nora di Oliena, Dolmen di Uri e Seddaiu di Thiesi, si affiancano, anche in veste di sponsor, gli italotedeschi Kuhbacher produttori della birra bavarese dal cuore italiano. Un gemellaggio che non si ferma ai luppoli e ai lieviti ma che da quest’ambiente parte per affacciarsi alle eccellenze tipiche e tradizionali sarde. Tanti saranno gli espositori artistici, gli artigiani al lavoro e non mancheranno gli stand della tradizione culinaria isolana in alcuni casi rivisitata in chiave street food.

Spazio ovviamente anche all’intrattenimento e alla musica dal vivo con l’esibizione di ben otto diversi progetti musicali: Wa’in Bon’Ora, Spaghetti Band, The Davil’s Hand, Glory’s Day, Please in The Center, Jericho, Skaosss e Tasinantska. I generi musicali e gli stili armonici sono i più diversi, dal blues al pop, dal rock ai ritmi in levare per artisti di richiamo che arrivano tutta la Sardegna. Con questa edizione Is Maistus Beer cambia veste, toglie i panni della festa della birra per indossare quelli di un evento di cartello in Sardegna capace di raccontare il territorio attraverso le sue eccellenze e diventare così un ponte culturale e un gemellaggio economico con altre regioni d’Italia e d’Europa.