22 December, 2025

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La commissione “Autonomia”, presieduta da Pierluigi Saiu, è convocata giovedì 26 settembre 2019 alle 11.30. All’ordine del giorno il DL 51 “Disposizioni in materia di enti locali”. Sarà sentito in audizione l’assessore regionale degli Enti locali. Il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge è fissato per giovedì, alle 9,30.

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350 persone a piedi, 25 a cavallo e 30 in bicicletta, hanno percorso ieri il nuovo tratto del Cammino Minerario di Santa Barbara dalla Miniera di Arenas alle Grotte di Su Mannau. Con questa straordinaria partecipazione di cittadini la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbnara ha partecipato alla Settimana Europea deòòa Mopbilità Sostenibile.
In occasione della grande escursione, il sindaco di Flumininaggiore, Marco Corrias, ed il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, hanno scoperto il cippo nei pressi della bella chiesetta di Santa Barbara, hanno annunciato l’apertura della posada per ospitare i pellegrini nel villaggio di Arenas e hanno presentato gli interventi realizzati recentemente dal comune di Fluminimaggiore e dai lavoratori della Fondazione che hanno consentito di rendere nuovamente fruibile per i pellegrini e per tutti i cittadini la vecchia strada sterrata che dalla miniera di Arenas conduce alla sorgente di Pubusinu ed alla miniera di Gutturu Pala.

L’intera manifestazione è stata seguita da una troupe della Rai che, con la regia del giornalista Alfredo Di Giovampaolo, realizzerà un servizio per la trasmissione Cammina Italia di Rai News24; un’altra grande occasione generata dal Cammino Minerario di Santa Barbara per promuovere il territorio a costo zero.

 

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Pochi giorni fa, a Carbonia, era stato segnalato un pericolo alla circolazione stradale: intorno alle ore 20.00 del 7 settembre era giunta alla centrale operativa del comando compagnia di Carbonia, la segnalazione di un automobilista che, in via dell’Ospedale, qualcuno, forse per gioco, aveva teso un cavo elettrico legandolo da una parte all’altra della carreggiata, a circa un metro di altezza, provocando seri pericoli alla circolazione stradale. L’automobilista segnalava la pericolosità del tratto stradale per la forte intensità di traffico, interessato soprattutto dalla presenza non solo di mezzi pubblici e privati ma anche di ciclomotori e biciclette. Sul posto sono intervenuti immediatamente una pattuglia di primo intervento 112 e i carabinieri della stazione di Carbonia che, dopo aver rimesso in sicurezza il tratto di strada, hanno avviato scrupolosi accertamenti investigativi, risalendo all’autore del folle gesto. Stamane, infatti, i carabinieri della compagnia di Carbonia, nell’ambito di un servizio ad ampio raggio, hanno identificato la giovane 21 enne, S.J., presso il campo nomadi autorizzato di via del Minatore, denunciandola per il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti.
Il servizio di controllo è poi proseguito con le ispezioni degli altri campi nomadi. In particolare a Caput Aquas i carabinieri hanno accertato che A.D. aveva accantonato in quell’area diverso materiale ferroso senza alcuna autorizzazione allo stoccaggio. La donna è stata deferita per attività di gestione di rifiuti non autorizzata e tutta l’area è stata sottoposta a sequestro. Nel corso del servizio sono stati complessivamente controllati due campi nomadi controllato diversi veicoli e identificate 84 persone.

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«Dobbiamo riscoprire Dio che è aperto, non distratto e ci ascolta. È lui che ci invita a essere una comunità solidale. Così come fece San Nicola che donò un po’ del suo e non restò indifferente verso il prossimo.»

Con queste parole, ieri nella chiesa dedicata al patrono di Pozzo San Nicola, l’arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba, si è rivolto ai numerosi fedeli presenti in chiesa per l’ultima giornata della festa.

Festeggiamenti che hanno coinvolto l’intera borgata e non solo. Erano in tanti, infatti, i rappresentanti dei piccoli centri della Nurra che non sono voluti mancare, portando la loro testimonianza di fede e la bandiera del loro patrono. Davanti al simulacro del santo, portato in processione da volontari, il priore di Pozzo San Nicola Paolo Pilo quindi la confraternita stintinese della Beata Vergine della Difesa con il priore Nico Schiaffino, alla sua prima uscita ufficiale. Sempre presente, poi, la banda musicale “Luigi Canepa” che da anni accompagna tutti gli eventi religiosi stintinesi.

Il sindaco di Stintino, Antonio Diana, ha salutato il priore uscente che, a breve, cederà lo stendardo del santo patrono a tre prioresse: le sorelle Luisella, Sabrina e Barbara Mercurio.

La messa è stata concelebrata dall’arcivescovo di Sassari e dal rettore del seminario diocesano, don Andrea Piras, parroco di Stintino, sino a qualche settimana fa. Al suo posto, domenica 29 settembre, durante la messa delle ore 18.00, subentrerà don Daniele Contieri.

La funzione religiosa, infine, è stata animata dalla corale “Luigi Canepa” di Sassari, diretta dal maestro Luca Sirigu.

I festeggiamenti in onore del patrono della borgata, che chiudono gli appuntamenti delle feste stintinesi iniziate con la festa grande della Beata Vergine della Difesa, hanno preso il via venerdì con la sagra della pecora e ha fatto registrare un successo di pubblico e buon gustai. Quindi ancora, musica folk con Amigghi in festha, intrattenimento per bambini, una serata musicale tributo a Fabrizio De Andrè con il gruppo Banditi e Campioni e la comicità di Uccio de Santis sono stati gli altri ingredienti della tre giorni che si è chiusa appunto domenica 22 settembre.

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Dopo l’edizione del 2014 vinta al PalaSerradimigni, la Dinamo Banco di Sardegna, battendo in finale e dopo un tempo supplementare, la Reyer Venezia per 83-80, si è aggiudicata la Zurich Connect Supercoppa 2019, la seconda della storia, dopo quella vinta nel 2014 a Sassari. Tra i tanti i complimenti, la Dinamo ha ricevuto quelli del presidente del Comitato regionale Fip, Bruno Perra.

«La Dinamo Banco di Sardegna è diventata sempre più l’immagine della Sardegna nel mondo. Quella vinta contro la Reyer Venezia, dopo un tempo supplementare, è stata davvero una partita emozionante. In campo si è visto un gruppo che non ha mai mollato e che, nelle fasi decisive della sfida, ha messo in campo tutto, soprattutto il cuore. A nome mio, dei consiglieri, dei collaboratori del Comitato e di tutto il movimento cestistico isolano, faccio i complimenti al presidente Stefano Sardara, alla società, al coach Gianmarco Pozzecco, al suo staff, alla squadra e a tutti i collaboratori, per aver regalato alla Sardegna sportiva, a distanza di pochi mesi dal successo nella FIBA Europe Cup, nuove emozioni e aver firmato una meravigliosa impresa.»

 

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«La vittoria della Supercoppa non è solo una conquista sportiva ma è un grande segnale di rivincita, una prova di carattere ed un motivo di orgoglio per la Sardegna intera.»

Il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, esulta per il risultato positivo della Dinamo che ieri notte, al PalaFlorio di Bar, ha battuto l’Umana Reyer Venezia, conquistando l’ambito trofeo.

«La nostra squadra di basket – ha detto il presidente del Consiglio regionale – ha il carattere e l’orgoglio del popolo sardo che non si arrende davanti alle difficoltà. Bravi ragazzi, vi aspettiamo in Consiglio, siamo fieri di voi.»

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In Italia sono 600.000 le persone che soffrono di Alzheimer e che si trovano a confrontarsi, ogni giorno, con un progressivo declino della memoria e delle capacità cognitive, fino all’impossibilità di portare a termine persino i compiti più semplici.

Numeri importanti di un fenomeno che però ha anche un altro volto: quello dei familiari che, in molti casi, si fanno carico in prima persona dell’assistenza al loro parente. Un’attività spesso svolta in maniera informale, che per un abitante della Sardegna su cinque (20%) ha il suo impatto più forte, provante, e complesso da gestire, sulla sfera psicologica ed emotiva.

Lo rileva l’ultima ricerca dell’Osservatorio di Reale Mutua sul welfare che, in occasione del mese dell’Alzheimer, ha accesso un faro sui caregiver e su come i sardi percepiscano l’assistenza da loro prestata, tra ruoli, difficoltà e bisogni di fronte alla patologia.

Oltre agli impatti psicologici, per un ulteriore 19% di sardi preoccupano le ripercussioni sulle disponibilità economiche derivanti dai costi di cura e assistenza. Dati che trovano conferma in una ricerca Censis-Aima (Associazione italiana malattia di Alzheimer), che ha quantificato a livello nazionale i costi diretti dell’assistenza in oltre 11 miliardi di euro, di cui il 73% a carico delle famiglie. Un costo annuo medio, per paziente, di oltre 70.000 euro, comprensivo dei costi a carico del SSN, di quelli che ricadono sulle famiglie e di quelli indiretti, come i mancati redditi da lavoro percepiti dai pazienti o gli oneri di assistenza dei caregiver.

L’aspetto più difficile da gestire assistendo un familiare affetto da Alzheimer è il cambiamento irrevocabile nella persona e nella relazione (29%), seguito dalla sua regressione psichica (20%) e dal rischio che il paziente possa far male a se stesso o agli altri (19%).

Ma quali sono, nella percezione dei sardi, i campanelli d’allarme del manifestarsi della malattia? I più caratteristici sono l’incapacità di svolgere azioni abituali (27%) e il disorientamento spazio-temporale, che si manifesta ad esempio con lo smarrirsi per strada (22%). Vi sono anche la dimenticanza dei nomi dei familiari (20%) e l’incapacità di ricordare posizioni di oggetti dentro casa (17%).

Quali sono le realtà e i soggetti che i sardi, in generale, percepiscono come più attivi sul fronte dell’Alzheimer? In primo luogo, le strutture e le cliniche private (27%) e i servizi del Sistema Sanitario Nazionale (27%). Seguono le associazioni nazionali o territoriali (10%). Quanto a specifiche attività sul territorio dedicate all’assistenza ai malati di Alzheimer, il 69% dei sardi afferma di non conoscere progetti a riguardo.

Per sostenere l’attività dei caregiver, due abitanti della Sardegna su tre opterebbero per servizi di assistenza domiciliare (69%), magari integrati da attività presso centri diurni (37%) o comunque attività dedicate durante il giorno (24%). Oltre un sardo su quattro vede inoltre una soluzione efficace nella flessibilità oraria (27%), che permette di conciliare la cura del proprio caro con l’attività lavorativa, senza dovervi rinunciare.

Per affrontare e gestire con efficacia gli impatti psicologici, l’82% dei sardi si rivolgerebbe infine a uno psicologo o psicoterapeuta, magari ricorrendo ad associazioni dedicate. Un ulteriore 8% andrebbe invece dal medico di base.

«L’Alzheimer ha un forte impatto sulle famiglie in termini di costi, oneri di assistenza e cura e anche, come confermato dal nostro Osservatorio, carichi psicologici ed emotivi – commenta Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand di Gruppo -. Se guardiamo ai trend demografici, i dati ci dicono che in Italia ci sono 13,8 milioni di ultra 65enni, il 23% della popolazione, ed è in corso un continuo fenomeno di invecchiamento. È quindi importante affiancare le famiglie, che in gran parte fanno fronte da sé ai compiti di assistenza, con soluzioni di welfare dedicate. Noi di Reale Mutua mettiamo a disposizione strumenti specifici che offrono un supporto concreto per gestire le diverse necessità e urgenze che possono verificarsi nella vita quotidiana: a partire dai prodotti Long Term Care che proteggono dal rischio di non autosufficienza, passando per i servizi di tutoring medico personalizzato per fornire informazioni e consigli utili, al supporto psicoterapeutico, alle sedute di orientamento e counseling, fino a servizi pratici come la consegna della spesa a domicilio e alle diverse prestazioni di assistenza domiciliare, che possono sostenere e affiancare l’operato del caregiver.»

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Si aggiunge un altro tassello al progetto di valorizzazione del cuore del centro storico di Sant’Antioco, Piazza De Gasperi, luogo di attrattive storico-culturali con la Basilica e le Catacombe e di servizi consacrati alla cultura con il Palazzo del Capitolo. Ed è proprio su questo versante che si concentra l’ultima azione della Giunta comunale guidata dal sindaco Ignazio Locci: la messa in sicurezza e il ripristino della facciata del Palazzo del Capitolo, edificio attiguo alla Basilica di Sant’Antioco Martire (anch’essa interessata da importanti lavori), in cui trovano spazio la Biblioteca Comunale, una sala convegni e un’ampia sala mostre. A queste opere strutturali, inoltre, si sommano l’installazione di tre condizionatori negli spazi interni e di nuovi computer nei locali dedicati alla biblioteca comunale.

«Stiamo portando avanti il nostro lungo e impegnativo percorso per ridare la centralità che merita alla culla del centro storico antiochense – commenta il sindaco Ignazio Locci – il Palazzo del Capitolo mostrava evidenti segni di usura del calcestruzzo e dei cornicioni. Da qui la decisione di mettere mano interamente alla facciata, recuperando le parti ammalorate e provvedendo anche alla ritinteggiatura. Ma non solo: nei giorni scorsi abbiamo avviato l’installazione di tre condizionatori nelle sale interne del Palazzo: due dei quali nella sala convegni. Un intervento, questo, atteso da tempo: quella sala, infatti, viene utilizzata dalle associazioni culturali, dalle scuole e da liberi cittadini e purtroppo era sprovvista di condizionatori che rendessero gli spazi accoglienti soprattutto nella stagione invernale, quando il freddo si fa pungente.»

Esprime soddisfazione anche l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau: «La ristrutturazione del Palazzo del Capitolo è un passaggio importante nel nostro programma di riqualificazione del centro storico – spiega l’assessore – non dimentichiamo che la struttura è collegata alla Basilica, sulla quale attualmente sono in corso importanti opere di restauro e adeguamento, in parte finanziate dal Comune, in parte dalla Conferenza Episcopale Italiana. Nel frattempo si porta avanti anche il progetto che prevede la “cancellazione” definitiva del cosiddetto “buco” di Piazza De Gasperi, dove sorgerà una nuova piazza, restituendo, di conseguenza, quelle aree ai cittadini».

 

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Sabato 28 e domenica 29 settembre 2019 arriva a Marrubiu la prima edizione di Zuradili – Sardinia BeerBQ Festival, evento unico nel suo genere dedicato agli amanti del barbecue e delle birre artigianali sarde. La manifestazione promossa da Le Strade della Birra e dalla Consulta delle Attività Produttive Marrubiu si svolgerà ai piedi del Monte Arci nella splendida cornice del Parco di Zuradili e vedrà protagonisti 8 birrifici e beerfirm, oltre 50 birre artigianali e 5 BBQ Team provenienti da tutta l’isola.

I birrifici: Tholos Brewery e Brewpub Trulla da Nuoro, Terrantiga da San Sperate, Harvest Sardinian Craft Beer da Settimo San Pietro, BAM – Birrificio Artigianale Mogorese da Mogoro, La Volpe ed il Luppolo da Simaxis, Marduk Brewery da Irgoli, infine, Brew Bay Beer da Quartu Sant’Elena.

I BBQ Team: Ferro Fumante, unico smoke truck in Sardegna, Brebeiburger Street Food, Is Arrostidorisi di Arborea infine Ellusu e Salsamenteria da Cagliari.

Grande spazio agli approfondimenti culturali, previsto infatti per domenica 29, alle ore 12.15, un laboratorio sulle tecniche di cottura più rappresentative del BBQ americano, curato dall’Associazione Shardana BBQ Team. Cotture dirette, indirette, low & slow ed affumicature saranno le tecniche protagoniste di questo evento con dimostrazioni pratiche e assaggio di tre preparazioni realizzate abbinate a altrettante birre artigianali dei birrifici presenti al festival.

Sempre domenica dalle ore 12.00 l’associazione Brasseria dei Giudicati di Cagliari organizzerà una cotta pubblica dimostrativa per avvicinare gli appassionati al mondo della birrificazione casalinga.

Non mancherà la musica live con Ride Gorilla spettacolo elettropunk che Luca Martelli (batterista di Litfiba, Giorgio Canali & Rossofuoco e Mezzosangue) sta proponendo in giro per l’Italia. Una performance inedita con le più famose canzoni mixate in tempo reale e suonate solo con la batteria. A completare la proposta musicale il dj set curato da Radio Studio 2000.

La manifestazione si svolgerà in concomitanza con l’8ª edizione di Exponeusu, la fiera delle attività produttive e commerciali di Marrubiu.

Appuntamento fissato per Sabato 28 Settembre dalle ore 18.00 e domenica 29 settembre dalle ore 11.00, Parco di Zuradili – Marrubiu. L’ingresso alla manifestazione è gratuito.

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Una diagnosi genetica di una forma specifica di Parkinson-Demenza che, per il possibile trattamento terapeutico di precisione personalizzato che può essere adottato nei pazienti, conferma la Clinica Neurologica dell’Aou di Sassari tra le strutture di livello internazionale. Lo studio, una serie di “ragionamenti clinici sequenziali”, in pratica un algoritmo, che ha portato a fare questa precisa diagnosi genetica è stato pubblicato nei giorni scorsi su Neurology, la prestigiosa rivista scientifica internazionale dell’American Academy of Neurology degli Stati Uniti.

Il lavoro, firmato anche da alcuni studiosi spagnoli, ha come autori principali Daniele Urso, specializzatosi qualche mese fa in Neurologia a Sassari, attualmente ricercatore presso il King’s College di Londra; il dirigente medico dell’unità operativa complessa della Clinica Neurologica dell’Aou di Sassari, Renato Ortu, attuale responsabile del servizio di Neuropsicologia della Clinica, e il docente Gian Pietro Sechi, direttore della Clinica Neurologica sassarese.

La diagnosi genetica di una forma specifica di Parkinson-Demenza è stata fatta dall’unità operativa complessa di Clinica Neurologica della Aou di Sassari su un gruppo familiare di 9 persone adulte di entrambe i sessi. Si tratta di soggetti seguiti da anni in varie strutture neurologiche della Sardegna, per quadri clinici apparentemente diversi, diagnosticati alcuni come malattia di Parkinson, altri come Demenza, altri ancora come tremore di non chiara natura. In 5 di questi individui è stata documentata la duplicazione completa del gene SNCA, che codifica per una proteina chiamata alpha-synucleina che, quando malripiegata e malfunzionante, è noto avere un ruolo essenziale nel provocare alcune forme di malattia di Parkinson e di Demenza.

«Nell’articolo pubblicato sulla prestigiosa rivistaspiega il professore Gian Pietro Sechi proponiamo uno schema logico sequenziale, basato sul corretto uso e sulla corretta interpretazione dei principali segni clinici rilevati nei pazienti e della storia familiare degli stessi, al fine di poter arrivare a fare diagnosi di questa specifica patologia nella maniera più semplice e rapida possibile. Nella pratica clinica, una precisa diagnosi eziologica basata su informazioni di natura genetica, come in questi pazienti, consente la possibilità della cosiddetta “Medicina di Precisione”.»

Si tratta, in sostanza, così come è stata definita nel 2015 dall’allora Presidente degli Stati Uniti Barak Obama, di «una nuova era della Medicina, capace di offrire il giusto trattamento al momento giusto». E così, per quanto riguarda il gruppo di persone affette da questa forma di Parkinson-Demenza individuato dalla Clinica Neurologica dell’Aou di Sassari, la medicina di precisione, riprende il docente, «può consentire un trattamento di precisione personalizzato tramite il Salbutamolo, in aggiunta o sostituzione dei trattamenti sintomatici usati di solito. Il Salbutamolo – prosegue è un farmaco selettivo su definiti recettori adrenergici, usato di solito in ambito medico come anti-asmatico. Questo farmaco, è stato dimostrato, se somministrato precocemente, in fase pre-sintomatica, negli individui con questa alterazione genetica, può essere in grado di prevenire o ritardare per lungo tempo sia la comparsa della malattia di Parkinson che la Demenza».

Al momento questo tipo di diagnosi genetiche vengono svolte a Milano, a Londra e in Spagna. La Clinica neurologica dell’Aou di Sassari, con Cagliari, è uno dei due hub neurologici presenti in Sardegna.

«Il nostro obiettivoafferma il professore Gian Pietro Sechi – è poter arrivare a fare in maniera routinaria diagnosi a elevata complessità, attraverso l’implementazione e l’aggiornamento di strumenti di diagnosi, di laboratorio, in ambito genetico e immunologico, delle neuroimmagini, anatomopatologico e neurofisiologico.»

Per il professore si dovrebbe puntare anche alla riattivazione della scuola di specializzazione in Neurologia, non più scuola autonoma da circa due anni per la presenza di un solo docente (ne sarebbero necessari due). «La presenza di una scuola di specializzazione è indispensabilechiude Gian Pietro Sechiperché tutto il patrimonio di esperienze e conoscenze in ambito neurologico che è stato costruito a Sassari nel tempo non vada disperso».