22 December, 2025

[bing_translator]

Verrà presentata domani, giovedì 16 gennaio, la nuova edizione di Pósidos, libro scritto da Pierpaolo Piludu, pubblicato da Condaghes, con le illustrazioni di Gianluigi Piludu. L’appuntamento è fissato alle 18.00, a Cagliari, alla Cartoleria Collu (Corso Vittorio Emanuele, 160). A dialogare con l’autore, attore storico del Cada Die Teatro, saranno l’antropologo Francesco Bachis e l’operatore culturale Giacomo Casti. Pierpaolo Piludu leggerà e racconterà alcuni frammenti del libro, frutto di una ricerca antropologica sui racconti e sulle modalità narrative delle anziane e degli anziani del Montiferru. Pósidos, “tesori”, è anche uno spettacolo teatrale prodotto da Cada Die, che in questi anni è andato in scena più volte in Sardegna e nella Penisola.

Le storie raccontate parlano di santi, di banditi, riportano a un tempo, neanche troppo lontano, in cui era ancora frequente che i morti, sas animas, comparissero ai vivi, quando il Montiferru era un’unica grande foresta, prima che arrivassero le squadre di tagliaboschi mandate da Cavour. Pierpaolo Piludu accompagna i lettori nel mondo di quei contos antigos, che fino a qualche decennio fa venivano raccontati ovunque nell’Isola.

«Anni fa, per alcuni mesi, ho avuto la fortuna di ascoltare le più brave vecchie e i più bravi vecchi narratori di Scano Montiferro” – racconta Pierpaolo Piludu -. I loro racconti e le loro modalità narrative ci trascinano in un mondo magico dove i morti discutono, dialogano con i vivi come se fosse la cosa più normale del mondoA volte faceva la sua apparizione anche s’ainu orriadore. Nonostante il nome, non si trattava di un somaro come tutti gli altri. Dicono che avesse sas dentes allutas de fogu, i denti infuocati, o sos ógios, gli occhi pieni di fuoco. Ma solitamente non si faceva vedere; il più delle volte si limitava a far sentire sa sua boghe mala. Una voce impressionante a detta delle donne che, da bambine, avevano avuto la sventura di sentirla. Una donna mi ha detto: “No mi che l’apo bogada dae chirritzos, a distanza di sessant’anni non sono ancora riuscita a liberarmene; è come se cussa boghe malami sia rimasta appiccicata qui, nei capelli”. Per fortuna, però – conclude Pierpaolo Piludu – ancora oggi, quando si tratta di animas bonas, non c’è da avere paura: hanno sempre qualche consiglio da regalare ai vivi. Chi riesce ad ascoltare con particolare attenzione le loro parole può cogliere non solo qualche pizzico di saggezza, ma, a volte, anche il giusto suggerimento po agattare unu pósidu, per trovare un tesoro.»

[bing_translator]

Il gruppo Udc-Cambiamo in Consiglio regionale questa mattina ha proposto l’istituzione di una commissione speciale per “indagare” il prezzo del latte in Sardegna. Il capogruppo Gianfilippo Sechi, i consiglieri Giorgio Oppi, Antonello Peru, Domenico Gallus, e l’assessore Andrea Biancareddu, hanno illustrato ai giornalisti, nel corso di una conferenza stampa, l’iniziativa consiliare che ha come obiettivo dichiarato quello di approfondire le cause e gli effetti della vertenza latte nell’Isola.

«Puntiamo ad ottenere un quadro preciso e definito dell’intera filiera – ha dichiarato Domenico Gallus – così da poterci confrontare con dati oggettivi sulle più opportune iniziative da intraprendere già nell’immediato.»

Il leader dei centristi, Giorgio Oppi, ha detto che la commissione in tempi brevi potrà garantire all’intero comparto “risposte certe” ed “interventi concreti” per  la risoluzione di una vertenza fondamentale per l’economia sarda e che purtroppo «è stata caratterizzata da promesse e impegni non sempre mantenuti».

Nel documento che richiede, ai sensi del regolamento interno, l’istituzione della commissione speciale, è inserita anche una traccia di lavoro per il parlamentino di cui si propone il rapido insediamento: dieci punti che spaziano dalla verifica di produzioni, quantitativi e procedure, fino all’ipotesi di commissariamento dei vertici del consorzio del Pecorino romano, passando per l’accertamento sulla spesa di stanziamenti e aiuti pubblici, nonché per la ricerca di nuovi mercati e nuovi consumatori.

[bing_translator]

Il capogruppo dei “Progressisti” e componente della Commissione sanità in Consiglio regionale Francesco Agus ha scritto oggi al presidente della Commissione Domenico Gallus in merito alla situazione vissuta quotidianamente dai pazienti in cura presso l’ospedale oncologico “Businco”. L’esigenza posta dall’esponente dell’opposizione è quella di convocare “con la massima urgenza” una riunione del parlamentino presso la struttura di via Jenner.
Il capogruppo sollecita inoltre la pubblicazione del testo di riforma sanitaria esitato dalla Giunta regionale, approvato tre settimane fa e conosciuto dalla stampa ma non dai consiglieri regionali, anche al fine di esaminare gli effetti che avrebbe sull’offerta sanitaria la paventata riorganizzazione degli ospedali Oncologico e Microcitemico di Cagliari.

Di seguito il testo integrale della lettera.

“Gent.mo Presidente,

più volte in questa legislatura, così come nella scorsa, abbiamo avuto modo di confrontarci sul tema del diritto alla salute e sul dovere di garantire a tutti i sardi le migliori cure possibili e un’assistenza all’altezza di quella offerta dalle Regioni più avanzate d’Europa.
In nome di questi valori, miei e anche tuoi, credo sia necessario superare ogni steccato e utilizzare tutte le armi nella disponibilità del Consiglio regionale per alleviare le sofferenze di molti cittadini e ripristinarne i diritti oggi evidentemente violati.
Purtroppo i problemi che affliggono la sanità sarda sono tanti. Nei sopralluoghi portati avanti dalla commissione Salute ne abbiamo evidenziato diversi. Da quelli che riguardano i piccoli ospedali a rischio ridimensionamento o chiusura a quelli che invece interessano i grandi presidii responsabili della cura di gravi patologie per tutta la Sardegna.
Ti scrivo in merito alla grave situazione che affligge, non da oggi, i pazienti in cura presso l’Ospedale “Businco” di Cagliari, presidio di rifermento in Sardegna per le patologie oncologiche che, come sai, dal 2014 fa parte dell’Azienda Ospedaliera “Brotzu”.
Si tratta di un caso emblematico. Per numeri e per missione dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello, l’esempio di come anche in una regione periferica e insulare come la nostra si possano garantire cure di alto livello a tutti i cittadini.
Rischia invece di diventare il simbolo del fallimento storico dell’Autonomia regionale. Le condizioni insostenibili a cui sono costretti i pazienti che necessitano di cure chemioterapiche sono una vergogna con cui nessuno di noi può essere disposto a convivere.
Ancora di più in un momento in cui è diffusa la preoccupazione che a fronte di un progressivo peggioramento delle strutture oncologiche pubbliche stia crescendo l’offerta e il numero delle strutture private che operano le stesse discipline in un sistema regionale in cui, a mio giudizio, il privato rischia di non essere aggiuntivo ma sostitutivo dell’offerta pubblica.
Per questo motivo ti chiedo di calendarizzare con la massima urgenza un sopralluogo, nel quadro dell’analisi che da inizio legislatura sta portando avanti in maniera condivisa la Commissione che presiedi e di cui faccio parte, presso la struttura ospedaliera “Businco” di Cagliari.
Credo che, vista la situazione emergenziale, sia un segnale importante iniziare il confronto con gli ospedali di Cagliari, già previsto da tempo, proprio da questo appuntamento.
Al fine di rendere ulteriormente produttivo l’incontro ti chiederei inoltre di sollecitare la pubblicazione del testo di riforma sanitaria esitato dalla Giunta regionale durante le festività natalizie e già presentato alla stampa anche se ancora non trasmesso al Consiglio regionale, né tantomeno reso disponibile sul web o in altra forma.
Quest’ultimo tema, anche in ragione del paventato accorpamento dell’ospedale oncologico con l’Azienda Ospedaliera Universitaria previsto in una prima versione della riforma, è connesso con la grande preoccupazione manifestata dai pazienti e unanimemente dal personale dell’ospedale riguardo il fatto di dover riiniziare da zero, con poche risorse e con una crisi già in atto, una riorganizzazione non avendo ancora ultimato la precedente.
Certo di un tuo attivo interessamento ti saluto cordialmente.»

 

[bing_translator]

«Vogliamo sostenere le imprese sarde perché possano essere più competitive sul mercato internazionale accelerando quel processo virtuoso di crescita e innovazione che consente di migliorare la nostra economia.»

Lo ha detto stamane l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, commentando l’apertura di oggi dei termini per la presentazione delle domande di accesso ai due bandi relativi agli interventi per favorire l’accesso ai finanziamenti per percorsi di internazionalizzazione.

«Prosegue l’impegno della Regione a favore dell’economia della Sardegna. Con questi due bandi, uno destinato alle aziende lattiero casearie e l’altro rivolto a tutte le altre attività imprenditoriali, vogliamo incentivare e sostenere le aziende che desiderano posizionarsi nei mercati esteri», ha sottolineato l’assessore Anita Pili.

La finalità dei bandi è quella di agevolare la realizzazione dei piani export delle MPMI regionali e delle imprese anche attive nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti caseari, e supporto alle attività e ai servizi quali organizzazione di eventi e fiere o promozione e comunicazione. 
«L’internazionalizzazione è di importanza strategica per le aziende della nostra regione: infatti può rappresentare anche un’opportunità di formazione a favore degli imprenditori che vogliono intraprendere attività all’estero allo scopo di rafforzare il core business nel proprio territorio di origine. La dotazione finanziaria complessiva di un milione di euro permette di andare incontro alle necessità espresse dagli imprenditori per confrontarsi in nuovi mercati ritenuti di interesse, alla luce del cambiamento di alcune dinamiche internazionali e al salto di qualità compiuto dalle nostre aziende», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.

 

 

[bing_translator]

Nel fine settimana, la Pro Loco di Carloforte ricorderà uno degli episodi più rilevanti della storia carlofortina del secolo scorso, nonché il più grave disastro navale della Marina Mercantile Italiana nel dopoguerra: la tragedia del Fusina.

La notte del 16 gennaio 1970, la nave Fusina, partita da Portovesme con un carico di blenda destinato a Fusina (Porto Marghera, in Veneto), a seguito di uno spostamento del carico e del forte maltempo, naufragò a nord dell’isola di San Pietro, con un bilancio drammatico. Dei 19 membri dell’equipaggio, la maggior parte di origine veneta, 18 persero la vita, compreso il minorenne Angelo Barbieri, il cui corpo non fu mai trovato. Ci fu un solo superstite, il cameriere di bordo Ugo Freguja, considerato un “miracolato” per il modo in cui riuscì a salvarsi.

A distanza di mezzo secolo dal drammatico evento, col patrocinio del comune di Carloforte, la Pro Loco ha organizzato una serata commemorativa sabato 18 gennaio, dalle 18.00 presso la sala Exme di via XX Settembre, con la presentazione di documenti, filmati, letture e testimonianze inedite, che ripercorrono le vicende della sciagura ed il suo ricordo nel tempo, a cui è stato dedicato il libro “La tragedia del Fusina”, pubblicato nel 2010 da Giampaolo Cirronis Editore.

Domenica mattina, presso la chiesa di San Carlo Borromeo (in cui si tennero i funerali delle vittime), alle 10.30, verrà celebrata una messa in suffragio, al termine della quale ci sarà una processione verso il monumento alla Stella Maris, sulla banchina Mamma Mahon, dove figurano i nomi dei deceduti nel naufragio e la targa di costruzione della nave, posizionata a cura della Pro Loco nel 2012.

Alla presenza delle autorità civili e militari e delle associazioni cittadine, verrà deposto un omaggio floreale agli sfortunati marittimi del Fusina.

Ugo Freguja. Foto di Giancarlo Canavera.

La nave mercantile Fusina in porto.

[bing_translator]

Nuovi sbarchi di extracomunitari sulle coste del Sulcis. Tra ieri sera e questa mattina, sono arrivati ben 31 algerini. I primi nove, tutti maschi adulti, sono arrivati alle 22.00 al largo dell’Isola del Toro; altri 22, questa mattina alle 8.00, nell’Isola dio Sant’Antioco, in località Cala Sapone.

Tutti sono stati identificati dai carabinieri della Compagnia di Carbonia e successivamente trasferiti al Centro di prima accoglienza di Monastir.

[bing_translator]

«Esprimo anche a nome della Giunta regionale i migliori auguri di buon lavoro affinché la collaborazione della Regione con i vescovi sardi prosegua proficuamente nell’interesse della comunità. Con la Conferenza Episcopale Sarda abbiamo avviato un percorso virtuoso e positivo che attraverso il dialogo e l’ascolto sta portando buoni frutti che si traducono in servizi che sostengono il processo di crescita ed educazione di tantissimi sardi.»

Lo ha affermato il presidente della Regione Christian Solinas dopo aver appreso dell’elezione di monsignor Antonello Mura, vescovo di Nuoro ed amministratore apostolico di Lanusei, quale nuovo presidente della Conferenza Episcopale Sarda.
Il presidente della Regione ha altresì espresso «l’augurio di buon lavoro nell’impegno cristiano» anche al vice presidente della CES, Monsignor Giuseppe Baturi e ai nuovi componenti della Commissione per il Seminario Regionale Sardo: monsignor Mauro Maria Morfino, monsignor Roberto Carboni e monsignor Corrado Melis.

[bing_translator]

Il Direttore generale del ministero dello Sviluppo economico, Rosaria Romano, ha convocato una riunione per il prossimo 31 gennaio, alle 11.00, presso la sala Commissioni, sulla cessazione dell’uso del carbone per la produzione di energia elettrica nelle Centrali termoelettriche di Fiumesanto e del Sulcis.

«Come è noto, il Piano nazionale integrato energia e clima, presentato alla Commissione europea, ha confermato l’obiettivo di phase out dal carbone nella produzione elettrica entro il 2025 prevedendo altresì l’insieme degli interventi in grado di salvaguardare la sicurezza del sistema elettrico nazionale – si legge nella lettera di convocazione -. Dai primi tavoli di confronto organizzati da questa Amministrazione per aree di mercato (Area Nord, Centro-Sud e Sardegna), sono emerse tematiche peculiari per le singole centrali. Si ritiene, pertanto, opportuno proseguire il confronto attraverso incontri, presieduti dalla sottosegretaria ing. Alessandra Todde, organizzati ad hoc per ciascuna centrale. Nel caso della Sardegna, data la peculiarità del sistema energetico dell’isola, l’incontro riguarderà entrambi i siti coinvolti.» 

[bing_translator]

Il libro come punto di riferimento di ogni serata per ampliare lo sguardo alle varie forme d’arte collegate alla letteratura, dischiudere gli spazi della Biblioteca comunale verso una fruizione innovativa e promuovere le eccellenze vinicole e biologiche del territorio. A partire dal 19 gennaio ritorna in seconda edizione a Sennori la rassegna “Le domeniche alle 5”, con tre appuntamenti organizzati dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Comes e la Compagnia Danza Estemporada, che accompagnerà tutte le iniziative sotto la direzione artistica di Livia Lepri.

Si parte domenica, chiaramente alle 17.00, accogliendo in Biblioteca il “Concerto” dell’orchestra d’archi del Liceo Classico Musicale e Coreutico Azuni di Sassari, la “Juvenilia Ensemble”, per una prima serata dedicata alla letteratura e alla storia della danza. Le melodie saranno accompagnate dalle coreografie interpretate dalle danzatrici della terza C della sezione Coreutica.

L’Ensemble proporrà un repertorio classico, ormai consolidato, che gli ha permesso di farsi apprezzare in numerose esibizioni, tra le quali la partecipazione alla Stagione lirica 2018-2019. Oltre al proficuo rapporto con l’“Ente Concerti De Carolis”, il gruppo ha al suo attivo collaborazioni con l’Orchestra Verdi di Milano ed il Liceo Musicale di Cremona.

La “Juvenilia” è nata in seno alle attività del Liceo per offrire agli studenti concreta possibilità di apprendimento e maturare esperienza nell’esibizione dal vivo, in particolare grazie al contributo di avveduti maestri quali Alessio Manca, che ne ha assunto la direzione, e Pietro Scalvini, con il quale sono affrontati i capisaldi della letteratura musicale per orchestra d’archi.

C’è quindi molta attesa per l’arrivo di questa formazione, che svolge un’intensa attività concertistica, alternando annualmente i propri componenti nel ruolo di solisti per metterli in condizione di padroneggiare i diversi ruoli.

«A Sennori ho trovato una grande apertura verso la danza e tutte le forme artistiche connesse – ha spiegato Livia Lepri, che ha programmato il calendario in sinergia con il sindaco Nicola Sassu e l’assessora alla Cultura, Elena Cornalis -. Sapere che c’è un piccolo Comune con una grande voglia di investire sulla cultura è davvero gratificante, ma vedere l’entusiasmo del pubblico è il miglior regalo per chi fa il mio mestiere.»

A fare da cornice agli appuntamenti sarà la promozione del territorio. L’azienda Giuseppe Berria curerà l’esposizione dei prodotti con taglieri gourmet. Le cantine Mode, Fara e Sorres, di volta in volta si presenteranno al pubblico proponendo i loro vini migliori. Non mancheranno le produzioni biologiche. La Caffetteria Margot si occuperà dei succhi di frutta bio, l’azienda Zafera proporrà le tisane bio a chilometro zero, mentre il panificatore Daniele Doneddu porterà le sue focacce artigianali.

Il secondo appuntamento della rassegna si terrà il 2 febbraio per accogliere lo scrittore e sceneggiatore Francesco Trento e la presentazione del suo libro “Crazy for Football” (realizzato insieme a Volfango De Biasi per Longanesi), da cui è nato l’omonimo documentario vincitore nel 2017 del David di Donatello. Nel corso della serata lo chef Antonio Murgia creerà dei piatti a tema per il pubblico.

L’ultima serata, il 16 febbraio sarà invece dedicata al fumetto. Tre dj del calibro di Davide Merlini, Skento e Blazen creeranno un Dj set reinterpretando artisticamente la figura dell’ultimo Diabolik,  lo storico personaggio creato nel 1962 dalla penna di Angela Giussani.

[bing_translator]

Dopo lo stanziamento di 35 milioni di euro deciso dal Governo, previsto dal Piano nazionale di bonifica, il presidente della Regione Christian Solinas ha annunciato che la Regione è in prima linea nella lotta all’amianto con un immediato piano operativo per eliminarne le tracce dagli edifici pubblici, ad iniziare dalle scuole e dagli ospedali.

«Si tratta di un provvedimento – dice il presidente Solinas -, particolarmente importante per la Sardegna, atteso e sollecitato da tempo. L’emergenza amianto è all’attenzione della Giunta, che già nel dicembre scorso aveva istituito un fondo straordinario di 2 milioni e 300mila euro per avviare le bonifiche con risorse proprie, destinate a edifici pubblici e privati e alle condotte idriche. Il piano nazionale, approvato dal Cipe nel 2016 ed ora finalmente adottato dal Governo, ci consentirà di avviare immediatamente le procedure per un progetto generale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dall’amianto, ad iniziare dalle scuole e dagli ospedali – conclude Christian Solinas -. La Regione intende assicurare la salute e il benessere dei cittadini, garantendo condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza, cancellando le tracce di questo gravissimo pericolo per la salute pubblica, già al bando da 27 anni ma ancora presente in troppi edifici pubblici e privati.»