19 May, 2024
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Il comune di Domusnovas ha individuato e sanzionato due persone responsabili di aver abbandonato rifiuti per strada. È stato il sindaco, Massimiliano Ventura, ad annunciare il fatto, con un post pubblicato su facebook. “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, il lavoro, l’impegno e la costanza alla fine pagano sempre – ha scritto Massimiliano Ventura -. Nell’ultimo post avevo detto che ci saremmo risentiti presto per comunicare le novità in materia dei furbetti dei rifiuti. Infatti, oltre alle indagini in corso da parte di chi di dovere, oggi due furbetti di Iglesias sono stati beccati. A loro carico due verbali per un importo complessivo di 1.200 euro a testa con contemporanea emissione di una mia ordinanza per la rimozione dei rifiuti, in caso contrario – ha concluso Massimiliano Ventura – provvederemo noi con addebito a carico dei furbetti. Alla fine con pazienza le cose si risolvono tutte, a presto.”

“Quale sarà il futuro dell’Ospedale di Isili? Quali azioni intendono intraprendere l’assessore alla Sanità Neddu e la Giunta in merito? I 47mila cittadini del territorio, dopo mesi e mesi di appelli lanciati e caduti nel vuoto, attendono ancora risposte. Il servizio chirurgico, cuore pulsante dell’attività ospedaliera, è l’incognita più grande, dalla quale dipende la stessa sopravvivenza del centro. Un ospedale senza servizio chirurgico è destinato al collasso, e questo noi non lo permetteremo. L’ospedale di Isili non può morire lentamente di inedia”. Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità del Movimento 5 Stelle, sostiene la causa del Comitato Sanità Bene Comune (Sarcidano – Barbagia di Seulo), che in questi giorni torna a farsi sentire, rivolgendosi alla Regione, alla Direzione di struttura complessa di Isili e ai sindaci del territorio. “Il Comitato ci richiama a porre attenzione alle numerose criticità che riguardano l’Ospedale di Isili e per le quali nulla ancora è stato fatto, nonostante le innumerevoli richieste di intervento. Il nodo più importante ancora da sciogliere – sottolinea Carla Cuccu – è proprio il ripristino del servizio chirurgico. Non possiamo abbandonare gli utenti dei presidi sanitari del territorio. I pazienti non mancano, stando ai numeri delle liste d’attesa”. “Quali sono quindi – conclude Carla Cuccu – le intenzioni della Giunta? La Direzione sanitaria in che modo intende organizzare il servizio chirurgico di Isili, dentro l’ospedale unico di area omogenea?

Il Progetto Chernobyl di accoglienza dei bambini bielorussi presso le famiglie sarde è sicuramente fra i programmi di solidarietà, accoglienza e conoscenza interculturale più longevi che vede protagoniste da oltre trent’anni tantissime famiglie della nostra Isola che aprono le loro case all’ospitalità dei bambini provenienti dalla Belarus. Il primo gruppo che arriverà oggi all’aeroporto di Cagliari proveniente da Minsk dopo uno scalo a Roma, sarà ospitato per ben 3 mesi sino alla fine di agosto, gli ulteriori gruppi arriveranno agni inizi di luglio e agli inizi di agosto per trattenersi chi 1 mese chi 2 mesi sulla base della disponibilità delle famiglie aderenti al progetto di accoglienza. Complessivamente si prevede di gestire nel corso del 2019 comprese le ospitalità del periodo invernale non meno di 100 accoglienze. Nel corso dell’estate arriveranno, attraverso i programmi collaterali al progetto Chernobyl anche tantissimi ex “bambini” che ormai cresciuti mantengono forte il loro legame con le famiglie sarde accoglienti e quindi continuano a trascorrere le loro vacanze presso quelle che sono diventante le loro seconde famiglie e non di rado sono le famiglie sarde che vanno in Belarus in occasione dei matrimoni dei loro piccoli ospiti divenuti adulti. Ad accogliere i bambini oltre le famiglie accoglienti, i volontari dell’Associazione Cittadini del Mondo promotrice del progetto e il Console onorario della Repubblica Belarus in Sardegna Giuseppe Carboni. Un grande ringraziamento va alle famiglie della Sardegna aderenti all’Associazione Cittadini del Mondo Onlus di Cagliari che anche quest’anno rinnovano l’appuntamento con la solidarietà aprendo le proprie case ai bambini bielorussi. Il Progetto Chernobyl nasce a seguito dell’incidente alla centrale Nucleare di Chernobyl del 26/04/1986 (pur trovandosi la centrale in Ucraina, ha riversato in Belarus oltre i 2/3 terzi del materiale radioattivo fuoriuscito, poiché si trova a soli 5 chilometri dalla frontiera bielorussa e, purtroppo, il giorno dell’incidente i venti soffiavano in direzione del territorio bielorusso). Un grande movimento di solidarietà internazionale ha portato all’accoglienza di centinaia di migliaia di bambini bielorussi in quanto un periodo di permanenza lontano dalle zone contaminate con una dieta ricca di proteine e vitamine consente di eliminare fra il 50% e il 70% degli isotopi radioattivi, con particolare riferimento al cesio 137 che si accumula dell’organismo dei bambini. L’Italia ha una posizione di leader in questa gara di solidarietà avendo ospitato da sola più bambini di tutti gli altri paesi del mondo sommati insieme. E la Sardegna non ha fatto mancare il suo apporto che oggi vede la nostra regione non solo continuare le ospitalità solidali, ma forte di questi legami forti ed intensi essere anche protagonista di innumerevoli progetti e programmi di collaborazione e cooperazione con la Belarus in innumerevole settori di reciproco interesse, in particolare l’istruzione universitaria, la ricerca scientifica, la formazione professionale, il turismo.

La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Elena Fancello ha diffuso una nota con la quale chiede “una verifica sull’assegnazione dei finanziamenti in favore degli Enti locali che presentano una situazione finanziaria compromessa. Inoltre, occorre una ripartizione del fondo per il triennio 2019-2021 da effettuarsi in modo corretto tra tutti i Comuni sardi in sofferenza finanziaria”. Dopo i rilievi del Consiglio comunale di Nuoro, Elena Fancello ha sollevato il problema nel corso della seduta della Prima Commissione (Autonomia e Riforme), nella quale si è parlato di Riforma degli Enti locali, Province e finanza locale. Con la pronuncia di illegittimità della Corte Costituzionale delle norme sugli espropri, tantissimi Comuni italiani sono stati costretti a pagare ingenti danni col serio rischio-default. Una situazione pericolosa di dissesto finanziario anche nei Comuni della Sardegna, ed è per questo che l’esponente pentastellata ha chiesto alla Regione di vigilare sul corretto utilizzo del contributo per risanare le situazioni finanziarie compromesse negli enti locali. L’ex assessore Cristiano Erriu, il 31 gennaio scorso, aveva proposto l’assegnazione dei finanziamenti in proporzione al debito maturato, e non a quello liquidato, con ovvie e possibili ripercussioni sulla maggior parte dei Comuni sardi. Per questo ad oggi – sostiene Elena Fancello – “è opportuna e necessaria una verifica e un approfondimento della ripartizione per gli anni 2018 e 2019, e che vengano adottati criteri differenti di erogazione delle risorse, distinguendo l’emergenza dalle misure di sostegno nel triennio successivo”. Elena Fancello ha inoltre ricordato che per le annualità 2020 e 2021, gli enti locali dovranno presentare istanza apposita entro il 31 marzo di ciascun anno, indicando il debito residuo in bilancio. Per consentire una ripartizione equa delle risorse, auspica che per il triennio 2019-2021, vengano assegnate in modo corretto tra tutti i Comuni in sofferenza finanziaria, e che sia previsto il monitoraggio da parte della Regione sul modo in cui vengono spesi i contributi, attraverso la richiesta di un resoconto annuale sulla concreta destinazione ed utilizzo.

Niente più mozzarelle tedesche scambiate per italiane o bottarga di provenienza estera acquistata per sarda. Le etichette saranno molto più chiare per i consumatori quando il prossimo aprile 2020 entrerà in vigore anche in Italia il Regolamento (UE) 775/2018 che obbliga le imprese del settore alimentare ad indicare in etichetta il Paese d’origine o il luogo di provenienza nel caso in cui l’omissione possa indurre in errore il consumatore in merito all’origine o alla provenienza reali dell’alimento, in particolare se le informazioni che lo accompagnano, nel loro insieme possono far pensare che l’alimento abbia una provenienza differente o se la loro omissione può indurre in errore il consumatore. Di questa novità che costringerà i produttori all’ennesima modifica delle etichette si parlerà nel corso del convegno dal titolo “Questo prodotto è italiano, anzi no” che si terrà a Bauladu il prossimo 14 giugno, alle ore 16.00, nel Centro civico culturale di piazza Lussu. L’iniziativa si rende necessaria perché le nuove disposizioni, pur prevedendo indicazioni precise ed elementi preziosi a tutela dei consumatori, appaiono lacunose e poco chiare sul piano pratico creando un quadro normativo che, anziché semplificare, espone al rischio di pesanti sanzioni gli operatori del settore. Anche queste perplessità saranno analizzate dagli esperti del settore durante il convegno organizzato dalla Cna Alimentare della Sardegna e dalla società Bioeco, con il patrocinio del comune di Bauladu, del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Oristano e dall’Ordine provinciale dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Oristano. Ai lavori, moderati da Maria Antonietta Dessì, responsabile Cna alimentare Sardegna, interverranno l’avvocato Valeria Pullini (Studio Legale Pullini di Vittorio Veneto e Ferrara); Renzo Moro (Ispettorato Qualità e Repressione Frodi del ministero delle Politiche Agricole, Forestali e del Turismo); Gabriele Rotini, responsabile Cna agroalimentare nazionale; Gianni Montrone (Conad del Tirreno); Paolo Marras (Certiquality). L’iniziativa darà diritto ai crediti formativi agli iscritti all’Ordine degli Avvocati e all’Ordine dei dottori Agronomi e dottori Forestali. L’ingresso è libero.

Il Movimento 5 Stelle conferma il suo,”No” as lls re-istituzione delle quattro province cancellate dal referendum. “Il ritorno al passato prospettato dall’assessore Sanna non è altro che una palese mancanza di rispetto della volontà popolare – afferma il consigliere regionale del M5S Alessandro Solinas -. I sardi si sono già espressi per l’abolizione delle province, questo dato imprescindibile ci impone di tracciare un nuovo cammino per la Sardegna”. “Mi batterò strenuamente, e ci batteremo, come Gruppo M5S, perché le province non vengano riesumate e perché non diventino nuovamente l’ufficio di collocamento e il porto sicuro per professionisti della politica in attesa di nuove tornate elettorali – aggiunge Alessandro Solinas, segretario della I Commissione Autonomia e ordinamento regionale“. “Restituire piena vitalità alle province minerebbe fortemente la sopravvivenza degli enti intermedi ora esistenti e sicuramente migliorabili, i quali invece inserendosi quale raccordo in una rete formata da regione e comuni riuscirebbero, sorretti da una volontà politica tesa alla reale semplificazione ed al risparmio, a risultare pienamente funzionali e bastanti per il soddisfacimento dei compiti ad essi attribuibili – conclude Alessandro Solinas -, si tratta di rispetto, buon senso e buona politica. Rispettiamo la volontà degli elettori ed adoperiamoci per costruire degli enti realmente funzionali, anziché ridare vita a delle istituzioni storicamente usate per alimentare clientelismi e centri di potere”.

Mozart sarà protagonista dell’appuntamento con la grande musica in programma sabato 8 giugno, alle 20,30, nella chiesa di San Giuseppe a Sassari. L’evento, curato dall’Associazione Corale “Luigi Canepa” di Sassari, prevede la partecipazione dell’Orchestra Enarmonia. In programma l’esecuzione di tre composizioni del genio di Salisburgo: il Concerto per flauto, arpa e orchestra K299, la sinfonia n. 4 in re maggiore K19 e l’adagio e fuga in do minore per archi K546. Quest’ultimo è il più noto: si tratta della versione per archi trascritta da Mozart nel giugno del 1788 della Fuga in do minore per due fortepiani K 426 cui Mozart aggiunse un maestoso adagio iniziale. La sinfonia n. 4 in re maggiore venne composta a Londra durante il Grand Tour della sua famiglia nel 1765, probabilmente per una rappresentazione pubblica all’Haymarket Theatre. Il concerto per flauto e orchestra sarà eseguito insieme a due solisti sassaresi: il flautista Tony Chessa, primo flauto dell’Orchestra dell’Ente concerti “Marialisa de Carolis” per la Stagione lirica di Sassari e dell’Orchestra siciliana del Luglio musicale trapanese, e l’arpista Sabrina Fadda, già collaboratrice della Corale Canepa, dell’Ente concerti sassarese, dell’Orchestra jazz della Sardegna e della Cooperativa Teatro e/o musica di Sassari. L’Orchestra Enarmonia è un ensemble di recente costituzione, formata da giovanissimi studenti operanti nel panorama musicale di Sassari e da docenti di vari istituti musicali Sassaresi come il Conservatorio statale “Luigi Canepa” ed il Liceo classico, musicale e coreutico “D. A. Azuni”. Per l’occasione di sabato 8 sarà diretta da Luca Sirigu, dal 2009 direttore della Corale Canepa con cui Luca Sirigu ha partecipato a diverse produzioni della Stagione lirica di Sassari. «In un momento storico nel quale la cultura, specialmente quella musicale, ha l’assoluta necessità di essere riscoperta e valorizzata quale pilastro fondamentale per la crescita della nostra società, la Corale Canepa offrirà alla Città di Sassari e non solo un importante momento musicale, coinvolgendo e valorizzando, in via preferenziale, le nostre numerose eccellenze sarde – spiega il presidente dell’Associazione, Federico Tolu -. Ed è in quest’ottica di crescita, e con lo sguardo sempre proiettato al futuro, che la Corale si appresta a festeggiare i 100 anni di costituzione in associazione, avvenuta nel 1921, seppur già attiva sin dalla fine del 1800». L’Associazione Corale Canepa sta ampliando la propria attività artistica, aprendosi anche alla produzione sinfonica con l’obiettivo di offrire un evento musicale stabile nel mese di giugno.

Sarà dedicata alle classi Speranze, Cadetti e Juniores la quarta edizione del Fight club championship in programma sabato 8 giugno al Tarantini Fight Club di Via Venezia, a Sassari.

Saranno oltre 90 gli gtleti impegnati sul ring sassarese, di età compresa trai i 5 e i 16 anni. Ci sarà ampio spazio, inoltre, anche per i Baby che, a partire dalle ore 18, si alterneranno sul quadrato in esibizioni, giochi sportivi e sparring day. L’evento nasce come occasione di promozione e scambio delle conoscenze sulla Muay thai giovanile. Alle 20,30 prenderanno il via gli incontri del main card, con i ragazzi delle classi Speranze, Cadetti e Juniores. Saranno numerose la società provenienti da tutta la Sardegna, ma non mancheranno atleti della Penisola. Tra le società presenti ci saranno la Nurag Thai, Edgcombat, Koros Kombat Club, Singha Team e Tarantini Fight Club.

Duecento bambini sardi incontreranno sabato 8 giugno in Vaticano Papa Francesco, protagonisti dell’iniziativa “Il Treno (e la Nave) dei Bambini”, promossa e realizzata dal “Cortile dei Gentili”, il dipartimento del Pontificio Consiglio della Cultura per il dialogo tra credenti e non credenti, con il sostegno del Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale. Grazie al supporto di Ferrovie dello Stato, e da quest’anno anche di Tirrenia, dal 2013 il Treno dei Bambini porta da Papa Francesco centinaia di piccoli che vivono in condizioni svantaggiate e in contesti di fragilità sociale, per un gioioso momento di dialogo e incontro. Quest’anno i piccoli viaggiatori arriveranno in Vaticano da Genova e dalla Sardegna: il crollo del Ponte Morandi e lalluvione nell’isola del 2013 hanno impattato infatti su tanti bambini e le loro famiglie. Sardegna Solidale accompagnerà a Roma i piccoli, che frequentano gli istituti comprensivi 1 e 2 di Arzachena, le direzione didattiche 1, 4 e 5 del Circolo di Olbia, l’Istituto comprensivo statale di Olbia, e gli Istituti comprensivi di Torpè, Terralba e di Bitti-Onanì-Lula. “Un Ponte d’Oro in un Mare di Luce” è il tema generale dell’iniziativa di quest’anno che si svolgerà in Vaticano, nel Cortile di San Damaso. I bambini partiranno da Olbia venerdì sera e, una volta sbarcati a Civitavecchia, raggiungeranno direttamente il Vaticano con un treno messo a disposizione da Trenitalia. All’arrivo alla stazione di San Pietro, i bambini verranno accolti dai cardinali Gianfranco Ravasi (presidente del Pontificio Consiglio della Cultura) e Giuseppe Bertello (presidente del Governatorato della Città del Vaticano). Dalla stazione i piccoli raggiungeranno il Cortile di San Damaso, dove dalle 10.30 inizierà l’incontro con Papa Francesco. A presentare la delegazione isolana al Papa sarà il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru. Il Santo Padre sarà accolto dal canto “Deus ti salvet Maria”, e mentre alcuni bambini (in abito tradizionale sardo) offriranno a Francesco diversi doni simboleggianti l’isola, come una bisaccia da pastore, un ricamo e dei lavori realizzati dai piccoli per ricordare l’alluvione del 2013, i loro compagni intoneranno “Non potho reposare”. Quattro bambini dalla Sardegna e altrettanti da Genova rivolgeranno le loro domande a Papa Francesco, che chiuderà l’incontro con un breve messaggio. Dopo il pranzo, che verrà servito nei Giardini Vaticani, i bambini visiteranno la Basilica di San Pietro per poi ripartire sempre in treno alla volta di Civitavecchia, dove si imbarcheranno nel traghetto Tirrenia che li riporterà in Sardegna.

«E’ curioso che un assessore regionale, ancor di più se con delega agli enti locali, nell’esercizio delle sue funzioni si ricordi del suo territorio di provenienza dimenticando tutti gli altri. La proposta del’assessore regionale Quirico Sanna di re-istituire la provincia di Gallura senza ricordarsi delle altre tre province è un fatto di per sé gravissimo. Ricordiamo che lui rappresenta tutto il territorio isolano e non una parte di esso e quindi dovrebbero stare a cuore gli interessi di tutti i territori e il riequilibrio delle competenze andrebbe rivisto sull’intera scala regionale.» A sostenerlo è l’ex consigliere regionale ed oggi segretario regionale di Articolo Uno Luca Pizzuto. «E’ giusto e corretto riconoscere alla Gallura la propria Autonomia e Provincia ma allo stesso tempo è giusto riconoscerla anche al Sulcis Iglesiente e agli altri territori che hanno le loro specificità storiche, economiche, sociali, culturali e geografiche – aggiunge Luca Pizzuto -. Considero la proposta dell’assessore regionale non degna di chi dovrebbe avere a cuore il bene di un’intero popolo e non solo di una porzione di esso. Articolo 1 è pronta a mobilitarsi in tutti i territori affinché ritornino gli strumenti della democrazia e dell’autogoverno per le periferie della nostra Regione. In politica – conclude Luca Pizzuto – le battaglie si possono pure perdere ma non farle sarebbe inaccettabile.»