28 December, 2025

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Si terrà il giorno 5 febbraio, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, presso l’Holiday Inn, in viale Umberto Ticca, a Cagliari, il convegno “La Responsabilità sanitaria e le novità introdotte dalla L ì. 24/2017” organizzato dall’assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale della Regione Sardegna in collaborazione con l’Area Formazione della ASSL di Cagliari.
La legge 24/2017, “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”, ha introdotto significative novità in tema di responsabilità sanitaria, mettendo in primo piano la sicurezza del paziente quale parte costitutiva del diritto alla salute. La legge affronta e cerca di coniugare due tematiche fondamentali, la sicurezza delle cure e la responsabilità introducendo un sistema di gestione del rischio clinico nonché una serie di novità sostanziali e processuali, dettando altresì precise disposizioni in merito all’obbligo assicurativo.
Il convegno costituisce, pertanto, un’occasione di approfondimento e confronto consentendo di effettuare un primo bilancio sulla legge a quasi un anno dalla sua entrata in vigore.

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Come ogni anno, anche nella stagione 2017-2018, il Ministero e l’Ats hanno messo a disposizione della popolazione il vaccino antinfluenzale, unico strumento in grado di prevenire nei soggetti sani l’infezione e, spesso, la malattia, e nei soggetti già ammalati le complicanze che derivano dall’infezione virale. Un vaccino offerto gratuitamente alla “popolazione a rischio” (come anziani, soggetti immunodepressi o con patologie pregresse), ma disponibile anche per il resto della popolazione.
Il livello di incidenza dell’influenza sulla popolazione nazionale (dati aggiornati alla seconda settimana del gennaio 2018) è pari a 13,73 casi per mille assistiti. La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a circa 30,8 casi per mille assistiti e quella tra 5 e 14 anni pari a 15,9. L’incidenza nei giovani adulti è pari a 13,8 e negli anziani a 7,8 casi per mille assistiti.
In Sardegna si registra un’incidenza complessiva pari a 15,44 casi per mille assistiti; di questi 30,26 casi per mille assistiti si registra nella fascia d’età 0-4 anni, 26,88 in bambini e adolescenti tra 5 e 14 anni, 9,61 tra i 15 e i 64 anni, e 3,80 per gli adulti oltre i 65 anni.
Per quanto riguarda le forme gravi e complicate il sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha rileva che in tutta Italia dall’inizio della sorveglianza (settembre 2017) sono stati segnalati 140 casi gravi di influenza confermata e 30 decessi.
In Sardegna finora sono stati confermati 6 casi gravi e 2 decessi.
Dei 140 casi gravi, il 60% dei soggetti colpiti è di sesso maschile, con età media di 61 anni (0-93), l’81% presentavano almeno una condizione di rischio (come diabete, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche). Tre casi gravi si sono verificati in donne in stato di gravidanza. Tutti sono stati ricoverati in una Unità di terapia intensiva o sub-intensiva (21 hanno necessitato del supporto ECMO e 79 sono stati intubati).
In 68 soggetti (48,6%) è stato isolato il virus A/H1N1, in 3 (2,1%) il virus A/H3N2, in 13 (9,3%) un virus A/non sottotipizzato e in 56 (40,0%) il virus B.
Dei 30 decessi registrati in Italia il 90% ha interessato soggetti di età > ai 25 anni; nel 43% dei casi (in 13 soggetti) è stato isolato il virus A/H1N1; nel 40% (12 soggetti) il virus B e in 5 soggetti (17%) casi virus A/non sottotipizzato.
L’Ats ricorda che la vaccinazione rimane il principale strumento di prevenzione dell’influenza e che, per chi non si fosse ancora vaccinato e presentasse una condizione di rischio, è importante vaccinarsi, anche adesso. Inoltre, per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, è importante mettere in atto anche misure di protezione personali (non farmacologiche) come per esempio:
– lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici)
– buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani)
– isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale
– uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali).

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La legge 81/2017 sarà al centro del convegno “Jobs Act del lavoro autonomo”, in programma venerdì 26 gennaio, dalle 9.30, al T-Hotel di Cagliari, organizzato da Confprofessioni Sardegna, la rappresentanza sindacale di categoria che tutela nell’isola gli interessi dei liberi professionisti, e che intende offrire in questo modo un momento di informazione e di confronto sulle opportunità garantite dalla nuova normativa riguardanti, ad esempio, il welfare, la formazione, l’accesso ai fondi europei e quello al credito, il sostegno al reddito e nuovi ambiti di business. 

Al convegno (che sarà aperto dai saluti degli assessori regionali al Lavoro Virginia Mura, all’Industria Maria Grazia Piras, agli Affari Generali Filippo Spanu, e da quello del presidente nazionale di Confprofessioni Gaetano Stella) parteciperanno numerosi esperti tra cui il presidente dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro Maurizio Del Conte, il presidente di Confprofessioni Lazio Andrea Dili, la deputata Chiara Giribaudo e l’europarlamentare Salvatore Cicu.

La prima tavola rotonda si terrà nel corso della mattinata e avrà come tema “Lo Statuto del lavoro autonomo e il professionista 4.0”. Interverranno  Maurizio Del Conte, Luca Galassi, Andrea Dili, Massimo Temussi, Chiara Giribaudo e Salvatore Cicu.

La seconda, a partire dalle 14.45, verterà invece su “Lo studio professionale tra vecchie e nuove forme di lavoro, formazione permanente e welfare inclusivo” e vedrà gli interventi di Caterina Cabiddu, Paola Cogotti, Alberto Vacca, Luca De Gregorio e Francesco Monticelli.

A fare sintesi dell’intera giornata sarà, nell’intervento conclusivo, la presidente di Confprofessioni Sardegna Susanna Pisano.

 

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Dopo l’anteprima della scorsa settimana, prende il via ufficialmente “Giro di vite – Memoria Società Teatro”, titolo e sottotitolo a voler significare un carosello di temi e vicende esistenziali, diversi fra loro, in una giostra dedicata al teatro sociale e della memoria. E nella nuova rassegna del Crogiuolo, sotto la direzione artistica di Rita Atzeri, irrompe il dramma della Shoah, in occasione della “Giornata della Memoria”.

Sabato 27 gennaio, alle 21.00, allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri, va in scena “Lettera alla Madre”, tratto dal romanzo della scrittrice ungherese Edith Bruck, adattamento e regia di Alessandra Bedino, con la stessa Bedino, regista, autrice e attrice teatrale torinese ma di stanza ad Arezzo, e la musica dal vivo di Claudia Bombardella, compositrice, polistrumentista, cantante, nata a Lussemburgo.

«Cara madre, carissima madre, madre adorata, madre sconosciuta, madre sempre in collera, madre di tanti figli, madre cenere, madre… Come posso chiamarti? Non le ho mai scritto… Scrivere a una morta è da pazzi». Edith Bruck, nel 1988, al culmine della sua carriera di scrittrice e regista, inizia a scrivere una lettera a sua madre, morta ad Auschwitz nel maggio del 1944. Una donna ferita e allo stesso tempo invincibile, che ancora si interroga sul proprio destino di bambina ebrea trascinata a forza nei lager (Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen) e sopravvissuta ai suoi cari, su un Dio che sembra essere sempre troppo lontano, su uno Stato, quello d’Israele, che sembra non aver imparato niente dalla sua stessa storia. E’ una lunga impossibile lettera, quasi cinquant’anni dopo. Un atto d’accusa e una disperata richiesta d’amore, fra lite e riconciliazione, ribellione e preghiera.

«E’ un dialogo postumo, un dialogo mancato nell’infanzia, perché la figura materna per me è molto importante, perché da bambina mi sentivo incompresa, ferita, non amata – ha dichiarato Edith Bruck in un’intervista -. Io allora non capivo perché mia madre non ci dava retta, oggi lo capisco…  Era una donna disperata con tutti quei figli affamati che chiedevano e lei non poteva dare nulla… Sicuramente avevo bisogno di ricostruire il nostro rapporto, rappacificarmi con lei e con me stessa bambina ferita.»

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Sabato 27 gennaio alle ore 18.00 debutta al Teatro di Bacu Abis Scintilla ha perso il gruppo”, nuova produzione de La Cernita Teatro.

“Scintilla ha perso il gruppo”, spettacolo rivolto prima di tutto ad un pubblico di bambini e ragazzi, è una riflessione sulla paura del diverso che ci invita a cambiare punto di vista e vedere le cose da un’altra prospettiva. Non casualmente è stato deciso di debuttare il 27 gennaio, la “Giornata della memoria”.

Lo spettacolo è inserito nel ricco cartellone della rassegna di Teatro Ragazzi per bambini e famiglieBacu Abis Teatro 2018″, giunta quest’anno alla seconda edizione.

Iniziata lo scorso sabato 13 gennaio, la rassegna prevede fino al prossimo 24 febbraio un fitto programma di spettacoli, laboratori, eventi, incontri con gli artisti e gli autori. 

Con la stessa formula della precedente edizione, la compagnia La Cernita Teatro propone infatti ogni due sabati un pomeriggio teatrale che include la partecipazione ad un laboratorio, una merenda e la visione di uno spettacolo. A completamento del progetto saranno poi organizzati degli eventi collaterali: perfomance lungo le vie del paese, laboratori rivolti alle scuole e agli adulti.

Il progetto è connesso a “Gita a Teatro” III edizione (anno scolastico 2017/2018) rassegna di teatro per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo.

Sabato 27 febbraio si inizia alle 16.00, nel Teatro di Bacu Abis in piazza Santa Barbara, con Il Circo Picasso”, laboratorio diretto da Marco Nateri, regista, scenografo e costumista con esperienza trentennale nel teatro.

Rivolto a tutte le fasce d’età per un massimo di 50 partecipanti, Il Circo Picasso prevede un percorso articolato in quattro incontri tra arte e movimento alla riscoperta del cubismo e in particolare dell’arte di Pablo Picasso. Il laboratorio si chiuderà con un esito finale.

A seguire quindi, alle 18.00, lo spettacoloScintilla ha perso il gruppo”, ultima produzione di La Cernita Teatro. Liberamente tratta da Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach, la pièce di Monica Porcedda e Daniele Pettinau, con Monica Porcedda, si avvale delle scene di Luminita Loredana Surduc e Luciano Sulas, mentre il disegno luci è di Giampiero Guttuso e la regia di Daniele Pettinau.

Alle 10.00 in replica per le scuole. 

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Dopo la vittoria in Champions sulla Juventus Utena, la Dinamo resta molto attiva sul mercato alla ricerca di un sostituto di Levi Randolph. La società sta valutando la pista Josh Bostic, 30enne ala piccola (1,95 m, 104 kg) che lo scorso anno vestì la maglia della Juve Caserta ed attualmente è capocannoniere dell’Adriatic League allo Zadar Zara, con una media di 19,2 punti e 3,5 rimbalzi a partita.

La squadra biancoblu, intanto, prepara il prossimo impegno di campionato, in programma sabato sera al PalaSerradimigni, alle 20.30, contro l’Auxilium Fiat Torino.

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A seguito del rapporto di rivalidazione stilato a valle della visita degli Ispettori avvenuta nel luglio del 2017, l’UGGpC (Comitato per i Geoparchi – UNESCO) ha deciso di assegnare un cartellino “giallo” con la seguente motivazione: «C’è ancora confusione tra le ‘otto aree’ principali, nonostante il Geoparco sia stato sottoposto quattro anni fa ad un’estensione significativa per l’inclusione dell’intera isola. Sono stati compiuti progressi insufficienti per includere l’intera area come Geoparco Globale UNESCO con il confine aggiornato non visibile nemmeno su mappe e pubblicazioni».

«La motivazione enunciata dall’UGGpC appare priva delle dovute considerazioni peculiari che caratterizzano il Parco Geominerario Storico Ambientate della Sardegna, le cui particolarità sono sancite dalla legge istitutiva n. 388 del 23 dicembre 2000 e dal decreto ministeriale del 16 ottobre 2001 integrato da decreto ministeriale dell’8 settembre 2016 – si legge in una nota -. Una precisazione è d’obbligo: l’adesione richiesta dall’organismo UNESCO alla Rete Internazionale dei Geositi, è relativa alla richiesta di specifica continuità territoriale dei Geositi presenti in Sardegna. Mentre il Parco Geominerario é formato da aree, anche fra loro discontinue nella perimetrazione, ma nel contesto geologico unitario della Sardegna. Al fine di soddisfare il criterio della continuità, la Regione Autonoma della Sardegna con proprio atto ha esteso la competenza del Parco Geominerario in ambito scientifico e divulgativo all’intero territorio regionale. »

«La legge istitutiva presenta otto aree ben definite e non rappresenta affatto – dichiara il commissario straordinario Tarcisio Agus – la ‘frammentarietà’ del sistema dei Geositi e del Parco Geominerario della Sardegna come inteso dalla decisione dell’UGGpC. Dal punto di vista storico e ambientale, queste ‘otto Isole terrestri’ rappresentano l’unitarietà del sistema geologico sardo

«L’Ente Parco Geominerario è già impegnato ad adempiere le prescrizioni della Rete, fermo restando che per operare sull’intera geologia della Sardegna occorre tempo e, auspichiamo – aggiunge Tarcisio Agus – che la Rete valuti adeguatamente la peculiarità del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e dell’apporto alla Rete del suo straordinario patrimonio. Il Parco Geominerario è, altresì, impegnato in iniziative atte a promuovere il territorio e tutti i beni minerari e geologici quale patrimonio mondiale dell’UNESCO

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Secondo appuntamento in calendario, sabato sera (27 gennaio) ad Alghero, con la rassegna JazzAlguer: al centro dei riflettori del Teatro Civico, con inizio alle 21.00 (apertura porte ore 20.15, chiusura alle 20.45), Filomena Campus, la cantante sarda di casa a Londra, in arrivo dall’Inghilterra alla testa del suo quartetto composto dal pianista Steve Lodder, il contrabbassista Dudley Phillips, suoi partner musicali di lunga data ed il batterista Rod Youngs.

La serata si presenta all’insegna di un nuovo pienone, dopo il tutto esaurito registrato per l’evento inaugurale della rassegna, lo scorso 23 dicembre nella cattedrale Santa Maria, cornice ideale del progetto “Altissima Luce” di Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura (con Marco Bardoscia al contrabbasso, Michele Rabbia alla batteria, l’Orchestra da Camera di Perugia e il gruppo vocale Armonioso incanto): i biglietti gratuiti per il concerto, che è ad ingresso libero, messi a disposizione del pubblico mercoledì 17, sono infatti terminati in brevissimo tempo. 

Cantante, compositrice e regista teatrale, Filomena Campus vive nella capitale del Regno Unito dal 2001. Conosciuta e apprezzata nella sfera del jazz sperimentale e dell’improvvisazione free, ha collaborato con musicisti di fama internazionale come Evan Parker, Kenny Wheeler, Cleveland Watkiss, Huw Warren, Martin France, la London Improvisers Orchestra, Paolo Fresu, Antonello Salis, Antonio Forcione. Sabato ad Alghero, insieme al quartetto che ha fondato nel 2010, proporrà brani tratti dal progetto Jester of Jazz (consegnato anche alle tracce dell’omonimo album del 2011), un raffinato mix di puro jazz contaminato da surreali invasioni felliniane attraverso brevi testi di Stefano Benni, Franca Rame, Maria Carta e altri autori, oltre ad alcune anticipazioni del suo ultimo lavoro, Queen Mab, dove l’artista mette a confronto il personaggio shakespeariano (la fata Mab del “Romeo e Giulietta”) con il mito della Dea Madre e delle Janas, collegando le sue radici mediterranee alla musica jazz.

“Scaramouche” è invece il titolo dell’album del 2014 scritto e registrato con il chitarrista e compositore Giorgio Serci, altro sardo trapiantato in Inghilterra, che vede la partecipazione, tra gli altri ospiti, di Kenny Wheeler, il grande trombettista canadese scomparso nel settembre di quello stesso anno.

Insieme alla musica, Filomena Campus è impegnata nel campo del teatro come direttrice artistica di Theatralia, un collettivo internazionale di artisti che combinano letteratura, teatro fisico, performance, arte digitale, musica dal vivo e partecipazione del pubblico. Tra le sue produzioni, l’acclamato “Misterioso”, lo spettacolo di Stefano Benni su Thelonious Monk, che ha tradotto e adattato con la sua compagnia e alcuni dei nomi più importanti del jazz britannico; l’omaggio a Franca Rame “Remembering Franca”; “Italy VS England”, una produzione originale con testi di Stefano Benni e musica del Filomena Campus Quartet. Ha inoltre curato a Londra la regia di “U238” di Marco Paolini e messo in scena nel 2005, per tre settimane di repliche al Camden People’s Theatre, “Not in My Name”, un adattamento del testo del Living Theatre. Nel 2013 ha ideato e creato il Theatralia Jazz Festival (ex festival My Jazz Islands), il primo anno in collaborazione con Forma e Poesia nel Jazz a Cagliari e con il Pizza Express Jazz Club Soho e l’Istituto Italiano di Cultura a Londra, con ospiti come Stefano Benni, Antonello Salis, Orphy Robinson, Cleveland Watkiss, Paolo Fresu, tra gli altri.

Oltre al concerto, sabato ad Alghero, Filomena Campus è attesa da un incontro con il pubblico in compagnia del giornalista Tonino Oppes: alle 18.00 a Lo Quarter.

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Sabato 27 gennaio, gli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu e degli Enti Locali Cristiano Erriu parteciperanno ad un incontro organizzato nello Spazio Polifunzionale di Armungia, nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni dello Statuto. L’evento, dedicato all’impegno intellettuale e politico di Emilio Lussu, nasce da un’iniziativa della Regione e del Comune. L’inizio è fissato alle 17.00.
Nell’occasione verrà presentato il volume Emilio Lussu, Emile Chanoux, la fondazione di un ordinamento federale per le democrazie regionali di Gianmario Demuro e Roberto Louvin. Oltre agli assessori Spanu ed Erriu, intervengono gli autori del volume, il sindaco di Armungia Donatella Dessì, l’assessore comunale alla Cultura Antonio Quartu, gli storici Giuseppe Caboni e Luciano Marrocu.
L’incontro sarà l’occasione per fare il punto della situazione a 70 anni dalla promulgazione dello Statuto, proiettare le idee di Lussu negli scenari della Sardegna di oggi ed esaminare le possibili strade per rafforzare la nostra autonomia. Nel corso del dibattito verranno proposti alcuni spezzoni di un’intervista di Paolo Gobetti, figlio di Piero, a Emilio Lussu. L’intervista è custodita nel museo storico «Emilio e Joyce Lussu» ad Armungia.

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«L’istituzione delle città metropolitane in Italia ha causato un po’ di polemiche e anche il timore di una concentrazione di risorse a vantaggio di alcuni territori rispetto ad altri. Serviva l’istituzione della città metropolitana di Cagliari? Sì, e serviva con questa dimensione, non allargata all’intera, vecchia provincia di Cagliari.»

Lo ha detto l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, al convegno “Città metropolitana e futuro delle autonomie locali nei 70 anni della Costituzione: Cagliari e Firenze a confronto”. Ai lavori, moderati dal docente di Diritto costituzionale dell’Università di Cagliari Gianmario Demuro, hanno partecipato inoltre il sindaco metropolitano Massimo Zedda ed il docente di Diritto costituzionale dell’Università di Firenze Andrea Simoncini.

«Noi – ha sottolineato Cristiano Erriu – abbiamo ravvisato alcune caratteristiche che inducevano a compiere decisamente questo passo: da anni esisteva ‘de facto’ una situazione, legata per esempio alla gestione di trasporti pubblici e raccolta dei rifiuti, che andava soltanto codificata in una legge. La gestione di molti servizi fondamentali ormai richiede un approccio collaborativo tra gli enti locali: in alcune zone della Sardegna le Unioni di Comuni stentano a decollare, ma i Comuni dell’hinterland cagliaritano lavorano da tempo gomito a gomito su una serie di tematiche di grande rilievo, dunque risulta più agevole ottenere risultati concreti.»

«Tutto è perfettibile – ha riconosciuto Cristiano Erriu -. Il confronto di oggi ci aiuta a comprendere dove possiamo intervenire per migliorare il testo della legge regionale n. 2/2016 (la riforma degli enti locali). Sono peraltro convinto che il successo della Città metropolitana di Cagliari sarà tanto più grande, quanto più essa riuscirà ad essere inclusiva nei confronti degli altri territori dell’Isola. Occorre uno spirito realmente collaborativo per essere il vero traino economico della Sardegna, soprattutto, a vantaggio dei Comuni che subiscono maggiormente il peso dei tagli di risorse da parte dello Stato.»