23 December, 2025

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Domenica 15 dicembre, alle 17.00, nella sede della Fondazione di Sardegna (a Cagliari, in via San Salvatore da Horta, 2) sarà presentato “Stella, il nuovo libro di Massimo Dadea, in uscita in questi giorni per la casa editrice Palabanda.

Durante la serata dialogheranno con l’autore i giornalisti Francesco Abate e Manuela Arca, e Linetta Serri, esponente di spicco del PCI sardo, ex consigliera regionale ed ex sindaca di Armungia. Sono previsti anche interventi di Rossana Copez, curatrice editoriale di Palabanda.

Il libro. Stella, Maria e Lucrezia sono tre donne forti, sensibili, che hanno incontrato amore, tradimento, sofferenza e morte. Nel corso di una lunga notte per Maria e Lucrezia affiorano i ricordi: il dolore per una tragedia che le ha segnate, l’amore per una donna meravigliosa. E ancora, una famiglia, un gruppo di amici. Una sapiente alternanza di narrazioni alla ricerca di una verità che faccia luce sui tanti misteri che ancora avvolgono la loro esistenza. Accade spesso, però, che dal dolore possa nascere una vita nuova. Sullo sfondo, la Cagliari degli anni 70: i primi movimenti ecologisti, la nascita del moviemento femminista e le sue prime lotte, ancora attuali, per i diritti delle donne.

Massimo Dadea è nato a Nuoro nel 1950. Vive a Poggio dei Pini, Capoterra. È medico-cardiologo. Ha tre grandi passioni: la sua professione, la politica e l’impegno civile, la scrittura. Prima del romanzo L’omeopata, edito da Il Maestrale (2017), ha scritto altri due libri: La febbre del fare (2009) e La maledizione libertaria(2014), editi dalla CUEC.

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Le famiglie sarde spenderanno circa 378 milioni di euro per acquistare prodotti alimentari e bevande da mettere in tavola prossime festività di Natale e fine anno.

Pane, pasta, carni, salumi, formaggi, verdure, ortaggi, frutta e, soprattutto, dolci e vini, distillati e bevande, tutti prodotti dell’immenso “giacimento” della food economy della Sardegna che, in particolare sotto le festività di Natale, registra sostanziose crescite di produzioni e vendite. Un settore, quello dell’agroalimentare, rappresentato in Sardegna da 3.579 imprese artigiane che danno lavoro a 5.733 addetti, con un’offerta enogastronomica di 8 prodotti DOP, IGP e STG, ben 205 “tradizionali”, e una capacità export di circa 200milioni di euro.

Sono questi alcuni dei numeri che emergono dall’analisi dell’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna che, nel dossierFood economy di MPI e artigianato alimentare in Sardegna nel 2019”, ha rielaborato i dati di Istat, UnionCamere-Infocamere e MIPAAF, su imprese e produzioni alimentari e consumi delle famiglie nell’ultimo anno.

«I nostri artigiani del gusto utilizzano materie prime sarde e metodi di produzione tipici che evidenziano il legame con il territorio regionale – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – la genuinità di queste specialità fa bene alla salute, fa muovere l’economia e contribuisce a mantenere alta la bandiera del food regionale nel mondo. Per questo, i prodotti e le imprese della nostra tradizione alimentare, che hanno nella qualità e nell’artigianalità della lavorazione il proprio elemento distintivo, vanno promossi ancora di più.»

La spesa nelle festività natalizie

Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa anche dei consumatori sardi. A dicembre, infatti, il 95,3% della spesa in prodotti alimentari e bevande delle famiglie è costituita da prodotti alimentari e bevande analcoliche e per il restante 4,7%  da bevande alcoliche. In particolare i prodotti più acquistati sono formaggi e latticini con una quota del 6,1% sul totale della spesa in prodotti alimentari e bevande, salumi con il 4,9%, pane con il 4,6% e altri prodotti di panetteria e pasticceria (tra cui rientrano in particolare i dolci da ricorrenza) con il 4,3%, prodotti in cui l’artigianalità rappresenta un importante fattore di qualità.

Confartigianato Sardegna ha stimato una spesa delle famiglie sarde in prodotti alimentari e bevande di 378 milioni di euro, più alta di 60 milioni rispetto al consumo medio mensile. Inoltre, considerato come nella nostra regione una fetta consistente della spesa alimentare sia intercettabile dalle imprese artigiane, si stima che nell’Isola verranno spesi circa 148 milioni di euro per prodotti da forno, salumi, latticini, formaggi, olio di oliva, dolci, gelati, condimenti e alcolici prodotti da artigiani. A livello provinciale si stima una spesa delle famiglie di prodotti alimentari e bevande di 116 milioni di euro di acquisti nel Nord Sardegna (46 di prodotti artigiani), 101 a Cagliari (40 artigiani), 78 nel Sud Sardegna (31 dall’artigianato), 47 a Nuoro (19 artigiani) e 36 a Oristano (14).

«I quasi 400milioni di giro d’affari e l’export in continua crescita – continua Antonio Matzutzi – certificano la qualità delle nostre produzioni alimentari, un patrimonio di bontà, varietà e tradizione unico al mondo. Impariamo a esserne orgogliosi e a difendere, tutti insieme, chi lo produce. In questo modo difendiamo il futuro dei nostri territori, delle nostre famiglie e delle nostre imprese e offriamo opportunità di lavoro per i giovani.»

Imprese e addetti dell’agroalimentare

Sono, come detto, 3.579 le imprese artigiane che operano in Sardegna nel 2019 nella produzione di bevande e prodotti alimentari, in lieve calo rispetto allo scorso anno (- 1% equivalenti a 37 imprese in meno). A livello Nazionale, invece, sono 87.499, con una perdita complessiva di 1.462 unità (-1,6%).

L’analisi territoriale segnala 1.502 imprese artigiane a Cagliari-Sud Sardegna, 1.098 a Sassari-Olbia, 727 a Nuoro e 252 Oristano. Gli addetti artigiani dell’agroalimentare sono 5.733, il 54,4% del totale di tutte le realtà del settore (10.544 lavoratori). Questi numeri pongono la nostra regione al 3° posto tra le regioni con maggiore peso delle MPI italiane del settore. Tra i territori, 1.654 addetti artigiani si trovano nelle province di Sassari-Olbia, 1.387 nel Sud Sardegna, 1.206 a Nuoro, 979 a Cagliari e 507 a Oristano.

L’attacco di Confartigianato alle contraffazioni alimentari e all’abusivismo.

«Da sempre siamo in prima fila contro il “fake food” – sottolinea il presidente di Confartigianato Sardegna – una “rapina”, a livello nazionale, da 7 milioni di euro l’ora e da 60 miliardi di euro l’anno, di centinaia di milioni di euro solo in Sardegna. E’ il business dell’agropirateria, della contraffazione, della frode nei confronti dell’agroalimentare made in Italy, il più clonato nel mondo – rimarca Antonio Matzutzi – si tratta di un vero e proprio “scippo” ai danni del settore, un assalto indiscriminato e senza tregua, dove la criminalità organizzata fa veri affari. I consumatori vengono truffati, i piccoli imprenditori e gli agricoltori dell’agroalimentare derubati – continua – a questo si aggiunge il fatto che ogni anno entrano nel nostro Paese prodotti alimentari “clandestini” e “pericolosi” per oltre 2 miliardi di euro. Poco meno del 5 per cento della produzione agricola nazionale. I sequestri da parte delle autorità competenti italiane negli ultimi due anni si sono più che quadruplicati. E ciò significa che i controlli funzionano, ma il pericolo di portare a tavola cibi “a rischio” e a prezzi “stracciati” è sempre più incombente. Da noi in Sardegna, insieme al maialetto o all’agnello “taroccati”, sono vittime di agropirateria numerosi prodotti tipici sardi come, per esempio, i pomodori, i sughi, l’olio di oliva, i formaggi o i vini.»

I prodotti di eccellenza

Le eccellenze del food made in Sardegna, quelle garantite dai marchi europei DOP e IGP, sono 8 ovvero l’Agnello di Sardegna, il Carciofo spinoso di Sardegna, il Fiore Sardo, il Pecorino Romano e quello Sardo, l’Olio Extra Vergine di Sardegna e lo Zafferano di Sardegna ed i Culurgionis d’Ogliastra, che pongono la nostra isola al 16esimo posto tra tutte le regioni italiane che, tutte insieme, annoverano ben 299 prodotti agroalimentari di qualità. Al 13 marzo 2019, inoltre, in Sardegna sono stati censiti ben 205 prodotti agroalimentari tradizionali, 6 in più rispetto all’anno scorso, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo.

Infine l’appello conclusivo del presidente di Confartigianato ad acquistare prodotti agroalimentari da aziende regolari. «Nel periodo delle feste crescono a dismisura i furbetti che, senza alcuna tutela per i consumatori, vendono prodotti alimentari in maniera totalmente abusiva – chiude Antonio Matzutzi  tutto ciò sottraendo spazi di mercato a chi in maniera onesta rispetta le regole, paga le tasse, subisce i controlli, garantisce buste paga. Alle Autorità preposte, per questo, chiediamo più vigilanza in questo settore e sanzioni per gli abusivi.»

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Le Segreterie di FILCTEM CGIL, FLAEI CISL, UILTEC UIL sollecitano l’assessorato al Bilancio a sostenere la Sotacarbo, una realtà aziendale preziosa per la nostra Regione.

«In un incontro con la Sotacarbo Spa – affermano Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi, rispettivamente Segretari della FILCTEM CGIL Sulcis, FLAEI CISL Sardegna e UILTEC UIL Sardegna – abbiamo appreso che la situazione finanziaria dell’Azienda è critica, perché messa a rischio dal ritardo nei pagamenti da parte del ministero dello Sviluppo economico. L’impresa è costretta ad anticipare milioni di euro per sviluppare i progetti di ricerca che solo dopo anni vengono pagati dalle istituzioni che hanno affidato a Sotacarbo le attività.»

«Sotacarbo è una realtà preziosa per la nostra Regione – aggiungono i segretari delle organizzazioni sindacali – attraverso la ricerca nel settore energetico ha ottenuto riconoscimenti e brevetti internazionali, in un settore dove si confronta con colossi industriali e finanziari. In pochi anni ha raddoppiato gli addetti e impiega fior di ricercatori il cui lavoro dà grandi benefici nel campo delle energie rinnovabili e dello sviluppo di sistemi innovativi per il settore energetico.»

«La Regione Sardegna proprietaria al 50% di Sotacarbo deve definire rapidamente il proseguimento di alcuni progetti di grande valore economico, che sono vitali per questo importante centro di ricerca – concludonoE manuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi -. Queste incertezze sulle future attività di questa piccola ma importante realtà Sarda, rischiano di provocarne il crollo, proprio in un territorio come il Sulcis Iglesiente già martoriato dalla crisi economica. Per questo le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto un incontro urgente all’Assessore al Bilancio e Programmazione Regionale Fasolino, nella speranza che la Regione Sardegna dia il suo contributo a risolvere, una volta per tutte, i problemi che affliggono Sotacarbo Spa ed i suoi dipendenti.»

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Venerdì 13 dicembre, alle ore 17.00, presso la sede dell’ASP sita a Carbonia, in via delle Cernitrici (fronte piscina comunale), sarà presentato ufficialmente il “Progetto cartoline”, al quale Poste Italiane ha dedicato un timbro postale per l’annullo filatelico. Le cartoline sono state realizzate dai ragazzi che frequentano il centro con la supervisione dello scrittore Claudio Moica che ha ideato il progetto. Interverranno alla presentazione: Maria Orecchioni, presidente dell’ASP, Giorgio Matteu, segretario dell’ASP, dott.ssa Gesuina Intilla, responsabile F.F. del Csm di Carbonia, gli operatori del Csm di Carbonia e l’ideatore del progetto Claudio Moica. A seguire saranno messe a disposizione le cartoline annullate con il timbro dedicato ed il ricavato servirà per finanziare tutte le attività dell’associazione. Saranno presenti i funzionari delle poste italiane.

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In occasione delle festività natalizie, la Biblioteca Centrale di viale Arsia, la Mediateca, le sedi periferiche di Bacu Abis, Barbusi, Cortoghiana, Is Gannaus e la Sezione di Storia locale (locali ex Torneria della Grande Miniera di Serbariu) del comune di Carbonjia, saranno chiuse al pubblico dal 23 dicembre 2019 al 2 gennaio 2020.
I servizi riprenderanno regolarmente venerdì 3 gennaio 2020.

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Non c’è pace per l’Autotrasporto in Sardegna. Il nuovo caro traghetti “green” da gennaio 2020 porterà un aumento medio tariffario del 25%, dovuto alla scelta unanime dei principali armatori operanti in Sardegna di utilizzare un costoso carburante che ridurrà le emissioni di zolfo, come richiesto dal Regolamento europeo IMO 2020. Scelta unanime delle compagnie di navigazione anche sul valore da “ribaltare” all’utenza che trasporta merci per rientrare del proprio costo di esercizio: da 5 a 8 €/mt, con stesso importo sulle medesime tratte (ad es. sulla Livorno-Cagliari e sulla Civitavecchia-Cagliari, sia Gruppo Onorato che Grimaldi Group operano identico aumento di 8€/mt), che significa circa 250 € in più ad autocarro o semirimorchio per andare e venire dalla Sardegna e tariffe che lievitano fino a oltre 750€ + Iva per singola tratta (1.500 € + Iva in andata e ritorno).

Tante sono le segnalazioni di protesta ed esasperazione che arrivano in questi giorni dagli autotrasportatori all’Unione di Trasporto FITA della CNA.

«I calcoli sui sovraccosti tariffari restituiscono cifre da capogiro per le aziende artigiane di autotrasporto, che come è doveroso ricordare rappresentano ben il 73% del totale delle imprese in Sardegna – spiega Valentina Codonesu, responsabile regionale CNA FITA -. Abbiamo svolto un approfondimento sui volumi di traffico settimanale, mensile e annuale di diverse nostre aziende, certificando aumenti per centinaia di migliaia di euro all’anno in capo ai singoli operatori, che segneranno una distanza incolmabile dei nostri operatori con le aziende concorrenti della penisola e siderale con la concorrenza europea.»

«Da anni abbiamo fatto nostra la battaglia per la mobilità delle merci da e per la Sardegna e la riduzione dei sovraccosti generati dal dover necessariamente utilizzare i trasporti marittimi – aggiunge Francesco Pinna, presidente CNA FITA -. E in verità ci siamo spesso sentiti soli, come se questo fosse un problema del solo Autotrasporto e non dell’intera economia isolana. Oggi finalmente anche le imprese di altri comparti dialogano con noi riconoscendo che questa è una priorità dell’intero mondo produttivo e dei servizi, e che le rivendicazioni di condizioni di competitività paritarie sono interesse comune e condiviso.»

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Profonda gratitudine e ringraziamento sono stati espressi all’aeronautica militare, questa mattina, dal presidente del Consiglio regionale Michele Pais durante le celebrazioni in onore della Madonna di Loreto che si sono svolte nell’aeroporto militare di Fertilia.

«In un’isola – ha detto Michele Pais – il ruolo dell’aeronautica militare è fondamentale soprattutto per l’operatività dei voli di trasporto umanitario e sanitario d’urgenza e per le missioni di ricerca e soccorso. A voi tutti – ha concluso il presidente del Consiglio regionale – va il ringraziamento mio, dell’Assemblea e di tutti i sardi per il lavoro che quotidianamente svolgete al servizio delle nostre comunità.»

Il legame tra l’Aeronautica militare e la Madonna di Loreto risale al primi decenni del ‘900 quando Papa Benedetto XV, accogliendo i desideri dei piloti della prima guerra mondiale, proclamò la Vergine Maria “Patrona di tutti gli aviatori”.

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Sarà il fondatore del Gruppo Abele e presidente nazionale di Libera don Luigi Ciotti ad inaugurare venerdì 13 dicembre Gergei il Parco della Memoria, un’installazione realizzata da Libera Sardegna con la collaborazione del Csv Sardegna Solidale per ricordare le oltre mille vittime innocenti delle mafie. L’appuntamento è per le 10.00 presso il bene confiscato di Su Piroi, nel corso dell’iniziativa “A scuola di memoria, motore di impegno veicolo di speranza”, inserita nell’ambito del progetto “Le Trame del Mondo” sostenuto dalla Fondazione con il Sud, e durante la quale verrà anche inaugurata la nuova stagione di Scuola & Volontariato, un progetto realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna che vede coinvolti quasi cento istituti superiori di tutta l’isola.

Gergei saranno dunque presenti centinaia di ragazzi, protagonisti dei progetti educativi attivati di concerto con le associazioni di volontariato. Sono infatti novantasei, ad oggi, gli istituti in diversi territori della regione che hanno aderito al protocollo d’intesa siglato tra Sardegna Solidale e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna, con l’attivazione di progetti educativi che fanno perno sui valori quali la giustizia, la solidarietà, l’inclusione sociale, la cittadinanza e l’accoglienza, e sperimentando la pratica del volontariato come forma di apprendimento (formale, non formale e informale), di relazione interpersonale e di servizio. Venerdì a Gergei saranno quindi presentate alcune delle attività già realizzate in diversi istituti dell’isola.

Dedicato alle vittime innocenti delle mafie e ubicato nell’ex pista di go-kart presso il bene confiscato a Su Piroi, il Parco della Memoria è invece composto da oltre mille sagome (1011, per l’esattezza) che rappresentano ciascuna delle vittime innocenti delle mafie e i cui nomi vengono letti il 21 marzo in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Ogni sagoma è alta circa un metro e ottanta e riporta i nomi e una breve biografia di ognuna delle oltre mille vittime innocenti. Il progetto di Libera Sardegna è partito oltre un anno fa. Da luglio scorso è iniziata poi l’installazione delle sagome, che si è conclusa a fine ottobre. Nei giorni scorsi una decina di sagome erano state vandalizzate da ignoti, ma per l’inaugurazione di venerdì i danni saranno riparati.

Quello del Parco della Memoria è uno spazio unico in Italia, in un bene che da tempo è un centro di incontro del volontariato in Sardegna e che ogni estate ospita i campi di impegno e di formazione di Libera. Quello di Su Piroi è infatti uno delle centinaia di beni che, confiscati alla criminalità e grazie alla legge 109/96, si è trasformato in luogo di lavoro, di formazione, di cultura, di accoglienza e servizio.

Il Parco della Memoria ha il pregio di restituire visivamente e fisicamente il dramma di tante vite spezzate, il cui ricordo costituisce una forza che è stata data in eredità a tutti coloro che vogliono combattere per la giustizia e la legalità. Perché, come ha detto don Ciotti, «abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti di chi è stato assassinato e nei confronti delle famiglie. Sono morti ma sono ancora vivi perché le loro speranze devono camminare sulle nostre gambe. Dobbiamo essere noi più vivi, più veri, più coraggiosi per costruire ancora più vita».

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Nel 2018, tra giugno e novembre, si sono verificati eventi atmosferici eccezionali e di tipo calamitoso, come abbondanti piogge, nubifragi e trombe d’aria, perciò numerosi Comuni erano stati costretti ad eseguire opere ed interventi in emergenza.

Le richieste di contributo e la documentazione delle spese sostenute da parte di dieci Comuni sono state esaminate dalla direzione generale della Protezione civile, che, dopo aver effettuato la verifica tecnico-amministrativa, ha dichiarato ammissibile un rimborso complessivo di 775mila euro, deliberato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale. I Comuni beneficiari sono Bosa (28.688 euro); Budoni (147.851); Onifai (15.249); Orosei (32.310); San Nicolò Gerrei (12.381); Sanluri (199.993); Siniscola (225.992); Tiana (42.801); Tuili (34.160); Urzulei (35.599).

«Un segnale di vicinanza politica ed istituzionale alle comunità locali ed agli amministratori che attendevano di essere ristorati e quotidianamente devono fare i salti mortali per far quadrare i conti e garantire i servizi essenziali ai cittadini», ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, delegato in materia di protezione civile, Gianni Lampis.