22 December, 2025

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L’Associazione Italiana Celiachia Sardegna ODV interviene oggi sulla presentazione di due proposte di legge a sostegno dei celiaci e sulle polemiche emerse tra le diverse forze politiche.

«A nome dei pazienti celiaci dell’Isola – si legge in una nota -, esprimiamo piena approvazione e plauso per le iniziative politico-istituzionali volte a risolvere l’annoso problema, non più rinviabile, della dematerializzazione dei buoni acquisto per i pazienti affetti dalle patologie celiaca e dermatite erpetiforme e  la gestione informatizzata del processo di erogazione degli alimenti senza glutine, utilizzando la tessera sanitaria-carta nazionale dei servizi (TS-CNS). Contestualmente manifestiamo imbarazzo per il fatto che un procedimento necessario, lapalissiano, che arriva con notevole ritardo rispetto ad altre regioni, che consente di risparmiare soldi pubblici e di avere dati utili sulle necessità dei pazienti ma, soprattutto, di migliorare la qualità di vita dei celiaci, sia oggetto di divisione e futile rivalità tra schieramenti politici che cercano di intestarsi la paternità dell’iniziativa. Tanto più che le varie proposte messe in campo sono sostanzialmente uguali.»

«In Sardegna, nonostante sia la regione con la percentuale più alta di pazienti affetti da celiachia, vige un sistema anacronistico – si legge ancora nella nota -. Infatti, vengono erogati  buoni cartacei che possono essere utilizzati solo in un’unica soluzione ed in un unico esercizio (farmacia o negozio specializzato), impedendo quindi l’accesso a canali come la grande distribuzione e l’utilizzo del buono in modo frazionato. Un sistema inefficiente e costoso, specialmente se paragonato con la gran parte delle altre regioni, soprattutto quelle più virtuose, che hanno adottato la dematerializzazione già da tempo, con ottimi risultati sotto tutti i profili. Col nuovo sistema, una volta a regime, i celiaci avranno la possibilità di utilizzare il buono acquisto anche negli esercizi commerciali della grande distribuzione, non solo in Sardegna ma in tutta Italia. Si avvierà un sistema di di digitalizzazione del buono stesso e la dematerializzazione dell’intero processo di erogazione del contributo, di spesa e di rendicontazione. Sulla base delle esperienze di altre regioni il processo comporterà un risparmio per le casse pubbliche e, ovviamente, un deciso miglioramento della qualità di vita dei pazienti.»

«Per lo stesso obiettivo si registrano in ordine sparso: 2 proposte di legge regionali, la n. 27 e la n. 97; un emendamento presentato lo scorso dicembre in sede di assestamento (poi ritirato per mancanza di copertura finanziaria); una proposta (non ancora formalizzata) per l’inserimento nella costituenda legge di bilancio 2020 della somma necessaria a coprire i costi per la dematerializzazione dei buoni acquisto e la gestione informatizzata del processo. Siamo convinti che i temi che riguardano la salute delle persone siano al di sopra delle logiche di partito e delle dinamiche che le governano. Vadano oltre l’appartenenza politica e la distinzione tra maggioranza e opposizione, tra desta, sinistra e centro. Facciamo quindi appello alle forze politiche che hanno a cuore la salute dei cittadini e che in questo caso hanno dimostrato la giusta e apprezzabile sensibilità nei confronti dei celiaci sardi. Chiediamo di mettere da parte le rivalità di appartenenza e dare esempio di unità. Nello specifico – conclude l’Associazione Italiana Celiachia Sardegna ODV – chiediamo l’accorpamento delle proposte in un unico provvedimento al fine di dare in maniera omogenea risposte ai pazienti celiaci della Sardegna, modernizzando e rendendo funzionante un sistema arretrato ed inefficiente.»

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Il Consiglio regionale si riunirà venerdì 24 gennaio alle 10,30. All’ordine del giorno:  la mozione 142 (Agus e più) sulla prossima scadenza del regime di continuità territoriale aerea, sull’impossibilità di prenotare biglietti aerei nei voli di linea in partenza dal 17 aprile 2020 nelle rotte soggette a oneri di servizio pubblico da e verso gli scali isolani e sugli obiettivi di legislatura in tema di trasporto aereo e diritto alla mobilità, la mozione 133 (Moriconi e più) sulla valutazione degli effetti dell’accordo del 7 novembre 2019, stipulato tra lo Stato e la Regione autonoma della Sardegna e la sua eventuale rettifica e la Risoluzione n. 7, approvata all’unanimità dalla Seconda commissione il 14 novembre 2019, sulla necessità di adoperarsi con urgenza per la salvaguardia dei posti di lavoro nella vertenza Auchan-Conad. Entrambe le mozioni sono state presentate con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio regionale ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento. La conferenza dei capigruppo, presieduta dal presidente del Consiglio Michele Pais, ha anche deciso che lunedì 3 febbraio si terrà la seduta statutaria con all’ordine del giorno la vertenza dei costi dei trasporti marittimi. La seduta statutaria sarà preceduta, a partire dalle 11.00, da un’Assemblea aperta anche ai parlamentari sardi, ai sottosegretari, ai rappresentanti del Cal e dell’Anci e agli europarlamentari eletti in Sardegna.

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E’ stato inaugurato stamane il sistema interattivo di canto a tenore e ballo del Museo Multimediale di Bitti.

Sono stati gli alunni della quinta classe elementare dell’istituto comprensivo di Bitti Giuseppe Musio i primi a sperimentare, questa mattina, il nuovo sistema interattivo. Doppia inaugurazione per la rinnovata struttura: la mattina dedicata alla sperimentazione da parte degli studenti, e il pomeriggio il taglio del nastro con le autorità, il sindaco Giuseppe Ciccolini e gli ideatori e realizzatori dei nuovi contenuti multimediali. Il progetto è stato infatti promosso e gestito da tre partner vincitori del bando regionale Domos de sa Cultura, destinato ai progetti mirati alla valorizzazione degli elementi ed espressioni del patrimonio culturale immateriale della Sardegna, e finanziato attraverso il POR FESR 2014 – 2020 Azione: 3.3.2.

I tre soggetti sono: Mommotty srl (giovane casa di produzione cagliaritana attiva nel mondo dell’audiovisivo e del cinema), Istelai società cooperativa (opera nel settore dei servizi turistico culturali portando avanti attività volte al recupero delle tradizioni di Bitti ed è gestore del Museo), e Produzioni Sardegna di Nicole Nieddu (ditta specializzata nelle produzioni audiovisive e multimediali e nell’organizzazione e gestione di eventi di carattere culturale e folklorico). La direzione artistica è di Francesco Casu, mentre Marco Lutzu è responsabile scientifico del progetto, entrambi autori del precedente museo multimediale.

Il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini. «Oggi inauguriamo uno spazio più ricco di contributi e di nuove tecnoligie utili ad avvicinare cittadini e appassionati verso le antiche melodie della nostra terra». Così il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini, che ha aggiunto: «Sentiamo forte la responsabilità, insieme alle tante comunità della Sardegna accomunate da questa tradizione, nel valorizzare e tramandare il vecchio canto dei pastori. Questo non è il Museo di Bitti, ma di tutti gli appassionati di etnomusicologia del mondo».

Il direttore artistico Francesco Casu. «Il Museo multimediale diventa la casa di tutti i tenores della Sardegna, un luogo dove esperire immersivamente la musica, in una dimensione esperienziale dove il visitatore scopre l’ancestrale mondo del canto a tenore in maniera diretta. La didattica si innesta quindi dentro una esperienza, si alleggerisce dalla teoria e diventa più fruibile e immediata. La poesia, il ballo, l’esperienza del corpo e tutte le componenti si mettono in gioco, infatti, attraverso le installazioni interattive che fanno in modo che si crei una attiva partecipazione, rendendo il museo un luogo vivo e sempre nuovo».

Il responsabile scientifico ed etnomusicologo Marco Lutzu. «E’ stato di fondamentale importanza per questo progetto il lavoro di squadra: insieme alle altre figure professionali coinvolte abbiamo cercato di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per proporre ai visitatori una divulgazione scientifica accattivante nelle modalità di presentazione, rigorosa, nei contenuti. I visitatori del Museo potranno fare un viaggio alla scoperta della storia e delle peculiarità musicali del canto a tenore, del suo rapporto con la poesia e con la danza, dell’importanza sociale che questo affascinante genere di canto riveste a Bitti e in tutte le comunità dell’isola in cui viene ancora oggi praticato».

Come funziona il rinnovato Museo di Bitti. I Tenores oggi diventano ancora più interattivi grazie all’evolversi delle tecnologie e il visitatore può esperire il canto corale a quattro voci maschili entrando nel cerchio del canto. All’interno del Museo si trovano quattro grandi schermi verticali, montati su una struttura di design, che richiama la postura dei quattro cantori, che trasmettono attraverso una interfaccia touch selezionabile una antologia di repertori e di diversi gruppi rappresentativi di tutta l’area geografica dove questa particolarissima forma canora ha tradizione. Una volta selezionato il canto attraverso un touch-pad compaiono sui quattro schermi – disposti intorno al visitatore – i quattro cantori che intonano il canto con un effetto audio-visivo avvolgente. Non solo: vi è la possibilità di selezionare come una sorta di direttore d’orchestra le singole parti di ciascuna voce.

Sa oche, su bassu, sa contra e sa mesa oche vivono sia separatamente sia “in ensemble” in tempo reale, attraverso gli schermi touch-screen, dove si può attivare o fermare la traccia audiovisiva sempre sincronizzata. Così si scompone e si ricompone la tessitura delle voci esplorandone le peculiarità delle modalità esecutive.

Il legame tra il canto a tenore e la comunità: cantos e ballos, la festa. Esiste un legame profondissimo e indissolubile tra il canto a tenore e la comunità, le sue feste, la dimensione del ballo. Infatti, nella tradizione bittese, durante le feste solenni come su Meraculu o sa Annossata i tenores animavano con le loro voci ritmate i passi del ballo: su ballu lestru, su dillu, su passu torrau, che rivivono in una delle sezioni dedicate del museo, attraverso una installazione dotata di un sistema appositamente progettato di ballo interattivo. Una pedana dà la possibilità di delimitare un’area per il ballo, e si invita il visitatore a entrare nei passi. I tenores di Bitti cominciano a cantare scandendo ritmicamente la danza che compare visivamente: una coppia di ballerini interpreta i passi tipici del ballo tradizionale. Il visitatore, grazie a una apposita interfaccia, è invitato a imitare i passi all’interno della struttura fonico-ritmica dell’esecuzione. Ma non finisce qui, infatti, il sistema digitale interattivo rileva i passi e le posture del ballerino-visitatore, e attribuisce uno “score”, un punteggio, che compare in tempo reale creando una dinamica di messa alla prova condivisa.

I luoghi del canto e il Sistema Oculus. Il canto a tenore non nasce sui palchi, ma nel gusto di stare insieme, è un linguaggio intimo di partecipazione. Il Museo multimediale da oggi la possibilità di essere come “teletrasportati” nei contesti originari del canto attraverso il sistema immersivo oculus. Il visitatore potrà indossare il visore oculus e selezionare differenti occasioni di canto. Il bar con gli amici dove abitualmente si canta tra un bicchiere e l’altro di buon vino da degustare, “lo spuntino” che generalmente trova spazio nella casa in campagna o nell’azienda agricola di uno degli stessi tenores o dei loro amici, dove tra una prelibatezza e l’altra si canta. Sono stati registrati anche i Tenores nelle strade del paese, in sas cantonadas de sa bidda, dove non è raro trovare i tenores che cantano le serenate alle innamorate o il canto festoso durante la notte.

App georeferenziata. Una app dedicata al canto a Tenore dove il racconto dei canto si snoda tra le viuzze del paese. Un viaggio diacronico e sincronico dove il visitatore esce dal museo e respira il canto e i luoghi più belli del paese. Ma anche i personaggi del passato bittese rivivono in questa app con Bachisio Bandinu che ci racconta il grande antropologo Michelangelo Pira di fronte alla sua casa natale.

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Carbonia ha dato il suo estremo saluto questo pomeriggio, a Michele Cancedda, morto alle 13.00 di ieri, 14 gennaio 2020, all’età di 85 anni. La chiesa della parrocchia di Cristo Re s’è riempita di parenti e amici, tra i quali molti ex amministratori del comune di Carbonia, con i quali ha condiviso una lunghissima esperienza da consigliere di minoranza, durata tre decenni, nelle file della Democrazia Cristiana, il partito nel quale ha sempre militato.

Eletto la prima volta nel lontano 1963, all’età di 28 anni, quando il sindaco era Antonio Saba, è stato sempre rieletto per complessive sei consiliature, con altri 4 sindaci: Aldo Lai (26 gennaio 1965 / 29 aprile 1967), Pietro Cocco 7 gennaio 1969 / febbraio 1983), Ugo Bruno Piano (14 marzo 1983 / 27 agosto 1990) ed Antonangelo Casula (27 agosto 1990 / 6 giugno 1993). Una sola breve interruzione, durata meno più di un anno, dal 22 novembre 1967 al 18 novembre 1968, quando il Comune, a seguito dello scioglimento anticipato del Consiglio comunale, venne guidato dal commissario prefettizio Salvatore Pandolfini. L’ultima consiliatura, iniziata nel 1988 e conclusa nel 1993, vide la città guidata da due sindaci: Ugo Bruno Piano ed Antonangelo Casula (era l’ultima consiliatura prima dell’entrata in vigore della legge 25 marzo 1993 n. 81 che disciplina l’elezione diretta del sindaco e del presidente della provincia, dei consigli comunali e provinciali).

Pur avendo occupato a lungo i banchi della minoranza, Michele Cancedda si è distinto per l’impegno che ha sempre profuso nell’attività consiliare, in particolare nelle Commissioni, con naturale predisposizione per quella del commercio, settore dal quale proveniva dal punto di vista professionale. Ha sempre tenuto un rapporto sincero e cordiale sia con i consiglieri di maggioranza sia con gli altri della minoranza, ricevendo sempre in cambio, il rispetto da parte di tutti.

Conclusa l’esperienza in Consiglio comunale, ha lasciato la politica attiva ma è rimasto sempre un attento osservatore delle vicende cittadine, politiche e non, sulle quali ho avuto modo di confrontarmi con lui anche recentemente. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nella famiglia e tra i tanti amici, molti dei quali oggi gli hanno tributato l’ultimo saluto.

Giampaolo Cirronis

Michele Cancedda consigliere comunale della DC negli anni ’80 (al suo fianco Francesco Auteri).

Michele Cancedda in una fotografia scattata 4 anni fa, il 17 gennaio 2016.

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La Dinamo Banco di Sardegna alle 20.30 ospita al PalaSerraadimigni i polacchi del Twarde Perniki, per Game 11 di Basketball Champions League. Connuna vittoria la squadra di Gianmarco Pozzecco sarebbe matematicamente qualificata per la fase successiva della manifestazione continentale.

La vigilia. «Affrontiamo la compagine polacca di Torun e, nonostante sia l’ultima in classifica nel girone, sappiamo che non sarà una partita facile – ha sottolineato alla vigilia l’assistant coach Edoardo Casalone -. All’andata è stata una partita intensa, combattuta e ad alto ritmo, poche volte mi è capitato di vedere la squadra con il miglior attacco, 92 punti di media realizzati per gara, all’ultimo posto in classifica: c’è però da dire che sono anche la squadra che subisce più punti. Fatta questa premessa noi dovremo giocare con la massima attenzione perché la loro propensione in attacco, così come gli uno contro uno e i rimbalzi offensivi, già all’andata ci hanno messo in difficoltà.»

Twarde Pierniki Torun. Tra i polacchi spiccano il regista ex Trieste, Reggio Emilia e Torino Chris Wright, al terzo posto alla voce efficiency di BCL con 20.8 di media a partita e terzo per punti con 19,7, insieme alla guardia tiratrice Keith Hornsby, classe 1992 che viaggia a una media si 18.4 punti, 3.7 assist e 16.2 efficiency. A loro si uniscono l’ala polacca Aaron Cel (11.1 punti e 5.8 rimbalzi), ed il centro nigeriano Alade Aminu (12.5 punti, 6.8 rimbalzi), ex Brindisi. Attenzione anche a Kyle Weaver, già visto in Italia in Legadue a Napoli e Roseto (10 punti, 3 rimbalzi e 2.9 assist di media), e ai giocatori nazionali che possono dare fisicità e sostanza alla formazione del Polski Cukier come il lungo Damian Kulig, utilizzato in maniera discontinua in coppa nonostante il lungo curriculum europeo.

Curiosità. La Dinamo ha vinto sei delle ultime sette partite giocate in casa in Champions League, con l’unica sconfitta rimediata di un solo punto contro Baxi Manresa (73-74); gli isolani hanno segnato più di 90 punti in dieci partite, attualmente il numero più alto tra le squadre della competizione. Torun ha concesso più di 95 punti in sette delle ultime otto partite disputata in coppa ed ha segnato una media-tra le più alte della competizione: 92.2 punti a partita.

Michele Vitali. Fonte: www.dinamobasket.com .

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Anche la Coppa Italia ha confermato il periodo negativo del Cagliari di Rolando Maran. La sconfitta con la vicecapolista del campionato rientrava nei pronostici della vigilia, non altrettanto il modo in cui questa sconfitta è maturata, con un punteggio pesante (4 a 1) e, soprattutto, un approccio alla partita decisamente inadeguato. I primi 22 minuti sono stati da brivido, con un goal “regalato” a Romelu Lukaku dopo soli 22″, un secondo goal dello stesso Romelu Lukaku annullato per un fuorigioco assai dubbio e, infine, un secondo goal valido realizzato da Borca Valero.

Il Cagliari non è stato praticamente mai in partita, anche perché in avvio di secondo tempo Romelu Lukaku ha messo la sua firma sulla doppietta personale con il goal del 3 a 0, ma se proprio si vuole salvare qualcosa, c’è la seconda parte della ripresa, quando la squadra rossoblu ha ritrovato coraggio, è cresciuta ed è riuscita a sfiorare il goal con Radja Nainggolan, la cui conclusione si è stampata sul palo alla sinistra di Samir Handanovič e poi il goal lo ha trovato, al termine di una splendida azione rifinita da Alberto Cerri con un delizioso colpo di tacco che ha posto Christian Oiva nella condizione di calciare a rete a botta sicura, alla sinistra di Samir Handanovič. Nel finale, un colpo di testa di Andrea Ranocchia ha riportato a tre goal il margine della vittoria dell’Inter che accede al turno successivo della Coppa Italia.

Il Cagliari, archiviata la Coppa Italia, deve rituffarsi in fretta nel campionato, perché dopo la quinta sconfitta consecutiva tra campionato e Coppa Italia, deve assolutamente reagire. La classifica resta più che buona, con 29 punti ed il sesto posto maturato al termine del girone d’andata, ma le avversarie crescono, il Parma è salito a quota 28, il Torino a 27, Milan e Verona a 25, Napoli (tornato al successo ieri con il Perugia in Coppa Italia) e Udinese a 24. Sette squadre racchiuse in soli 4 punti, tra il sesto ed il dodicesimo posto, basta poco, anche una sconfitta, per perdere diverse posizioni. Domenica al Rigamonti di Brescia, contro la squadra dell’ex presidente Massimo Cellino, impostasi all’esordio alla Sardegna Arena, il Cagliari è chiamato ad interrompere la serie negativa.

Novità, intanto, sono attese dal mercato, sia in uscita, sia in ingresso.

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Quattro consiglieri del Movimento 5 Stelle guidati dalla capogruppo Desirè Manca tornano all’attacco della Giunta Solinas sulle nomine negli enti regionali.

«Consiglio e Commissioni sono paralizzati. Problematiche irrisolte che riguardano trasporti, sanità e lavoro stanno affondando la Sardegna, e in questa situazione emergenziale a cosa ha pensato il Presidente Solinas? A una proposta di legge “moltiplica-poltrone” – scrivono in una nota Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa ed Alessandro Solinas -. Ai vertici dei numerosi enti regionali della Sardegna, infatti, non ci sarà più un solo amministratore unico ma un intero consiglio di amministrazione. Tradotto: quaranta comode poltrone nuove di zecca stanno per essere sfornate dalla Giunta Solinas. Su undici di queste si accomoderanno altrettanti presidenti che riceveranno un compenso come quello di un direttore generale della Regione. I componenti dei consigli di amministrazione invece percepiranno un’indennità pari al 50% di quella dei presidenti. È già stato redatto, infatti, il disegno di legge attraverso il quale la giunta intende attuare questa riforma degli organi di gestione degli enti regionali della Sardegna al fine di garantire l’opportuno indirizzo politico. Ma a noi sembra che di garantito ci sia soltanto un enorme esborso di soldi pubblici e una nuova pioggia di stipendi d’oro per pochi prescelti. Sebbene la delibera di Giunta (la 42/9) risalga al 22 ottobre scorso la stessa è stata resa pubblica soltanto ieri.»

«La relazione tecnica e illustrativa di questa proposta di legge – spiegano i quattro consiglieri del M5S – specifica che “entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore, la “giunta regionale promuove la convocazione dell’Assemblea straordinaria di ciascuna società di capitali partecipata per l’adeguamento statutario della composizione degli organi di amministrazione”. Viene inoltre stabilito che gli amministratori degli enti sono nominati con decreto del Presidente della Regione, su deliberazione della giunta. Tra i “Requisiti degli amministratori” individua una generica “comprovata professionalità”, che avevamo già precedentemente contestato, e che andrà a premiare soltanto i pochi fortunati selezionati.»

«A questo punto la moltiplicazione delle poltrone sarà completa (almeno speriamo) – rimarcano Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa ed Alessandro Solinas -. E riguarderà tutti gli enti regionali: Agenzia regionale per l’edilizia abitativa (AREA); Azienda regionale sarda trasporti (ARST) S.p.A; Agenzia forestale regionale per lo sviluppo del territorio e dell’ambiente  della  Sardegna (FoReSTAS); Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna (ARPAS); Agenzia per la ricerca in agricoltura della Regione autonoma della Sardegna (AGRIS); Agenzia regionale sarda per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura (ARGEA); Agenzia regionale per l’attuazione dei programmi in campo agricolo e per lo sviluppo rurale (LAORE Sardegna); Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL); Ente acque della Sardegna (ENAS);Istituto superiore regionale etnografico (ISRE); Sardegna IT s.r.l.»

«Dall’insediamento di questo governo regionale ormai non si contano le poltrone sfornate. E non è ancora finita, ora ad essere interessati saranno tutti gli enti regionali della Sardegna, ed è giusto che i cittadini sardi sappiano quali sono le decisioni che vengono prese da questo governo regionale. Le uniche. È inconcepibile, assurdo e vergognoso che in un momento così delicato per la nostra Regione, afflitta da problematiche che rischiano di comprometterne per sempre l’economia, si pensi a fabbricare altre poltrone anziché a trovare soluzioni – concludono i consiglieri del Movimento 5 Stelle -. Non c’è mai fine al peggio.»

gianluigideidda@gmail.com

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Verrà presentata domani, giovedì 16 gennaio, la nuova edizione di Pósidos, libro scritto da Pierpaolo Piludu, pubblicato da Condaghes, con le illustrazioni di Gianluigi Piludu. L’appuntamento è fissato alle 18.00, a Cagliari, alla Cartoleria Collu (Corso Vittorio Emanuele, 160). A dialogare con l’autore, attore storico del Cada Die Teatro, saranno l’antropologo Francesco Bachis e l’operatore culturale Giacomo Casti. Pierpaolo Piludu leggerà e racconterà alcuni frammenti del libro, frutto di una ricerca antropologica sui racconti e sulle modalità narrative delle anziane e degli anziani del Montiferru. Pósidos, “tesori”, è anche uno spettacolo teatrale prodotto da Cada Die, che in questi anni è andato in scena più volte in Sardegna e nella Penisola.

Le storie raccontate parlano di santi, di banditi, riportano a un tempo, neanche troppo lontano, in cui era ancora frequente che i morti, sas animas, comparissero ai vivi, quando il Montiferru era un’unica grande foresta, prima che arrivassero le squadre di tagliaboschi mandate da Cavour. Pierpaolo Piludu accompagna i lettori nel mondo di quei contos antigos, che fino a qualche decennio fa venivano raccontati ovunque nell’Isola.

«Anni fa, per alcuni mesi, ho avuto la fortuna di ascoltare le più brave vecchie e i più bravi vecchi narratori di Scano Montiferro” – racconta Pierpaolo Piludu -. I loro racconti e le loro modalità narrative ci trascinano in un mondo magico dove i morti discutono, dialogano con i vivi come se fosse la cosa più normale del mondoA volte faceva la sua apparizione anche s’ainu orriadore. Nonostante il nome, non si trattava di un somaro come tutti gli altri. Dicono che avesse sas dentes allutas de fogu, i denti infuocati, o sos ógios, gli occhi pieni di fuoco. Ma solitamente non si faceva vedere; il più delle volte si limitava a far sentire sa sua boghe mala. Una voce impressionante a detta delle donne che, da bambine, avevano avuto la sventura di sentirla. Una donna mi ha detto: “No mi che l’apo bogada dae chirritzos, a distanza di sessant’anni non sono ancora riuscita a liberarmene; è come se cussa boghe malami sia rimasta appiccicata qui, nei capelli”. Per fortuna, però – conclude Pierpaolo Piludu – ancora oggi, quando si tratta di animas bonas, non c’è da avere paura: hanno sempre qualche consiglio da regalare ai vivi. Chi riesce ad ascoltare con particolare attenzione le loro parole può cogliere non solo qualche pizzico di saggezza, ma, a volte, anche il giusto suggerimento po agattare unu pósidu, per trovare un tesoro.»

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Il gruppo Udc-Cambiamo in Consiglio regionale questa mattina ha proposto l’istituzione di una commissione speciale per “indagare” il prezzo del latte in Sardegna. Il capogruppo Gianfilippo Sechi, i consiglieri Giorgio Oppi, Antonello Peru, Domenico Gallus, e l’assessore Andrea Biancareddu, hanno illustrato ai giornalisti, nel corso di una conferenza stampa, l’iniziativa consiliare che ha come obiettivo dichiarato quello di approfondire le cause e gli effetti della vertenza latte nell’Isola.

«Puntiamo ad ottenere un quadro preciso e definito dell’intera filiera – ha dichiarato Domenico Gallus – così da poterci confrontare con dati oggettivi sulle più opportune iniziative da intraprendere già nell’immediato.»

Il leader dei centristi, Giorgio Oppi, ha detto che la commissione in tempi brevi potrà garantire all’intero comparto “risposte certe” ed “interventi concreti” per  la risoluzione di una vertenza fondamentale per l’economia sarda e che purtroppo «è stata caratterizzata da promesse e impegni non sempre mantenuti».

Nel documento che richiede, ai sensi del regolamento interno, l’istituzione della commissione speciale, è inserita anche una traccia di lavoro per il parlamentino di cui si propone il rapido insediamento: dieci punti che spaziano dalla verifica di produzioni, quantitativi e procedure, fino all’ipotesi di commissariamento dei vertici del consorzio del Pecorino romano, passando per l’accertamento sulla spesa di stanziamenti e aiuti pubblici, nonché per la ricerca di nuovi mercati e nuovi consumatori.

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Il capogruppo dei “Progressisti” e componente della Commissione sanità in Consiglio regionale Francesco Agus ha scritto oggi al presidente della Commissione Domenico Gallus in merito alla situazione vissuta quotidianamente dai pazienti in cura presso l’ospedale oncologico “Businco”. L’esigenza posta dall’esponente dell’opposizione è quella di convocare “con la massima urgenza” una riunione del parlamentino presso la struttura di via Jenner.
Il capogruppo sollecita inoltre la pubblicazione del testo di riforma sanitaria esitato dalla Giunta regionale, approvato tre settimane fa e conosciuto dalla stampa ma non dai consiglieri regionali, anche al fine di esaminare gli effetti che avrebbe sull’offerta sanitaria la paventata riorganizzazione degli ospedali Oncologico e Microcitemico di Cagliari.

Di seguito il testo integrale della lettera.

“Gent.mo Presidente,

più volte in questa legislatura, così come nella scorsa, abbiamo avuto modo di confrontarci sul tema del diritto alla salute e sul dovere di garantire a tutti i sardi le migliori cure possibili e un’assistenza all’altezza di quella offerta dalle Regioni più avanzate d’Europa.
In nome di questi valori, miei e anche tuoi, credo sia necessario superare ogni steccato e utilizzare tutte le armi nella disponibilità del Consiglio regionale per alleviare le sofferenze di molti cittadini e ripristinarne i diritti oggi evidentemente violati.
Purtroppo i problemi che affliggono la sanità sarda sono tanti. Nei sopralluoghi portati avanti dalla commissione Salute ne abbiamo evidenziato diversi. Da quelli che riguardano i piccoli ospedali a rischio ridimensionamento o chiusura a quelli che invece interessano i grandi presidii responsabili della cura di gravi patologie per tutta la Sardegna.
Ti scrivo in merito alla grave situazione che affligge, non da oggi, i pazienti in cura presso l’Ospedale “Businco” di Cagliari, presidio di rifermento in Sardegna per le patologie oncologiche che, come sai, dal 2014 fa parte dell’Azienda Ospedaliera “Brotzu”.
Si tratta di un caso emblematico. Per numeri e per missione dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello, l’esempio di come anche in una regione periferica e insulare come la nostra si possano garantire cure di alto livello a tutti i cittadini.
Rischia invece di diventare il simbolo del fallimento storico dell’Autonomia regionale. Le condizioni insostenibili a cui sono costretti i pazienti che necessitano di cure chemioterapiche sono una vergogna con cui nessuno di noi può essere disposto a convivere.
Ancora di più in un momento in cui è diffusa la preoccupazione che a fronte di un progressivo peggioramento delle strutture oncologiche pubbliche stia crescendo l’offerta e il numero delle strutture private che operano le stesse discipline in un sistema regionale in cui, a mio giudizio, il privato rischia di non essere aggiuntivo ma sostitutivo dell’offerta pubblica.
Per questo motivo ti chiedo di calendarizzare con la massima urgenza un sopralluogo, nel quadro dell’analisi che da inizio legislatura sta portando avanti in maniera condivisa la Commissione che presiedi e di cui faccio parte, presso la struttura ospedaliera “Businco” di Cagliari.
Credo che, vista la situazione emergenziale, sia un segnale importante iniziare il confronto con gli ospedali di Cagliari, già previsto da tempo, proprio da questo appuntamento.
Al fine di rendere ulteriormente produttivo l’incontro ti chiederei inoltre di sollecitare la pubblicazione del testo di riforma sanitaria esitato dalla Giunta regionale durante le festività natalizie e già presentato alla stampa anche se ancora non trasmesso al Consiglio regionale, né tantomeno reso disponibile sul web o in altra forma.
Quest’ultimo tema, anche in ragione del paventato accorpamento dell’ospedale oncologico con l’Azienda Ospedaliera Universitaria previsto in una prima versione della riforma, è connesso con la grande preoccupazione manifestata dai pazienti e unanimemente dal personale dell’ospedale riguardo il fatto di dover riiniziare da zero, con poche risorse e con una crisi già in atto, una riorganizzazione non avendo ancora ultimato la precedente.
Certo di un tuo attivo interessamento ti saluto cordialmente.»