21 December, 2025

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Il sito archeologico di Tharros come polo di attrazione turistica attraverso grandi eventi di spettacolo e la costituzione di un sistema di rete che lo collega agli altri beni culturali della penisola del Sinis, in provincia di Oristano, e della Sardegna intera. A scommettere su una delle più affascinanti aree archeologiche dell’isola, con il suo anfiteatro naturale immerso in uno scenario unico, per realizzare una location di spettacolo tra le più suggestive in Europa, sono l’associazione culturale Dromos di Oristano, organizzatrice dell’omonimo festival (al traguardo della sua ventesima edizione la prossima estate) ed il comune di Cabras, nel cui territorio ricade il sito archeologico. Lo faranno con un progetto finanziato attraverso il bando Culture Lab “Sostegno finanziario alle imprese del settore culturale e creativo per lo sviluppo di progetti culturali innovativi”, uno strumento per “creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese” promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna nell’ambito del POR FESR 2014-2020.

Sostenuto dal Banco di Sardegna, il progetto integrato prevede interventi di adeguamento con strutture amovibili dell’anfiteatro all’interno della zona archeologica di Tharros, in un’area non interessata dagli scavi e priva di resti archeologici affioranti, miglioramenti della sicurezza, dell’accessibilità alle informazioni culturali e commerciali del sito archeologico, e un cartellone di concerti e spettacoli allestito attraverso un adeguato coinvolgimento degli operatori di spettacolo e dei circuiti teatrali e musicali regionali e nazionali. Ad inaugurarlo il prossimo 25 giugno, come anteprima del ventesimo festival Dromos, una serata d’eccezione con il progetto Two Islands, che audacemente affianca gli estri e la fantasia del trombettista sardo Paolo Fresu con quelli del violoncellista siciliano Giovanni Sollima, accompagnati dall’Orchestra da Camera di Perugia, mentre è già un’altra data da segnare in agenda quella del 12 agosto: in concerto all’Anfiteatro di Tharros il cantautore Ermal Meta, vincitore, in coppia con Fabrizio Moro, dell’ultimo Festival di Sanremo con la canzone “Non mi avete fatto niente”.

 

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La direzione ATS ha replicato alle critiche ricevute ieri, in particolare dal deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci che ha pubblicato un post molto critico su facebook, corredato da alcune fotografie, per quanto è accaduto nel reparto di dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia, dove due pannelli del controsoffitto sono caduti a causa delle infiltrazioni d’acqua provenienti dalle piogge cadute ininterrottamente per oltre due giorni.

«Alla Direzione ATS spiace considerare che le affermazioni dell’on. Cappellacci non tengano conto della pesante eredità acquisita dall’Azienda nonché del lavoro effettuato in questi 16 mesi al fine di erogare quotidianamente le prestazioni ai cittadini individuando al contempo priorità di intervento per risolvere carenze di carattere organizzativo, manutentivo, gestionale ed economico – si legge in una nota della direzione ATS –. L’Area socio-sanitaria di Carbonia, in particolare, si confronta quotidianamente con criticità che hanno origini lontane e che vedono responsabili i diversi esecutivi regionali che negli ultimi anni si sono succeduti nell’amministrazione della sanità sarda.»

«Occorre ricordare che proprio in quest’Area, e proprio durante il governo dell’on. Cappellacci, sono state rilevate gravi irregolarità – danno erariale – da parte della Corte dei Conti in merito ad alcune acquisizioni infrastrutturali che hanno determinato spese per circa 4 milioni euro – conclude la direzione ATS -. Somme che oggi avrebbero potuto essere destinate per interventi di manutenzione in strutture ospedaliere e territoriali.»

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Devo ammettere che ci sono rimasto male a verificare che nel nostro territorio non si è celebrata, il primo maggio, la festa del lavoro e, purtroppo, non è certo la prima volta che accade. Mi sono chiesto più volte e ancora in questi giorni, se la situazione di grave difficoltà in cui versa il nostro territorio può essere motivo per non celebrare la festa del lavoro. Ho voluto rifletterci a lungo prima di dare una risposta e mi sono voluto anche ripassare un po’ di storia della festa del lavoro e un po’ di ricordi sicuramente non storici ma importanti della festa del lavoro che in più momenti si è celebrata con grande unità dei lavoratori e con grande partecipazione popolare nel nostro territorio.

Ho avuto l’onore di impegnarmi in prima persona nel movimento sindacale sia di categoria, sia generale e lo ricordo come la più importante esperienza sociale, politica e umana che mi è toccata in sorte.

Il primo maggio si celebra la festa del lavoro dal 1890 in Europa e in diversi Paesi nel mondo. La data fu scelta per ricordare la grande mobilitazione dei lavoratori a Chicago (USA) iniziata il primo maggio 1886 e durata per alcuni giorni per rivendicare la giornata lavorativa di otto ore. La lotta si concluse, purtroppo, con diversi morti e feriti tra lavoratori e poliziotti. Si badi tuttavia che proprio negli USA la festa del lavoro si celebra il primo lunedì di settembre.

Alla base della scelta di celebrare in un giorno stabilito la festa del lavoro vi erano e vi sono quindi alcune ragioni essenziali che si possono cosi sintetizzare: ricordare le lotte dei lavoratori; rivendicare e affermare i propri diritti; rivendicare e raggiungere nuovi obiettivi; in generale migliorare la propria condizione.

Ancora oggi in diversi Paesi del mondo è vietato celebrare la festa del lavoro o è confinata per decisione delle autorità in un luogo periferico e circondato dalle forze di polizia.

Anche in Italia la festa del lavoro ha conosciuto divieti, repressioni e divisioni: durante il fascismo fu deciso dal regime che essa si dovesse celebrare il 21 aprile considerato giorno Natale della città di Roma; nel dopoguerra nel 1947 non si può non ricordare la strage avvenuta presso la località di Portella della Ginestra in provincia di Palermo dove uomini della banda di Salvatore Giuliano spararono sul corteo; dal 1948, le divisioni politiche coinvolsero pienamente anche il sindacato tanto che la ripresa della celebrazione unitaria della festa del lavoro avviene dal primo maggio 1970. Fu al centro la riduzione della settimana da 48 a 40 ore conquistata dal 1969.

Nel Sulcis Iglesiente grandi giornate del primo maggio, credo, restano nella memoria di lavoratori e non solo. In quel giorno i riflettori dei mezzi di informazione guardavano al nostro territorio per evidenziare le iniziative più importanti della giornata nella nostra Isola.

Alle domande che mi sono posto all’inizio, aggiungo, alla luce delle poche cose che ho ricordato sopra: è giusto che le organizzazioni dei lavoratori decidano in proprio di abolire la festa del lavoro per di più in un territorio con la grande tradizione sindacale e di grandi battaglie economiche, sociali e culturali?

Credo che ci possano essere diversi ragioni che spiegano le difficoltà di preparare e celebrare la festa del lavoro ma due, mi sembra, le riassumono: la mancanza di una visione e azione generale  unitaria e di una piattaforma di tutto il sindacato per affrontare l’emergenza lavoro e le possibili prospettive di sviluppo.

Pur in questo quadro di difficoltà generale, le categorie impegnate nei settori e nelle aziende stanno dando prova di grande capacità e di unità. Da qui si può ripartire. E si può ripartire anche da un tema che è stato all’origine delle lotte che hanno ispirato la giornata della festa del lavoro e  che è stato il grande tema della ripresa della festa unitaria nel nostro Paese: l’orario di lavoro.

Sarebbe importante, secondo me, che dal Sulcis Iglesiente potessero partire proposte e iniziative affinché nel territorio, sulla base del decreto di riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa, contando anche sulla ripresa produttiva delle grandi aziende, si affermasse la scelta di una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario e di un generalizzato ricambio generazionale sia nel privato che nel pubblico.

E’ certamente una tematica che deve essere approfondita nei vari aspetti e che, a mio parere, ben potrebbe trovare spazio in una piattaforma da fondare su diversi punti, per affrontare l’emergenza lavoro.

Mi piacerebbe tanto partecipare il prossimo primo maggio ad una grande festa del lavoro in cui tutto il movimento e non solo si impegnasse e si mobilitasse su una nuova piattaforma per il lavoro e lo sviluppo, piattaforma che stiamo aspettando da troppo tempo.           

Peppino La Rosa

Dirigente regionale Riformatori Sardi

Ex segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente

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Sono in fase di avanzamento i lavori di urbanizzazione primaria di Carbonia 2. L’Amministrazione comunale di Carbonia, al fine di consentire il completamento degli interventi previsti, da venerdì 4 maggio a domenica 20 maggio ha disposto l’istituzione del senso unico alternato ed il divieto di sosta o, in subordine, in base all’esigenza dei lavori, la chiusura del transito veicolare in via Dei Giardini, in località Sa Perda Bianca, nel tratto compreso tra via della Stazione e via dei Glicini. 

Si tratta di una misura necessaria per garantire la sicurezza stradale, preservando l’incolumità dei cittadini e delle maestranze. 

«I lavori proseguono a pieno ritmo – ha affermato l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai -. Stiamo realizzando una serie di interventi che i cittadini della zona reclamavano da tanti anni. Contiamo di concludere l’urbanizzazione primaria di Carbonia 2 nei tempi previsti, ovvero entro la fine del mese di maggio 2018. Poi, nel periodo compreso tra giugno e luglio, verranno eseguite tutte le operazioni finalizzate alla bitumazione delle strade.»

     

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Si è tenuto nella mattinata di oggi l’incontro, presso il ministero dello Sviluppo economico, per l’illustrazione del piano industriale di Sider Alloys relativo al riavvio dello smelter ex Alcoa di Portovesme. Ancora di più, dopo l’esposizione delle prime linee guida del piano, siamo convinti che allo stato attuale la prima necessità dei lavoratori ex Alcoa rimanga quella del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. L’impegno assunto dal ministro di procedere su questo delicato problema per le aree di crisi complessa, quale quella del Sulcis, se non rapidamente messo in atto rischia di lasciare già dal prossimo giugno un numero elevato di lavoratori senza alcun sostegno economico. Lavoratori che, per varie circostanze, da gennaio scorso subiscono un ritardo nei pagamenti previsti.

Per quanto riguarda il piano industriale, siamo poco soddisfatti per la tempistica con cui si intende procedere, dato che probabilmente solo a giugno conosceremo la società – il main contractor – a cui sarà affidato il revamping dello smelter. Situazione che determinerà l’assunzione di 50 lavoratori a settembre, per arrivare ai 376 previsti entro 21 mesi.

Alla nostra richiesta riguardo il fatto se alcune attività, quali quelle legate alla produzione di anodi, rimarranno esternalizzate o potranno essere svolte da Sider Alloys, non ci è stata data una risposta definitiva ma siamo stati rimandati a una successiva verifica.

Infine, per quanto riguarda la proposta di destinare il 5% delle azioni alla costituenda associazione dei lavoratori ex-Alcoa, essa non trova la nostra contrarietà di principio ma abbiamo espresso una proposta diversa che consenta, attraverso una funzione negoziale del sindacato, di introdurre una figura di sorveglianza, eletta da tutti i lavoratori. Ruolo negoziale che avrebbe l’esclusivo compito di determinare una modifica contrattata dell’attuale statuto della società SiderAlloys, possibilità prevista anche dalle norme civilistiche in materia societaria. Nei prossimi giorni, su invito del ministero, faremo pervenire le nostre osservazioni in merito.

Il confronto è stato aggiornato, nella stessa sede, a metà del mese di maggio.

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

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I carabinieri di Carbonia e Cortoghiana hanno hanno deferito in stato di libertà due donne e due uomini per furti compiuti in esercizi commerciali.

A seguito dei recenti episodi criminosi di natura predatoria che hanno avuto ad oggetto la distruzione o il furto di diversi distributori automatici installati nei pressi di esercizi, nella città di Carbonia, allo scopo di sottrarne il contenuto in denaro, i carabinieri della compagnia di Carbonia dalle prime ore di questa mattina hanno svolto diverse perquisizioni in abitazione, a riscontro degli accertamenti investigativi svolti. All’esito di tali operazioni, i carabinieri delle stazioni di Carbonia e Cortoghiana hanno deferito in stato di libertà un 33enne e un 41enne, entrambi originari di Carbonia ma residenti a Bacu Abis, con diversi precedenti di polizia specifici, responsabili in concorso dei furti dei distributori automatici della Tabaccheria di piazza della Repubblica e di quello della Farmacia Urgu, in via Gramsci; sono stati altresì deferiti una 33enne e una 48enne di Carbonia, entrambe disoccupate e con precedenti di polizia, individuate quali responsabili di due furti ai danni del negozio di autoricambi “Lancellotti” di via Costituente. Le due donne sono gravemente indiziate di essersi introdotte nell’esercizio commerciale e di aver approfittato di un momento di distrazione per asportare l’intero denaro contenuto nella cassa.
Contemporaneamente, questa mattina, altre pattuglie hanno eseguito servizi di controllo dinamico delle aree residenziali urbane e periferiche, con posti di blocco e identificazione di persone di interesse operativo, all’esito dei quali un giovane di Carbonia, classe 1974, noto alle forze dell’ordine, è stato deferito per porto abusivo di un coltello a serramanico e segnalato alla Prefettura per detenzione per uso personale di circa 6 grammi di hascisc.
Nel corso del servizio a largo raggio, sono state identificate complessivamente 63 persone, di cui 5 stranieri extracomunitari, 59 autovetture controllate, ed è stata elevata 1 contravvenzione al Codice della strada per mancata revisione.

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«Dopo sei anni finalmente si inizia a concretizzare un progetto di rilancio industriale del sito di Portovesme, ora bisogna trasformarlo in azioni concrete a partire dalla definizione del soggetto che si occuperà del revamping e del riavvio. Oggi dell’alluminio utilizzato in Italia nemmeno un kg è prodotto nel nostro Paese, serve come per l’acciaio, che nel nostro paese si torni a produrre alluminio primario. Portovesme rappresenta oggi una prospettiva industriale capace di reggere la competitività, anche sui costi dell’energia a livello europeo, non bisogna sbagliare. Tutti i soggetti coinvolti in questa partita dal Governo, alle istituzioni locali devono facilitare il percorso di riavvio della produzione, Sider Alloys deve garantire a pieno regime lavoro e occupazione per l’intera area produttiva di Portovesme.»

Lo scrive, in una nota, Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl.

 

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L’ufficio di Presidenza della Copagri del Nord Sardegna, nei giorni scorsi ha analizzato la situazione che si è verificata a livello nazionale sull’organismo di controllo IFCQ Certificazioni Srl, che esegue I controlli per le certificazioni dell’agnello sardo IGP, che ha ricevuto dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali un Decreto di semi commissariamento per l’attività di controllo e certificazione a partire dal 1 maggio 2018 per mesi sei. Organismo che in Sardegna esegue I controlli e le certificazioni anche per la DOP Pecorino Romano, Dop Fiore Sardo e Dop Pecorino Sardo, infatti, secondo il decreto ministeriale del 12 aprile 2018 le attività di certificazione e controllo dell’IFCQ, dovrà essere verificata e certificate di volta in volta dall’Ufficio centrale Ministeriale del controllo  Repressioni e Frodi Alimentari.

«La situazione è resa molto più preoccupante per quanto riguarda  le certificazioni dell’IGP agnello Sardo – affermano Paolo Ninniri e Tore Piana, presidente e vice presidente della Copagri Nord Sardegna – in quanto si è appreso da una conferenza stampa indetta da parte del Consorzio di tutela dell’agnello sardo IGP ( CONTAS) nei giorni subito dopo Pasqua del ritrovamento di capi provenienti dall’estero, (RUMENI) e macellati in Sardegna marchiati con simbolo dell’IGP “Agnello di Sardegna”. Copagri Nord Sardegna rileva come sia calato il silenzio più assordante su quanto accaduto e denunciato dallo stesso Consorzio di Tutela. Rileva che al contrario di quanto sta avvenendo, i produttori e i consumatori dovrebbero conoscere la reale situazione e come  sia potuto  avvenire una situazione di cosi grave portata. E’ di questi giorni l’aggravante del decreto di sospensione per sei mesi dell’organismo di controllo IFCQ  dal 1 maggio 2018,da parte del ministero delle Politiche agricole, organismo che ha il compito di controllare e certificare il prodotto IGP agnello sardo.»

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Ancora un mese in musica ad Alghero, almeno otto eventi dal vivo a maggio per il Miramare Gastro & Music Pub. Nella Riviera del Corallo la scelta è unire l’arte e la cultura all’intrattenimento, e su questo principio il locale affacciato sulla passeggiata degli algheresi prosegue nella propria programmazione. Intanto lo scorso week-end è andato in scena venerdì 27 aprile l’omaggio ai Queen con l’esibizione dei Queen in rock – a Magic Tribute per la rassegna Friday Tribute Night, uno show davvero curato in ogni particolare sia musicale che vocale e scenico. Il giorno successivo poi a far da padrone è stato il concerto cantericcio e ballabile di Carletto e i suoi Mostri, mentre il 1 maggio le sonorità in acustico del duo Sheila Casu e Bachisio Ulgheri. Questo fine settimana sul palco due progetti musicali di grande spessore, venerdì 4 maggio i Cover Garden la band algherese più apprezzata e ascoltata in tutta la Sardegna composta da Giuliano Madau, Gian Luca Dedola, Gianluca Porcu e Daniele Piu torna al Miramare con il proprio repertorio completamente aggiornato e dal gusto contemporaneo. Il giorno successivo invece il live dei Senza Base, la più longeva band del nord Sardegna capace di unire e far ballare varie generazioni sotto il grande tetto del pop-rock italiano ed internazionale.

Il calendario del mese di maggio prosegue poi con la ventunesima tappa del Friday Tribute Night, la rassegna che porta ad Alghero i più importanti tributi musicali presenti sul territorio sardo, in programma per venerdì 11 marzo con l’anteprima assoluta dello spettacolo Italian Rock Threebute, sabato 12, per la prima volta gli Scacco Matto, il 17 tornano i Cabbijos da Porto Torres in versione quintetto mentre sabato 18, è dedicato alle sonorità degli anni ’80 con i The Rubik’s Tube per la prima volta in città. L’ultimo fine settimana del mese invece il Miramare chiuderà la stagione dei live in elettrico al chiuso con la Hollywood Band e soprattutto con il tributo ufficiale sardo agli 883 e Max Pezzali di Tieni il Tempo, sabato 26 maggio.