28 December, 2025

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Si alza il sipario su “Quotidianamente Insieme”, la pièce scritta e diretta dall’attore e regista Andrea Tedde – anche protagonista sulla scena insieme a Marta Proietti Orzella – in cartellone sabato 3 febbraio, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia, per la Stagione di Prosa 2017-18 del CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

La divertente commedia affronta con ironia e leggerezza le difficoltà della vita di coppia: dopo cinque anni il matrimonio di Massimo e Claudia – avvocato lui, insegnante d’aerobica lei – è entrato in crisi, tra reciproche incomprensioni e divergenze d’opinione che sfociano in interminabili discussioni e litigi più o meno aspri, quindi i due decidono di rivolgersi ad un esperto per cercare di risolvere i loro problemi e ritrovare la perduta armonia.

In una fatale domenica mattina i protagonisti provano a mettere in pratica il “metodo del terzo” suggerito dal terapista, parlando di sé in terza persona, in un dialogo teso e incalzante come una partita a tennis, tra battute e risposte in cui si gioca il loro futuro insieme.

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Il gruppo consiliare Art. 1 – Sdp torna alla carica per una modifica della legge di riordino degli Enti locali, la n° 2 del 2016.

«Oggi siamo di fronte a problemi concreti di applicazione della stessa – sostengono i consiglieri del gruppo Art. 1 – Sdp -. Per citare uno dei casi più emblematici ricordiamo che, mentre lo statuto sardo all’art. 43 riconosce tre Province (Cagliari, Sassari e Nuoro) oggi ci troviamo invece a convivere con una situazione assolutamente caotica. molti comuni si trovano, infatti, inseriti oggi in determinati ambiti provinciali, mentre le popolazioni residenti si sentono meglio rappresentate in altri.»

«È giunto il momento – concludono i consiglieri regionali del gruppo Art. 1 – Sdp – di proporre modifiche strutturali per favorire la piena rappresentanza delle popolazioni e l’efficientamento dei servizi, per far sì che Istituzioni e Popolazioni vivano in spirito di comunità e corresponsabilità.»

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Il Consiglio comunale di Sant’Antioco è convocato in seduta straordinaria, prima convocazione, per giovedì 8 febbraio, presso la sala consiliare, per la trattazione del seguente ordine del giorno:

  • Interrogazione presentata dal consigliere Massimo Melis avente ad oggetto: “Delibera N° 185 del 22 dicembre 2017 – assegnazione borse di studio per merito a favore di diplomati, anno scolastico 2016/2017 – approvazione requisiti di accesso”;
  • Variazione n° 2 al bilancio di esercizio finanziario 2018-2020, annualità 2018;
  • Approvazione protocollo d’intesa tra il comune di Sant’Antioco e l’associazione di volontariato onlus “Le Rondini” per l’attuazione del progetto “Quando la disabilità non è un ostacolo”;
  • Regolamento per gli acquisti sotto soglia comunitaria di lavori, servizi e forniture – approvazione;
  • Regolamento per la concessione temporanea in uso di materiali, attrezzature, macchinari e immobili di proprietà comunale – approvazione.

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6 eventi pubblici organizzati dai giovani studenti delle superiori impegnati nel percorso A Scuola di Open Coesione Sardegna e che coinvolgono in totale 19 classi del territorio regionale con oltre 400 studenti coinvolti in tutta l’isola.

Con questi numeri il Sardegna Por FESR 2014-2020, OpenRAS, lo Europe Direct Regione Sardegna e lo Europe Direct Nuoro partecipano alla Settimana dell’Amministrazione Aperta.

Ecco gli appuntamenti:

7 febbraio presso ITC “P. Levi” di Quartu Sant’Elena, 7 classi si incontreranno in una mattinata di lavoro alla presenza di rappresentanti del Progetto OpenRAS della RAS – Regione Autonoma della Sardegna ed esperti in tema di open data. 

9 febbraio quattro eventi: la mattina a Portorres presso il Liceo Scientifico Paglietti, con la presenza di 4 classi, e presso l’Istituto Roth di Alghero con 3 classi. Il pomeriggio, a Oristano, il CPIA n. 4 organizzerà un evento presso il Liceo Classico DeCastro e sempre ad Alghero, presso la fondazione Meta, un altro incontro sarà organizzato dal Liceo Scientifico Enrico Fermi Alghero.

16 febbraio si terrà l’ultimo incontro, organizzato dalla classe dell’Istituto Deffenu di Olbia.

La Settimana dell’Amministrazione Aperta in Sardegna

L’obiettivo è di promuovere la trasparenza dei progetti finanziati dall’Unione Europea, far conoscere alle istituzioni, ai portatori di interessi, alle scuole e alla cittadinanza i primi risultati delle ricerche di monitoraggio civico che le classi stanno portando avanti nell’ambito di ASOC Sardegna, di trattare le opportunità legate ai dati aperti e di far conoscere le azioni implementate sul territorio in tema di Open Government e trasparenza dell’Amministrazione pubblica.

ASOC Sardegna è il risultato della sperimentazione regionale dell’Autorità di Gestione del FESR e degli EDIC Regione Sardegna e comune di Nuoro del percorso nazionale ASOC (“A Scuola di OpenCoesione”). Si tratta di un progetto innovativo di didattica sperimentale, promosso dal MIUR, dall’Agenzia per la Coesione Territoriale e dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha l’obiettivo di promuovere i principi di cittadinanza attiva e consapevole attraverso il coinvolgimento di docenti e studenti delle scuole secondarie superiori con attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici.

 

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Domani, sabato 3 febbraio, alle ore 17.00, nella sede della Fondazione Sardinia (Piazza San Sepolcro, 5 Cagliari) verrà presentato lo studio “L’emigrazione qualificata in Sardegna dal 2004 a oggi” di Mariangela Piras e Enrico Lobina. La presentazione dello studio, nata dalla collaborazione tra la Fondazione Sardinia e l’associazione Tramas de Amistade, rispondendo alla vocazione e alla missione degli enti proponenti, vuole allo stesso tempo rendere comuni i dati di un fenomeno tra i più significativi e, per certi versi, drammatici della nostra terra e sensibilizzare l’opinione pubblica per una comune presa di coscienza.

A tale fine, seguirà un dibattito aperto a chi vorrà dare il proprio contributo.

Per la sua natura, l’evento colma un vuoto presente nell’attuale dibattito socioculturale e risulta particolarmente pregnante in questo tempo di avvicinamento agli appuntamenti elettorali, sia nazionali che locali.

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La scuola secondaria di primo grado “Antioco Mannai” di Sant’Antioco sarà sottoposta ad un considerevole progetto di restyling. A disposizione ci sono 120mila euro, in gran parte risultato dei finanziamenti assicurati dal progetto regionale Iscol@. L’intervento in programma, frutto di un’attenta analisi della situazione in cui versa lo stabile di via Salvo D’Acquisto, sarà mirato alla messa in sicurezza e comporterà l’adeguamento normativo mediante opere di manutenzione ordinaria e straordinaria sia nelle aree interne, sia nelle zone esterne. In particolare, per quanto attiene le aree esterne, verrà realizzato un percorso di accesso dei disabili all’istituto e saranno posizionate le inferriate anti intrusione.  

Ben più cospicue le opere in programma negli spazi interni della scuola. Oltre alla messa a norma dell’impianto elettrico e dei servizi per i diversamente abili, si procederà con il rifacimento dei bagni e, nello specifico, verrà creata una nuova rete di distribuzione dell’impianto idrico sanitario, si provvederà alla sostituzione dei sanitari, al ripristino dei rivestimenti e dei placcaggi, al trattamento delle pareti, dei soffitti e dei termosifoni, nonché alla sostituzione delle porte interne.

«Nei giorni scorsi abbiamo approvato il progetto definitivo – commenta l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau – contiamo di partire con i lavori nel giugno prossimo, quando la normale attività scolastica sarà conclusa. Quanto alle opere in programma, va sottolineato che con gli interventi Iscol@ relativi all’annualità 2016 già realizzati sullo stesso stabile, il Comune era intervenuto sul solaio di copertura. Con l’annualità 2017 si è invece data priorità alla progettazione di interventi che permettano sia il miglioramento delle condizioni di salubrità e igiene, sia l’abbattimento delle barriere architettoniche.»

 

 

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Giro di Vite – Memoria Società Teatro, la nuova rassegna firmata dal Crogiuolo, dedica una sessione di due giornate, oggi e domani, al teatro sociale e, nello specifico, al rapporto fra teatro e una malattia cronica come il diabete. Può il palcoscenico renderla più “dolce”? Può aiutare a far convivere serenamente i pazienti con la mancanza o la carenza di insulina? La strada maestra l’ha tracciata un appassionato diabetologo e docente universitario svizzero, Jean Philippe Assal, che circa sedici anni fa, nel suo “quartier generale” di Ginevra – è fondatore della Divisione di Educazione Terapeutica, metodo di cui è padre e pioniere in Europa, per le malattie croniche nella Facoltà di Medicina – ha inventato, coinvolgendo il suo amico regista boliviano, esiliato in  Francia, Marcos Malavia, il Teatro del Vissuto. Assal ha studiato e sperimentato fin dal 1970 la dimensione dell’educazione in medicina, rimettendo in discussione e trasformando la relazione fra medico, operatore sanitario, paziente e poi, appunto, teatro.

Il diabetologo svizzero sarà nei prossimi giorni a Cagliari per presentare il libro Il Teatro del Vissuto – Per un nuovo accompagnamento dei pazienti (edito dalla Cuec), che ha curato insieme a Luciano Carboni, Olivier Horn e la collaborazione di Tiziana Assal e Maria Pia Turco, con la prefazione di Boris Cyrulnik, famoso neuropsichiatra ed etologo francese. L’appuntamento è fissato per sabato 3 febbraio, alle 17, nel Teatro della Scuola “Leopardi” di Pirri, in via della Resistenza. Il volume è una testimonianza degli effetti che il Teatro del Vissuto ha sui pazienti, sui medici, sugli operatori di sanità e un riferimento operativo per chi volesse esplorare questa dimensione terapeutica. Introduce e modera il giornalista Giacomo Mameli, intervengono, oltre a Jean Philippe Assal, Tiziana Assal (storica dell’arte e moglie del medico svizzero), Alberto Granese (pedagogista), Clara Puzzoni (medico di Medicina generale), Claudia Putzu (diabetologa), Samuele Rundeddu (medico), Luciano Carboni e Maria Pia Turco (diabetologi, promotori e coordinatori del TdV in Sardegna), alcuni partecipanti e componenti dello staff del TdV, come gli attori Rita Atzeri, Fausto Siddi e il regista Fabio Casti. L’appuntamento è organizzato dall’Associazione per il Diabete e le cronicità.

Non è casuale la presentazione a Cagliari del volume. Perché In Italia il centro di eccellenza del Teatro del Vissuto – gli altri sono dislocati fra Europa, Sud America e Africa (Ginevra, Parigi, Kaunas in Lituania, Polonia, Portogallo, Lisbona, Inghilterra, Bolivia, Madagascar, Congo) si trova proprio nel capoluogo sardo. Dove un team di professionisti, guidato da Luciano Carboni (è stato responsabile del servizio di diabetologia dell’Ospedale Binaghi e recentemente ha ricevuto a Lisbona un importante riconoscimento per l’educazione terapeutica dalla Società Europea di Diabetologia), opera dal 2010 con numeri significativi: in 8 anni di attività 27 edizioni del TdV, con oltre 150 partecipanti (persone diabetiche, madri di bambini con diabete, infermieri e medici diabetologi, medici di medicina generale, persone colpite da sclerosi multipla e da tumore). Il teatro della scuola Giacomo Leopardi di Pirri – Is Bingias, dove, come detto, verrà presentato il volume, è da cinque anni la sede del Teatro del Vissuto in Sardegna.

Ma la due giorni di Jean Philippe Assal a Cagliari comincia domani, venerdì 2 febbraio, allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri. Alle 10.00 è previsto l’incontro fra l’ideatore e i partecipanti sardi al Teatro del Vissuto, con gli interventi di Tiziana Assal, dello staff del TdV cagliaritano e la significativa presenza della giornalista svizzera Isabelle Bourgeois, in città per il progetto Joy for the planet. Dopo aver lavorato per diversi anni in aree di guerra come delegata umanitaria del CICR (Comitato Internazionale della Croce Rossa), dal 22 gennaio Bourgeois viaggia per l’Europa, nel suo motorhome “Begoodee”, per condividere progetti portatori di entusiasmo e offrire lampade solari a chi con le proprie iniziative e attività porta luce o propone soluzioni innovative. Per questo, a voler simboleggiare l’energia carica di speranza che i creatori del Teatro del Vissuto trasmettono con il loro impegno, la giornalista nomade svizzera donerà, alle 11.30, una lampada solare a Jean Philippe Assal e ai suoi stretti collaboratori cagliaritani.

 

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Il terzo speciale appuntamento della 2ª edizione di Bacu Abis Teatro 2018 prevede alcune variazioni di programma legate ai festeggiamenti per il Carnevale.

La rassegna si apre come di consueto alle ore 16.00, con il Circo Picasso laboratorio diretto da Marco Nateri, ovvero arte e movimento scoprendo il cubismo, rivolto a tutte le fasce d’età.

Marco Nateri, regista, scenografo e costumista con esperienza trentennale nel teatro, propone un percorso che porterà a scoprire il cubismo e l’arte suggestiva di Pablo Picasso. In chiusura un esito finale che si terrà il 24 febbraio e vedrà in scena una ventina tra bambini e genitori impegnati nella realizzazione di maschere e scenografie con materiali di riciclo.

A seguire, con inizio alle ore 18.00, lo spettacolo Vanaglorie marittime dello Capitan Coccodrillo et Furberie di Cuccurucù con Riccardo Carrusci e Daniele Pettinau, per la regia di Daniele Pettinau, della compagnia Anam Teatro di Cagliari.

L’autore e regista Daniele Pettinau porta in scena uno spettacolo di Commedia dell’arte, un viaggio ai confini del tempo e del teatro all’improvviso, quando dei carri sgangherati e malconci giravano per tutta Europa, di corte in corte portando l’arte italiana della commedia nei teatri di palazzo e nelle piazze delle città.

Le maschere italiane saranno le vere protagoniste di questa serata che si concluderà con una festa, dopo lo spettacolo, grazie a La Zippolata, organizzata dalle associazione pensionati Bacu Abis, Comitato Santa Barbara ed il panificio Su forru de su pani di Massimo e Angelica. 

Il progetto è connesso a “Gita a Teatro” III edizione (anno scolastico 2017/2018) rassegna di teatro per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo.

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«Lussu appartiene al pantheon dei grandi che hanno costruito la Sardegna democratica ed è fonte continua di ispirazione. Le sua idee, sempre attuali, sono molto utili per delineare un nuovo assetto autonomistico e impostare un rapporto diverso con lo Stato. E sono necessarie per individuare nuove condizioni per l’esercizio della sovranità». Lo hanno detto gli assessori degli Enti Locali Cristiano Erriu e degli Affari Generali Filippo Spanu che ad Armungia, nello Spazio Polifunzionale, hanno preso parte all’incontro dedicato all’impegno intellettuale e politico di Emilio Lussu promosso dalla Regione e dall’amministrazione comunale, con il patrocinio dell’Università di Cagliari, nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni dello Statuto.

L’incontro ha offerto l’occasione per fare il punto della situazione, proiettare le idee di Lussu negli scenari della Sardegna di oggi ed esaminare le possibili strade per rafforzare la nostra autonomia. «Dobbiamo aprire – ha spiegato Spanu – una nuova stagione federalista. La Sardegna deve conquistare nuovi spazi nei campi dell’istruzione e della finanza locale. Dobbiamo avere nel nostro orizzonte un’idea federale del nostro rapporto con lo Stato italiano. Questa idea deve ripartire sia nel senso di profondi poteri sovrani attribuiti alla nostra Istituzione ma anche in termini di nuova stagione della partecipazione a tutti i livelli».

«E’ essenziale – ha osservato l’assessore Erriu – che, in linea con il pensiero di Lussu, al centralismo nazionale non si sostituiscano nuovi centralismi, serve una costruzione “ordinamentale” dal basso. Con le autonomie locali e la Regione realmente tra loro equiordinate. Una costruzione che eserciti la propria sovranità in modo inclusivo e perequativo, capace di valorizzare tutti i territori e di rendere la società protagonista in ogni ambito».
Gli assessori Erriu e Spanu hanno formulato la proposta, che sarà a breve formalizzata, di intitolare a Emilio Lussu, in occasione dei 70 anni dello Statuto, la sala della Giunta a Villa Devoto.

Nell’occasione è stato presentato il volume Emilio Lussu, Emile Chanoux, la fondazione di un ordinamento federale per le democrazie regionali di Gianmario Demuro e Roberto Louvin. Oltre agli assessori Spanu ed Erriu, sono intervenuti gli autori del volume, l’assessore comunale alla Cultura Antonio Quartu, gli storici Luciano Marrocu e Giuseppe Caboni. Emile Chanoux, antifascista e autonomista valdostano, nel volume viene idealmente associato a Lussu, che è stato relatore, nell’Assemblea Costituente, dello Statuto della Valle d’Aosta.
Erano presenti i nipoti di Lussu e Chanoux, Tommaso e Felice, testimoni di una comunione ideale che resiste al tempo.

Durante l’incontro sono stati proposti alcuni momenti di due interviste in cui Emilio Lussu ricorda Piero Gobetti e Eugenio Chiesa, documenti importanti e preziosi custoditi nel museo storico «Emilio e Joyce Lussu» ad Armungia.

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Due membri del Comitato Riconversione RWM (Arnaldo Scarpa, portavoce, e Antonio Nuccio Guaita, medico in pensione, già assessore regionale della Democrazia Cristiana), iscritti e militanti nei rispettivi sindacati, hanno scritto lettere aperte alle segreterie nazionali della Cgil Susanna Camusso ed Annamaria Furlan della Cisl, per chiedere alle Segretarie Generali di Cisl e Cgil di intervenire autorevolmente sulla questione delle bombe all’Arabia Saudita e sulle posizioni «espresse delle segreterie territoriali in alleanza con la Confindustria».

«Il Comitato ha rappresentato a vari livelli l’assurdità della situazione che viola il “ripudio della Guerra” affermato dalla Costituzione – ha scritto Antonio Nuccio Guaita ad Annamaria Furlan –. La nostra azione, rivolta al Governo e alla Regione, chiede l’osservanza del dettato costituzionale, della legge 185/90 e della legislazione internazionale che fanno divieto di rifornimento di armi a paesi in guerra. La reazione della fabbrica è iniziata, con un comunicato dei Lavoratori e Sindacati su carta intestata della fabbrica, che rifiuta drasticamente l’ipotesi di una riconversione avanzata dal Comitato a tutela del posto di lavoro.»

«Spiace rilevare (anche a un democratico interclassista) la presenza di un fronte sindacale con solidale comunanza di firma con la Confindustria e soprattutto con la fabbrica che mira ai propri specifici interessi non coincidenti con quelli globali, economici e morali, dei lavoratori  che sono anche cittadini – ha aggiunto Antonio Nuccio Guaita -. Ci duole che la Cisl, per le sue origini e i suoi connotati sociali civili e morali non si sia distinta, pur nella primaria legittima e doverosa tutela dei lavoratori, per affermare i valori della Pace e della Vita umana disprezzati dagli interessi economici e politici della guerra subita dagli Yemeniti. Non è venuta una parola di attenzione ai valori civili e politici – la Costituzione e la Vita – richiamati da noi congiuntamente a quelli dell’Occupazione! Continueremo la battaglia che riteniamo di civiltà.»

«Chiediamo il Suo autorevole intervento di solidarietà ai fini della nostra azione, e di pronta rappresentazione al Governo delle responsabilità che si assume col silenzio e l’acquiescenza sul dramma dello Yemen, cui può, speriamo non tardivamente, rimediare astenendosi dalla partecipazione di fatto al conflitto (le componenti delle bombe sono di fabbricazione italiana, Sardegna, e dall’Arabia Saudita esplodono in Yemen!) e promuovendo le modalità organizzative per l’avvio del processo di riconversione della Fabbrica. Nelle non meno dure battaglie del passato del Sulcis Iglesiente, il rapporto dialettico (Comuni-Sindacati e Rappresentanze politiche) col Governo, è stato democratico, civilmente e politicamente produttivo. Speriamo anche stavolta. Sarebbe confortevole che la soluzione di questo dramma – ha concluso Antonio Nuccio Guaita – avesse anche e soprattutto la firma di una grande Istituzione quale è, nei suoi principi ispiratori, la Cisl!»

«Dal maggio scorso sono uno dei 2 portavoce del Comitato per la riconversione della RWM di Domusnovas-Iglesias, la fabbrica tristemente nota per produrre le bombe d’aereo che la coalizione saudita, dal 2015, sgancia sulle teste del popolo yemenita in una guerra che ha causato oltre 10.000 morti tra i civili ed una catastrofe umanitaria complicata da carestie e pestilenze, tanto da far affermare all’ONU che si tratta della maggiore emergenza verificatasi dal 1946 ad oggi – ha scritto Arnaldo Scarpa a Susanna Camusso -. Di tutto questo dolore siamo responsabili anche noi cittadini della Sardegna e dell’Italia, a causa delle scelte scellerate del governo che autorizza tali esportazioni mortifere e delle connivenze di parte delle forze politiche e sindacali.»

«Mi sconcerta assai e perciò chiedo il tuo autorevole intervento la posizione sull’argomento del mio Segretario generale territoriale e della segreteria Filctem in particolare – ha aggiunto Arnaldo Scarpa -. Il primo rifiuta ogni tentativo di dialogo sul tema della riconversione. La seconda ha, addirittura, firmato due comunicati insieme alla CONFINDUSTRIA (udite, udite!) ed alla Cisl (non era di ispirazione cristiana?) nei quali si afferma che la produzione della RWM va tutelata in ogni modo in quanto perfettamente legale e necessaria per non deprimere ulteriormente i livelli occupativi del territorio. Di fronte al comunicato stampa, mi chiedo e chiedo a te, Susanna, se il nostro Statuto valga ancora qualcosa. In particolare se l’articolo 2 che dichiara la “pace tra i popoli bene supremo dell’umanità”, la “conquista di rapporti internazionali in cui tutti i popoli vivano insieme nella sicurezza e in pace” ispiratrice dell’azione sindacale, la “solidarietà attiva tra i lavoratori di tutti i Paesi”… “fattore decisivo per la pace”, sia diventato solo carta straccia o un paravento che maschera ben altre pratiche. Non ritieni che sia il caso di iniziare all’interno del sindacato un urgente lavoro di revisione delle posizioni fin qui assunte dalle strutture territoriali ed anche dei silenzi del nazionale per recuperare quel minimo di coerenza senza la quale si perde in credibilità ma anche, in fin dei conti, in sostanza sindacale. Se il sindacato smette di perseguire il principio della tutela della dignità dell’uomo e si allea con chi, pur di fare del profitto, passa sopra ai più elementari principi etici, che cosa ci sta a fare? Da cosa si distingue rispetto a qualsiasi altra organizzazione lobbistica?»