21 December, 2025

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Sono quasi 40mila le capitane d’impresa che, in Sardegna, con enormi sacrifici, resistono alla crisi, si adattano alle nuove esigenze e vanno a caccia di mercati e opportunità per crescere. Di queste ben 5.004 sono titolari di aziende artigiane che, con il loro impegno, si occupano di agroalimentare e servizi alla persona, supporto alle imprese e cura del verde ma anche di edilizia, costruzioni, attività manifatturiere e servizi di comunicazione.

In ogni caso, per le “imprese rosa artigiane” 10 anni “in trincea”, a combattere una recessione senza precedenti e un pesantissimo crollo dei consumi, hanno lasciato il segno. Se tra il 2017 ed il 2018 il comparto artigiano donna ha perso “solo 12 unità” (-0,2%), l’analisi tra il 2008 e l’ultima rilevazione racconta di uno “tzunami” che in 10 anni ha costretto alla resa ben 709 realtà (da 5.713 a 5.004), segnando un pesantissimo -12,4% equivalente a quasi 2mila posti di lavoro in meno.

Tutto ciò è dimostrato nell’analisi regionale su questo settore realizzata dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte Istat ed UnionCamere-Infocamere, comparando i dati del 2017-2018.

Nella nostra Isola, oggi le imprese artigiane femminili registrate presso le Camere di Commercio rappresentano il 20,7% del panorama artigiano dell’isola, un piccolo-grande esercito attività produttive a conduzione femminile all’interno di un sistema imprenditoriale rosa di ben 39.564 realtà che offre lavoro a ben 253.141 addetti.

A livello territoriale le imprese individuali artigiane gestite da donne crescono a Cagliari (2.037 realtà e +0,6%) e Nuoro (864 attività e +0,2%) mentre a Sassari è quasi pareggio (1.742 aziende e -0,1). Una particolare situazione la vive Oristano (361 e -6,7%) alle prese con l’annosa questione dell’Albo Artigiani, che per problematiche legate ai rapporti tra Regione e Camera di Commercio, non sta garantendo l’operatività dell’Albo, impedendo così l’iscrizione delle imprese artigiane all’apposito registro.

Nutrita anche la “pattuglia” delle realtà imprenditoriali femminili che in Sardegna sono gestite da straniere: 2.465 attività di cui 460 dirette da giovani non italiane. A livello nazionale la componente straniera che guida “imprese donna” rappresenta il 10,7% delle quasi 1 milione 335mila imprese rosa in Italia. In un anno la crescita è stata del +3,7%, raggiungendo quota 143mila. La gran parte di queste iniziative ha meno di dieci anni di vita, dal 2010 in poi sono nate oltre 98mila aziende quasi il 70% del totale.

«L’impresa è impresa a prescindere dal fatto che a guidarla sia un uomo o una donna – commenta Maria Amelia Lai, imprenditrice e presidente di Confartigianato Imprese Sassari – ma i numeri della Sardegna testimoniano l’intraprendenza delle “capitane d’impresa” che hanno deciso di svolgere un mestiere artigianoL’imprenditoria al femminile è forte, dinamica, innovativa ma per una donna portare avanti un’attività non è facile; le imprenditrici sono divise tra responsabilità in azienda e impegni familiari. Per sostenere questi ruoli serve, soprattutto nel contesto odierno, un nuovo equilibrio, un approccio diverso nell’affrontare lavoro e vita personaleAncora oggi manca la “cassetta degli attrezzi” cioè un sistema che renda sostenibile la vita dell’imprenditrice, dal punto di vista del lavoro, della famiglia, degli affetti. Occorre per questo, da parte delle Istituzioni, sostenere quanto possibile iniziative a favore della conciliazione vita-famiglia-lavoro e del welfare.»

Confartigianato ha calcolato come il tasso di occupazione delle donne senza figli sia pari al 55,5%, ma scenda al 52,8% per le donne con figli. Addirittura il tasso di occupazione scende al 44,7% per le donne con figli tra i 25 e i 34 anni. Conciliare lavoro e famiglia è, quindi, un grande problema per le imprenditrici artigiane: il 44,3% denuncia difficoltà penalizzanti nel dividersi tra gli impegni lavorativi e la cura della famiglia.

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La parata è sempre stata “caratterizzante” ad InvitaS, e anche per l’edizione 2018, appuntamento alla Fiera di Cagliari dall’1 al 4 novembre prossimi, è pienamente confermata. Partenza l’1 novembre, alle 11.00, da piazza Donatori di Sangue, per arrivare sino ai tanti stand interni della maxi struttura tra piazza Marco Polo e viale Diaz. Ed ecco il programma ufficiale: ad aprire il corteo, quasi come un magico viaggio all’indietro nel tempo, i tamburini e le chiarine dell’associazione Castello Siviller Marchesato di Villasor, tutti vestiti in abiti del Rinascimento. Dietro di loro arriverà il Medioevo, poi la Sardegna contadina con le tradizioni delle maschere sarde dei Mustaionis. Ancora: figuranti vestiti con abiti nuragici, le immancabili e sempre molto apprezzate Fruste del Campidano, con tutte le donne cavallerizze, ed è molto probabile la presenza anche di contadini e minatori. A chiudere la parata, una ventina di donne in costume sardo, tutte con un grande cesto pieno di dolci tra le mani, pronte ad offrirli a tutti i presenti. L’arrivo degli oltre 200 figuranti dentro la Fiera avverrà a ritmo di tamburo.

Dentro la Fiera sono previsti “Su cumbidu” ed il saluto delle autorità. Tutti i protagonisti della maxi parata saranno presenti con esibizioni e laboratori speciali anche lungo tutte le quattro giornate di InvitaS. Un appuntamento tra storia e gusto, quello in programma dall’1 al 4 novembre prossimi, con il trionfo delle eccellenze agroalimentari ed artigianali della Sardegna.

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Il Centro Funzionale Decentrato di Protezione Civile ha emesso a partire dalle 18.00 di oggi e sino alle ore 23.59 di domani, 18.10.2018, un avviso di allerta di moderata criticità per rischio idrogeologico localizzato di colore arancione ed uno di ordinaria criticità per rischio idraulico di colore giallo per la Gallura; ed un avviso di allerta di estensione del livello di moderata criticità per rischio idrogeologico localizzato di colore arancione ed un livello di ordinaria criticità per rischio idraulico di colore giallo per Iglesiente, Campidano e Flumendosa-Flumineddu.

Sulla base dell’estensione dell’avviso di condizioni meteorologiche avverse per piogge, temporali e mareggiate, del 17.10.2018, che sarà vigente fino alle ore 18.00 del 18.10.2018, nella tarda serata di oggi e fino al pomeriggio di domani 18 ottobre 2018, si prevedono precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale di forte intensità, con cumulati localmente fino ad elevati, sui settori meridionale ed orientale dell’Isola. Domani, 18 ottobre 2018, inoltre, saranno possibili mareggiate sulle coste sudoccidentali esposte al levante o allo scirocco, più probabili dalle pre centrali.

La fase dei fenomeni più intensa è attesa nella fascia oraria compresa tra le ore 18.00 di oggi 17.10.2018 e le ore 12.00 di domani 18.10.2018.

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Dopo il grande successo dell’edizione, svoltasi dal 29 agosto al 2 settembre 2018, a Guspini, le attività del Festival “Bimbi a bordo” continuano ad attraversare il mondo, il territorio nel caso specifico, chiedendo alla cultura di fare da Cicerone.

Domenica 21 ottobre si terrà, infatti, “Sentieri. Narrazione lungo i percorsi minerari”. Un percorso che, partendo alle ore 9.00 dalle fornaci Scanu di Guspini, condurrà i partecipanti sino alle miniere di Montevecchio. Durante il cammino, alcuni momenti dedicati ai racconti di miniera  a cura della Filodrammatica Guspinese, ispirati al libro “Voci di Donne” di Iride Peis. Arrivati a Montevecchio, intorno alle 12.15, si terrà l’incontro, “Il Parco da scoprire” con il presidente del Parco GeoMinerario della Sardegna Tarcisio Agus. Dopo una pausa dedicata al pranzo al sacco, con la possibilità di visitare il sito minerario, alle 16.00 si terrà un nuovo incontro, dal titolo “Cammini Tematici, Santa Barba e Romanico”, con Giampiero Pinna della fondazione Cammino di Santa Barbara ed Antonello Figus dell’Associazione Amici del Romanico.

La giornata, un’appendice del Festival “Bimbi a bordo”, vuole essere un invito rivolto a tutti per conoscere e trasformare in strumenti di crescita culturale e sviluppo le meraviglie, spesso dimenticate, del patrimonio paesaggistico e di archeologia industriale del territorio e della Sardegna intera.

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I segretari generali FP CGIL Giovanni Zedde, CISL FP Claudio Nuscis e UIL FPL Efisio Aresti, hanno annunciato un nuovo stato di agitazione del personale AIAS di Cagliari delle strutture operanti nell’ex provincia di Carbonia Iglesias, e chiedono l’attivazione delle procedure previste, ai senso dell’art. 2 della legge 146/90.

«Le ragioni che, in mancanza di accordo, porteranno alla dichiarazione dello sciopero – scrivono nella nota inviata al prefetto di Cagliari, alla commissione nazionale di garanzia per l’attuazione della legge sui servizi pubblici essenziali, al presidente dell’AIAS di Cagliari, al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e al direttore generale dell’ATS Fulvio Moirano – risiedono nel mancato o parziale pagamento di circa 10/11 mensilità da parte di AIAS. Il personale, da questo momento – concludono i segretari generali FP CGIL, CISL  FP e UIL FPL – si atterrà strettamente alle mansioni del proprio profilo professionale e, non essendo in condizioni di anticiparne i costi, non utilizzerà più il proprio mezzo di trasporto per svolgere l’attività professionale a domicilio.»

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«Abbiamo una sola parola, e questa è “aiutare i marittimi italiani a trovare imbarco”». Così il gruppo Onorato ha deciso di rispondere alla crisi di Saremar, invitando tutti i marittimi dell’ex società di proprietà della Regione Sardegna, a inviare i loro curricula agli uffici del personale del gruppo Onorato e quindi a Moby, Tirrenia e Toremar. «Ogni singola posizione e qualifica professionale – afferma il gruppo Onorato – sarà valutata, presa in considerazione e messa in diretta relazione con la domanda di figure professionali da parte delle compagnie del gruppo sulle varie rotte da queste esercitate.»

«Crediamo sia un nostro dovere civico parlare con i fatti – sottolinea un portavoce del gruppo Onorato – ed intervenire in questi casi tentando non di innescare polemiche bensì di trovare soluzioni pratiche non certo facili in un momento così complesso, ma certo più percorribili anche a fronte di una disponibilità e flessibilità operativa dei lavoratori marittimi.»

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«Il reparto di odontoiatria dell’ospedale Santa Barbara di Iglesias è a rischio chiusura. Nel poliambulatorio, che si ritaglia nel presidio sanitario, si segnala una situazione di degrado che riguarda non solo i locali ma anche la mancanza dei farmaci e materiali odontoiatrici per la cura dei pazienti.»

A lanciare l’allarme è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu, che sulla questione ha presentato un’interrogazione urgente.

«La situazione all’ospedale Santa Barbara sta precipitando – rimarca Gianluigi Rubiu -. Potrebbe essere prossima la chiusura del reparto di odontoiatria, che da tempo palesa uno stato di degrado senza precedenti con il disinteresse della Assl di Carbonia. La soppressione dell’unità specialistica avrebbe effetti devastanti per il territorio e per la popolazione della città di Iglesias e dei comuni limitrofi.»
Gianluigi Rubiu rivela il quadro impietoso in cui versa il reparto: «Le criticità sono tanto all’esterno, con l’intonaco ormai cadente, quanto, e soprattutto nei locali. Sia strutturali che ambientali e, in qualche caso, anche igienico sanitari, con un deterioramento degli apparecchi utilizzati. Si segnalano inoltre le continue interruzioni del servizio, dovute all’avaria delle attrezzature elettromedicali utilizzate, seguite da infruttuosi interventi tecnici da parte del personale specializzato inviato dai servizi preposti. Sarebbe indispensabile considerare l’opportunità di un trasferimento del reparto odontoiatrico nei nuovi padiglioni del nosocomio – conclude Gianluigi Rubiu – dove sono già stati dislocati altri dipartimenti, vista la disponibilità degli stabili presenti».

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Lo sviluppo sostenibile per arginare lo spopolamento, partendo dal patrimonio da salvare rappresentato dai piccoli comuni. È un laboratorio di idee quello che parte da Bualadu e promosso dal Cru, il Consiglio regionale Unipol denominato “La Sardegna dei comuni un patrimonio da salvare”. Non un appuntamento per discute di buone pratiche o per effettuare un’analisi sullo spopolamento ma un momento di dibattito in cui si pongono al centro una serie di parole chiave e proporre quindi, soluzioni sia dal punto di visita istituzionale, sia produttivo su alcuni punti dell’economia sarda. «La prima parola è aggregare – ha detto Claudio Atzori, presidente di Legacoop e presidente di Cru -. Bisogna sgomberare il campo dall’idea che ciascuno possa fare la sua parte da solo e con le proprie idee».

Per il presidente del Cru «serve ripensare il tema in maniera collettiva uscendo dall’idea che sia da affrontare solo nel suo specifico» e l’obiettivo, guardando proprio al termine aggregare, vuol dire «pensare a idee omogenee per filiere istituzionali, economiche, turistiche e sociali con vocazioni simili». Una visione che superi il singolo e che quindi possa creare le condizioni per mettere in piedi un sistema articolato ma efficiente. A manifestare l’attenzione sulle potenzialità dell’isola, guardando al patrimonio di terre agricole incolte è stato Michele Carrus, segretario generale della Cgil della Sardegna. Emiliano Deiana, presidente dell’Anci, ha dato voce ai comuni, puntando l’attenzione sui piccoli centri. A porre l’attenzione sulla qualità dei servizi Paolo Prosperini, del comitato tecnico Snai.

Roberto Bolognese, presidente Confesercenti e Cru ha messo in evidenza le difficoltà affrontate dalle imprese. L’importanza del ruolo dell’università e la sua connessione anche con i territori è stata affrontata dal rettore Maria del Zompo, che ha sottolineato l’importanza del “mettersi insieme per portare a casa il risultato”. Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna, ha parlato di sostenibilità delle imprese. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha posto l’attenzione sulle iniziative svolte per rilanciare la scuola e i paesi del centro. A parlare del ruolo dei piccoli centri, è stato l’assessore regionale Cristiano Erriu. Chicco Gregu ed di Energia 2.0 che ha parlato dell’opportunità di costituire cooperative di comunità per la gestione dei servizi considerati non convenienti economicamente.

Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo Unipol, ricordando la presenza del gruppo Unipol in oltre 150 centri della Sardegna ha ricordato l’importanza “dei luoghi” e la necessità di costruire relazioni tra «il centro e la periferia». Poi un passaggio sul futuro «Viviamo in un paese che fa fatica a cimentarsi con il futuro» e sulla strategia: «abbiamo bisogno di politiche e di progetti simultanei». Poi un passaggio sulla necessità di intervenire su lavoro, infrastrutture e imprese. 

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Dal 18 al 22 ottobre, i locali dell’Antica Tonnara Su Pranu di Portoscuso, ospiteranno la mostra itinerante “I tesori naturali di un’isola”, allestita dall’Agenzia Regionale Forestas.
L’evento, organizzato dall’Istituto Comprensivo Vittorio Angius di Portoscuso con il patrocinio del Comune e dell’assessorato della Pubblica Istruzione e Servizi Sociali di Portoscuso, ha l’intento di sensibilizzare i giovani al rispetto e alla salvaguardia del patrimonio naturalistico.
I visitatori potranno fruire di un ampio spazio espositivo e partecipare ai laboratori organizzati dagli alunni delle classi terze dell’Istituto.
L’evento è parte integrante di un progetto molto più ampio di educazione ambientale dal titolo “AmbientiAMOci” che l’Istituto porta avanti da qualche anno.
Si potrà visitare la mostra tutti i giorni la mattina dalle ore 9.00 alle ore 12.00, il pomeriggio dalle 17.00 alle 19.00.

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La commissione Cultura del Consiglio regionale, presieduta da Piero Comandini (Pd), a conclusione dell’audizione dell’assessore Giuseppe Dessena, ha formulato parere positivo “con raccomandazioni” alla delibera di Giunta  n. 49/40, del 9 ottobre 2018, che istituisce gli sportelli linguistici, sulla base delle disposizioni contenute nella legge n. 22, del 3 luglio 2018, “Disciplina della politica linguistica regionale”.

Le richieste di modifiche riguardano l’istituzione degli sportelli linguistici anche nel Medio Campidano e in Ogliastra, in linea con una configurazione della rete territoriale incardinata sulle vecchie otto province della Sardegna a cui si aggiunge lo sportello linguistico regionale e quelli delle minoranze alloglotte di Alghero, Sassari, Gallura e Carloforte.

L’assessore, anche sollecitato dalle richieste di chiarimento formulate dai consiglieri Angelo Carta (Psd’Az) e Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp), ha spiegato che le sedi de Sos Ofitzios de su sardu dovrebbero essere ospitate negli immobili delle amministrazioni provinciali mentre il personale dovrà essere reperito, attraverso i previsti bandi di mobilità interna, esterna o eventualmente a concorso, nel rispetto delle previsioni normative con riferimento alle competenze richieste ed alla certificazione delle stesse.

La commissione ha inoltre ascoltato l’assessore Giuseppe Dessena in merito alla ripartizione delle risorse per lo spettacolo (articolo 53 legge 1/1990) che dovrebbero ammontare, nel prossimo bilancio di previsione, a circa otto milioni di euro, con la contemporanea introduzione di nuovi criteri di valutazione che tengano in maggiore considerazione la qualità della programmazione artistica e riducano l’incidenza dei rigidi parametri a suo tempo stabiliti dalla cosiddetta “delibera Milia”.