28 December, 2025

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Trascorrere una serata a teatro per riflettere sul GAP (Gioco d’Azzardo Patologico), un fenomeno che sempre più rovina la vita delle persone anche nel Sulcis Iglesiente. È questo l’invito della Caritas diocesana e della Società operaia e industriale di mutuo soccorso di Iglesias per sabato 18 novembre. Sul palco dell’Electra, in piazza Pichi ad Iglesias, alle 21.00 ci sarà “Gran casinò. Storie di chi gioca sulla pelle degli altri”.

Per la compagnia milanese “Itineraria Teatro”, produttrice e autrice dell’opera, è «un’occasione per comprendere cosa si celi dietro un business miliardario che stritola le sue vittime tra usura e criminalità».

Il progetto, patrocinato dal Comune di Iglesias, nasce per interrompere il silenzio su un dramma che rischia di rimanere nell’ombra. «Il gioco di azzardo patologico – spiega Raffaele Callia, direttore della Caritas diocesana di Iglesias e responsabile regionale del Servizio studi e ricerche – è un fenomeno ancora sottotraccia, che non viene percepito come problema, anche perché chi ne è vittima non ne ammette l’esistenza». Nei Centri di ascolto non arrivano richieste di aiuto dirette: «Vengono i familiari – prosegue Raffaele Callia – perché si ha paura di essere etichettati». Il dramma emerge da altri fattori-spia, come un crescente bisogno di denaro.

Così è nata l’idea di sensibilizzare attraverso lo spettacolo (a ingresso libero) scritto da Fabrizio De Giovanni (che ne è anche interprete), Ercole Ongaro ed Enrico Comi. La regia è di Gilberto Colla. Le luci sono affidate a Luca Sabatino e la direzione tecnica a Maria Chiara Di Marco.

Proseguono le iniziative che, in questi anni, hanno visto la città prendere coscienza con diverse manifestazioni, fra cui l’inchiesta della giornalista Tamara Peddis, i video come quello girato dall’Ipia Galileo Ferraris o i “flash mob” davanti ai locali i cui gestori hanno scelto di bandire le macchinette.

L’obiettivo, precisa il direttore della Caritas, è quello di superare la contraddizione che vede lo «Stato promotore: per quanto inviti a giocare moderatamente ne favorisce tutte le condizioni per la diffusione».

Una questione di grossi numeri: 96 miliardi complessivi di incasso, di cui ben 10 vanno direttamente allo Stato; 16 milioni di giocatori che si alternano davanti a 450mila slot machine sparse per tutto il Paese. Solo in Sardegna si spendono in media mille euro all’anno per abitante, minorenni compresi.

«Molti – racconta la compagnia Itineraria, che fa teatro sociale dal 1994 – hanno intravisto nel gioco d’azzardo la soluzione ai propri problemi economici e si sono gettati a capofitto nel mare delle scommesse; lo Stato, dal canto suo, ha pensato bene di risolvere i propri deficit di bilancio andando a pescare nel torbido dell’azzardo per aumentare le entrate fiscali. “Gran Casinò”: uno spettacolo per dire no al gioco di azzardo, anche a quello legale, e per contribuire a creare consapevolezza su un perverso business gestito dalle lobby del gioco e dalla malavita. Perché questo cancro sociale cessi di propagarsi nelle menti e nell’animo di milioni di cittadini.»

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Uno sfortunato autogoal di Claudio Cogotti ha deciso la gara di andata dei quarti di finale di Coppa Italia, disputata questo pomeriggio tra Macomerese e Carbonia. Il risultato punisce un buon Carbonia, ancora una volta con tanti giovanissimi nell’undici iniziale, capace di creare tanto ma non preciso nelle conclusioni, prima e dopo l’autogoal subito. La squadra biancoblu è stata sostenuta, come sempre, dall’entusiasmo dei Briganti, fermamente convinti, come tutto l’ambiente, che la qualificazione si deciderà tra due settimane al Comunale “Carlo Zoboli”.

Questa la formazione del Carbonia scesa in campo a Macomer: Daniele Bove, Nicola Boi, Simone Giovagnoli (classe 1997), Federico Zucca (2000, dall’85’ Fabio Biccheddu 2000), Cristian Mameli, Claudio Cogotti, Lorenzo Loi (dal 75′ Filippo Casula 2000), Marco Foddi, Momo Konatè (1998, dal 75′ Angelo Desogus 2000), Fabrizio De Gradi (1998), Alessio Lintas (1997, dal 65′ Fabio Mastino 2001). A disposizione: Omar Galizia (1998), Gianluca Secci (2000), Giorgio Madeddu (2000). 

Sugli altri campi, Cus Sassari e Porto Rotondo hanno pareggiato 1 a 1, stesso risultato maturato tra San Marco Assemini ’80 e Sant’Elena Qusrtu, mentre la Dorgalese ha superato il Fonni per 1 a 0.

Marco Foddi.

 

 

 

 

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Alle 20.30 la Dinamo scende in campo, al PalaSerradimigni, contro la squadra israeliana dell’Hapoel Holon, per la sesta giornata di regular season di Basketball Champions League. L’impegno odierno arriva tre giorni dopo la sconfitta casalinga subita con l’Orlandina di Capo d’Orlando in campionato, al termine della quale Federico Pasquini ha rassegnato le dimissioni, respinte sia dalla società sia dai giocatori. Nell’ambiente biancoblu c’è una grande voglia di ripartire e riscattarsi dai recenti risultati (quattro sconfitte consecutive, due di campionato, due di Champions League).

Oggi la Dinamo è obbligata a vincere, se vuole tenere in piedi la possibilità di qualificarsi per la fase successiva, considerato che in classifica occupa l’ultimo posto, con 2 soli punti, in compagnia proprio dell’Hapoel Holon.

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L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, è intervenuta oggi in audizione in  commissione Governo del territorio sui contenuti del settore all’interno della manovra finanziaria 2018, che comprende interventi per complessivi 322 milioni di euro. Donatella Spano si è soffermata in particolare sui principali macro-obiettivi: bonifiche, rifiuti ed economia circolare, risorse forestali ed aree protette, prevenzione e gestione dei rischi.

«Per quanto riguarda le bonifiche – ha affermato l’assessore – le risorse saranno impiegate oltre che per le azioni di risanamento dei siti industriali e minerari inquinati anche per le attività di monitoraggio e controllo». Fra le altre voci di bilancio più significative, quelle relative all’amianto (6 milioni) ed alle discariche (7.5 milioni). «Per il funzionamento dell’Arpas, inoltre, saranno a disposizione 26 milioni ma, tenendo conto del fatto che la normativa nazionale ha cambiato la missione delle Agenzie potrebbe essere necessario – ha sottolineato Donatella Spano – disporre di più risorse, in un quadro di maggiori compiti che richiedono più capacità operative».

«In materia di economia circolare, ha poi ricordato l’assessore, “la Sardegna ha raggiunto le più avanzate Regione italiane con ottimi risultati nella raccolta differenziata (al 56% nel 2016), nella quantità di materiali riciclati (il 70%) e nella diminuzione di rifiuti prodotti (-10%) ed occorre proseguire questo percorso virtuoso attraverso la realizzazione di nuovi impianti, la diffusione degli eco-centri, l’incremento dei meccanismi di premialità/penalità». Novità in arrivo anche per il macro-obiettivo riguardanti le risorse forestali e le aree protette; per i “cantieri verdi” saranno a disposizione 7,9 milioni e sarà potenziato il sistema informativo ambientale Sira con un apposito modulo destinato alle imprese.

Nel settore della protezione civile, con una operazione di leasing da 17 milioni, sarà rinnovata buona parte del parco automezzi (Forestas, Corpo forestale, Protezione civile, Comuni) e «sarebbe opportuno – ha detto fra l’altro Donatella Spano – poter estendere questo intervento per soddisfare un maggior numero di richieste provenienti dai territori».

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Peppino Pinna e Gianluigi Rubiu (Udc), Antonello Peru (Forza Italia), Giovanni Satta (Misto), Giuseppe Meloni (Pd) e Pierfranco Zanchetta.

Il presidente Solinas, nelle conclusioni, ha auspicato una maggiore collaborazione con gli uffici dell’assessorato, anche sui atti (campagna antincendi) per i quali non è previsto dalla legge un parere della commissione. «Inoltre – ha proseguito – non sempre è possibile conoscere compiutamente lo stato di alcune opere, come quelle previste dal mutuo infrastrutture, che stanno a cavallo fra assessorato dell’Ambiente e dei Lavori pubblici». «Infine, ha concluso Solinas – appare necessario sia intervenire presso il servizio Via (Valutazione di impatto ambientale) per evitare che molti progetti dei Comuni restino bloccati in attesa delle autorizzazioni, che accelerare ad un anno dalla legge di riordino le stabilizzazioni dei semestrali dell’Agenzia Forestas».

Sulle osservazioni del presidente, Donatella Spano ha assicurato una maggiore collaborazione con la commissione precisando che alcuni problemi del servizio Via derivano dalla complessità di alcune pratiche pesanti che riguardano il Sulcis e in parte dai problemi del post-alluvione in Gallura.

 

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«Il presidente Pigliaru disconosce il ruolo del Consiglio regionale». E’ il motivo della mozione presentata dai gruppi di opposizione, primo firmatario il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sull’esito dell’incontro tra il governatore e il premier Paolo Gentiloni riguardante le quote finanziarie che lo Stato dovrebbe girare alla Sardegna. «Si ritiene non più procrastinabile – evidenzia Pietro Pittalis sostenuto dai capigruppo di Udc, FdI, Psd’Az, Uds e Riformatori Sardi – una discussione in aula sulla vertenza accantonamenti e sul summit che si è tenuto gli scorsi giorni a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio dei ministri. Tutte le forze politiche, comprese quelle del centrosinistra, hanno spinto per un maggior coinvolgimento dell’assemblea su questo tema cruciale – conclude Pietro Pittalis – perché la battaglia possa diventare di tutti i sardi. Abbiamo appreso che il summit non ha prodotto gli esiti sperati, con il disappunto del presidente Francesco Pigliaru. Occorre quindi rappresentare al Governo una situazione non più sostenibile, con risorse che dovrebbero essere trasferite alla Regione».

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«Noi sapevamo e ora è assodato per tutti che quell’incauto e impraticabile 50% appare una trappola per la doppia preferenza di genere cui nessuno vorrebbe cadere. Ribadiamo quindi la nostra rivendicazione che aveva trovato soddisfazione nel testo unificato licenziato in commissione autonomia lo scorso 28 settembre, il quale interpretava integralmente la volontà di stralciare l’introduzione della norma sulla  doppia preferenza di genere prima di qualsiasi altro correttivo alla legge elettorale.»

Lo scrive, in una nota, il Coordinamento3 – Donne di Sardegna.

«“Il giorno del giudizio” dunque, è solo rimandato? Non vogliamo essere pessimiste. Vogliamo pensare che per un “eccesso di generosità”, i proponenti l’impresentabile emendamento, abbiano trascurato di fare i conti con i territori e con il relativo numero di seggi attribuiti, non casualmente ma proporzionalmente al numero di abitanti – aggiunge il Coordinamento3 -. Non è un caso che il legislatore nazionale, per i sistemi ove previste le preferenze, si sia limitato a porre la norma antidiscriminatoria ritenuta adeguata a garantire la parità di accesso alle consultazioni elettorali. Il nostro non vuole essere un  pressing asfissiante ma un fair play conciliante. Con questo spirito avevamo chiesto al presidente Ganau e ai capigruppo un incontro preliminare che ha deluso le nostre aspettative e la nostra fiducia per non essere stato accolto. Siamo convinte che se ci fosse stato; questo “incidente di percorso” non sarebbe capitato.»

Il “Coordinamento3” desidera, «arrivare al traguardo condividendo con i consiglieri la soddisfazione di un risultato storico per la politica sarda. A tale scopo auspica che questa settimana di passione tolga ogni dubbio e chiarisca tutte le incertezze a chi fino ad oggi, nonostante il tempo trascorso per riflettere, ancora ha avuto dubbi sull’unica proposta praticabile a garanzia di una equanime e realmente democratica espressione del diritto al voto».

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Il gruppo consiliare regionale di Art. 1 – SDP ha incontrato questa mattina la CGIL Sardegna per discutere della finanziaria all’esame del Consiglio regionale. I consiglieri di Art. 1 – SDP hanno condiviso le perplessità provenienti dal sindacato sulle tematiche legate al mondo del lavoro. Oggi è necessario che il lavoro sia al primo punto dell’agenda politica della maggioranza che governa la Sardegna e non servono più misure “una tantum” per far fronte alle necessità del momento, ma servono misure strutturali per aprire una nuova stagione di sviluppo e ripresa.

«Come gruppo consiliare di Art. 1 –  SDP abbiamo il dovere di ascoltare le analisi delle forze sociali più vicine al mondo del lavoro. Riteniamo indispensabile incrementare lo sforzo della Giunta sulle tematiche legate all’occupazione e per questo chiediamo che vengano inseriti in bilancio 100 milioni di euro per dare risposte concrete e applicabili nel breve-medio periodo.»

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Il Parlamento europeo, in un voto a scrutinio segreto, ha respinto la nomina del belga Karel Pinxten a membro della Corte dei conti (CdC) ed ha approvato gli altri sei candidati.

La nomina di Karel Pinxten, già membro della Corte per due mandati, era stata già respinta dalla commissione per il controllo dei bilanci, sempre a scrutinio segreto. Durante l’audizione della commissione parlamentare, diversi deputati hanno richiamato l’attenzione su una risoluzione del Parlamento volta a porre un limite di due mandati per i membri della CdC, mentre altri hanno ricordato l’indagine amministrativa in corso riguardante Pinxten.

La Plenaria ha respinto la sua nomina con 310 voti favorevoli, 284 contrari 81 astensioni.

La nomina del candidato italiano, l’ex giudice Pietro Russo, membro della CdC dal 2012, è stata approvata con 506 voti a favore, 81 contrari e 66 astensioni.

Dopo aver consultato il Parlamento, il Consiglio deciderà in merito alla nomina di ciascun candidato.

La Corte dei conti europea è l’organo di vigilanza finanziaria dell’UE con sede a Lussemburgo. La Corte ha 28 membri, uno per ogni Stato membro, nominati per un mandato rinnovabile di sei anni. Il Consiglio, previa consultazione del Parlamento, decide in merito al candidato presentato da ciascun Paese. Se il Parlamento adotta un parere sfavorevole su una delle nomine, il Presidente chiede al Consiglio di ritirare la candidatura e di presentarne una nuova. Tuttavia, il Consiglio può anche scegliere di procedere con la nomina di un candidato respinto dal Parlamento.

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La commissione Governo del territorio presieduta dal vice presidente Antonio Solinas (Pd) ha ascoltato l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu sui contenuti della manovra finanziaria 2018. Rinviando ad una data successiva specifici approfondimenti riguardanti la continuità territoriale ed il trasporto pubblico locale.

Nella sua relazione Carlo Careddu ha parlato di una manovra «di mantenimento, con partite importanti ancora aperte ed alcune esigenze, come attività specialistiche (nuovo contratto Trenitalia, monitoraggio del servizio ferroviario) e soprattutto il rinnovo del parco rotabile ferro-gomma, che richiedono risorse per potersi inserire negli spazi di co-finanziamento previsti da leggi nazionali».

Carlo Careddu si poi soffermato sul collegamento internazionale Santa Teresa-Bonifacio, attualmente gestito dal vettore Moby in regime di libero mercato. «Per noi – ha aggiunto – si tratta di una linea fondamentale ed abbiamo già pronto un Disegno di legge che potrà essere sottoposto alla commissione ed al Consiglio non appena individuata la copertura finanziaria, stimata dagli uffici in circa 1.6 milioni di euro per gli anni 2018 e 2019». «Inoltre – ha rimarcato – va ricordata l’importanza strategica di questa rotta che, insieme a quella Porto Torres-Propriano, potenzieranno gli scambi commerciali fra Sardegna e Corsica in un quadro di collaborazione internazionale che porterà i due governi regionali a gestire direttamente i collegamenti fra le due isole».

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Pierfranco Zanchetta (Cps), Antonello Peru (Forza Italia) e Giovanni Satta (Misto) che si sono soffermati su problematiche di particolare importanza.

Pierfranco Zanchetta si è espresso in modo molto critico sullo stato dei collegamenti fra Santa Teresa e Bonifacio (dove opera, ha detto, “una carretta del mare”) auspicando una azione più incisiva della Regione anche sulle tratte affidate, ora alla Delcomar, fra la Sardegna e le isole minori (La Maddalena e Carloforte). «C’è molto malessere nell’utenza – ha affermato – perché le tariffe sono troppo alte e non si comprende perché i sardi non debbano essere equiparati agli abitanti delle due isole».

«C’è poi una questione specifica sui lavoratori ex Saremar – ha continuato – che va affrontata subito: dovevano essere tutti riassorbiti e non è stato così, dovevano avere sostegni al reddito o essere prepensionati (se in possesso dei requisiti) con un intervento a cura dell’Aspal di cui però non si sa nulla, chiedo perciò una audizione dell’assessore del Lavoro per verificare quanto è stato fatto.»

Peru ha invece chiesto notizie sul progetto di una metropolitana di superficie che avrebbe dovuto collegare la città di Sassari con l’aeroporto di Alghero attraverso una nuova rete formata da alcuni centri dell’hinterland sassarese. «Si tratta di un progetto con risorse importanti – ha detto – e mi risulta sia stato ridimensionato con un altro riguardante solo il retroterra urbano di Sassari, perdendo ogni senso strategico, economico e funzionale».

Giovanni Satta, infine, ricordando che nel 2020 scadrà la convenzione fra Stato e Tirrenia, ha chiesto notizie sugli indirizzi della Regione in materia di trasporto marittimo esprimendo forti riserve, nel settore aereo. Su una privatizzazione dell’aeroporto di Alghero «senza prospettive di sviluppo».

Nella replica, l’assessore Carlo Careddu ha ribadito il massimo impegno per la Santa Teresa-Bonifacio e quanto alla situazione dei lavoratori ex Saremar, ha annunciato un bando sul monitoraggio del servizio e l’introduzione di nuovi servizi notturni che potrebbe consentire il riassorbimento di una buona parte del personale.

Per quanto riguarda il metro di superficie di Sassari, l’assessore ha comunicato che il progetto è stato de-finanziato ed ora occorrerà vedere «da dove e come si può ripartire».

Sulla nuova convenzione con Tirrenia Careddu ha auspicato una “grande coesione” della Sardegna per affrontare in modo nuovo e su basi solide i nuovi scenari del trasporto marittimo. In materia di trasporto aereo, l’assessore si è detto a favore della costituzione di un soggetto unico del sistema regionale. «Ho già fatto incontri con i principali operatori – ha affermato – e sono allo studio diverse soluzioni; quanto alla Regione non deve certamente fare l’imprenditore ma esercitare un ruolo autorevole».