29 December, 2025

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E’ in programma sabato 20 gennaio, alle ore 10.00, presso la chiesa romanica di Santa Maria di Palmas, la cerimonia per la posa del cippo della tappa di San Giovanni Suergiu del Cammino Minerario di Santa Barbara. Durante la manifestazione, che vedrà la partecipazione del presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna e del parroco di Palmas don Bachisio Carta, verrà scoperto e benedetto il cippo (o pietra miliare) del Cammino di Santa Barbara contenente tutte le indicazioni sulla tappa di San Giovanni Suergiu.

Per l’occasione, inoltre, saranno presenti alcuni rappresentanti dei Comuni limitrofi interessati dal pellegrinaggio e le classi della scuola media di San Giovanni Suergiu.

L’idea di costruire un grande itinerario nell’area più estesa e rappresentativa del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, il Sulcis Iglesiente Guspinese, riscoprendo gli antichi cammini minerari oggi in gran parte abbandonati, è nata dai volontari dell’Associazione ONLUS Pozzo Sella Per il Parco Geominerario a seguito della grande partecipazione dei cittadini alle escursioni organizzate dalla stessa associazione dopo aver reso fruibili numerosi percorsi minerari.

L’Associazione pozzo Sella è nata il 5 novembre 2001 nei sotterranei del Pozzo Sella della miniera di Monteponi, a conclusione della lotta che ha portato all’istituzione del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

Lo scopo dell’associazione è quello di contribuire allo sviluppo del Parco Geominerario, alla valorizzazione delle aree minerarie dismesse della Sardegna, al coinvolgimento dei giovani e anche alla individuazione di opportunità di lavoro all’interno dello stesso Parco.

Con il Cammino Minerario di Santa Barbara si vuole perseguire l’obiettivo di tramandare la memoria degli uomini che nei secoli e nei millenni passati hanno realizzato e percorso gli antichi cammini minerari con il piacere di riscoprire a passo lento la bellezza del territorio.

A seguito della sottoscrizione di un Protocollo d’intesa tra i comuni di Iglesias, Buggerru, Fluminimaggiore, Arbus, Guspini, Gonnosfanadiga, Villacidro, Domusnovas, Musei, Villamassargia. Narcao, Nuxis, Santadi, Piscinas, Giba, Masainas, San Giovanni Suergiu, Sant’Antioco, Carbonia e Gonnesa, le diocesi di Iglesias e di Ales Terralba, le province di Carbonia Iglesias e del Medio Campidano, il Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, l’Anci Sardegna e l’Associazione Pozzo Sella, è stato costituito un partenariato per la costruzione e la gestione dell’itinerario storico, culturale, ambientale e religioso denominato “Cammino Minerario di Santa Barbara”.

Il 17 dicembre 2016, a conclusione dell’Anno Nazionale dei Cammini, i 21 Comuni interessati e l’Associazione Pozzo Sella, con la partecipazione delle diocesi di Iglesias e di Ales Terralba, nel rispetto degli impegni assunti con la sottoscrizione del Protocollo d’intesa del 22 novembre 2013, hanno costituito la fondazione di partecipazione denominata Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara.

Alla neocostituita Fondazione, che si avvale del patrimonio di ideazione, conoscenze, studi, rilievi e cartografie digitali, inventariazioni, progettualità, marchi e brevetti, conferito gratuitamente dall’Associazione Pozzo Sella, è ora affidato il compito di implementare e gestire l’itinerario storico, culturale, ambientale e religioso che si sviluppa per 400 km nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, lungo gli antichi cammini minerari del Sulcis Iglesiente Guspinese.

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“Aspettando la Sfilata!” è l’iniziativa lanciata dalla 1ª commissione consiliare permanente del comune di Carbonia, dall’assessorato della Pubblica Istruzione e dall’assessorato della Cultura, in stretta collaborazione con le associazioni e le scuole che operano in città, per domenica 11 febbraio, giorno in cui a Carbonia si festeggia il Carnevale 2018. Il fulcro della giornata sarà rappresentato dalla tradizionale sfilata, che sarà preceduta da una serie di iniziative che coinvolgeranno, fin dalla mattina, bambini e ragazzi, in particolar modo gli studenti delle scuole primarie e secondarie della città.

In piazza Roma, a partire dalle ore 11.00, i bambini potranno partecipare a manifestazioni musicali, ludiche e alla degustazione di vari dolciumi, tra cui spicca il tradizionale zucchero filato, per un Carnevale coi fiocchi. Tante attrattive in attesa della sfilata di Carnevale, che si snoderà nel pomeriggio lungo le principali vie del centro cittadino e sarà caratterizzata dalla presenza di carri allegorici e gruppi mascherati.

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Giudizi positivi del senatore Silvio Lai e del deputato Emanuele Cani (Pd) sulla visita a Nuoro del ministro dell’Interno Marco Minniti. 

«La proposta del ministro Minniti presentata oggi in Sardegna, sui patti territoriali sulla sicurezza, è attuabile in tempi strettissimi e è una risposta concreta al fenomeno degli attentati agli amministratori in Sardegna – scrive in una nota il senatore Silvio Lai -. Condivido pienamente anche la scelta di un coordinamento che abbia come cabina di regia la Regione e che prevede un ruolo attivo di tutti gli enti locali: dalla Regione alle province e fino ai Comuni. La conoscenza diretta delle singole realtà territoriali consente di individuare gli interventi e gli strumenti necessari per prevenire e bloccare la lunga serie di attentati e atti intimidatori nella nostra regione e soprattutto di dare maggiore sicurezza e serenità agli amministratori, ai cittadini ed in generale alle nostre comunità.»

«Positiva la presenza del ministro Marco Minniti in Sardegna e l’attenzione verso i territori e gli enti locali, troppo spesso bersaglio facile di intimidazioni e attentati – dice il deputato Emanuele Cani -. La proposta dei patti territoriali sulla sicurezza è sicuramente positiva e attuabile in tempi abbastanza rapidi per contrastare il fenomeno della violenza. Solo attraverso un lavoro che non sia solo di controllo ma anche di conoscenza e prevenzione di questi fenomeni si riesce a garantire la sicurezza sia a chi amministra le istituzioni locali in nome dei cittadini, sia ai cittadini delle diverse comunità.»

 

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È partita lo scorso 16 gennaio la rassegna seminariale “Colonizzazioni interne e migrazioni, dal medioevo al contemporaneo” che, fino a giugno, offrirà qualificati momenti di riflessione trans-disciplinare sui processi di mobilità umana e trasformazione delle reti insediative nel quadro euro-mediterraneo e nel tempo lungo.

Gli incontri saranno animati da storici dell’età moderna e contemporanea, archivisti, archeologi, geografi, urbanisti, storici dell’architettura ed antropologi, provenienti dalle Università di Cagliari, Sassari, Barcellona, Valencia, Leeds, Estremadura, Genova, Padova, dall’Istituto per la Storia del Mediterraneo del CNR e del Centro studi sulle residenze reali sabaude, si terranno in alcuni luoghi simbolo della Cagliari culturale: dal Museo Archeologico Nazionale, alla Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria, dalla Pinacoteca Nazionale, alla Facoltà di Architettura, passando per la sala eventi della Mediateca del Mediterraneo e le diverse sedi del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari, promotore dell’iniziativa.

La rassegna è coordinata da Giampaolo Salice, docente di Storia della Sardegna moderna e Storia moderna e nelle facoltà di Studi Umanistici e di Architettura, responsabile scientifico del programma di ricerca biennale Migrazioni straniere e colonizzazione interna nel Mediterraneo d’età moderna, finanziato col bando “Capitale Umano ad Alta Qualificazione” L.R. 7 agosto 2007.

Al centro degli appuntamenti, diretti a studenti, dottoranti e post-doc, ma liberi ed aperti al pubblico si discuterà di villaggi abbandonati, ripopolamenti e le forme di possesso della terra, di città e borghi di nuova fondazione, dell’intreccio tra colonizzazioni interne, diaspore e migrazioni mediterranee. L’ottica transdisciplinare consente di mettere in luce i diversi approcci metodologici alla storia dei luoghi e della mobilità umana, temi che sono oggi al centro del dibattito pubblico.

Il prossimo appuntamento è previsto per le ore 16.00 del 25 gennaio, sarà ospitato al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e vedrà protagonisti le grandi diaspore mediterranee con le relazioni di Rossana Martorelli, Cecilia Tasca e Massimo Aresu. Modera Marco Cadinu.

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«È stato un lavoro proficuo e costruttivo su temi molto importanti. Avevamo chiesto al ministro Minniti di affrontarli con noi qui in Sardegna e così abbiamo fatto. Sia sul fronte migranti che su quello della sicurezza abbiamo trovato disponibilità al dialogo e al confronto, condividendo la volontà di trovare insieme soluzioni alle criticità che i sindaci presenti, direttamente o attraverso l’Anci, hanno manifestato.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, facendo un bilancio degli incontri, svoltisi oggi a Nuoro, con il ministro dell’Interno Marco Minniti sui temi della sicurezza degli amministratori locali e dell’accoglienza dei migranti.
Nella prima parte della giornata, Francesco Pigliaru e Marco Minniti hanno preso parte, nella sede della Prefettura, alla riunione del Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori non programmati. Erano presenti, inoltre, gli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu, della Sanità Luigi Arru e della Difesa dell’Ambiente con delega alla Protezione Civile Donatella Spano, i Prefetti della Sardegna con i rappresentanti delle forze dell’ordine, il presidente dell’Anci, i sindaci dei Comuni capoluogo e di Macomer. «Sui flussi migratori abbiamo affrontato concretamente temi molto importanti quali la qualità dell’accoglienza, che deve essere diffusa ed equilibrata – ha detto Francesco Pigliaru -. Abbiamo apprezzato che il Ministro abbia mantenuto l’impegno assunto lo scorso giugno al Viminale di mantenere la quota di migranti che spetta alla Sardegna entro il tetto stabilito, rispettando la proporzione con le altre regioni in relazione al numero di abitanti». 
Il presidente Pigliaru ha fatto poi riferimento ai Patti per la sicurezza che verranno stretti con i territori, sottolineando che sarà presto operativo anche un patto per la sicurezza specifico per Macomer, che ha scelto di ospitare il CPR, il Centro di permanenza per i Rimpatri, e i Comuni circostanti.
«Il CPR è destinato ad ospitare temporaneamente le persone in attesa di essere rimpatriate – ha precisato – e avrà un presidio costante di Forze dell’ordine. Rappresenta il nostro contributo per limitare i flussi diretti provenienti dall’Algeria, questione che avevamo portato all’attenzione del ministro Minniti già nel giugno scorso ottenendo un primo intervento immediato con le autorità algerine – ha concluso il presidente Pigliaru – che ora ci aspettiamo venga rinnovato e ulteriormente rinforzato.»
Francesco Pigliaru e il ministro Marco Minniti, con l’assessore Filippo Spanu ed il dirigente scolastico Carla Rita Marchetti, hanno poi incontrato pubblicamente gli studenti delle quarte e quinte classi dell’Istituto di Istruzione superiore ‘Ciusa’. Il presidente della Regione ha ricordato la valenza strategica del progetto “Iscol@”, il piano straordinario per l’edilizia scolastica e la didattica su cui la Regione ha investito quasi 300 milioni. Sottolineando l’importanza di un’accoglienza dei migranti diffusa ed equilibrata nei territori, Francesco Pigliaru ha ribadito il ruolo cruciale della scuola in questo processo, sia per l’inserimento dei minori stranieri che per l’integrazione nelle comunità locali, azioni che la Regione sostiene concretamente su più fronti, dalla presenza di mediatori culturali nelle scuole ai laboratori dedicati. Quattro giovani migranti hanno poi raccontato le loro esperienze di integrazione nella realtà della Sardegna.
Nella sala della Provincia di Nuoro, infine, Francesco Pigliaru e Marco Minniti hanno incontrato gli amministratori locali sul tema della sicurezza. Presenti anche l’assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu, i presidenti di Anci e Cal Emiliano Deiana ed Andrea Soddu, una delegazione composta da primi cittadini e amministratori locali che hanno subito intimidazioni e attentati, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’amministratore della Provincia Costantino Tidu, i prefetti dell’Isola ed i rappresentanti delle Forze dell’ordine.
«Abbiamo ribadito la nostra ferma richiesta di un’inversione di tendenza rispetto al costante, inaccettabile arretramento dello Stato dai nostri territori – ha detto Francesco Pigliaru – ed abbiamo ricevuto dal Ministro rassicurazioni in questo senso, in particolare per quanto riguarda una maggiore presenza delle Forze dell’ordine. Per quanto ci compete, noi facciamo la nostra parte in tanti modi, nella consapevolezza che questa battaglia di civiltà si vince in primo luogo sul fronte dello sviluppo, della cultura, del lavoro, dell’istruzione», ha spiegato ricordando alcuni tra i più importanti interventi della Regione, dalla Programmazione Territoriale ad Iscol@ sino agli investimenti sul lavoro, compreso il piano straordinario LavoRas, con i 128 milioni destinati in Finanziaria.
«Nello specifico – ha aggiunto – abbiamo già trasferito a circa 100 Comuni le risorse, pari a 7 milioni di euro, per realizzare gli impianti di videosorveglianza, importantissimi in termini di prevenzione, dissuasione e controllo. Altro 27 milioni andranno al completamento della rete in tutto il territorio regionale. Ma va anche detto che la Sardegna è la seconda regione europea per investimenti pro capite sulla fibra ottica nelle aree rurali, tassello essenziale per far funzionare la rete della videosorveglianza. Su questo chiediamo al Governo – ha sottolineato ancora Francesco Pigliaru – di affiancarci con risorse finanziarie e umane, fondamentali per creare un sistema completo, in cui tutto funzioni in maniera coordinata. Ed appoggiamo la proposta del Ministro di Patti per la sicurezza di nuova generazione, studiati sulle esigenze dei singoli territori e che saranno un tassello fondamentale per riuscire a portare avanti progetti comuni di sviluppo sociale, economico e culturale.»
In chiusura, il passaggio sulla lotta alla peste suina africana, che il presidente Pigliaru ha definito «esempio eloquente dei risultati che si possono raggiungere attraverso la collaborazione tra i vari livelli di governance in cui si articola lo Stato, incluso gli Enti locali. E questa leale collaborazione è fondamentale – ha detto – nell’affrontare problemi complessi come quelli che abbiamo oggi davanti a noi e permette di trovare soluzioni molto migliori rispetto a quelle a cui potrebbe arrivare uno Stato centralista. Nel caso della lotta alla peste suina, in particolare, oltre all’ottima intesa con le Prefetture, il Governo ha fatto la sua parte abbattendo le sanzioni previste per i trasgressori e aiutando così tanti allevatori a mettersi in regola. Sconfiggere la peste suina è una battaglia per il bene comune – ha concluso Francesco Pigliaru -, che produrrà benefici per tutti». 

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«E’ con grande preoccupazione che si assiste al depotenziamento dei reparti al Brotzu. L’ennesimo schiaffo in faccia ai cittadini è arrivato con la soppressione della struttura complessa di chirurgia plastica con il centro ustioni.»

A lanciare un nuovo attacco all’assessore regionale della Sanità e ai vertici dell’Azienda tutela della salute, sono la vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ed il consigliere regionale Edoardo Tocco (vice presidente della commissione salute nel palazzo di via Roma).

«E’ l’ennesima beffa nei confronti dei pazienti, che devono subire la cancellazione di un centro di eccellenza incastonato al Brotzu. Una decisione – rilevano Zedda e Tocco, che hanno presentato un’interrogazione urgente – che lascia perplessi perché è in gioco un ricorso al Tribunale amministrativo regionale, con richiesta di sospensiva, sulla delibera regionale che sancisce il trasferimento della struttura complessa chirurgia plastica centro ustioni all’azienda ospedaliera universitaria. Con la cancellazione del reparto – concludono Zedda e Tocco – si svolgeranno solo attività di ambulatorio per attività diagnostiche e si annulleranno tutti gli interventi svolti nel reparto, senza considerare che il centro è diventato un punto di riferimento a livello regionale.»

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Pur riconoscendo la qualità delle proposte della Commissione che mirano a migliorare il regolamento in vigore, i deputati propongono di rafforzare la tutela dei diritti dei minori durante l’intera procedura di risoluzione delle controversie tra le coppie divorziate. Ciò significherebbe, in particolare, garantire che il bambino abbia il diritto di esprimere la propria opinione, attraverso una procedura chiara, in cui non vengono esercitate pressioni sul bambino e l’intervistatore è un esperto appositamente formato. 

Se un bambino viene sequestrato in un altro Paese dell’Unione europea da uno dei suoi genitori, i deputati propongono che la questione venga affrontata da giudici che esercitano la professione e hanno acquisito esperienza in tale ambito, per garantire la priorità dell’interesse superiore del bambino.

In apertura del dibattito di mercoledì, il relatore Tadeusz Zwiefka (PPE, PL) ha evidenziato l’importanza della dimensione infantile. Il fanciullo rappresenta l’anello più debole nelle controversie tra genitori e necessita quindi di tutta la protezione che possiamo offrirgli. In particolare, l’audizione del bambino rappresenta una questione fondamentale e merita disposizioni dettagliate.

I deputati intendono inoltre migliorare la condivisione delle informazioni e la cooperazione tra le autorità giudiziarie degli Stati membri.

Il parere del Parlamento è stato approvato con 562 voti in favore, 16 voti contrari e 43 astensioni. Il parere sarà ora trasmesso al Consiglio, che è responsabile della decisione finale.

Secondo le stime della Commissione, nell’UE risiedono 16 milioni di famiglie internazionali e ogni anno ci sono circa 140.000 divorzi internazionali. I casi di rapimento di minori da parte dei genitori registrati nell’UE sono circa 1.800 l’anno.

Il Parlamento ha un mediatore per i casi di sottrazione internazionale di minori. Questa funzione è attualmente svolta da Elisabeth Morin-Chartier.

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Il lavoro, la dedizione, la passione pagano sempre. E quando sono le giovani generazioni ad impegnarsi pagano ancor di più. La notizia è ormai ufficiale: Alghero è l’unico hub in Sardegna per l’#hash code di Google. Un riconoscimento importante per la Consulta Giovanile di Alghero che organizza l’evento con il sostegno di Fondazione Meta, Uno Srl e Oldav E20 Culturali.
Per i laici stiamo parlando di nuove tecnologie, di applicazioni e programmi per sistemi informatici. Hash Code è una delle più importanti competizioni per programmatori a livello globale, ideata dalla multinazionale americana nel 2014 ed è giunta alla quinta edizione. Possono partecipare sia studenti maggiorenni che professionisti da quasi mezzo mondo – Europa, Medio Oriente e Africa – che si sfideranno a colpi di algoritmi e ricorsione per risolvere un problema ingegneristico deciso da Google. Il linguaggio di programmazione non è prestabilito ma libero, ognuno potrà scegliere quello che preferisce e conosce meglio. La sfida si svolge in due round successivi. Si parte il primo Marzo sia on line che in contemporanea nei vari hub presenti in tutte le nazioni coinvolte, ben 117. I partecipanti che supereranno questo primo scoglio, avranno poi la possibilità di accedere al secondo ed ultimo step direttamente nella sede di Dublino, il quartier generale del colosso informatico nel vecchio continente.
Alghero per la seconda volta ha la possibilità di ospitare un evento di tale importanza, è già successo nel 2016, in quel caso organizzato con il supporto dell’associazione no-profit Sardegna 2050 e il dipartimento di Architettura dell’Università di Sassari. In questo modo la Riviera del Corallo diventa un territorio di ritrovo in cui fare rete, far incontrare aziende da tutta la Sardegna ed essere punto di riferimento in materia per studenti e professionisti del settore.

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Sulla difficile situazione in cui versa il centro diurno, interviene Fabrizio Cucchiara, presidente della Consulta Handicap del comune di Carbonia.

«A seguito di un confronto con l’amministrazione comunale, e sentite le famiglie dei portatori di handicap che frequentano il centro diurno, in qualità di presidente della consulta handicap del comune di Carbonia, mi sento in dovere di esprimere la mia totale vicinanza e solidarietà alle famiglie che in questo momento vivono questo ulteriore disagio nella vita dei propri cari – dice Fabrizio Cucchiara –Confido, grazie al dialogo tra le parti interessate, nel lavoro dell’amministrazione comunale e degli uffici preposti, per una risoluzione del problema in tempi brevi, affinché il centro riprenda a funzionare a pieno regime senza ulteriori indugi che aggraverebbero ulteriormente la situazione, già difficile, di questi nostri cari concittadini.»

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Dopo la pausa festiva, venerdì 19 gennaio nel Conservatorio di Cagliari ritornano gli appuntamenti con le “32 Sonate per pianoforte” di Ludwig Van Beethoven, una delle più importanti raccolte della letteratura pianistica.  

Alle 18.00, nell’Aula magna, il docente Stefano Curto eseguirà la Sonata op. 101. Composta dal genio tedesco nel 1816 (ma i primi abbozzi pare risalgano al 1813), la Sonata è dedicata alla baronessa Dorothea von Ertmann, dal 1803 allieva di Beethoven e pianista dotata di grande talento.

L’esecuzione dell’opera sarà preceduta, come di consueto, da una sua analisi storica e critica a cura del Maestro Mario Carraro.

Figura chiave della musica colta ottocentesca, Beethoven scrisse le sue Sonate per pianoforte tra il 1795 e il 1822. Inizialmente i brani non costituivano un insieme unico, tuttavia oggi fanno parte delle più importanti collezioni dell’intera letteratura pianistica.

Dopo quello di venerdì, i prossimi appuntamenti con quest’ultima tranche del progetto dedicato alle Sonate di Beethoven sono: il 26 gennaio, quando Mattia Casu eseguirà la Sonata op. 109; il 2 febbraio con Ludovica Pisanu che proporrà la Sonata op. 110; il 9 febbraio con la Sonata op. 111 eseguita da Nina Krokos. Chiusura del sipario il 2 marzo con il pianista e docente del Conservatorio Stefano Figliola che proporrà la Sonata op. 106. L’ingresso è libero e gratuito.