22 December, 2025

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Tutti a Iscol@ arriva alla sua quarta edizione con importanti novità. Il programma, che ha l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica e migliorare le competenze di base e trasversali degli studenti, avrà valenza biennale (anni scolastici 2018-2019 e 2019-2020) e si svilupperà in sette linee di intervento.

Il bando è stato pubblicato il 6 luglio (e scadrà il 27 luglio), con largo anticipo rispetto allo scorso anno (metà ottobre), per dare la possibilità alle scuole di organizzare meglio il lavoro e presentare le domande. «Il bando è stato costruito per la prima volta a valenza biennale – ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena – ed è stato pubblicato con largo anticipo rispetto al passato. Con questa azione ribadiamo la nostra attenzione verso le scuole e la loro necessità di programmare per tempo. Abbiamo investito ingenti risorse in questi anni, e le abbiamo aumentate per il biennio, per proseguire nella lotta al contrasto della dispersione scolastica che ha già dato i suoi risultati passando dal 23 al 18%. Vogliamo garantire ai nostri ragazzi una sempre maggiore acquisizione delle competenze trasversali che saranno utili per il loro futuro professionale».

Con il nuovo bando le scuole presenteranno una domanda unica con validità biennale, e saranno in grado, con maggiori risorse, di garantire un ventaglio di servizi e programmi più ampio per gli studenti. Le linee di intervento sono infatti aumentate a 7 ed il finanziamento medio è di circa 100mila euro per ogni Autonomia. Tutti a Iscol@ targato 2018-2020 avrà un importante riverbero occupazionale che è stato stimato in oltre 2mila occupati, tra personale docente, amministrativo, psicologi e Ata. Sarà loro garantito il punteggio nelle graduatorie scolastiche. Ancora, ci sarà un potenziamento organizzativo di 150 ore per le scuole in reggenza e 6 Scuole Polo, nominate per essere da supporto alle altre per esempio nella partecipazione al bando.

La linea A, che prevede il miglioramento delle competenze di base come italiano e matematica, sarà rafforzata con il finanziamento di 360 ore in più per i docenti aggiuntivi, la linea B prevede otto ambiti tematici, con la novità della B2 matematicoding, per rafforzare l’apprendimento delle materie scientifiche, e la B3 Idea, sperimentazione didattica e tecnologica per la produzione di contenuti digitali. Resta la linea C per il sostegno psicologico, pedagogico e di mediazione interculturale.

Sono già 140mila gli studenti che hanno beneficiato dei programmi di Tutti a Iscol@ nei precedenti anni, e per il prossimo biennio si stimano oltre 150mila studenti partecipanti. I laboratori sono garantiti dalle circa 500 associazioni culturali e imprese che lavorano alla realizzazione, e grazie anche ai nuovi docenti assunti e chiamati ad affiancare quelli di ruolo.

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Cantiere

È stata prorogata all’8 agosto la data di scadenza per la presentazione delle domande, da parte dei Comuni singoli e dei Comuni in forma associata, per i cantieri di nuova attivazione all’interno del programma LavoRas.
L’atto di indirizzo è stato emanato dalla Cabina di regia per la programmazione unitaria su richiesta dell’Anci Sardegna, che ha rappresentato la necessità di prolungare i termini rispetto alle iniziali scadenze del 14 luglio (per i Comuni singoli) e del 29 luglio (Comuni associati). 

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La Conferenza dei servizi convocata questo pomeriggio a Roma nella sede della Regione Sardegna per definire lo schema della continuità territoriale aerea dell’Isola, ha approvato il documento tecnico definitivo. Le caratteristiche principali del nuovo sistema saranno: un aumento significativo di frequenze e posti offerti sulle rotte da e per l’Isola, tenendo conto dell’andamento storico della domanda dei volumi di traffico registrati nei periodi di picco e del fenomeno della stagionalità; la differenziazione delle tariffe tra residenti e non residenti alle quali si applicherà, sia nel periodo estivo (come avviene attualmente), sia in quello invernale, un tetto massimo non superabile del doppio e del triplo; tariffe per i residenti invariate; aeroporti delle rotte essenziali individuati in Fiumicino e Linate. Sono previste quindi particolari tutele per i viaggiatori diversamente abili e due posti riservati per ragioni sanitarie nel primo volo in uscita e nell’ultimo volo in rientro sino a 48 ore prima della partenza.
«Abbiamo raggiunto un altro traguardo importante per la garanzia del diritto alla mobilità dei sardi, predisponendo un progetto di continuità territoriale che si fonda su principi e metodologie robuste dal punto di vista scientifico in grado di fotografare al meglio le esigenze dell’Isola e di prevedere adeguate risposte», ha detto l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu.
Alla presenza di Careddu, che ha presieduto la seduta, dei dirigenti dell’Assessorato, del MIT e dell’Enac, il professore di Pianificazione dei Trasporti all’Università di Cagliari e direttore del Cirem, Italo Meloni, ha illustrato nel dettaglio lo studio proposto dalla Regione a sostegno del nuovo sistema di continuità territoriale. «Gli oneri di servizio proposti non sono né discriminatori né impongono restrizioni alle altre compagnie, che, con assoluta autonomia ed obiettivi di esclusiva natura aziendale, hanno comunque interesse ad operare in Sardegna – ha detto Meloni -. In sostanza la continuità territoriale è integrativa e non sostitutiva o limitativa del libero mercato». 
L’intervento regolatorio del mercato da parte dello Stato e della Regione – è stato osservato nel corso della relazione – è dunque indispensabile per garantire su alcune rotte, ritenute essenziali per lo sviluppo economico e sociale del territorio, un livello minimo di servizi aerei di linea. Questo approccio è ancora più importante in una realtà come quella della Sardegna, in cui solo a prima vista, per effetto dei volumi di traffico interessati, ci si potrebbe attendere che i servizi minimi essenziali possano essere forniti dal libero mercato in modo commercialmente sostenibile e senza regole.

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La Prima Commissione consiliare “Autonomia e ordinamento regionale” ha concluso l’attività preparatoria su un’ipotesi di riforma per il passaggio dei dipendenti dell’Agenzia FoReSTAS al comparto di contrattazione regionale.

Il Gruppo “Art. 1 Sinistra per la Democrazia e il Progresso” esprime soddisfazione per il lavoro svolto dalla commissione per la definizione di una proposta di legge condivisa finalizzata ad uniformare l’inquadramento professionale e contrattuale del personale dell’Agenzia FoReSTAS a quello del personale del comparto dell’Amministrazione regionale.

«Auspico che la conferenza dei capigruppo calendarizzi al più presto la discussione in aula di questo importante progetto di legge, per l’approvazione entro l’estate,  in maniera tale che lo status del personale dell’Agenzia FoReSTAS sia, in modo inequivocabile, il medesimo del personale del “sistema Regione” e che ci sia una presa di responsabilità da parte del Governo con una deroga per la stabilizzazione», dice il capogruppo Daniele Cocco.

«Dobbiamo inoltre salvaguardare i diritti di tutti i lavoratori attraverso un piano che completi il processo di stabilizzazione dei lavoratori precari – quelli assunti a tempo determinato – e dei lavoratori cosiddetti “semestrali”, la cui disciplina si basa su specifici presupposti normativi e contrattuali, che da anni attendono di essere assunti a tempo indeterminato dall’Agenzia Regionale Forestas e per i quali – concludono Daniele Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda – chiediamo una deroga al Governo che consenta di superare i limiti previsti dalla normativa statale in materia di assunzione di personale.»

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Si è conclusa a tarda notte, domenica 8 luglio 2018, la ventiduesima edizione della “Festa dei Sardi e Amici della Sardegna” organizzata a Cornaredo (MI), presso il centro sportivo “Sandro Pertini”, dall’Associazione di promozione sociale, culturale e ricreativa “Amedeo Nazzari” di Bareggio e Cornaredo, uno dei Circoli sardi più attivi nell’insieme dei settanta che sono affiliati alla F.A.S.I. – Federazione delle Associazioni Sarde nell’Italia continentale.

La serata inaugurale è stata giovedì 28 giugno e questo vuol dire che, anche quest’anno, decine di volontari, sardi e non sardi, per undici giorni consecutivi, hanno lavorato da mattina presto a notte tarda, sotto la direzione dell’onnipresente presidente Franco Saddi, per fare in modo che ogni sera, a partire dalle ore 19,30, fosse tutto pronto per servire a tavola una media di mille e più frequentatori (lo standard anche quest’anno è stato questo) attirati dalla gastronomia sarda.

Richiestissimi quindi il porcetto arrosto, i malloreddus, il formaggio pecorino, le seadas e gli altri dolci tipici, la birra  Ichnusa (oggi conosciuta e bevuta in grande quantità in tutto il territorio nazionale), il mirto, la grappa “filu ‘e ferru”. Chi ha preferito i vini dell’isola, ha trovato anche quest’anno una produzione di qualità.

I frequentatori anche quest’anno provenivano da Cornaredo e Bareggio e paesi limitrofi ma anche da altre province, anche piuttosto lontane (come era facile appurare davanti al banchetto allestito per raccogliere le firme per il progetto di legge di iniziativa popolare per l’inserimento del principio di Insularità nella Costituzione italiana, campagna di sensibilizzazione che vede impegnata anche la F.A.S.I. con i suoi Circoli).

In molti, dopo la cena, si sono fermati a seguire il consueto concerto gratuito: come ogni anno, ogni sera è stato possibile fare la conoscenza di talentuosi artisti e gruppi sia del luogo sia provenienti dalla Sardegna; come ogni anno, direttore artistico della rassegna degli eventi musicali è stato Giorgio Saddi. 

Non è mancata neanche quest’anno un’importante iniziativa culturale: un gruppo di donne, in un laboratorio di scrittura progettato dall’associazione “Chi dice donna dice donna”, ha creato e pubblicato, grazie al contributo del Circolo, il libro “Raccontiamoci – dove si annida la violenza”, presentato nel pomeriggio di venerdì 6 luglio. Nella serata dello stesso giorno la cantante sardo-argentina Eliana Sanna e I Taifa hanno dato vita al  concerto “Todo cambia” nato come progetto della F.A.S.I., finanziato dalla Regione Sardegna-Assessorato del Lavoro ed intitolato  “Canto sociale di donne fra due mondi (omaggio a Maria Carta, Mercedes Sosa, Violeta Parra)”

Il CD “Todo cambia” (che viene distribuito in edicola in allegato al quotidiano “L’Unione Sarda”) contiene dodici brani scelti e interpretati da Eliana Sanna e dai Taifa per mettere a confronto le sonorità e i testi di tre cantanti donne, accomunate da un’attenzione particolare per la musica popolare e da un deciso impegno sul fronte sociale e politico. Lo spettacolo e il CD “Todo cambia” saranno prossimamente proposti anche a Buenos Aires e a Tucumán: come ha detto Tonino Mulas, presidente onorario della F.A.S.I., responsabile del progetto, «è questo un modo per rafforzare e valorizzare il legame fra due federazioni degli emigrati: quella dei Circoli italiani e quella delle associazioni sarde in Argentina».

Nella serata di sabato 7 luglio, le sonorità sarde sono  state al centro del concerto  del Gruppo ittirese dei Niera con la straordinaria partecipazione dei Bertas: insieme hanno eseguito alcuni dei migliori brani dei loro repertori.

Numerose le autorità intervenute: i sindaci dei comuni di Cornaredo, Juri Santagostino, e il nuovo sindaco di Bareggio,  Linda Colombo; per la F.A.S.I.: la presidente Serafina Mascia; il presidente onorario Tonino Mulas; il vicepresidente vicario Maurizio Sechi; Antonello Argiolas, membro del Comitato Esecutivo.

Il parroco don Luigi Verga ha celebrato, presso la chiesa  dei santi Nazaro e Celso di Bareggio, l’affollatissima messa di domenica 8 luglio, alla quale hanno presenziato in costume i componenti del Gruppo Folk del Circolo, protagonisti di un sempre suggestivo offertorio; durante la Messa, esibizione delle launeddas dei Bagamundus (Tore Agus, Matteo Muscas, Nicola Diana) e canti liturgici in limba proposti dai Niera e dai Bertas, disposti in alto davanti all’organo. 

Naturalmente, anche quest’anno i proventi della Festa saranno destinati a dicembre a scopi di beneficenza per soggetti singoli e associazioni di volontariato solidale che necessitano di  sussidi  materiali. 

Nota conclusiva

Durante gli undici giorni della Festa è difficile  che Franco Saddi trovi qualche minuto libero dai compiti organizzativi e possa fare qualche chiacchiera in libertà. Quest’anno in due tornate di una decina di minuti ho potuto apprendere due storie del passato della sua numerosa famiglia di origine, residente a Pirri prima di trasferirsi in Lombardia (questo spiega perché il Circolo è intestato alla memoria di Amedeo Nazzari, nato a Pirri nel dicembre 1907: vero cognome paterno  Buffa). La prima storia: seduto accanto a lui e al giornalista di Videolina Giacomo Serreli (che ha presentato lo spettacolo “Todo cambia”), sono stato testimone del fatto che hanno scoperto che le loro famiglie erano state vicine di casa proprio  a Pirri e di qui è partita la stura di tanti – comuni – ricordi. La seconda storia: davanti alla struttura che ospita la Festa, durante la giornata, c’è un continuo via vai di grandi e piccoli che raggiungono l’attrezzato Centro Sportivo “Sandro Pertini”. Ebbene la piscina l’hanno costruita un bel po’ di tempo fa proprio i fratelli Saddi, i quali sono immortalati in una immagine di un prestigioso volume fotografico “DDS -Dimensione dello Sport – 40 anni di successi, 1977-2017”, che racconta quattro decenni di storia del nuoto milanese, lombardo, italiano, internazionale. Fondatore dell’impianto natatorio Remo Sacchi, padre del campione Luca Sacchi (bronzo olimpico nei 400 misti a Barcellona 1992), oggi apprezzato commentatore televisivo delle gare di nuoto.

Franco, sorridendo, legge quel DDS come Dimensione della Sardegna: gli anni di successo del Circolo “Amedeo Nazzari” non sono ancora 40 – sembra dire – ma si è sulla buona strada…

Parte dei collaboratori della Festa. Foto di Massimo Colombo

In maglione rosso e marrone i fratelli Saddi, che con i loro figli hanno costruito la DDS a Cornaredo.

Paolo Pulina

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La Sardegna riuscirà a centrare gli obiettivi fissati dall’Europa, spendendo tutti i fondi disponibili in progetti di qualità. L’assessore della Programmazione Raffaele Paci tira le prime somme del Por Fesr 2014-2020 presiedendo il Comitato di Sorveglianza alla presenza del Rapporteur della Commissione europea per la Sardegna, Silvia Rescia, dell’Autorità di gestione Graziella Pisu e di rappresentanti della Agenzia per la Coesione territoriale, del ministero dell’Economia e delle Finanze e della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il primo tagliando ufficiale di verifica con l’Europa è fissato a dicembre prossimo: entro quella data dovranno essere spesi obbligatoriamente 147 milioni di euro, che diventano 185 se si punta, come fa la Sardegna, a un obiettivo più ambizioso che fa scattare un meccanismo di premialità. Ma il primo esame di quest’anno è stato superato: apprezzamento è stato infatti espresso dalla rappresentante europea per l’andamento della programmazione in Sardegna durante i lavori del Comitato di sorveglianza.
Il Fesr, con 930 milioni di euro, è uno dei principali strumenti per il rilancio del sistema economico della Sardegna, attraverso interventi destinati alla ricerca e innovazione per la competitività delle imprese, all’agenda digitale, all’efficienza energetica, all’inclusione sociale, all’ambiente e alla prevenzione del rischio idrogeologico. Dei 930 milioni ne sono stati programmati 676 e spesi 102, di cui 56 già certificati. Sono stati selezionati 1.054 interventi per un totale di 512 milioni. Entro dicembre dovranno essere spesi 147 milioni per l’N+3, cioè l’obiettivo obbligatorio (pena la perdita della parte dei fondi non spesi). Ma, come già detto, la Sardegna ha accettato la sfida di puntare a un obiettivo superiore, 185 milioni.
Fra i progetti avviati e presentati nel Comitato di Sorveglianza ci sono il Museo delle maschere di Mamoiada finanziato con 310mila euro all’interno del più complesso sistema museale del Nuorese, gli open data per la pianificazione dei trasporti per gli utenti (500mila euro), l’aerospazio con i bandi dedicati per 7 milioni, efficientamento energetico e smart grid (bando integrato da 44 milioni più un altro da 7), l’impianto termodinamico di Ottana (5,8 milioni), il SISAR per la gestione del sistema sanitario e l’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (10,5 milioni), l’ampliamento della Metro Cagliari (17 milioni), il SIRA per la digitalizzazione dei processi ambientali e sviluppa implementazioni quali la geolocalizzazione (4,8). 

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«Una corsia preferenziale e diretta per i lavoratori ex Alcoa, che possa accompagnare il percorso per la ripresa e lo sviluppo della produzione nel polo di Portovesme e dintorni.»
E’ quanto auspicato dal capogruppo in Consiglio regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu sulla vertenza della Sider Alloys che definisce l’esito dell’incontro di stamane una “fumata grigia”, «con l’incontro tra le rappresentanze sindacali, i vertici della multinazionale svizzera e la Giunta regionale rinviato a mercoledì 18 – consegna più di un punto interrogativo sul futuro dei dipendenti».

«La Regione deve adottare tutti gli strumenti per assicurare il rilancio dello stabilimento di Portovesme, con la necessità che vengano ricompresi nelle assunzioni i 376 dipendenti licenziati da Alcoa nel 2014. Si tratta di un accordo che non può essere disatteso. Serve un’intesa – conclude Gianluigi Rubiu – che imponga alle parti di non venire meno ai criteri sanciti per l’assorbimento all’interno della fabbrica dei dipendenti che hanno creduto più di tutti nel rilancio produttivo.»

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Pres.Pigliaru-Sider Alloys

E’ stata decisiva la mediazione della Regione, questa mattina, tra Sider Alloys e sindacati, per la sottoscrizione di un verbale d’accordo sulle prossime tappe per il rilancio ed il riavvio dello smelter di Portovesme ex Alcoa. Il verbale è stato firmato al termine di un incontro svoltosi nel palazzo di viale Trento, a Cagliari, alla presenza del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, del coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, del presidente della Sider Alloys, Giuseppe Mannina, e dei sindacati confederali e di categoria. Tutti d’accordo sulla necessità di aprire un confronto articolato, in momenti successivi di approfondimento, sulle specifiche tematiche. Al riguardo, le parti hanno convenuto di istituire un tavolo tecnico permanente, composto dai sindacati e dai rappresentanti dell’azienda. Il primo incontro è previsto per mercoledì prossimo nello stabilimento di Portovesme. Saranno affrontati i criteri e le modalità di assunzione dei lavoratori, con particolare riferimento al bacino ex Alcoa e il tema della formazione professionale e della riqualificazione dei lavoratori. L’obiettivo è arrivare quanto prima alla predisposizione e sottoscrizione di un Accordo Quadro.

Di seguito il contenuto integrale dell’accordo:
«Le Parti convengono sulla necessità di aprire un confronto articolato in momenti successivi di approfondimento delle specifiche tematiche che tempo per tempo assumeranno rilevanza nell’ambito di una positiva e responsabile conduzione delle relazioni industriali finalizzata alla ricerca di soluzioni condivise  delle questioni poste, nel rispetto dei reciproci ruoli.
Al riguardo, le Parti hanno convenuto di istituire un tavolo tecnico permanente composto da una delegazione ristretta delle Organizzazioni Sindacali di categoria, oltreché dai rappresentanti della Società che si riuniranno periodicamente a partire dalla data indicata come di seguito e successivamente, a cadenza ciclica.
In particolare, le Parti si impegnano a discutere nel corso del primo incontro, i temi affrontati in data odierna che saranno definiti, nel merito, ovvero:
– criteri e modalità di assunzione con particolare riferimento al bacino ex Alcoa;
– formazione professionale e riqualificazione dei lavoratori.
Tutto quanto sopra, al fine di pervenire alla predisposizione e sottoscrizione di un Accordo Quadro.
Le Parti si danno atto del clima costruttivo sul quale parte il confronto e si aggiornano alla data del 18 luglio, alle ore 14.00, per dare avvio al tavolo concordato presso lo stabilimento di Portovesme».

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Pigliaru Bastia

Missione in Corsica per il presidente della Regione Francesco Pigliaru che domani, venerdì 13, sarà a Bastia per fare il punto sull’insularità, un nuovo passaggio nel lavoro portato avanti in questi anni insieme alle Baleari e alla stessa Corsica e che si apre ad altre importanti realtà insulari. Occasione è la riunione generale della Commissione Isole del CRMP (Conferenza delle Regioni Marittime Periferiche), che guidata dal presidente corso Gilles Simeoni, lavorerà sull’argomento con tavoli tecnici e politici centrati su alcuni dei temi principali. In particolare si affronteranno le questioni trasporti, energia e turismo sostenibile. Per la riunione generale, che è l’appuntamento annuale più importante nell’ambito dei lavori della commissione del CRMP, arriveranno a Bastia i rappresentanti di numerose isole europee, dalla Sicilia alle isole dell’Egeo, dalle Azzorre sino alla svedese Gotland, insieme ad europarlamentari e delegati della commissione UE.
La commissione Isole, fondata nel 1980, è una delle sei commissioni geografiche della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d’Europa. I suoi membri rappresentano 23 autorità regionali europee delle isole di 11 Paesi situati nel Mediterraneo, Mare del Nord, Mar Baltico e Oceano Atlantico, Indiano e Pacifico, con una popolazione totale di circa 15 milioni di persone. I lavori della Commissione mirano a portare l’attenzione di Bruxelles e dei governi degli Stati membri sulle isole, individuando e riconoscendo gli svantaggi permanenti derivanti dall’insularità: obiettivo è attuare politiche più adatte a questa specifica condizione geografica, così da mitigarne gli effetti negativi nel rispetto delle pari opportunità, anche in termini di mancato sviluppo.
La Sardegna partecipa regolarmente ai lavori della CRMP, in particolare della Commissione Isole, con la presenza ai tavoli di assessori e tecnici, così come è presente alle iniziative alle quali l’importante rete di cooperazione tra territori collabora e che coinvolgono a più livelli le Istituzioni europee.

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Questa mattina, a Decimoputzu, in località via Vallermosa, è stato effettuato un servizio di controllo nel settore agricoltura, nell’ambito della Campagna Nazionale dei controlli nel settore agricolo, agroalimentare e forestale diramata dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri per il periodo dal luglio al dicembre di quest’anno.
A tale controllo hanno partecipato militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro (NIL) di Cagliari, del Nucleo Carabinieri Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Cagliari, del Comando Stazione Carabinieri di Decimomannu e gli Ispettori del Lavoro dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cagliari.
Nel corso del controllo, avvenuto presso un’azienda agricola locale avente per attività la coltivazione in serra di ortaggi ed altri prodotti agricoli, sono stati identificati al lavoro n. 6 braccianti privi di regolare assunzione e in scopertura previdenziale e assicurativa “in nero”.
Al termine del controllo, sono state contestate sanzioni amministrative per € 18.000 e la diffida a regolarizzare le maestranze occupate irregolarmente.
I controlli proseguiranno anche nelle settimane successive nelle attività  agricole e nelle filiere agroalimentari e forestali, con l’intento di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso che sovente caratterizza le attività produttive nello specifico settore.