21 December, 2025

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In una risoluzione votata oggi, i deputati europei chiedono alla Commissione di presentare una proposta legislativa per combattere le frodi sui contachilometri delle auto usate entro dodici mesi. 

«Circa il 5-12% delle auto usate vendute all’interno dei Paesi dell’UE e il 30-50% di quelle vendute oltre confine sono state manomesse», ha dichiarato il relatore Ismail Ertug (S&D, DE). «Abbiamo raggiunto un ampio accordo su questa relazione e, in particolare, sulla necessità di banche dati nazionali sui contachilometri, con scambio di dati transnazionali e un maggiore impegno dei produttori per quanto riguarda la sicurezza dei contachilometri».

«Se la Commissione trasformerà le nostre raccomandazioni in progetti di legge, potrebbe portare a un beneficio annuale di 6-9 miliardi di euro, nonché ripristinare la fiducia dei consumatori sul mercato delle auto usate, contribuendo nel contempo alla sicurezza stradale. Si tratta di una grande opportunità per dimostrare un vero valore aggiunto europeo, proteggendo i consumatori», ha aggiunto.

I deputati hanno approvato, a maggioranza qualificata (577 voti a favore, 32 contrari e 19 astensioni), un’iniziativa legislativa per chiedere nuove norme che aiutino gli acquirenti di auto usate, che dovrebbero essere in grado di verificare l’accuratezza della lettura del contachilometri indipendentemente dal Paese dell’UE in cui era precedentemente registrata. 

Secondo i deputati, la registrazione delle letture del contachilometri dovrebbe essere obbligatoria a ogni controllo tecnico periodico, a ogni ispezione, servizio, operazione di manutenzione e riparazione effettuata e a ogni altra visita di officina, a partire dalla prima immatricolazione del veicolo.

Sottolineano, inoltre, che in Belgio e nei Paesi Bassi, dove i rilevamenti sono più frequenti che altrove, le frodi sui contachilometri sono state quasi eliminate. 

I deputati chiedono alla Commissione di monitorare il modo in cui i produttori attuano le strategie di protezione dalle manomissioni richieste dalle attuali norme UE e di stabilire criteri chiari per controllare efficacemente che gli odometri siano a prova di manomissione.

La manipolazione del contachilometri dovrebbe diventare un reato penale 

Anche se la manomissione ha un impatto negativo sulla sicurezza stradale, solo sei Paesi dell’UE riconoscono la “manipolazione del contachilometri” come reato penale, dicono i deputati, e invitano tutti i paesi dell’UE a farlo.

In Italia, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2013, sono state vendute circa 2.500.000 automobili di seconda mano all’anno e si stima che il numero di autovetture manomesse vendute sul mercato italiano sia pari al 50%. Nonostante questo, l’Italia non rientra tra i Paesi europei dove vige l’obbligo di registrazione del chilometraggio durante l’esame tecnico periodico, né tra quelli dotati di regolamento specifico per la registrazione del chilometraggio.

In seguito all’approvazione della risoluzione d’iniziativa legislativa da parte del Parlamento, la Commissione dovrà presentare una proposta legislativa o giustificare il motivo per cui non intenda farlo.

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Si è svolta nei giorni scorsi al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Baja Sunajola, a Lu Bagnu Castelsardo, gestito dalla Cooperativa Sociale La Luna, la cerimonia di consegna dei diplomi nazionali CSEN di “Operatore ludicomotorio” ai giovani migranti che hanno partecipato al programma di formazione di 32 ore, inserito nel progetto “Co.Spo.Rt- Comunità di Sport per la rigenerazione dei territori”, organizzato e promosso dal CSEN e sostenuto dalla Regione Autonoma della Sardegna, assessorato dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale.

Alla cerimonia di consegna degli attestati hanno partecipato il presidente regionale del CSEN Sardegna, Francesco Corgiolu, il consigliere regionale Roberto Desini, il presidente ed il vice presidente della Cooperativa La Luna, Antonio Sanna e Dario Piras, insieme con i docenti che si sono avvicendati nei mesi scorsi nell’attività di formazione.

Il diploma di “Operatore ludico-motorio”, valido a livello nazionale, è stato consegnato a 23 ragazze e ragazzi, che a partire dai prossimi giorni saranno coinvolti in attività educative e ludico-sportive, realizzate in collaborazione con alcuni Istituti comprensivi della provincia di Cagliari. Lo scopo principale del progetto è stato quello di realizzare una batteria di attività a servizio della seconda accoglienza, attraverso la promozione dello sport e della pratica ludico-motoria, con interventi di formazione, sostegno e tutoring, volti a incentivare anche l’autoimprenditorialità nel campo delle professioni sportive ed educative.

I ragazzi che hanno frequentato il corso di formazione, sono tutti ospitati nel centro di accoglienza, e con il conseguimento del diploma hanno acquisito le nozioni professionali che consentono loro di operare e intervenire nei vari contesti educativi, sociali e ricreativi-aggregativi. Tutti i ragazzi coinvolti fanno parte dell’Associazione Culturale Sportiva Dilettantistica e di promozione Sociale Jaama Dambè, affiliata al CSEN, interamente formata da giovani migranti, provenienti principalmente dai territori dell’africa centrale: Nigeria, Gambia, Senegal e Ghana. È l’unica APS, fondata e interamente rappresentata da cittadini e cittadine straniere extra UE, nel panorama della promozione sociale e sportiva del nostro territorio regionale, e si tratta di un’associazione nata spontaneamente all’interno del centro di accoglienza di Lu Bagnu.

«Lo sport dimostra ancora una volta di avere un grande potenziale per contribuire a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e alla creazione di nuovi posti di lavoro grazie ai suoi effetti positivi sull’inclusione sociale, sull’istruzione e sulla formazione e sulla salute pubblica», commenta il presidente regionale CSEN, Francesco Corgiolu. «Queste figure professionali che si creano con l’interazione fra sport, formazione e inclusione sociale, contribuiscono a contenere l’aumento della spesa sanitaria e per la sicurezza sociale, migliorando la salute e la produttività della popolazione e garantendo una migliore qualità della vita nella vecchiaia – sostiene il consigliere regionale Roberto Desini –. Lo sport è inoltre una pratica utile per favorire la coesione sociale, abbattendo le barriere sociali e migliorando l’occupabilità della popolazione grazie al suo impatto sull’istruzione e sulla formazione».

 

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Al fine di consentire i lavori di riparazione di una condotta idrica da parte di Abbanoa, oggi verrà interrotta l’erogazione dell’acqua nella fascia oraria dalle 14.30 alle 16.30 per le abitazioni e le attività situate nelle località Medau Su Rei e Is Gannaus.
Sarà cura di Abbanoa provvedere quanto prima ad effettuare i lavori in modo da poter consentire nuovamente e regolarmente l’erogazione idrica.

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Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha indetto un concorso, per esami e titoli, per il reclutamento di duemila allievi carabinieri in ferma quadriennale. La domanda di partecipazione deve essere presentata esclusivamente on-line entro il termine perentorio di trenta giorni a decorrere dal giorno successivo a quello di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale – 4ª Serie speciale (cioè entro il 14 giugno 2018). Tutti i partecipanti devono: godere dei diritti civili e politici; aver tenuto condotta incensurabile e non siano stati condannati per delitti non colposi; avere, se minori, il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale; essere in possesso del diploma di istituto di istruzione secondaria di primo grado …

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_carabinieri.html .

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Sarà Cagliari, il prossimo 20 giugno, a ospitare la tappa sarda del Roadshow “Italia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri”, iniziativa promossa e sostenuta dal ministero dello Sviluppo Economico, patrocinata dal ministero degli Affari esteri e organizzata da ICE-Agenzia in collaborazione con il partner territoriale Confartigianato Imprese Sardegna, che affiancherà le aziende sui temi dell’internazionalizzazione, sostenendo le attività che intendono aprirsi ai mercati esteri per individuare nuove opportunità di business. Istituzioni, Organizzazioni Imprenditoriali e realtà produttive, per questo, si incontreranno per riflettere e confrontarsi su temi, servizi e strumenti a sostegno dell’export. Quella di Cagliari, sarà una delle 8 tappe nazionali.

Alle imprese, in modo totalmente gratuito, previa registrazione entro il 6 giugno attraverso il sito  http://www.roadshow.ice.it/it/eventi/cagliari, verranno forniti strumenti e servizi che consentiranno di vincere la sfida dei mercati globali e di realizzare nuove opportunità di espansione all’estero. In questo modo si punterà ad aumentare il numero delle realtà che esportano stabilmente o che si affacciano per la prima volta su nuovi mercati. L’iniziativa coinvolgerà oltre 200 imprese sarde e organizzerà decine di check-up aziendali volti a definire veri e propri piani di formazione, assistenza personalizzata, servizi dedicati all’internazionalizzazione e ricerca di partner esteri.

Pianificato dalla Cabina di Regia per l’Italia internazionale, il Roadshow a livello nazionale si avvale anche degli interventi di SACE e a SIMEST, Unioncamere, Rete Imprese Italia, Confindustria e Alleanze delle Cooperative Italiane, mentre a livello regionale gode della collaborazione dell’assessorato regionale dell’Industria, della Camera di Commercio di Cagliari e del suo Centro Servizi per le Imprese, e dalle rappresentanze regionali in Sardegna delle associazioni di categoria dell’artigianato, commercio, agricoltura, piccola e media impresa e industria, mentre il Banco di Sardegna sarà lo sponsor territoriale.

L’evento, che si svolgerà presso il Centro Congressi della Fiera di Cagliari, e che si aprirà con una sessione plenaria, vedrà l’intervento di esperti nel settore dell’internazionalizzazione, che illustreranno opportunità e strumenti per accedere ai mercati internazionali. Le imprese, in base a un calendario prestabilito, potranno poi incontrare, nel corso della giornata, gli specialisti di settore per la messa a punto di piani export.

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«Una misura per venire incontro alle imprese in un momento di difficoltà del comparto artigiano.»
Così l’assessora dell’Artigianato, Turismo e Commercio Barbara Argiolas presenta la delibera approvata ieri dalla Giunta regionale, che prevede modifiche retroattive alla disciplina sui contributi concessi a favore dell’attuazione di investimenti da parte delle aziende, previsti dalla legge regionale 51 del 1993 e successivi adeguamenti.
La delibera adottata dalla Giunta interviene sui vincoli previsti dalle direttive approvate nel 2006 per la concessione delle agevolazioni, che hanno introdotto l’obbligo di non distogliere dall’uso previsto macchinari e attrezzature per almeno 7 anni dalla data di presentazione delle domande di contributo e per almeno 15 anni nel caso di laboratori acquistati o costruiti.
«Il quadro complessivo dell’economia – dice Barbara Argiolas – è mutato enormemente negli ultimi dieci anni e quindi anche le esigenze delle imprese per rimanere sul mercato si sono modificate. Abbiamo ritenuto fondamentale intervenire sulle procedure perché i vincoli sulla destinazione d’uso introdotti con le modifiche del 2006 sono adesso troppo gravosi ed eccessivi, anche alla luce della crisi attuale del comparto artigiano sardo. Il rischio era quello di peggiorare la situazione delle imprese, con la possibilità paradossale che, oltre al rischio di chiusura, si sarebbero ritrovate a dover restituire i fondi ricevuti.»
Con la delibera approvata ieri si torna perciò alle condizioni pre 2006 anche per le domande presentate da quell’anno in poi: 5 anni di vincolo per macchinari e attrezzature e 10 anni per i laboratori.
«Interveniamo così – conclude l’assessore Barbara Argiolas – anche per eliminare le disparità di trattamento tra le aziende beneficiarie dei contributi. Questa misura rientra nel ventaglio di azioni che stiamo realizzando per sostenere il tessuto produttivo sardo, fatto per lo più di piccole e piccolissime imprese, in un momento di crisi, favorendo anche gli investimenti e la competitività nei mercati globali, che cambiano a ritmi sempre crescenti.»

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«È una straordinaria opportunità per le imprese: ci sono ben 96 lotti immediatamente disponibili, distribuiti su 65 ettari dell’area industriale di Porto Torres e Sassari, che possono essere utilizzati per nuovi insediamenti produttivi e per riqualificare il tessuto imprenditoriale della zona e, soprattutto, ci saranno risorse nazionali e regionali che potranno essere incanalate a sostegno dello sviluppo del territorio e della rinascita dell’intero nord ovest della Sardegna. È un’occasione che non possiamo lasciarci sfuggire.»
Lo ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, intervenendo alla Camera di Commercio di Sassari all’incontro organizzato da Regione e Invitalia per presentare alle amministrazioni locali, al Consorzio Industriale, alle associazioni di categoria e alle imprese la ‘call’ dedicata all’Area di crisi industriale complessa di Porto Torres che verrà pubblicata sui quotidiani il prossimo 5 giugno.
Il responsabile sviluppo e Crm di Invitalia, Corrado Diotallevi, e il referente per l’attuazione del piano di riconversione e riqualificazione industriale, Roberto Saba, hanno spiegato le modalità attraverso le quali le imprese interessate potranno manifestare a Invitalia la loro intenzione a presentare i progetti che, una volta raccolti, permetteranno di definire le risorse e gli strumenti agevolativi a sostegno delle imprese intenzionate a insediarsi nell’area. I programmi di investimento potranno riguardare la produzione di beni e servizi (creazione di impresa, creazione di nuova unità da parte di impresa esistente, ampliamento e diversificazione di unità esistente), programmi di investimento per la tutela ambientale, progetti di innovazione dei processi e della organizzazione, progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale. Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro e non oltre il 5 luglio di quest’anno. Domani, a Carbonia,  nella sala convegni della Sotacarbo,verrà presentato la ‘call’ per l’area di Portovesme, in via di pubblicazione il prossimo 8 giugno. All’incontro sarà presente anche il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi.
«Per il rilancio economico e sociale di Porto Torres e Portovesme, serve una forte sinergia tra le istituzioni dei territori e la Regione – ha sottolineato l’assessore Maria Grazia Piras -. Noi ci aspettiamo che le imprese presentino idee già mature e progetti cantierabili in tempi rapidi. Serve una partecipazione numerosa perché la qualità e la quantità delle proposte in campo determineranno successivamente l’ammontare delle risorse che saranno messe a disposizione sia dell’area di Porto Torres che di quella di Portovesme. È indispensabile quindi che i progetti di riqualificazione e reindustralizzazione si trasformino in tempi brevi in iniziative fattibili e concrete. Ci attendiamo che tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle associazioni di categoria, contribuiscano a un ampio lavoro di divulgazione. Le risorse messe in campo dalla Regione per sostenere il sistema imprenditoriale isolano – ha concluso l’assessore dell’Industria – sono ingenti, a partire da quelle previste nei bandi T1, Tt2 e T4. Ma l’importanza degli strumenti legislativi e finanziari delle Aree di crisi complessa è data dal fatto che si tratta di strumenti specifici, tarati proprio per quelle zone.»

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Locandina Resto al Sud

Dopo la giornata dello scorso 10 maggio a Cagliari, il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru interverrà a Sassari domani, 31 maggio, nel nuovo incontro di approfondimento sul bando Resto al Sud, che sostiene la nascita di nuove iniziative imprenditoriali in cinque Regioni del Mezzogiorno.

I lavori saranno aperti dai saluti del Presidente Pigliaru, alle 10.00, nella sala Angioy di Palazzo Sciuti, in piazza d’Italia. Seguiranno gli interventi di Gianmarco Verachi, di Invitalia, responsabile nazionale del bando Resto al Sud e di Giuseppe Cuccurese, presidente dell’ABI Sardegna. Le conclusioni saranno affidate al direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi.

Parteciperanno all’incontro anche quattro testimonial, due giovani imprenditori che hanno realizzato la loro idea e avviato la propria impresa con il supporto dell’Aspal e dei suoi Cpi e altri due giovani aspiranti futuri imprenditori, che hanno già inoltrato la domanda per gli incentivi della misura statale.

Durante i lavori, i tecnici e gli operatori dell’Aspal saranno a disposizione per dare informazioni specifiche e materiali sul bando.

Con una dotazione complessiva di 1.250 milioni di euro, Resto al Sud sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno (Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia) prevedendo agevolazioni per gli under 36. Ciascun imprenditore può ottenere 50 mila euro, fino a un massimo di 200mila euro nel caso di più imprenditori. Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e prevedono un contributo a fondo perduto pari al 35% del programma di spesa e un finanziamento bancario pari al 65%, garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.

Gli incontri informativi sugli incentivi di Resto al Sud proseguiranno nelle prossime settimane nei principali centri della Sardegna.

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Sassari

«La difficile situazione degli enti intermedi della Sardegna impone l’immediata istituzione di un Tavolo tecnico-politico permanente per individuare i fabbisogni finanziari, tenere in funzione gli apparati amministrativi e garantire i servizi essenziali ai cittadini.»

La proposta è sta avanzata questa mattina dall’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ed è stata accolta all’unanimità dai presidenti delle Commissioni consiliari Autonomia e ordinamento regionale e Programmazione, bilancio e politiche europee, Francesco Agus e Franco Sabatini, dagli amministratori straordinari delle province di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna (rispettivamente Guido Sechi, Costantino Tidu, Massimo Torrente e Mario Mossa), dal sindaco metropolitano di Cagliari Massimo Zedda e dal presidente del Consiglio delle Autonomie locali Andrea Soddu, che si sono incontrati all’Assessorato degli Enti locali per discutere dei problemi di bilancio delle Amministrazioni provinciali.
«Il lavoro del Tavolo – spiega Cristiano Erriu – aiuterà sia la Regione che il Consiglio regionale a costruire una piattaforma per le rivendicazioni nei confronti dello Stato, alla luce del protrarsi dei tagli nei conferimenti statali ben oltre il triennio inizialmente programmato (2015-2017). Chiediamo con forza che le Province sarde e la Città metropolitana di Cagliari siano messe nelle stesse condizioni di operare delle altre Province italiane. In questa vicenda vi sono molteplici aspetti: politici, tecnico contabili-finanziari e giuridici. Ecco perché è più che mai indispensabile istituire un Tavolo che possa individuare intanto i fabbisogni finanziari minimi per chiudere i bilanci, e poi per vedere riconosciuti i diritti dei nostri enti intermedi.»
Tutti, nei loro interventi, hanno riconosciuto che la situazione finanziaria non può più essere gestita e risolta con il solo intervento del Fondo Unico, che in Sardegna è cospicuo ma ormai insufficiente a far fronte ai deficit segnati nei bilanci.
«I prelievi forzosi dello Stato – ha sottolineato l’assessore Erriu nel corso dell’incontro – sono di gran lunga inferiori alle entrate. Un paradosso che va contro i dettati della Costituzione, nella quale è previsto che le Province debbano vivere in virtù delle entrate proprie. Pur nella momentanea assenza di un interlocutore, cioè del Governo nazionale, dobbiamo prepararci a questa importante e complessa battaglia politica per vedere applicata anche dallo Stato la leale collaborazione istituzionale che la Regione Sardegna ha sempre garantito e rispettato.»
La prima riunione del Tavolo tecnico-politico, alla quale parteciperanno anche i responsabili amministrativi degli enti intermedi, è prevista per la prossima settimana.

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Stamattina, a Forlì, l’Amministrazione comunale di Carbonia, rappresentata dall’assessore alla Cultura e al Turismo Sabrina Sabiu e dall’assessore alla Pianificazione Strategica, Territoriale ed Urbanistica Luca Caschili, ha partecipato alla sua prima assemblea straordinaria dei soci ATRIUM (Architecture of Totalitarian Regimes of the XX Century in Europe’s Urban Memory), l’Associazione transnazionale costituita il 15 giugno del 2013 con l’obiettivo di sviluppare il settore del turismo culturale attorno al patrimonio urbano ed architettonico dei regimi totalitari del XX Secolo. Il comune di Carbonia ha deciso di aderire alla rotta ATRIUM il 18 aprile scorso, a seguito di una deliberazione approvata dal Consiglio comunale. Questa mattina i titolari degli assessorati della Cultura, del Turismo e dell’Urbanistica hanno partecipato ai lavori con una relazione in cui hanno presentato ai soci tutte le peculiarità del patrimonio storico, culturale, urbanistico ed architettonico della città di Carbonia. Un’esposizione che è stata particolarmente apprezzata dai rappresentanti degli altri Comuni presenti in sala: Merano (Alto Adige), Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cesenatico, Ferrara, Forlì, Forlimpopoli, Predappio e Tresigallo (Emilia Romagna), Torviscosa (Friuli-Venezia Giulia), oltreché da quelli collegati via Skype dalle sedi di Labin, Lastovo-Uble, Rasa, Sofia e Tirana.
La riunione odierna ha sancito l’ingresso ufficiale del comune di Carbonia nella nuova associazione internazionale. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore Sabrina Sabiu: «Siamo lieti di far parte di questa importante rotta culturale di livello europeo. Carbonia entra in ATRIUM a pieno titolo, in virtù del patrimonio culturale, urbano e architettonico che essa può vantare in qualità di città di fondazione risalente alla prima metà del secolo scorso».
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Luca Caschili, secondo cui «la rotta ATRIUM costituisce un’importante opportunità per la riscoperta e valorizzazione del patrimonio paesaggistico, urbanistico, ambientale e architettonico che caratterizza la città, tale da renderla unica nel panorama delle città di fondazione europee. In questa occasione abbiamo mostrato a tutti i partecipanti alla riunione i principali siti di interesse legati sia alla dimensione urbanistica che a quella architettonica, oltre a tutti i progetti in essere e attualmente in atto».