25 December, 2025

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Nuovo passo avanti verso il superamento del Coronavirus, in Sardegna numeri sempre più confortanti. Anche nelle ultime 24 ore nell’Isola non sono stati registrati nuovi casi positivi al Covid-19 né decessi e sono diminuite sensibilmente le persone in isolamento domiciliare, 95 (ben 38 in meno rispetto al giorno precedente) e, conseguentemente, gli attualmente positivi, 108 (erano 146), e i dimessi/guariti, 1.118 (erano 1.080). Restano 12 i pazienti ricoverati in ospedale con sintomi, 1 paziente in terapia intensiva. Restano invariati i totali dei casi positivi, 1.357, e i deceduti, 131.

Nelle ultime 24 ore è cresciuto sia il numero dei tamponi eseguiti, 951 (381 il giorno precedente), sia quello dei casi testati, 808 (321 il giorno precedente).

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Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha firmato oggi l’ordinanza n. 35 che dispone il divieto di fumo nella spiaggia del Poetto e nelle altre spiagge cittadine, dal 6 giugno al 31 ottobre.

Il provvedimento nasce dall’esigenza di una maggiore tutela degli arenili e dall’impatto devastante dei mozziconi di sigarette sulla spiaggia e sull’ecosistema marino. I rifiuti dei prodotti da fumo costituiscono materiale non biodegradabile e nocivo: migliaia e migliaia di mozziconi vengono dispersi nei nostri arenili causando danni gravissimi.

Due terzi di questi rifiuti, inoltre, finiscono in mare generando l’inquinamento delle acque e la contaminazione della catena alimentare della fauna ittica.

Tutelare le nostre spiagge, come elementi costitutivi della città, è assoluto interesse primario dell’Amministrazione.

A questa esigenza si aggiunge la necessità di proteggere la salute dei cittadini su una spiaggia che, durante la stagione estiva, è particolarmente frequentata. Anche alla luce della recente e drammatica emergenza sanitaria è stata ritenuta indispensabile l’adozione iniziative di protezione sociale e di una più stringente regolamentazione del fumo, con riferimento agli spazi aperti frequentati anche dai soggetti maggiormente vulnerabili, quali bambini e donne in stato di gravidanza.

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Anche lo stilista algherese Antonio Marras sposa Tramonti, il progetto che da domani (venerdì 5 giugno) vedrà il giovane cagliaritano Francesco Accardo attraversare il Bel Paese in bicicletta per documentare l’Italia post quarantena.

In vista del viaggio, il creatore di moda ha regalato a Francesco magliette, mascherine e camicie da lui disegnate, da usare durante la traversata.

Plausi al progetto arrivano anche dal sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che oggi nel Palazzo Bacaredda ha incontrato il giovane per un saluto e un in bocca al lupo prima della partenza.

Francesco Accardo, 30 anni, ingegnere trasportista, operatore culturale e direttore della Fondazione Siotto, si imbarcherà domani alle 19,30 dal porto di Cagliari con destinazione Palermo, prima tappa del viaggio. E’ qui che sabato, poco dopo il suo arrivo, incontrerà i vertici del Comando regionale dei Carabinieri a cui regalerà un calendario dell’Arma scritto in sardo, pubblicazione che ormai da dieci anni è curata dalla Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto promotrice di Tramonti.

Il viaggio del giovane andrà avanti per circa un mese: tappa finale sarà la Valle Aurina, in Alto Adige, luogo del cuore di Francesco.

L’intero itinerario sarà documentato sui social attraverso video, foto e parole, in un’impresa che punta a promuovere il turismo intra e interregionale nella maniera più sostenibile possibile, un’idea di viaggio ad impatto zero e un ritorno al legame tra l’uomo e il territorio in cui vive e si muove, alla riscoperta della lentezza e dei mezzi semplici.

Il resto dipenderà soprattutto della partecipazione collettiva a questa grande sfida: sul profilo Facebookvagnerlove1989 e su quello Instagram frasquito_de_bobadilla volta per volta Francesco Accardo annuncerà le diverse tappe, chiedendo a chi lo segue consigli su dove mangiare, dormire e che cosa vedere. Giorno per giorno racconterà anche, attraverso video, foto e parole le sue impressioni suoi luoghi visitati e le persone incontrate. C’è anche un hashtag: #progettotramonti

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Nulla è perduto, ma c’è un buco da ripianare di circa centoquarantamila euro. I Campionati Europei Paralimpici di Tiro con l’Arco che si sarebbero dovuti tenere a Olbia dal 18 al 25 aprile 2020 verranno “recuperati” il prossimo anno dal 30 aprile al 9 maggio.
E l’importanza dell’evento, assicurano i component di World Archery e World Archery Europe, non verrà scalfita di una virgola, considerato che l’appuntamento gallurese continuerà ad essere una gara internazionale molto rilevante, con trentadue nazioni partecipanti e valida come qualificazione continentale per Tokyo 2021. Tra le protagoniste anche la rappresentativa italiana, con 7 pass per le paralimpiadi in saccoccia, che dopo l’happening olbiese potrebbero lievitare ulteriormente.
Tutto molto bello, è vero, ma la società Arcieri Torres di Sassari, benché abituata a barcamenarsi con giudizio in manifestazioni di grande portata, non può sottrarsi agli effetti malefici provocati dall’epidemia.
Prima di quel dannato blocco datato 9 marzo 2019, l’organizzazione procedeva spedita verso la realizzazione dell’importante obiettivo tramite l’assolvimento di vari impegni economici come le opzioni con le strutture ricettive, i pubblicitari e tutti gli altri aspetti logistici già avviati.
Facile immaginare lo stato d’animo regnante all’interno della rinomata società sassarese, con una situazione di grande disagio da gestire, sia nei confronti delle squadre iscritte, sia delle strutture alberghiere che con la crisi economica galoppante si vedono impossibilitate a restituire le somme ricevute come anticipi in quanto le liquidità scarseggiano.
Si medita a fondo per trovare soluzioni atte a colmare queste perdite. Dal momento che nella stessa difficoltà si trovano anche altre realtà sportive che avevano pianificato grandi eventi nell’isola, dagli arcieri turritani arriva la proposta di intavolare un dialogo con i dicasteri regionali di sport e turismo.
A giorni sarà inviata una lettera circostanziata all’assessore regionale dello Sport Andrea Biancareddu. Tra i firmatari figura anche il vicepresidente nazionale della Fitarco Paolo Poddighe: «Sebbene la manifestazione non sia andata a compimento dicea mio parere la regione dovrebbe farsi carico delle spese già fatturate. Il problema investe coloro che, come gli Arcieri Torres, si trovano in questa situazione. Sicuramente va trovata una forma per venire incontro a tutti quanti».
Paolo Poddighe ha scritto anche all’assessorato regionale al turismo: «Chiediamo di traslare la cifra destinata alle manifestazioni del 2020 a quelle del prossimo anno».
All’interno della sua federazione, nel frattempo, si stanno trovando altre risorse, sfruttando gli avanzi di bilancio per le attività non svolte: «Come Fitarcospecifica Paolo Poddigheabbiamo comunicato al ministero per lo sport tutte le perdite accumulate dal momento in cui il calendario è stato bloccato».
Chiude il suo intervento augurandosi scenari migliori per tutti: «Sono molto fiducioso e convinto che ci sarà una situazione favorevole perché l’impegno della popolazione italiana nel rispetto delle regole è stato notevole. Non penso che si tarderà eccessivamente nella scoperta del vaccino, sono altresì convinto che il mondo sportivo e la politica vera e debbano sedersi attorno ad un tavolo per capire effettivamente quali siano i reali bisogni di tutto in vista di una ripresa nel 2021».

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L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha pubblicato i dati basati sull’attività di controllo e monitoraggio delle acque di balneazione: per il 2020, la Sardegna ha il 99,7% di coste classificate come “eccellenti”, classe più elevata, che rappresenta il miglior dato nazionale, pari a quello della Puglia.

«L’attività di monitoraggio delle acque di balneazione, con 661 stazioni su 1.407 chilometri di costa, ha sempre costituito una delle attività di maggior interesse ed impegno per Arpas, che opera secondo un programma concordato con l’Agenzia regionale del Distretto idrografico e col ministero dell’Ambienteha spiegato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis -. I risultati di eccellenza raggiunti dalla Sardegna sono da attribuire ad una politica di trattamento capillare delle acque reflue ed una costante attività di vigilanza sulle acque marine costiere, coordinata con le varie autorità: Capitanerie di porto, Carabinieri, Guardia di finanza, Corpo forestale e Polizia locale. Inoltre, molto si deve anche alla sensibilità sempre maggiore dei cittadini nei confronti dell’ambiente.»

Per ottenere i dati, almeno una volta al mese, durante le stagioni balneari dal 2016 al 2019, sono stati effettuati campionamenti ed analisi per tutelare la salute dei bagnanti, attraverso il monitoraggio di due indicatori di contaminazione fecale: enterococchi intestinali ed escherichia coli.

In riferimento delle tabelle allegate:

– i dati della Sicilia non comprendono le province di Agrigento, Catania, Messina (383 acque di balneazione per 455,183 km), per le quali non è stato possibile reperire la relativa classificazione;

– non sono considerate le aree di balneazione di nuova istituzione o ancora “non classificate” e le aree in cui ci sono divieti di balneazione permanenti;

– tra le aree di mare del Friuli Venezia Giulia ce ne sono anche due lagunari.

 

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Tre capigruppo di minoranza, Alberto Cacciarru, Federico Garau e Luigi Biggio, hanno presentato un’interpellanza al presidente del Consiglio comunale di Iglesias, al Sindaco e all’Assessore competente, sulla soppressione del servizio di Polizia Ferroviaria di Iglesias.

Rilevato che l’ufficio di Iglesias, attualmente composto da due soli operatori, rientrerebbe nel progetto di ridimensionamento che coinvolge il Compartimento Polfer di Cagliari che diventerebbe una Sezione del nuovo Compartimento Lazio-Sardegna, così come già denunciato di recente anche dallo stesso sindacato di polizia SIAP, ma andando in controtendenza rispetto alla richiesta delle Ferrovie, che periodicamente richiedono la presenza di una pattuglia della Polizia a bordo di alcuni treni per servizi quali la tutela dell’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, i tre consiglieri di minoranza interpellano il sindaco, Mauro Usai, per conoscere quali azioni/interlocuzioni ha intrapreso o intenda intraprendere per evitare che la Polizia di Stato declassi il Compartimento Sardegna chiudendo l’ufficio di Iglesias che alla luce degli eventi sopra citati necessiterebbe invece di un incremento d’organico e non di una riduzione dello stesso.

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La Giunta comunale di Sant’Anna Arresi, guidata dal sindaco Maria Teresa Diana ha approvato, con delibera n° 33 del 29-05-2020, il progetto di fattibilità tecnico-economica per interventi di videosorveglianza urbana.

«L’intervento, interamente finanziato dalla Regione per complessivi € 70.000,  destinati alla realizzazione di interventi di videosorveglianza urbana, potrà contare su 16 telecamere per monitorare alcune tra le principali aree di interesse pubblico», spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Claudio Mei.

Le postazioni di ripresa fissa saranno collocate in una posizione tale da poter controllare le aree di interesse così identificate:
1. Palazzo Municipale
2. Scuola Materna
3. Scuola Elementare
4. Scuola Media
5. Acquedotto
6. Ecocentro
7. Piazza Nuraghe
8. Torre Campanara
9. Centro Aggregazione.

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«La Regione lavorerà al fianco dell’isola di Sant’Antioco per garantire quelle infrastrutture necessarie affinché l’isola gioiello del Sulcis possa divenire sempre più competitiva e attrattiva. Procederemo verso un corretto utilizzo delle risorse nell’interesse dello sviluppo del territorio.»

Lo ha detto l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia al termine dell’incontro con il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, avvenuto questa mattina presso la sede dell’Assessorato in viale Trento. Al centro dell’incontro l’adeguamento della Strada Statale 126 e in particolare quello che sarà il nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’isola di Sant’Antioco (e la realizzazione della circonvallazione), in alternativa al cosiddetto “Ponte Alto”, unanimemente ritenuto invasivo e non risolutore delle problematiche e per questo oggetto di numerosi pareri contrari, espressi nella Conferenza dei servizi, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Contro il progetto originario si sono infatti espressi negativamente (oltre alla Soprintendenza Archeologica, gli assessorati dell’Ambiente e degli Enti locali, il Distretto idrografico, Terna Rete Italia, Abbanoa) i Comuni di Sant’Antioco, Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni di Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso, Piscinas e Carloforte , con la richiesta di utilizzare le risorse nell’interesse dello sviluppo territoriale ed economico dell’intero Sulcis – settore viabilità.

«Non si può immaginare di migliorare il prodotto turistico dell’isola e del Sulcis senza intervenire sui collegamenti rendendo efficiente la rete e garantendo quello sviluppo economico di cui la zona ha urgentemente bisogno. Per questo ci siamo impegnati a riprogrammare velocemente le risorse, ricominciamo da zero con un intervento coerente con l’adeguamento della 126, avendo ben presente le necessità di Sant’Antioco e l’importanza di colmare quel gap infrastrutturale che ancora interessa la zona», ha spiegato Roberto Frongia. La Regione si è impegnata a seguire gli step del patto Stato-Regione-Anas e a creare, attraverso la riprogrammazione delle risorse, le condizioni necessarie affinché si arrivi a un adeguato livello infrastrutturale che generi sviluppo e crescita, anche in termini turistici, per Sant’Antioco.

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«Il riavvio dei tirocini sospesi è un primo importante segnale del ritorno alla normale routine lavorativa per tante persone che desiderano investire in una concreta attività formativa.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, in merito alla riattivazione dei tirocini regionali in ottemperanza all’ordinanza n° 27 del 2.06.2020 del presidente della Giunta, Christian Solinas.

«In concomitanza dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19, in Sardegna la maggior parte dei tirocini extracurriculari ha potuto proseguire l’attività in modalità smart working, consentendo ai tirocinanti di mantenere il livello di produttività lavorativa e di continuare a percepire comunque l’indennità mensile prevista per tutto il corso del tirocinioha puntualizzato l’assessore Alessandra Zedda -. Ora grazie al provvedimento del presidente, è stato possibile già riattivare in presenza circa 600 tirocini extracurriculari a mercato, autofinanziati e quelli formativi per professioni sanitarie, mentre altri 400 partiranno dal primo luglio.»

Dal 3 giugno è consentita la ripresa dei corsi, ferma restando la possibilità di avviare o proseguire il percorso formativo con modalità a distanza. Il tirocinio in presenza deve essere svolto, in ogni caso, nel rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite nelle linee guida nazionali o nei protocolli regionali previsti per il settore. Possono proseguire anche i tirocini formativi relativi alle professioni sanitarie o di interesse sanitario, effettuati per il raggiungimento di qualifiche professionali, anche regolamentate da specifici accordi tra Stato e Regioni.

«In questa fase di riavvio delle attività economiche, in cui è ancora molto diffuso il ricorso agli ammortizzatori sociali, occorrerà porre attenzione allo strumento del tirocinio, il cui utilizzo dovrà essere attentamente monitorato per preservare la finalità legata all’apprendimento e all’acquisizione di competenze all’interno del contesto aziendale», ha concluso Alessandra Zedda.

Ai tirocinanti si applicano gli stessi protocolli di sicurezza definiti a livello nazionale e regionale, previsti per il settore e il luogo di lavoro ove si realizza l’attività formativa prevista dal progetto di tirocinio, fermo restando che il soggetto promotore, il soggetto ospitante e il tirocinante concordino sul riavvio del tirocinio.

L’informativa ai soggetti ospitanti e tirocinanti in materia di riattivazione dei tirocini extracurriculari promossi dall’Aspal, Agenzia per le politiche attive del lavoro, è pubblicata sul portale sardegnalavoro.it

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La Giunta comunale di Carbonia ha approvato la delibera che consentirà a tutti i pubblici esercizi di occupare gratuitamente spazi all’aperto per le attività di somministrazione di alimenti e bevande. L’obiettivo è quello di dare maggiore ristoro agli esercizi commerciali provati dalla crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria da Covid-19, concedendo fino al 31 ottobre 2020 tutte le aree comunali al fine di destinarle alle occupazioni con tavolini, sedie, ombrelloni, pedane o altre strutture simili, senza limiti superficiali predefiniti. Per tutte le attività di somministrazione di alimenti e bevande è stata applicata l’esenzione dal pagamento della Cosap, il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche.

«Si tratta di una misura volutamente a vantaggio dell’intero sistema produttivo. Faremo di tutto per venire incontro agli operatori e per aiutare la città a ripartire, in questo caso con l’unità di intenti di tutte le forze politiche del Consiglio comunale», ha commentato il sindaco, Paola Massidda.

La procedura è semplice e veloce: basta presentare domanda on line al Comando dei Vigili Urbani, con allegata una planimetria indicativa degli spazi che si chiede di occupare, e al massimo entro cinque giorni scatterà l’autorizzazione.

«Abbiamo adottato il meccanismo del silenzio assenso per facilitare al massimo gli operatori e accelerare la ripresa delle attivitàha spiegato l’assessore del Bilancio Antonio Guerrieri, estensore della delibera -. Se necessario, la Polizia municipale potrà, in un secondo momento, prevedere limitazioni o modifiche delle concessioni per motivi di sicurezza stradale o per regolare i rapporti tra operatori limitrofi.»

Si parte con i pubblici esercizi, per i quali il “decreto rilancio” ha previsto un canale privilegiato che prevede la deroga alle autorizzazioni paesaggistiche per ombrelloni e tavolini, ma l’Amministrazione Comunale sta studiando anche la possibilità di estendere le agevolazioni a tutti gli operatori, non solo a quelli della ristorazione, tra cui anche ad associazioni, palestre ed altre organizzazioni senza scopo di lucro, come richiesto da una mozione approvata in Consiglio Comunale da tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza.