26 December, 2025

[bing_translator]

L’Azienda ospedaliero universitaria fa un grande salto di qualità e si riorganizza: dal 12 luglio il Policlinico Duilio Casula si arricchisce di un grande, moderno e super tecnologico Pronto soccorso che è stato inaugurato questa mattina, alla presenza delle autorità civili, religiose e militari, dal direttore generale Giorgio Sorrentino, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. Unitamente al Pronto soccorso, sono stati inaugurati anche il Laboratorio centralizzato e l’Emodinamica.

«Stiamo lavorando per dare alla Sardegna una sanità che funzioni, che sia efficiente e rassicurante, superando la frammentazione e garantendo servizi di qualità – ha detto il presidente Pigliaru -. I 40 milioni di risorse FSC, necessari per ottenere l’importante risultato che presentiamo oggi, sembravano definitivamente perduti.  Invece, grazie al lavoro congiunto e alla determinazione di tutti, siamo riusciti a rimetterli in gioco e a raggiungere l’obiettivo. Ed è solo una parte: completeremo l’investimento con i 70 milioni del Patto – ha concluso Francesco Pigliaru – la cui spendita avverrà con certezza di tempi».

«Si tratta di un giorno molto importante per l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – ha detto il direttore generale dell’Aou, Giorgio Sorrentino – il Policlinico diventa ancora più grande e all’avanguardia». Già, perché da mercoledì 12 cambieranno molte cose. Dal San Giovanni di Dio arrivano il Pronto Soccorso, le due Medicine d’urgenza, la Rianimazione (che al Policlinico raddoppia i posti letto) e tra pochi giorni anche la Cardiologia con l’Unità coronarica e l’Emodinamica.

«Per l’Aou di Cagliari – ha aggiunto Giorgio Sorrentino – è un passo decisivo che consentirà ai nostri pazienti di trovare sempre maggiore assistenza e cure di qualità». Con uno sguardo sempre alla didattica e alla ricerca che, assieme all’assistenza, sono i punti fondanti e la missione di un’azienda ospedaliero universitaria all’avanguardia.»

Per l’assessore della Sanità, Luigi Arru, il Policlinico “Duilio Casula” è l’esempio della sanità che cambia: «I cittadini hanno ora a disposizione un reparto nuovo e moderno di emergenza. Il modello a cui noi miriamo è quello della connessione, del lavoro in rete in un unico grande sistema sanitario regionale».

Il San Giovanni di Dio non lascia e si trasforma in Ospedale di Giorno con l’Oculistica ed il suo Pronto Soccorso, aperto 24 ore su 24, la  Dermatologia, la Clinica Odontoiatrica, ì l’Anatomia Patologica, Farmacologia clinica, la Medicina Legale, il Day Hospital, il Day Surgery, i servizi ambulatoriali specialistici, il Centro Prelievi (che viene rafforzato) ed il centro per le Cure Palliative.

 

 

[bing_translator]

Il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, oggi ha emesso un’ordinanza che vieta l’utilizzo dell’acqua in distribuzione in città, comprese le frazioni di Nebida, San Giovanni Miniera, Bindua, Monte Agruxiau, Loc Sa Stoia, per gli usi potabili ed alimentari. Lo stesso provvedimento dichiara l’acqua in distribuzione nella città di Iglesias e nelle le frazioni non idonea al consumo umano.

Il provvedimento deriva da una nota dell’A.T.S. (Azienda Tutela Salute), Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, n. P.G./2017/230574, avente ad oggetto “Giudizio di idoneità d’uso acque destinate al consumo umano”, assunta al Protocollo Generale del Comune in data 30/06/2017, con la quale si evidenzia che le analisi effettuate su un campione d’acqua prelevato in data 19/06/2017 in Iglesias presso punto idrico “fontanella pubblica di Via Cagliari”, sono risultate non conformi agli standard di qualità previsti dal D.Lgs.vo 31/2001 per il superamento dei parametri relativi al piombo.

Sono in corso ulteriori analisi dell’acqua di rete attraverso il prelievo della stessa in più punti.

 

[bing_translator]

Il ministero dell’Ambiente ha approvato la delibera n. 21 dello scorso 14 giugno che mette ordine nel sistema tariffario relativo ai corrispettivi di ingresso e rilascio autorizzazioni nell’area marina del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. Un passaggio obbligato quello disposto dal Commissario straordinario Leonardo Deri per cercare di riordinare la selva di indicazioni accumulate con il sovrapporsi di disposizioni precedentemente adottate.

Tutti i diportisti che accedono all’area marina dal 1 maggio al 31 ottobre devono pagare il ticket d’ingresso per contribuire al mantenimento degli standard di tutela ambientale entro il perimetro del Parco. Insieme ai diportisti, sono soggetti al pagamento di specifiche autorizzazioni anche i soggetti economici che operano con le loro attività a mare; tra le novità più importanti introdotte dal dispositivo approvato dal ministero dell’Ambiente: la regolamentazione del noleggio occasionale, che fino ad oggi non era disciplinato e l’applicazione del ticket anche per coloro che effettuano attività commerciali a mare (vendita di alimenti, souvenir o altra oggettistica); nella delibera del Commissario approvata dal Ministero è stato completamente eliminato il ticket relativo all’area terrestre, introdotto a partire dal 2014.

Le pressanti esigenze di tutela che interessano alcune spiagge sottoposte ad alto rischio di erosione hanno guidato i criteri di definizione delle nuove tariffe, in particolare per quello che riguarda il traffico passeggeri. Ridurre l’eccesso di pressione antropica dovuto agli sbarchi sulle isole ha portato l’Ente a rivedere completamente le regole che hanno disciplinato fino ad oggi questo settore. Per venire incontro alle richieste e alle necessità degli operatori economici che sono stati ascoltati nel corso di diversi incontri pubblici a partire dal mese di febbraio l’Ente ha articolato una proposta con quattro diverse opzioni:

Opzione 1: si effettuano esclusivamente soste al gavitello, l’importo da corrispondere per la stagione in corso sarà pari a zero, sulla base della reale portata dell’imbarcazione in ragione del fatto che nessuna pressione antropica viene scaricata sulle isole.

Opzione 2: si effettuano visite guidate nei sentieri e soste autorizzate al gavitello, si pagherà 3 euro a persona sulla base della portata del natante autorizzata dal Parco, anche in questo caso il criterio della pressione antropica definisce il contributo stagionale dovuto al Parco.

Opzione 3: stabilisce una sosta autorizzata con sbarco a terra e sosta al gavitello, 5 euro a persona sulla base della portata autorizzata dal Parco. In questo caso aumenta la tariffa stagionale dovuta all’Ente Parco in ragione della maggiore pressione antropica esercitata.

Per tutti gli operatori che non vorranno accettare le nuove regole e continueranno ad effettuare le due soste con sbarco a terra e le soste autorizzate al gavitello, è comunque prevista una quarta opzione che prevede il pagamento di un importo di 15 euro a persona sulla base della portata autorizzata dal Parco. Doveroso specificare che il contributo dovuto dalle imbarcazioni da traffico è valido per tutta la stagione.

«Sin dal mese di febbraio abbiamo avviato gli incontri con gli operatori del settore per verificare la possibilità di iniziare a sperimentare nuove strade per proteggere insieme il nostro territorio. Cercare di ridurre la pressione antropica esercitata sulle isole è stato il criterio guida per la formulazione del nuovo tariffario. Questo è il compito del Parco, tutelare il patrimonio ambientale dell’Arcipelago trovando con i portatori di interesse soluzioni condivise – spiega il commissario straordinario, Leonardo Deri -. Il principio che abbiamo deciso di perseguire in questa Delibera è proprio questo: disincentivare lo sbarco di turisti nelle spiagge dell’Arcipelago per proteggerlo e permettere anche alle generazioni future di goderne delle bellezze. Maggiore sarà l’affluenza creata con gli sbarchi dei turisti, maggiore sarà il prezzo che si andrà a pagare.»

Tutte le informazioni di dettaglio relative alle tariffe e alla modalità di pagamento sono reperibili sul sito web dell’Ente Parco o possono essere richieste all’Ufficio relazioni con il pubblico (URP) o all’Ufficio Autorizzazioni nei seguenti orari di apertura al pubblico da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e martedì e giovedì anche nel pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30.

[bing_translator]

Ha cessato di vivere questa mattina all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, l’indipendentista Salvatore “Doddore” Meloni. Aveva 74 anni. Era stato ricoverato in ospedale per le precarie condizioni di salute, dopo due mesi di sciopero della fame messo in atto per protesta mentre scontava alcune condanne inflittegli per reati fiscali, prima nel carcere di Massama, in provincia di Oristano, poi in quello di Uta.

«Doddore Meloni, morto questa mattina all’ospedale di Cagliari, è stato vittima della cieca e sorda burocrazia di un assurdo sistema che ha impedito a una persona anziana e malata di ricevere cure adeguate alle sue condizioni di salute. Il suo quadro clinico, del resto, era già abbastanza eloquente al momento del suo arresto, lo scorso 28 aprile, ed è andato peggiorando di giorno in giorno – scrive in una nota l’europarlamentare di Forza Italia Stefano Maullu -. La sua dignità è stata deliberatamente calpestata: nonostante le sue condizioni, infatti, a Doddore Meloni è stato impedito di curarsi al di fuori dal carcere. Di fronte alla morte di Meloni, la riflessione sul valore della dignità umana e sul buon senso che andrebbe applicato in casi come il suo si fa sempre più attuale.»

«Il Psd’az esprime vivo cordoglio per la morte di Doddore Meloni che ha scelto di immolare la sua vita alla causa indipendentista – dice il consigliere regionale Angelo Carta -. Un militante di una causa giusta che nella sua vita ha manifestato l’idea di una Sardegna libera e indipendente senza cercare compromessi o condivisioni di facciata. Tant’è che spesso si è trovato solo a condurre una battaglia impari. Una solitudine che non ha mai fatto venir meno la sua determinazione. Un carattere e una personalità che hanno influenzato la battaglia per l’indipendenza dei Sardi fino a farla diventare una battaglia quasi solitaria. Ora si dovranno rileggere le vicende della sua vita con il giusto distacco – conclude Angelo Carta – per trarre ogni buona indicazione per il proseguo della battaglia verso l’autodeterminazione dei Sardi. Adiosu Doddore…»

«Nonostante le differenze politiche che ci separano, abbiamo apprezzato lo spirito battagliero per i suoi ideali indipendentisti e di libertà della Sardegna».Così il capogruppo regionale di Forza Italia Pietro Pittalis esprime il cordoglio per la morte di Doddore Meloni, che si è spento oggi all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari. L’esponente degli azzurri rimarca anche il suo disappunto «per il mancato intervento da parte delle istituzioni pubbliche atte a garantire il fondamentale diritto alla salute dell’indipendentista, il cui stato si è aggravato  con il protrarsi dello sciopero della fame. Ai familiari e alle persone a lui vicine esprimo anche a nome del gruppo di Forza Italia il più sentito cordoglio».

 

[bing_translator]

Due persone, un uomo e una donna, sono morte in un incidente aereo verificatosi a mezza mattina a qualche centinaio di metri dalla costa di Portoscuso. Viaggiavano a bordo di un velivolo ultraleggero biposto partito dal campo volo Ussana e inabissatosi nello specchio acqueo antistante la località PUNTA S’ALIGA (canale di San Pietro).

L’allarme è stato lanciato da alcuni bagnanti e pescatori sportivi che si trovavano sulla spiaggia ed hanno avvisato la Capitaneria di Porto di Cagliari. Sul punto sono state inviate tre unità navali della Guardia Costiera rispettivamente da Portoscuso Carloforte e Sant’ Antioco che alle ore 11.50 circa sono riuscite ad individuare il velivolo ormai sommerso su un fondale di circa 5 metri, ad una distanza di 500 metri dalla costa.

Nel luogo del sinistro si sono immersi un sommozzatore vigile del fuoco e i sommozzatori dei carabinieri che, all’interno dell’aeromobile, hanno rinvenuto i corpi senza vita di un uomo ed una donna: Piero Capoccia, 48 anni, maresciallo in servizio alla base di Decimomannu, originario di Lecce ma residente da anni nell’Isola; e Maria Cristina Cruccu, 41 anni, nata a San Gavino e residente a Pabillonis.

Dei fatti è stata interessata l’Autorità Giudiziaria che ha disposto il recupero dei corpi ed il trasporto sulla terraferma, a disposizione del medico legale.

In serata si sono svolte le operazioni di recupero e rimorchio ai fini del sequestro probatorio della carcassa del velivolo da parte del personale dei mezzi navali e dei vigili del fuoco e della Guardia costiera.

«La Guardia costiera di Portoscuso, coordinatrice dell’evento – spiega il tenente di vascello Rocco Chiuri, comandante della Guardia costiera du Portoscuso -, sta provvedendo quindi ad assicurare tutti gli elementi di prova, al fine di accertare le cause del sinistro aeronautico in mare.»

[bing_translator]

Venerdì 7 luglio, alle 18.30, la sala conferenze del T-Hotel, a Cagliariospita la presentazione del libro di Ettore Angioni “Un clamoroso furto d’armi e il sequestro Casana”, primo volume della collana “Il romanzo della superanonima sequestri sarda”. Il Garante degli studenti dell’Università di Cagliari ne discute con Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. Ai lavori prendono parte alcuni degli investigatori delle forze dell’ordine che in quegli anni parteciparono alle indagini condotte dal dottor Angioni.

Pubblicato da Alfa Editrice, il libro è dedicato al sequestro dei fratelli torinesi Giorgio e Marina Casana (1979). I volumi a seguire della collana ripercorrono le vicende e i drammi personali legati ai rapimenti di Luca Locci, di Pasqualba Rosas, della famiglia inglese Schild, di Pietrino Cicalò, di Puppo Troffa e di Giancarlo Bussi. Ettore Angioni, già Procuratore generale della Repubblica e Pubblico ministero del super processo all’Anonima sequestri, ripercorre mezzo secolo in magistratura, spiega e analizza passaggi e situazioni di grande clamore legate a un periodo particolarmente cupo dell’isola.

Nominato lo scorso dicembre Garante degli studenti dell’ateneo dal rettore Maria Del Zompo, Ettore Angioni, classe 1941, è stato a lungo Sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale di Cagliari. Nel capoluogo ha maturato una carriera da record. Diventato Consigliere, Sostituto procuratore generale alla Corte d’Appello, dal 1997 al 2006 è stato Procuratore della Repubblica del Tribunale per i minorenni. Nel 2006 la nomina a Procuratore generale della Repubblica in Corte d’Appello, carica che ha mantenuto per otto anni. Il dottor Angioni ha colto un traguardo di pregio: vanta la più lunga permanenza nella storia della magistratura sarda quale capo degli Uffici requirenti del Distretto. Nel 2015 ha chiesto di essere collocato anticipatamente in pensione dopo mezzo secolo di servizio.

[bing_translator]

La Giunta regionale ha approvato un disegno di legge presentato dall’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, sull’autorizzazione dei debiti fuori bilancio da trasmettere in Consiglio regionale secondo quanto previsto dal DL 118 sul bilancio armonizzato.
Queste le altre delibere approvate.
Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu è stata destinata la quota del Fondo Unico riservata a Province, Unioni di Comuni e Città metropolitana di Cagliari per il 2017. Alle quattro Amministrazioni provinciali e alla Città metropolitana sono stati assegnati complessivamente 54 milioni 175mila euro, comprensivi dell’ulteriore somma di 600mila euro per il funzionamento del Museo MAN di Nuoro (attraverso la Provincia di Nuoro). Alle Unioni di Comuni vanno 11 milioni 990mila euro di risorse regionali, oltre a 8 milioni 973mila euro di assegnazioni statali: si tratta del contributo più elevato d’Italia tra quelli erogati dallo Stato, in quanto è direttamente proporzionale alle risorse messe in campo dalla singola Regione.
Su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, la Giunta ha deciso di stanziare 200mila euro alle Province per lo svolgimento dei compiti di pianificazione, di tutela dell’ambiente, della fauna e in materia di caccia attribuiti dall’articolo 12 della legge regionale 23 del 1998. Sarà sottoposto all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) l’intervento denominato “Progetto di coltivazione e ripristino ambientale della cava di granito situata in località Teggiaroni in comune di Luogosanto”. Esclusi invece da ulteriore VIA, condizionati a prescrizioni, l’autorizzazione di cava a Bultei e una variante nell’operatività del centro di raccolta, messa in sicurezza e recupero dei materiali e di rottamazione dei veicoli a motore, a Iglesias. Approvato, infine, il bilancio di previsione 2017-2019 di Arpas.
Per sostenere l’editoria libraria e la stampa periodica regionale e locale, la Giunta ha stanziato 200mila euro. Su proposta di delibera dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena l’Esecutivo ha previsto contributi per l’abbattimento dei costi di prestampa per le aziende editrici che si occupano di editoria periodica e per il miglioramento del servizio di distribuzione.

[bing_translator]

«Un altro passo importante verso la modernizzazione della rete ferroviaria della Sardegna». Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru definisce l’attivazione del SCMT, Sistema di controllo della marcia del treno, anche nella tratta Macomer-Chilivani. Si arriva così a circa 130 chilometri di rete adeguata con il Sistema di controllo necessario per consentire il pendolamento dei treni Atr oltre che per innalzare gli standard di sicurezza.
«Sulle nostre ferrovie arrivano i primi risultati tangibili degli interventi che sono stati resi possibili grazie alle risorse messe a disposizione dal Patto per la Sardegna – sottolinea il presidente Pigliaru -. La ‘cura del ferro’ va avanti e gli oltre 400 milioni su cui possiamo contare diventano interventi concreti per migliorare la nostra mobilità.»
«Siamo molto soddisfatti per aver raggiunto questo ulteriore obiettivo nei tempi e nei modi che avevamo previsto grazie all’impegno congiunto con Rfi – dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana -. Ciò dimostra come i lavori di installazione del SCMT stiano procedendo con celerità e senza intoppi così da poter garantire la velocizzazione sulla intera tratta Sassari-Cagliari entro l’anno e sulla Chilivani-Olbia e nei collegamenti del Sulcis-Iglesiente, entro il primo semestre del 2018.»

[bing_translator]

«Un progetto comune che parta dai collegamenti aerei e marittimi, con il potenziamento dei trasporti e nuove infrastrutture in grado di garantire una vera mobilità tra le Isole e il continente, che si allarghi al turismo e agli scambi commerciali.»

E’ quanto auspica il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), uno dei delegati all’interno della Consulta interistituzionale corso-sarda che si è riunita ieri nella sala consiliare di Santa Teresa di Gallura. Il rappresentante degli azzurri guarda anche oltre: «Non disperdiamo il patrimonio di identità ed autonomia della Corsica – conclude Edoardo Tocco – cercando di riprodurre lo stesso copione anche per la Sardegna. Solo con la rivendicazione degli spazi di autonomia potremmo risollevare le sorti della nostra  Isola. Gli accordi devono poi assicurare il rilancio economico attraverso la valorizzazione delle strutture ricettive ed alberghiere in grado di agevolare l’industria delle vacanze».    

[bing_translator]

La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso sugli accantonamenti ma nella sentenza ci sono almeno tre elementi favorevoli alla Regione messi nero su bianco dai giudici: non ci può essere nessuna imposizione unilaterale di nuovi tributi, non è ammissibile l’allungamento a tempo indeterminato degli accantonamenti e c’è la assoluta necessità di tenere conto, prima di qualunque decisione, delle singole situazioni economiche in cui si interviene. Proprio da questi elementi riparte la battaglia della Giunta per chiedere la forte riduzione degli accantonamenti.
«La sentenza tocca in modo importante la componente accantonamenti che riguarda il finanziamento alla sanità: non riceviamo contributi dal sistema nazionale ma ci viene chiesto di sostenerlo e questo è un evidente paradosso – spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Il terreno di confronto è politico e una sentenza sfavorevole non ci può convincere a desistere. C’è un accordo con lo Stato, ma se le entrate vengono progressivamente ridotte violando in modo sistematico quanto stabilito dall’articolo 8 dello Statuto, quell’accordo viene meno per decisione unilaterale. Per questo è necessario tornare a fare un forte, robusto appello alla leale collaborazione, punto per noi fondamentale. Sentirò subito anche gli altri presidenti delle Regioni a Statuto speciale accomunate dalla stessa sentenza per valutare un’azione comune che porti ai risultati che vogliamo.»
«Siamo assolutamente convinti delle nostre ragioni sulla questione degli accantonamenti e già da oggi rilanciamo la battaglia per il riconoscimento dei nostri diritti. Una battaglia che vogliamo accelerare e combattere insieme a tutta la maggioranza e non solo, perché appartiene a tutta la Sardegna e vogliamo garantire pari diritti ai nostri cittadini – sottolinea l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. Dal 2012 abbiamo pagato 3 miliardi e 300 milioni di accantonamenti, è il momento di dire basta. Siamo di fronte a una sentenza complessa, che ovviamente rispettiamo e che ricordo interviene sulla correttezza procedurale senza entrare nel merito. A noi spetta invece il confronto politico e una ferma rivendicazione: non cederemo di un passo, perché quei 700 milioni all’anno che ci vengono chiesti sono soldi nostri, che vogliamo poter usare per politiche di sviluppo e crescita calibrate sulle necessità della Sardegna. Con questi accantonamenti viene di fatto cambiato lo Statuto della Sardegna arbitrariamente, perché si porta la nostra compartecipazione nel caso per esempio dell’Irpef, da 7 a 5 decimi, modificando una norma di rango costituzionale con una legge normale. Allora andiamo avanti, si apre un confronto e se serve anche un conflitto. Lo Stato non ci può imporre accantonamenti perpetui senza scadenza.»
«La sentenza di oggi è inaccettabile, a maggior ragione a fronte del percorso virtuoso che la Regione ha avviato negli ultimi anni in Sanità. Stiamo soppesando la spendita di ogni euro – aggiunge l’assessore della Sanità Luigi Arru – riuscendo al contempo ad assicurare cure importanti come quella per le persone con epatite C o le terapie con farmaci innovativi. Il diritto alla salute è garantito costituzionalmente e i pazienti sardi non sono cittadini di serie B.»
Nella sentenza i giudici scrivono anche che, in virtù delle norme di attuazione che hanno chiuso la vertenza entrate, lo Stato non può rivendicare riserve erariali con la Sardegna. Proprio oggi la Giunta ha impugnato per la seconda volta il decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze che prevede di tenere nelle casse dello Stato, appunto come riserve erariali, il maggior gettito generato dalle tasse automobilistiche in conseguenza di una legge del 2006, poco meno di 4milioni e mezzo di euro. «Una cifra non enorme, ma noi lo impugniamo per una questione di principio – conclude Raffaele Paci -. Nelle norme di attuazione è stabilito con molta chiarezza che alla Regione Sardegna non si applicano le riserve erariali se non in caso di eventi eccezionali e imprevedibili. Quindi, ancora una volta, quei 4 milioni devono restare nelle nostre casse».