22 December, 2025

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«I bambini hanno il diritto di vivere l’infanzia nel rispetto della loro fragilità. I piccoli devono fare un percorso educativo consono alla loro età e rispettoso dei loro diritti. E’ compito delle Istituzioni tutelarli e vigilare affinché non siano sfruttati anche a fini economici.»

La Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Grazia Maria De Matteis, in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, sottolinea il ruolo di vigilanza che devono avere anche le Istituzioni regionali nella salvaguardia dei diritti dei bimbi.

«Soprattutto, in una Regione come la nostra – dice la Garante – dove l’abbandono scolastico è tra i più alti d’Italia è necessario compiere tutte quelle azioni per prevenire ed arginare il lavoro minorile. Il 12 giugno è una giornata di riflessione per l’intera società: adottiamo le misure necessarie per debellare la manodopera infantile.»

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Ieri, 10 giugno, a Carbonia, è stata celebrata la festa della Marina Militare, una delle quattro forze armate della Repubblica Italiana, insieme a Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri.

L’Associazione locale dei Marinai d’Italia ha celebrato l’evento deponendo una corona d’alloro in prossimità del monumento ai Caduti del Mare in piazza dei Marinai d’Italia.

Una cerimonia solenne alla presenza del vicesindaco Gian Luca Lai e del parroco di San Ponziano, don Andrea Zucca.

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Esiste in Sardegna un enorme potenziale rappresentato dalla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Negli ultimi dieci anni sono stati effettuati nell’isola circa 292 mila interventi di ristrutturazione edilizia abitativa, ma ci sono ancora oltre 415mila abitazioni sarde non hanno visto alcuna attività di manutenzione straordinaria. È un dato molto significativo, visto che nella nostra regione il 42% delle abitazioni (296mila su un totale di circa 707mila) insiste su edifici costruiti prima degli anni Settanta e ha quindi più di 50 anni. Delle circa 126mila abitazioni che versano in uno stato di conservazione mediocre o pessimo, circa 80mila (il 63%) non è stato oggetto di alcun intervento (la media italiana è del 57%) e soltanto l’8% ha beneficiato di interventi su elementi strutturali. Per non contare il patrimonio edilizio pubblico: su circa 1.627 edifici scolastici presenti in Sardegna (tra scuola primaria e secondaria) il 52% è stato costruito prima del 1975. Si tratta di circa 840 edifici, molti in cemento armato, che necessitano di un monitoraggio e di una manutenzione continua.

In base al report della Cna Sardegna il 42% delle abitazioni dell’isola (296 mila su un totale di circa 707 mila) insiste su edifici costruiti prima degli anni Settanta ed ha quindi, oggi, più di 50 anni. Se si riflette sul ciclo di vita degli edifici questa percentuale assume un significato ancora maggiore: l’aspettativa di vita media delle componenti di un edificio è infatti pari a circa 60 anni. Ne consegue che il patrimonio edilizio regionale andrebbe come minimo monitorato costantemente.

Circa il 18% delle unità abitative sarde è stimato in stato di conservazione mediocre (16%) o pessimo (1,6%). Nel complesso si tratta di 126 mila abitazioni con evidenti necessità di riqualificazione. Di queste, considerando l’ultimo decennio, il 63% (circa 80mila) non è stato oggetto di alcun intervento (la media italiana è il 57%) e solo l’8% ha beneficiato di interventi su elementi strutturali. Nel complesso su 707mila abitazioni occupate quelle interessate da interventi sono state il 41%, contro una media nazionale del 48%.

Ma il tema delle vetustà degli edifici riguarda anche il patrimonio edilizio pubblico. Di grande interesse, ad esempio, è il tema degli edifici scolastici. Una stima della CNA indica che su un totale di circa 1.627 edifici scolastici presenti in Sardegna (scuola primaria e secondaria) il 52% sia stato costruito prima del 1975: si tratta di circa 840 edifici, molti in cemento armato, che necessiteranno di una sempre maggiore controllo e di un monitoraggio continuo.

Ma qual è il potenziale residuo del mercato della ristrutturazione in Sardegna? A questa domanda risponde il report della Cna Sardegna che ha messo a confronto i dati sulle ristrutturazioni edili registrate nell’isola con quelli sullo stato di conservazione del patrimonio edilizio in Sardegna.

In Sardegna nell’ultimo quadriennio le abitazioni ristrutturate nell’isola sono state circa 119 mila, di cui 44mila nella provincia metropolitana di Cagliari e 39mila a Sassari. Nello stesso periodo l’ammontare degli investimenti in rinnovo abitativo in Regione è stato circa 3,2 miliardi di euro, per un valore medio di 26.500 euro ad intervento. Considerando che, tra le 415mila abitazioni che negli ultimi dieci anni non hanno usufruito di interventi di rinnovo circa 80mila sono stimate in pessimo o mediocre stato di conservazione, si ottiene un potenziale residuo di circa 2,1 miliardi di euro del mercato della manutenzione straordinaria in Sardegna, che corrispondono, considerando l’impatto occupazionale diretto e indotto, a circa 32mila addetti.

Nel dato sugli investimenti – evidenzia il report della Cna – sono inclusi anche i lavori che hanno interessato le parti comuni degli edifici plurifamiliari. Se si assume un’incidenza media di circa il 15%, il valore medio per intervento nella singola abitazione scende a circa 22mila euro e la stima del potenziale residuo della riqualificazione abitativa (senza i lavori condominiali) si abbassa a circa 1,8 miliardi (27mila addetti). Va inoltre considerato – evidenzia l’associazione artigiana – che questa stima si basa sulle tipologie più diffuse di ristrutturazione che hanno interessato le case sarde nell’ultimo quinquennio, ossia, interventi spiccioli mirati a sostituire elementi fabbricativi, impianti guasti o a migliorare l’aspetto estetico.

«In questi ultimi anni il numero di abitazioni coinvolte e le somme complessivamente investite è stato sicuramente rilevante – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di Cna Costruzioni -: se da una parte il potenziale per la rigenerazione edilizia e immobiliare risulta ancora consistente, dall’altra va riconosciuto come non esista un vero e proprio progetto di riqualificazione del tessuto immobiliare sardo, ma piuttosto una polverizzazione di interventi spiccioli. Se nei prossimi anni il patrimonio abitativo sardo fosse interessato da interventi più mirati ed efficaci (ad esempio in ambito di efficienza energetica), o inseriti in progetti più organici, specialmente in ambito urbano (interventi nei condomini e riqualificazione urbana) non solo il risultato (in termini estetici e funzionali) sarebbe migliore, ma il potenziale del mercato potrebbe essere ben superiore di quanto ivi stimato. Occorre – concludono i vertici di CNA – garantire tassi di ristrutturazione più elevati e più strutturali e soprattutto sostenere l’ammodernamento del patrimonio pubblico e privato con le nuove “tecnologie intelligenti”

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«Quanto sta accadendo ai lavoratori del Porto Canale di Cagliari, oltre 200 che rischiano i licenziamenti collettivi e ai quali manifestiamo vicinanza e solidarietà, non può essere trascurato né sottovalutato. Perché alla vertenza dei lavoratori portuali è legato anche il sistema dell’esportazione dei prodotti sardi.»
A sostenerlo sono Emanuele Madeddu, segretario Filctem Sardegna Sud Occidentale; Lorenzo Mallica, segretario della Femca Cisl Medio Campidano; e Pier Luigi Loi, segretario Uiltec Uil.
«Come avviene per il settore delle ceramiche, è il caso della Ceramica Mediterranea operante nel Medio Campidano, che rischiano di vedere compromesso tutto il settore export proprio a causa della crisi che sta investendo l’ambito portuale. Giusto per fare un esempio si profilano rincari che arrivano anche al 30 per cento, soprattutto per destinazioni che comprendono Canada, Israele ma anche Taiwan, Americhe e Grecia dove le tariffe sono già raddoppiate – si legge in una nota -. Per questo motivo è necessario che si costituisca un fronte comune tra le diverse organizzazioni e le istituzioni si adoperino per affrontare la problematica in maniera globale, tenendo conto del fatto che, col perdurare della situazione di incertezza, ai 200 lavoratori portuali potrebbero sommarsene altri se non ci dovessero essere soluzioni tali garantire la movimentazione delle merci e assicurare alle aziende sarde che si occupano di esportazione di vedere i propri prodotti consegnati nei tempi stabiliti e previsti dalle commesse.»

Emanuele Madeddu.

 

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Trasferta positiva per la delegazione della Yama Arashi Dojo Club Ju Jitsu di Carbonia a Livorno, composta da 4 atleti guidati dal maestro Amos Muscheriin occasione della 41ª Coppa Zen, valevole come campionato italiano della World Ju Jitsu Kobudo Security Association. Domenica 90 giugno, gli atleti si sono cimentati in diverse competizioni, conquistando diverse medaglie. Federico Pusceddu, campione italiano lotta a terra senior over 90 kg, Alessandro Pirellas campione italiano lotta a terra senior -74 kg, Eleonora Zulli argento nella lotta a terra senior over 90 kg, Michela Casu argento kata mani nude categoria marroni/nere, Michela Casu ed Alessandro Pirellas argento enbu categoria marroni/nere,Michela e Federico bronzo Enbu categoria marroni/nere.

E’ stato un weekend impegnativo, perché sabato 8 giugno, nel quartier generale della WJJKSA, di fronte al massimo grado al mondo di Ju Jitsu il soke Maurizio Silvestri, si sono svolti gli esami per i passaggi di grado e qualifiche, nel corso dei quali Federico Pusceddu ha conquistato la cintura nera primo dan di Ju Jitsu, Alessandro Pirellas e Michela Casu hanno acquisito la qualifica di istruttore di primo livello.

«Si tratta di un altro importante passo per la crescita della scuola – ha detto il maestro Amos Muscheri – oltre agli ottimi risultati in gara considerato che gareggiavamo nelle categorie più alte, gli esami che i ragazzi hanno sostenuto, dimostrano che la costanza e l’impegno ripaga sempre, sono valori aggiunti che giovano a tutti i componenti della scuola.»

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Il Rotary Club di Carbonia illustrerà nel corso di una conferenza stampa, mercoledì 12 giugno, alle 12.30, nella sala riunioni dell’Istituto “S. Satta” della Scuola Primaria di via Mazzini, a Carbonia, il programma dell’esercitazione velica dimostrativa “Inspiration Sea” che si svolgerà sabato 15 giugno, dalle 9.00, nel porticciolo turistico di Calasetta.

Il Rotary Club Carbonia, da sempre molto attento alla formazione delle Nuove Generazioni, con l’intenzione di avere un massiccio coinvolgimento di giovani ai quali trasmettere i valori del Rotary nel suo operato a livello internazionale, con la collaborazione della Lega Navale Sezione Sulcis ha attuato il Progetto Mare-Vela, con l’obiettivo di promuovere nei Giovani la visione del mare, non solo come balneazione nella stagione estiva, ma come approfondimento della conoscenza e delle opportunità che il medesimo può offrire, in specie se legato anche all’uso della Vela, quale complemento che possa suscitare una maggiore consapevolezza ed interesse del territorio e della cultura locale.

In particolare l’utilizzo della barca a vela e l’ambientazione diversa dalla spiaggia dovrebbe portare i giovani coinvolti nell’attività, ad apprendere le nozioni a tutela dell’ambiente, nonché iniziare a conoscere ed apprezzare l’ambiente marino, come autentica risorsa per la vita. Inoltre un percorso con la vela dovrebbe o potrebbe incidere, nell’apprezzamento del lavoro comune, maturando nei giovani i benefici dello stare insieme per raggiungere un medesimo fine, abituandoli a condividere gioie e avversità fino ad indirizzarli alla collaborazione. L’esperienza di operare all’interno della barca per raggiungere il medesimo obiettivo dovrebbe consolidare il rispetto verso gli altri e, in occasione della partecipazione a piccole manifestazione veliche, dovrebbe consolidare la passione per l’impresa, maturare il gusto dell’impegno, del dare il massimo di se stessi per sperimentare la gioia dell’avventura, che educa alla vita, così come fin dall’antichità è stata metaforicamente descritta la relazione esistente con il mare.

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, lo Sportello comunale di InformaLavoro Informaorienta ed Eurodesk, un nuovo servizio offerto dal comune di Sant’Anna Arresi realizzato in collaborazione con la Cooperativa Feminas.
Un punto di informazione utile per ragazzi, adulti, anziani, studenti, giovani imprenditori, disoccupati. Le funzioni svolte sono molteplici e si articolano in diversi campi.
Si tratta di un servizio finalizzato a supportare i cittadini nel prendere decisioni autonomamente e il più possibile consapevoli, aiutandoli a realizzare le loro aspirazioni, attraverso le modalità che meglio si adattano alle loro abilità, talenti e possibilità.
La funzione dell’Informalavoro/Informaorienta è quella di offrire un’informazione trasversale, che potenzialmente possa soddisfare le necessità conoscitive dei cittadini, permettendo loro un migliore inserimento nella vita sociale tramite l’aumento della consapevolezza delle potenzialità individuali supportando percorsi di autonomia, promuovendo opportunità di crescita e di partecipazione.
Lo sportello, infatti, offre servizi di consulenza gratuita mirati alla realizzazione del proprio progetto formativo e professionale.
I cittadini che desiderano una consulenza di orientamento formativo, lavorativo e bilancio delle competenze, oppure altre informazioni possono rivolgersi all’operatore dello sportello negli orari di apertura al pubblico oppure su appuntamento.
Il Servizio ha sede presso Sa Scola Beccia, sita in via Cagliari n.° 15.
Gli orari di apertura dello sportello sono il lunedì ore 10.00-13.00 ed il venerdì ore 15.00 -18.00.

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Si rinnovano anche quest’anno lo scambio culturale e il gemellaggio tra i due comuni di Carbonia e Oberhausen.

Dal 13 al 28 luglio 2019 14 ragazzi tedeschi saranno ospiti delle famiglie di Carbonia, che contraccambieranno l’accoglienza ricevuta dai nostri studenti la scorsa estate in Germania.

7 ragazzi tedeschi hanno già trovato ospitalità, ma occorre trovare famiglie disponibili per altri 7 studenti al fine di favorirne l’inserimento all’interno del nostro tessuto sociale, consentendo loro di poter vivere e conoscere appieno le nostre tradizioni e radici storiche.

A tal proposito, l’Amministrazione comunale e la Pro Loco invitano le famiglie disponibili a ospitare i ragazzi a comunicare la propria adesione all’indirizzo email acorda@comune.carbonia.ca.it o al numero di telefono 0781 694266.

Il progetto di scambio culturale tra Carbonia e Oberhausen, denominato “Multi”, unisce gli studenti – dai 14 anni ai 17 anni di età – residenti nelle due città minerarie.

L’ospitalità prestata darà diritto a partecipare allo scambio culturale che si svolgerà il prossimo anno, quando i ragazzi di Carbonia visiteranno la Germania.

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La nuova legislatura inizierà il 2 luglio 2019 a Strasburgo con l’elezione del nuovo Presidente del Parlamento europeo. Una nomina che dà il via al processo di rinnovamento di tutte le maggiori cariche della UE sulla base, anche, dei risultati delle elezioni europee del 23-26 maggio a cui hanno partecipato più di 200 milioni di cittadini.

La grande notizia delle elezioni è stata l’aumento della partecipazione – dal 42,61% del 2014 al 51% del 2019 – ed una maggiore pluralità e rappresentanza femminile nell’emiciclo: le eurodeputate sono circa il 39% contro il 36% determinato dai precedenti comizi. Ora si apre il momento decisivo in cui questi risultati devono aiutare a determinare la leadership delle principali istituzioni dell’Unione europea.

Questo processo inizierà il 2 luglio con la prima plenaria della legislatura e un tema sul tavolo: l’elezione del Presidente del Parlamento europeo, con un mandato di due anni e mezzo. Fino ad allora, gli eurodeputati eletti non prenderanno possesso del loro seggio, il loro mandato di cinque anni inizierà quindi alle 10.00 del 2 luglio.

Come viene eletto il Presidente del Parlamento europeo?

La prima sessione plenaria sarà presieduta dal Presidente uscente, Antonio Tajani (PPE, IT), che darà il via alla votazione per la nomina del suo successore. Può presentarsi all’investitura di Presidente ogni deputato appoggiato da un gruppo politico o da una ventesima parte della Camera (38 deputati). I membri del Parlamento dovranno depositare in un’urna una scheda con il proprio voto, che è segreto.

Il nuovo Presidente ha bisogno della maggioranza assoluta dei voti per essere eletto, ossia di 376 suffragi, se questa non viene raggiunta si può ripetere il voto con le medesime regole in altre due occasioni. Se dopo il terzo turno nessun candidato ha raggiunto la maggioranza assoluta, i due candidati più votati nell’ultima votazione si confronteranno in un quarto turno, in cui sarà sufficiente la maggioranza semplice dei presenti.

Una volta eletto, il Presidente potrà fare delle dichiarazioni e quindi presiedere il resto della sessione in cui si dovranno eleggere i 14 vicepresidenti e i 5 questori. In questo caso ogni eurodeputato dovrà consegnare una scheda con un minimo di oltre la metà dei posti da assegnare e come massimo il numero totale degli stessi posti (ossia, al primo voto in cui si assegnano 14 vicepresidenze dovranno essere espresse tra le 8 e le 14 preferenze). I candidati hanno bisogno della maggioranza assoluta per essere eletti, se non tutte le vicepresidenze vengono assegnate al primo turno, si procederà ad un secondo turno e, infine, ad un terzo, in quest’ultima occasione basterà la maggioranza semplice per l’elezione.

Come si formano le commissioni?

Durante questa prima plenaria, il Parlamento europeo dovrà decidere anche il numero dei componenti di ogni commissione. In primo luogo i gruppi politici ed i deputati non inscritti dovranno inviare le proprie proposte, tanto dei nomi come del numero di membri di ogni commissione (nella scorsa legislatura oscillavano tra i 25 ed i 73 eurodeputati).

Queste proposte verranno votate dalla Conferenza dei Presidenti (l’organo formato dai portavoce dei diversi gruppi politici e dal Presidente del Parlamento) e, una volta approvate, saranno sottoposte alla plenaria, che è chiamate a votarle a maggioranza semplice in questa stessa prima sessione del 2-4 luglio. La settimana successiva a Bruxelles le commissioni si riuniranno per eleggere i propri presidenti e vicepresidenti (per un massimo di 4), con mandato sempre di due anni e mezzo.

Il lavoro delle commissioni è fondamentale perché sono gli organi incaricati di approvare i testi legislativi prima del loro arrivo in plenaria, con la possibilità di includere emendamenti e modifiche. Sono inoltre loro a nominare l’equipe negoziatrice del Parlamento per i triloghi con il Consiglio e la Commissione (le riunioni informali in cui Parlamento e Consiglio, con la mediazione della Commissione, si confrontano per raggiungere una posizione comune su una proposta legislativa), a valutare i candidati a commissario europeo, ad organizzare audizioni con esperti, ad adottare rapporti di iniziativa propria ed a supervisionare il lavoro, nel loro ambito di azione, delle altre istituzioni ed organi della UE.

I gruppi politici, formazione e compiti

I gruppi politici sono una delle chiavi di funzionamento del Parlamento europeo nelle sue prime settimane, dalla presentazione delle candidature alla Presidenza alla composizione delle commissioni.

Per potersi formare, un gruppo politico deve essere costituito da almeno 25 eurodeputati eletti in almeno un quarto degli Stati membri (ossia in sette). La data ultima in cui notificare la creazione di un gruppo, indicando i suoi membri, è il prossimo24 giugno, in modo da poter essere presente alla plenaria inaugurale. La creazione di un nuovo gruppo può comunque essere comunicata in qualsiasi altro momento della legislatura.

Ogni gruppo politico ha a disposizione una dotazione economica, che varia a seconda delle dimensioni del gruppo stesso e che è finanziata dal Parlamento europeo per la contrattazione di assistenti e/o per altre funzioni amministrative. Questi fondi non possono essere usati per coprire spese di campagna elettorale, che siano europee, nazionali, regionali o locali, né per finanziare partiti politici a livello nazionale ed europeo o qualsiasi altro organismo dipendente da questi ultimi.

I gruppi decidono internamente chi sarà il loro portavoce nella plenaria, o capogruppo, che li rappresenterà anche nella Conferenza dei Presidenti. Quest’ultimo è l’organo incaricato di pianificare l’attività legislativa e negoziatrice del Parlamento europeo, le relazioni con le altre istituzioni UE e con i parlamenti nazionali e con quelli dei paesi terzi.

Come si elegge il Presidente della Commissione europea?

La seconda plenaria della legislatura, che si terrà dal 15 al 18 luglio, sarà la prima occasione per nominare il prossimo Presidente della Commissione europea. Previamente gli Stati membri, riuniti nel Consiglio europeo, devono proporre un candidato decidendo a maggioranza qualificata, ma devono farlo tenendo conto dei risultati delle elezioni europee e del fatto che il Presidente della Commissione deve essere eletto a maggioranza assoluta – 376 voti – dal Parlamento europeo.

Se il candidato non supera questa soglia, il Consiglio deve proporre un nuovo candidato entro un mese. Dalle elezioni del 2014 è in vigore il sistema degli Spitzenkandidaten, per cui i principali partiti politici europei hanno indicato un loro candidato a presiedere la Commissione.

E come vengono nominati i commissari?

Per l’elezione dei commissari, il Consiglio, in accordo con il neo-eletto Presidente della Commissione, adotta un elenco di candidati, uno per ogni Stato membro. Questi candidati devono presentarsi dinanzi alle varie commissioni parlamentari, in base alle competenze previste per ciascuno, per delle audizioni (che si terranno presumibilmente ad ottobre).

Dopodiché ogni commissione si riunisce per elaborare una valutazione delle competenze e delle prestazioni del candidato, da trasmettere al Presidente del Parlamento. È già accaduto che una valutazione negativa abbia indotto i candidati a ritirarsi dalla procedura. L’intera Commissione, inclusi il Presidente e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, deve poi essere approvata dal Parlamento europeo.

Una volta che il Presidente della Commissione e i commissari hanno ottenuto l’approvazione del Parlamento, è il Consiglio a nominarli ufficialmente, deliberando a maggioranza qualificata.


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Domani, 12 giugno, intorno alle 8.30, presso il Porto Commerciale di Sant’Antioco, si terrà l’esercitazione semestrale antincendio ed antinquinamento, alla quale prenderanno parte le forze dell’ordine operanti nel territorio, personale del 118 e vigili del fuoco, nonché la Scuola cani di salvataggio, che simulerà, in ausilio all’Unità del Corpo, il recupero di un uomo a mare, con cani brevettati al salvamento.