22 December, 2025

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Domani, giovedì 21, alle 17.00, al Caesars Hotel – via Darwin, Cagliari – si apre il corso sul tema “Percorso multi disciplinare integrato del paziente con carcinoma del colon retto”. Ai lavori – che proseguono fino a sabato 23 settembre – sono attesi i principali esperti isolani e nazionali. L’evento è curato da Michele Boero (responsabile scientifico) con Giuseppe Binaghi (presidente onorario), Raffaele Sulis e Antonio Maccioni (presidenti).

Dai medici di medicina generale a chirurghi, gastroenterologi-endoscopisti, oncologi, internisti, fisiatri, anestesisti, radioterapisti ma anche quanti si occupano di diagnostica per immagini, stadiazione e terapia quali anatomo-patologi, radiologi, medici nucleari e terapisti del dolore costituiscono la filiera che si occupa della patologia. Il comitato scientifico del corso è composto da Maria Bernardetta Aloi, Nicola Cillara, Daniele Farci, Raimondo Murgia e Michela Piga.

Domani, dopo i saluti delle autorità, il calendario prevede, tra l’altro, la lezione magistrale di Stefano Cascinu, direttore Oncologia-Policlinico Modena, su “Lo stato dell’arte del carcinoma del colon retto: dalla ricerca alla pratica clinica”. Di rilievo la tavola rotonda “Creare salute in epoca da spending review: una sfida sostenibile?”, moderata da Giacomo Mameli con Luigi Arru (assessore regionale Sanità), Michele Boero (segretario nazionale Associazione italiana medicina nucleare), Ottavio Davini (direttore radiodiagnostica Città scienza e salute, Torino), Francesco Enrichens (direttore sanitario Ats Sardegna), Mario Scartozzi (direttore Oncologia medica Aou Cagliari), e Paolo Tecleme (direttore Asl Cagliari). Il corso prevede anche gli interventi di Luca Saba (direttore Radiologia Aou – Università di Cagliari) e Francesco Scintu (direttore Chirurgia colo-proctologica Aou Cagliari)

Il carcinoma del colon-retto è una patologia diffusa tra le popolazioni residenti in zone ad elevato sviluppo economico; i dati italiani del 2013 riportano 18.756 decessi correlati  a questa malattia e 52.400 nuovi casi sono stati stimati nel 2016. A fronte di questa elevata incidenza si è verificato negli ultimi anni un costante miglioramento degli approcci diagnostici e terapeutici: continua crescita del numero dei biomarkers disponibili, innovazioni tecnologiche nel campo della diagnostica per immagini, miglioramento degli approcci chirurgici e radioterapici nelle fasi iniziali della malattia e terapie farmacologiche nelle diverse fasi, hanno permesso importanti risultati in termini di sopravvivenza. Ma sono potenzialmente in grado di creare condizioni di eccessiva variabilità se non inserite in un sistema standardizzato e coordinato di buone pratiche. «Va definito – spiega il dottor Boero – nel management della patologia un percorso strutturato e condiviso utile per offrire al paziente cure appropriate e tempestive».

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E’ durissima la presa di posizione di Daniele Reginali, segretario del Partito democratico di Carbonia Iglesias, sulla sanità del Sulcis Iglesiente (lo stesso partito del presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, “padri” della riforma della rete ospedaliera approvata dall’Esecutivo e prossimo all’approdo in Consiglio regionale per la definitiva approvazione.

«La situazione dei servizi sanitari nel nostro territorio è preoccupante, quanto registriamo nel Sulcis Iglesiente è al limite del dramma – attacca Daniele Reginali -. La cosiddetta riforma rischia di avere solo un effetto: creare il caos, tagliare i servizi e favorire la mobilità passiva verso altri territori. Negli ultimi quattro anni si è registrato un progressivo peggioramento dei servizi, dell’assistenza e del supporto ai cittadini. Mai, prima d’ora, si erano registrate situazioni come quelle che quotidianamente viviamo o vengono denunciate. Non si può parlare di risultati eccellenti e di riforma all’avanguardia. Basti pensare alla sala d’attesa di un pronto soccorso (Iglesias o Carbonia), file al Cup oppure fare i conti con un servizio che di punto in bianco è stato soppresso per mancanza di medici.»

«E’ lo sfascio come denunciano i pazienti – aggiunge Daniele Reginali -. Definizione che non si può non condividere perché la situazione è preoccupante. Naturalmente la denuncia non può bastare. Chi ha portato avanti questa politica che avvantaggia i grandi centri a discapito delle periferie e in nome di conti da risanare in maniera quasi ragionieristica, deve prendere atto che è necessaria un’inversione netta, che tenga conto delle esigenze dei territori, degli investimenti fatti sulle attuali strutture che rischiano di essere depotenziate, e delle professionalità che operano. E’ indispensabile che l’assessore regionale e la giunta facciano una seria riflessione. Dovere della politica è quello di risolvere i problemi dei cittadini, non crearne altri. Cosa che, invece – conclude Daniele Reginali -, sta accadendo in questi anni.»

 

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L’assessorato dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale ha pubblicato l’avviso “Includis” per i progetti di inclusione socio-lavorativa di persone con disabilità. Il progetto “Includis”, finanziato dal PoFse 2014-2020 ot 9 – priorità i – obiettivo specifico 9.2. azione 9.2.1., prevede un intervento complessivo di 6 milioni di euro.

«Attraverso questo provvedimento – dice Luca Pizzuto, consigliere regionale del gruppo Articolo UNO – Sdp – si vuole promuovere su tutto il territorio regionale la realizzazione di un sistema diffuso e articolato di servizi per l’accompagnamento al lavoro di persone con disabilità, finalizzato al recupero delle capacità di socializzazione e, più in generale, a un reinserimento sociale partecipato. In particolare, si intende così contribuire all’incremento dell’occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro attraverso lo sviluppo di percorsi integrati e multidimensionali di inclusione attiva e di sostegno all’inserimento sociale e lavorativo di tali destinatari.»

«Attraverso progetti come “Includis” vogliamo dare il nostro contributo per una società giusta e solidale dove l’obiettivo primario deve sempre essere la felicità delle persone, di ogni singola persona.  Continueremo ad impegnarci per costruire una comunità inclusiva dove a ciascuno viene data la possibilità di contribuire a costruire un mondo migliore. Il bando “Includis” dà la possibilità lavorativa concreta per 6-12 mesi a migliaia di persone con difficoltà e darà un’opportunità anche a un centinaio di persone nel nostro territorio. Il Welfare che stiamo cercando di ridisegnare – conclude Luca Pizzuto – prevede inclusione, solidarietà, emancipazione e lavoro.»

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Da 14 anni gira il mondo in bicicletta e, sino a oggi, in sella alla sua due ruote ha percorso 70mila km, ha visitato cinque continenti, 73 paesi e più di mille città. E in questo suo lungo viaggio, nel 2016 ha incontrato anche Papa Francesco. Si tratta di Jozsef Zelei, ungherese, per questo suo pellegrinare, che lo ha portato in tutti i paesi dell’Europa, in America del Nord e in quella del Sud, in Australia e in Nuova Zelanda, è stato soprannominato l’ambasciatore della pace in bicicletta. Nei prossimi giorni, tra il 26 e il 28 settembre, sarà a Stintino e sarà ricevuto dal sindaco Antonio Diana.

La tappa stintinese si inserisce all’interno del progetto che Jozsef Zelei ha avviato lo scorso 24 agosto: percorrere in bicicletta il tragitto da Budapest all’Asinara, seguendo il percorso che dovettero affrontare i prigionieri di guerra ungheresi durante il primo conflitto mondiale, quando furono deportati appunto sull’isola dell’Asinara.

Stintino, Porto Torres e l’Asinara rappresentano quindi la tappa finale del viaggio che lo ha visto toccare Budapest, Szeged, Subotica, Belgrado, Nis, Propukije, Kursumlija, Podujevo, Pristina, Prizen, Debar, Struga, Elbasan, Divjake, Vlore, Brindisi, Capistrano, Vittoria, Malta, Palermo, Cagliari.

Il progetto dell’ambasciatore della pace in bcicletta si intreccia con la ricorrenza del centenario della Grande Guerra. Nel 2014, infatti, il ciclista ungherese ha percorso le frontiere orientali e sud occidentali dell’Europa, compresi il luoghi dove vennero scavate le trincee.

Un progetto che, inoltre, bene si lega a quello che anche Stintino ha avviato proprio nel 2014, per i cent’anni della prima guerra mondiale. Stintino, a luglio del 2014, con il convegno “Commemorazioni di pace: i profughi serbi e i prigionieri austroungarici nell’isola dell’Asinara” ricordò uno tra gli episodi più tristi di quella fase storica. Una vicenda che è ancora poco nota a molti e che si svolse proprio sull’isola dell’Asinara.

Il programma della visita di Jozsef Zelei prevede l’arrivo a Stintino il 26 settembre e l’incontro con il sindaco quindi il 27 a Porto Torres con l’amministrazione comunale e il 28 settembre il trasferimento sull’isola dell’Asinara, dove il ciclista ungherese ha chiesto di poter erigere una piccola lapide per commemorare le vittime ungheresi della Prima Guerra Mondiale. All’evento è prevista la presenza del primo consigliere dell’ambasciata ungherese a Roma, il console onorario in Sardegna Gabor Pinna.

«Tutto il percorso – ha fatto sapere l’ambasciatore della pace in bicicletta in una lettera inviata al sindaco Antonio Diana – sarà documentato dai media ungheresi, così come la commemorazione sull’isola di Asinara quindi trasmessa sui più importanti canali ungheresi.»

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale della Pace, celebrata il 21 settembre, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 36/67 del 30 novembre 1981, invita tutte le scuole di ogni ordine e grado a promuovere in ogni realtà scolastica progetti che affrontino e sviluppino tematiche afferenti il valore della libertà, della giustizia, della democrazia. La libertà si afferma solo se esiste la solidarietà fra le persone;  così come il concetto di giustizia esclude l’esistenza di forme di prevaricazione che ogni conflitto bellico implica. In conclusione, possiamo affermare che la democrazia è un valore fondamentale per la difesa della pace. Crediamo che sia fondamentale rimuovere il più possibile dalla quotidianità di ciascuno tutti quei comportamenti che possano sfociare nell’aberrazione e nella volontà di predominio.

Il Coordinamento propone che in tale data si possa dedicare uno spazio all’interno delle lezioni per discutere circa i documenti e le personalità che hanno contribuito e contribuiscono allo sviluppo del concetto di pace; inoltre un’attività laboratoriale potrebbe essere costituita dalla simulazione di situazioni di conflitto, per poi procedere all’elaborazione di modalità operative finalizzate alla mediazione o alla risoluzione dello stesso.

Propedeutica all’intervento didattico proposto potrebbe essere l’illustrazione delle tecniche utilizzate per la salvaguardia della pace da parte dell’ONU.

L’educazione alla pace dovrebbe essere parte integrante dei PTOF di ciascuna scuola di ogni ordine e grado; soprattutto in ragione degli eventi drammatici di carattere politico che stanno destabilizzando gli equilibri mondiali.

E’ importante costruire le mappe dei conflitti del presente e del passato, per coinvolgere gli studenti in percorsi che conducano alla conoscenza delle ragioni che stanno alla base delle controversie.

«Se si vuole fare la pace con il nemico, si deve lavorare con il proprio nemico. Esso deve poi diventare il vostro partner.» (Nelson Mandela) 

prof. Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

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Prosegue a Villacidro la settimana culturale del trentaduesimo premio “Giuseppe Dessì”, in attesa di conoscere nella serata di sabato (23 settembre) i vincitori del concorso letterario. Iniziative per i più piccoli e incontri con autori sono gli ingredienti della giornata di domani (giovedì 21 settembre).

La mattina, alle 10.00, sono in programma due laboratori per le scuole: uno al Mulino Cadoni con Riccardo Francaviglia e Margherita Sgarlata, autori di libri illustrati e attivi da tempo con iniziative creative per l’infanzia; l’altro nella palestra della Scuola media “Satta” con Alberto Pellai e Barbara Tamborini, reduci dalla presentazione, la sera prima, del loro libro sulla preadolescenza “L’età dello tsunami”.

Due impegni in agenda nel tardo pomeriggio in piazza Zampillo. Alle 18.00, in una conversazione con la giornalista Francesca Madrigali, presenta il suo libro “Le mamme ribelli non hanno paura” (Garzanti), racconto ironico e leggero della sua maternità: un mestiere che s’impara sul campo, senza regole, leggi, dogmi imprescindibili, dove l’imperfezione l’unica verità. Giada Sundas è la mamma più famosa del web. I suoi post sulla sua esperienza di madre hanno avuto migliaia di condivisioni. “Le mamme ribelli non hanno paura” è il suo primo romanzo. Un debutto che partendo dalla vita parla al cuore di tutti. Un piccolo regalo a una bimba di due anni perché possa scoprire un giorno come è venuta al mondo, da quale amore, da quali errori, da quali scelte. Una storia sulla maternità, quella vera che si fa passo dopo passo, fatica dopo fatica, felicità dopo felicità.

Alle 19.00, si rimane nel salotto letterario della settimana culturale villacidrese per un incontro con Federica Bosco intorno al suo romanzo “Ci vediamo un giorno di questi” (Garzanti), storia di un’amicizia femminile senza fine nata da un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Le sue protagoniste sono Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Partecipa alla presentazione Cristina Caboni. Federica Bosco è una delle scrittrici italiane più amate, un’autrice da un milione di copie vendute. Ogni suo libro domina le classifiche e riceve il plauso della stampa. “Ci vediamo un giorno di questi” racconta l’amore ma anche il dolore, racconta le mille sfaccettature dell’animo umano. Racconta l’amicizia più forte e più variegata, l’amicizia più fragile ma anche più duratura: quella tra donne. 

Annullato lo spettacolo “Guardiana”, come già annunciato, che era in programma alle 21.30 a Casa Dessì, la serata si chiude con un reading musicale dell’attore Giacomo Casti e della cantautrice cagliaritana Chiara Effe che proporranno un excursus attraverso le rispettive passioni artistiche, spaziando dagli scrittori sardi al jazz, ai cantautori italiani di scuola genovese.

 

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«Il confronto con la Regione sarà all’insegna dell’ascolto e con un approccio umile e costruttivo: i temi sul tappeto sono tanti e diverse le priorità che devono essere districate nell’immediato, quali la continuità territoriale aerea da e per Cagliari e la riforma del trasporto pubblico locale.»

Lo ha detto l’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, ai rappresentanti sindacali durante l’incontro tenuto stamattina nella sede della Regione. «Dobbiamo avere la capacità di individuare un percorso condiviso – ha aggiunto Carlo Careddu – al fine di risolvere le emergenze che in questo momento è necessario affrontare». 
L’assessore dei Trasporti ha fatto sapere che sarà elaborato un calendario di incontri con gli enti locali, le parti sociali e le imprese, finalizzato ad analizzare il contesto nel quale dovrà essere realizzata la riforma del trasporto pubblico locale, obbligatoria per legge entro gennaio 2019. «Dobbiamo individuare i bacini di traffico e dirimere il tema degli affidamenti – ha spiegato Carlo Careddu – senza dimenticare la scadenza temporale imposta dal vincolo normativo». 
«Sulla continuità territoriale aerea da e per Cagliari siamo a buon punto – ha ribadito Carlo Careddu ai sindacati, ricordando che è in corso un confronto fitto con la Commissione europea per definire i contenuti del nuovo bando nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali -. La Regione sta facendo la sua parte sino in fondo con un lavoro assiduo ora per ora in stretta collaborazione con il ministero dei Trasporti al quale spetta in ultima istanza pubblicare la gara per l’imposizione degli oneri di servizio.»
Un altro degli argomenti sul tavolo è la continuità territoriale marittima con il Continente: l’assessore dei Trasporti ha rimarcato la posizione che la Regione intende far valere: «La Sardegna deve avere un ruolo da protagonista nella programmazione e nella stesura del contratto di servizio – ha concluso Carlo Careddu – ma per far questo occorre un percorso già avviato dai parlamentari sardi che preveda una modifica normativa. Andremo avanti anche in questo caso con il massimo impegno».

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Dopo la presentazione della mozione di censura dei consiglieri regionali del Partito democratico, anche la Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna ribadisce la propria solidarietà al soprintendente del Mibact architetto Fausto Martino e conferma tutte le premesse contenute nell’appello che ha ricevuto numerosi messaggi di apprezzamento e incoraggiamento.

Sardegna bene paesaggistico: fermiamo il Ddl Governo del territorio!

«Il Piano paesaggistico della Sardegna (2006), obbligatorio secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio, è strumento indispensabile per la difesa delle coste dell’Isola e ottimo esempio per altre esperienze di pianificazione. In questi dieci anni ha resistito al referendum abrogativo, contro la legge “Salvacoste” del 2004, suo presupposto, e a numerosissimi ricorsi presso i tribunali amministrativi oltre che al goffo tentativo di cancellarlo da parte del governo di Ugo Cappellacci – si legge nell’appello -. L’attuale governo di centrosinistra ha dato il via, nell’aprile 2015, a un piano-casa nella logica di Berlusconi, mentre nel marzo scorso ha approvato un disegno di legge con l’idea di “snellire” e “semplificare” i procedimenti, con gravi deroghe al PPR in violazione dell’art. 9 della Costituzione. La legge, se sarà approvata, sarà certamente dichiarata incostituzionale, ma nel frattempo produrrà la destabilizzazione della tutela del territorio dell’Isola, con effetti devastanti specialmente nella fascia costiera.»

«L’obiettivo del Ddl è, soprattutto, evidente in alcuni articoli che darebbero vita a un programma derogatorio durevole, con l’ampliamento di alberghi a pochi passi dal mare (art. 31), favorendo grandi progetti pure in contrasto con il PPR (art. 43), con l’aumento delle volumetrie turistiche già dimezzate da precedenti disposizioni (art. A4 ). Ma sono tanti altri i contenuti inaccettabili della normativa, ad esempio sull’uso delle aree agricole – si legge ancora nell’appello -. Allo stesso obiettivo di allontanamento dalla vigente disciplina di tutela vanno ascritte le insostenibili critiche mosse da esponenti della Giunta regionale al soprintendente Fausto Martino, al quale va la nostra solidarietà e il nostro apprezzamento per la benemerita azione che svolge in difesa dei beni culturali dell’Isola.»

«Sono queste le ragioni dell’appello che sottoponiamo al presidente Francesco Pigliaru – conclude la Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna – chiedendogli di confermare il livello di tutela previsto dal PPR, da estendere alle zone interne, sospendendo nel frattempo l’iter di approvazione del Ddl, avviandone il riesame alla luce delle numerose e autorevoli critiche espresse in questi mesi.»

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L’Onlus Vorreiprendereiltreno, i pescatori Siciliani di Mazara del Vallo, la Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus e don Virginio Rigoldi, sono i vincitori italiani del Premio Cittadino Europeo 2017. Gli Archivi Storici dell’Unione Europea e l’Ufficio d’Informazione in Italia del Parlamento europeo hanno organizzato la cerimonia nazionale di consegna del  Premio Cittadino europeo 2017, che si svolgerà a Firenze il prossimo venerdì 22 settembre, dalle ore 10.30 alle ore 13.30, presso gli Archivi Storici dell’Unione Europea, a Firenze. 

I quattro vincitori italiani a cui l’evento renderà omaggio sono l’Onlus Vorreiprendereiltreno, che ha per obiettivo quello di sensibilizzare a una maggiore integrazione delle persone con disabilità denunciando le barriere che ostacolano l’accesso ai mezzi di trasporto e la libertà di movimento dei disabili; i pescatori Siciliani di Mazara del Vallo per il loro impegno nei salvataggi di migranti nel Mediterraneo; la Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus, che da 60 anni si occupa di dare assistenza alle persone anziane e in situazione di fragilità; don Virginio Rigoldi, cappellano del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, per il suo lavoro di promozione e lo sviluppo di interventi di solidarietà sociale in particolare a beneficio di giovani e minori ex detenuti. 

Tra le autorità presenti il 22 settembre a Firenze, l’eurodeputata siciliana Michela Giuffrida, il Vicesindaco di Firenze Cristina Giachi, il Sindaco di Fiesole Anna Ravoni, il Direttore dell’Ufficio di informazione in Italia del Parlamento Europeo Gian Paolo Meneghini, il presidente dell’Istituto Universitario Europeo Renaud Dehousse e il direttore degli Archivi storici dell’Unione Europea Dieter Schlenker.

A scandire la cerimonia di premiazione gli interludi musicali dei ragazzi della scuola di musica di Fiesole e la performance teatrale degli studenti del Liceo Gobetti Volta, protagonisti del progetto “First Play, Europa in teatro”. Sarà presente alla premiazione anche la classe V D del liceo Elsa Morante di Firenze, vincitrice del concorso “Un nuovo trattato per l’Europa” .

Il “Premio Cittadino Europeo” è stato lanciato dal Parlamento europeo nel 2008 come riconoscimento per i cittadini, associazioni e organizzazioni che con le loro attività si sono distinti per l’eccezionale impegno nell’agevolare la cooperazione transfrontaliera o transnazionale nell’Unione europea, promuovendo una migliore comprensione reciproca e una maggiore integrazione tra gli abitanti degli stati membri. Il Premio è conferito anche per attività quotidiane che mettono in pratica i valori custoditi dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

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Si è svolto con un ampio coinvolgimento dei ragazzi delle scuole di La Maddalena il seminario dal titolo “La citizen science e la ricerca in campo marino: uno strumento efficace per studiare le specie di cetacei nel loro ambiente naturale” organizzato dall’associazione SEA ME Sardinia onlus, dal Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di La Maddalena. Un’occasione di approfondimento scientifico che ha perfettamente raggiunto il suo obiettivo prioritario: coinvolgere la comunità locale e in particolare le generazioni più giovani rispetto all’importanza della ricerca in un territorio particolarmente ricco di biodiversità marina.

La ricercatrice Chiara Giulia Bertulli, principale relatrice del seminario ha guidato i ragazzi alla scoperta della sua personale esperienza di indagine sui mammiferi marini coinvolgendoli in un appassionante viaggio fotografico intrapreso tra Inghilterra, Norvegia, Islanda, Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti provando a spiegare i contenuti organizzativi e scientifici della “citizen science” che coinvolge direttamente i cittadini e le comunità locali  nella raccolta di dati scientifici, tecnica utilizzata da anni anche in Sardegna da SEA ME Sardinia. La dottoressa Bertulli, impegnata da diversi anni nella ricerca e nella conservazione dei mammiferi marini, ha studiato principalmente il comportamento, l’abbondanza delle popolazioni, i parametri sociali e sanitari e gli impatti indotti dal cambiamento climatico sulla distribuzione e sul movimento stagionale delle popolazioni costiere di cetacei nell’Oceano Atlantico settentrionale. La ricercatrice si è occupata inoltre dello sviluppo e dell’evoluzione dei modelli di colorazione nei mammiferi marini e della loro utilità nel determinarne la specie, il sesso, l’età e l’affiliazione della popolazione.

L’iniziativa, nata grazie alla collaborazione tra Ente Parco e SEA ME Sardinia che opera nel campo della ricerca sui cetacei e nell’educazione ambientale e patrocinata dall’Amministrazione comunale di La Maddalena, è stata ancora una volta l’occasione per fare il punto sulla specificità dell’Arcipelago rispetto alla sua adesione alla carta di partenariato: “Santuario Pelagos” un’area marina protetta di 87.500 km² nata da un accordo tra l’Italia, Principato di Monaco e Francia per la protezione dei mammiferi marini: «Compito del Parco – ha spiegato il commissario straordinario Leonardo Deri ai ragazzi presenti nella sala del Consiglio comunale – è quello di coinvolgere il mondo dell’associazionismo con iniziative di sensibilizzazione come questa, in grado di trasferire la consapevolezza di vivere in un ambiente privilegiato con caratteristiche che meritano politiche di tutela e un coinvolgimento costante anche dei cittadini».