24 December, 2025

«Solidarietà a tutti i lavoratori diretti e indiretti della Portovesme s.r.l.. In Consiglio regionale ho più volte sollevato il tema sia specifico per Portovesme sia per quanto attiene il tema energetico della Sardegna e il gap che si trova a scontare rispetto alle altre regioni riscontrando la massima convergenza di tutte le forze politiche e il loro supporto. Ora serve chiarezza e concretezza.»

Lo ha detto Michele Ennas, capogruppo della Lega Sardegna in Consiglio regionale.

«E’ dovere di tutti dare risposte rapide e tangibili alle famiglie dei lavoratori della Portovesme s.r.l. e tutte le istituzioni coinvolte devono far sì che i risultati attesi si concretizzino. Auspico che l’incontro convocato per il 3 marzo dal ministro Adolfo Ursoha concluso Michele Ennas -, serva a mettere reali soluzioni sul campo a salvaguardia di una produzione strategica e dei tanti posti di lavoro che essa garantisce.»

Le onde di Buggerru sono pronte a tornare in scena per la prima tappa del campionato italiano juniores di surf da onda. Dopo la lettura delle previsioni, il Buggerru Surf Club ha dato il semaforo verde: giovedì due e venerdì tre marzo cinquanta atleti provenienti da tutta Italia si sfideranno al Buggerru Surf Trophy, la prima tappa del tour della Surfing Fisw. 

Il maestrale non ha tradito le aspettative e la Sardegna si conferma ancora una volta una location affidabile sul fronte delle mareggiate: la prima tappa del campionato italiano di surf dedicata alle categorie under 18, under 16, under 14 e under 12, maschili e femminili prende il via a sole 24 ore dall’inizio del waiting period. Una circostanza avvenuta molto raramente all’interno nel mondo delle competizioni di surf della Penisola.

La tappa federale del Buggerru Surf Trophy, prima del circuito composto da quattro gare in totale, vedrà cinquanta atleti sfidarsi tra le onde della spiaggia del paese del Sulcis Iglesiente, famoso per le sue bellezze naturalistiche e per una costa ricca di storia. Il contest, organizzato con il prezioso supporto del comune di Buggerru e numerosi partner, sarà l’ennesima consacrazione di un territorio votato al turismo sportivo. Con il coinvolgimento di circa duecento persone tra surfisti, coach, accompagnatori e macchina organizzativa, il Buggerru Surf Trophy 2023 avrà come scenario principale l’onda che frange accanto al molo del porto. Un beach break (un frangente su fondale sabbioso) potente e dall’acqua cristallina. L’appuntamento per gli atleti con il primo meeting è fissato alle 9.00 di giovedì 2 marzo, per una possibile prima batteria alle 9.45. In base alle condizioni effettive del mare sarà deciso l’ordine di gara, che preserverà la sicurezza dei più piccoli e allo stesso tempo permetterà agli atleti più anziani di competere su onde più grandi e poter così esprimere al meglio il proprio surf.

«Ci aspettiamo mare lungo da maestralecommenta il presidente del Buggerru Surf Club e contest director, Simone Espositouna condizione ideale per il surf da onda. Le previsioni indicano una mareggiata consistente almeno nella prima parte della giornata di giovedì, che andrà piano piano a calare. Avremo complessivamente dieci ore di gara effettiva che ci auguriamo sarà ai massimi livelli.»

«I lavoratori sono stati costretti a questo gesto estremo dalle inadempienze del Governo e della Regione che continuano a non assumere impegni concreti e linee strategiche chiare per la risoluzione della crisi che grava sullo stabilimento, la cui produzione è definita dallo stesso ministero d’importanza strategica nazionale. La mobilitazione è scattata oggi come risposta al non rispetto degli impegni assunti formalmente in un incontro del 20 gennaio  tra azienda, Regione e le organizzazioni sindacali, che prevedevano la presentazione  entro il 28 febbraio di soluzioni in grado di tutelare occupazione e produzione.»
Intervengono così, sulla crisi alla Portovesme srl, Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro, ed Enrico Lai, segretario regionale della Sardegna del Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea.
«Si ripete anche in quest’area della Sardegna, in grave sofferenza sociale per le decine di migliaia di disoccupati, una storia di spoliazione del tessuto produttivo  del territorio dovuta alla sottomissione dei governi alle logiche del mercato nell’assenza totale di linee d’indirizzo e politiche industriali in grado di salvaguardare i posti di lavoro e le produzioni, a partire da quelle strategiche minacciate concludono Antonello Patta ed Enrico Lai -. Rifondazione Comunista solidarizza con la mobilitazione dei lavoratori della Portovesme ed è pronta a sostenere l’estensione della lotta che si renderà necessaria per fermare l’ennesimo attacco all’economia del territorio all’occupazione ed alle condizioni economiche dei lavoratori e delle loro famiglie.»

«Sulla crisi della Portovesme nel Sulcis il Governo intervenga subito. Si ascoltino le ragioni dei lavoratori con impegni concreti che consentano loro di interrompere la protesta e di scendere dalla ciminiera a fronte di certezze sul lavoro e sul futuro. Con la legge di bilancio avevamo posto il problema dell’energia in Sardegna che veniva esclusa dagli sconti IVA perché priva di metano. Il governo però ha respinto irresponsabilmente gli emendamenti del Pd. Ora il Governo cambi atteggiamento, serve immediatezza nelle decisioni da prendere.»

Lo ha detto stamane Silvio Lai, deputato del Partito democratico

Villaspeciosa, grazie alle opere di Manu Invisible e Pil’s, sarà per un giorno capitale sarda della street art con l’intento, però, di mantenere a lungo questa condizione.
Ai 5 murales già presenti nel paese, infatti, si aggiungono altre 2 opere d’arte, realizzate dai due rinomati e riconosciuti artisti, che verranno presentate a cittadini, stampa e amministratori giovedì 2 marzo alle 10.00, presso l’Aula Consiliare del Centro alle porte di Cagliari.
All’evento parteciperanno, oltre ai 2 street artist, anche gli alunni delle scuole medie del Paese, e i sindaci di Villaspeciosa, Gianluca Melis, Decimoputzu, Antonino Munzittu, Vallermosa, Francesco Spiga, e la sindaca di Siliqua, Francesca Atzori. Alla presentazione seguirà la visita alle opere d’arte.
Manu Invisible, esporrà le motivazioni che lo hanno portato a realizzare un murale di 80 metri quadri, dal titolo “Salvezza” sulla sicurezza stradale, mentre l’opera di Pil’s, di 40 metri quadrati, è
più legata alla tradizione speciosese.

«Solidarietà ai lavoratori che hanno intrapreso questa iniziativa a difesa del lavoro. È evidente che il tema da risolvere è quello dell’energia, purtroppo registriamo nessun passo avanti delle istituzioni.  Condividendo il documento dei lavoratori chiediamo com la massima urgenza un incontro con il ministro competente.»
Si sono espressi così stamane Emanuele Madeddu (Filctem-Cgil), Vincenzo Lai (Femca Cisl) e Pierluigi Loi (Uiltec Uil).

«Assistiamo ad una dura presa di posizione dei dipendenti della Portovesme srl che, a seguito della scadenza dei termini previsti dall’accordo dello scorso 20 gennaio, vedono concretizzarsi i precedenti timori riferiti alla cassa integrazione che andrà a coinvolgere un totale di circa 1.500 lavoratori. Riteniamo che ogni singola unità lavorativa debba essere tutelata in ogni sede utile, per questo abbiamo già contattato i parlamentari sardi di F.d.I. perché possano essere partecipi dell’instaurazione di un tavolo nazionale volto alla risoluzione della situazione di crisi.»

Lo scrive, in una nota, Gianluigi Rubiu, coordinatore territoriale di Fratelli d’Italia.

«Ribadiamo che ogni posto di lavoro attualmente esistente deve essere tutelato e garantito conclude Gianluigi Rubiu -, il Sulcis Iglesiente ha bisogno di una nuova ripartenza, che possa porre le sue basi su un tessuto industriale storico che ha caratterizzato gli ultimi 30 anni e del quale il nostro territorio non può, allo stato attuale, fare a meno.»

«E’ inaccettabile che siano i lavoratori a pagare l’incapacità di costruire soluzioni che spetta alla politica trovare. Dopo mesi di promesse, di attese, di trattative e parole a vuoto, gli operai della Glencore SRL di Portovesme sono saliti sulla torre dello stabilimento della Portovesme Srl a rischio chiusura.»

Rossella Pinna, ha portato la solidarietà ed il sostegno personale e del gruppo PD in Consiglio regionale ai lavoratori che sono in presidio su una torre dello stabilimento industriale, a 100 metri di altezza, aggiunge: «La questione del costo dell’energia è da tempo LA questione che blocca la crescita dell’Isola, soprattutto nel sud Sardegna, territorio deindustrializzato dopo la crisi degli anni ’80 e dove restano pochissime e storiche industrie, è il caso della Portovesme Srl e dell’omonimo stabilimento sulcitano e della Fonderia di San Gavino. Una realtà, quella della Glencore che dà lavoro a circa 1.300 lavoratrici e lavoratori. Da mesi – prosegue la consigliera del Medio Campidano – si gioca a rimpiattino con le promesse, gli incontri e i resoconti senza che si sia fatto un solo, vero, concreto, passo avanti. Questo è inaccettabile!»

«Sono passati ben 4 mesi da che abbiamo presentato come forze di minoranza un’interrogazione al Presidente della regione e all’assessora dell’Industria. Da allora solo dichiarazioni ed annunci ma nulla di concreto. E i lavoratori diretti e indiretti di fabbrica e di indotto, stanchi e preoccupati dal rischio di cassa integrazione per i primi e di licenziamento gli altri, sono saliti in cima alla ciminiera della fabbrica, alta 100 metri. Solo così, forse, torneranno visibili alla Giunta e, magari, anche in cima alle tante urgenze da risolvereconclude Rossella Pinna -. Oggi depositiamo una mozione sul tema, con richiesta di convocazione urgente del Consiglio regionale per conoscere dal presidente Solinas quali interlocuzioni e atti siano stati intrapresi dalla Giunta per risolvere la situazione. La Sardegna ed i sardi non possono pagare le disparità regionali che penalizzano imprese e lavoratori. Prima se ne prende atto e prima si evita la desertificazione economica di un’intera isola.»

Questa mattina, quattro lavoratori della Portovesme srl sono saliti sulla ciminiera dell’impianto Kss a 100 metri di altezza per sollecitare attenzione sul tema del caro energia e della fermata degli impianti che metterebbe a rischio 1.300 buste paga. Si tratta di una protesta che prosegue da tempo, da ieri i lavoratori degli appalti sono in assemblea permanente, in un quadro di generale difficoltà per l’area industriale – e con essa dell’intero Sulcis Iglesiente – che ha visto la sensibile riduzione dei lavoratori occupati e delle tutele per quanti hanno perso il posto di lavoro.
Appresa la notizia delle nuove proteste nel polo industriale, l’Amministratore apostolico card. Arrigo Miglio e la Chiesa Diocesana di Iglesias manifestano preoccupazione per lo stato di grave crisi attuale con la speranza che tutti gli attori istituzionali coinvolti nella vicenda, pubblici e privati, si impegnino con un dialogo aperto e costruttivo per salvaguardare i posti di lavoro, a garanzia della dignità di ogni persona.
La nostra Chiesa Diocesana è vicina e solidale con tutte le lavoratrici e lavoratori che rischiano, ancora una volta, di vedere “svanire” il loro lavoro.

Don Antonio Mura
Direttore UPSL

«Osservo con grande preoccupazione ciò che sta accadendo alla Portovesme SRL, dove 4 lavoratori diretti si sono asserragliati a 100 metri d’altezza in una ciminiera, e altre centinaia di indiretti, delle imprese d’appalto, hanno intrapreso una forte mobilitazione a tutela del proprio futuro lavorativo. In queste drammatiche ore nelle quali le sorti dell’ultima grande fabbrica del nostro territorio, che dà lavoro direttamente ad oltre 1.200 lavoratori e lavoratrici (senza contare l’indotto ed il moltiplicatore economico generato), sono gravemente a rischio, sto sollecitando fortemente il presidente della Regione, affinché metta in campo un nuovo es autorevole intervento rispetto alla dirigenza dell’azienda multinazionale ma soprattutto verso il Governo nazionale, vero soggetto titolato a gestire la vertenza con competenze e strumenti specifici, affinché trovi una soluzione concreta e definitiva a questa complessa vicenda.»

Il consigliere regionale Fabio Usai interviene così sugli sviluppi della crisi alla Portovesme srl.

«Il nostro territorio, già gravemente colpito dalla crisi economico-sociale a causa delle chiusure produttive degli anni scorsi e di una progressiva contrazione del mercato del lavoro in ogni settore conclude Fabio Usai -, non potrà tollerare questa ennesima emorragia di buste paga.»