28 December, 2025

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I capigruppo del Consiglio regionale hanno incontrato i rappresentanti sindacali della casa di cura Rosa del Marganai di Iglesias (convenzionata con il servizio sanitario regionale) per un esame della situazione della struttura, dove è stata avviata la procedura di licenziamento di 21 lavoratori.

I sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil hanno censurato la posizione dell’azienda, a loro giudizio riconducibile alla necessità di avere garanzie da parte della Regione sul mantenimento dei tetti di spesa degli anni precedenti, ma comunque immotivata dato che alla stessa azienda è stato riconosciuto un “extra budget” per il 2018. E’ inaccettabile inoltre, hanno sostenuto ancora i sindacati, scaricare sui lavoratori il rischio di impresa, anche perché l’accreditamento ottenuto dalla struttura è strettamente legato alla disponibilità di una adeguata dotazione organica formata da diverse figure professionali.

Anche il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau ha manifestato perplessità sull’atteggiamento assunto dall’azienda, ricordando fra l’altro che «l’assessorato regionale della Sanità ha in corso sia la ricognizione del fabbisogno delle prestazioni da assegnare alle case di cura private che la conseguente definizione dei tetti di spesa, con attenzione alle diverse realtà territoriali». «Da parte nostra – ha proseguito – c’è la massima attenzione a contenere la tempistica di questi adempimenti che costituiscono la base concreta di un sistema corretto di relazioni istituzionali».

Nel corso dell’incontro hanno preso la parola anche i capogruppo del Pd Pietro Cocco e dell’Udc Gianluigi Rubiu.

Pietro Cocco, auspicando un confronto con l’azienda con la pre-condizione del ritiro dei licenziamenti, ha ricordato fra l’altro una recente delibera della Giunta che collega l’ammontare del budget delle case di cura ai volumi di prestazioni realizzati nei 3 anni precedenti. «Ci sono quindi margini e spazi per una soluzione positiva della vertenza e garantisco per il raggiungimento di questo obiettivo il massimo impegno del gruppo».

Gianluigi Rubiu ha messo l’accento sull’importanza della visione comune che, su questo tema, hanno manifestato tutti i gruppi consiliari, al di là degli schieramenti. «I fondi per il 2018 ci sono – ha affermato – ed esistono quindi tutte le condizioni per permettere alla struttura di continuare a svolgere quel ruolo di eccellenza che da sempre ne ha caratterizzato la presenza sul territorio, nella cura e nel trattamento di pazienti dalle problematiche particolarmente delicate e complesse».

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«I licenziamenti dei 21 lavoratori e lavoratrici della RSA Rosa del Marganai sono inaccettabili, incomprensibili e privi di qualsiasi oggettiva lecita motivazione. Questo è il parere condiviso del sindacato, dei capi gruppo e del presidente del Consiglio regionale ai quali abbiamo chiesto di contribuire per dare corso alle iniziative volte al ritiro dei licenziamenti, alla garanzia del Servizio in funzione dell’accreditamento concesso alla San Raffaele, anche prevedendo la rivisitazione  dei tetti di spesa che tengano conto degli indirizzi della delibera della Giunta regionale del 2017. Delibera funzionale alla garanzia del Servizio e dei dipendenti che sono la prima, vera e indispensabile risorsa della Residenza Sanitaria Assistita.»

Lo scrive, in una nota, Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente.

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L’Ente regionale per il diritto allo studio di Cagliari ha pubblicato l’avviso di mobilità per la copertura di tre posizioni vacanti.

Questi i profili richiesti:

– un funzionario amministrativo cat. D
– un istruttore amministrativo cat. C
– un istruttore tecnico cat. C

Possono partecipare i dipendenti di ruolo, a tempo indeterminato, presso pubbliche amministrazioni, non appartenenti al comparto di contrattazione regionale, compreso il personale del soppresso E.S.A.F. attualmente in servizio presso la società Abbanoa S.p.A.,

Le domande dovranno pervenire entro il 19 febbraio 2018 secondo una delle seguenti modalità:
– tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo pec: ersuca.direzionegenerale@pcert.postecert.it
– a mano, al protocollo dell’Ente (secondo piano presso la sede dell’Ersu dalle ore 9.00 alle 13.00 dal lunedì al venerdì;
– tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all’Ente regionale per il diritto allo studio di Cagliari, Corso Vittorio Emanuele II n. 68, 09124 Cagliari.

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Si è svolto questo pomeriggio, nel corso del quarto giorno di presidio dei lavoratori Eurallumina, davanti alla sede dell’assessorato regionale dell’Ambiente, a Cagliari, l’incontro che era stato calendarizzato dopo la manifestazione del 25 gennaio 2018, dagli enti coinvolti nel procedimento autorizzativo entro la corrente settimana, per fornire un aggiornamento dell’ iter in corso da 42 mesi e 1.294 giorni e dopo il deposito della documentazione a chiarimento e completamento del progetto, depositata dalla azienda proponente in data 21 dicembre 2017.

Alla RSU Eurallumina, gli assessori dell’Ambiente Donatella Spano e della Sanità Luigi Arru hanno comunicato che nelle riunioni e nel confronto tra i tecnici e dirigenti del vari enti sulla documentazione inoltrata dalla proponente, non sono emerse richieste di integrazioni a quanto fornito, ma nel giro dei prossimi tre/quattro giorni, verranno inviate all’Eurallumina Rusal le indicazioni sulle specifiche parti documentali che richiedono ulteriori delucidazioni.

Nella corso della riunione è stato anche ribadito l’indirizzo istituzionale della Giunta regionale, quindi la  priorità per la conclusione positiva del percorso autorizzativo, con le relative autorizzazioni propedeutiche al rilancio del primo anello della filiera dell’alluminio.

«La Rappresentanza Sindacale Unitaria – si legge in una nota – verificherà il rispetto di questa tempistica , auspicando che anche questo ulteriore passaggio  si concluda con la  rapidità  dovuta ad un procedimento che è già andato ben oltre ogni possibile ritardo. A seguito di questo aggiornamento, il presidio perfettamente riuscito (così come la mobilitazione generale e la manifestazione precedente) attivo da lunedì 29 gennaio e che ha visto la costante e attiva presenza dei lavoratori Eurallumina motivati e determinati ad infondere ogni ulteriore sforzo e sacrificio per il raggiungimento della ripresa produttiva e il pieno reinserimento lavorativo, è stato momentaneamente sospeso. Resta operativo lo stato di mobilitazione permanente – conclude la nota – che verrà modulato nella sua intensità e livello con il conseguente prossimo sviluppo del procedimento.»

 

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Durante un incontro tenutosi a Roma tra Telecom e i sindacati è stato siglato un accordo, che sarà reso ufficiale entro marzo, per il prossimo triennio (2018-2020). L’accordo prevede l’uscita in prepensionamento di 4.000/5.000 dipendenti in possesso dei requisiti al 31 dicembre 2018 (secondo l’art. 4 della legge Fornero) e altri 2.500 saranno gli esodi incentivati entro il 2020. In cambio Telecom rimpiazzerà queste uscite con l’assunzione di 2.000 nuove persone a fronte di una riduzione dell’orario di lavoro di circa 20 minuti al giorno che coinvolgerebbe tutti i dipendenti del gruppo. Tim è sempre alla ricerca di giovani…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_tim.html .

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Riprende il Servizio dell’ambulatorio di Terapia del dolore presso la Casa della salute di Giba dove vengono erogate visite, terapie antalgiche, terapie medicche farmacologiche del dolore, blocchi antalgici anestetici e peridurali, agopuntura per anestesia, mesoterapia, iniezione di sostanze terapeutiche nell’articolazione o nel legamento, iniezione di sostanze terapeutiche ad azione locale, irrigazione di ferita, elettroterapia antalgica.

Le prestazioni, eseguite da medici anestesisti (terapisti del dolore) coadiuvati da personale infermieristico specializzato, sono destinate a pazienti con dolore acuto e cronico benigno e maligno.

L’Ambulatorio è aperto il giovedì mattina dalle 9.00 alle 12.00; le prime visite devono essere prenotare esclusivaemnte tramite il CUP (1533) mentre le visite di controllo vengono stabilite dal medico a seguito del primo accesso.

Per info è possibile contattare i numeri 0781 3922855 o 0781 6683425.

l dolore è un sintomo di malattia che, nella maggior parte dei casi, medici di famiglia e specialisti affrontano cercando di rimuoverne le cause. Tuttavia, quando il dolore è manifestazione di malattie croniche, per le quali è impossibile la rimozione della causa, dato il loro andamento progressivo, diventa esso stesso malattia e come tale va trattato. Il dolore come teorizzato da J.J. Bonica, il medico che per primo ne studiò i meccanismi fisiopatologici, “è un’esperienza sensoriale ed emotiva” che condizione negativamente la vita sociale dell’individuo che ne soffre. La “cura” del dolore cronico benigno o maligno, pertanto è un diritto di ogni essere umano.

La legge sulle cure palliative e terapia del dolore approvata il 9 marzo 2010 rappresenta un grande risultato per il nostro sistema sanitario e posiziona il nostro Paese tra quelli più aggiornati in questo ambito assistenziale. La legge prevede la realizzazione di una rete nazionale per le cure palliative e terapia del dolore e la costruzione di una rete territoriale di strutture sanitarie e assistenza domiciliare, che provveda a garantire le cure palliative e la terapia del dolore su base regionale, volte ad assicurare la continuità assistenziale del malato dalla struttura ospedaliera al suo domicilio. La rete è costituita dall’insieme delle strutture sanitarie, ospedaliere, territoriali e assistenziali, delle figure professionali e degli interventi diagnostici e terapeutici disponibili nelle regioni e nelle province autonome, dedicati all’erogazione delle cure palliative e al controllo del dolore in tutte le fasi della malattia.

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«L’impegno preso con le associazioni di categoria di stanziare in legge Finanziaria 20 milioni di euro, per superare le criticità seguite alla stagione siccitosa, lo abbiamo mantenuto. Ora dobbiamo decidere tutti insieme il modo più utile e proficuo per spendere queste risorse, dando così risposte alla zootecnia, escluso in questo caso l’ovicaprino, e il resto dei comparti agricoli che meritano rispetto e attenzione.»

Lo ha detto ieri l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, intervenendo a Cagliari durante i lavori assembleari organizzati dalla Confederazione italiana agricoltori (CIA). Un lungo faccia a faccia con una sala rappresentata da agricoltori e allevatori che hanno rivolto all’assessore numerose domande. Si è parlato di refresh (il decreto è stato firmato ieri dall’assessore) e lingua blu, di acqua e Consorzi di bonifica, passando per i pagamenti agricoli, il prezzo del latte e la rimodulazione dei fondi PSR.

«Dal primo giorno del mio mandato – ha spiegato Pierluigi Caria – ho aperto le porte dell’Assessorato alle associazioni di categoria, ai gruppi di cittadini e ai singoli agricoltori. Compatibilmente con gli impegni istituzionali ho partecipato a tutti gli incontri o le iniziative a cui sono stato invitato, dove ho raccolto suggerimenti, idee e critiche costruttive su come migliorare le azioni della politica. Ho girato la Sardegna in lungo e in largo, non solo per iniziative di promozione dei nostri prodotti o per fiere agro-zootecniche, ma anche e soprattutto per incontrare gli operatori sul campo: dalle aziende alle cooperative, piuttosto che sindaci e amministratori del territorio. In Assessorato – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – non c’è un uomo solo al comando, ma un rappresentante dei cittadini che condivide le scelte con i diversi portatori di interesse. Ora dobbiamo spendere i 20milioni di risorse regionali e ragionare su come utilizzare i 25milioni stanziati dal governo per le annualità 2017 e 2018. Io non deciderò da solo, ma lo farò con voi.»

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«Esprimo molta soddisfazione per la tempestiva approvazione della legge sulla continuità territoriale marittima tra Sardegna e Corsica.»

Lo ha detto l’assessore regionale dei Trasporti Carlo Careddu dopo il varo, oggi in Consiglio regionale, del disegno di legge proposto dalla Giunta che prevede lo stanziamento di 2.557.500 euro per la copertura degli oneri di servizio dal 2018 al 2020. Il provvedimento individua le risorse con le quali sarà gestito il collegamento tra le due isole da Santa Teresa di Gallura a Bonifacio «definendo un percorso complicato sotto il profilo amministrativo e normativo, frutto anche di un dialogo proficuo e costruttivo tra l’istituzione consiliare e il governo regionale», ha aggiunto l’assessore dei Trasporti.

La compensazione economica prevista dalla Regione sarà destinata a garantire il trasporto nei mesi invernali, da novembre a marzo, mentre nel restante periodo dell’anno la domanda di mercato consente la prestazione del servizio in regime di libero mercato. Seguirà una procedura ad evidenza pubblica «attraverso la quale sarà selezionato un armatore di comprovata esperienza nel settore che dovrà gestire la tratta in continuità, nel rispetto di orari, tariffe e servizi specifici a garanzia del diritto alla mobilità dei cittadini sardi e corsi e del libero scambio delle merci», ha concluso Carlo Careddu. Nella rotta Santa Teresa di Gallura – Bonifacio nel 2016 sono stati trasportati 259.621mila passeggeri e movimentate 16.731 tonnellate di merci.

Pur essendo di natura internazionale il collegamento riveste interesse prevalentemente locale, essendo considerato una rotta frontaliera a breve distanza. Questa caratteristica riconosciuta con decisioni ad hoc dalla Commissione europea consente all’amministrazione regionale di ripristinare il pubblico servizio nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale.

Come previsto dalla dichiarazione di intenti firmata da Sardegna e Corsica ad aprile 2017, l’affidamento della rotta in continuità avviene in regime sperimentale in attesa che si costituisca il Gruppo europeo di cooperazione territoriale, per le gestione congiunta dei servizi transfrontalieri di trasporto tra le isole, nell’ottica di ottimizzare le relazioni economiche e nel rispetto delle esigenze peculiari espresse dalle regioni coinvolte. Ajaccio si occuperà di attivare gli oneri di servizio pubblico per la tratta Propriano-Porto Torres.

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Dopo la bella vittoria conquistata domenica scorsa a Villaperuccio sul Sant’Elena, il Carbonia ha confermato di essere in ripresa questo pomeriggio, nel recupero terminato qualche minuto fa sul campo del La Palma Monte Urpinu, bloccato sul risultato di parità, 2 a 2. Il  Carbonia era passato on vantaggio per primo dopo soli 2 minuti con un bel goal di Momo Konatè, alla seconda marcatura consecutiva dopo quella di tre giorni fa contro il Sant’Elena, ma è stato raggiunto al 15′ del primo tempo da un goal di Alessandro Siddu. Il goal del vantaggio del La Palma Monte Urpinu è arrivato al 23′ del secondo tempo, autore Gianluca Ligas che ha sfruttato una disattenzione della difesa mineraria ed ha superato Daniele Bove con un colpo di tacco; il goal del 2 a 2 definitivo al 49′, in pieno recupero, su calcio di rigore assegnato dal direttore di gara per un fallo di Davide Cocco su Momo Konatè, trasformato da Lorenzo Loi. Nell’occasione il centrocampista cagliaritano è stato espulso.

Il risultato di parità è sostanzialmente giusto, tra due squadre che hanno disputato una buona partita. Il La Palma Monte Urpinu ha visto sfumare in extremis l’aggancio al Carloforte al secondo posto in classifica e a quota 34 punti affianca ora l’Arbus, in terza posizione; il Carbonia sale a quota 25 punti, sempre al settimo posto ma ad un solo punto dal Seulo 2010.

Domenica prossima la squadra di Andrea Marongiu giocherà sul campo dell’Andromeda, a Siurgus Donigala; il La Palma Monte Urpinu giocherà ancora in casa, contro il Selargius.

 

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In Sardegna sono 70mila le persone con una diagnosi di tumore seguite dalle Oncologie, 9.000 i nuovi casi registrati nel corso del 2017. Secondo i dati Istat 2014, ci sono 4.847 decessi per tumore.
Sono alcuni dati forniti oggi nel corso della presentazione della delibera – approvata martedì dalla Giunta – che getta le basi per la riorganizzazione della rete oncologica regionale.
All’illustrazione di questa mattina, con l’assessore della Sanità, Luigi Arru, erano presenti anche gli oncologi Daniele Farci e Mario Scartozzi, componenti del Coordinamento della Rete oncologica, istituito con decreto alla fine dello scorso anno. Entrambi hanno sottolineato come le reti, in altre realtà nazionali, abbiano favorito la gestione del paziente oncologico e il raggiungimento di risultati positivi sul fronte della prevenzione e della cura dei tumori. Al Coordinamento è affidato il compito di individuare percorsi che favoriscano la collaborazione e la sinergia tra i professionisti, la diffusione di conoscenze e la condivisione collegiale di protocolli di cura.
«La riforma ospedaliera approvata a ottobre – ha ricordato l’assessore Arru – definisce di interesse strategico la rete dell’oncologia, che si configura come una disciplina che abbraccia sia le aree territoriali, sia quelle specialistiche ospedaliere che di ricerca. Come certificato anche dall’ultimo Programma nazionale Esiti, c’è troppa frammentazione nella risposta al paziente oncologico e una distribuzione dei servizi non omogenea. Non c’è stato finora il coraggio di fare atti di programmazione che favoriscano il lavoro in rete degli operatori, che consentano il confronto e lo scambio delle migliori prassi e anche, laddove necessario, la condivisione di equipe multidisciplinari circolanti. L’obiettivo è assicurare al paziente una presa in carico totale e sul territorio: secondo la complessità del caso e il tipo di tumore, verrà indirizzato ad uno dei centri di riferimento regionale, i trattamenti successivi dovranno essere seguiti a livello territoriale e, laddove possibile, secondo il principio della prossimità.»
I professionisti che fanno parte del Coordinamento dovranno indentificare i centri di riferimento per le principali patologie oncologiche, sulla base dei volumi minimi di attività; definire i percorsi di cura multidisciplinare e multi-professionale nell’ambito della continuità di cura tra ospedale e territorio; sviluppare sistemi di verifica per il monitoraggio dell’appropriatezza dei percorsi di cura e del trattamento oncologico.