23 December, 2025

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Nell’approssimarsi del 70° Anniversario dello Statuto speciale della Sardegna il Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università degli Studi di Cagliari organizza – nei mesi di ottobre, novembre, dicembre c.a. e gennaio 2018 – un ciclo di seminari relativi ai settanta anni di autonomia speciale sarda.

Si tratta di un appuntamento importante per chi vive e opera nella nostra Isola, che richiede un contributo di approfondimento scientifico innanzitutto da parte delle istituzioni di alta formazione. L’articolazione del Dipartimento consente un approccio multidisciplinare e comparativo, indispensabile per l’analisi ed il bilancio sia della fase precedente alla conquista dell’autonomia sia della lunga fase in cui essa ha operato, e per riflettere sul futuro della specialità della Sardegna.

L’iniziativa è rivolta, soprattutto, alle giovani generazioni, con l’intento di contribuire alla loro formazione di cittadini consapevoli, offrendo la possibilità di acquisire maggiore conoscenza delle problematiche che hanno caratterizzato lo sviluppo regionale in campo politico, sociale, economico e culturale, in ambito nazionale ed internazionale.

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Sono aperte le iscrizioni alla quinta edizione della “Sardinia English Academy”, il programma di corsi di lingua inglese promosso da Smeralda Holding – società del Gruppo Qatar Holding – destinato alla comunità locale.

A partire dal 23 ottobre 2017, 130 residenti nei comuni di Arzachena e di Olbia – maggiorenni occupati, inoccupati o disoccupati – potranno partecipare ai corsi intensivi di 50 ore che si svolgeranno presso la sede del Cervo Tennis Club di Porto Cervo fino al 19 dicembre 2017. I posti saranno assegnati in base all’ordine cronologico di iscrizione e il termine ultimo per presentare la richiesta è il 18 ottobre 2017.

Anche quest’anno sono previsti 6 programmi di insegnamento suddivisi per livelli (base, elementare, pre-intermedio, intermedio, intermedio avanzato e avanzato) e la competenza linguistica in entrata dei partecipanti sarà valutata attraverso un test di livello. La quota di iscrizione è di 15 € a persona,  tutti gli altri costi,  compresi i materiali didattici, sono sostenuti da Smeralda Holding. Alla fine del corso sarà rilasciato un attestato di frequenza.

I corsi, organizzati in collaborazione con The English School, sono tenuti da docenti madrelingua qualificati e in possesso dei titoli di accesso all’insegnamento. The English School è un centro esami autorizzato del Trinity College of London, Ente accreditato dal Ministero della Pubblica Istruzione.

La “Sardinia English Academy” si arricchisce e migliora di anno in anno anche grazie al prezioso confronto con tutti i corsisti che hanno partecipato alle edizioni precedenti: dal 2014, anno di lancio dell’iniziativa, sono stati circa 400 gli studenti formati, dagli operatori turistici, agli impiegati in uffici e banche, professionisti, impiegati addetti alle vendite, studenti e disoccupati (circa il 20%). (circa il 20%). L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività che Smeralda Holding e la sua proprietà rivolgono alla comunità locale al fine di valorizzare le persone e le loro professionalità, sostenere la crescita del territorio e favorire l’occupazione locale.

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«Una soppressione che non trova alcuna giustificazione. Una scelta insensata». Così il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), vice presidente della commissione salute nel palazzo di via Roma, definisce la decisione del ministero dell’Università e Ricerca di cancellare la Scuola di specializzazione di Chirurgia a Cagliari.

Il mancato accreditamento dell’istituto è stato stabilito alla conclusione delle analisi da un Osservatorio accademico: «E’ davvero incomprensibile – sottolinea Edoardo Tocco in un’interrogazione sull’argomento -. Con la chiusura della di Specializzazione di Chirurgia Generale dell’Università di Cagliari, in Sardegna resterà attiva solo la sede di Sassari. Un colpo durissimo per l’Isola, che porterà un danno probabilmente irreparabile all’Università di Cagliari, alla Facoltà di medicina dell’ateneo del capoluogo, all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari che perderà 4 specializzandi all’anno che diventeranno 20 unità in meno tra cinque anni. Si tenga conto peraltro che la Chirurgia è un traino non indifferente al fatturato della Aou. I riflessi negativi si allargano anche alla città e all’area metropolitana, agli studenti e ai giovani medici in formazione ed alla sanità regionale in genere, che viene privata di una struttura di eccellenza con ricadute negative sui pazienti». Da qui l’appello indirizzato al governatore Francesco Pigliaru. «Si attivi un confronto immediato – conclude Edoardo Tocco – per ripristinare la scuola di specializzazione a Cagliari, visti i risultati conseguiti in diversi anni».

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Gesuino Piga, presidente del “Logudoro”, a nome di tutti i soci, ha consegnato a Filippo Soggiu, per il suo 90° compleanno, una targa con questo testo: «A Filippo Soggiu, promotore e a lungo primo Presidente del Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia, del quale ha, fra l’altro, incoraggiato l’esemplare attività culturale;  Presidente emerito della F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), che ha guidato con capacità e sagacia per nove anni contribuendo  alla affermazione del mondo dell’emigrazione organizzata; propugnatore tenace e energico del diritto del popolo sardo al riconoscimento della contiguità con l’isola madre, per consentire a questa il superamento dello svantaggio dell’insularità, e favorirne lo sviluppo sociale ed economico nel rispetto e nella salvaguardia della propria unicità morale e culturale».

Il cav. Michele Salvemini, presidente dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato-Sezione di Pavia, ha consegnato al festeggiato una targa con questo testo: «A nome di tutta l’Associazione di Polizia, ringrazio Filippo Soggiu, presidente onorario del Circolo “Logudoro” e presidente emerito della F.A.S.I., per l’impegno profuso nell’organizzazione e nel sostegno dei Suoi compiti istituzionali, nonché per l’onore che ha sempre assicurato agli appartenenti alla Polizia di Stato di far parte del Suo Sodalizio»

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Nei primi 5 mesi del 2017 gli assunti under 30 con contratto di apprendistato sono stati ben 923, il 56,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2016, percentuale che pone l’Isola al primo posto in Italia per incremento.

Il risultato emerge dal rapporto sul “Lavoro e precariato” realizzato dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna su fonte INPS, dal quale si capisce anche come l’apprendistato regionale sia stato caratterizzato da 529 assunzioni nel 2015 e 591 nel 2016, con una crescita dell’11,7%.

A livello nazionale, in dieci regioni le nuove assunzioni con contratto di apprendistato aumentano di almeno il 30% nei primi cinque mesi del 2017 rispetto a un anno prima: dopo la Sardegna (+56,2%), troviamo la Puglia (+54,5%), il Friuli-Venezia Giulia (+48,3%), le Marche (+37,2%), la Basilicata (+35,2%), la Campania (+33,7%), il Lazio (+33,0%), la Calabria (+32,8%), la Lombardia (+31,4%) e l’Emilia Romagna (+31,3%). L’unica regione che registra una flessione è la Sicilia (-10,0%).

«Questo contratto è un canale privilegiato di accesso dei giovani al mercato del lavoro – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi – rivolto ai lavoratori tra i 15 e i 29 anni, che si concretizza con l’apprendimento pratico e tecnicoprofessionaleE’ necessario ripartire dall’apprendistato per offrire risposte efficaci alle imprese e per preparare, concretamente, i giovani. E’ utile ricordare che in Italia l’elevata pressione fiscale contribuisce a un’alta tassazione del lavoro – conclude Antonio Matzutzi -: il cuneo fiscale sul costo del lavoro dipendente è pari al 47,8%, di 11,8 punti superiore alla media dei paesi avanzati (36,0%). E necessario un impegno comune di tutte le forze politiche per ridurlo.»

Ma i numeri sull’occupazione giovanile in Sardegna dicono anche come nel 2016 si siano contati 105 mila occupati tra i 24 e i 35 anni, 91 mila in meno rispetto al 2006, anno in cui se ne contavano 196 mila, e 9 mila in meno rispetto all’anno precedente (2015), anno in cui se ne contavano 114 mila. Rispetto a 10 anni fa nel 2016 è restato elevato il tasso di disoccupazione (42,0%), più alto di 18,7 punti rispetto a quello registrato nel 2006 (23,4%) e la quota di Neet, giovani che non studiano e non lavorano, (24,2%) maggiore di 6,3 punti rispetto alla quota rilevata nel 2006 (30,5%). Dal 2014 è in atto un’inversione di tendenza della dinamica del tasso di disoccupazione e del peso dei Neet: il primo rispetto a tre anni fa risulta inferiore di 2,2 punti e il secondo di 3,7 punti.

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Domani, mercoledì 4 ottobre, alle ore 17.00, presso la sala riunioni della Torre Civica, si terrà una conferenza stampa in cui verranno illustrati tutti i dettagli dell’evento “Carbonia Film Festival presenta How to film the world”. Un evento che si svolgerà il 12 ottobre a Cagliari, mentre a Carbonia andrà in scena il 13, 14 e 15 ottobre. L’evento verrà presentato anche a Cagliari, sempre domani, alle 11.00, nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella saletta riunioni al 2° Piano dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, in viale Trieste 186.

Alla conferenza stampa di presentazione della rassegna cinematografica in programma a Carbonia, saranno presenti il sindaco Paola Massidda, l’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu, il direttore artistico del Carbonia Film Festival Francesco Giai Via ed il direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria-La Fabbrica del Cinema Paolo Serra.

«La kermesse cinematografica è patrocinata dal comune di Carbonia che contribuirà all’iniziativa – ha detto l’assessore Sabrina Sabiu -, nella ferma consapevolezza della necessità di incentivare una forma artistica come il cinema, che può dare lustro alla nostra città, facendola conoscere oltre i confini nazionali.»

La vocazione internazionale del “Carbonia Film Festival presenta How to film the world” è confermata dalla presenza di un prestigioso ospite, il regista ungherese Làszló Nemes, vincitore nel 2016 del premio Oscar al miglior film straniero per “Il figlio di Saul”.

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Questa mattina, presso The Gritti Palace di Venezia, è stata presentata l’edizione 2017 della Venice Hospitality Challenge che si correrà sabato 14 ottobre alle ore 13.30 nel bacino di San Marco. Un evento unico che abbina sport, lifestyle e luxury in una città unica come Venezia, la sola regata a disputarsi nelle acque interne di un circuito cittadino che la qualifica come vero e proprio Gran Premio velico della città lagunare.

La Venice Hospitality Challenge, organizzata dallo Yacht Club Venezia, ha ottenuto per il quarto anno la partnership della luxury hotellerie veneta e presenta numeri in significativa crescita: rispetto allo scorso anno gli hotel coinvolti sono aumentati da nove a dodici e i Maxi Yacht in gara da dieci a tredici, dodici in rappresentanza dei rispettivi hotel, mentre il tredicesimo, l’indimenticabile Moro di Venezia America’s Cup correrà per la Città di Venezia.

Sulla linea di partenza sfileranno gli hotel veneziani Danieli a Luxury Collection Hotel, The Westin Europa & Regina, The Gritti Palace a Luxury Collection Hotel, Sina Centurion Palace Hotel, Belmond Hotel Cipriani, JW Marriott Venice Resort & Spa, Cà Sagredo Hotel, Hilton Molino Stucky, Excelsior Venice Lido Resort, Palazzina Hotel, oltre a Falisia a Luxury Collection Resort & Spa Portopiccolo di Sistiana (TS) e Cristallo a Luxury Collection Resort & Spa di Cortina d’Ampezzo (BL).

I Team, guidati da skipper di fama internazionale al timone di Maxi Yacht che hanno lasciato il segno nella storia della vela sportiva, si contenderanno l’ambito cappello del doge, realizzato per l’edizione 2017 dalla storica vetreria muranese Barovier & Toso le cui origini, che risalgono al 1295, ne fanno i vetrai più antichi del mondo e la sesta azienda famigliare più longeva tuttora in esercizio.

La conferenza stampa veneziana si è aperta con il saluto di benvenuto di Paolo Lorenzoni, General Manager di The Gritti Palace vincitore dell’edizione 2016 con Nuova Maxi Jena ed è proseguita con la presentazione del video teaser di Venice Hospitality Challenge 2017, un inno alla vela e al fascino della città più magica del mondo. Ha preso quindi la parola Mirko Sguario, ideatore dell’evento e Presidente dello Yacht Club Venezia che ha descritto il percorso di regata che avrà il suo apice nel Bacino di San Marco, presentando i Maxi Yacht, gli skipper abbinati agli Hotel e il programma dell’edizione 2017. Tra le novità presentate a Venezia, la prestigiosa partnership con la Marina Militare, che consentirà agli ospiti – esclusivamente su invito – di vivere un’esperienza irripetibile: una Cena di Gala al termine dell’evento a bordo del veliero della Marina Militare “Amerigo Vespucci”.

«La Venice Hospitality Challenge è l’unica regata che porta imbarcazioni con una lunghezza minima di 60 piedi in un circuito cittadino – ha sottolineato Mirko Sguario, ideatore e promotore dell’evento, presidente dello Yacht Club Venezia e già creatore della San Pellegrino Cooking Cup – ed è per questo che ormai possiamo davvero considerarla il Gran Premio di Venezia per la vela, così come per la Formula 1 lo è il Gran Premio di Monaco. Una scelta vincente che richiama ogni anno un maggior numero di partner prestigiosi, segnale che la città vede questo evento come importante motivo di richiamo non solo per i tanti appassionati di vela, ma anche per tutti i visitatori della Serenissima provenienti da ogni parte del mondo.»

Fra i relatori Francesca Rogliani, Consigliere Comunale che ha portato i saluti della Città di Venezia, il Comandante Massimo Fabbri della Scuola Navale Morosini, Lorenza Lain – Cà Sagredo Hotel, Giampaolo Ottazzi – Belmond Hotel Cipriani, Giovanna Caprioglio – Palazzina Hotel, Alessandra Pagano – The Westin Europa & Regina, Alessandro De Medici – Hotel Danieli, Ilio Rodoni – Hilton Molino Stucky, Angelo Vignola – JW Marriott Venice, Paolo Morra – SINA Centurion Palace e Alessio Lazazzera – Hotel Excelsior Venice Lido Resort, che hanno confermato grande soddisfazione per questo evento esclusivo che, associando l’hospitality di alto livello allo sport velico, colloca ancora una volta la città di Venezia al centro del palcoscenico mondiale.

La manifestazione, organizzata dallo Yacht Club Venezia, si avvale del sostegno di sponsor prestigiosi quali Generali Italia, Marina Yachting e Moët & Chandon. Autorevoli i Media Partner della Venice Hospitality Challenge 2017: AD Architectural Digest Condè Nast, Circle Dynamic Luxury Magazine, Excellence Magazine e Venezia Made in Veneto alle quali si aggiunge la preziosa collaborazione di Alilaguna, CMV Panfido, Scuola Navale Militare Francesco Morosini, Marina Militare e VYP Venice Yacht Pier.

Venice Hospitality Challenge 2017 – Team in gara

Pendragon VI – Hilton Molino Stucky – skipper Salvatore Eulisse

Adriatic Europa – Hotel Danieli, a Luxury Collection Hotel, Venice- skipper Dušan Puh

AnyWave – Belmond Hotel Cipriani – skipper Alberto Leghissa

Shining Umag Umago – SINA Centurion Palace – skipper Zeljko Perovic Huck

Cleansport One – JW Marriott Venice Resort & Spa, Venice – skipper Jure Orel

Ancilla Domini – Palazzina Hotel – skipper Mauro Pelaschier

Idrusa – The Westin Europa & Regina, Venice – skipper Paolo Montefusco

Nuova Maxi Jena – The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel, Venice – skipper Mitja Kosmina

Spirit of Portopiccolo – Cà Sagredo Hotel – skipper Furio Benussi

Il Moro di Venezia II – Hotel Excelsior Venice Lido Resort – skipper Cristiana Monina

Anemos – Falisia, a Luxury Collection & Resort Spa, Portopiccolo – skipper Guglielmo Danelon

Kiwi – Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, Cortina d’Ampezzo – skipper Paolo Pesaresi

Il Moro di Venezia America’s Cup – Città di Venezia – skipper Claudio Carraro

Il briefing equipaggi si terrà alla Scuola Navale Francesco Morosini alle 10.30 di sabato 14 ottobre mentre il via alla regata è previsto per le 13.30. Base della flotta sarà il Marina Santelena mentre il bacino di San Marco, punto focale del percorso, permetterà al pubblico di seguire dalle rive una competizione spettacolare nella cornice della città più bella del mondo. Le premiazioni avranno luogo alle Zattere presso la banchina VYP Venice Yacht Piers a diretto contatto con la cittadinanza alle 16.30 circa.

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Entra nel vivo la terza edizione del “Festival organistico internazionale” promosso dal Conservatorio di Cagliari,  con la direzione del maestro Angelo Castaldo.

Dopo il concerto inaugurale tenuto a luglio dall’organista ungherese Monika Ruth Vida, i prossimi appuntamenti vedranno protagonista l’organista Gian Vito Tannoia, docente al Conservatorio di Matera.

Vincitore di concorsi internazionali, concertista, compositore e musicologo, Tannoia sarà impegnato nella conferenza di presentazione del suo ultimo libro: “Quando la musica colora il tempo. Musica filosofia e teologia di Olivier Messiaen” in programma giovedì 5 ottobre, alle 19.00, nella Sala Aprea del Conservatorio.

Il giorno dopo, venerdì 6 ottobre, alle 17.00, sempre nella sala “Aprea”, Gian Vito Tannoia terrà una seconda conferenza, stavolta nell’ambito del corso “Co.li.MUS.” (in collaborazione con l’Ufficio Liturgico diocesano di Cagliari), dal titolo “L’organista liturgico. Dalla storia alla prassi”. Seguirà, alle 20 nella Cattedrale di Cagliari, un concerto organistico con musiche di Bach, Couperin, Messiaen, Lefébure-Wély.

Il Festival proseguirà nel mese di novembre con un concerto dell’organista finlandese Dan Loonqvist.

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«La Regione è costantemente impegnata, con progetti e atti concreti, negli ambiti, strettamente collegati, della cooperazione allo sviluppo e della gestione dei flussi migratori – ha detto Filippo Spanu -. Per operare in modo sempre più efficace nei due campi riteniamo essenziale il momento della formazione dei giovani e per questo abbiamo sottoscritto un accordo con l’Università di Sassari per dare possibilità agli studenti di svolgere tirocini negli uffici regionali che seguono da vicino questi temi.»
L’assessore regionale degli Affari generali, Filippo Spanu, è intervenuto ieri all’incontro organizzato a Sassari dall’Università in occasione dell’avvio del corso di laurea triennale interdipartimentale di “Sicurezza e Cooperazione Internazionale”, che ha l’obiettivo di formare esperti in grado di esercitare funzioni operative di coordinamento, gestione, formazione e controllo in contesti nazionali e internazionali, nei settori della sicurezza ambientale, alimentare e sanitaria e dei diritti umani, sicurezza e attività di supporto alla pace. Sono intervenuti anche Laura Frigenti responsabile dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, Luciano Gutierrez, delegato alle attività di internazionalizzazione dell’Ateneo sassarese e i docenti dei Dipartimenti coinvolti nei progetti di cooperazione allo sviluppo.
Nell’occasione, alla presenza degli studenti, è stata sottoscritta la convenzione che consentirà ai giovani di svolgere tirocinii di formazione ed orientamento presso le strutture della Regione.
Spanu ha manifestato apprezzamento per l’iniziativa dell’Università, e ricordato che «la Regione Sardegna svolge un ruolo di coordinamento nella Conferenza delle Regioni in materia di Cooperazione allo sviluppo ed è Autorità di Gestione dell’ENI CBC Med per il periodo 2014-2020, programma di cooperazione transfrontaliera che coinvolge, oltre ai paesi europei, i partner delle Regioni costiere del Mediterraneo». 
«Siamo convinti – ha aggiunto l’assessore degli Affari generali – che dal rafforzamento dei rapporti con i paesi del Maghreb e dell’Africa subsahariana possano derivare maggiore stabilità politica e sviluppo economico. Il sistema regionale può offrire un contributo importante in questa direzione e la Giunta guidata da Francesco Pigliaru, in questi mesi, ha avviato un proficuo rapporto di collaborazione in particolare con la Tunisia e con il Senegal. La Sardegna come regione di frontiera – ha concluso Filippo Spanu – è fortemente interessata a sviluppare, d’intesa con le altre regioni, azioni integrate per migliorare le politiche che riguardano i flussi migratori e conseguentemente ridurre il numero delle persone che decidono di lasciare le terre d’origine.»

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l'assessore Paci a Sassari
Una Rete Metropolitana intelligente che, pensandosi e organizzandosi come una grande città unitaria, punta a ridisegnare il nord-ovest della Sardegna mettendo a sistema le politiche, i progetti e le iniziative, favorendo innovazione sociale e sviluppo competitivo. È il cuore della manifestazione d’interesse presentata ieri a Sassari all’assessore della Programmazione Raffaele Paci dalla Rete metropolitana del Nord Sardegna, 8 Comuni coinvolti (Sassari, Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Sennori, Sorso, Stintino e Valledoria) e quasi 228mila abitanti interessati. Un pezzo di programmazione territoriale diverso da quelli finora presentati, perché coinvolge un tessuto urbano importante con la seconda città più grande della Sardegna, qualche mese fa destinataria di 15 milioni di euro grazie all’Iti (Investimento territoriale integrato). Nella sede del Palazzo Infermeria San Pietro per la Regione erano presenti anche le assessore dell’Ambiente Donatella Spano e dell’Industria Maria Grazia Piras, i sindaci, i consiglieri regionali del territorio, sindacati e imprenditori.

«Capitale umano, innovazione, ambiente, cultura e identità: sono i 4 settori che abbiamo in qualunque luogo della Sardegna, dal più piccolo paesino alla grande città, e che si declinano in base ai contesti in cui si vogliono sviluppare. Questi sono i nostri punti di forza e ci aiuteranno a uscire dalla crisi, e grazie alle nuove tecnologie possono ridurre il gap geografico – ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. E poi c’e il valore aggiunto della qualità della vita, apprezzato da chiunque, ma il tema è sempre lo stesso: come creare opportunità di lavoro, e lo possiamo fare se utilizziamo in ognuno dei nostri settori di forza innovazione e capitale umano. In questo territorio nasceranno un Centro per l’agricoltura di precisione e uno per le malattie animali, che vogliamo serva l’intera Europa, e parlando di finanziamenti, oltre ai 15 milioni dell’Iti sono già arrivati 60 milioni di Iscol@, 40 del mutuo infrastrutture, 100 per l’azienda ospedaliera che si aggiungono ai precedenti 100, 20 per il campus, 9 per i porti, 5 per le ciclovie, e molti altri ancora per un totale di oltre 370 milioni. Ci sono tante potenzialità e molte risorse – ha concluso Paci -, ora serve progettare bene e raggiungere un elevato livello di efficienza e un profondo senso di etica nella pubblica amministrazione che permetta di dare risposte rapide ai cittadini.»
La Rete diviene il soggetto chiave per il coordinamento dell’intera area, con l’obiettivo di favorire la valorizzazione e promozione del territorio, con particolare riguardo alle aree urbane, in connessione funzionale col resto del territorio. “Riempire le aziende di byte” l’obiettivo principale, perché così si supera qualunque barriera geografica. Sei gli ambiti d’intervento previsti: ricerca e sviluppo, turismo sostenibile, sanità e inclusione sociale, ambiente naturale e aree protette, trasporti, innovazione. Si va dalla valorizzazione delle aziende agricole di Surigheddu e Mamuntanas, della Nurra e della Romangia in un “unicum” di eccellenze produttive all’innovazione delle pmi fino alla creazione di un Polo Fieristico e Centro Congressi della Rete Metropolitana. E poi turismo culturale e sanitario, con centri di eccellenza, parchi, aree marine e sic, corridoi ecologici.
«Questo incontro è un primo passo nel dialogo con la Regione – ha commentato il sindaco di Sassari e presidente della Rete Metropolitana Nicola Sanna -. La Rete è un’unione dei comuni anomala, nata in un momento delicato, quello dell’elaborazione della riforma sugli enti locali, e rappresenta l’opportunità di sviluppo di un’area urbana complessa, una complessità pari a quella della città metropolitana. L’area del Nord ovest, oggi, mostra segnali di ripresa e punta ad individuare elementi strategici di sviluppo.» 
Tra progetti chiusi, avviati e in corso sono coinvolte 30 Unioni per un totale di 284 Comuni. Considerando che dalla programmazione territoriale sono escluse alcune zone coinvolte in piani specifici (per esempio Sulcis o Nuorese), si tratta dell’88% dei centri sardi. A disposizione ci sono circa 300 milioni di euro e 30 mesi al massimo per realizzare i progetti.