25 December, 2025

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E’ arrivata la primavera e la Riviera del Corallo festeggia la nuova stagione in musica. Al Miramare Gastro & Music Pub è tutto pronto per un altro week-end di eventi. Dopo aver ospitato la scorsa settimana il concerto dei Tieni il Tempo, famosa tribute band cagliaritana degli 883 e Max Pezzali e aver festeggiato St. Patrick’s Day a ritmo di musica irlandese con le irish drinking songs dei Bordell il locale affacciato sulla passeggiata degli algheresi è pronto per dar spazio ad altri due importanti progetti musicali. Venerdì 23 marzo Friday Tribute Night, la rassegna musicale che porta ad Alghero l’esibizione dei più importanti tributi presenti sul territorio sardo propone un’anteprima assoluta per la città: Occhi di Yatta. In Riviera del Corallo per la prima volta il concerto della cartoon tribute band sarda. Cinque musicisti sassaresi, di cui due donne, ormai da sette anni portano su e giù per l’Isola il loro spettacolo dedicato alle sigle dei cartoni animati più celebri, prediligendo gli intramontabili classici degli anni ’80 e ’90, senza però disdegnare le più recenti o alcune chicche per intenditori, anche in lingua originale.
Il giorno successivo, sabato 24, sul palco un grande ritorno, i Cover Garden in concerto. La band algherese più apprezzata in tutta la Sardegna torna ad esibirsi al Miramare nell’unica loro data ad Alghero per tutto il mese di marzo. Giuliano Madau, Gian Luca Dedola, Gianluca Porcu e Daniele Piu portano in scena un repertorio completamente aggiornato dal gusto contemporaneo e prettamente ballabile.
Tutti gli eventi e i concerti del Miramare Gastro & Music Pub sono ad ingresso libero e gratuito, è inoltre attivo il servizio di cucina a cura di chef Claudio Cubeddu.

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«L’emergenza c’è, eccome: si tratta di una emergenza organizzativa, al vertice della quale c’è proprio l’assessorato regionale della Sanità. Ho consigliato all’assessore Luigi Arru di recarsi una mattina al Centro diabetologico di Cagliari per rendersi conto personalmente di quale sia la vita quotidiana dei pazienti. Lo faccia, anziché negare l’evidenza.»

Così il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa dopo le dichiarazioni alla stampa dell’assessore regionale della sanità. «La gente è stanca di sentire discorsi astratti, che prevedono ottime soluzioni in un futuro indefinito. È necessario agire adesso, non domani o dopodomani, imponendo a chi di dovere di mettere fine a questa situazione indegna – aggiunge Michele Cossa -. È normale che le prime visite debbano aspettare tra un anno e un anno e mezzo? Oppure che un paziente debba perdere una intera mattina dopo aver rinnovato la prescrizione del materiale al centro diabetologico per inoltrare le pratiche ai vari settori (per esempio via Romagna o medico di famiglia o farmacia o servizio farmaceutico) per sentirsi dire a volte che è tutto da rifare perché sono arrivate nuove disposizioni dall’assessorato? Sempreché non si scopra che il materiale non è disponibile! I pazienti vengono sballottati da un servizio all’altro per assurde deficienze organizzative o grazie al caos indotto proprio dall’assessorato della Sanità, evidentemente non in grado di gestire questi processi. La conseguenza è ogni giorno gli operatori sanitari cercano di svolgere serenamente il proprio lavoro ma contemporaneamente devono far fronte alla tensione e alla rabbia di persone che subiscono l’umiliazione di essere trattati come stracci dal sistema sanitario. Un sistema pagato a caro prezzo dai contribuenti – conclude Michele Cossa – che viene percepito come ostile, arrogante, sgarbato, a volte privo di umanità, predisposto ad aggravare, non ad alleviare la malattia».

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Una convenzione per consentire l’assistenza ai pazienti affetti da malattie infettive e che si trovano negli istituti penitenziari Sassari e di Alghero. L’hanno siglata la Aou di Sassari e l’Ats Sardegna – Assl Sassari e consentirà di effettuare visite mediche specialistiche, prescrivere farmaci anti-infettivi e predisporre piani terapeutici personalizzati. L’accordo, della durata di un anno, vedrà lavorare assieme, secondo un piano di lavoro concordato, i medici della clinica di Malattie infettive dell’AOU e quelli dell’unità operativa “Tutela della salute in carcere” dell’Assl sassarese.

Nel 2016 Aou e Asl avevano siglato apposita convenzione per il trattamento dei pazienti affetti da malattie infettive. Un atto che, già da allora, metteva in evidenza la necessità di garantire questo tipo di assistenza sanitaria all’interno delle case circondariali del territorio della provincia. E il motivo è chiaro: «Il carcere è un’occasione straordinaria di sanità pubblica e concentra numerose patologie, con soggetti affetti da Hiv, da epatiti C e B, quindi ancora malattie sessualmente trasmissibili e tubercolosi latente». A dirlo è Sergio Babudieri, direttore della clinica di Malattie infettive e presidente onorario della Società italiana di Medicina e sanità penitenziaria. Di origini romane, da oltre trent’anni vive e lavora a Sassari. Dal 1987 in Malattie infettive, per il suo lavoro ha conosciuto la realtà di San Sebastiano, il carcere cittadino ottocentesco, che dal 2013 ha chiuso i battenti per dare spazio alla nuova Casa circondariale “Giovanni Bacchiddu” a Bancali. Una realtà lontana da Sassari ma a volte, «anche in città, bastava un muro per separare, oscurare e nascondere la popolazione che stava al di qua di quella cinta muraria», aggiunge lo specialista.

In Italia, il dato sulla popolazione dei detenuti, aggiornato al 28 febbraio, è di 58.163 e di questi 2.402 sono donne e 19.765 stranieri. A Sassari, invece, alla stessa data i detenuti sono 492, 16 donne e 166 stranieri, quindi ad Alghero 126 di cui 46 stranieri.

Secondo le stime a disposizione degli specialisti, «perché mancano i dati epidemiologici ufficiali», oltre il 33 per cento della popolazione carceraria italiana è portatrice di epatite C, il 6 per cento di epatite B, quindi tra il 3 e il 4 per cento dell’Hiv e il 25/30 per cento della Tbc. Si comprende l’importanza dei medici infettivologi all’interno del carcere. «Ecco perché il carcere è occasione unica di sanità pubblica – aggiunge il direttore della clinica di Malattie infettive – perché oltre alla diagnosi è possibile iniziare una terapia su persone che, una volta tornate in libertà, sarebbe difficile rintracciare». Questa attività, che presenta le sue difficoltà, è centrale per la sanità pubblica. «Non farla in carcere, può significare perdere il contatto con molte malattie, non solo infettive. Ci troviamo difronte a persone che – prosegue Sergio Babudieri – non hanno certamente il bene salute in cima alle proprie necessità». L’obiettivo è, allora, oltre l’aspetto sanitario e terapeutico, quello della prevenzione. «Con il contatto diretto – spiega ancora – rendiamo maggiormente consapevoli queste persone della loro situazione e, una volta che saranno fuori, non trasmetteranno l’infezione. L’attività che portiamo avanti con il colleghi dell’Ats rappresenta quindi un nuovo stimolo, che va nel senso di considerare la sanità penitenziaria come sanità pubblica».

La Clinica di Malattie infettive è, comunque, sempre stata un riferimento sul territorio. «Storicamente – conclude il direttore della Clinica – siamo sempre stati impegnati con un’attività che ci ha portato a essere presenti nel territorio con i nostri specialisti, nelle comunità terapeutiche, nelle case famiglia, nell’assistenza domiciliare e, periodicamente, nelle scuole per la formazione e la sensibilizzazione degli studenti».

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Il Consiglio comunale di Carbonia è stato convocato in seduta ordinaria, presso la sala consiliare del Centro polifunzionale di Piazza Roma, per domani 23/03/2018, alle ore 18,30, in prima convocazione, per l’apertura della sessione di Bilancio, con la presentazione e discussione del Bilancio di previsione finanziario 2018/2020 ex D.Lgs. 118/2011 ed i suoi allegati.

I lavori del Consiglio comunale proseguiranno secondo il seguente calendario ed ordine dei lavori:

lunedì 26 marzo 2018, ore 18,30: esame e votazione degli emendamenti dal n. 1 al n. 19;

martedì 27 marzo 2018, ore 18,30: esame e votazione degli emendamenti dal n. 20 al n. 38;

mercoledì 28 marzo 2018, ore 18,30: votazione del Bilancio di previsione finanziario 2018/2020 ex D.Lgs. 118/2011 ed i suoi allegati.

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Un secco “no” al deposito nazionale per i rifiuti radioattivi in Sardegna. A ribadire la contrarietà il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, che palesa perplessità e preoccupazione sulla scelta del Governo.

«La nostra Isola ha già espresso la volontà contro la dislocazione delle scorie nucleari con un referendum popolare, con un’espressione poi rilanciata dalle assemblee comunali e dall’aula del consiglio regionale – ricorda Gianluigi Rubiu -. Non può certo essere disatteso questo giudizio. Sarebbe un colpo ulteriore alla nostra economia, già indebolita da una sofferenza senza via d’uscita – conclude Rubiu – L’arrivo delle scorie radioattive nell’Isola metterebbe a dura prova l’immagine turistica, senza poi dimenticare il pericolo derivante da una possibile individuazione del sito all’interno del territorio.»

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La spiaggia di Masua è tra le 10 spiagge più belle d’Italia per il 2018, secondo la classifica pubblicata da Skyscanner.it 

«Una location speciale, perfetta per tuffi nel blu e scatti d’autore: non mancate di fotografare il grandioso isolotto che si scorge in lontananza con la sua copertura “zuccherosa” di calcare bianco, il Pan di Zucchero!»

Questi i consigli del frequentatissimo motore di ricerca viaggi che confronta voli e prezzi di biglietti aerei, hotel e autonoleggio e trova le migliori offerte presenti sul mercato.

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«Apprezziamo l’apertura del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore Cristiano Erriu su alcuni punti della nuova legge urbanistica ora all’esame della commissione, così come valutiamo positivamente la disponibilità a riflettere su altri, per noi troppo divisivi e dannosi per la Sardegna.»

Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali di Art. 1 – Mdp Eugenio Lai, Daniele Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda secondo i quali tuttavia «sarebbe opportuna una riunione di maggioranza prima di affrontare, nei prossimi giorni, i passaggi-chiave dell’impianto della nuova legge urbanistica, senza forzature di calendario né imposizioni di scadenze».

«Per noi – hanno concluso Eugenio Lai, Daniele Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda – la priorità resta quella di un provvedimento sostenibile dal punto di vista ambientale, la vera cornice entro la quale è possibile parlare di sviluppo senza mettere a rischio quel patrimonio immenso di ricchezze naturali che la Sardegna possiede e deve, semmai, pienamente valorizzare.»

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Si ritorna a parlare dell’individuazione del deposito unico delle scorie nucleari, dopo le affermazioni del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, secondo le quali verrà pubblicato entro la prossima settimana il decreto per la Carta nazionale per le aree potenzialmente idonee al deposito nucleare di superficie.

«La notizia ha messo in allarme tutte le componenti di AutodetermiNatzione – scrive in una nota il portavoce Anthony Muroni – perché la Sardegna da sempre è stata considerata tra le regioni più idonee a ospitare le scorie radioattive, anche per il suo bassissimo indice di sismicità. Progetto AutodetermiNatzione ribadisce il suo NO ad ogni ipotesi che la Sardegna venga individuata quale area idonea al deposito unico delle scorie nucleari. Per questo mobilita tutte le sue componenti, storicamente impegnate nella battaglia #nonucle.»

«La nostra terra ha già pagato a caro prezzo le conseguenze della sovrabbondante presenza di servitù militari – aggiunge Anthony Muroni a nome di Rossomori, Sardigna Natzione, Sardos, Liberu, Sardegna Possibile, Gentes, Comunidades e iRS – con tutti i danni che quest’ultime hanno causato al territorio, alla società, alla cultura, all’economia. A partire dall’inquinamento. I sardi non accetteranno a nessuna condizione l’ipotesi che l’Isola diventi anche una pattumiera radioattiva. Per questo – conclude Anthony Muroni – ribadiamo il nostro NO a ogni ipotesi di dislocazione e deposito di materiale nucleare in Sardegna, in conformità all’esito del referendum del 2011 e alla ferma contrarietà dei comuni sardi.»

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Si recupera il 12 maggio il concerto dei Fuzztones che era saltato lo scorso 15 dicembre, ultimo appuntamento previsto per l’appendice “winter” dell’undicesimo Karel Jusic Expo organizzato a Cagliari dalla cooperativa Vox Day Sarà la Cueva Rock di Quartucciu a ospitare l’atteso appuntamento con la band guidata dal cantante e chitarrista Rudi Protrudi, che aveva dovuto cancellare l’impegno per motivi di salute del suo leader e fondatore. Con lui sul palco per questa unica tappa in terra sarda, con inizio alle 22.00, ci saranno Lana Loveland all’organo, David Thorpe al basso e Marco Rivagli alla batteria.

Pionieri del “garage revival”, precursori e ispiratori di tanti altri gruppi, in trentotto anni di attività, passando attraverso vari cambiamenti di organico, scioglimenti e ricostituzioni, i Fuzztones hanno raggiunto lo status di cult band. Influenzati dal garage punk degli anni Sessanta, si sono ispirati da subito a esperienze e nomi come The Sonics, Paul Revere & The Raiders, The Music Machine e i Gonn (un classico di questi ultimi, “Blackout di Gretely”, è stato un punto fermo nel repertorio di Rudi Protrudi e soci).

 

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Dal mese di Marzo i ragazzi delle Doppie Diagnosi seguono da vicino e si prendono cura della novità in Casa Emmaus, il pollaio; i nostri ospiti ogni mattina fanno squadra con i ragazzi della comunità per curare al meglio l’ambiente nel quale polli e tacchini vivono in armonia. Una iniziativa nata con l’intento di estendere sempre più la responsabilizzazione ad altri settori (oltre la promozione e sviluppo delle autonomie personali attraverso i già attivi laboratori interni) quali la tutela e la cura degli animali, a tutto il gruppo delle doppie diagnosi.

Giuseppe, uno degli ultimi arrivi in comunità, e quasi primo tra i ragazzi coinvolti nel progetto, dice: «E’ una buona possibilità poter stare con le galline, il tempo passa in maniera differente, il contatto con loro mi ricorda la mia casa, avevo 60 galline, e questo, ora, mi permette di non sentirmi  troppo lontano da quello che ero, quando stavo bene». 

Renato Santi

Appartamento Doppie Diagnosi