22 December, 2025

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A causa di questioni organizzative, l’incontro previsto per oggi 23 aprile 2018, alle 0re 14.00, nei pressi dell’ospedale Sirai di Carbonia, è stato rimandato in data e orario da destinarsi. Si prega di dare la massima diffusione.

Nadia Pische

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Sabato 28 aprile, dalle 17.00, la sala consiliare del comune di Sant’Antioco ospiterà un convegno per conoscere le possibilità offerte dal Bando PST Sulcis 2018 e le sue tre linee di intervento: Piano Sulcis. Aiuti alle imprese in fase di avviamento e sviluppo (NI), Competitività per le MPMI (T1), Competitività per le MPMI (T2).

Il convegno, organizzato dall’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, in collaborazione con il Centro Commerciale Naturale Sulki, si propone di illustrare ai soggetti interessati tutte le opportunità di crescita e sviluppo assicurate alle imprese del Sulcis dal Bando PST. Il programma prevede i saluti del consigliere comunale Mario Esu, delegato dal sindaco Ignazio Locci, e gli interventi della dott.ssa Federica Caria, del dott. Vittorio Addis e dei referenti del CCN Sulki. Seguirà dibattito.

«La dotazione complessiva del bando – spiega il consigliere comunale Mario Esu – ammonta a 10 milioni di euro. Si tratta di un sistema di incentivazione regionale pubblico che attiva una sinergia con le imprese. Le domande di partecipazione potranno essere presentate sino al 31 dicembre 2018 con procedura a sportello. I fondi saranno ripartiti per settori e a beneficiare del contributo saranno sia le nuove imprese, sia quelle già esistenti ed operanti nel territorio. Considerata l’importanza dell’appuntamento, auspico un’ampia partecipazione.»

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L’approvazione del Piano di Gestione dei siti minerari pone le basi per le infrastrutturazioni territoriali e regionali della rete del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna. Con un investimento di oltre un milione di euro si avvia l’apertura sistematica e l’armonizzazione di tutti i siti in sotterraneo quali:

 Miniera di Serbariu – Carbonia (già operativo);

 Miniera di Rosas, Galleria Santa Barbara – Narcao (già operativo);

 Porto Flavia – Iglesias (già operativo);

 Galleria Henry – Buggerru (già operativo);

 Miniera di Monteponi, Galleria Villamarina – Iglesias (imminente apertura);

 Miniera di Montevecchio, Galleria Anglo Sarda – Guspini (imminente apertura);

 Miniera di Funtana Raminosa – Gadoni (imminente apertura);

 Miniera di Sos Enattos – Lula (imminente apertura).

Ciascuno custodisce significative testimonianze dell’evoluzione geologica della Sardegna, svelandone la formazione e la storia in stretta connessione con quella più estesa e articolata dei geositi diffusi sull’intera isola.

L’interazione tra il sottosuolo ed il suolo isolano consente di conoscere meglio la storia geologica della nostra isola considerata, in virtù degli studi più recenti, il primo lembo emerso dell’Europa continentale.

La riapertura di “Sos Enattos” a Lula, consentirà di mettere in rete e promuovere una parte dalla rete regionale, tanto richiamata nelle raccomandazioni formulate dalla Rete Geoparks Unesco. L’isola è un’unica area parco e la miniera di Sos Enattos, come il resto delle miniere, fungerà da catalizzatore nell’area del nord est della Sardegna, raccordando, tra il Nuorese e la Gallura, i geositi più significativi, protetti dalla legge regionale 31/89, che fanno parte dei 337 geositi censiti in Sardegna come “Su Suercone” a Orgosolo; “Texile” ad Aritzo; “Su Gologone” a Oliena; “Sa Preta Istampata” a Galtellì, il “Monte Albo” a Lula; le grotte di “Ispinigoli” e del “Bue Marino” a Dorgali, “La Tartaruga”, “Il Fungo” e “L’Elefante di Cappricioli” ad Arzachena; le cave di granito romane a Capo Testa presso Santa Teresa di Gallura.

Altrettanto potrebbe dirsi, stando al nord Sardegna, della Miniera di Olmedo, attualmente in attesa di un rilancio ma con la presenza dei minatori che la tengono in vita e che potrebbero predisporre nei suoi tratti più antichi un interessante percorso sotterraneo. In virtù della vicinanza della Miniera dell’“Argentiera” di Sassari e dei geositi della “Grotta verde”, “Isola Foradara”, “Cala D’Inferno” di Alghero; l’“Elefante” di Castelsardo; “Su Torrione” di Stintino ed altri si potrebbe offrire interessanti conoscenze geologiche e storiche del territorio isolano.

La promozione dei sottosuoli e delle miniere che questi primi interventi favorisce, concorrerà a rievocare e valorizzare la storia e le vicende degli uomini, delle donne e dei bambini che un tempo vi lavorarono. La loro opera ed il loro sacrificio, a partire dalla metà del XIX secolo, hanno contribuito all’evoluzione economica e sociale delle comunità coinvolte le quali, per quanto solidamente legate alla cultura agro-pastorale, avviarono un interessante processo antropologico di cui ancora si conservano evidenti ed importanti tracce.

Il passaggio del contadino – allevatore individualista a quello del minatore – operaio, approderà alla coscienza di classe ed alle conseguenti lotte sociali. Un impegno ed una consapevolezza che coinvolgerà anche le donne favorendo la loro emancipazione senza tuttavia tradire le ataviche tradizioni sociali e culturali. 

Dal nord al sud dell’isola questi nostri luoghi, con il loro straordinario patrimonio naturalistico, storico, minerario e geologico, devono essere riscoperti, tutelati e valorizzati. È dunque necessaria un’azione costante di conoscenza, informazione e coinvolgimento delle comunità locali affinché la storia e le tradizioni dei luoghi si conservino nel tempo.

In una società sempre più globalizzata la storia politica, economica e sociale della nostra Isola, la sua geologia, la sua natura, nella loro originalità, possono costituire un forte motivo di interesse e curiosità che ci permetterà di interloquire con il resto del mondo. Il Parco Geominerario è decisamente orientato in tale direzione, in stretto rapporto e sinergia con la Regione Autonoma della Sardegna ed i Comuni.

Sarà infine necessario perseguire il coinvolgimento del mondo dell’imprenditoria privata, la quale potrà essere invitata ad investire sul patrimonio minerario dismesso, creando le condizioni di uno sviluppo endogeno pienamente in sintonia con le linee guida della “Carta di Cagliari”, di cui quest’anno celebriamo il Ventennale.

Il Presidente

Prof. Tarcisio Agus

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Resta la ferma l’opposizione di WWF Sardegna e Italia Nostra Sardegna al progetto di rilancio produttivo dello stabilimento Eurallumina di Portovesme anche dopo la rinuncia da parte della Rusal alla realizzazione di una nuova centrale a carbone a Portovesme.

«La notizia è apparentemente positiva per i cittadini, per l’ambiente e per l’intero territorio del Sulcis – scrivono in una nota il delegato del WWF Sardegna Carmelo Spada ed il presidente di Italia Nostra Sardegna Graziano Bullegas -. Italia Nostra, WWF e le altre associazioni ambientaliste hanno da sempre mosso forti critiche in merito alla sostenibilità di realizzare un nuovo impianto termoelettrico a combustibile fossile per le negative ricadute ambientali che avrebbe comportato e perché in contrasto con le convenzioni internazionali – in perfetta antitesi con i contenuti della Road Map 2050, per quanto attiene decarbonizzazione, riduzione delle emissioni di CO2, inquinamento ambientale – e con la normativa paesaggistica.

La scelta di utilizzare l’energia prodotta da un’altra centrale a carbone non risolve comunque le tante criticità di natura sanitaria, ambientale e paesaggistica che la riapertura della raffineria di bauxite di Portovesme comporterebbe. Infatti, si tratta di un impianto fortemente energivoro che utilizzerà l’energia prodotta da combustibili fossili e non rinnovabili.»

Italia Nostra e WWF ricordano inoltre che resta irrisolta la questione del bacino dei fanghi rossi.

«Per poter riprendere l’attività la Rusal deve allargare il bacino di 19 ettari e sollevarlo di ulteriori 10 mt (fino a 46 metri di altezza) per accogliere 1,5 milioni di tonnellate annue di “fanghi rossi” per circa venti anni – aggiungono Carmelo Spada e Graziano Bullegas -. Questo bacino è attualmente interessato da una vicenda giudiziaria perché ha determinato un grave inquinamento della falda acquifera sottostante, con valori oltre la norma di alluminio, arsenico, cloruri, solfati, solfiti, ferro, cadmio, manganese, rame, mercurio, piombo, cromo, idrocarburi e composti organici tensioattivi.»

«La riapertura della raffineria di bauxite – che contribuirà a stravolgere il già compromesso ambiente del Sulcis: il SIN tra i più inquinati d’Italia – rappresenta il classico accanimento terapeutico di cui parlava nel non lontano agosto del 2012 l’economista prof. Pigliaru, oggi governatore della Sardegna: Il fatto è che di fronte a emergenze di occupazione e di reddito, l’istinto italiano, sbagliato, è di esercitare un vero e proprio accanimento terapeutico a favore dell’impresa in crisi, anche quando le prospettive di mercato sono improbabili o nulle. Sono interventi che bruciano risorse pubbliche preziose e, creando false aspettative, consumano futuro. Quasi sempre sarebbe più saggio lasciare le imprese al loro destino e occuparsi invece dei lavoratori, sostenendo il loro reddito e accompagnandoli con servizi di qualità (orientamento e formazione, in primo luogo) verso una nuova occupazione”. Parole tutt’ora attuali – concludono Carmelo Spada e Graziano Bullegas – da noi pienamente condivise.»

Graziano Bullegas (Presidente Italia Nostra Sardegna).

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Hanno preso avvio questa mattina, a Sant’Antioco, i lavori di riqualificazione di via Matteotti, arteria cittadina particolarmente battuta dalle automobili e zona della città densamente popolata. Le opere, in questa fase, prevedono la realizzazione dei marciapiedi ed il rifacimento delle pavimentazioni stradali degradate. Il progetto di riqualificazione è iniziato nel febbraio scorso con il taglio dei 78 pini posti sul ciglio della strada che avevano assunto dimensioni tali da impedire il transito pedonale, rappresentando un rischio sia per la viabilità stradale, sia per i cittadini. Le imponenti radici, oltre ad aver letteralmente mandato in frantumi i marciapiedi, hanno creato pericolosissimi avvallamenti anche nella carreggiata.

«Il nostro obiettivo – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau – è aumentare il livello di sicurezza dei cittadini e riqualificare, dal punto di vista ambientale e funzionale, il complesso del sistema viario. Con questo intervento, infatti, riusciremo ad assicurare la percorribilità della strada in sicurezza sia alle automobili, sia ai pedoni.»

Nello specifico, i lavori si riferiscono principalmente alla sostituzione parziale del manto di via Matteotti, nelle parti interessate dal logoramento causato soprattutto dalle radici degli alberi ed alla ricostruzione dei marciapiedi da via Renzo Laconi all’incrocio con viale Trento. Non solo: i lavori di costruzione dei marciapiedi proseguiranno anche nel lato opposto della strada (lato sinistro in direzione viale Trento), dove ancora non sono stati realizzati. Per il futuro, con apposito progetto di completamento, si prevede la bitumazione completa della carreggiata di via Matteotti, da via Renzo Laconi fino a viale Trento, un ulteriore potenziamento dell’impianto di illuminazione pubblica e la predisposizione della segnaletica stradale.

«Invito i cittadini, in particolare i residenti della zona di via Matteotti – commenta il sindaco Ignazio Locci – a portare pazienza, in quanto i lavori in corso comporteranno l’inevitabile spegnimento dei lampioni stradali posizionati sui marciapiedi. Faremo in modo che l’illuminazione pubblica venga ripristinata nel più breve tempo possibile.»

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RUAS – Rete Unitaria Antifascista Sulcis-Iglesiente, in occasione della Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo che si celebra il 25 aprile di ogni anno, ha organizzato la seconda edizione della giornata antifascista “Ieri Partigian* Oggi Antifascist*”, che si svolgerà mercoledì 25 aprile, nel Parco Villa Sulcis, a Carbonia, all’insegna della socialità e del divertimento. 

La Giornata è organizzata in collaborazione con la Casa del Popolo Carbonia, il Circolo Arci La Gabbianella Fortunata, Zorba Il Gatto, Asce Sardegna, La Cernita Teatro e Noi, Alterità In Equilibrio Asd.

Dalle ore 15.00 fino a sera ci sarà tanta musica con:

▸ Poesia improvvisata campidanese

▸ Stereodrome (stereodrome)

▸ Jackson White (Jackson White)

▸ Rien De Rien

▸ DJ Braxa (Braxa)

▸ Bakis Beks (Bakis Beks)

▸ Real DABOMB (Real DABOMB)

▸ The Turkey Necks (The Turkey Necks)

▸ Zeta Tilt (ZETÀ TILT aka EDGAR)

▸ Dr. Drer & CRC Posse (dr.drer & crc posse)

Dalle ore 15.30: Laboratori di riciclo e Laboratori didattico-esperenziali sul mondo animale (organizza Noi, Alterità in Equilibrio ASD) per bambini e bambine

Durante la giornata: stand e molto altro!

La Rete Unitaria Antifascista Sulcis-Iglesiente si è avvalsa della collaborazione di musicisti, organizzatori dei laboratori, ProLoco Carbonia, Associazione Albeschida, Pizzeria-Gastrononia Bruno&Ornella di Giba, Coop. Sistema Museo e SO.DI.SE. srl – Società di servizi, Custodia e portierato, addetti antincendio.

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Una serata di grande sport e divertimento che ha visto salire sul ring di via Venezia 70 giovani atleti, dalla categoria bambini a quella ragazzi, e ha visto il clou con il main card che ha proposto cinque match dilettantistici. E se, purtroppo, è mancato l’atteso match del talentuoso Antonio Viglietti, rimandato a data da destinarsi per un imprevisto problema di salute del suo avversario, non è certo mancato lo spettacolo al Muay thai explosion.

La manifestazione di sola Muay thai, che da 24 edizioni riunisce le migliori scuole dell’Arte dei re della Sardegna, sabato sera non ha tradito le attese. Il livello degli incontri è stato decisamente alto. Sono volate scintille sul quadrato di via Venezia, dove si sono visti anche due ko.

Ad aprire la serie di incontri sono stati i match riservati al settore giovanile. Il Team Tarantini è salito sul quadrato con 11 atleti che hanno ben figurato con i loro pari età delle scuole di Sorso, Oristano, Nulvi, Sestu, Ozieri, Samassi e Cagliari. Buona dose di tecnica e bravura quella messa in pratica dai tanti giovani che non si sono risparmiati difronte al pubblico sassarese.

Il main card ha riservato cinque incontri spettacolari e senza esclusione di colpi. In particolare evidenza quello tra Vincenzo Fenudi della Shardana di Ozieri al suo esordio sul ring. Buona la tecnica che gli ha permesso di vincere contro un avversario di esperienza e dal fisico più massiccio. La vittoria è arrivata ai punti su un bravo Nicola Meloni della Mtc Oristano.

Ai punti ha vinto anche Luca Pilloni della Ichnos Gym su Manuel Carta della Cerbero.

Vittoria invece per Ko per Paolo Pintus della Chok Dee di Sorso che si è imposto al secondo round su Davide Arthemalle del team Vento del Drago di Cagliari.

Si è imposto per Ko, e sempre al secondo round, anche Antonio Demurtas della Shardana che ha battuto Franco Fois del team Tarantini.

Per tutti, adesso, l’appuntamento è per il 9 giugno quando a Sassari si svolgerà l’evento di Mma in gabbia “Fight club championship”.

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Kazuhito Yamashita, uno dei più straordinari chitarristi del panorama internazionale, arriva per la prima volta in Sardegna per un concerto organizzato dal Conservatorio di Cagliari.

L’appuntamento è fissato per mercoledì 25 aprile, alle 20,30, nell’auditorium dell’istituzione musicale dove il grande artista, nato a Nagasaki 57 anni fa, si esibirà in un recital dal titolo “All Bach programm”.

Sarà una serata che proporrà le magnifiche melodie dell’immenso Joahnn Sebastian Bach, nella trascrizione per chitarra fatta dallo stesso musicista giapponese.

Nato nel 1961, Kazuhito Yamashita ha cominciato lo studio della chitarra all’età di otto anni, sotto la guida del padre Toru Yamashita, arrivando ben presto a vincere importanti premi internazionali come il Ramirez, in Spagna, l’Alessandria, in Italia, e il Paris Radio France Competition. Ha all’attivo più di 80 cd, in cui propone repertori che spaziano dal barocco al contemporaneo. Il Guardian, uno dei più autorevoli quotidiani britannici, lo ha definito “una leggenda del mondo della chitarra”.

L’artista arriva per la prima volta in Sardegna, ma con l’isola ha già un legame importante visto che a costruire le sue chitarre è un sardo: si tratta del rinomato liutaio Rinaldo Vacca di Cabras.

Il prezzo del biglietto è di 10 euro. L’ingresso è gratuito per gli studenti del Conservatorio.

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Murale di Francesco Del Casino a Nuxis sulla latitanza dell’avv. Salvatore Cadeddu (1812/1813).

Per Nuxis, nel Sulcis, e per i democratici sardi, in occasione de Sa Die de sa Sardinia, domenica 29 aprile sarà una giornata importante. Su iniziativa dell’associazione culturale “Le Sorgenti” di Nuxis, alle 10.00, dalla piazza Satta, vicina al Municipio, partirà la carovana per l’inaugurazione del “Cammino della Libertà”, lungo il percorso che, dal centro del Paese, conduce alla Grotta di Conch’e Cerbu, nei luoghi dove fra il novembre del 1812 e la primavera del 1813 fu latitante l’avv. Salvatore Cadeddu, capo della Rivolta di Palabanda.
Da Cagliari un pullman speciale parte domenica 29, alle ore 8,30, dal piazzale degli Uffici comunali di via Sonnino: per prenotazioni chiamare Giacomo Meloni tel. 331 8553428 (viaggio + pranzo al rinomato Ristorante Letizia euro 25,00).
Chi vuole recarsi in auto deve prenotare il pranzo, menù fisso 20,00 euro, al Ristorante Letizia tel. 0781 957021.
La Grotta è in un bel bosco, quindi una gita interessante sotto il profilo culturale, naturalistico e culinario.

A Nuxis due anni fa, a cura della Pro Loco, venne realizzato un murale meraviglioso da Francesco Del Casino, dedicato alla latitanza dell’avv. Salvatore Cadeddu, ora, in occasione de Sa Die de sa Sardinia, si inaugura il “Cammino della Libertà”, fino alla Grotta dove trovò rifugio Cadeddu.

Verrà evocato un fatto rilevante della storia sarda: nei dintorni di Nuxis, ad inizio Ottocento, il capo di Palabanda ha trovato rifugio per alcuni mesi. Dice Antioco Pabis in un memoriale del 1857, che l’avv. Salvatore Cadeddu, ispiratore della Rivolta di Palabanda, alla fine del 1812 si rifugiò nel Sulcis con l’intento di imbarcarsi nelle coste vicine per raggiungere la Corsica, luogo di primo asilo per gli esuli sardi, perseguitati dai Savoia. Pabis ci dà una descrizione così precisa dei luoghi della latitanza, il furriadroxiu di Tatinu, del rifugio, la grotta di Conch’e Cerbu, del capraro che lo accolse, Luigi Impera (i luoghi sono ancora di questa famiglia), da non poter essere messo in discussione, da non suscitare dubbi circa la sua attendibilità. Pabis, del resto, era di casa presso i Cadeddu, in quanto era precettore dei figli dell’avv. Giovanni, fratello di Salvatore Cadeddu.

Si parlerà della storia (sono previsti una relazione su Salvatore Cadeddu e i fatti di Palabanda di Andrea Pubusa e un intervento di Tore Cherchi, con canti e letture di Clara Murtas e Roberto Deiana), ma è interessante la figura del custode di Cadeddu. quel Luigi Impera, umile capraro, chiamato dalla rete dei democratici sardi del tempo ad una funzione molto delicata: nascondere e custodire il capo di Palabanda, una figura eminente della battaglia democratica dei sardi contro l’oppressione piemontese.

Questo ci dice che non solo Luigi Impera era uno spirito nobile, ma erano persone di alti principi anche quei pastori e contadini che lavoravano nella zona. Insomma, dalla vicenda emerge l’esistenza di una rete democratica nell’Isola che da Cagliari si irradia nelle campagne più periferiche e nel Sulcis. La partecipazione alla storia del tempo coinvolgeva non solo l’intellettualità e gli artigiani delle città, ma anche il mondo delle campagne.

La grande storia, del resto, sfiora Tattinu e quelle campagne anche sotto altro profilo. A Tattinu, insieme al padre, fu latitante uno dei suoi figli, Gaetano, anch’egli partecipe dei fatti di Palabanda. Gaetano nel 1813 riuscì dalla Gallura a riparare in Corsica ed ebbe un’avventura di grande rilievo. Fu uno dei pochi  ammessi al seguito di Napoleone nell’esilio dell’Isola d’Elba e nei cento giorni rientrò con lui in Francia. Lo seguì fino a Waterloo, dove fu fra i respondabili del servizio della ambulanze, ossia del soccorso ai feriti, dell’esercito di Napoleone. Poi ebbe una vita avventurosa che lo portò a chiudere i suoi giorni a Tunisi. Certamente anche Gaetano Cadeddu non è ricordato nella grande storia, ma ne fu protagonista insieme a quei milioni di uomini che si batterono contro la Restaurazione. E curioso notare che Gaetano da Tattinu, dalla Grotta di Conch’e Cerbu, passando dalla Corsica e dall’Elba, fu uno dei tanti che con Napoleone combatterono contro le potenze restauratrici a Waterloo. Da Tattinu a Waterloo per la libertà, vien da dire.

Insomma, questa vicenda ci invia un messaggio: e cioè che anche dalle periferie del mondo, possono venire contributi molecolari ma preziosi per fare la grande storia. La Grotta di Tattinu, ci lancia un preciso stimolo: anche noi dai tanti Sulcis del globo possiamo dare contributi importanti perché la storia abbia uno sviluppo accettabile, il popolo riprenda in mano i propri destini, l’uguaglianza avanzi, la democrazia trionfi. E possiamo farlo anche rendendo onore ai martiri di Palabanda.

Andrea Pubusa

La Grotta di Conch’e Cerbu, rifugio dell’avv. Salvatore Cadeddu (1812/1813).

 

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A Iglesias Forza Italia ha ufficializzato ieri sera il sostegno alla candidata a sindaco Valentina Pistis per le elezioni Amministrative del 10 giugno. La decisione è maturata al termine della riunione convocata per ieri sera, con all’ordine del giorno le scelte da fare dopo che le altre forze politiche del centrodestra hanno annunciato la scelta per la candidatura a sindaco della giornalista Ilenia Mura. Lo strappo era nell’aria e ieri è stato sancito definitivamente, con l’adesione di Forza Italia alla coalizione formata da Cas@ Iglesias e dal Partito Comunista di Iglesias.

Ora sarà interessante verificare quale sarà la reazione ufficiale delle forze che hanno indicato Ilenia Mura: Piazza Sella, Fratelli d’Italia e due liste civiche che fanno riferimento a Giancarlo Mameli e Pinello Cossu.

Nessuna decisione ufficiale è arrivata finora dal Partito democratico (si parla con insistenza della candidatura a sindaco del presidente del Consiglio comunale uscente Mauro Usai, ma resta in campo anche il vicesindaco uscente Simone Franceschi), e dal Movimento 5 Stelle.

Il medico Carlo Murru (ex sindaco di Quartucciu), infine, dovrebbe guidare, da candidato a sindaco, tre liste civiche.