24 December, 2025

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“L’uomo nero” di Brunori Sas è la canzone vincitrice per il 2018 del Premio Amnesty International Italia, indetto nel 2003 da Amnesty International Italia e dall’associazione culturale Voci per la Libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente. In questo caso un brano sull’intolleranza.

La premiazione avverrà a Rosolina Mare (Rovigo) domenica 22 luglio, nel corso della serata finale della 21ª edizione di ‘Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty’, festival che si terrà dal 19 al 22 luglio e ospiterà anche le finali della sezione emergenti del Premio Amnesty, il cui bando rimane aperto fino al 30 aprile sul sito www.vociperlaliberta.it . Sul sito è intanto in corso il voto del pubblico per il Premio Web Social.

Dario Brunori ha dichiarato: «Mai come oggi, ‘L’uomo nero’ assume un significato speciale per me. Nello spettacolo teatrale che sto portando in giro, è il pezzo che più mi emoziona cantare, un’emozione e una tensione che avverto forte anche nelle persone che ho di fronte ogni sera.

Eppure all’epoca ho avuto difficoltà ad affrontarlo perché, visto il tema, era facile cadere nella retorica anacronistica del cantautore militante, in un’invettiva scontata contro il dilagare di nuove forme di intolleranza, contro le piccole e grandi derive xenofobe degli ultimi anni. In realtà non mi interessava tanto parlare del fenomeno in sé, quanto del fenomeno in me, come diceva qualcuno. Il fuoco del pezzo sta tutto nell’ultimo verso: ‘Io che sorseggio l’ennesimo amaro, seduto a un tavolo sui Navigli, pensando in fondo va tutto bene, mi basta solo non fare figli… e invece no’.

Come in altri pezzi dell’ultimo album, traccio la condizione di un uomo che si chiede cosa è giusto fare di fronte a un’apparente involuzione dell’essere umano, al ritorno di fiamma di visioni ideologiche e morali che ci piacerebbe pensare morte e sepolte. C’è una buona dose di amarezza verso il mondo intorno, ma anche la denuncia allo specchio di quell’approccio ignavo che troppo spesso tende a non occuparsi concretamente di ciò che accade fuori dal proprio cortile, a ignorare certi fenomeni, a ridicolizzarli o a non dargli eccessivo peso. Si tratta di un terreno scivoloso, ne sono consapevole, ma spero di essere rimasto in piedi e questo riconoscimento, in qualche modo, me ne dà conferma. Grazie di cuore a Amnesty International Italia e a Voci per la libertà».

Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, ha affermato: «I diritti umani sono una questione di comportamenti, di regole, ma anche, e forse ancora prima, di clima. Il clima di oggi è pessimo. Di questo clima parla la canzone di Dario Brunori vincitrice dell’edizione 2018 del Premio Amnesty International Italia di Voci per la Libertà. E del veleno che contamina la vita pubblica e la convivenza civile. E di un’idea, l’idea aberrante del ‘noi contro gli altri’: contro gli altri che, essendo diversi da noi, fanno paura, sono una minaccia da tenere a distanza, da cui difendersi, possibilmente da eliminare.

Amnesty International fa davvero tutto quello che può per contrastare il clima di odio che si diffonde nel mondo e che non risparmia neppure il nostro paese, e si sforza di creare antidoti per questo veleno. Ma ha bisogno di alleati e li cerca – e li trova – nel mondo dell’arte e della canzone. ‘L’uomo nero’ parla al cuore e alle emozioni ed è, oltre che una canzone bella, nella nostra prospettiva anche una canzone utile, uno strumento prezioso per chi vuole creare un clima migliore, nel quale vi siano le condizioni per il rispetto pieno dei diritti umani di tutti».

In lizza per il Premio c’erano anche: “L’uomo che premette” di Caparezza, “Deserto” di Clementino, “Gli anni del silenzio” dei Decibel, “Ora d’aria” di Ghali, “Affermativo” di Jovanotti, “Stelle marine” delle Luci della centrale elettrica, “Socialismo tropicale” dello Stato Sociale, “Vietato morire” di Ermal Meta, “Stiamo tutti bene” di Mirkoeilcane.

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La commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta da Raimondo Perra (Cps-Psi) ha visitato questa mattina l’ospedale “Antonio Segni” di Ozieri che, in base alla riforma ospedaliera approvata nell’ottobre scorso dal Consiglio regionale, dovrebbe costituire unico presidio con le strutture sanitarie di Alghero.

La commissione ha compiuto un breve giro fra i reparti con particolare attenzione a quelli di Ortopedia, Neurologia e Radiologia, oltre ai laboratori ed alle attrezzature diagnostiche. Successivamente nella sala riunioni del “Segni” i commissari hanno ascoltato i numerosi interventi dei primari e dei medici della struttura, che hanno esposto le problematiche più significative legate al funzionamento della struttura: carenza di personale, difficoltà di coprire alcune posizioni specialistiche e di fornire (pur essendo un ospedale) veri servizi e propri di assistenza territoriale, fronteggiando le crescenti richieste degli utenti, che continuano a percepire l’ospedale come un luogo di cura “generalista”.

Per quanto riguarda più in dettaglio le tematiche riguardanti la riforma della rete ospedaliera, i medici dell’ospedale di Ozieri hanno sottolineato con preoccupazione l’oggettiva complessità di far funzionare con efficienza un presidio diviso in due stabilimenti anche fisicamente lontani come Ozieri ed Alghero, aggiungendo che non tutta la sanità sarda si deve esaurire nei due hub principali.

Nel dibattito hanno preso la parole numerosi consiglieri regionali: Giorgio Oppi dell’Udc, Daniele Cocco di Art.1-Mdp, Antonello Peru e Marco Tedde di Forza Italia, Augusto Cherchi del Pds e Domenico Gallus del Psd’Az – La Base.

Nelle conclusioni, il presidente della commissione Raimondo Perra ha ricordato che il sopralluogo di Ozieri è il primo effettuato dalla commissione nel “dopo-riforma”, a testimonianza del fatto che «la politica non può e non deve limitarsi a fare leggi ma deve anche essere capace di verificare sul campo se le stessi leggi hanno un impatto positivo sui cittadini, capacità che nel nostro caso è quanto mai necessaria visto che ci occupiamo di salute. Abbiamo ascoltato con molta attenzione i temi sollevati dai medici del “Segni” – ha concluso Raimondo Perra – ed assicuro anche a nome della commissione che saranno valutati con la massima attenzione in sede di attuazione concreta della riforma della rete ospedaliera».

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Nel pomeriggio di domenica 11 marzo 2018, nei locali del Circolo Culturale Sardo “Logudoro” di Pavia, è stato presentato il volume “Maestre d’Italia”, ultima fatica letteraria della dott.ssa Bruna Bertolo, piemontese, ma affezionata alla Sardegna perché socia dell’Associazione di Promozione Sociale “Quattro Mori” di Rivoli (Torino).

Miglior combinazione non poteva esserci: a introdurre l’incontro per la tradizionale “Festa della Donna” è stata proprio una donna, Paola Pisano, nella sua veste di nuova presidente del “Logudoro” dallo scorso 17 febbraio, la quale ha tracciato un sintetico percorso delle tappe – piuttosto lente -attraverso le quali si è concretizzata nel Novecento l’evoluzione dell’emancipazione femminile in Italia.

Per quanto riguarda il volume la Pisano si è soffermata sullo stile scorrevole del testo e sulla ricchezza di documentazione prodotta dall’autrice relativamente ai tanti personaggi femminili che hanno provveduto all’alfabetizzazione del popolo italiano (bambini ma anche adulti).

Paolo Pulina, vice presidente vicario del “Logudoro” e vice presidente della F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), ha portato ai presenti il saluto della donna presidente della Federazione, Serafina Mascia, e ha sottolineato che l’importante e ammirevole studio della Bertòlo, che ha pagine sulle maestre “eroiche” di tutte le regioni italiane (non a caso è stato presentato recentemente alla Camera dei Deputati), si raccomanda per il pubblico pavese e sardo per lo spazio dedicato, da un lato, ad Ada Negri (provincia di Milano per Motta Visconti) e a Maria Giudice (provincia di Pavia per Codevilla) e, dall’altro, alla “resistente” nuorese Mariangela Maccioni e a Maria Giacobbe (la “maestrina” nuorese dal 1958 a Copenaghen, dove sta per compiere 90 anni).

Alle maestre sarde bisogna riconoscere meriti particolari perché, dovendo operare in realtà sociali difficili, dovevano essere non solo insegnanti  ma anche educatrici e psicologhe.

Nel libro sono segnalate le tappe storiche e legislative che hanno portato ad avere strutture di formazione specifiche per le maestre.

Molte pagine sono riservate a Matilde Serao (che però maestra non fu mai ma che studiò come tale e che scrisse abbondantemente di ambienti scolastici nei giornali per i quali lavorò) e ad Ada Negri, che in realtà – anche lei – fu maestra per pochissimi anni ma che nei suoi volumi di poesie e saggi diede sempre grande risalto all’educazione scolastica di base.

Viene approfondita la figura di Maria Montessori, che ha il merito di aver  reimpostato i metodi educativi.

Il volume ricorda anche Rosa Maltoni Mussolini, mamma di Benito, che fu maestra socialista per un breve periodo.

L’autrice con dovizia di particolari descrive le molte e benemerite maestre socialiste che si sono battute vigorosamente per l’abbattimento dell’analfabetismo.

Tra esse spiccano anche dieci maestre socialiste marchigiane che ottennero l’iscrizione nelle liste elettorali grazie a una sentenza della corte d’appello d’Ancona.

Questo volume sulle “Maestre d’Italia”, ricco di dettagli, oltre a ripercorrere la condizione femminile ci offre un ottimo quadro storico della scolarizzazione  degli italiani.

L’autrice ha illustrato il proprio volume ripercorrendo le vicende delle protagoniste più significative.

La proiezione delle slide e le colonne sonore hanno favorito l’attenzione da parte del pubblico.

Dopo la relazione della dottoressa Bertolo, la serata è continuata in amicizia e allegria, allietata dalle musiche di Antonio (Giulio) Putzu, socio del “Logudoro” e musicista per passione.

Giacomo Ganzu

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu ha presentato una mozione urgente, sull’onda della proposta dell’Anci Sardegna, per sollecitare una maggiore attenzione sui casi di meningite, con una campagna straordinaria di vaccinazione nei presidi sanitari isolani.

«La Regione deve investire ulteriori risorse per il personale e per l’acquisto dei vaccini necessari – spiega Gianluigi Rubiu – per scongiurare spese folli delle famiglie. Con il moltiplicarsi dei casi negli ultimi giorni è aumentata l’emergenza in Sardegnacon una corsa senza fine nelle strutture sanitarie sparse per il territorio. Siamo convinti che la Regione abbia sottovalutato il problema. La situazione si è complicata negli ultimi giorni, con il pericolo che possa aggravarsi, sfuggendo di mano ad una politica distratta e confusa. Non si può giocare con le vite umane. Ora si ponga rimedio con un piano di vaccinazione diffuso.»

«Si segua l’esempio della Toscana – conclude Gianluigi Rubiu – con la disponibilità delle dosi di vaccino, a titolo gratuito, per i bambini e ragazzi. Si faccia ricorso ad una variazione di bilancio per supportare le famiglie nelle spese per le inoculazioni contro la meningite.»

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Da quando è stata annunciato il rientro nell’atmosfera della stazione spaziale cinese TIANGONG1, l’argomento della “spazzatura spaziale” è diventato di grande attualità, visto il sempre maggior numero di satelliti che vengono e verranno mandati in orbita nei prossimi anni. E su questo tema è in corso un progetto di ricerca industriale finanziato da Sardegna Ricerche e condotto in collaborazione da un’impresa sarda, Nurjana Technologies, e dal Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari (DIEE).

Il progetto “Sviluppo di una piattaforma di Multi Sensor Data Fusion per monitoraggio e tracking di detriti spaziali” riguarda la messa a punto di nuovi sensori e software di elaborazione capaci di acquisire i dati e le informazioni caratteristiche dei detriti in orbita terrestre, prevedendone i pericoli di collisione con le infrastrutture in orbita o sulla Terra.

«Per comprendere come i detriti spaziali siano una minaccia chiara e presente – spiega Pietro Andronico (Nurjana) – è sufficiente pensare che una collisione con un frammento di un centimetro ha l’effetto dell’esplosione di una granata, dato che viaggia alla velocità di 10 kilometri al secondo. Di qui la necessità di monitorare le orbite e prevenire le collisioni. Inoltre oggetti di grandi dimensioni, quali satelliti dismessi, parti di razzi, ecc., possono rientrare nell’atmosfera terrestre in modo incontrollato, creando rischi per l’incolumità di persone e cose.»

I primi risultati del progetto hanno portato all’osservazione e alla stima dell’orbita, tramite un telescopio ottico, della stazione spaziale cinese la cui caduta è data ormai per imminente. L’immagine catturata dai ricercatori sardi è stata resa disponibile nei giorni scorsi.

Il ruolo dei ricercatori dell’Università di Cagliari nel progetto è così descritto dal prof. Giorgio Montisci: «Il Gruppo di Elettromagnetismo del DIEE si occuperà dello sviluppo di sistemi RADAR per il monitoraggio dei detriti, i cui dati saranno correlati con i dati forniti dai telescopi ottici, al fine di ottenere una stima più precisa delle orbite».

Tra i risultati attesi del progetto, oltre all’avanzamento delle conoscenze tecnico-scientifiche, vi sono le ricadute economiche legate alle sue applicazioni tecnico-scientifiche, commerciali e di protezione civile. Esiste infatti un mercato, di nicchia ma in forte crescita, costituito dalle agenzie spaziali di tutto il mondo, da enti di ricerca e università, osservatori scientifici, dalle società di telecomunicazione, dalle autorità pubbliche responsabili della protezione civile.

 

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Il Consiglio comunale di Carbonia prosegue questa sera l’esame del Bilancio di previsione finanziario 2018/2020 ex D. Lgs. 118/2011.
Nella seduta di ieri sera sono stati votati gli emendamenti dal n. 1 al n. 19, mentre nella seduta odierna – convocata dal presidente del Consiglio Comunale Daniela Marras, per le ore 18.30, nella sala polifunzionale di piazza Roma – verranno discussi e votati gli emendamenti dal n. 20 al n. 38.

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In seguito all’ultimo caso di meningite di tipo B (paziente ricoverato presso il Policlinico universitario) in un soggetto giovane (fascia d’età dai 18 ai 20 anni) nell’area dell’Ats – Assl di Cagliari, considerato l’abbassamento delle temperature di questi ultimi giorni e l’insorgenza di patologie da raffreddamento, il Servizio di igiene e sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione per prevenire e limitare la possibilità che si verifichino nuovi casi, ritiene necessario e urgente fornire le seguenti indicazioni:
– effettuare profilassi antibiotica urgente per tutti i contatti (anche occasionali) relativi agli ultimi due casi;
– evitare le frequentazioni non essenziali nei locali chiusi e affollati oltre misura;
– nei locali dovrà essere favorito il ricambio naturale d’aria, almeno dieci minuti ogni ora, e verificare il corretto funzionamento degli impianti per il ricambio dell’aria;
– evitare lo scambio e l’utilizzo promiscuo di stoviglie, bottiglie, bicchieri, sigarette;
– limitare lo stress psicofisico e la riduzione delle ore di sonno.
La meningite meningococcica: alcune informazioni
La meningite meningococcica è una delle principali forme di meningite ed è causata da un batterio chiamato “Neisseria meningitidis”. Colpisce soprattutto lattanti, adolescenti e giovani adulti, prevalentemente nelle stagioni invernali e primaverili, ed il contagio avviene per via aerea attraverso le goccioline di saliva infette. La malattia si manifesta con cefalea, rigidità della nuca, febbre, brividi e stato di profonda prostrazione. Possono insorgere anche delle complicazioni quali emorragie, miocarditi, polmoniti. Purtroppo, questa malattia, nonostante la disponibilità di efficaci terapie antibiotiche, ha una elevata mortalità.
Sono attualmente disponibili vaccini per la prevenzione delle infezioni da meningococco di sierogruppo A, B, C, Y, W135 offerti gratuitamente a tutte le categorie a rischio, inoltre:
– la vaccinazione contro le infezioni da meningococco B viene offerta gratuitamente ai nati dal 2017, con numero di dosi diverse a seconda dell’età di somministrazione e con indicazione sino all’età adulta (in compartecipazione di spesa);
– la vaccinazione contro le infezioni da meningococco C, viene offerta gratuitamente in unica dose al 13° mese di vita, può essere somministrata a qualsiasi età ;
– la vaccinazione contro le infezioni da meningococco A, C, Y, W135 (vaccino tetravalente), viene offerto gratuitamente al 12° – 18° anno di età, a partire dal 2017; può essere somministrato a qualsiasi età (in compartecipazione di spesa).
I contatti stretti di un caso di meningite meningococcica, vengono sottoposti, dopo la chemioprofilassi, a vaccinazione gratuita con il vaccino contenente il sierogruppo che ha causato la malattia nel caso.
Sul sito della ASSL di Cagliari sono pubblicati tutti gli orari degli ambulatori di vaccinazione:
http://www.aslcagliari.it/argomenti/vacinazioni/

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Il Collegio Sindacale dell’ATS Sardegna ha dato il via libero definitivo, ieri pomeriggio, all’attuazione dell’accordo sulla cosiddetta “Vertenza fasce” – firmato il 13 febbraio scorso tra la Direzione dell’ATS, la Direzione dell’Azienda socio sanitaria locale di Carbonia, Organizzazioni sindacali e la RSU dell’Area Socio Sanitaria di Carbonia – che vedeva coinvolti dal 2009 i lavoratori della ex ASL di Carbonia. Un accordo storico che ha messo la parola fine alla lunga situazione di stallo e al disequilibrio dei fondi contrattuali.

L’accordo, all’interno del perimetro dalle Sentenze della Corte dei Conti, prevede sostanzialmente tre punti tra cui la compensazione dei “debiti” dei dipendenti per le somme incassate a titolo di fasce con i crediti per il fondo di produttività; lo sblocco dell’erogazione del salario accessorio di produttività relativamente agli anni 2013-2016 e, infine, l’impegno da parte dell’Amministrazione, in aderenza ai principi di perequazione di cui alla Legge regionale n. 17 del 2016, di proporre alle organizzazioni sindacali, ATS in sede di contrattazione collettiva integrativa un riequilibrio tra i fondi delle varie ASSL (disagio, progressioni orizzontali, produttività) che consenta nel 2018 il riconoscimento di una fascia economica in via prioritaria ai dipendenti della ex ASL di Carbonia, che risultano essere stati oggettivamente penalizzati nella propria carriera rispetto ai colleghi delle altre ex ASL.

Nella medesima seduta, il Collegio Sindacale ha espresso parere favorevole anche in merito alla retribuzione di risultato Area Dirigenza anno 2014, sempre relativamente all’Azienda socio sanitaria locale di Carbonia.

Il direttore generale dell’ATS Sardegna, Fulvio Moirano.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216153628501375/

La startup Maga Orthodontics ha vinto la quinta edizione del CLab di UniCa, conclusasi ieri sera al Teatro dell’Ente lirico di Cagliari, tra gli applausi di oltre mille tra studenti, spettatori, amici e parenti dei Clabbers. Tra i team finalisti (EaBlock, eFlavor, Emfores, Glambnb, HiveGuard e Maga Orthodontics), tre sono saliti sul podio: Maga, Eablock e Glambnb. Curata da Antonio Matano (Tg1 Rai), la serata – con una platea gremita di cariche istituzionali e figure di spicco del mondo dell’impresa, industriale e bancario – ha evidenziato un percorso proficuo, basato su innovazione, creatività e talento. Più, la capacità di un rapido confronto con i mercati e la competizione. Maria Chiara Di Guardo (pro rettore Innovazione e responsabile scientifica del CLab) ha sottolineato «l’esplorazione degli adiacenti possibili: le porte da aprire per scoprire nuove opportunità e percorsi da attivare. Il nostro adiacente possibile è quello della contaminazione, del creare ponti e nuove combinazioni del sapere. Per poi esplorare nuove strade, quelle delle imprese, e quelle che vanno verso la valorizzazione dell’impegno, del sacrificio, del coraggio, del non aver paura di fare delle cose».

Maga Orthodontics di Claudio Bellu (odontoiatra) e Mersia Carboni (economia) – premiati da Maria Chiara Di Guardo – si è aggiudicata la quinta edizione del CLab per la produzione e vendita dei primi apparecchi ortodontici magnetici progettati con un software speciale. Maga ha fatto suo anche il premio di Alumni Clabbers da Michela Mari. Al secondo posto Eablock – premiati da Mario Mariani, The Net Value – di Dario Puligheddu (informatico), Miriam Meazza (scienze politiche), Matteo Fercia (economia) e Riccardo Curreli (informatica) hanno progettato un sistema che protegge i dati delle aziende, crea applicazioni blindate che riducono al minimo le incursioni degli hacker. Terza piazza per  GlamBmB – premiati da Augusto Coppola, coach storico del CLab – con Fabio Zicarelli (giurisprudenza), Sara Valdes (beni culturali), Matteo Lombardini (economia) e Marcella Palmas (architettura). Il team ha ideato la prima piattaforma europea dedicata al campeggio di lusso e location esclusive, 40 siti in Italia e 10 in Europa. Premio speciale del rettore per eFlavor (device sulla sensibilità gustativa) di Mariano Mastinu (biologia), Gloria Dessì (farmacia) e Francesco Meloni (economia).

Maga porta a casa circa 20mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 4.000 euro dall’Ambasciata degli Stati Uniti, 4.000 euro da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Meta Group, 1.000 euro e assistenza software da Tecnoengi, un anno di servizi gratuiti e di partecipazione al Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria, un periodo di incubazione a The Net Value per la durata di 2 mesi, un percorso di accelerazione a Londra offerto da TechiTALIA Lab. Per Eablock un premio totale di circa 12mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 2.500 euro offerti da Digital Innovation Hub, 3.000 euro offerte dalla Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, un periodo di assistenza tecnica gratuita per l’eventuale richiesta di fundraising nella modalità equity crowdfundinge da StrarsUP e un periodo di quattro mesi presso lo spazio di coworking di Open Campus Tiscali. Per GlamBnb premi per circa 10mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 3.000 euro offerto da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, 1.000 euro dalla Banca di Cagliari, un periodo di sei mesi presso lo spazio di coworking di Hub/Spoke e Prototype.

Ofer Sachs, ambasciatore d’Israele in Italia, giurato, ha detto: «Faccio un grande applauso a tutti, ai giovani innanzitutto. Siamo fiduciosi, veniamo qui a Cagliari perché la vostra del CLab è un’idea infettiva fantastica. Tra noi e voi c’è una storia d’amore. Israele, quando si parla di tecnologia, c’è».

Nimrod Kozlovki, informatico e docente all’università Tel Aviv è intervenuto prima della presentazione dei sei team finalisti: «Ci sono problemi planetari di perdita di fiducia, di telecomunicazione e hackeraggio. E si dubita anche della credibilità dei dati su internet. L’economia digitale non è solo tecnologia ma è basata sulla fiducia che si ha dell’informazione che viaggia in rete».

La serata finale si è aperta con la presentazione dei giovani del gruppo Special Olympics, con la proiezione di un filmato cui ha partecipato il grande Gigi Riva.

Al termine della finale, Nadia Pische ha intervistato il Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale, Raffaele Paci. Alleghiamo anche l’intervista realizzata con Marco Deiosso, vincitore della seconda edizione del Contamination Lab nel 2015 con la Startup Nausdream, impostasi nel settore del turismo a livello europeo, intervenuto nel corso della serata per raccontare la sua esperienza.