Il presidente Pigliaru ha assegnato l’interim dell’assessorato dei Lavori pubblici all’assessore della Programmazione Raffaele Paci.
[bing_translator]
[bing_translator]
[bing_translator]
Il 24 maggio il segretario generale Cisl del Sulcis Iglesiente Fabio Enne ed il responsabile del dipartimento Industria Massimo Cara, hanno chiesto un incontro urgente alla Sider Alloys, la società che sta trattando l’acquisizione dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, «per avere informazioni circa il Piano Industriale Sider Alloys, che risulta essere ufficialmente presentato presso il Mise, ma del quale non si conosce nessun elemento, e i vostri intenti di carattere industriale per la ripartenza degli Impianti».
Il 29 maggio, la Sider Alloys ha risposto ai rappresentanti della Cisl, sottolineando che «negli accordi da noi sottoscritti con Invitalia sono previste delle clausole espresse che vietano la divulgazione di informazioni a terze parti. Non siamo pertanto autorizzati a fornire ulteriori dettagli rispetto a quanto già pubblicamente diffuso. RingraziandoVi per l’interesse dimostrato da una importante compagine sociale quale la Vostra, vi confermiamo la nostra volontà di organizzare un incontro non appena le condizioni lo consentiranno».
Ieri Fabio Enne e Massimo Cara hanno scritto nuovamente al dottor Giuseppe Mannina, rappresentante della Sider Alloys a Lugano.
«Ringraziando per la vostra risposta alla nostra richiesta d’incontro – hanno scritto Enne e Cara – non possiamo esimerci dal manifestare stupore circa la motivazione di impossibilità da voi comunicata. Chiarendo che il nostro intento era quello di contribuire all’accelerazione per la definizione della vertenza che da anni costringe tutte le maestranze ex Alcoa e delle ditte d’appalto, in uno stato di precarietà assoluta e con indecifrabili prospettive sulla ripresa produttiva – hanno aggiunto i due rappresentanti sindacali – crediamo giusto dare priorità a questo aspetto sociale causato da una pessima gestione politica caratterizzata dalle incertezze e dai rinvii, piuttosto che giustificare le clausole di riservatezza esistenti negli accordi da voi sottoscritti con Invitalia, dove peraltro si registrano costantemente divulgazione ed informazioni, anche dettagliate, sinceramente molto preoccupanti.»
«Riteniamo inevitabile e scontato un incontro non appena le condizioni lo consentiranno – hanno concluso Fabio Enne e Massimo Cara – come d’altronde saranno inevitabili le eventuali azioni di contrarietà, qualora insista questo lento processo di “segretezza” alquanto singolare.»
[bing_translator]
Il giornalista pubblicista Andrea Corda, 36 anni, laureato in Scienza della comunicazione, è il nuovo segretario dello staff del sindaco di Carbonia Paola Massidda. Il suo nome faceva parte di un lungo elenco di candidati, ben 63, tra i quali laureati in Economia e Commercio, Giurisprudenza, Scienze politiche e Scienza della comunicazione, che hanno partecipato al bando di selezione pubblicato dal comune di Carbonia. Fin qui si tratta della conclusione di una normale procedura di selezione ma… Eh sì, c’è un ma, che scaturisce dal fatto che Andrea Corda il 5 giugno 2016 era uno dei 6 candidati alla carica di sindaco, proposto dalla lista Unidos, il movimento fondato dal deputato Mauro Pili. Un anno fa, dunque, Andrea Corda era uno degli avversari politici di Paola Massidda, poi eletta a sindaco nel trionfale ballottaggio con il sindaco uscente Giuseppe Casti, e oggi diventa un suo collaboratore di strettissima fiducia. Alle elezioni ottenne 1.317 voti, il 7,84%, risultato che non gli è bastato per essere eletto consigliere comunale, perché la vittoria di Paola Massidda, con il Movimento 5 Stelle, la cui lista al primo turno aveva ottenuto “solo” il 17,91%, ha lasciato solo 9 seggi a tutte le opposizioni che al primo turno avevano ottenuto complessivamente l’82,09% dei voti e si sono divisi il 40% dei seggi (Andrea Corda sarebbe stato eletto se a vincere il ballottaggio fosse stato Giuseppe Casti).
Andrea Corda è sorpreso del clamore scatenatosi intorno all’esito della selezione, alla quale ha partecipato con altri 62 aspiranti.
«Ho avuto un’esperienza politica con il Movimento Unidos – spiega Andrea Corda – ma io ero e resto un giornalista e come tale ho partecipato alla selezione. Il mio impegno politico, peraltro, si è esaurito dopo il ballottaggio del 19 giugno 2016, nonostante mantenga un buon rapporto con gli amici con i quali ho condiviso l’esperienza delle Amministrative. Quello di segretario dello staff del sindaco è un incarico tecnico part time per 28 ore settimanali – aggiunge Andrea Corda – della durata di un anno.»
Andrea Corda nel dicembre 2015 ha ricevuto, a Firenze, il Premio Spadolini Nuova Antologia, riservato a tesi di laurea specialistica e di dottorato su un tema relativo alla storia politica e culturale dell’Italia contemporanea (‘800-‘900) e due mesi dopo, un secondo premio, dal Centro Studi sul giornalismo Gino Pestelli di Torino, per la sua tesi di dottorato in Storia del giornalismo, dal titolo “Il giornalismo in Sardegna dall’istituzione della Regione Autonoma ai giorni nostri. Tra conservazione e innovazione”.
Dopo l’esperienza politica, Andrea Corda ne ha avuto una giornalistica, con l’emittente televisiva Canale 40, della quale è stato direttore della testata giornalistica e per alcuni mesi ha curato il telegiornale. «Questa esperienza si è chiusa definitivamente dieci giorni fa», ha sottolineato Andrea Corda.
La scelta del sindaco Paola Massidda, comunque, inevitabilmente, fa discutere. Tra gli interventi più critici, riportiamo quello di Giuseppe Casti, Partito democratico, ex sindaco, sconfitto da Paola Massidda nel ballottaggio.
«Uniti. Un anno fa si presentavano rivali politici alle elezioni Comunali di Carbonia. Oggi Andrea Corda, candidatosi con Unidos all’epoca, è diventato il Segretario Personale della Sindaca Paola Massidda del Movimento 5 Stelle – ha scritto Giuseppe Casti questa mattina in un post del suo profilo Facebook -. Prima rivali politici, oggi, invece, hanno trovato, evidentemente, punti di accordo tra loro. Al di là della preparazione e del curriculum di tutto rispetto, che sicuramente Andrea Corda può esibire, è una scelta estremamente discutibile e politicamente confusa. Mi pare strano, poi, che all’interno dello stesso Movimento 5 Stelle, dove militano persone anche molto preparate, non ci fosse davvero nessuno in grado di ricoprire questo ruolo.»
«A volte ti chiedi come mai al ballottaggio tutti gli altri schieramenti siano confluiti su Paola Massidda e sul Movimento 5 Stelle… – ha concluso Giuseppe Casti – poi piano piano le risposte arrivano.»
[bing_translator]
[bing_translator]
«La Regione scenda in campo per salvare il centro di pronto intervento Don Vito Sguotti di Medadeddu.»
Il grido d’allarme arriva da Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.
[bing_translator]
Dopo l’allarme suscitato in Sardegna dalla cessione del ramo d’azienda, a seguito della quale da più parti è stato paventato il rischio di 400 licenziamenti in Sardegna, Wind Tre dichiara in una nota «che la cessione del ramo d’azienda relativo a quattro call center interni, comunicata alle organizzazioni sindacali la scorsa settimana, non comporterà alcun licenziamento. L’azienda, inoltre, è disponibile ad individuare, d’intesa con il sindacato, ulteriori garanzie per tutti i dipendenti coinvolti, compreso il mantenimento delle attuali sedi di lavoro, con l’obiettivo di giungere ad un accordo innovativo che rafforzi il settore dei Contact Center in Italia».
[bing_translator]
«Occorre un deciso intervento della regione, non solo formale, sul Governo per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la siccità che ha colpito l’isola. Non si deve perdere un minuto di più in questo momento di grande sofferenza delle aziende sarde.» Il senatore del Partito democratico Silvio Lai scrive così al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, per segnalare i ritardi negli interventi contro la siccità.
«Il riconoscimento per lo stato di calamità naturale, per le normative attualmente vigenti, viene riconosciuto quando si presenta un danno accertato e certificabile, pari almeno al 30% della coltura presa in esame – aggiunge Silvio Lai -. Attualmente, stando alle prime stime provenienti dai comuni, siamo intorno al 50/60%, con punte anche del 70/80% nel nord dell’isola, per le produzioni foraggere del 2017. Il Ministero dell’agricoltura può comunque riconoscere sull’intero suolo regionale, lo stato di calamità, già solo basandosi sulle segnalazioni ricevute dalla stragrande maggioranza dei comuni sardi, ma serve che la questione sia rappresentata nel suo insieme dalla Giunta regionale, non come questione parziale ma come una priorità economica e sociale, come si fa per una grave crisi industriale.»
«Sappiamo che per le colture per le quali è possibile ricorrere a pratiche assicurative, non è ammissibile richiedere aiuti senza dover incorrere in procedure d’infrazione da parte di Bruxelles – sottolinea ancora Silvio Lai -. Tuttavia mentre per la stragrande parte dei seminativi, è possibile assicurarsi preventivamente, per il 2017, non era previsto nessuno strumento per ciò che riguardava foraggere e pascoli. Per questo la strada dell’aiuto per il reintegro delle scorte di foraggio per l’alimentazione del bestiame appare praticabile. L’UE permette di derogare agli aiuti di stato, nei limiti de minimis di 15.000 euro ad azienda riferiti ad un triennio, e un eventuale aiuto riconosciuto attraverso lo stato di calamità non sarebbe cumulabile con eventuali aiuti già goduti dalle aziende. In conclusione, un’iniziativa della regione potrebbe portare pur all’interno di questi vincoli ad un aiuto attraverso la strada dei voucher per l’acquisto di foraggi nelle aziende zootecniche, qualora tale percorso non cumuli il valore dei foraggi acquistati, con aiuti de minimis, oltre il plafond stabilito per legge.»
«Aggiungo – conclude il senatore Silvio Lai nella lettera – che occorre procedere ad un controllo di quelle opere già realizzate e bloccate per motivi burocratici largamente superabili che avrebbero potute essere utilizzate per attenuare i disagi e i danni alle colture, come quelle relative all’utilizzo delle acque reflue nelle grandi città.»
[bing_translator]
[bing_translator]
La Benetton è un’azienda italiana nata nel 1965 a Ponzano Veneto (Treviso) e fondata da Luciano, Gilberto, Carlo e Giuliana Benetton. Dopo quattro anni dall’inizio dell’attività viene aperto il primo negozio a Parigi e negli anni ‘70 entra a far parte del gruppo Benetton anche il noto marchio di moda Sisley. Negli anni ‘80 viene inaugurato a New York, nella famosa Madison Avenue, il primo negozio Benetton, che comincia a espandersi anche nel mercato dell’est Europa e dell’Unione Sovietica. Oggi Benetton è presente in 120 Paesi e conta oltre 6.500 negozi. Il gruppo è spesso alla ricerca di giovani diplomati e laureati. Chi è interessato a lavorare…
L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/lavoro_benetton2017.html .
[bing_translator]
Giovedì 1° giugno presso “Antica Casa Olla”, in via Eligio Porcu 29, a Quartu Sant’Elena, alle ore 18:00 attraverso il libro di Valentina Pulina e Milvia Serra “C’era una volta la banda: antiche deliberazioni e pezzi d’opera“, si parlerà della Banda musicale Città di Quartu.
La serata vedrà la gradita partecipazione, tra gli altri, dei ragazzi della Scuola Media Bellavista di Quartu che leggeranno per il pubblico alcuni passi del libro, i dottori archivisti Enrico Fenu e Daniela Luxi, la presidentessa della Fidapa Quartu Anna Maria Demurtas e naturalmente il maestro Nicola Corrias che con la Banda di Quartu darà un saggio dell’abilità dei suoi musicisti.
La tradizione bandistica della città di Quartu Sant’Elena ha origini lontane e vanta una storia complessa, per certi aspetti tormentata, per altri ricca d’umanità. Chi mai avrebbe potuto ipotizzare o solo immaginare che le tracce della singolare e sorprendente formazione potessero risalire al lontano 1854, anno della costituzione “ufficiale” della banda musicale quartese? Fu proprio nel novembre dell’anno del Signore 1854 che il Consiglio comunale quartese, nel corso di una sua seduta, prese in esame la domanda di “Sussidio Banda nazionale”, presentata da Antonio Nobilioni, un consigliere comunale del paese, originario della città di Cagliari. È una storia per molti aspetti inedita e sconosciuta, uno spaccato di vita locale ricostruito attraverso i documenti degli Archivi del Comune, di Stato, della Curia Arcivescovile di Cagliari, della Biblioteca del Conservatorio musicale e di quella Universitaria di Cagliari. Documenti importanti, che riguardano la storia e la comunità di Quartu Sant’Elena, sia politica che economica e sociale. Una storia inedita. Una maniera concreta nella valorizzazione e diffusione della memoria storica quartese.