20 December, 2025

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Al fine di consentire l’esecuzione dei lavori di taglio e messa in sicurezza di grossi alberi che creano situazioni di pericolo per i veicoli e i pedoni che ivi transitano, è prevista la chiusura temporanea del traffico veicolare di viale Trento, nel tratto compreso tra via Cannas e via Risorgimento, a Carbonia, dalle ore 7.00 alle ore 19.30, di sabato 24 ottobre 2020.

Il tratto di strada interessato riguarda la corsia di marcia che da via Cannas conduce verso via della Vittoria.

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In queste ore ho presentato (insieme ai miei colleghi del gruppo consiliare del Partito Sardo D’Azione) un’interrogazione all’assessore regionale della Sanità, per quanto riguarda il fondamentale tema della medicina territoriale e del rilancio delle Case della Salute.

Il mese scorso, ricorderete bene, come maggioranza regionale abbiamo varato la nuova riforma sanitaria, per mettere riparo ai danni provocati dalla precedente riforma approvata dal governo di centrosinistra. In questi anni, a causa di essa, abbiamo assistito ad un progressivo depotenziamento dei servizi sanitari e della medicina territoriale, all’allungamento delle liste d’attesa, alla chiusura di interi reparti e al depauperamento del capitale umano costituito da medici, infermieri e operatori socio-sanitari.

Tutte criticità sulle quali è giunto il momento di mettere mano in modo efficace e concreto.

Tra le varie cose, è necessario ricostruire e rilanciare l’assistenza sanitaria territoriale, potenziando gli importantissimi presidi costituiti dalle Case della Salute che, secondo quanto previsto dai legislatori nazionali quando furono introdotte, sarebbero dovute diventare «strutture polivalenti in grado di erogare in uno stesso spazio fisico l’insieme delle prestazioni socio sanitarie, favorendo, attraverso la contiguità spaziale dei servizi e degli operatori, l’unitarietà e l’integrazione dei livelli essenziali delle prestazioni socio-sanitarie, fino a diventare le strutture di riferimento per l’erogazione dell’insieme delle cure primarie», ma che, purtroppo, nel nostro territorio si sono invece rivelate, soprattutto dopo la riforma sanitaria varata dalla precedente Giunta Pigliaru, in gran parte delle scatole vuote.

Perciò, è necessario rilanciarle, dotarle di organici adeguati, in termini di medici, infermieri ed operatori socio sanitari, potenziando, ad esempio fra i tanti, i servizi di diabetologia, pediatria, il centro prelievi, l’assistenza continua dei pazienti anche dopo le loro dimissioni dalle strutture ospedaliere, senza però togliere spazio alle attività di screening tra la popolazione, allo scopo di prevenire le patologie più diffuse.

All’assessore Mario Nieddu, chiedo di illustrare gli intendimenti della Giunta su questo importante argomento e, soprattutto, offro tutto il mio impegno, affinché si raggiungano gli obiettivi di ricostruire una Sanità nel territorio a dimensione dei bisogni dei suoi cittadini.

Fabio Usai

Consigliere regionale PSD’Az

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Ieri, 21 ottobre 2020, il Presidente della Giunta Regionale Christian Solinas ha comunicato alla popolazione che vi sono le condizioni per ordinare un nuovo Lockdown. Dovrebbe durare solo 15 giorni. Comporterebbe il blocco di tutte le attività non essenziali e quello dei porti e aeroporti. Siamo in procinto di chiudere le porte al mondo, dopo tante leggerezze e false informazioni, ma non abbiamo ancora chiuso le porte ai cattivi “influencer” che attraverso i mezzi di comunicazione hanno ottenebrato la percezione popolare del pericolo sempre incombente. Eppure siamo la generazione educata da Carlo Collodi a diffidare dai vari Lucignolo che questa Estate ci hanno fatto credere che la Sardegna fosse Il Paese dei balocchi. Ormai siamo pentiti come Pinocchio e adesso è necessario tornare ad avere fiducia nella scienza matematica.
C’è una cosa che dà fastidio nei talk show: è l’abuso di opinioni personali che vengono sciorinate come verità certe. In realtà l’“opinione” è null’altro che un’“ipotesi” che deve essere ancora dimostrata scientificamente. Per tale ragione, sulla base di dati scientifici, il 31 gennaio 2020, cioè un mese prima che il fatto si avverasse, questo giornale pubblicò un articolo che avvertiva sul pericolo di un’epidemia mondiale da Coronavirus, e le sue conseguenze economiche globali, proveniente da Vuhan. L’allarmante notizia si basava sullo studio pubblicato due anni prima in America da un gruppo di Fisici-Matematici, intitolato “Charting the next pandemic”.
Tale testo era stato scritto sulla base di statistiche della probabilità. Uno dei cinque Autori è Nicola Perra, diplomato nel Liceo Scientifico di Sant’Antioco, laureato in Fisica Teorica a Cagliari e specializzato sull’applicazione delle formule fisiche della diffusione di onde di energia alla diffusione di altri fenomeni come: le idee politiche, la pubblicità commerciale, le malattie epidemiche. Oggi il professor Nicola Perra non lavora più nelle Università americane ma insegna nella cattedra di “Fisica teorica applicata all’economia” dell’Università di Greenwich, presso Londra.
A quel gruppo di scienziati, colleghi del prof. Nicola Perra, appartiene anche il professor Alessandro Vespignani della Northeastern University di Boston. Alessandro Vespignani è il massimo rappresentante della Fisica-Matematica applicata alla Pandemia di Coronavirus, assieme ad Anthony Fauci. Stiamo parlando dei due scienziati di riferimento della amministrazione Trump per la lotta al virus.
Dato che la Fisica-Matematica è una scienza pura, senza sentimenti né passioni politiche che possano alterarne i grafici, mi servirò della sua storica applicazione alle epidemie, per concentrare l’attenzione sui dati numerici finali che riferirò.

L’esistenza dei Microbi venne dimostrata da Luigi Pasteur nel 1864 con una pubblicazione sulla “Origine della vita” nel capitolo contro la “teoria della Generazione Spontanea”.

Tuttavia, già 100 anni prima, dalla famiglia svizzera Bernoulli, che produsse geni fisici e matematici, pervennero all’Umanità i primi studi di Statistica. Il primo Bernoulli fu Jakob, che nel 1686 di venne Rettore dell’Università di Basilea e pubblicò studi sul “Calcolo infinitesimale” e la “Teoria delle Probabilità”.
Il secondo fu Daniel , di cui tutt’oggi si studia la fisiologia della circolazione sanguigna secondo il noto “ Teorema di Bernoulli”.
Oggi, chiunque assuma farmaci contro la pressione arteriosa troppo alta, sappia che deve lo sviluppo dello studio e trattamento dell’ipertensione arteriosa al “Teorema di Bernoulli”.
Quella famiglia generò altri scienziati matematici che si dedicarono alla Statistica. Questa nuova disciplina era importante per le Compagnie di Assicurazione. Si utilizzava, per esempio, per il calcolo dell’Indice di Rischio da applicare ad una nave da carico che trasportava merci, tenendo conto del tempo avverso, della pirateria, delle epidemie di peste o vaiolo, e le relative quarantene in cui poteva incappare l’equipaggio.
Nel 1700, quando ancora non si conosceva l’esistenza dei virus, Daniel Bernoulli dimostrò, con calcoli matematici, che le epidemie di Morbillo non si ripresentavano se la popolazione di un dato luogo aveva una consistenza numerica inferiore ai 500.000 abitanti. Quello studio statistico aveva dimostrato, 200 anni prima che si parlasse di “Immunità”, che in una piccola popolazione si ottiene, con una prima epidemia l'”immunità di gregge” e che i nuovi bambini nati successivamente erano troppo pochi per mantenere in vita il ciclo virale del contagio da una generazione all’altra.
Tutt’oggi quel valore matematico si chiama CCS (Critical Community Size), cioè il numero critico sotto il quale le epidemie non recidivano. Anche se la popolazione, sotto la dimensione critica, viene colpita dal Morbillo, in un tempo abbastanza breve il morbillo scompare spontaneamente.

Daniel Bernoulli, partendo dalle sue formule matematiche applicate alle epidemie, cercò di capire se la vaccinazione antivaiolosa introdotta da Edward Jenner nel 1796 a Londra, fosse utile.
Dimostrò matematicamente che la vaccinazione antivaiolosa, pur essendo gravata da complicazioni, era comunque molto conveniente perché il numero di morti di Vaiolo tra i non vaccinati era sicuramente molto più alto del numero di morti fra i vaccinati, e che l’aspettativa di vita nei vaccinati sarebbe aumentata, in media, di 3 anni e mezzo. Questo valore era altissimo se si considera che l’aspettativa di vita in quei tempi era di 25 anni.
La famiglia reale inglese, convinta dalle dimostrazioni matematiche di Bernoulli, vaccinò tutti i figli.
Lo studio di Bernoulli venne accuratamente esaminato dagli Enciclopedisti dello Illuminismo francese e lo stesso filosofo scrittore Jean Marie Voltaire ne fu un accanito sostenitore. Si associò, a sostenere le vaccinazioni di massa, la scrittrice Mary Shelley, l’autrice del libro sul mostro di Frankenstein.
Un altro matematico notevole per la nostra storia fu il dottor John Snow, che utilizzò tabelle statistiche e una mappa della città di Londra per individuare la fonte della epidemia di Colera che infuriava nella città di Londra nel 1854.
La studiosa inglese di statistica Florence Nightingale nel 1854 ideò un calcolo matematico per individuare la fonte dell’epidemia di Colera che stava decimando le truppe in Crimea. A quella guerra partecipò anche l’esercito Sardo. Morirono 3.000 sardi, ma solo 6 erano morti in battaglia.
Gli altri erano morti per colera. Fu tale la fama conquista dalla studiosa che il governo inglese e quello statunitense le affidarono l’organizzazione della rete infermieristica di assistenza sanitaria alle truppe. Questa donna matematica-statistica fondò l’Ordine mondiale delle Infermiere.
Tutt’oggi si utilizzano le equazioni differenziali formulate da due medici- statistici scozzesi nel 1927. Si tratta dei dottori William Kermack ed Anderson McKendrick. Essi scrissero le tre equazioni fondamentali che sta usando il Comitato Tecnico Scientifico italiano per studiare il comportamento delle tre classi di individui coinvolti, e prevedere l’andamento dell’epidemia. Si tratta del “modello SIR”. I numeri variabili di “Suscettibili” (S), “Infetti” ( I), “guariti” (Recovered=R=guariti), vengono combinati con un quarto fattore “D” (Densità di soglia), per prevedere la diffusione dell’epidemia, la sua durata, e cogliere il momento in cui l’epidemia sta per sfuggire di mano. Quello è il momento in cui, come essi dicono “piccoli incrementi del tasso di infezione possono causare gravi epidemie”.
Il momento in cui si perde il controllo dell’epidemia è uno di quelli che fanno perdere il sonno ai Responsabili della Sanità Pubblica.

***

Fatta questa lunga premessa, possiamo ora attribuire grande credibilità alle fredde equazioni matematiche dei Fisici- statistici.
Esiste un rapporto matematico certo che indica “quando” un’epidemia sta per andare fuori controllo.
E’ il valore matematico che si desume confrontando il numero di “tamponi naso-faringei” eseguiti in un giorno, e il numero di “casi positivi” rilevati al processatore di RNA Virale.
La formula matematica sostiene che fino a quando il “rapporto percentuale” di Infetti sul numero di Tamponi è sotto il 4%, l’epidemia è sotto controllo. Se questo numero viene superato, significa che il virus ci è sfuggito di mano; cioè non siamo riusciti ad anticipare le sue mosse.
Ieri, 21 ottobre 2020, il numero dei tamponi eseguito nel territorio italiano è stato pari a 178.000, e sono stati riscontrati 15.199 positivi. Ciò significa che la percentuale è pari a 8,42%. E’ evidente che in Italia il virus non è sotto controllo.
In Sardegna ieri, 21 ottobre 2020, sono stati eseguiti 2.223 tamponi. Sono risultati positivi 167 soggetti, pertanto, il rapporto è di 7,51% dei casi.
Questo valore (7,51 %) supera ampiamente il valore soglia di sicurezza del 4%.
Esiste poi un’altra formula, pubblicata dal vice ministro della Salute europeo Michael Roth che serve ad identificare le tre diverse zone di rischio:

– ZONA VERDE: meno di 25 positivi per 10.000 abitanti negli ultimi 14 giorni. Meno di 4% il rapporto fra positivi e numero tamponi eseguiti.

– ZONA ARANCIONE: meno di 50 nuovi positivi per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni; e uguale o più di 4% positivi sul numero totale di tamponi.
– ZONA ROSSA: tra 50 e 150 positivi per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni: più del 4% di positivi su tamponi eseguiti.

Da questi dati consegue che il virus sta correndo per la sua strada e ci porta al guinzaglio nella ZONA ROSSA, mentre dovrebbe essere il contrario.
E’ evidente che a causa dello scarso controllo dell’epidemia, andando di questo passo, i numeri del contagio diverranno enormi in poco tempo.
Il “Tempo” è il fattore da correggere nell’equazione della nostra vita. E non c’è tempo da perdere.
Nella nostra ASSL di Carbonia Iglesias il “tempo” si misura nelle attese per ottenere l’esecuzione dei tamponi e nelle lunghe attese necessarie per ricevere gli esiti degli esami. Tutt’oggi quasi tutti i tamponi prelevati vengono inviati al Policlinico di Monserrato. Il referto viene consegnato al paziente dopo 2-3 giorni. Nell’attesa la gente rimane isolata senza poter lavorare, e i pazienti da operare nei nostri Ospedali devono essere rinviati fino all’arrivo dell’esito. Si comprende il forte disagio nelle sale operatorie, dove i chirurghi sono in affanno, e anche nei posti di lavoro, nelle famiglie e nelle scuole.
C’è poi il problema fondamentale del “tracciamento” dei “Suscettibili” venuti a contatto con gli “Infetti”. Tale operazione, incredibilmente importante per tutta la Comunità, è affidata a pochissime persone. La miserrima dotazione organica è composta da due Infermiere, due Assistenti Sanitarie, e un paio di Medici. In realtà servirebbe una grossa compagine di Medici, Infermieri, Assistenti Sanitari e Vigili Sanitari. Per “tracciare”, “prelevare”, “controllare i soggetti in isolamento”, “registrare” i casi certi e quelli “sospetti”, “refertare”, “rispondere alle richieste dei Medici di Base e alle Scuole”, è necessario costituire un’Unità di Crisi utile per controllare molte centinaia di soggetti al giorno.
Vi è poi il problema del Laboratorio di Analisi Virologica. E’ necessario che venga dotato di un altro strumento processatore veloce dello RNA, che consenta di ottenere il referto in un paio d’ore. Il tempo è essenziale. Il soggetto contagioso che non sa d’esserlo può fare molti danni.
Naturalmente deve essere un laboratorio con personale dedicato e dotato di riserve di reagenti sufficienti ad affrontare la stagione dei virus che arriva ogni Inverno.
In attesa del vaccino è necessario concentrare gli sforzi economici e politici per metterci al riparo.

Mario Marroccu

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Ci sono notizie che un giornalista non vorrebbe mai dare. La scomparsa di un parente, di un amico, di persone che hanno avuto un ruolo speciale nella nostra esperienza di vita terrena.
Una di queste notizie, è sicuramente la scomparsa di Beppe Rampini, arrivata alcune ore fa.
Beppe Rampini, originario di Manerbio, in provincia di Brescia, dove era nato nel 1939, era un sardo d’adozione. Arrivato in Sardegna da calciatore ancora giovanissimo, non ha più lasciato l’Isola. Ha avuto un’eccellente carriera, ai vertici con le maglie del Cagliari e del Carbonia, poi tra i Dilettanti a Sant’Antioco e Portoscuso, ma forse ha espresso il meglio di sé al termine della carriera agonistica, quando si è dedicato ai giovani, maestro di calcio ma, soprattutto, maestro di vita.
Ha dedicato tutto se stesso prima alla Polisportiva Rosmarino Orione, dove sono cresciuti calciatori poi affermatisi a livello regionale e nazionale, ne cito alcuni, Tonino Ravot, Riccardo Erriu, Giorgio Valluzzi, Sandro Piras, Sandro Cois, Paolo Bulgarelli; poi alla Mineraria, l’ultima sua creatura, sempre nel quartiere di Rosmarino.
Il 18 dicembre 2018, in occasione dell’80° compleanno della città di Carbonia, l’Amministrazione comunale ha ringraziato Beppe Rampini per il suo operato nel mondo del calcio, omaggiandolo con una targa che rappresenta un premio al merito per il pluriennale impegno sportivo.
Il sindaco Paola Massidda e l’Amministrazione comunale di Carbonia, questa mattina, appresa la triste notizia, hanno espresso cordoglio per la perdita di Beppe Rampini e si stringono intorno alla moglie, ai figli e ai nipoti in un forte abbraccio.
Personalmente, conoscevo Beppe Rampini fin da ragazzo, quando ho iniziato ad occuparmi di sport, da giornalista in erba. Tra me e lui c’era un legame davvero speciale, non perdeva occasione, lo ha fatto fino a poche settimane fa, per esternarmi la sua stima, ricordando soprattutto i primi anni all’Orione. Ci sono persone che hanno segnato fasi importanti della nostra vita, per quel che mi riguarda, Beppe Rampini è stato sicuramente una di queste.
Ciao Beppe

Giampaolo Cirronis

                            

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MediaWorld, realtà multinazionale leader nel mercato dell’elettronica di consumo, assume 180 persone da inserire in un ambiente giovane, dinamico e fortemente innovativo. I profili maggiormente richiesti, da assumere sia nei negozi che in sede, sono: Addetti alla Vendita, i quali dovranno relazionarsi con la clientela, assistere e supportare i clienti all’interno degli store, gestire la cassa e gestire ed organizzare gli articoli venduti nel punto vendita; Addetti al Magazzino, che dovranno ricevere e scaricare le merci in ingresso, verificare i documenti di trasporto, sistemare e stoccare la merce all’interno del magazzino, preparare gli ordini in uscita e imballare e movimentare la merce. Le altre figure ricercate riguardano Coordinatori del Team di Negozio, che dovranno incoraggiare e motivare il team a sviluppare con i clienti una relazione unica e duratura, promuovere la vendita assistita, pianificare le attività quotidiane in funzione del bisogno del cliente, assicurare il raggiungimento degli obiettivi e sviluppare le competenze di vendita; Specialisti in Buste Paga e Amministrazione, che dovranno elaborare buste paga, gestire tutti gli adempimenti amministrativi tra cui assunzioni, ferie, permessi, malattie…, supportare le attività della direzione HR e garantire il corretto supporto in materia di amministrazione del personale. I candidati devono essere in possesso di diploma o di laurea, flessibili, intraprendenti, curiosi, dinamici, con la passione per la tecnologia e la vendita, propensione al lavoro in team e al rapporto con la clientela, disposizione a lavorare in contesti dinamici, forte spirito di squadra, orientamento al cliente, approccio analitico, attenzione al dettaglio, ottime doti organizzative e di problem solving, ottime capacità relazionali e di comunicazione.

Per verificare le posizioni aperte…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_mediaworld_10_20.html .

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«Le disposizioni anti Covid e l’inizio dell’autunno, stanno creando gravi disagi alle persone che sono costrette a fare lunghe file all’esterno degli Uffici Postali, senza riparo, esposte alla pioggia, al vento e al freddo gelido. Quotidianamente molti cittadini restano in piedi in file d’attesa per lungo tempo, mediamente si va oltre la mezz’ora e nei giorni di pagamento delle pensioni il tempo è interminabile. Le maggiori difficoltà le subiscono gli anziani e le persone più fragili che non sono nelle condizioni fisiche di sopportare l’attesa in balia delle intemperie. Si tratta di una situazione inaccettabile che sarà ancora più critica nei piovosi lunghi mesi invernali.»

Lo scrive, in una nota, Antonio Achenza, presidente della Consulta Anziani di Iglesias.

«E’ necessario che la Dirigenza delle Poste, con la massima urgenza, ponga in essere misure logistiche e organizzative che riducano questo grave disagio alla popolazione e questo disservizio agli utentiaggiunge Antonio Achenza -. In particolare si segnalano i seguenti adeguamenti:
1. la sistemazione, all’esterno dell’Ufficio Postale di Corso Colombo, di alcuni gazebo con delle sedie per dare riparo alle persone che fanno la fila e per non costringere gli anziani, i disabili e le donne in gravidanza a stare in piedi,
2. il posizionamento di un eliminacode all’esterno dell’Ufficio Postale di Corso Colombo per evitare l’incombenza del fai da te agli utenti,
3. l’aumento del personale addetto agli sportelli dell’Ufficio Postale di Corso Colombo per velocizzare il servizio e ridurre i tempi di attesa,
4. l’apertura dell’Ufficio Postale di Monteponi per non concentrare tutta l’utenza nell’Ufficio di Corso Colombo.»

«Rivolgiamo, infine, un appello al Sindaco di farsi carico delle difficoltà e dei seri disagi che ricadono sui cittadini di Iglesias e di sollecitare i dirigenti delle Poste a intervenire urgentemente per dare una soluzione al problemaconclude Antonio Achenza -. Restiamo in attesa, con l’auspicio che vengano accolte le nostre segnalazioni e si adottino i necessari provvedimenti.»

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Tre nuovi casi di positività al Coronavirus sono stati accertati a Carbonia. Lo ha annunciato, a fine mattinata, il sindaco Paola Massidda.

«Cari Concittadini, l’Ats mi ha appena comunicato che vi sono tre nuovi casi di positività nella nostra città. Due sono in isolamento domiciliare, mentre il terzo è ospedalizzato ed è stato trasferito dal Sirai all’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari ha scritto in una nota Paola Massidda -. Le autorità sanitarie competenti hanno già provveduto a porre in quarantena tutte le persone con cui sono entrate in contatto. Ad oggi, i casi positivi registrati ufficialmente nel comune di Carbonia a decorrere dal 24 agosto sono 21, dei quali 14 negativizzati. Quindi, attualmente, 7 sono i casi di positività in corsoLe persone attualmente in quarantena nella nostra città sono 32, numero comprensivo di tutti i positivi e dei contatti a loro collegati.»

«I dati del nostro Comune, quindi, non sono gravi, ma è necessario un sempre maggiore senso di responsabilità da parte di tutti noiha aggiunto Paola Massidda -. È essenziale rispettare le prescrizioni al fine di evitare un nuovo lockdown, come paventato nel pomeriggio di ieri dal Presidente della Regione Sardegna. Vi richiamo, pertanto, all’osservanza delle uniche ed elementari prescrizioni che ci proteggono dal virusha concluso il sindaco di Carbonia -: mascherina, divieto di assembramenti, distanza interpersonale, costante igienizzazione delle mani, scaricamento dell’App Immuni.»

 

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Alle ore 18.00 odierne, il M/T GB Conte è stato fermato per esigenze tecniche e sostituito dal M/T Arbatax, fino a nuova comunicazione, sulla tratta Carloforte/Portovesme.
In conseguenza di ciò, il M/T Eolo svolgerà anche il servizio diurno sulla tratta Carloforte/Calasetta.
In allegato la tabella orari in vigore.

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Altri due nuovi casi positivi al Coronavirus sono stati accertati oggi a Villamassargia, lo ha comunicato la sindaca Debora Porrà che ha aggiunto la positiva notizia che diversi cittadini risultati negativi sono stati liberati dalla quarantena.
«Rispettiamo le tre regole fondamentaliha aggiunto Debora Porrà -, distanziamento, lavare spesso le mani, utilizzo della mascherina. Sono sempre a disposizione tutti i servizi di emergenza comunale per il rifornimento di beni di prima necessità ed il supporto alle famiglie.»

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5 nuovi casi di positività al Covid-19 sono stati accertati tra i residenti nel comune di Iglesias. ATS Sardegna, nell’ambito delle attività di prevenzione, individuazione e contenimento delle infezioni da Covid-19, ha fornito i nuovi aggiornamenti al comune di Iglesias, nei quali rispetto alla precedente comunicazione, risulta che 5 pazienti si sono negativizzati ed attualmente 8 persone risultano positive agli esami diagnostici. Oltre ai pazienti positivi, 48 persone si trovano in stato di quarantena.
«Siamo costantemente in contatto con le autorità sanitarie, al fine di monitorare la situazioneha spiegato il sindaco Mauro Usai e colgo l’occasione per invitare gli Iglesienti alla massima responsabilità, con l’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione individuale e con il rispetto della distanza interpersonale, evitando assembramenti. Un obbligo di Legge ed una norma di buonsensoha concluso il sindaco di Iglesias -, per tutelare la nostra salute e quella del prossimo.»