21 December, 2025

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L’arte del dono e il gioco del libero scambio per un pomeriggio a misura di giovanissimi con “Il Baratto dei Giocattoli” organizzato dal CeDAC in collaborazione con l’Associazione La Scatola Magica  – in programma oggi, dalle 18.30 alle 21.00, all’Ex-Municipio di via Nora a Pula nell’ambito del XXXIII Festival La Notte dei Poeti.

Un evento per ridar nuova vita a giocattoli e libri, ma anche dvd, tricicli e biciclette, a quegli oggetti un tempo preferiti e ora magari dimenticati, a lungo desiderati, ma che ormai non si usano più ma che potrebbero far felici e divertire altri bambini. Quei preziosi e irrinunciabili compagni di giochi  e fantastiche avventure, quei volumi e quei films che altrimenti giacerebbero abbandonati su uno scaffale o sul fondo di un baule, in un garage o in una soffitta potranno così entrare in una nuova storia, portando con sé il profumo di quei ricordi, e forse il seme di una nuova amicizia.

Ciascuno/a potrà cercare e trovare nuovi (per lui o per lei ) e inediti trastulli, giocattoli e volumi che sollecitino la sua curiosità, o il piacere del gioco, il gusto del viaggio, qualcosa di raro e introvabile o di inatteso, da usare o chissà a propria volta regalare. La moneta dello scambio è la generosità  – e come in una “democrazia” ciascun giocattolo equivale all’altro: in cambio di quel che si è deciso di portare e donare, si riceverà un gettone – o meglio un colorato tappo di plastica – con il quale si potrà “pagare” e ottenere quel che si è scelto.

“Il Baratto dei Giocattoli” è quindi un’occasione per riscoprire il “vero” valore delle cose – che nulla ha a che vedere con il prezzo (mera variabile “commerciale”) e moltissimo con la dimensione affettiva, con gli istanti irripetibili di cui son state testimoni, con le emozioni: orsetti e astronavi, bambole, macchine, biciclette e robot in miniatura, mostri e mostrilli, come i libri, i fumetti, dischi e films e perfino i videogiochi sono importanti perché risvegliano l’immaginazione.

Lo spirito del gioco è condividere, come in una piccola comunità, i propri tesori e scoprire il segreto del baratto – un antica forma di economia che sta ritornando sempre più di moda, in cui non esiste il denaro ma ciascuno offre ciò che possiede in cambio di quel che gli occorre: è in fondo la radice antica della civiltà, l’origine stessa della società.

Un tema fondamentale è anche il riciclo che – in antitesi alla regola del consumismo – attribuisce un ulteriore valore agli oggetti inventando per loro, come normalmente avviene nel gioco, nuovi ruoli e nuove funzioni: nel mondo del baratto nulla si distrugge ma tutto si trasforma, per creare qualcosa di nuovo eppure antico, già noto ma ri-pensato e adattato per nuove e diverse esigenze.

Spazio anche alla solidarietà: al termine della serata i giocattoli che non saranno stati barattati saranno affidati all’associazione La Scatola Magica  perchè li distribuisca a bambini disagiati.

“Il Baratto dei Giocattoli” prevede anche la partecipazione degli adulti – genitori, nonni, zii o fratelli maggiori – che potranno assistere i bambini o a loro volta entrare nel gioco, portando torte e dolci, naturalmente da scambiare.

Per partecipare a “Il Baratto dei Giocattoli” – come per qualsiasi gioco – occorre seguire alcune semplici ma precise regole:

I giocattoli non possono essere venduti, ma solo barattati con altri giocattoli.

Ogni giocattolo consegnato varrà un gettone (nello spirito del gioco… sarà un tappo di plastica) che potrà essere scambiato con un altro giocattolo.

Sono esclusi – o meglio “fuori gioco” abbigliamento e calzature – usati o no.

Gli oggetti da barattare dovranno essere perfettamente puliti e funzionanti, altrimenti saranno restituiti al proponente. L’organizzazione si riserva di vietare l’esposizione e il baratto di oggetti ritenuti non idonei e non conformi allo spirito della manifestazione. L’organizzazione declina ogni responsabilità per danni o cattivo funzionamento dei giocattoli.

Il baratto  è un momento di libero scambio e non necessariamente il valore dell’oggetto ricevuto deve essere uguale a quello dell’oggetto scambiato.

Durante l’attività del baratto gli adulti potranno assistere i bambini o partecipare portando torte e dolci, anche questi da scambiare.

Ingresso libero

Arti Visive e preziosi tessuti in mostra all’Ex Municipio di Pula – fino al 7 agosto.

Il “Baratto dei Giocattoli” offrirà anche una l’opportunità per visitare le mostre ospitate nelle sale dell’Ex Municipio di Pula – da “Maria Lai al Telaio”/ La fiaba della capretta, l’esposizione dei lavori di tessitura realizzati dalla Cooperativa “Su Marmuri” su disegni dell’artista di Ulassai (in collaborazione con Arteficio) a “Appunti da 70 Solitudini e un Coro” con le miniature di Lea Karen Gramsdorff e Simone Dulcis, ispirate alle partiture di grandi compositori (ingresso libero).

E sempre all’Ex Municipio di Pula proseguono gli appuntamenti con il Cinema d’Autore a cura di Spazio 2001 – con tanto di Aperitivi Cinematografici per chi volesse unire il piacere della visione… al gusto – tra calici e prodotti tipici.

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L’Amministrazione comunale di Iglesias, in collaborazione con il settore formazione della San Germano, ha organizzato una serata di informazione che si svolgerà durante la serata di Notteggiando del prossimo 7 agosto, in Piazza Sella, a partire dalle ore 21.00. Si tratta di un incontro teso a sensibilizzare i cittadini sulle corrette regole della raccolta differenziata e sulla strategia rifiuti zero. Per l’occasione sarà consegnato il giornalino informativo.

«È un’opportunità  – commenta l’assessore dell’Ambiente, Melania Meo – per costruire insieme un percorso virtuoso nell’ottica del miglioramento continuo.»

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L’assessorato regionale del Lavoro ha approvato le linee guida e la modulistica per la rendicontazione dei progetti relativi agli interventi finanziati nell’ambito del catalogo unico dell’offerta formativa per i giovani che hanno aderito al Programma Garanzia Giovani Sardegna – linea 2A.
Le linee guida si rivolgono ai beneficiari dei progetti formativi finalizzati all’inserimento lavorativo dei giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni e riportano gli indirizzi da seguire per la loro corretta attuazione.
In particolare vengono indicate le regole da seguire per la rendicontazione dei progetti e stabilite le tipologie di controllo, le cause di revoca e/o le decurtazioni finanziarie da applicare in caso di mancata comunicazione degli scostamenti tra l’attività realizzata e quella autorizzata dalla Regione Sardegna.

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L’assessorato regionale della Pubblica istruzione ha aperto i termini per richiedere i contributi 2015 per lo sviluppo dello sport in Sardegna.
In particolare, è possibile presentare domanda per:
– i contributi destinati all’attività sportiva giovanile a carattere dilettantistico;
– i contributi agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni per lo svolgimento della loro attività istituzionale;
– i contributi per l’organizzazione di manifestazioni sportive;
– i contributi per la partecipazione a campionati nazionali federali a squadre comportanti trasferte plurime o con gare di andata e ritorno;
– i contributi a favore delle federazioni sportive riconosciute dal Coni per lo svolgimento della loro attività istituzionale;
– i contributi forfetari a sostegno della partecipazione ai campionati federali nazionali degli sport di squadra di maggior rilievo;
– i contributi per la tutela degli atleti isolani con elevate doti tecnico-agonistiche;
– i contributi per le associazioni sportive iscritte al Comitato Italiano Paralimpico che promuovano la partecipazione ad attività sportive non agonistiche per atleti affetti da disabilità intellettiva relazionale, x-fragile, autismo, patologie ad esso correlate o altre sindromi rare;
– i contributi per le società sportive isolane per la diffusione della pratica sportiva non agonistica dei disabili intellettivi attraverso le associazioni benemerite riconosciute dal Coni;
– i contributi a favore del Comitato Italiano Paralimpico per l’organizzazione delle Paralimpiadi Sarde.
L’Assessorato ricorda che, per poter usufruire dei contributi, è necessaria l’iscrizione all’Albo regionale delle società e associazioni sportive.
Le domande di contributo dovranno pervenire:
– entro le ore 13.00 del 30 settembre 2015, se trasmesse a mano o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo Regione Autonoma della Sardegna / Assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport / Direzione generale dei beni culturali / viale Trieste, 186 – 1° piano / 09123 Cagliari;
– entro le ore 24.00 del 30 settembre 2015, se trasmesse via pec all’indirizzo pi.dgbeniculturali@pec.regione.sardegna.it
Per ulteriori chiarimenti è possibile rivolgersi al referente dell’Assessorato, ai seguenti recapiti:
Tel. 070.6064907
Fax 070.6065002
E-mail pi.cultura.sport@regione.sardegna.it ; dacongiu@regione.sardegna.it

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Per la prima volta la Regione illustra e condivide il Piano delle Infrastrutture regionale, e le relative misure di prevenzione della corruzione già adottate, con Prefetti e Procuratori della Repubblica sardi, con l’Autorità nazionale anticorruzione e con i presidenti regionali di Anci e Cal. Obiettivo: garantire massima trasparenza e legalità nei provvedimenti attuativi del Piano stesso, per prevenire e combattere eventuali episodi di corruzione che potrebbero nascere intorno agli appalti che, fra 2015 e 2016, in Sardegna metteranno a gara 1.100 milioni di euro tra i 550 del mutuo per le infrastrutture e i 537 dell’Anas. Fondamentale, dunque, la collaborazione delle Procure, dei Prefetti e degli enti locali.

«L’adozione di misure di prevenzione della corruzione è un passaggio fondamentale per riconquistare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni – ha detto il presidente Pigliaru -. Dove c’è corruzione le imprese cattive scacciano quelle buone, con costi altissimi per la società. In questa occasione, in particolare, stiamo mettendo in campo investimenti importanti e di conseguenza a forte rischio illecito. Da qui la necessità di ragionare insieme sul processo di trasparenza che accompagnerà il Piano regionale delle Infrastrutture, per affrontare uniti questo fenomeno tanto odioso.»

L’assessore Paolo Maninchedda ha chiarito che neanche un euro di quelli che andranno presto a gara è stato ancora erogato. «Volevamo prima condividere il Piano con prefetti, procuratori ed enti locali ed è la prima volta che una Giunta regionale lo fa. Tutti saranno informati dei tempi, delle cifre e delle stazioni appaltanti nelle procedure del Piano infrastrutturale: bisogna riunire tutti gli attori e rendere pubblica e trasparente tutta la procedura, e l’incontro di oggi è solo il primo passo. Bisogna puntare sulla prevenzione, e tutti insieme garantire assoluta legalità».

La Giunta regionale punta a costruire nel tempo delle banche dati per il monitoraggio di tutte le procedure anche nei Comuni. I direttori generali dei Lavori pubblici,Edoardo Balzarini, e della Comunicazione e Trasparenza, Michela Melis, hanno spiegato che sarà applicata in via preventiva una convenzione fra soggetto attuatore ed esecutore materiale dei lavori. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Anci, tutti i trasferimenti dalla Regione saranno fatti solo se gli enti locali interessati agli appalti sottoscriveranno il Patto di integrità, impegnandosi a non assumere comportamenti scorretti e, allo stesso tempo, a segnalare eventuali pressioni o episodi scorretti. Dipendenti e collaboratori della Regione che segnalano illeciti saranno tutelati e, per chi dovesse violare il Patto, sono previste una serie di sanzioni fra cui l’esclusione dalla procedura di affidamento, la risoluzione di diritto del contratto, l’interruzione a partecipare ad altre gare per un periodo compreso fra sei mesi e tre anni.

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Tutto è pronto per la quinta edizione del festival canoro regionale “Maria Paola Dedola”, in programma venerdì 7 e sabato 8 agosto a Bottidda. La manifestazione che offre ai vincitori una possibilità per debuttare sul palco del concorso nazionale “Una Voce per Sanremo”, è organizzata dall’Associazione Culturale Musicale “Maria Paola Dedola”, e si svolgerà all’anfiteatro comunale del Parco Santo Stefano “Su Pizzu”. Quest’anno, inoltre, l’evento è inserito all’interno di un progetto musicale che si avvale della collaborazione dell’agenzia La Girandola di Olbia e della DiFranco E20 produzioni video e tv, nonché dell’agenzia Divinastar.

Come sempre il concorso è riservato solamente ad artisti non professionisti, che si presenteranno divisi in due sezioni libere: una per gli under 15 e l’altra per gli adulti. Al termine di ciascuna delle due serate di esibizioni saranno premiati il primo, il secondo e il terzo classificato, secondo le valutazioni espresse da una Giuria composta da professori di musica e insegnanti del Conservatorio di Sassari. In questa edizione la Giuria da Paola Puggioni ed Eugenio pinna, i quali, per formulare i loro giudizi sui sessanta cantanti in gara, potranno contare sulla preziosa collaborazione di due artiste d’eccezione: per la prima serata ospite d’onore sarà Maria Giovanna Cherchi, mentre nella seconda serata si unirà ai giudici Carla Denule.

I tre migliori cantanti selezionati nelle due categorie in gara (di età compresa fra i 12 e i 40 anni) potranno partecipare alla fase finale del concorso nazionale “Una voce per Sanremo”, in programma il 5 ottobre 2015 al Centro Ariston di Sanremo – Cinema Roof, sotto la direzione artistica di Giancarlo Golzi. La gara nazionale riserva ai primi classificati l’iscrizione alle selezioni discografiche per il “Festival di Sanremo”.

Le due serate di Bottidda inizieranno alle ore 20.30, l’ingresso sarà gratuito e gli spettatori potranno rifocillarsi con bibite e panini nel punto ristoro predisposto all’interno del parco.

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L’Emilia Romagna oggi è stata grande protagonista a Expo Milano 2015. «Expo Milano 2015 è un grande successo e da qui a ottobre lo sarà ancora di più. Vogliamo offrire il nostro contributo, come regione che sta trainando la crescita del Paese, anche con la sua fiorente produzione agroalimentare, con progetti e iniziative che coinvolgono il territorio da Piacenza a Rimini». Con queste parole il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha inaugurato ufficialmente oggi la Piazzetta Emilia Romagna, lungo il Cardo, nelle vicinanze di Palazzo Italia. “Cibo per la vita, cibo per la mente” è il tema scelto per far conoscere ed apprezzare le eccellenze regionali, dalle ceramiche di Faenza alla pasta fresca fatta a mano, ma anche arte, turismo, cinema e scienza. Un touchwall, vale a dire una parete interattiva, proporrà un “virtual tour” tra  le peculiarità dei territori.

«In Emilia Romagna abbiamo 41 prodotti IGP e DOP – ha spiegato il presidente Bonaccini – e durante questo periodo lavoreremo per stipulare accordi con tante realtà europee che hanno voglia di Made in Italy.»

Fino al 31 ottobre, le eccellenze legate al territorio saranno protagoniste di una serie di iniziative ed eventi. Particolarmente interessante la “Settimana del Protagonismo”, in programma dal 18 al 24 settembre.

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Il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, interviene sull’emergenza trasporto aereo nell’Isola.

«Le compagnie aeree – dice Cossa – possono applicare ai non residenti tariffe che al massimo possono essere doppie rispetto a quelle agevolate per i residenti. Lo dice chiaramente il decreto del marzo 2013, che dichiara illegittime tariffe non corrispondenti a questo criterio. Una clausola di salvaguardia finalizzata proprio ad evitare quello che si vede in queste settimane: una ignobile speculazione su vasta scala. Risultato: difficile arrivare in Sardegna, difficile ripartire. Per di più con tariffe esorbitanti, sia nel trasporto aereo che in quello marittimo: uno scandalo, che crea alla Sardegna un danno economico e di immagine spaventoso. La cosa più sorprendente – conclude Michele Cossa – è però che nessuno se ne preoccupa: non lo Stato, e nemmeno la Regione, e le compagnie fanno quello che vogliono. Fanno cassa sulle spalle dei turisti e dell’economia della Sardegna, e la Regione è connivente.»

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E’ in programma giovedì 6 agosto a Bacu Abis, la 12ª edizione della Sagra “Malloreddus e Carne di pecora”, organizzata dal comitato Santa Barbara Bacu Abis. Il programma prevede, alle 19.30 la mostra di prodotti tipici dell’artigianato sardo; alle 20.00 l’inizio vero e proprio della sagra; alle 21.00, per 50 anni di musica, esibizione dei Gentleman, gruppo storico di Bacu Abis; alle 23.00 serata di ballo liscio latino americano con balli di gruppo.

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Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge n. 249 (Pietro Cocco e più) “Variazioni urgenti al bilancio della Regione per l’anno 2015, proroga di termini e disposizioni varie” e la proroga dei commissari delle Aziende sanitarie e del commissario di Area.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la proposta di legge n. 249 (“Variazioni urgenti al bilancio della Regione per l’anno 2015, proroga di termini e disposizioni varie”) che è arrivata all’attenzione del Consiglio in base alla procedura d’urgenza prevista dall’art. 102 del regolamento.

Il consigliere Mario Floris (Uds-Misto), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha ricordato che «fin dall’inizio della legislatura, augurando a tutti buon lavoro, avevo auspicato la fine della pratica del 102 che non si può chiedere su ogni cosa; fu pensato per grandi emergenze come le calamità naturali, mentre oggi si fanno pasticci e si infilano nella legge emendamenti che non c’entrano nulla; è tutto un sistema che va rivisto perché altrimenti i consiglieri regionali non sono nelle condizioni di esprimere una valutazione compiuta sui singoli provvedimenti, si tratta di un problema che va urgentemente affrontato in sede di Giunta per il regolamento».

Il presidente Ganau ha riposto assicurando che il problema dell’iter delle leggi regionali sarà sottoposto alla Giunta per il regolamento subito dopo la pausa estiva.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha precisato che il provvedimento in esame sostituisce un analogo disegno di legge della Giunta che interveniva sugli stessi temi: fondi per il trenino verde, proroga dei termini per i contratti dei precari delle province, misura di particolare urgenza dopo i pesanti tagli dello Stato che hanno ridotto significativamente le entrate degli enti.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha osservato che «francamente sarebbe stato giusto aspettarsi provvedimenti più corposi ed importanti per l’economia della Sardegna; abbiamo invece di fronte interventi minimi, a cominciare dalla scelta dei precari da sostenere che appare riduttiva rispetto alla grande complessità del tema, perché non è che quelli della provincia di Cagliari debbano avere un trattamento di favore». Riprendendo alcuni passaggi del dibattito svolto nelle commissioni, Locci ha parlato di «vicende scandalose sulle procedure di reclutamento dei precari nella pubblica amministrazione regionale; dovremo perciò occuparci a fondo di questi temi, mentre il Consiglio fa di tutto tranne che affrontare i nodi strutturali della Sardegna». La Giunta, dal canto suo, ha lamentato il consigliere, «è immobile soprattutto nei confronti degli Enti locali; la spesa è ferma e i Comuni aspettano ancora i soldi della seconda metà del 2014 e siamo ad agosto del 2015, di qui i forti dubbi rispetto ad obiettivi del provvedimento in esame che rischia di essere l’ennesima legge che non produrrà nessun risultato».

Il consigliere Walter Piscedda (Pd) si è detto «abbastanza d’accordo con Locci, nel senso che la vicenda del precariato va messa a regime e l’argomento va affrontato di petto anche in vista della riforma degli Enti locali, altrimenti non saremo credibili; non bisogna interpretare il precariato a seconda delle circostanze ma definire un intervento organico che comprenda, ad esempio, anche quelli di Csi e Cesil che non possono essere esclusi, magari facciamo qualche sponsorizzazione sportiva in meno ma bisogna farlo».

Il consigliere del Psd’Az, Christian Solinas, ha affermato che «siamo davanti a questo generoso contributo al caos normativo regionale, ad un provvedimento omnibus che non affronta nessun nodo della crisi che grava sulla Sardegna, si continua ad affrontare i problemi in modo parcellizzato e a rastrellare risorse da una parte e dall’altra, a formulare proposte che polverizzano l’ordinamento regionale». L’art.2, ha aggiunto Solinas entrando nel merito della legge, «è di dubbia illegittimità perché introduce la figura del commissario a vita prevedendo questa figura fino all’insediamento dei nuovi organi di Area, così si prefigura una patologia del sistema e, se questa è la qualità legislativa del nostro Consiglio, serve davvero una riflessione di tutti».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha ricordato che «questa legge arriva dopo l’approvazione della riforma della pubblica amministrazione che pone molti problemi nuovi, dalla licenziabilità dei dirigenti alla cancellazione segretari comunali, dalla riduzione del numero delle prefetture al taglio delle camere di commercio; ebbene, di fronte a tutto questo noi con un 102 rattoppiamo qualche situazione rinviando a chissà quando le soluzioni vere, seguendo il solito sistema della politica che non decide ma prima o poi, ad iniziare dai precari, si dovrà arrivare ad un redde ratione». Un modo di legiferare che non ci piace, la nostra Regione come è nel mirino come tutte le Regioni speciali e per questo dovremo impegnarci a fare ove possibile meglio dello Stato, sta accadendo il contrario, a volte con scelte discutibili ma sta accadendo e noi siamo in retroguardia

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha criticato la legge perché indice, a suo avviso, «di una capacità insufficiente di legiferare e di un grave difetto di programmazione, della mancanza di un orizzonte preciso rispetto alle cose da fare; noi siamo qui per senso di responsabilità ma va ricordato che su molte cose la maggioranza doveva intervenire prima a cominciare dai precari delle società in house dei Comuni che, al pari di quelli della Province, non possono essere dimenticati».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha detto polemicamente che «non si finisce mai di imparare; ho dato come capogruppo il mio assenso ad un testo diverso da quello arrivato in Aula, che contiene una sorta di cavallo di troia perché nel frattempo stanno arrivando altri emendamenti ma non si può saltare a piè pari il dibattito ed il confronto in commissione; la procedura seguita non è condivisibile e mi chiedo se in futuro darò nuovamente il assenso all’applicazione dell’art. 102».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco, nel condividere gli argomenti de collega Carta, ha assicurato che l’art.102 sarà applicato solo per le vere urgenze sottolineando che, «l’accordo della conferenza dei capigruppo è stato costruito con questo scopo e con questi obiettivi».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha dichiarato che «ciò che è arrivato in Aula è solo quanto concordato con i capigruppo, mentre sui precari si è fatto un discorso ad ampio raggio ma ovviamente non tutte le situazioni potevano essere ricompresi all’interno di un provvedimento sottoposto all’Aula con il 102; c’era invece l’esigenza di mettere in sicurezza i lavoratori delle Province di Cagliari e Nuoro; per il resto c’è stato l’impegno comune di affrontare questi problemi a settembre, dalle stabilizzazioni ai lavoratori in utilizzo alle società in house dei comuni, di tutto questo si occuperanno le commissioni e queste sono le priorità sulle quali siamo tutti d’accordo».

Il consigliere Roberto Desini (Sdl), ha definito il provvedimento «senza forzature, che tiene conto di alcune situazioni di vera emergenza e pone le basi per alcuni importanti impegni comuni dell’Aula per inserire nell’agenda delle commissioni il problema dei lavoratori precari della pubblica amministrazione, tema che merita una assoluta priorità».

Il capogruppo di Area popolare sarda, Gianluigi Rubiu, ha fortemente criticato «l’abuso del 102 che da strumento di emergenza è diventato prassi abituale, questo non è il sistema corretto, così non si aiuta il dia logo e non si migliora la qualità della nostra democrazia; per quanto ci riguarda, abbiamo dato un consenso limitato agli articoli della legge ma non agli emendamenti e particolarmente ad alcuni che riguardano la sanità». Dovremo occuparci di altro, ha esortato, «anche perché stasera avremo sotto il nostro palazzo 400 lavoratori in utilizzo che da mesi non ricevono stipendio». Rubiu ha concluso annunciando, per il futuro, «molto più rigore nell’applicazione dell’art.102».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha rivendicato al suo gruppo una posizione ispirata al senso di responsabilità, «tenendo conto delle questioni di merito ed anche per introdurre il tema relativo all’impegno sui lavoratori precari della Regione a vario titolo, che per fare il miglior lavoro possibile si è scelto di sottoporre all’attenzione della commissione a partire dalla ripresa di settembre». Per il resto, ha osservato Pittalis, «la maggioranza si assuma responsabilità di mettere dentro altre cose come la proroga dei commissari della sanità; è la certificazione del fallimento. Dalla riforma siamo arrivati ad una ipotesi di modifica di rete ospedaliera su cui si sta litigando ogni giorno, fra le critiche di tutti gli operatori del settore». Serve invece un esame di coscienza ed un confronto serio, ha aggiunto Pittalis, che finora è mancato: «Chiedetevi piuttosto se i commissari hanno fatto bene, se siano giustificate proroghe senza valutazione, se le liste d’attesa già lunghissime e intollerabili siano ancora più lunghe, se sia giusto spostare Urologia da Nuoro ad Oristano solo per una questione di campanile». Noi, ha detto ancora il capogruppo di Forza Italia, «faremo opposizione senza pregiudizi  purché la maggioranza si confronti nel merito; la sanità deve funzionare come l’ambiente dove ci sono persone che aspettano risposte, come l’agricoltura che continua a soffrire, il problema non è solo della quantità di risorse ma di qualità della spesa e, almeno sulle questioni più importanti, la politica deve essere unita». E’ facile dire male del governo, ha concluso Pittalis, «perché magari manda le scorie nucleari in Sardegna, ecco perché il presidente Pigliaru deve chiedere subito una audizione in Consiglio dei Ministri; non si può fare niente quando i buoi sono scappati dalla stalla».

A nome della Giunta l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha voluto ringraziare il Consiglio per la procedura d’urgenza seguita che, ha precisato, «neanche io amo, preferisco un iter completo dei lavori anche se comprendo che occorre colmare il vuoto normativo provocato dalla scadenza del mandato dei commissari Asl; poi c’era un impegno comune su precari delle province e si è scelto questo veicolo normativo». Con questo provvedimento, ha proseguito l’assessore, «non stiamo facendo alta programmazione o grandi cambiamenti ma manutenzione normativa e per farla ci vuole una legge, avviene in tutte le assemblee e dobbiamo tenerne conto; tuttavia, si affronta un problema importante come quello delle province, messe in ginocchio per colpa dei tagli scellerati del governo che ha pensato di chiuderle ma dimenticando che ci sono funzioni importanti che devono essere svolte». Con lo stanziamento di 3 milioni, ha precisato Paci, «diamo una risposta almeno al 31 dicembre, poi ribadisco l’impegno di affrontare il tema del precariato a tutto campo, auspicando una riflessione comune anche sul fondo unico che non può essere elusa, la faremo per quanto riguarda l’Esecutivo insieme all’assessore Erriu anche in conferenza regione Enti locali». Stiamo lavorando poi, ha continuato l’assessore, «sui cantieri verdi, per i quali in settimana sarà approvata una specifica norma in Giunta mentre le risorse saranno nella finanziaria; è vero che ci sono ritardi anche per la difficoltà di intervenire su contabilità dei Comuni». Entrando nel dettaglio della legge, l’assessore ha fatto un riferimento agli emendamenti della Giunta «che contengono altre misure di manutenzione prevalentemente tecniche, nel quadro comunque di una programmazione unitaria delle risorse coerente con una visione del governo, anche in sanità dove una riforma organica mancava da vent’anni; entro 60 giorni tireremo le somme, in una situazione oggettivamente nella quale si intravedono tuttavia ma spiragli di ottimismo».

Chiusa la discussione generale, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato dall’Aula. Si è quindi passati alla discussione dell’articolo 1 e dei relativi emendamenti.

Ignazio Locci (Forza Italia) ha espresso forti perplessità sull’emendamento n.4 presentato dalla Giunta regionale che modifica la legge n. 2 del 2007 introducendo importanti novità sulle modalità di erogazione del Fondo unico degli Enti locali finora regolato da anticipazioni trimestrali. L’emendamento propone un sistema di trasferimento subordinato ai criteri determinati dalla Giunta regionale, previa intesa in sede di Conferenza Regione-Enti locali. 

«Con questo emendamento si cancella di fatto il Fondo unico – ha affermato Locci – il cambio del sistema contabile adottato dalla Regione Sardegna, contrariamente a quanto deciso da altre regioni a Statuto Speciale, crea un cortocircuito e produce un disastro nella programmazione degli Enti locali».

Il consigliere di minoranza ha poi contestato la decisione di attribuire alla Giunta la potestà di definire i criteri di erogazione delle risorse ai Comuni, previa intesa con la Conferenza degli Enti locali. «Si tratta di un’operazione di neocentralismo – ha concluso Locci – si toglie ai comuni la possibilità di programmare».

Secondo Marco Tedde (Forza Italia), il provvedimento in questione non è un’operazione di “manutenzione contabile” come affermato dall’assessore Paci. «Non si possono cambiare le carte in tavola – ha detto Tedde – questa norma tenta di coprire immense voragini di bilancio con pannicelli caldi». Per l’esponente azzurro, gli emendamenti proposti dalla Giunta e dalla maggioranza certificano la mancanza di un disegno complessivo, l’assenza di una programmazione unitaria delle risorse».

Tedde ha poi concentrato la sua attenzione sull’emendamento n.5 che proroga gli incarichi dei commissari delle Asl fino al 31 dicembre 2015. «Ciò impone una riflessione sulla gestione della sanità sarda – ha sostenuto Tedde – il deficit aumenta, i mali del sistema sanitario si sono aggravati. E’ stata fatta una finta riforma che serviva a commissariare le Asl, avete sostituito i direttori generali ma i commissari non sono riusciti a svolgere i compiti assegnati. Più che alla proroga bisognava pensare alla sostituzione di alcuni commissari che hanno dimostrato di non avere le capacità per ricoprire quel ruolo».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, ha difeso l’impianto del Fondo Unico per gli Enti locali. «La normativa esistente dava punti di riferimento precisi che consentivano ai Comuni di programmare la spesa – ha detto Carta – con la proposta di oggi questo sistema viene profondamente modificato».

Il capogruppo sardista ha poi invitato il Consiglio a rivedere i criteri di ripartizione delle risorse agli Enti locali. «Non è più pensabile ripartire il 40% del Fondo Unico in quote eguali, è una sperequazione insostenibile. Occorre garantire la sopravvivenza di tutti i comuni ma con criteri più equi. Il Consiglio se ne faccia carico».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 1 che è stato approvato con 43 voti a favore e 3 contrari.

Via libera anche all’emendamento n.1 che modifica l’articolo 5 della Legge finanziaria del 2015 nella parte in cui vengono stabiliti i criteri di erogazione di 40 milioni di euro destinati alla realizzazione di opere di competenza degli Enti locali. L’emendamento attribuisce alla Giunta la potestà di stabilire i tempi di rimborso delle somme erogate qualora debbano essere restituite dai Comuni alla Regione.

Disco verde, inoltre per gli emendamenti n. 2 (che stanzia ulteriori 800mila euro per la prevenzione degli incendi in aree di proprietà della Regione) e n.3 sul sistema di cofinanziamento della programmazione comunitaria.   

Si è poi aperta la discussione sull’emendamento n.4 presentato dalla Giunta regionale che modifica la legge n.2 del 2007 introducendo importanti novità sulle modalità di erogazione del Fondo unico degli Enti locali. Ignazio Locci (Forza Italia) ha ribadito il concetto espresso in precedenza: «Ci sono comuni di serie A e comuni di Serie B – ha detto il consigliere di minoranza – con questo emendamento si disconosce l’importanza del Fondo Unico e si introduce un sistema di incertezze».

Giudizio condiviso da Giuseppe Fasolino (Forza Italia) che, dopo aver annunciato il suo voto contrario all’emendamento, ha ricordato le difficoltà vissute dai Comuni sardi negli ultimi anni. «L’unica certezza per fare un bilancio di previsione era rappresentata dal Fondo Unico – ha detto Fasolino – questo emendamento mette in discussione tutto, i Comuni devono avere la possibilità di programmare».

Sul punto è voluto intervenire l’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, per alcune precisazioni. «Questo passaggio è frutto di una negoziazione in sede di Conferenza Regioni-Enti Locali su richiesta di alcun amministrazioni locali – ha detto Erriu – con il nuovo bilancio armonizzato si consente a tutti i Comuni di poter gestire meglio i flussi di cassa. Sul sito Sardegna Autonomia ci sono i bilanci degli ultimi cinque anni di tutti gli enti locali con l’indicazione del costo pro capite per i servizi per i cittadini di tutti i comuni della Sardegna. Questo consentirà di capire come vengono spesi i soldi e quali sono le modalità di trasferimento. Questa è una norma importante per mettere in sicurezza i bilanci e la finanza locale».

Daniele Cocco, capogruppo di Sel, ha ricordato che l’emendamento è frutto di un percorso condiviso con l’Anci. «Questo provvedimento agevola i Comuni in sofferenza nell’elaborazione dei bilanci di previsione – ha detto Cocco – mi auguro che nelle risorse messe a disposizione ci siano anche quelle per la cantieristica verde».

Per Angelo Carta (Psd’Az)  la cancellazione del Patto di stabilità e la nuova disciplina del bilancio armonizzato avrebbero dovuto consentire ai comuni di risolvere i loro problemi. «Così non è stato – ha affermato Carta – non mi convince l’introduzione di una norma che attribuisce alla Giunta la potestà di stabilire i criteri di trasferimenti delle risorse senza dare un termine. Come faranno i Comuni a fare i bilanci se non conoscono le date del trasferimento delle anticipazioni di cassa?».

Roberto Desini (Centro democratico) ha rivolto l’invito alla Giunta di procedere in tempi rapidi al saldo delle somme del Fondo Unico 2014 e auspicato una modifica dei criteri di ripartizione della quota fisse destinata ai comuni. «Non è possibile che un comune di 100 abitanti abbia la stessa quota fissa di Cagliari – ha detto Desini – si  riveda l’attuale ripartizione che comporta una diversità di trattamento».

Pietro Cocco, capogruppo del Pd, condividendo le valutazioni dei colleghi Locci e Fasolino ha invitato gli stessi a votare a favore dell’emendamento. «La norma dice che non essendoci più il patto di stabilità le risorse possono essere dirottate ai comuni immediatamente e non più con anticipazioni trimestrali – ha sostenuto Cocco – le amministrazioni potranno avere le somme in un’unica soluzione. E’ un tentativo di miglioramento. Regione ed Enti Locali stabiliranno entro quali termini i danari dovranno essere trasferiti ai comuni». Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento n .4 che è stato approvato con 30 voti a favore e 18 contrari.

Il presidente ha poi messo in votazione l’emendamento 7 (Sabatini e Oppi) che autorizza per l’anno 2015 la spesa di 10mila euro per la legge 30 giugno 2011, n. 13 (Istituzione del 28 luglio quale giornata regionale in ricordo di tutte le vittime degli incendi in Sardegna). Il testo è stato approvato con 49 voti a favore e 1 contrario. Al termine della votazione il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha esortato l’Aula a istituire, in un successivo provvedimento, anche una giornata in ricordo dei sette operai forestali di Anela morti in un incendio il 31 luglio del 1945.

Il presidente ha poi aperto la discussione sull’articolo 2 e sugli emendamenti. L’articolo 2 prevede la proroga del commissario di Area “di sei mesi, prorogabile di altri sei mesi, e comunque fino all’insediamento dei nuovi organi”.

Il presidente ha messo in discussione l’emendamento 5 che proroga i commissari delle Asl, in scadenza il 31 agosto 2015, al 31 dicembre 2015.

Per il consigliere Ignazio Locci (FI) questo emendamento è il fulcro del provvedimento e ha ricordato che l’assessore aveva previsto un periodo di massimo 8 mesi per la risoluzione dei problemi della Sanità, che invece non sono stati risolti. Non solo, Locci ha anche affermato che da parte dei territori arrivano pesanti critiche sulla gestione commissariale, «in alcuni casi militare», delle Asl e ha sottolineato l’assenza dei report sulla spesa.

«Siamo arrivati al nocciolo del provvedimento», ha affermato Michele Cossa (Riformatori sardi), «arriviamo alla proroga dei commissari senza aver ottenuto risultati e senza prospettive». Per Cossa i commissari, tranne qualcuno, non hanno lavorato bene visto che «non c’è stata riduzione della spesa, le Asl sono nel caos, oltre a esserci un serio problema dei titoli dei commissari». L’unico obiettivo raggiunto, ha proseguito, è stato di sostituire gli amministratori nominati dalla precedente Giunta. Cossa ha poi affermato l’urgenza di mettere mano alla riforma sanitaria.

Per il consigliere Salvatore Demontis (Pd) prima di fare una valutazione seria dell’operato dell’assessore e dei commissari è necessario conoscere lo stato in cui è stata lasciata la sanità. «Le critiche all’assessore sono ingenerose, io ritengo che sia un ottimo assessore», ha affermato.

Voto contrario all’emendamento n. 5 è stato annunciato da Paolo Truzzu (Fdi) perché se la Sanità è un problema è necessario individuare un percorso. Per Truzzu «è tutto un groviglio, chiaritevi le idee».

Il presidente ha poi dato la parola al leader di Area popolare sarda, Giorgio Oppi, il quale annunciando il voto contrario, ha affermato: «Nei giorni scorsi ho provveduto a inoltrare al direttore generale dell’assessorato alla Sanità  una richiesta di accesso agli atti per verificare le competenze curricolari di tutti i commissari delle Asl sarde, nonché dei direttori amministrativi e sanitari nominati dagli stessi. Molti di essi, mi risulta, si trovino in una condizione di palese illegittimità motivata dalla mancanza dei requisiti di legge che giustifichino la loro nomina a commissari di azienda ospedaliera».

«Peraltro – ha proseguito Oppi – la mia richiesta di accesso agli atti ha dovuto essere ribadita – e gliene do atto – anche dal presidente Ganau che si è speso affinché avessi i documenti prima dell’inizio dei lavori di questa settimana. Spiace informarla presidente, che allo stato ho ricevuto solo questa mattina i curricula dei commissari ma non di quelli dei direttori amministrativi e sanitari».

Oppi ha poi spiegato che non basta essere medico per essere considerato dirigente ai fini della nomina a commissario, ma bisogna aver diretto almeno una struttura complessa. «Cari colleghi, – ha concluso Oppi – questa Giunta è già inciampata diverse volte in poco più di un anno,  parlo di quanto da me denunciato in diverse mozioni relativamente al mancato finanziamento delle borse di studio dei medici specializzandi e dell’accorpamento delle aziende sanitarie, che avrebbe avuto necessità di una preventiva autorizzazione. L’assessore, inoltre ha dimenticato che anche il Policlinico di Monserrato è una struttura di secondo livello».  

Fabrizio Anedda (capogruppo del Misto) ha poi affermato: «Credo che dopo i primi quattro mesi ci sarebbe voluto il resoconto dell’attività dei commissari, per valutare i motivi delle inadempienze che ci avrebbero fatto capire meglio il perché di questo ulteriore rinnovo dell’incarico». Per il capogruppo di SDL, Roberto Desini «forse siamo stati troppo ottimisti nel prevedere solo 8 mesi, ma sicuramente non si può andare oltre il 31 dicembre». Desini poi ha criticato la gestione della sanità negli ultimi decenni, ma con particolare riferimento agli ultimi 5 anni. L’esponente della maggioranza ha anche criticato il modus operandi di alcuni commissari che ricorrono ai lavoratori interinali anziché attingere alle graduatorie aperte di concorsi banditi in precedenza. Per il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, non è corretto che l’articolo 2 proroghi il commissario di Area senza termine massimo e ha, quindi, proposto un emendamento orale, approvato dall’Aula, che ha consentito un rinnovo di 6 mesi più altri 6, eliminando le parole finali dell’articolo “e comunque fino all’insediamento dei nuovi organi”. 

Anche il capogruppo di Sel, Daniele Cocco ha criticato l’utilizzo da parte dei commissari dei lavoratori interinali: «La porcata delle agenzie interinali deve cessare». Per il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ci sarà modo a settembre di affrontare il riordino del sistema sanitario nella sua complessità, visto che la Giunta ha depositato il 3 agosto un disegno di legge apposito.

Marco Tedde (FI) ha sottolineato, infine, che dalla discussione è emerso un palese malcontento di parte della maggioranza sull’operato dei commissari e ha parlato di fallimento e di cattiva gestione delle Aziende sanitarie.

Il presidente ha messo in votazione l’articolo 2 che è stato approvato con 29 voti favorevoli e 2 contrari. Approvato anche l’emendamento 5 che proroga i commissari delle Aziende sanitarie fino al 31 dicembre 2015 con 28 voti favorevoli e 15 contrari.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha proposto all’Aula un emendamento orale all’art.1, sottoscritto da tutti i capigruppo, che prevede la proroga dell’entrate in vigore della centrale di committenza degli Enti Locali, a seguito di un analogo provvedimento approvato dal parlamento nel luglio scorso. La proposta è stata accettata dall’Aula.

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione dell’art. 3 della legge (contributi a favore delle province)

La consigliera Daniela Forma (Pd) ha rappresentato le gravi difficoltà delle Province e delle loro società in house ed ha sostenuto la necessità del provvedimento «che consente la prosecuzione nell’erogazione dei servizi; tuttavia la proroga non significa che i conti di questi enti siano tornati in ordine perché molti servizi sono ancora a rischio a cominciare dalla manutenzione delle strade e dal sostegno i disabili, un quadro preoccupante in cui lo Stato non trasferisce più risorse ma chiede addirittura alle Province un contributo al risanamento dei conti pubblici pari al gettito dei tributi riscossi». Positivo quindi, a suo giudizio, l’intervento della Regione «ma il problema dovrà essere affrontato definitivamente in sede di riforma degli Enti locali, con una particolare attenzione al problema delle strade provinciali che sono in dissesto perché è a rischio il diritto alla mobilità interna dei sardi; come prima risposta c’è il mutuo recentemente stipulato dalla Regione ma occorre fare molto di più».

Il consigliere Paolo Truzzu (Fdi-An) ha richiamato l’attenzione dell’Aula sul problema di quanti, senza lavoro, «attendono di poter partecipare ad un concorso per avere una opportunità; l’ultimo concorso, bandito è del 2010 e ciò significa che una generazione di laureati e forse due non ha avuto accesso ad un concorso pubblico».

Il consigliere Antonello Peru (Forza Italia) ha messo in luce che «l’articolo in esame rafforza il senso di responsabilità dell’opposizione, è anzi la vera ragione per cui si è accettato il ricorso all’art.102; al centro ci sono le società in house degli Enti locali ma soprattutto i servizi che svolgono perché noi riteniamo che le società dei Comuni abbiano gli stessi diritti di quelli della Province, come abbiamo sostenuto in sede di finanziaria». Le Province dovranno essere cancellate, ha poi osservato Peru, «ma i Comuni di fatto sono già stati cancellati con i servizi che sono tagliati del 50%, dagli interventi sociali ai cantieri per l’occupazione al diritto allo studio; chiediamo perciò che la maggioranza dia una risposta concreta, forse c’è una speranza che sembra confermata dagli impegni assunti dal capogruppo del Pd e dall’assessore Paci per discutere questo tema alla ripresa dopo la pausa estiva, prendiamo atto positivamente di tale impegno ma vigileremo con la massima attenzione».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha definito l’iter della legge in discussione quanto meno singolare, «partito col trenino verde e poi trasformato nella legge per la sanità e le Province. Doveva e poteva essere, però, anche quello delle società in house dei Comuni e sotto questo profilo la legge è purtroppo una occasione mancata, perché si è preferito scegliere la proroga dei commissari delle Asl, una scelta criticata anche dalla stessa maggioranza con accenti molto forti». Rispetto al precariato, ha lamentato il consigliere, «stiamo trattando situazioni uguali in modo diverso, ma nonostante questo vogliamo dare un’apertura di fiducia alla maggioranza che ha preso impegni formali per riesaminare la questione a settembre, noi comunque vigileremo».

L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, a nome della Giunta, ha ribadito l’interesse dell’Esecutivo nei confronti di tutte le situazioni di precariato e non solo di quelle che riguardano i lavoratori delle Province. La proposta di Forza Italia, ha spiegato, «richiede un intervento sul fondo unico degli Enti locali che presuppone un passaggio in conferenza Regione Enti Locali; ci lavoreremo assieme all’assessore Erriu».

 Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente Ganau ha messo in votazione l’art.3, che il Consiglio ha approvato con 37 voti favorevoli. Successivamente sono stati approvati anche l’art. 4 (27 voti favorevoli e 16 contrari) e la Proposta di legge n. 249 nel suo complesso (27 voti favorevoli e 16 contrari).

Al termine dello scrutinio il presidente, prendendo atto della volontà dell’Aula di rinviare ad altra data l’indicazione di un nuovo componente del comitato faunistico, ha dichiarato chiusa la seduta riconvocando il Consiglio e domicilio e comunicando che, per le 16.30, è convocata la commissione Sanità.

Palazzo del Consiglio regionale A