22 December, 2025

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Sono arrivati i primi caldi e, con le alte temperature, ecco “puntuali“, i primi incendi, in Sardegna. Su un totale di 3 incendi, 1 ha richiesto l’intervento di un mezzo aereo del Corpo forestale.

L’incendio si è sviluppato nell’agro del comune di Ozieri, in localitàFigos, dove sta intervenendo un elicottero proveniente dalla base del Corpo forestale di Fenosu.
Le operazioni di spegnimento sono in questo momento dirette dalle  pattuglie del Corpo forestale della stazione di Ozieri, sul posto ci sono anche i vigili del fuoco.
Il decollo è avvenuto alle ore 18.48 e l’incendio sta interessando un costone di macchia mediterranea non raggiungibile con i mezzi a terra.
La foto è di repertorio.

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Nuova replica dei parlamentari del M5S Nardo Marino ed Emiliano Fenu all’assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Fasolino.

«Occorre ricordare all’assessore regionale al Bilancio, Giuseppe Fasolino, che le imponenti risorse messe in campo dal governo, sono destinate a tutti i cittadini, inclusi noi sardi – scrivono in una nota Emiliano Fenu e Nardo Marino, membri del Direttivo M5S rispettivamente al Senato e alla Camera -. Le misure del decreto Cura Italia, del decreto Liquidità, entrambi già approvati, e quelle del decreto Maggio di imminente approvazione riguardano anche la Sardegna, ricompresa al pari delle altre regioni italiane, nei 75 miliardi di spese in deficit e nei 180 miliardi complessivi di nuove risorse.»
Nardo Marino ed Emiliano Fenu sottolineano come anche i lavoratori,  le imprese e le famiglie sarde avranno accesso: alla Cassa integrazione estesa anche alle piccolissime imprese, alla proroga degli altri ammortizzatori sociali, al divieto di licenziamento per motivi economici, al sostegno di 600 euro per autonomi e professionisti, per il quale è previsto un aumento, al Fondo Gasparrini per la sospensione delle rate dei mutui prima casa. L’elenco delle misure di sostegno messe in atto dal Governo annovera anche l’estensione del Fondo di garanzia per le Pmi, le sospensioni degli adempimenti tributari e contributivi, i congedi per i lavoratori con figli a casa, il bonus baby sitter, ii prestiti totalmente garantiti dallo Stato entro i 25mila euro e quelli  quasi integralmente garantiti dallo Stato per importi superiori.

«Anche la Sardegna – precisano ancora Emiliano Fenu e Nardo Marino – avrà diritto al potenziamento, previsto nel decreto Maggio, delle misure già indicate. La Regione sarda avrà ovviamente diritto anche alle misure di nuova approvazione, sempre incluse nel nuovo decreto: il Reddito di emergenza, i finanziamenti a fondo perduto per le piccole e piccolissime imprese in difficoltà e il nuovo super credito d’imposta per lavori di efficientamento energetico e antisismico.»

Da Roma arriva anche una puntuale precisazione sul richiamo alla BEI, la Banca europea degli investimenti, citata dell’assessore Giuseppe Fasolino: «E’ paradossale – commentano i due parlamentari del M5S – che l’assessore del Bilancio della Regione Sardegna citi il risultato che il governo ha ottenuto con l’Europa. Come maggioranza abbiamo fortemente voluto quelle risorse, per porle mettere a disposizione del Paese tutto e fronteggiare così l’emergenza. Un risultato importante, ottenuto malgrado lo scetticismo proprio della parte politica di cui l’assessore è esponente. E’ evidente a tutti -– concludono Nardo Marino ed Emiliano Fenu  che l’emergenza è di tale portata da rendere parziali anche le misure più consistenti, ma l’impegno del governo e della maggioranza indirizzato al salvataggio delle imprese e dei lavoratori è totale».

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«La Regione si avvale da oggi, e per la prima volta, di un importante strumento tecnico che nel breve periodo permette di definire con RFI il miglior utilizzo della capacità attuale della rete ferroviaria sarda e nel contempo disegna il modello dei servizi futuri consentendo di programmare nel medio e lungo periodo gli interventi di sviluppo e potenziamento delle infrastrutture ferroviarie nell’Isola.»

Lo afferma il presidente della Regione Christian Solinas a margine della firma dell’Accordo Quadro tra Regione Sardegna e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane).

Nel documento vengono individuati differenti scenari dei servizi che sono in relazione agli investimenti già in corso sulla rete regionale, nonché ad ulteriori nuovi interventi da realizzare con l’obiettivo di garantire “l’impegno di capacità” oggetto dell’accordo.

L’impegno sottoscritto riveste una particolare rilevanza anche perché consente a RFI di individuare i fabbisogni da destinare, nell’ambito della sottoscrizione dei Contratti di Programma col ministero dei Trasporti, delle risorse specifiche che interessano la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi per la Sardegna.

«Stiamo realizzando gli impegni di dotare la Sardegna di una rete efficiente e moderna di trasporto su rotaia, nonché di potenziare i servizi per rendere competitivo il nostro sistema di trasporti», sottolinea l’assessore dei Trasporti Giorgio Todde.

In particolare, nello “scenario di regime”, è prevista una sostanziale rivisitazione del modello di esercizio attuale che consente di garantire la velocizzazione dei servizi lungo la dorsale Cagliari-Olbia/Sassari, con tempo di percorrenza obiettivo a regime tra Oristano e Chilivani pari a 57 minuti, l’incremento della frequenza dei servizi da/per l’Iglesiente, con obiettivo di cadenzamento a 30 minuti lungo il tragitto Cagliari-Iglesias/Carbonia, il miglioramento delle condizioni di accessibilità nelle stazioni. Inoltre, viene previsto l’incremento dei livelli di integrazione sia con la rete regionale esistente nonché con altre modalità di trasporto.

A tal fine, tra i nuovi investimenti da avviare, in relazione ai servizi da sviluppare a regime, sono previsti, tra gli altri, il raddoppio della linea Villamassargia-Decimomannu, il potenziamento delle infrastrutture tra San Gavino Monreale e Ozieri/Chilivani, l’upgrading di tutta la rete ai più recenti e innovativi sistemi tecnologici, la realizzazione del collegamento tra Aeroporto di Olbia ed Olbia città e la nuova fermata di interscambio/scambio tra la linea regionale Sassari-Alghero e la linea Chilivani-Sassari-Porto Torres. L’Accordo Quadro, avrà una durata di cinque anni, prevedendo un incremento del volume dei servizi fino al 15 per cento nello scenario di regime a cui è riferito.

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Sono 5 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati oggi in Sardegna su 1.098 tamponi eseguiti. Il numero totale sale a 1.324 dall’inizio dell’emergenza. Tutti i nuovi incrementi sono stati registrati nella sola provincia di Sassari. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento.

In totale nell’Isola sono stati eseguiti 31.064 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 99, di cui 9 in terapia intensiva, mentre 484 sono le persone in isolamento domiciliare. 583 gli attualmente positivi. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 503 pazienti guariti (+41 rispetto al dato precedente), più altri 119 guariti clinicamente. Resta invariato il numero delle vittime (119).
Sul territorio, dei 1.324 casi positivi complessivamente accertati, 243 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 94 nel Sud Sardegna, 55 a Oristano, 78 a Nuoro, 854 a Sassari.

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Domani, venerdì 8 maggio, alle ore 10.30, l’assessore regionale del Lavoro, Formazione e Cooperazione Sociale, Alessandra Zedda, terrà una conferenza stampa per illustrare alcuni aspetti relativi alla cassa integrazione in deroga. La riunione si svolgerà in videoconferenza con i rappresentanti dei sindacati.

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Riaprono gradualmente le attività produttive cittadine. Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda con un’ordinanza, la n° 60, emanata oggi, ha disposto l’apertura del mercatino settimanale di piazza Ciusa-via Marche e di quello di Cortoghiana, alla vendita non solo dei prodotti alimentari, così come è stato fino a sabato scorso, ma anche di fiori, piante, semi e fertilizzanti.
Sarà cura del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile, in collaborazione con l’Associazione Terra-Mare e con la Polizia locale, vigilare sul rispetto delle misure prescritte dal DPCM del 10 aprile 2020.
Al fine di consentire lo svolgimento in sicurezza delle attività mercatali, dalle ore 6.00 alle ore 14.00 di sabato 9 maggio, è stato disposto il divieto di sosta in piazza Ciusa, eccezion fatta per i veicoli adibiti all’attività di commercio su area pubblica degli operatori presenti al mercato; circolazione a senso unico per i veicoli provenienti da via Lucania e San Ponziano in direzione via Marche e piazza Rinascita.
Per quanto concerne la viabilità nei pressi del mercatino di Cortoghiana, è previsto il divieto di sosta in via Bresciano.
Restano ancora sospese le attività del mercatino settimanale di Bacu Abis e del mercatino delle pulci, dove non sono presenti operatori dei settori indicati.

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Si è tenuta il 1 maggio scorso la riunione online tra CIOFS Scuola, CNOS Scuola, FIDAE, FISM, FOE ed il Referente scuole cattoliche della diocesi di Cagliari, per condividere le esperienze di questi due mesi e, soprattutto, per definire una tabella di marcia comune, affinché arrivino richieste unitarie nelle sedi istituzionali.

Le istituzioni educative e scolastiche paritarie della Sardegna denunciano il rischio chiusura che potrebbe arrivare anche ad una percentuale del 40% e chiedono nell’immediato un intervento della Regione, affinché il sistema educativo e scolastico pubblico del territorio, già in forte difficoltà, non riceva questo ulteriore colpo. A questo proposito, durante la riunione, è stato definito un primo documento per chiedere un contributo straordinario alla Regione Sardegna necessario per scongiurare la chiusura del 40% delle Istituzioni Educative e Scolastiche Pubbliche Paritarie. Allo stesso tempo è stato condiviso l’obiettivo di proporre, all’assessore Andrea Biancareddu, un piano di aiuti per le famiglie in difficoltà che frequentano le strutture educative e le scuole e che non riescono a pagare più le rette. Già da tempo anche i vescovi della Sardegna, in particolare con l’intervento del presidente della Conferenza Episcopale Sarda, mons. Antonello Mura, avevano posto all’attenzione del Governo Rregionale tali istanze.

Le istituzioni educative e scolastiche paritarie della Sardegna intendono proseguire questo percorso comune e chiedono che venga preso in considerazione il danno sociale e l’impoverimento culturale che deriverebbero dalla chiusura di tanti istituti, oltre alla scomparsa dell’effettivo esercizio della libertà educativa per le famiglie.

All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, i rappresentanti delle Federazioni o Associazioni sopra citati, nelle persone di don Michelangelo Dessì (CNOS Scuola e Diocesi di Cagliari), suor Silvia Argiolas (FIDAE e CIOFS Scuola), dott. Giovanni Idili (FISM), dott.ssa Marinella Salaris (FOE).

 

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Dal 14 marzo sono 41.859 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Nella giornata di ieri sono stati effettuati 353 controlli: 102 nell’area di Cagliari, 18 Iglesias, 20 Oristano, 111 Sassari, 45 Tempio, 47 Nuoro, 10 Lanusei. E’ stata sanzionata 1 persona a Sassari, per un totale (dal 14 marzo) di 796.

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Una novità interessante per il mondo del lavoro. Il Gruppo Enel è alla ricerca di diplomati da inserire su tutto il territorio nazionale. Sul proprio sito difatti l’azienda ha aggiornato un annuncio di lavoro che aveva pubblicato un po’ di tempo fa. Oltre al possesso del diploma sono richiesti anche forte motivazione, dinamicità, proattività, creatività ed innovazione, capacità di analisi e sintesi, orientamento al risultato, buone capacità organizzative e orientamento al problem solving, buone capacità relazionali e attitudine a lavorare in gruppo, voglia di crescere sia professionalmente che personalmente e che siano disposti a lavorare per migliorare il mondo attraverso la crescente richiesta di energia pulita.

Enel è anche alla ricerca di tante altre figure tra le quali: Addetti alla Gestione del Rischio, i quali dovranno supportare attività commerciali e gestire strategie di copertura, sviluppare modelli di mercato a supporto delle decisioni in ambito trading; Addetti alla Valutazione Finanziaria, i quali dovranno occuparsi della valutazione finanziaria degli investimenti, analizzare gli investimenti forniti dalle varie aree del gruppo o dai fornitori esterni, preparare la documentazione necessaria per il comitato investimenti; Specialisti della Piattaforma di Apprendimento, che dovranno supportare lo sviluppo delle iniziative digitali, garantire la qualità delle informazioni, gestire in autonomia specifici progetti, etc.

Per verificare tutte le posizioni aperte e candidarsi basta…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_enel_5_20.html .

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Si narra che i lemmings, piccoli roditori della Norvegia, periodicamente si gettino volontariamente nel Mare Artico per suicidarsi in massa. E’ una metafora narrativa che si adatta bene a ciò che abbiamo visto il 4 e 5 maggio 2020 con l’avvio della Fase due dell’epidemia. Forse i lemming siamo noi.

Così come è necessario, si stanno riaprendo le attività del commercio umano. Tuttavia, il pericolo di contagio non è cessato, anzi, è molto più elevato che il 20 febbraio 2020 quando si scoprì il primo caso ed iniziò la tragedia.

Ora i portatori di Coronavirus sono molto più numerosi e si trovano ovunque.

Contrariamente all’esibizione macroscopica di rilassamento generale, la “Fase 2” è più pericolosa della “Fase 1”.

E’ evidente che si debbano assolutamente riaprire tutte le attività produttive con urgenza e con ogni mezzo, ma è parimenti evidente che vanno aperte in tutta sicurezza, pena il baratro economico e sanitario.

Per le uniche protezioni che abbiamo, sono le “norme di sicurezza”, cioè: il DISTANZIAMENTO, le MASCHERINE, i GUANTI ed il DIVIETO DI ASSEMBRAMENTO IN LUOGO CHIUSO.

Questi 4 atti, apparentemente facili, sono di una gravità tale da compromettere la convivenza civile, da cambiare radicalmente la vita di tutti e da essere neutralizzabili da varie forme di disobbedienza civile.

Non è pensabile credere che si debba sminuire per sempre la vita sociale e vederla sprofondare nell’inevitabile degrado dei servizi (scuole, sanità, giustizia).

E’ necessario ribadire che questa è un’EMERGENZA SANITARIA con implicazioni gravi sull’economia, e che per salvarci è imprescindibile dominare, prima, l’emergenza sanitaria.

Occupiamoci della sofferenza di chiunque abbia bisogno di Sanità e dei suoi operatori.

Prendiamo tre luoghi simbolo della Sanità: la Medicina di Base, le Farmacie, gli Ospedali.

GLI AMBULATORI DEI MEDICI DI BASE: è noto che il 45 per cento dei medici morti nella strage quotidiana da Coronavirus erano Medici di Base; vittime sacrificatesi volontariamente per l’alto senso etico della professione. Un sacrificio che non venne chiesto neppure al Buon Samaritano evangelico. Detto questo non si può pretendere che la strage continui capillarmente negli ambulatori. Per essi esiste il divieto, nei vari DPCM di febbraio ed aprile, di assembramento in luogo chiusi e l’obbligo di distanziamento di 1 metro (voglio vedere come si visiterà un paziente). Per evitare l’assembramento in ambulatorio è necessario obbligare le persone a stare in fila in strada e, una volta fatto il “triage”, far entrare i pazienti uno per volta, anche per la semplice ripetizione di una ricetta.

Per quanto tempo può essere tollerato? Per esempio, come si farà in Inverno? Potranno i pazienti aspettare per ore al freddo, alla pioggia, al vento senza riparo e senza sedia? Sappiamo che è possibile rifiutare, per decreto, la visita a chiunque abbia una temperatura di 37,5, che può essere dovuta all’inizio di una banale influenza, o per un ascesso dentario, o per una tonsillite. E se fosse una febbricola da tumore o da artrite dolorosa, o da nefrite? Nel contempo si deve pensare all’ansia continua del medico, e del personale dello studio, all’idea che in quella Umanità sofferente vi sia il portatore che gli regalerà il virus.

PRENDIAMO IL CASO DELLE FARMACIE DEL TERRITORIO: qui si riproduce la situazione degli ambulatori medici. E’ possibile pensare alle mega-file di pazienti al vento e sotto la pioggia, e al freddo con le gambe indolenzite? Dimenticavo: esiste il “divieto di sosta”; pertanto non è permesso mettere panchine in strada per i poveretti, perché subito si adagerebbero anche altri pazienti in attesa, creando un assembramento vietato, e arriverebbero i vigilantes a far sgomberare. Certo, ci può essere la consegna a domicilio per tutti, ma è realmente attuabile?

PRENDIAMO IL CASO DEGLI OSPEDALI: qui si ripete lo stesso schema. Non si può sostare in assembramento nelle sale d’aspetto del Pronto Soccorso. Bisogna fare file alternative.

Così pure non è possibile entrare nella sala d’aspetto dell’ingresso principale, sempre per evitare l’assembramento in luogo chiuso e bisogna fare anche qui il “triage” preventivo, presentando documenti di identificazione, e dichiarando la propria integrità dal virus. Ma ciò richiede tempo e, nel frattempo, si creano file all’esterno. Per contenere le file viene disposta una barriera di GUARDIE GIURATE, con tanto di pistola al fianco, che strutturano, con una certa ruvidezza dovuta al mestiere, le file dei richiedenti i servizio sanitario, talvolta con voce normale, talvolta con voce alterata come negli Istituti di sorveglianza. In quel palcoscenico surreale può capitarti di vedere quadri di umanità derelitta che ricordano la descrizione dell’Inferno Dantesco e “CARONTE” nell’atto di ordinare le file dei nuovi arrivati che “batte col legno qualunque si adagia”.

L’ingresso ospedaliero è stravolto: da “front-office” d’accoglienza, a causa della politica difensiva si è trasformato in un sistema di “respingimento”, con tanto di guardie dall’atteggiamento un po’ torvo ed intimidente. Ma va bene, accadde anche ai tempi della “Peste” del Manzoni. I quei tempi intorno alle fortezze del potere vigilava gente armata, come quella incontrata da don Abbondio.

Il deterioramento del valore umano è assicurato. Nelle file dei richiedenti salute è facile essere trasformati in schiere consenzienti, perché senza alternativa, a trattamenti sgradevoli.

Nello stravolgimento dell’immagine civile dell’ingresso ospedaliero potrebbe benissimo starci, in alto, la scritta ARBEIT MACHT FREI.

Questo è il punto: lo “Stato d’Assedio”. Fino a quando lo tollereremo? Accettiamo di deperire progressivamente fino a indebolire la struttura sociale e economica?

Purtroppo, oltre alle disposizioni per l’entrata in “Fase 2”, non vediamo altri progetti.

Eppure non siamo nei secoli della Peste Nera. Siamo nel terzo millennio. Abbiamo nuove armi. Non ci sono solo l’”isolamento”, la “quarantena”, il “distanziamento” e il “divieto di assembramento”, inventati dai Visconti di Milano e dai Dogi di Venezia,

Oggi, la via Maestra di attacco al virus ce l’insegna il professor Andrea Crisanti, il domatore del virus di Vò Euganeo e del Veneto. Egli indica come via la “ricerca minuziosa e capillare dei portatori del virus col metodo del tampone”.

Il tampone preleva lo RNA virale dalle vie aeree, lo esamina con un estrattore di DNA, e poi fornisce il risultato con nome, cognome e indirizzo del portatore contagioso.

A questo punto lo “sfortunato” diviene “fortunato” perché verrà curato. Ma curato come? Forse con l’isolamento volontario fiduciario in seno alla sua famiglia? In tal modo tutta la famiglia verrà contagiata e si creerà una specie di “Pio Albergo Trivulzio” familiare. La soluzione a questi casi venne già adottata con successo nel SISTEMA SANITARIO DEL SULCIS IGLESIENTE. Allora, fino agli anni ’70, si individuavano i pazienti tubercolotici in fase attiva e si ricoveravano al Binaghi. Invece i familiari, portatori sani, venivano ospitati nel Preventorio anti TBC del FRATELLI CROBU, e lì venivano curati. Così la tubercolosi venne debellata dal nostro territorio.

Da queste premesse, sembra evidente che per raggiungere l’obiettivo di eradicazione di questo incubo attuale, si debbano compiere 4 atti:

PRIMO: istituire il COVID HOSPITAL al SANTA BARBARA di Iglesias per gli acuti.

SECONDO: riattivare il CROBU come Preventorio anti COVID.

TERZO: dotare subito il SULCIS IGLESIENTE di un laboratorio di Biologia Molecolare per l’estrazione dello RNA dai tamponi.

Quarto: avviare uno SCREENING di tutta la popolazione ed affidarne la gestione ai Medici di Base.

Tempi?

  1. Acquisto dell’ESTRATTORE di DNA, tamponi, reagenti.
  2. Nuovo organigramma del laboratorio di biologia molecolare.
  3. TAMPONI DI MASSA. Ottenere una sezione esatta del contagio al tempo zero.
  4. Ripetizione dell’esame al quattordicesimo giorno e al trentesimo.

A questo punto si sarebbe la ragionevole certezza di avere identificato ed isolato tutti i portatori contagiati.

L’OBIETTIVO CERCATO? Liberare, in un mese, tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente dal virus. Senza la paura ed il sospetto potremo scientificamente riprendere i rapporti umani e rinascere.

La premessa a questo progetto è: un’opinione pubblica compatta nel sostenere una politica autonoma per la gestione diretta del SISTEMA SANITARIO DEL SULCIS IGLESIENTE.

Mario Marroccu