25 December, 2025
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La Polizia locale del comune di Carbonia effettuerà nel corso del mese di maggio controlli sistematici su tutto il territorio comunale per verificare che siano rispettati i limiti di velocità da parte dei conducenti. 

Le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità saranno di volta in volta presegnalate, a norma di legge, dall’apposito segnale stradale riproducente l’iscrizione “Polizia Municipale Carbonia – Controllo elettronico della velocità”.

L’apparecchiatura tecnica per il rilevamento sarà impiegata con la presenza e sotto il costante controllo del personale appartenente al Comando di Polizia locale di Carbonia.

Di seguito il calendario delle postazioni autovelox previste nel mese di maggio 2018.

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A causa di un guasto imprevisto alla risonanza magnetica del Servizio diagnostica per immagini 1 al Santissima Annunziata dell’Aou di Sassari, i pazienti che devono effettuare esami urgenti o indifferibili potranno effettuare le prestazioni nel Servizio di diagnostica per immagini 2 in viale San Pietro. I pazienti differibili, invece, e in lista d’attesa per l’esame di risonanza magnetica saranno “protetti” nell’ambito dell’attività routinaria. Resta comunque in attività l’altra Rm a un tesla, in funzione sempre al Servizio  diagnostica per immagini 1,a favore di pazienti con patologie meno complesse.

Il macchinario fuori uso ha subito un guasto dovuto a un evento imprevedibile – non è stata registrata infatti nessuna anomalia nei sistemi di controllo – che ha provocato la fuoriuscita di gas elio attraverso un sistema apposito di sicurezza, controllato e certificato che si attiva in caso di malfunzionamento. 

Dal Servizio diagnostica per immagini 1 del Santissima Annunziata stimano in circa 3 settimane la riattivazione della Rm. Nel frattempo, come detto, i pazienti indifferibili potranno eseguire gli esami in sicurezza grazie al macchinario in funzione in viale San Pietro, i pazienti differibili saranno inserti alla ripresa dell’attività diagnostica del macchinario mentre per i pazienti con patologie meno complesse resta in attività la Rm da un tesla.

La direzione dell’Aou di Sassari ha attivato i servizi competenti per una riparazione celere del guasto.

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Diventa ogni giorno sempre più saldo il gemellaggio tra la città di Carbonia e il comune tedesco di Oberhausen, finalizzato a potenziare il connubio tra due centri accomunati dalle radici minerarie, dalla storia e dalla cultura. Un rapporto di reciproca collaborazione testimoniato anche dalla gradita visita compiuta nel dicembre scorso a Carbonia da Desbina Kallinikidou e Marc Grunenberg, rappresentanti dell’Ufficio Intercultura di Oberhausen
Ma il vero asse portante del gemellaggio tra Carbonia e Oberhausen è rappresentato dal progetto di scambio culturale denominato “Multi”, che unisce gli studenti – dai 14 anni ai 17 anni di età – residenti nelle due città minerarie. Uno scambio culturale che l’Amministrazione comunale di Carbonia ha deciso di rinnovare anche quest’anno: dall’11 al 26 agosto 2018 saranno i nostri ragazzi ad essere ospitati dai loro colleghi tedeschi, mentre nel 2017 gli studenti di Oberhausen hanno ricevuto ospitalità nella nostra città.
«Siamo convinti che la contaminazione di saperi, valori ed esperienze diverse possa contribuire notevolmente all’arricchimento culturale dei giovani ragazzi di Carbonia e di Oberhausen – ha affermato il sindaco Paola Massidda -. Lo scambio culturale, il confronto, la condivisione e la capacità di aprirsi a culture differenti dalla nostra consolidano il bagaglio esperienziale e formativo dei giovani di Carbonia, che rappresentano i pilastri del futuro della nostra città».
I ragazzi che intendono partecipare al progetto sono invitati a presentare domanda entro il 31 maggio 2018 all’Ufficio Protocollo del comune di Carbonia, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite altra modalità che possa comunque dimostrare l’effettivo ricevimento dell’istanza da parte del Comune. L’ordine di arrivo darà priorità all’accettazione della domanda. I ragazzi coinvolti saranno complessivamente quindici: due posti saranno riservati ai ragazzi che hanno garantito l’ospitalità a Carbonia lo scorso anno e che non hanno ancora avuto modo di recarsi in Germania.
L’ospitalità e tutte le attività di “Multi” a Oberhausen sono gratuite. L’assicurazione è sostenuta dal comune di Oberhausen. Sono a carico dei partecipanti le spese di viaggio aereo e qualsiasi spesa personale. L’ospitalità ricevuta in Germania dovrà essere contraccambiata l’anno prossimo a Carbonia.
Per maggiori dettagli è possibile rivolgersi all’Ufficio Cultura presso la Torre Civica (terzo piano) dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00, il martedì ed il giovedì dalle 16.00 alle 18.00. Il modulo di iscrizione è scaricabile sul sito internet del comune di Carbonia.

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Ieri è entrata nel vivo, a Macomer, la 17ª edizione della Mostra regionale del libro in Sardegna, promossa e organizzata dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dal comune di Macomer d’intesa e con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla e a Verbavoglio Libreria Emmepì.

La manifestazione si è aperta con la sesta edizione del Premio internazionale intitolato al grande illustratore nativo di Macomer Ennio Zedda, nella consapevolezza che una parte importante della cultura sarda passa attraverso la grafica applicata. A ricevere l’importante riconoscimento, promosso dal Centro Internazionale del Fumetto di Cagliari e che rientra tra le iniziative AES della Mostra, sono stati due nomi emergenti capaci di far valere il proprio talento oltre i confini dell’isola: Francesco Liori di Cagliari per la sezione illustrazione, e Sandru Dessì di Armungia per quella dedicata al fumetto.

Subito dopo, lo sceneggiatore Bepi Vigna ha presentato il suo corto d’animazione “Nausicaa. L’altra Odissea”, un’opera realizzata insieme al talentuoso disegnatore Andrea Serio tra fumetto d’autore e montaggio cinematografico. Il cortometraggio è stato proiettato di fronte a un folto pubblico di giovani e studenti, affascinati dalla rilettura di uno dei più celebri racconti della storia attraverso lo sguardo di una protagonista femminile.

“S’òmine chi prantaiat arbures”, che è la traduzione in sardo di uno dei più celebri libri dello scrittore francese Jean Giono, è stata invece la prima presentazione della serata al Padiglione Filigosa, per gli incontri con gli autori della sezione “Tra Isola e mondo”. L’agile volume edito da Papiros è stato illustrato da Diego Corraine, accompagnato dal giornalista Salvatore Taras, che ha moderato i successivi appuntamenti della serata.

Molto seguita è stata la presentazione di “Mariano IV d’Arborea. La guerra nel Medio Evo in Sardegna”, Condaghes Edizioni. La personalità di Mariano, padre di Eleonora d’Arborea, figura spesso poco conosciuta ma importantissima per il medioevo sardo, è stata esposta magistralmente dall’autore Andrea Garau, che ne ha inquadrato il periodo storico, i collegamenti con le altre corti del Mediterraneo e d’Europa, e le vicende che portarono allo scontro con la corona catalano-aragonese.

Narrativa e saggio storico hanno quindi lasciato spazio al romanzo. Claudia Musio, ingegnere elettrico e programmatrice informatica, nonché scrittrice atipica, come lei stessa ama definirsi, ha presentato la sua terza pubblicazione “Il profumo della mimosa”, un racconto di libertà e autodeterminazione. Protagonista è la giovane Elisa, un personaggio ispirato a una figura conosciuta, la nonna materna della scrittrice. Il filo conduttore dell’opera è un messaggio di speranza per il riscatto sociale e per la condizione femminile, in un contesto ambientato in una Cagliari d’antan a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta.

Si è parlato invece di politica con Marco Ligas, autore del volume edito dalla Cuec “Una storia. La Sardegna e il mondo negli scritti del Manifesto sardo”. Partendo dall’esperienza nel gruppo politico fondato da Luigi Pintor, Ligas è stato promotore della versione on line della testata che si richiama a quella esperienza. Intervistato a Vito Biolchini e affiancato dal direttore del manifestosardo.org Roberto Loddo, Ligas ha così ripercorso le travagliate vicende della sinistra sarda degli ultimi decenni, non rinunciando a gettare uno sguardo sul futuro.

Contemporaneamente al Padiglione Tamuli, intervistato da Giovanni Dessole, Sasha Naspini ha presentato davanti ad un pubblico numeroso e attento il suo romanzo “Le Case del malcontento”, edito da e/o. In una Maremma popolata da una miriade di personaggi, Naspini ha ambientato il suo racconto corale, capace di catturare i lettori con un linguaggio originale e il suo ritmo vivace. La lettura di brani del libro ha arricchito la serata, durante la quale Naspini ha anche raccontato il suo mondo letterario.

 

 

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«L’Autonomia non è un neonato avvolto dalla bandiera dei 4 mori. È una conquista del 1948 pensata con passione e coraggio ma cresciuta male, soffocata da una classe dirigente spesso debole e incapace. L’Autonomia è una conquista che deve essere rinnovata ogni giorno, attualizzata, rafforzata, resa viva e coinvolgente.»

Così Gianfranco Scalas, presidente del partito Fortza Paris, commenta le celebrazioni de Sa Die de sa Sardigna dedicate quest’anno ai 70 anni dello Statuto Sardo. Per Gianfranco Scalas «in 70 anni non siamo riusciti né ad attuare realmente le prerogative del nostro statuto speciale, né a farlo diventare la bandiera attorno a cui unire il Popolo Sardo. Non è più il tempo di aspettare. La pazienza dei Sardi è finita. Ci vuole un cambio, un radicale rovesciamento della visione autonomista. Fortza Paris si candida a diventare il luogo in cui le nuove generazioni e i militanti storici di un sardismo spesso diviso e atomizzato possano confrontarsi, fuori dagli schemi destra/sinistra, per lavorare alla costruzione di una Sardegna forte. I temi sono gli stessi da molti anni la continuità territoriale, le infrastrutture, il riconoscimento dell’indennità di bilinguismo, l’avvio dei punti franchi, il sostegno a turismo, agricoltura e imprese, la riconversione delle aree industriali. Ma ora c’è bisogno di una nuova generazione di Sardi, giovani, forti, appassionati – conclude Gianfranco Scalas – che prendano per mano il proprio destino e quello della propria terra».

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Domani, in occasione de “Sa die de sa Sardigna”, si terrà una grande manifestazione in tutti gli scali – porti e aeroporti – sardi, sull’insularità a cui parteciperà una delegazione degli emigrati, mobilitati  su tutto il territorio nazionale a sostegno dell’introduzione del principio di insularità in costituzione.

Il programma è il seguente:

Ore 1030: Aeroporto di Cagliari Elmas, settore partenze (pressi cappella). Saranno presenti esponenti della FASI

Ore 10,00: aeroporto Olbia Costa Smeralda

Ore 10: Portotorres, Stazione Marittima

Ore 10: Alghero, Fronte scalo aeroportuale Fertilia

Ore 10.30: porto di Oristano

Ore 11.30: aeroporto di Fenosu Isolani, ma mai più isolati

Ore 15.30: sotto il consiglio regionale: tavolino, incontro con gli emigrati Fasi

Ore 16.00: porto di Arbatax

«Per quanto quello della continuità territoriale sia solo uno degli aspetti del grande tema del grave e permanete svantaggio derivante dall’insularità, è evidente che si tratta di quello maggiormente significativo – dice il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa -. Con la manifestazione di domani si vuole dire basta a un sistema di collegamenti che non garantisce la certezza del trasporto. Ad ogni scadenza della gara per la continuità continuità la Sardegna si vede costretta a infinti bracci di ferro con lo Stato e l’Unione europea.»

«La Sardegna non vuole interventi spot, nè essere costretta ad elemosinare posti in più nei periodi di maggiore congestione. La continuità area è un diritto sacrosanto che non ammette deroghe non una concessione data volta per volta. Vogliamo che sia un diritto sancito in Costituzione – conclude Michele Cossa – e quindi e garantito ai sardi esattamente al pari degli altri italiani. Non di più, ma neanche di meno.»

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Varata il 3 febbraio 1963 la legge costitutiva dell’Ordine dei giornalisti ha compiuto 55 anni. Nata in un mondo dell’informazione e dei media molto diverso da quello attuale necessita sicuramente di una rilettura per adeguarla alla professione così come viene intesa nel sistema contemporaneo. I primi a riconoscerlo sono i giornalisti che si interrogano sulle strade da intraprendere per arrivare ad un’autentica riforma. A fare il punto sul dibattito in corso ed ad illustrare le prospettive future sarà il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, che interverrà ad uno specifico evento formativo dell’Ordine in programma a Cagliari giovedì 10 maggio prossimo.
All’incontro, che si svolgerà dalle 14.00 alle 17.00 presso la sala “Giorgio Pisano” in piazza Unione Sarda. parteciperanno Giancarlo Ghirra (della commissione riforme del Consiglio nazionale), Celestino Tabasso (presidente dell’Associazione della Stampa sarda e la giornalista Francesca Mulas Fiori. Introdurrà i lavori Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. Ai partecipanti saranno assegnati 5 crediti formativi.

 

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Il 3 maggio, al ministero della Funzione pubblica si svolgerà un incontro sulla vertenza dei lavoratori Ara e Apa, sollecitato dai parlamentari sardi del Partito Democratico al quale saranno presenti gli assessori regionale all’Agricoltura, al Bilancio e al Personale e alcuni consiglieri regionali. Obiettivo: trovare una soluzione alla drammatica crisi in cui versano le associazioni regionali e provinciali degli allevatori dopo il commissariamento deciso da Aia. La vertenza riguarda circa 300 lavoratori (agronomi, veterinari e amministrativi) che, dopo anni di servizio alle dipendenze di Apa e Ara, non hanno certezze per il futuro.

La notizia è stata data in mattinata dal presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, Franco Sabatini, durante l’audizione delle associazioni di categoria in Quinta Commissione.

In attesa dell’incontro romano, il parlamentino delle Attività produttive guidato da Luigi Lotto ha fatto il punto della situazione e individuato un percorso da seguire per arrivare ad una soluzione condivisa.

I rappresentanti di Copagri, Cia e Confagricoltura hanno ribadito la necessità di arrivare a un sintesi per garantire i livelli occupazionali e, allo stesso tempo, i servizi al comparto zootecnico. «Lamentiamo il mancato coinvolgimento delle associazioni da parte dell’assessore all’agricoltura – ha detto il coordinatore regionale di Copagri Pietro Tandeddu – su questo tema è mancato il confronto. Occorre prima di tutto fare chiarezza sulla situazione patrimoniale di Ara e Apa e sulla gestione degli ultimi anni. Noi crediamo che l’assistenza tecnica agli allevatori debba essere esercitata direttamente dalla Regione. Questo può avvenire con l’ingresso diretto dei lavoratori in Laore, senza costi aggiuntivi per la Regione che già si fa carico degli oneri finanziari di Ara e Apa, o con la costituzione di una società in house. Ciò che deve essere chiaro è che occorre recidere ogni legame con l’Associazione italiana allevatori, soggetto di natura privatistica, che punta alla socializzazione delle perdite e alla privatizzazione degli utili».

Parole condivise da Francesco Erbì, presidente regionale della Cia: «La Regione finanzia da sempre Ara e Apa – ha detto Erbì – il controllo della gestione deve essere pubblico. Siamo contrari a mantenere in essere l’attuale organizzazione e chiediamo una svolta nei rapporti con Aia».

Giannetto Arru Bartoli, direttore della sezione sassarese di Confagricoltura, ha invece definito “illegittimi” i commissariamenti delle associazioni regionali e provinciali degli allevatori decisi da Aia: «Siamo contrari al progetto di fusione di Ara e Apa che in questo modo passerebbero sotto il diretto controllo di Aia. La Regione deve avere un ruolo da protagonista, non possiamo permettere l’ennesimo scippo ai danni della Sardegna. Per i dipendenti delle associazioni ci sono due soluzioni: il passaggio diretto a Laore o la creazione di un’apposita società in house».

Quest’ultima sarebbe l’unica soluzione giuridicamente percorribile secondo il consigliere dell’Upc Antonio Gaia: «Le leggi approvate negli anni scorsi dal Consiglio per la stabilizzazione dei lavoratori nel sistema-Regione non sono applicabili – ha affermato Antonio Gaia – meglio pensare a una società in house creata dall’Agenzia Laore».

Di diverso avviso il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini per il quale è invece possibile la creazione di un’Agenzia pubblica con l’assunzione del personale attraverso una procedura concorsuale sul modello seguito per Aspal: «E’ assurdo che nell’isola non esista un’assistenza pubblica per la zootecnia – ha detto Franco Sabatini – ogni volta che si è provato a intervenire ci sono state forti resistenze. Sono contrario a una società in house creata da Laore, agenzia che non riesce ad assolvere ai propri compiti. Il passaggio dei dipendenti Ara e Apa al sistema regionale non comporterebbe oneri finanziari aggiuntivi per la Regione. Questo cercheremo di far capire al ministro nell’incontro del 3 maggio. Se non otterremmo risposte occorrerà aprire una vertenza con lo Stato».

Anche per Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp) le competenze e le professionalità di Ara e Apa devono essere pubbliche: «Il Consiglio, un mese e mezzo fa, ha votato un apposito ordine del giorno che va in questa direzione – ha ricordato Eugenio Lai – abbiamo dato mandato all’assessore Caria perché avanzi una proposta entro 45 giorni. Ara e Apa svolgono compiti importanti, non possiamo permettere che la gestione dei libri genealogici degli ovini cada in mano a società nazionali. Se non si trova una soluzione rapida la situazione rischia di provocare danni all’intero comparto mettendo a rischio anche l’efficacia delle misure recentemente adottate a favore della zootecnia sarda».

Secondo Luigi Crisponi (Riformatori) la questione va risolta in tempi brevi ma non senza aver fatto chiarezza sulla cattiva gestione delle associazioni. «Non è pensabile far finta di niente – ha detto Luigi Crisponi – Ara e Apa sono finanziate con soldi pubblici, se è vero che ci sono voragini nei bilanci qualcuno ne deve rispondere».

La Quinta Commissione è pronta a farsi carico della questione: «Siamo in attesa della proposta della Giunta – ha detto il presidente Luigi Lotto – tra qualche giorno scade il termine indicato nell’ordine del giorno approvato in Consiglio, siamo certi che arriverà nei tempi prefissati altrimenti siamo pronti ad avviare un nostro percorso. L’obiettivo è chiaro: dare il migliore servizio possibile al comparto zootecnico, salvaguardando i livelli occupazionali e garantendo serietà nella gestione. Non è consentito a nessuno fare operazioni di parte con i soldi pubblici. Il confronto con il Governo servirà ad affrontare in modo organico la questione».

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Un protocollo d’intesa tra Regione, sindaci, operatori turistici ed associazioni culturali per la salvaguardia e la valorizzazione delle tratte turistiche delle ex Ferrovie complementari della Sardegna. E’ la richiesta formulata dai rappresentanti del Comitato per il Trenino Verde sentiti ieri mattina dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale.

«E’ da tempo che chiediamo al presidente Pigliaru di mettere nero su bianco le cose da fare – ha detto il portavoce del Comitato Paolo Pisu – Regione e Arst dicono che il Trenino Verde è il secondo attrattore turistico della Sardegna dopo la Costa Smeralda. Le sue potenzialità sono enormi, non si può continuare a perdere tempo, serve un piano generale per la sua valorizzazione.»

La delegazione del Comitato, formata da alcuni sindaci del Sarcidano, da diversi operatori turistici e dal presidente di Legambiente Vincenzo Tiana ha presentato alla Commissione un documento articolato in cui vengono indicati nove punti per un programma concordato di sviluppo Tra le richieste, la ripresa dell’esercizio ferroviario nelle quattro tratte del Trenino Verde, l’acquisto di nuovi treni destinati al servizio turistico, incentivi per i viaggi culturali, il completamento del dossier per la candidatura delle ferrovie turistiche sarde a patrimonio dell’Unesco, la concessione delle stazioni ferroviarie e dei caselli ai comuni per inserirli nella programmazione territoriale e trasformarli in centri di accoglienza per i turisti e per la vendita di prodotti locali.

«Del nostro Comitato fanno parte 52 sindaci e 250 operatori turistici – ha aggiunto Paolo Pisu – abbiamo le idee chiare e anche le soluzioni per rilanciare il trenino Verde. Una su tutte: la Corsica ha stanziato 264 milioni di euro per una tratta di 167 km. Solo il 20% di quelle risorse è a carico della Regione, il resto arriva dallo Stato francese e dalla Comunità Europea. Perché la stessa operazione non si può fare in Sardegna?»

Giudizio condiviso dagli amministratori locali: «C’è bisogno di una regia unica – ha detto il sindaco di Mandas Marco Pisano – l’Arst ha annunciato un piano decennale da 264 milioni di euro. La Regione deve mettere il cappello sui piani strategici territoriali. C’è bisogno di linee guide comuni per non disperdere le risorse e armonizzare il progetto».

Certezze sui tempi dei servizi turistici e sulla disponibilità dei treni chiedono invece gli operatori turistici: «Non si può arrivare al mese di maggio, quando la stagione è già partita, senza avere un calendario a disposizione – ha detto Alessandro Murino, operatore turistico ogliastrino – in questi ultimi anni abbiamo sentito troppe bugie». Sulla stessa lunghezza d’onda il manager di “Laghi Sardegna” Sandro Bandinu: «C’è chi ha investito molte risorse sui territori puntando sulla presenza del Trenino Verde – ha affermato Bandinu – la Regione in questi anni ha stanziato importanti risorse per le tratte turistiche, dove siano andati a finire però non si sa. Occorre fare chiarezza su come vengono spesi i soldi». Sulla necessità di separare i bilanci del trasporto pubblico locale e dei servizi turistici ha insistito anche il sindaco di Meana Angelo Nocco: «I soldi stanziati per il Trenino Verde devono essere utilizzati per potenziare il servizio. Le spese pubbliche vanno rendicontate nel dettaglio. La Regione ha stanziato 15 milioni di euro per il triennio 2016-2018, non sono pochi. Potrebbero realizzarsi molti interventi mirati, a partire dalla manutenzione ordinaria delle tratte».

Per Vincenzo Tiana (Legambiente) occorre ripensare alle scelte fatte in passato: «Il servizio turistico non può essere slegato dal servizio di trasporto pubblico locale – ha detto Vincenzo Tiana – i turisti spesso arrivano e non trovano treni a disposizione. Dopo il passaggio delle competenze sui trasporti dello Stato alla Regione, su cui in molti avevamo riposto molte speranze, la situazione è peggiorata.»

Di diverso avviso Augusto Corona della Cisal, secondo il quale turistico e Tpl devono rimanere distinti. «Solo in questo modo i finanziamenti per il Trenino Verde possono essere vincolati. Per potenziare il servizio si deve investire sui mezzi e sulle infrastrutture».

Nel dibattito sono intervenuti alcuni consiglieri regionali. Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp) ha proposto l’adozione di un provvedimento da parte della Commissione che individui soluzioni a breve e lungo termine per la valorizzazione delle tratte turistiche, mentre Fabrizio Anedda (Misto) ha sottolineato la necessità di un’azione di sostegno a favore degli imprenditori: «Gli operatori non possono più aspettare, le linee ferrate sono degradate – ha detto Fabrizio Anedda – occorre far arrivare i turisti anche con mezzi alternativi. In attesa degli interventi sulle linee ferrate si utilizzi il gommato».

Per Luigi Crisponi (Riformatori) occorre fare scelte chiare sul futuro del trenino: «Se si dice che è il secondo attrattore turistico dell’Isola occorre agire di conseguenza – ha detto Luigi Crisponi – per questo non capisco perché la Giunta abbia destinato 225 milioni di euro alle ciclovie e neanche un euro alle ferrovie».

Al termine dell’audizione, il presidente Luigi Lotto ha annunciato la convocazione in Commissione degli assessori regionali dei Trasporti e del Turismo e dell’amministratore unico dell’Arst Chicco Porcu. «Contiamo di chiudere le audizioni entro il mese di maggio – ha detto Luigi Lotto – poi eventualmente presenteremo una risoluzione tra trasformare in un ordine del giorno da votare in Consiglio».

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Venerdì 4 maggio, alle 19.00, presso la sede dell’Associazione Terza Età, in via XX Settembre, a Sant’Antioco. andrà in scena “Il berretto a sonagli”, di Luigi Pirandello, con Cristina Pillola | Beatrice la Bella, Giusy Fogu | Saracena, Assunta la Bella, Gisella Biggio | Fana, Mirko Cacciarru | Fifì la Bella, Leonardo Pani | Ciampa, Efisio Deiola | Delegato Spanò e Manuela Perria | Nina. Promosso dal comune di Sant’Antioco, lo spettacolo teatrale è a cura dell’associazione culturale teatrale di Iglesias “Quinte Emotive”. Regia di Paolo Angioni. L’ingresso è gratuito.

“Il berretto” mette in scena le vicende di Ciampa, un impiegato di mezza età alle dipendenze del ricco Cavalier Fiorica. Ciampa vive con la giovane moglie Nina in una piccola città siciliana dove tutto scorre tranquillo in un clima di generale indifferenza. Gli avvenimenti prendono una piega diversa quando la moglie del suo datore di lavoro, Beatrice, si convince che il marito sia divenuto amante della moglie di Ciampa. La donna denuncia la coppia alle autorità, immaginando di avere la famiglia al suo fianco. Questo gesto sconvolge il paese; di conseguenza, i personaggi della commedia si danno da fare per manipolare Beatrice e disinnescare la vicenda per paura che questo possa distruggere lo status quo.