23 December, 2025

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Appello di 113 professionisti, medici e docenti universitari, al Governo e alle forze politiche, per l’avvio della 2ª fase contrasto a Covid-19.

La Corea del Sud ha contenuto il virus Covid-19 senza bloccare l’intero Paese. Da seconda Nazione al mondo con più contagi ha ora poco più di un decimo di quelli accertati in Italia. La diffusione del virus è tenuta sotto controllo con un grande numero di test mirati, isolamento dei soggetti positivi e loro tracciamento attraverso la geolocalizzazione. Il contenimento attivo della progressione del contagio ha evitato la saturazione degli ospedali limitando la mortalità dei contagiati, con misure solo localizzate di quarantena generalizzata.
È evidente, a questo punto, che anche noi dobbiamo rapidamente elaborare una fase due. Le attuali misure di contenimento sono senz’altro importanti, e vanno fatte rispettare rigorosamente, ma non è pensabile tenere bloccato un paese ancora per diversi mesi, avrebbe conseguenze economiche e sociali devastanti. Per rimettere in moto la Nazione, evitando il riaccendersi virulento della pandemia, occorre tuttavia una politica simile a quella coreana. La proposta che più si avvicina è quella del prof. Andrea Crisanti. Occorrono, pertanto, tamponi e test sierologici – che sono la risposta più rapida e sono fattibili in qualsiasi laboratorio, anche privato – generalizzati per quelle categorie professionali che operano a contatto con i pazienti ovvero che hanno più contatti con il pubblico. Inoltre tamponi e test sierologici per per tutti coloro che manifestano sintomi e da questi allargamento a raggio dei tamponi e dei test, coinvolgendo cioè parenti e persone incontrate negli ultimi giorni.
Le App di tracciamento sono sotto questo profilo decisive, è dunque necessario l’avvio di una politica di geolocalizzazione che deroghi temporaneamente alle norme sulla privacy. Infine, obbligo delle mascherine per chi frequenta luoghi pubblici dove non si possono mantenere distanze opportune: uffici, mezzi di trasporto, etc. Occorre altresì prevedere forme di isolamento e monitoraggio con adeguata quarantena dei positivi per evitare il contagio dei conviventi e dei loro contatti stretti. Queste misure potrebbero anche sfruttare hotel e case vacanze, che al momento sono praticamente vuote, per mettere in quarantena centralizzata tutte le persone a rischio, opportunamente identificate.
Tali strutture renderebbero anche più facili l’osservazione e l’assistenza tempestiva e sarebbero meno onerose per il servizio sanitario quando i sintomi diventassero severi.
Inoltre, si deve prevedere la creazione di reparti ad hoc negli ospedali, per evitare la paralisi dell’assistenza ospedaliera.
Il tempo stringe, occorre agire rapidamente.

Alberto Aloisio – Università Federico II di Napoli
Alessandro Antonelli – Università di Pisa
Giampaolo Azzoni – Università di Pavia
Pierluigi Barrotta – Università di Pisa
Sergio Basile – già Corte dei Conti
Stefano Bastianello – Università di Pavia
Giuseppe Bertagna – Università di Bergamo
Emanuele Bilotti – Università Europea di Roma
Guido Biscontini – Università di Camerino
Fernando Bocchini – Università Federico II Napoli
Giampio Bracchi – Politecnico di Milano
Marina Brambilla – Università Statale di Milano
Paolo Branchini – INFN
Luigi Brugnano – Università di Firenze
Giacomo Büchi – Università di Torino
Vito Valerio Cantisani – Università La Sapienza Roma
Alba Cappellieri – Politecnico di Milano
Nicola Casagli – Università di Firenze
Raffaele Caterina – Università di Torino
Enrico Caterini – Università della Calabria
Francesco Cavalla – Università di Padova
Mauro Ceroni – Università di Pavia
Paola Cogo – Università di Udine
Giorgio Colombo – Università di Pavia
Valentina Colombo – Università Europea di Roma
Mario Comba – Università di Torino
Pierluigi Contucci – Università di Bologna
Marco Massimo Corsi Romanelli – Università Statale di Milano
Alfredo Costa – Università di Pavia
Franco Cotana – Università di Perugia
Renato Cristin – Università di Trieste
Raimondo Cubeddu – Università di Pisa
Francesco Curcio – Università di Udine

Vito D’Andrea – Università La Sapienza Roma
Enrico Del Prato – Università La Sapienza Roma
Andrea Di Porto – Università La Sapienza Roma
Paolo Duvia – Università dell’Insubria
Adriano Fabris – Università di Pisa
Claudio Fazzini – Politecnico di Milano
Silvia Ferrara – Università di Bologna
Raffaele Fiume – Università Parthenope Napoli
Emanuela Andreoni Fontecedro – Università RomaTre
Pietro Formisano – Università Federico II Napoli
Lorenzo Franchini – Università Europea di Roma
Antonio Fuccillo – Università della Campania Vanvitelli
Michele Galeotti – Università La Sapienza Roma
Paolo Gasparini – Università di Trieste
Carlo Gaudio – Università La Sapienza Roma
Gino Gerosa – Università di Padova
Giuseppe Ghini – Università di Urbino
Felice Giuffré – Università di Catania
Paolo Gontero – Università di Torino
Marco Grasso – Ospedale San Gerardo Monza
Andrea Graziosi – Università Federico II Napoli
Marco Guazzi – Università Statale di Milano
Gabriele Iannelli – Università Napoli Federico II
Umberto Izzo – Università di Trento
Antonella Lamazza – Università La Sapienza Roma
Rosa Lombardi – Università La Sapienza Roma
Alberto Lusiani – Scuola Normale Superiore di Pisa

Francesco Manfredi – Università Jean Monnet Bari
Vincenzo Mannino – Università RomaTre
Stefano Marasca – Università Politecnica delle Marche
Carla Masi – Università Federico II Napoli
Maurizio Masi – Politecnico di Milano
Ludovico Mazzarolli – Università di Udine
Francesco Menichini – Università della Calabria
Felice Mercogliano – Università di Camerino
Mariella Miceli – Università di Palermo
Paolo Miccoli – Università di Pisa
Leo Miglio – Università Bicocca Milano
Giovanni Nano – Università Statale di Milano
Matteo Negro – Università di Catania
Paolo Nesi – Università di Firenze
Ida Nicotra – Università di Catania
Alessandra Nivoli – Università di Sassari
Vincenzo Pacillo – Università di Modena e Reggio Emilia
Davide Pacini – Università di Bologna
Pietro Paganini – Temple University of Philadelphia / John Cabot University Roma
Marco Paolino – Università della Tuscia
Mauro Paoloni – Università RomaTre
Alessandro Parolari – Università Statale di Milano
Cristina Pedicchio – Università di Trieste
Dario Peirone – Università di Torino
Raffele Picaro – Università della Campania Vanvitelli
Luciano Pietronero – Università La Sapienza Roma
Anna Poggi – Università di Torino

Patrizia Polliotto – Istituto Ospedaliero Galeazzi Milano
Gennaro Quarto – Università Federico II Napoli
Giovanna Riccardi – Università di Pavia
Marco Ricotti – Politecnico di Milano
Raffaele Rodio – Università di Bari
Michele Rosboch – Università di Torino
Francesco Rotondi – Università IULM Milano
Stefano Ruffo – Sissa
Noemi Sanna – Università di Sassari
Francesco Santini – Università di Genova
Livia Saporito – Università della Campania Vanvitelli
Vincenzo Maria Saraceni – Università La Sapienza Roma
Leonardo Sechi – Università di Udine
Salvatore Sfrecola – già Corte dei Conti
Laura Solidoro – Università di Salerno
Sebastiano Tafaro – Università di Bari
Chiara Tenella – Università Statale di Milano
Mario Testini – Università di Bari
Raffaele Trequattrini – Università di Cassino
Renato Troncon – Università di Trento
Giuseppe Valditara – Università di Torino
Teodoro Valente – Università La Sapienza Roma
Alessandra Veronese – Università di Pisa
Vincenzo Vespri – Università di Firenze
Antonio Vicino – Università di Siena
Piero Volpe – Ospedale Reggio Calabria

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Sono giorni di grande apprensione e impegno globale, dalle Istituzioni a tutti i cittadini, ed è doveroso mantenere la prudenza, con la massima attenzione e rispetto delle prescrizioni severe imposte per contrastare e prevenire la diffusione del Coronavirus, ma indubbiamente i dati appena ufficializzati, che evidenziano “solo” 14 nuovi casi di positività in Sardegna, sono incoraggianti e rappresentano un segnale evidente che i sacrifici di tutti iniziano a dare i frutti tanto attesi…

RESTIAMO A CASA!!!

Giampaolo Cirronis

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Sono 638 i casi di positività al Covid-19 riscontrati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. I ricoverati con sintomi sono 105, i pazienti in terapia intensiva 23, gli ospedalizzati complessivamente 128, 454 i pazienti in isolamento domiciliare.

Le persone attualmente positive sono 582, 13 i nuovi attualmente positivi, 29 i dimessi (in attesa di conferma dall’Istituto Superiore di Sanità). I deceduti sono saliti a 27.

I tamponi effettuati sono 4.598. 

Sul territorio, dei 638 casi positivi complessivamente accertati, 102 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+5 rispetto all’ultimo aggiornamento), 55 nel Sud Sardegna, 9 a Oristano, 57 a Nuoro (+1), 415 (+8) a Sassari.

   

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Dal 14 marzo sono oltre 12.200 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Nella giornata di ieri sono stati effettuati 904 controlli: 238 nell’area di Cagliari, 79 Iglesias, 39 Oristano, 199 Sassari, 74 Tempio, 183 Nuoro, 94 Lanusei. Sono state sanzionate 14 persone (8 a Sassari, 5 a Cagliari, 1 ad Iglesias), segnalate alla Magistratura

L’inosservanza delle ordinanze del presidente della Regione comporta le conseguenze previste dall’articolo 650 del Codice penale, con arresto fino a 3 mesi e sanzione.

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Confartigianato Imprese Sardegna plaude all’iniziativa del Governo di destinare 400 milioni di euro ai Comuni italiani, per l’acquisto di generi alimentari per chi non ha da mangiare. Nel contempo chiede ai Sindaci sardi di comprare prodotti sardi con i fondi in arrivo.
«Prima di tutto speriamo che i fondi stanziati possano arrivare nel più breve tempo possibile nella casse dei Comunicommenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegnapoi auspichiamo che i Sindaci possano utilizzarli per comprare direttamente prodotti sardi, in modo da sostenere anche le imprese isolane dell’alimentare, in seria difficoltà in questo momento. In alternativa, se ci fosse il vincolo di erogarli sotto forma di voucher o di buoni chiediamo ai Primi Cittadini di invitare i fruitori a effettuare l’acquisto di derrate isolane.»
Pane, pasta, carni, salumi, formaggi, verdure, ortaggi, frutta e, soprattutto, dolci e vini, distillati e bevande, tutti prodotti dell’immenso “giacimento” della food economy della Sardegna. Un settore, quello dell’agroalimentare artigiano, rappresentato in Sardegna da 3.579 imprese che danno lavoro a 5.733 addetti. In totale, nell’Isola sono 10.544 i lavoratori del settore alimentare e delle bevande.
«Sappiamo bene come questa cifra servirà solo a coprire le prime necessità di chi non ha di che campare ma siamo certi si tratti solo del primo passo verso chi soffre anche se auspichiamo la più rapida ripresa delle attività produttive. Purtroppo, tra le tante persone in difficoltàconclude il presidente di Confartigianato Imprese Sardegnaci sono anche  tanti piccoli artigiani che con il loro sacrificio quotidiano riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena. E’ una situazione veramente drammatica e nei prossimi mesi ci sarà tantissimo da fare per la ricostruzione.»

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La Protezione civile ha emanato l’ordinanza annunciata ieri in conferenza stampa dal Premer Giuseppe Conte, che prevede lo stanziamento di 400 milioni di euro per i Comuni italiani.

INTEGRAZIONE FONDO DI SOLIDARIETÀ COMUNALE 300.000.000,00 di euro

AI COMUNI CON POPOLAZIONE SINO A 5MILA ABITANTI È RICONOSCIUTO UN CONTRIBUTO NON INFERIORE A 20.000,00 euro

AI COMUNI CON POPOLAZIONE DA 5MILA A 30MILA ABITANTI È RICONOSCIUTO UN CONTRIBUTO DI 50.000,00 euro

AI COMUNI CON POPOLAZIONE DA 30 MILA ABITANTI A 69MILA ABITANTI È RICONOSCIUTO UN CONTRIBUTO DI 80.000,00 euro

 AI COMUNI CAPOLUOGO DI PROVINCIA E DI REGIONE È RICONOSCIUTO UN CONTRIBUTO DI 150.000,00 euro

CIASCUN COMUNE È AUTORIZZATO ALL’ACQUISIZIONE, IN DEROGA AL DECRETO LEGISLATIVO 18 APRILE 2016, N. 50, DI BUONI SPESA UTILIZZABILI PER L’ACQUISTO DI GENERI ALIMENTARI PRESSO GLI ESERCIZI COMMERCIALI CONTENUTI NELL’ELENCO PUBBLICATO DA CIASCUN COMUNE NEL PROPRIO SITO ISTITUZIONALE.

I SINDACI DEI COMUNI PROVVEDONO AD INDIVIDUARE LA PLATEA DEI BENEFICIARI DEL CONTRIBUTO TRA I NUCLEI FAMILIARI PIÙ ESPOSTI AI RISCHI DERIVANTI DALL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA VIRUS COVID-19 PRIORITÀ PER QUELLI NON GIÀ ASSEGNATARI DI SOSTEGNO PUBBLICO.

IL RIPARTO PER NUCLEO FAMILIARE DEL BUONO SPESA È ASSEGNATO UNA TANTUM PARI A 300 EURO.

AI COMUNI È EROGATA LA COMPENSAZIONE PER LA SPESA SOSTENUTA ENTRO IL 15 APRILE 2020.

 

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«Nuovo spot del Governo che trucca le carte ed annuncia soldi che non ci sono. I 4,3 miliardi di euro tanto sbandierati non sono altro che l’anticipo che lo Stato deve già per il fondo di solidarietà comunale, alimentato dai Comuni stessi. Inoltre i 400 milioni di euro aggiuntivi per gli 8.000 Comuni italiani saranno sufficienti a soddisfare una minima parte delle richieste che verranno inoltrate dalle famiglie per i buoni spesa. Ancora una volta il Governo promette e poi scarica i problemi e le responsabilità prima sugli Ospedali, poi sui Governatori e adesso sui Sindaci. Tirino fuori il senso di responsabilità e agiscano, perché altrimenti così si danneggiano cittadini e imprese.»

Lo ha detto, stamane, Titino Cau, sindaco della Lega di Illorai.

[bing_translator]La consigliera regionale del M5S, Carla Cuccu, che ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore all’Igiene e Sanità, Mario Nieddu, in merito alle carenze del sistema sanitario nell’Isola di San Pietro, aggravate in periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19.

«Oltre alle preoccupazioni del sindaco di La Maddalena, che ho già segnalato in un’altra interrogazione, che più volte ha dichiarato di non essere a conoscenza di quale sia il circuito studiato per un’eventuale emergenza legata al Covid-19 – dice Carla Cuccu, ugualmente preoccupato è il sindaco di Carloforte, il quale ha denunciato le carenze del sistema sanitario, ad iniziare dall’insufficiente ed irrisoria fornitura di dispositivi di protezione individuale dall’epidemia in corso.» 

«Considerando che il comune di Carloforte non ha un ospedale, ma solo la guardia medica con cinque ambulanze non attrezzate per l’emergenza e gestite dai volontari della Croce azzurra, aggiungendo il fatto che nei giorni scorsi si sono registrati due casi sospetti Covid-19, per i quali non è stata inviata la prevista ambulanza medicalizzata contrariamente a quanto avviene secondo il protocollo d’intervento nel resto della Regioneaggiunge Carla Cuccu -, ora più che mai le carenze del sistema sanitario nell’isola di San Pietro non sono più tollerabili»

«La condizione di insularità non deve penalizzare il diritto alla salute dei carlofortini che hanno diritto di sapere quali sono i protocolli adottati o previsti per trasferimenti di persone in caso di positività al Coronavirus, quando il Governo regionale intenda dare corso, senza ulteriore indugio, alle azioni previste per le isole minori dal Documento 16 di “Ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna – conclude Carla Cuccu – e quanto tempo dovranno ancora aspettare per vedersi garantire un’adeguata fornitura dei materiali sanitari necessari e indispensabili a tutelare la sicurezza e l’incolumità degli operatori e dei cittadini.»

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«Per fronteggiare l’emergenza Covid-19 stiamo rafforzando il nostro sistema sanitario intervenendo con il massimo sforzo organizzativo e tempestiva operatività. L’assunzione di quasi seicento diverse figure professionali serve a dare risposte immediate nel territorio, soprattutto dove si stanno manifestando particolari situazioni di criticità, come sta avvenendo nel nord Sardegna e in alcune case di riposo per anziani.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando le 586 assunzioni straordinarie di personale sanitario in Sardegna, tra infermieri (il 47% del totale), medici e specializzandi (il 16 e l’8%), oss, tecnici di laboratorio ed altre figure (il restante 29%).

«Continua a esserci una maggiore incidenza di casi positiviha aggiunto il presidente Christian Solinas nella parte settentrionale della Sardegna. Per questo stiamo orientando lì grande parte della nostra attenzione, assicurando risorse sufficienti sia in termini di dispositivi di protezione individuale sia di tecnologia. Per fronteggiare e circoscrivere la diffusione del virus e restituire serenità alla popolazione, ancora di più nel Sassarese, bisogna chiudere il più in fretta possibile la mappatura completa con i tamponi di tutto il personale sanitario, un’operazione che sta procedendo speditamente. Poi in altre parti dell’Isola abbiamo un’altra emergenza che stiamo condividendo con molte regioni d’Italia e diversi Stati: il contagio nelle case di riposo per anziani, che si diffonde molto velocemente colpendo i soggetti più esposti e deboli. Anche in questo caso la nostra attenzioneha concluso il presidente della Regione resta altissima.»