29 December, 2025

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La Dinamo Banco di Sardegna è stata travolta sul campo dell’imbattuta capolista Monaco nell’11ª giornata di Champions League: 87 a 55 (primo tempo 42 a 25.

La squadra di Federico Pasquini ha retto il confronto con lo squadrone transalpino solo nel primo quarto, concluso sotto di un solo punto, 18 a 17, per crollare sia nel secondo sia nel terzo quarto, che ha visto Monaco infliggere a Bamforth e compagni parziali schiaccianti: 24 a 8 e 33 a 15.

Nell’ultimo quarto, a partita ormai chiusa, la Dinamo ha cercato di evitare un tracollo ancora più severo e con un Monaco ormai “sazio”, ha chiuso il parziale avanti di 3 punti, 15 a 12, per il definitivo 87 a 55.

Visto l’andamento dell’incontro ed il risultato, è un’altra partita da dimenticare in fretta, dopo la brutta sconfitta di Pesaro costata la mancata qualificazione, dopo sei anni, alle Final Height di Coppa Italia. Sabato sera inizia il girone di ritorno della regular season del campionato e per vincere a Cantù la Dinamo dovrà ritrovare se stessa.

As Monaco 87 – Dinamo Banco di Sardegna 55

Parziali: 18-17; 24-8; 33-15; 12-15.

Progressivi: 18-17; 42-25; 75-40; 87-55.

As Monaco: Cooper 5, Craft 8, Lacombe 8, Gladyr 11, Kikanovic 18, Poinas, Joseph 10, Loubaki,  Evans 23, Traore 4. All. Zvezdan Mitrovic.

Banco di Sardegna: Spissu 3, Casula,  Bamforth 9, Planinic 11, Devecchi, Pierre 9, Jones 2, Hatcher 9, Polonara 2, Picarelli, Tavernari 10. All. Federico Pasquini.

 

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Il consigliere regionale Eugenio Lai, a nome del gruppo consiliare Art. 1 – Sdp, ha rimarcato in I Commissione e in Conferenza capigruppo l’esigenza e l’urgenza di modificare, anche a seguito del pronunciamento dell’Inps,  la condizione contrattuale dei dipendenti dell’agenzia Forestas.

«Bene ha fatto la I commissione – ha detto Eugenio Lai – ad iscrivere all’ordine del giorno la proposta unificata di modifica contrattuale. Ora è necessario che la proposta venga esitata dalla I Commissione – ha concluso – per andare celermente in Aula e che tutto il Consiglio la approvi nel rispetto degli impegni presi.»

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«Le Donne? Caselle da riempire!» La denuncia al Plenum di Coordinamento3 – Donne di Sardegna in una giornata storica per le donne sarde, libere, diverse, unite, oltre le differenze e nel rispetto delle stesse, per una società fondata sui diritti e le pari opportunità, capace di utilizzare le competenze e il valore delle donne nei luoghi decisionali. Questo il messaggio forte scaturito dal Plenum ospitato al Museo della Bonifica, dalla giovane sindaca di Arborea Manuela Pintus, domenica 14 gennaio. All’evento, fortemente partecipato, hanno aderito anche tante sindache arrivate da diverse parti dell’isola, scegliendo il “Coordinamento3”, quale punto di riferimento, laboratorio aperto e costruttivo per proposte e progetti tesi al cambiamento della condizione femminile in Sardegna. L’originalità emersa dal dibattito di altissimo livello, magistralmente coordinato da Susy Ronchi, presidente di “GIULIA” giornaliste Sardegna, riguarda i  tanti contenuti comuni, accompagnati dal pragmatismo delle donne che, pur appartenenti a diversi partiti politici e orientamenti anche opposti, chiedono all’unisono le stesse cose alla cosiddetta “politica”. Il Plenum di Arborea rappresenta una tappa importante del presente che traccia il solco per organizzare il futuro della politica regionale in Sardegna. La preziosissima testimonianza della presidente onoraria, Simonetta Sotgiu, magistrata di Cassazione, esempio di genialità femminile al servizio della società, ha dimostrato quanto sia stato determinante il lavoro delle donne che hanno fatto da apripista in ambiti fino a poco tempo fa preclusi all’intelligenza femminile. Una squadra di altissimo profilo quella presentata al MUBA di Arborea che vede il direttivo dell’associazione guidato da Carmina Conte presidente, insieme a Luisa Marilotti, Carla Puligheddu e Rita Mameli e dalle Coordinatrici dei Dipartimenti, Rita Nonnis, Simonetta Corongiu, Rita Corda e Patrizia Desole. Tutte motivate e interessate ai risultati, non ai conflitti, sempre nell’ottica del confronto e della trasversalità, valore che contraddistingue “Coordinamento3” nel panorama regionale ma anche nazionale.

 

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Cantare a tenore ad Orgosolo è una pratica musicale complessa e vivace nei contenuti, nei comportamenti esecutivi e nei significati anche simbolici, di cui gli attori locali possiedono una piena consapevolezza: una pratica conosciuta ed ammirata da tutti i cantori della Sardegna, rinomata fra gli ‘appassionati ascoltatori’ anche al di fuori dell’isola e variamente documentata a partire dal secondo dopoguerra con registrazioni in gran parte ancora inedite. Lungamente attese da appassionati e studiosi, sono finalmente disponibili le registrazioni realizzate per il Centro Nazionale Studi Musica Popolare, dal 1955 al 1961, da studiosi e ricercatori come Diego Carpitella, Franco Cagnetta, Giorgio Nataletti ed Antonio Santoni Rugiu. Pubblicate nei due CD allegati al volume Il canto a tenore di Orgosolo, a cura di Sebastiano Pilosu e dell’Associazione Tenore Supramonte di Orgosolo, Squilibri editore, queste registrazioni sono di straordinaria importanza perché documentano le voci dei grandi protagonisti della tradizione ed offrono un’ampia rappresentazione della varietà di stili e modalità esecutive.

Assai singolare la genesi del lavoro, che vede la luce grazie all’impulso determinante del Tenore Supramonte di Orgosolo che in questo modo ha inteso onorare la memoria dei propri padri e ravvivarne l’eredità presso le generazioni più giovani. L’edizione è stata così curata da uno studioso esterno al paese, che ha già dato ampie riprove della sua competenza in materia, e da un gruppo di cantori locali che, insieme, hanno svolto un meticoloso lavoro di contestualizzazione storica, ricorrendo caso per caso anche alla memoria degli anziani cantori del paese, alcuni dei quali testimoni o diretti protagonisti delle registrazioni. Una documentazione di straordinario interesse storico, indispensabile per comprendere il canto a tenore di Orgosolo e apprezzarne la raffinatezza del pensiero musicale che ad esso si accompagna. Un tentativo riuscito di valorizzazione della musica, di preservazione della lingua e di divulgazione delle tradizioni sarde affinché siano motivo e argomento di studio e di analisi: l’ascolto delle 34 tracce dei due CD, del resto, rileva quella estrema varietà e ricercatezza espressiva che sa offrire solo una grande tradizione.

Con prefazione di Ignazio Macchiarella, il volume è il secondo della sezione sarda della collana aEM-Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed è stato pubblicato grazie al contributo del comune di Orgosolo, della Cineteca Sarda e di Labimus, il laboratorio interdisciplinare sulla musica dell’Università di Cagliari. 

Il volume sarà presentato in anteprima il 18 gennaio, a Nuoro, presso l’Auditorium Biblioteca S. Satta, p.zza G. Asproni 8, con gli interventi di Marco Lutzu e Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari) e di Manuelle Mureddu (associazione Tenores Sardegna), e il 19 gennaio, a Cagliari, Facoltà Studi Umanistici sa Duchessa, Aula Magna “B. Motzo”, con Antonello Zanda (Direttore della Cineteca Sarda di Cagliari), Duilio Caocci e Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari). Entrambe le presentazioni inizieranno alle 18.00 con la partecipazione dei curatori del volume e, dunque, immancabilmente anche con interventi musicali al fine di offrire un qualche immediato riscontro alla straordinaria bellezza del canto a tenore alla maniera di Orgosolo. 

Sebastiano Pilosu: Etnomusicologo e cantore a tenore, già docente presso il Conservatorio “Da Palestrina” di Cagliari, è stato presidente, ed è tuttora dirigente, dell’associazione regionale “Sòtziu Tenores Sardigna” (Associazione Tenores Sardegna). Ha all’attivo saggi e volumi sul canto a tenore e sulla poesia improvvisata.

Tenore Supramonte di Orgosolo: Associazione nata con l’intento di promuovere il canto a tenore e di ravvivare la memoria dei grandi cantori della tradizione, si richiama all’omonimo gruppo di canto nato nei primi anni Sessanta del secolo scorso, con legami di discendenza parentale con alcuni dei suoi fondatori.

 

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«Il sì della commissione Attività produttive alla zona franca interclusa a Portovesme apre nuovi orizzonti per le aziende. Con una procedura che mira a riclassificare il porto industriale, arriva finalmente una buona notizia per il polo strategico del Sulcis Iglesiente.»

A sostenerlo è Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.

«Non è un sogno, ma una realtà. Con il via libera all’istituzione della zona franca nell’area portuale di Portovesme e dintorni – spiega Gianluigi Rubiu – potrebbero aprirsi nuove possibilità di investimenti e vantaggi occupazionali per il Sulcis Iglesiente. Con questa approvazione della commissione regionale occorre accelerare il passo per l’operatività dell’istituto così da incentivare le aziende che operano nel territorio. Sono stati persi due anni di dibattiti intensi. Ora la zona franca interclusa potrebbe dare nuove prospettive anche a realtà in forte sofferenza, da Eurallumina ad Alcoa sino a Portovesme Srl. Si potranno così rafforzare ulteriormente le potenzialità commerciali e l’offerta infrastrutturale dell’intero sistema che gravita attorno al porto e alle aziende del territorio, all’interno di un quadro coerente di sviluppo nazionale integrato della portualità e della logistica. Dietro alle misure per la zona franca interclusa – conclude Gianluigi Rubiu – un mix di provvedimenti in grado di riattrarre, come una calamita, gli investimenti, ridando così linfa vitale alla capacità competitiva delle industrie ora in crisi.»

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Un cinghiale cacciato domenica a Orgosolo, in località Fundales, è risultato positivo ai controlli sulla presenza della trichinella. Lo ha comunicato oggi l’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS) di Nuoro che ha eseguito le analisi di laboratorio sui campioni consegnati dai cacciatori. La notizia della presenza del pericolosissimo parassita, che può essere anche letale per l’uomo, arriva a pochi giorni dal ritrovamento della Trichinella nei maiali abbattuti il 9 gennaio scorso, sempre in agro di Orgosolo in località Pradu, dagli uomini dell’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna. L’ultimo ritrovamento di cinghiali infetti risale al 27 novembre del 2016 quando il parassita fu riscontrato in un gruppo di nove animali, sempre cacciati in territorio di Orgosolo.

L’assessorato dell’Igiene e Sanità, l’Unità di Progetto e l’Istituto zooprofilattico sperimentale dichiarano che: «Questo ulteriore riscontro di trichinella conferma che i consumatori del centro Sardegna sono esposti ad un pericolo reale» e rinnovano l’appello a tutti i consumatori di carni suine: «Acquistate prodotti sicuri, certificati e sottoposti ai dovuti controlli sanitari. Non portate in tavola carni o insaccati di dubbia provenienza, che mettono a rischio la salute delle famiglie e in particolare dei soggetti più vulnerabili: bambini e anziani». L’Unità di Progetto ha ricordato, inoltre, che «gli allevatori di suini che non lo abbiano ancora fatto continuano ad avere la possibilità di regolarizzarsi ed evitare così ogni rischio per la salute propria e delle proprie famiglie. In ogni caso, la Regione continuerà la lotta al pascolo brado illegale».

Il quarto provvedimento del piano di eradicazione della PSA prevede che i cacciatori che operano nei macroareali infetti dalla malattia (le cosiddette zone rosse) devono prelevare obbligatoriamente, su tutti i cinghiali abbattuti, un campione di diaframma per la ricerca della trichinella, un campione di sangue per la ricerca anticorpi PSA e un campione di milza per la ricerca virologica riguardante sempre la PSA.

 

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traghetto per La Maddalena

Via libera della Giunta regionale al disegno di legge sulla continuità territoriale tra Sardegna e Corsica, con lo stanziamento di 2.557.500 euro per la copertura degli oneri di servizio dal 2018 al 2020. «Con questo provvedimento – spiega l’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu – si individuano le risorse con le quali sarà gestito il collegamento marittimo tra le due isole da Santa Teresa di Gallura a Bonifacio concludendo un percorso complesso sotto il profilo amministrativo e normativo».

La compensazione economica prevista dalla Regione sarà destinata a garantire il trasporto nei mesi invernali, da novembre a marzo, mentre nel restante periodo dell’anno la domanda di mercato consente la prestazione del servizio in regime di libero mercato.
«Seguirà una procedura ad evidenza pubblica – aggiunge l’assessore – attraverso la quale sarà selezionato un armatore di comprovata esperienza nel settore che dovrà gestire la tratta in continuità, nel rispetto di orari, tariffe e servizi specifichi a garanzia del diritto alla mobilità dei cittadini sardi e corsi e del libero scambio delle merci.»
Pur essendo di natura internazionale, il collegamento tuttavia riveste interesse prevalentemente locale, essendo considerato una rotta frontaliera a breve distanza. Questa caratteristica riconosciuta con decisioni ad hoc dalla Commissione europea consente all’amministrazione regionale di ripristinare il pubblico servizio nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale.
Come previsto dalla dichiarazione di intenti firmata da Sardegna e Corsica ad aprile 2017, l’affidamento della rotta in continuità avviene in regime sperimentale in attesa che si costituisca il Gruppo europeo di cooperazione territoriale, per le gestione congiunta dei servizi transfrontalieri di trasporto tra le isole, nell’ottica di ottimizzare le relazioni economiche e nel rispetto delle esigenze peculiari espresse dalle regioni coinvolte. Ajaccio si occuperà di attivare gli oneri di servizio pubblico per la tratta Propriano-Porto Torres.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro Virginia Mura, ha recepito nella sua riunione di oggi le “Linee Guida di disciplina dei tirocini formativi e di orientamento”, frutto dell’Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano approvato il 25 maggio dello scorso anno. Il provvedimento, che arriva dopo il parere favorevole già ottenuto dalla Commissione regionale per i servizi e le politiche del lavoro (nella seduta del 6 dicembre scorso), sarà ora trasmesso ora alla Commissione del Consiglio regionale competente, e tornerà in giunta per l’approvazione definitiva da parte dell’Esecutivo. Allegate al testo della delibera approvata oggi, le nuove disposizioni sostituiscono le precedenti risalenti al 2013. Le nuove Linee Guida nazionali – come ha ricordato l’assessore Mura -, sono state adottate tenendo conto non soltanto della evoluzione normativa intervenuta con l’approvazione del Jobs Act (ed in Sardegna con l’approvazione della L.R. 9/2016), ma anche delle indicazioni provenienti dall’Unione Europea. Il Consiglio dell’Unione europea, infatti, nel marzo del 2014, era intervenuto con una specifica Raccomandazione agli Stati membri sollecitandoli a garantire «adeguati livelli qualitativi dei tirocini, considerati uno strumento chiave per il conseguimento degli obiettivi della strategia di Europa 2020, poiché agevolano la transizione scuola-lavoro ed incrementano la mobilità dei lavoratori».  Le nuove Linee Guida, inoltre, superano alcune criticità che erano emerse nell’applicazione delle precedenti disposizioni. In particolare, la durata dei tirocini pur restando di norma di sei mesi prorogabili, potrà anche essere di durata inferiore: fino a un mese e – come richiesto da alcune regioni -, fino a 14 giorni per il solo caso di tirocinanti-studenti durante il periodo estivo. Non solo: con le nuove Linee Guida viene rafforzato il ruolo del tutor e vengono focalizzati meglio i suoi doveri; viene valorizzata tutta l’attività formativa (che ora potrà essere riconosciuta come competenza acquisita) e viene individuata in 400 euro mensili l’indennità minima per il tirocinante. Vengono inoltre fissate una serie di regole per il monitoraggio delle misure (per controllare e il numero di quante di esse si trasformano in rapporto di lavoro), nonché le disposizioni sulla vigilanza circa il corretto svolgimento dei tirocini.

«Oltre che su altri vari aspetti, anche su questo punto la Sardegna si è già portata avanti – ha ricordato l’assessore Virginia Mura -. La Regione ha infatti già da tempo stipulato un Protocollo d’intesa con l’Ispettorato del Lavoro, che rafforza proprio la vigilanza sul corretto svolgimento dei tirocini formativi già attivati.»

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 Sanità laboratorio analisi ospedali provette

La Giunta regionale ha approvato un programma per la riorganizzazione della Rete dei Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale in conformità con la nuova rete ospedaliera. Su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, si prevede l’accentramento dell’attività di produzione/lavorazione di emocomponenti e l’affidamento all’Areus del coordinamento del sistema regionale sangue, con particolare riferimento alle attività di scambio e compensazione del sangue e degli emocomponenti.
«Il sistema trasfusionale – ha spiegato l’assessore della Sanità – ha subito negli ultimi anni profondi cambiamenti, per l’adeguamento alle normative nazionali ed europee e per le mutate condizioni organizzative del sistema sanitario regionale e nazionale, che ha definito gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. L’Accordo Stato-Regioni del 2012, in particolare, prevede che le attività di produzione degli emocomponenti siano progressivamente concentrate in strutture trasfusionali che garantiscano adeguati livelli di qualità e standardizzazione e che abbiano requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi previsti dalle normative vigenti. Si raccomanda la concentrazione delle attività di lavorazione degli emocomponenti in Strutture trasfusionali con volumi minimi di 40.000 donazioni di sangue intero/anno.» 
Il Sistema trasfusionale regionale ha 10 Servizi Trasfusionali, con le relative Unità Organizzative Trasfusionali (UOT): nell’Area omogenea Nord – Ovest: Sassari (AOU), Alghero (ATS), Ozieri (ATS); nell’Area omogenea Nord – Est: Olbia (ATS); nell’Area omogenea Nuorese – Nuoro (ATS); nell’Area omogenea Ogliastra – Lanusei (ATS); nell’ Area omogenea Oristanese – Oristano (ATS); nell’Area omogenea Medio Campidano – San Gavino (ATS); nell’Area omogenea Sulcis Iglesiente – Carbonia (ATS); nell’Area omogenea Sud – Est: Cagliari (AOB). A questi si aggiungono le tre Unità di Raccolta (U.d.R.) gestite dall’AVIS provinciale di Cagliari e di Sassari e dall’AVIS comunale di Sassari. Nel corso del 2016 sono state prodotte 82.287 unità di sangue, a fronte di un consumo di 111.680.
«La nostra realtà trasfusionale – ha aggiunto Luigi Arru – appare attualmente caratterizzata da una eccessiva parcellizzazione dell’attività trasfusionale, con la conseguente difficoltà a raggiungere gli standard di qualità omogenei. L’aggiornamento della Rete dei Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale coinciderà con un accentramento dell’attività di produzione/lavorazione di emocomponenti e di validazione sierologica.»
Nell’arco di un triennio e in accordo con le altre Aziende sanitarie, l’AREUS dovrà elaborare un piano che, gradualmente, porti all’efficientamento del Sistema e quindi all’accentramento dell’attività di lavorazione negli HUB di Cagliari e di Sassari. L’AREUS avrà, inoltre, il compito di proporre le modalità di organizzazione dei trasporti sulla base delle condizioni geomorfologiche della Sardegna, delle vie di comunicazione e delle strategie di raccolta del sangue.