28 December, 2025

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Anche il gruppo Ferrovie dello Stato ha raggiunto un accordo con i sindacati di categoria come molte grandi aziende, che stanno cercando di rispondere alla crisi del lavoro con ricambi generazionali. Il loro obiettivo è quello di inserire nuove leve al posto dei dipendenti anziani che magari non hanno potuto accedere alla pensione per le nuove normative. I prepensionamenti saranno agevolati da un fondo creato appositamente dal gruppo FS accantonato presso l’INPS. A fronte di queste uscite l’accordo prevede l’inserimento di altrettanti giovani. Dall’ultimo incontro di ottobre è stato stabilito il fabbisogno di personale per il 2018 che sarebbe di circa 500 nuovi posti e dove le figure cercate, che saranno assunte con vari tipi di contratto di lavoro a tempo determinato e indeterminato, sono soprattutto…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_ferrovie.html .

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«Al risultato di oggi non si è arrivati per caso o in modo spontaneo: è stata decisiva l’azione intelligente e caparbia portata avanti in questi anni dalle giovani donne di “Meglio in due”, a cui deve andare la riconoscenza di tutti i sardi. In questi anni esse sono state capaci di coinvolgere decine e decine di amministratori locali, non solo donne ma anche moltissimi uomini, di tutte le parti politiche.»

Lo ha sottolineato nel suo intervento in aula il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa. «Questa è una legge di crescita: culturale, sociale, politica. Quella capacità di crescita che deriva dal portato femminile alla politica, la cui positività è stata negli anni ampiamente dimostrata nell’esperienza quotidiana delle amministrazioni locali. Siamo stati l’unico gruppo politico a non avere votato cinque anni fa questa vergognosa legge elettorale. Oggi è stato sanato quel vulnus.»

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«Questa mattina in sede di commissione di vigilanza, il direttore della Rai Mario Orfeo ha espressamente indicato la lingua sarda tra quelle che devono essere contemperate nella stesura del contratto di servizio Rai.» Ne hanno dato notizia ieri i senatori sardi del Pd Sivio Lai, Giuseppe Luigi Cucca ed Ignazio Angioni che avevano sollecitato formalmente l’attenzione della delegazione del Partito democratico in commissione e del vicepresidente Francesco Verducci, anche sottoscrivendo l’interpellanza a prima firma Luciano Uras.

«Apprezziamo molto le parole del direttore generale che rappresentano la risposta positiva dovuta al grande lavoro svolto in questi anni dalla nostra delegazione regionale per ottenere il riconoscimento della lingua sarda in Rai e anche alla preoccupazione che il lavoro andasse in fumo dopo l’allarme lanciato dal consigliere Rai Franco Siddi, che ringraziamo per il grande lavoro che sta svolgendo – aggiungono i tre senatori Pd -. Presenteremo, dunque, un emendamento al contratto di servizio Rai, in sede di discussione, lavorando congiuntamente con il vicepresidente Verducci e la delegazione Pd per ottenere la modifica formale ma le parole e l’impegno del direttore generale di questa mattina sono un segnale rassicurante di attenzione e rispetto del lavoro svolto in maniera bipartisan.»

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«Con la consapevolezza che questa legge è uno strumento per dare uno slancio alla nostra società, il gruppo consiliare Articolo UNO – SDP ha votato convintamente per questa riforma. Sapendo che è un mezzo per dare uno spazio, diversamente negato, alle donne che oggi, e domani, si impegnano e si impegneranno in politica e nella società civile. Siamo coscienti che sia uno strumento prezioso per questo momento storico e ci auguriamo che sia possibile superarlo al più presto, per una società che sia davvero paritaria. Il cambiamento è in atto ma deve ancora maturare. Avanti così, tutti e tutte insieme!»

Lo hanno detto ieri sera i quattro consiglieri regionali del gruppo Articolo UNO – SDP, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda, dopo l’approvazione della modifica alla legge statutaria regionale che introduce la doppia preferenza di genere per l’elezione del Consiglio regionale.

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L’assemblea del mondo sportivo carboniense è convocata per la giornata di oggi, mercoledì 22 novembre, alle ore 17.00, presso la sala polifunzionale del comune di Carbonia. 

Si tratta della seconda assemblea, dopo quella svoltasi il 12 settembre scorso.

La riunione è stata indetta dall’assessore dello Sport Valerio Piria in un momento cruciale per il mondo sportivo cittadino: il 3 novembre è stato pubblicato l’avviso di “Manifestazione di interesse finalizzata all’affidamento in gestione degli impianti sportivi di proprietà comunale, privi di rilevanza economica”. 
Un ampio patrimonio di impianti e di palestre comunali potrà essere assegnato alle società sportive e ai loro atleti. Ed è proprio su questi temi che si focalizzerà la seconda assemblea del mondo sportivo carboniense, in cui troverà spazio e tempo anche un’altra novità rilevante nello scenario cittadino: l’istituenda Consulta dello sport.
Alla riunione saranno presenti, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Carbonia, l’assessore dello Sport Valerio Piria ed il presidente del Consiglio comunale Daniela Marras.

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Ci sarà anche Stintino tra i comuni che, il 25 novembre, celebrerà la giornata internazione contro la violenza sulle donne. Un dibattito con i ragazzi delle scuole stintinesi e un reading per promuovere l’eduazione alla parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere. A ospitare l’iniziativa, organizzata dal comune di Stintino in collaborazione con la cooperativa Comes che gestisce la biblioteca comunale, sarà il museo della Tonnara di via Lepanto.

“Era solo uno schiaffo”: è questo il titolo dell’incontro che alle ore 11 sarà aperto dai saluti del sindaco di Stintino Antonio Diana, quindi dalla assessora alla Cultura, Turismo e Urbanistica del comune di Stintino Francesca Demontis e dalla curatrice del Mut Esmeralda Ughi.

Alle 11,20 la lettura del brano “Era solo uno schiaffo”, testi di Pierbruno Cosso e interpretazione di Antonello Unida.

Alle 11,45 spazio al dibattito che vedrà protagonisti gli alunni delle scuole del paese. L’idea, in linea con quanto previsto dal Miur per questa giornata, è quello di offrire ai ragazzi «uno strumento culturale importantissimo per combattere le disuguaglianze e gli stereotipi: la legge 107 del 2015 punta a rendere centrale l’educazione al rispetto e alla libertà dai pregiudizi, riconoscendo dignità a ogni persona, senza esclusioni, nell’uguaglianza di diritti e responsabilità per tutte e tutti».

«La presenza dei ragazzi è importantissima – sottolinea Francesca Demontis – perché sebbene la nostra sia, al momento, una realtà tranquilla, è doveroso sensibilizzare i nostri concittadini alla prevenzione. Iniziare dai più giovani quindi per formare adulti consapevoli e responsabili. La scuola diventa così protagonista nella prevenzione della violenza sulle donne.»

I lavori saranno chiusi dall’intervento dell’assessora ai Servizi sociali e pari opportunità del comune di Stintino Antonella Mariani.

«La giornata di sabato – afferma Antonella Mariani – rappresenta, in un certo senso, una sfida culturale che la società odierna deve affrontare, perché la violenza sulle donne è un problema sociale che deve essere affrontato da tutti ogni giorno.»

Esmeralda

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Si è svolta stamane, nel centro di aggregazione sociale, la cerimonia per il 60° anniversario dell’istituzione del comune di Nuxis, ufficializzata con la legge regionale n. 27 del 20 novembre 1957. Fino ad allora il piccolo centro del Basso Sulcis era stato frazione del comune di Santadi. Nel 1964, con legge regionale n. 17, la frazione di Acquacadda si distaccò dal comune di Narcao, per far parte del comune di Nuxis.

Nella sala gremita di cittadini e giovanissimi alunni delle scuole del paese, si sono ritrovati i cinque sindaci che si sono succeduti nella guida del Comune: il primo sindaco Francesco Murru, Antonello Pilloni (primo cittadino per oltre tre decenni, eletto la prima volta nel 1966), Andrea Pinna, Roberto Lallai (sindaco per due consiliature consecutive) e l’attuale sindaco Pier Andrea Deias, eletto lo scorso 5 giugno. Ospiti anche tre cittadini dei Comuni vicini: Elio Sundas, sindaco di Santadi, Antonello Pirosu, sindaco di Villaperuccio; e Ivo Melis, sindaco di Masainas e presidente dell’Unione del Comuni del Sulcis.

Dopo la presentazione del sindaco in carica Pier Andrea Deias e gli interventi degli ex sindaci (non ha parlato il solo Francesco Murru, il più anziano), sono stati donati dei libri a tutti gli alunni presenti e delle targhe ricordo agli ex sindaci e gagliardetti ai sindaci ospiti; è stato proiettato un video creato con fotografie che hanno ricostruito la storia del paese, è intervenuto il vicesindaco Michele Fanutza e, infine, sono stati donati degli attestati ai rappresentanti degli istituti scolastici, delle associazioni sportive e non e di quelle di volontariato operanti nel paese. Gli interventi sono stati coordinati dall’assessore Romeo Ghilleri.

Al termine è stato offerto un rinfresco a tutti i presenti.

  

                                                                                        

 

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Rete aeroportuale e Destination Management Organization (DMO), gestione organizzata di tutti gli elementi che compongono una destinazione, traffico aereo e interventi infrastrutturali, sono gli argomenti trattati nell’incontro tenuto a Villa Devoto stamattina tra il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori del Turismo e dei Trasporti, Barbara Argiolas e Carlo Careddu, il capo di Gabinetto dell’assessorato dei Lavori pubblici, Mario Uras, e i vertici della società di gestione aeroportuale di Olbia Geasar, Marco Rigotti, Silvio Pippobello e Agostino Cicalò.
Il presidente e gli assessori hanno ribadito il grande interesse della Regione sulla realizzazione del sistema unico aeroportuale quale obiettivo fondamentale per garantire maggiore competitività ed efficienza dei tre scali isolani e sulle potenzialità della DMO per lo sviluppo del turismo. E’ stato affrontato anche il tema dell’allungamento della pista e della sua manutenzione.

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Consiglio regionale

«Oggi in Aula ha vinto il senso di responsabilità. Siamo molto soddisfatti, ma chi ha più diritto degli altri a manifestare soddisfazione sono le consigliere, la cui passione e il cui impegno hanno i principali meriti nel raggiungimento di questo risultato.»

Sono le parole del presidente della Regione Francesco Pigliaru dopo il voto positivo sulla doppia preferenza di genere. «Era un punto del programma e ancora una volta la nostra maggioranza ha tenuto fede al patto stretto con gli elettori, raggiungendo un obiettivo che diventa giustamente un successo per tutti», ha spiegato il presidente Pigliaru.
«Affermando questo principio di democrazia e di civiltà, che riteniamo irrinunciabile, abbiamo fatto tutti insieme un passo avanti. Solo un passo, certo, ma importante: colma una lacuna trascinata negli anni, ci affianca alle Regioni che stanno facendo le cose giuste e migliora la nostra qualità istituzionale. Abbiamo saputo fare quello che fanno le buone istituzioni – ha sottolineato – che non insistono a tenere le porte chiuse ma, al contrario, lavorano nel segno di una società aperta, in cui ognuno deve essere messo in grado di dare il proprio contributo alle politiche che servono a migliorare la vita delle persone. E se le buone istituzioni sono il mezzo fondamentale per il benessere dei cittadini – ha concluso Francesco Pigliaru -, il voto di oggi, l’unico che abbiamo sempre ritenuto giusto, è andato in questa direzione.»

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Soddisfazione per il via libera dato dal Consiglio regionale alla doppia preferenza di genere, è espressa dalle componenti della segreteria organizzativa del Coordinamento 3 – Donne di Sardegna Carla Puligheddu, Simonetta Corongiu, Carla Medau, Rita Corda e Rita Mameli.

«Con il voto che ha approvato la norma sulla doppia preferenza di genere, il Consiglio regionale della Sardegna ha posto un tassello nella costruzione di una  democrazia compiuta. Determinante per questo risultato è stata  l’UNITÀ DELLE DONNE SARDE, oltre ogni differenza, condizione e appartenenza, per il diritto, la partecipazione e la democrazia, in un lunga battaglia durata 14 anni.  L’introduzione della norma sulla doppia preferenza di genere nella legge elettorale rimuove un ostacolo al  principio di uguaglianza tra uomini e donne nell’accesso alla vita politica, così come da dettato costituzionale, e allo stesso tempo può consentire uno sguardo di rinnovamento nell’agenda politica e nella composizione della futura classe dirigente.»

«Siamo consapevoli che non esiste un correttivo nel sistema elettorale che dia “certezza” del risultato favorevole alle donne, anche se alle ultime amministrative, ove si è votato con la doppia preferenza, il numero delle elette è sicuramente cresciuto – aggiungono Carla Puligheddu, Simonetta Corongiu, Carla Medau, Rita Corda e Rita Mameli -. La battaglia che il Coordinamento3 e i movimenti femminili per la democrazia paritaria è dunque solo al punto di partenza. Una maggiore presenza di donne in Consiglio regionale, infatti, può essere la condizione per costruire un nuovo patto sociale che metta insieme le esigenze di entrambi i sessi in tutte le politiche e le azioni.»

«Intendiamo procedere affinché vengano rimossi i numerosi ostacoli sociali e culturali, che impediscono la piena e libera partecipazione delle donne alla vita pubblica, quali :gli stereotipi, un mercato del lavoro che ci respinge, i modelli di società, in particolare della famiglia, che continuano ad avere un peso enorme sulla condizione delle donne – sottolineano ancora Carla Puligheddu, Simonetta Corongiu, Carla Medau, Rita Corda e Rita Mameli -. Reclamiamo un cambiamento culturale che deve riguardare i servizi, il diritto ad un lavoro dignitoso, adeguato alle competenze ed equo nel merito e nel reddito, per una partecipazione egualitaria tra donne e uomini a tutti i livelli delle strutture decisionali in campo economico, sociale e culturale. Il Coordinamento3 continuerà, inoltre, la battaglia a tutela dei diritti di cittadinanza attiva anche per modificare l’intera legge elettorale sarda, lesiva dei principi di rappresentanza dei territori e delle minoranze. Perché la democrazia paritaria – concludono Carla Puligheddu, Simonetta Corongiu , Carla Medau, Rita Corda e Rita Mameli – non è una sfida che le donne lanciano, ma deve essere un patrimonio dell’intera società.»