16 December, 2025

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La rete delle farmacie specializzate di Farmacisti Preparatori ha deciso di sensibilizzare i cittadini sui rischi associati a uno stile di vita sedentario e di dare il suo contributo per aiutarli a mantenere sotto controllo il peso corporeo.

Dal 21 al 26 maggio chi entrerà in una delle 583 farmacie specializzate di tutta Italia potrà misurare gratuitamente la sua circonferenza addominale e ricevere una consulenza qualificata da parte del Farmacista per costruire insieme un percorso di salute e benessere.

La sedentarietà è associata a gravi disturbi e malattie: insulino-resistenza, ipercolesterolemia, ipertensione, diabete di tipo 2, ma anche malattie cardiocircolatorie come infarto miocardico, ictus e insufficienza cardiaca.
Ecco perché è importante sensibilizzare i cittadini sui benefici dell’attività fisica per la salute.

«Una regolare attività fisica contrasta l’obesità ed è utile per prevenire e ridurre osteoporosi, rischio di fratture e disturbi muscolo-scheletrici come il mal di schiena – spiega il dottor Santo Barreca, portavoce delle farmacie specializzate -. Grazie alla liberazione delle “molecole del buonumore” (endorfine e serotonina), l’attività fisica riduce anche i sintomi legati ad ansia, stress e depressione.»

Il tipo e il livello di attività fisica di cui abbiamo bisogno varia tuttavia per ciascuno di noi a seconda dell’età e delle condizioni fisiche.
Da qui l’importanza fondamentale della consulenza personalizzata del farmacista.
Oltre alla misurazione gratuita della circonferenza addominale, nella settimana dal 21 al 26 maggio i cittadini riceveranno consigli personalizzati sullo stile di vita e un diario per monitorare i propri miglioramenti con le successive misurazioni e controlli.

«Per ottenere risultati non serve svolgere un’attività fisica intensa come spesso si crede – prosegue il dottor Barreca -. Basta, infatti, impegnarsi una ventina di minuti al giorno. Il ministero della Salute, nelle sue linee guida, consiglia un minimo di 150 minuti di attività moderata alla settimana.»

Le farmacie aderenti all’iniziativa nel Sulcis Iglesiente sono:

Farmacia Cincotti – Via Porto Botte, 92 – 09010 San Giovanni Suergiu

Farmacia Turacchi – Via Liguria, 7 – 9013 Carbonia

Farmacia Locci – Via Torini-Angolo Via Venezia – 9016 Iglesias

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La Federazione Nazionale Diabete Giovanile ha inviato una lettera all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, al direttore generale dell’assessorato Giuseppe Maria Sechi, al direttore generale della ASSL di Oristano Mariano Meloni, al presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Cagliari Raimondo Ibba, alle associazioni dei diabetici e ai servizi di diabetologia, sul contenuti del decreto assessoriale 28.12.2017 n. 38 “Aggiornamento parziale del Prontuario Terapeutico Regionale” di cui al DGR n. 56/94 del 29 dicembre 2009.

«Senza pretesa, vorrei esaminare alcuni aspetti legati  alla somministrazione dei farmaci ed ausili tecnici ai cittadini con diabete in considerazione della realtà attuale nella nostra Regione.

Consapevoli dei pro e dei contro di tutte le disposizioni che in questi anni ci hanno accompagnato, ci siamo augurati che sia sempre possibile che tutto cambi.

Molto è anomalo, il decreto in oggetto evidenzia che l’assistenza è basata su tariffe e risparmio, su competizione e mercato, sull’assenza di efficaci interventi di prevenzione e di supporto all’autocontrollo e alla cura dei diabetici.

Mancando una seria strategia di gestione sulla malattia diabetica, abbiamo constatato molta teoria e pochissima pratica per una sufficiente assistenza. I ridotti finanziamenti per la salute  contribuiscono ad accrescere le disuguaglianze nella Regione e nelle nostre ATS.

Il decreto, infatti, prevede per l’Insulina Glargine 300U/ml l’inserimento con nota limitativa “esclusivamente in pazienti con ipoglicemie notturne o in seguito a mancata efficacia nelle 24 ore dell’insulina basale utilizzata, documentate attraverso strumento di misurazione della glicemia”;

per il medicinale già in PTR Insulina Degludec l’inserimento PT e la nota limitativa “esclusivamente in pazienti con ipoglicemie notturne o in seguito a mancata efficacia nelle 24 ore dell’insulina basale utilizzata, documentate attraverso strumento di misurazione della glicemia”. 

Ci siamo chiesti come sarà possibile documentare le ipoglicemie quando tutti noi siamo proiettati e impegnati a evitarle, dunque, come fornirle al curante attraverso l’autogestione domiciliare notturna. E’ una pratica assai impegnativa per i diabetici e in particolar modo per i bambini, contraddittoria poiché da un lato ci viene chiesto di documentarle, dall’altro cerchiammo di evitarle.

Teniamo a dire che le ipoglicemie notturne evidenziano un paradosso trattandosi per la maggior parte delle volte di eventi asintomatici, proprio perché avvengono durante uno stato di sonno. Sono altrettanto gravi e pericolose quelle che possono avvenire durante il giorno. Ci si chiede perché quindi il criterio di inclusione comprenda solo quelle notturne e non quelle totali.

Ecco perché abbiamo bisogno di queste insuline e delle nuove tecnologie. Evidenziamo e sottolineiamo inoltre l’assenza di specifica nota nel Piano terapeutico relativa ai bambini con diabete.

Sono erogabili gli strumenti per il controllo in continuo della glicemia, ma il nostro Assessorato manca di attenzione perché anche questi sono concedibili in forma limitativa e alcuni non lo sono affatto. Stiamo assistendo a un modello di governabilità che ha il solo compito di vigilare e sorvegliare a posteriori sul risparmio e non sull’efficacia dei medicinali.

Il decreto limita la prescrizione da parte dei diabetologi per l’accesso alle migliori terapie oggi sul mercato che limitano le ipoglicemie e alla nuova tecnologia.

Ci sono ancora delle limitazioni alla continuità assistenziale, viene meno la continuità terapeutica garantita dall’Assessorato a parole, ma non nei fatti tra i prescrittori privati convenzionati e gli erogatori pubblici (Oristano), i diabetici attendono a lungo la consegna degli strumenti per l’erogazione dell’insulina in continuo e dei lettori in continuo della glicemia.»

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I militari delle Fiamme gialle del Reparto operativo aeronavale di Cagliari hanno scoperto interrati a Portovesme, in un terreno di proprietà di Enel Spa, rifiuti industriali pericolosi (oli sintetici, miscele bituminose contenenti catrame, scorie di cemento, fusti corrosi e lana di roccia/vetro). L’area, delle dimensioni di circa 23mila metri quadri, nella quale sono state interrate 45mila tonnellate di rifiuti pericolosi, è stata sequestrata su richiesta della Procura. Le lunghe indagini che hanno portato a questo risultato, sono dirette dal tenente colonnello Italo Splavieri, e coordinate dai pm Marco Cocco ed Andrea Vacca.

Sono state avviate le indagini per accertare i responsabili dell’interramento dei rifiuti, individuare la provenienza ed accertare quindi tutte le responsabilità.

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La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma che nei giorni scorsi si è fatta carico delle proteste degli operatori insediati nelle aree industriali di Tossilo e Bonu Trau di Macomer per gli aumenti spropositati nelle tariffe che si avrebbero quando dal 1 giugno 2018 Abbanoa spa subentrerà nella gestione del Servizio Idrico Integrato, ha depositato sul merito una mozione.

La mozione di cui è prima firmataria Daniela Forma è sottoscritta dai capigruppo Pietro Cocco, Annamaria Busia, Daniele Cocco, Pierfranco Zanchetta e dai consiglieri regionali Piero Comandini, Lorenzo Cozzolino, Roberto Deriu, Antonio Gaia, Giuseppe Meloni, Valerio Meloni, Cesare Moriconi, Rossella Pinna, Valter Piscedda ed Antonio Solinas. 

«Vorrei ricordare – dichiara Daniela Forma – che gli operatori dell’area industriale di Macomer (Tossilo e Bonu Trau) sono stati invitati, a stretto giro di posta ed entro il 18 maggio, a sottoscrivere il nuovo Contratto di servizio con Abbanoa spa che subentrerà dal prossimo mese nella gestione del Servizio Idrico Integrato al Consorzio Industriale di Macomer.

Tale trasferimento di funzione che consentirà il passaggio di 5 dipendenti dal Consorzio di Tossilo ad Abbanoa spa, comporterà però un aumento delle tariffe per gli operatori in alcuni casi fino ad oltre il 400%: una situazione quindi insostenibile che ha comportato la sollevazione delle aziende e il rifiuto di sottoscrivere il nuovo contratto di servizio con Abbanoa spa.

Di contro Abbanoa spa – aggiunge Daniela Forma – annuncia interventi per 725.000 euro sulla rete idrica consortile, risorse che non sono certo messe a disposizione da Abbanoa spa bensì dalla Regione Sardegna, precisamente dell’assessorato regionale dell’Industria, che ha autorizzato l’erogazione di euro 725.000 in favore di EGAS, che si avvarrà di Abbanoa spa per la realizzazione degli interventi di cui necessita il sistema idrico consortile di Macomer, come si può facilmente evincere dalla deliberazione della Giunta regionale n. 38/36 del 08/08/2017.

Inutile dire – sottolinea ancora Daniela Forma – che la Regione Sardegna deve necessariamente dire parole chiare sugli effetti certamente non preventivati che tale trasferimento di funzione rischia di far abbattere sugli operatori di Macomer e lo deve fare prima che tale passaggio avvenga. Se è necessaria una proroga rispetto alla data del 1 giugno 2018 per verificare meglio questi aspetti, tale proroga deve essere subito notificata.

Non è infatti pensabile – conclude Daniela Forma – che dopo tutti gli sforzi che stiamo mettendo in campo per rendere appetibili agli investitori i nostri insediamenti industriali perché portino produzione ed occupazione nelle aree interne, si corra il rischio con questa maldestra operazione di far chiudere i battenti anche a chi fino ad ora ha resistito ed ha garantito sviluppo ed occupazione nella Sardegna Centrale.»

 

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Le imprese interessate ad ottenere i contributi a fondo perduto e i mutui agevolati, derivanti dall’inserimento nelle aree di crisi complessa, potranno infilarsi nell’ultima finestra aperta dalla Regione e dal ministero dello Sviluppo economico. Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu non nasconde la soddisfazione per questo risultato «perché la crisi sta scavando ferite profonde nel Sulcis Iglesiente. Non bisogna però abbassare la guardiaE’ necessario vigilare affinché i progetti di riconversione e riqualificazione possano avere una corsia preferenziale con tempi di approvazione dei progetti super veloci e immediatamente finanziabili». E’ un’opportunità unica per il capogruppo Udc. «L’auspicio che non sia una replica del “Piano Sulcis”, con criticità dovute alla lentezza ed alle lacune evidenti dell’iter per la corresponsione delle risorse. Per il Sulcis Iglesiente potrebbe diventare una boccata d’ossigeno per una delle zone più martoriate e devastate in termini di crisi economica ed occupazionale. La politica e la burocrazia si devono adeguare per dare la possibilità alla Sardegna intera ed in modo ad alcuni territori quella spinta che da anni richiedono con pratiche veloci per le imprese».

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Enzo Esposito pronto a firmare un biennale con la Dinamo, a Cagliari resta Riccardo Paolini. Le panchine delle due squadre sono ormai prossime alla definizione e Sassari e Cagliari (che poi sono la stessa famiglia).

La Dinamo ripartirà dalla prossima settimana gli allenamenti con Vincenzo Esposito a valutare il materiale umano a disposizione tra i giocatori sotto contratto. Il tecnico casertano ratificherà nel weekend il contratto biennale con il club del presidente Stefano Sardara e inizierà a lavorare in palestra da lunedì, agendo di concerto al confermato general manager Federico Pasquini per la costruzione del roster futuro sulla base dei contratti in essere e delle possibili integrazioni.

Da capire se si punterà sul 5+5 o sul 6+6 con la possibilità di optare per una squadra più snella se si deciderà di rinunciare alla ricerca di una wild card per la Champions League. Nella prima ipotesi il nuovo coach dovrà stabilire quali contratti italiani tra Jack Devecchi, Achille Polonara, Marco Spissu, Jonathan Tavernari, Lorenzo Bucarelli e Roberto Rullo faranno al caso dei suoi programmi, cercando poi playmaker, ala piccola e centro stranieri a supporto dei già confermati  (l’unico considerato tra gli stranieri del roster 2017-18 sembra Josh Bostic, in chiusura il rapporto con Rok Stipcevic). Vacante anche il posto di primo assistente che potrebbe essere affidato a Giorgio Gerosa, attuale responsabile del settore giovanile della Dinamo. In uscita invece Zare Markovski, destinato in un primo momento a un incarico da direttore tecnico, che non risulta gradito ad Enzo Esposito con cui i rapporti sono freddi dai tempi in cui l’italo-macedone venne esonerato a Caserta a favore dell’ex tecnico di Pistoia.

Cagliari e Riccardo Paolini hanno definito la prosecuzione del rapporto per la stagione 2018-19. In attesa di formalizzare un accordo comunque già stabilito a grandi linee, la Dinamo Lab vuole ripartire da Michele Ebeling (MVP) e dal tentativo di trattenere DeShawn Stephens che però sembra deciso ad attendere proposte da una prima lega europea. Le scelte del club saranno effettuate anche in funzione delle decisioni della casa madre Dinamo sugli italiani, a partire da Jonathan Tavernari, ma non escludendo neppure Lorenzo Bucarelli e Roberto Rullo che, tramite la nuova regola del tesseramento tecnico potrebbero muoversi da e per Sassari.

Fonte Spicchi d’arancia

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Primi passi di semplificazione burocratica per l’edilizia. Dal 22 aprile scorso, infatti, per 58 piccoli interventi non serviranno più autorizzazioni, permessi e comunicazioni ai Comuni.

Per questo, liberamente, sarà possibile rifare pavimenti e tetti, mettere a norma gli impianti, abbattere barriere architettoniche nei centri storici, realizzare muretti, fontane e ricoveri per gli animali, allestire gazebo e pergolati, pompe di calore, di pannelli fotovoltaici ed elementi d’arredo.

Le novità arrivano con l’entrata in vigore del Glossario dell’edilizia libera, che elenca gli interventi di manutenzione degli interni, degli esterni e dei giardini che non avranno più bisogno della comunicazione alle amministrazioni locali, cilascia o qualsiasi altro permesso sia.

Novità che promettono di semplificare l’attuale giungla di normative ed autorizzazioni varie, costose, lente e spesso d’inutile intralcio al lavoro.

«Una semplificazione necessaria per abbattere i tempi e i costi, spesso ingiustificati, dei piccoli interventi di edilizia – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – ovviamente, nessuna deroga al rispetto paesaggistico e architettonico, alle norme antisismiche e alle regole per la sicurezza di ville e appartamentiCome categoria abbiamo seguito la nuova normativa sull’edilizia libera, che avrebbe dovuto essere già operativa da febbraio 2017, fino a poche settimane fa anche solo per sostituire una finestra era richiesto un certo impegno burocratico, ora questo vincolo cade purché per i lavori inclusi nel glossario si proceda senza cambiare gli standard preesistenti

Le categorie d’intervento che rientrano nell’edilizia libera riguardano: manutenzione ordinaria, pompe di calore di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW, depositi di gas di petrolio liquefatti di capacità complessiva non superiore a 13 mc, eliminazione delle barriere architettoniche, attività di ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra, serre mobili stagionali, pavimentazione di aree pertinenziali, pannelli fotovoltaici a servizio degli edifici, aree ludiche ed elementi di arredo delle aree di pertinenza, manufatti leggeri in strutture ricettive, opere contingenti temporanee. Tra gli interventi di manutenzione ordinaria, ad esempio, rientrano la sostituzione di pavimentazioni esterne ed interne, il rifacimento di intonaci interni ed esterni, il rinnovamento di opere di lattoneria, come grondaie e pluviali, la sostituzione di rivestimenti interni ed esterni e di serramenti e l’installazione o riparazione di controsoffitti.

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«Diversamente da altre zone del pianeta, in Europa le foreste crescono del 4 per cento ogni anno. Anche la Sardegna conferma il trend: con 1,2 milioni di ettari siamo tra le regioni più boscate di Italia e stiamo portando avanti strategie importanti per l’adattamento ai cambiamenti climatici e per mitigarne gli effetti negativi, tutte azioni che possono inoltre sviluppare nuova occupazione.»
Lo ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano oggi, a Tempio, all’Eustafor State Forest Conference, prima edizione italiana del meeting nel quale ogni anno si riuniscono le compagnie forestali private e le agenzie nazionali impegnate nella gestione forestale sostenibile dei boschi pubblici.
L’assessore Donatella Spano ha ringraziato l’organizzazione, curata dall’agenzia Forestas e dall’Anarf, l’Associazione nazionale attività regionali forestali, e sottolineato l’importanza per la Sardegna di ospitare una conferenza annuale a cui aderiscono 22 Paesi dell’Unione europea. «In un confronto in cui si definiscono le prossime strategie forestali, l’Isola gioca un ruolo centrale – ha dichiarato l’assessore regionale dell’Ambiente -. Abbiamo fatto una scelta di sostenibilità sul nostro patrimonio forestale che tiene necessariamente conto dell’adattamento ai mutamenti climatici: una politica che considera i territori e che può creare lavoro specialistico e maggiore qualità ambientale per residenti e turisti. L’Europa ci insegna che le foreste portano ricchezza alle popolazioni e anche la Sardegna ha tutte le carte in regola per far marciare di pari passo sviluppo economico e tutela dell’ambiente». Esprime soddisfazione per l’andamento dei lavori della conferenza l’amministratore unico di Forestas, Giuseppe Pulina, che ha detto: «La Sardegna si conferma un laboratorio di buone pratiche forestali a cui guardano con attenzione i Paesi dell’Europa». 
«Ci attendono molte sfide sul clima e ne stanno prendendo coscienza sia la cittadinanza che le pubbliche amministrazioni a tutti i livelli – ha evidenziato l’assessore Spano –. Nello specifico dei nostri boschi stiamo operando quotidianamente sia sul campo, grazie alle azioni di Forestas per accrescere la resilienza degli habitat, che sui diversi tavoli istituzionali. Come regione capofila al Tavolo interregionale sull’adattamento, stiamo operando affinché le politiche regionali e locali si dotino di pianificazioni e programmazioni coerenti con i documenti strategici nazionali. Ora siamo nella fase di implementazione di quelle strategie sul territorio e il confronto con i decisori europei presenti oggi ci conforta sulla direzione presa dalla Sardegna.»
In Europa oltre il 40 per cento della superficie è coperta da foreste per un totale di 177 milioni di ettari. Sono 12 milioni gli ettari di aree forestali in Italia, cifra alla quale la Sardegna concorre per 1,2 milioni di ettari di cui 580mila ettari di foreste vere e proprie e 630mila di superfici boschive. Interessa cioè oltre metà della nostra isola. Appartengono ai privati per il 65 per cento mentre il 33 per cento è pubblico. Secondo l’ultimo Ifnc, cioè l’inventario nazionale sulle foreste, si registra in Sardegna un incremento di quasi 54mila ettari di bosco. L’agenzia Forestas gestisce direttamente il 10 per cento delle foreste regionali e in tutto il territorio svolge funzioni di protezione civile e partecipa alle attività dell’antincendio boschivo. Oltre alle pratiche quotidiane di tutela ambientale, la Regione Sardegna monitora la vulnerabilità del rischio di desertificazione tenendo conto della specifica cartografia che era stata aggiornata da Arpas quattro anni fa.

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La Cabina di Regia del Piano di Rilancio del Nuorese, riunito nella sede della provincia di Nuoro, con il coordinamento dell’assessore agli Affari generali Filippo Spanu, ha approvato gli ultimi cinque progetti per un importo di oltre 20 milioni di euro. E’ intervenuto l’amministratore della Provincia Costantino Tidu. Si chiude così una fase importante con un bilancio di 22 progetti in via di attuazione e un finanziamento complessivo di 54 milioni e 638mila euro. A tutto questo si aggiungono i circa 30 milioni per altre iniziative localizzate nel nuorese come quelle che riguardano il Parco di Tepilora e la miniera di Sos Enattos a Lula. Le ultime cinque proposte, che hanno avuto il via libera dalla Cabina di Regia, sono Sistema museale territoriale, Restart, Geoartnet, Distretto culturale e GustaNuoro.
«Con questi cinque progetti – dichiara l’assessore Filippo Spanu – si conclude un ciclo di programmazione con il quale abbiamo assegnato circa 55 milioni di euro, di cui 10 già trasferiti ai soggetti attuatori. In alcuni casi, ai fini del passaggio delle risorse, occorre completare alcune delicate procedure amministrative necessarie e vincolanti. Le iniziative, che delineano gli scenari del futuro, hanno una forte caratterizzazione legata all’ambiente e alla cultura e questo aspetto indica in modo chiaro il percorso che i soggetti istituzionali e gli attori economici hanno intrapreso. Stiamo accelerando nel percorso finalizzato all’erogazione delle risorse per fare in modo che l’iter si concluda in tempi rapidi. La Regione crede molto in questo modello di intervento, basato su una progettazione dal basso, da attuare in un territorio che ha urgente bisogno di sostegno per uno sviluppo duraturo ed equilibrato. Il Piano costituisce un utile punto di partenza anche per successive fasi di programmazione.»
La proposta è del comune di Nuoro e della Comunità Montana Gennargentu-Mandrolisai con la Provincia nel ruolo di ente attuatore. Il progetto sarà realizzato con un investimento di 7 milioni e 993mila euro. Con questo intervento si vogliono creare le condizioni affinché gli itinerari già esistenti siano percorribili rendendo pienamente fruibili le strutture museali e i siti archeologici che sono parte integrante dei percorsi. Le aree archeologiche e i musei, sia dei piccoli paesi che di Nuoro, in questo modo, potranno realizzare un effettivo coordinamento per attrarre i turisti e allungare il più possibile la stagione delle vacanze.
È stato definito il quadro finanziario a cui fare riferimento per l’azione a favore della ricerca e della didattica all’interno del Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale (progetto Restart). Sarà così possibile completare il finanziamento regionale a favore dell’intervento per l’Area Vasta di Nuoro con una dotazione residua di 5 milioni e 729mila euro.
Il progetto, proposto dalla Fondazione Nivola con il Comune di Orani in qualità di soggetto attuatore, mira a creare, con un finanziamento di 2 milioni e 500mila euro, un punto di riferimento nell’area del Museo Nivola per coordinare l’offerta turistica. Il nuovo centro costituisce un’integrazione al complesso edilizio del Museo, dotandolo di spazi indispensabili al ruolo che la struttura svolge nel territorio.
Viene proposto dalla Camera di Commercio di Nuoro e coinvolge Nuoro e i Comuni del Sistema territoriale del Nuorese: Bitti, Dorgali, Mamoiada, Oliena, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orotelli, Orune, Osidda, Sarule. Lo stanziamento per realizzare il progetto ammonta a un milione e 669mila euro.
Il progetto è inserito nel contesto del Parco del Tepilora. E’ stato presentato dal comune di Posada con l’obiettivo di valorizzare sul piano turistico il patrimonio enogastronomico dell’area in una logica di integrazione e di sistema. Il finanziamento ammonta a 2 milioni di euro.
La Cabina di Regia ha discusso della crisi dell’area di Ottana. «La Regione – ha detto Filippo Spanu – è in campo per favorire la realizzazione di progetti finalizzati allo sviluppo dell’area di Ottana. Occorre fare un’attività di attrazione di impresa per stimolare la costruzione di proposte concrete sulla base delle indicazioni scaturite dal Tavolo di coordinamento promosso e guidato dal presidente Pigliaru. Il gruppo di lavoro del Piano di Rilancio del Nuorese è pronto a garantire la necessaria assistenza tecnica sull’accesso agli incentivi a vantaggio degli imprenditori che intendano avviare nuove iniziative con il meccanismo dei bandi territorializzati. Abbiamo già a disposizione – ha concluso Filippo Spanu – una dotazione di 4 milioni e 200mila euro che siamo in grado di incrementare in considerazione delle proposte che verranno sviluppate».
 

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«La Conferenza dei Presidenti ha concordato che Mark Zuckerberg debba venire a chiarire le questioni legate all’uso dei dati personali in un incontro con i rappresentanti del Parlamento europeo.»

Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

«Il fondatore e CEO di Facebook ha accettato il nostro invito e sarà a Bruxelles quanto prima, possibilmente già la settimana prossima per incontrare i Presidenti dei gruppi politici del Parlamento e il Presidente e il Relatore della Commissione per le Libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE) – ha aggiunto Antonio Tajani -. I nostri cittadini meritano una completa e dettagliata spiegazione. Apprezzo che Mark Zuckerberg abbia deciso di presentarsi di persona davanti ai rappresentanti di 500 milioni di europei. È un passo nella giusta direzione per ristabilire la fiducia.»

«Inoltre, la Conferenza dei Presidenti ha deciso di organizzare, nelle prossime settimane, un’audizione con le parti interessate. Questa audizione offrirà ai membri della Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni, e delle altre Commissioni competenti, l’opportunità di effettuare un’analisi approfondita degli aspetti relativi alla protezione dei dati personali. L’accento sarà messo, in particolare, sul potenziale impatto su alcuni processi elettorali in Europa – ha sottolineato ancora Antonio Tajani -. La priorità del Parlamento è garantire il corretto funzionamento del mercato digitale, con un’elevata protezione dei dati personali, regole efficaci sui diritti d’autore e la tutela dei diritti dei consumatori. I giganti del web devono essere responsabili per i contenuti che pubblicano, incluse le notizie palesemente false e i contenuti illeciti.»

«La libertà – ha concluso il presidente Tajani – deve sempre essere accompagnata dalla responsabilità.»