24 December, 2025

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L’affidamento in house ad Abbanoa della gestione del servizio idrico integrato finisce nel mirino dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) e dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Ne ha dato notizia, questa mattina in conferenza stampa, il consigliere dell’Upc, Antonio Gaia, che, insieme ad altri 22 consiglieri, lo scorso giugno ha trasmesso all’Anac la richiesta di parere sulla gestione dell’acqua nell’Isola.

Antonio Gaia con i capigruppo di Psd’Az (Angelo Carta), Riformatori (Attilio Dedoni), Udc (Pierluigi Rubiu), “Sinistra per la democrazia e il progresso” (Daniele Cocco) e col consigliere dei Rossomori, Emilio Usula, ha illustrato la deliberazione dell’Agcm del 7 febbraio 2017 nella quale è scritto che «la disciplina del controllo analogo in vigore non consente in concreto ad Egas (ex Ato) l’esercizio effettivo dello stesso controllo sulla società di gestione». L’autorità garante ha quindi invitato i soggetti interessati «a modificare la disciplina del controllo analogo di Egas su Abbanoa spa al fine di rispettare i requisiti previsti dall’ordinamento comunitario e nazionale per la legittimità dell’affidamento del servizio in house».

È datata 13 febbraio, invece, la comunicazione con la quale l’Autorità nazionale anticorruzione ha ammesso possibili anomalie nella gestione del servizio idrico: «In quanto appare carente il prescritto requisito del controllo analogo, inteso come controllo che l’ente proprietario della società in house deve esercitare su quest’ultima con caratteri di incisività e dominanza analoghi a quelli che si rinvengono nel controllo che lo stesso ente esercita sui propri servizi». «Dagli atti – scrive l’Anac – sembra che il rapporto che si instaura tra l’ente titolare della quota azionaria maggioritaria (Regione Sardegna), che in tale veste dovrebbe esercitare il “controllo analogo”, e la società in house (Abbanoa spa) è solo indiretto, perché mediato da Egas che, quale ente di governo dell’ambito della Sardegna (ex Ato) svolge la funzione di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato affidata ad Abbanoa».

«Significa – ha precisato Antonio Gaia – che Enac e Agcm riconoscono fondate le nostre denunce sull’illegittimità dell’affidamento in house ad Abbanoa della gestione del servizio idrico integrato perché gli Enti Locali, attraverso Egas, non esercitano il cosiddetto controllo analogo sull’ente gestore dell’acqua, in caso contrario dovrebbero nominare il collegio dei revisori dei conti, il consiglio di amministrazione e il direttore di Abbanoa.»

L’esponente della maggioranza ha quindi preannunciato la presentazione di una mozione consiliare bipartisan in Consiglio regionale per «restituire legittimità e correttezza alla delicata gestione dell’acqua in Sardegna».

Antonio Gaia ha concluso il suo intervento denunciando una serie di comportamenti vessatori da parte di Abbanoa nei confronti dei cittadini sardi ed ha affermato: «Ci auguriamo che con gli interventi dell’Anac e dell’Agcm si possa dare “la svolta” perché Abbanoa è percepita in Sardegna alla stregua di Equitalia».

«Nessuno strumentalizzi la nostra iniziativa – ha tuonato il capogruppo Psd’Az, Angelo Carta – accusandoci di voler mettere a rischio la gestione pubblica della risorsa idrica perché noi vogliamo l’acqua pubblica gestita dai Comuni e le province e non già soltanto da sei grandi amministrazioni locali in accordo con la Regione.»

Emilio Usula (Rossomori) ha parlato di “tentativi striscianti per privatizzare Abbanoa” ed ha ricordato come l’interpellanza a suo tempo presentata sull’argomento sia rimasta, dopo anni, senza alcuna risposta da parte del presidente della Giunta e dell’assessore dei Lavori pubblici.

«Sono uno dei trenta sindaci che non ha aderito al sistema Abbanoa – ha proseguito il capogruppo di “Sinistra per la democrazia e il progresso”, Daniele Cocco – e denuncio pressanti ingerenze per costringere anche il mio Comune a farlo ma resisteremo, perché è evidente che la gente non sopporta più l’attuale gestione dell’acqua e se ci fosse un referendum i sardi voterebbero in massa contro Abbanoa.»

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha quindi ricordato l’appuntamento referendario di Oristano in programma domenica 19, proprio sull’adesione o meno ad Abbanoa, ed ha avanzato il dubbio che «dietro i grossi crediti delle grosse società di forniture» si nasconda il tentativo di privatizzare la società che gestisce il servizio idrico.

«Apriamo il caso Abbanoa in Consiglio – ha concluso Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc -, ma portiamo in Aula anche gli altri due “mostri” che vessano i sardi, Area e Enas.»

I consiglieri di maggioranza e opposizioni hanno quindi svolto una serie di considerazioni sulle politiche di recupero crediti adottate da Abbanoa ed hanno criticato duramente “gli slacci”: «Sono atti criminali, al di fuori delle regole.»

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu si schiera contro la realizzazione del mega impianto fotovoltaico a Gonnosfanadiga.

«Il mega progetto della Flumini Mannu Ltd, che intende costruire un mega impianto da 270 ettari nelle campagne di Gonnosfanadiga, è la più gigantesca colonizzazione che lo Stato possa realizzare, con l’esproprio di poderi privati, fertili e pianeggianti. Siamo tornati indietro di secoli, quando la Sardegna è stata violentata e defraudata dei suoi boschi millenari, con una colonizzazione selvaggia del territorio. Un esproprio di Stato che brucia e consuma il suolo sardo nel silenzio assordante della giunta Pigliaru e del Pd regionale e nazionale. Un’offesa ai sardi, cui viene impedito l’utilizzo del suolo agricolo.»

Gianluigi Rubiu auspica il parere negativo della Regione. «Perché si tratta dell’ennesimo schiaffo agli imprenditori agricoli alle prese con le lungaggini dei bandi comunitari, i ritardi nell’erogazione dei finanziamenti del Psr e della Pac. Un sopruso contro le attività rurali poste in essere per creare crescita e sviluppo in uno dei settori strategici dell’economia. Si danneggia inoltre il bene sardo più prezioso, ovvero l’ambiente. Mentre la Sardegna oggi produce il 30 per cento in più del proprio fabbisogno di energia elettrica e crollano i consumi, il Governo autorizza nuovi impianti calando i progetti dall’alto. Si pensi – conclude Gianluigi Rubiu – a nuove forme di approvvigionamento, con i programmi relativi alla metanizzazione.»

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La Sarmed, azienda che si occupa della produzione di medicali ha annunciato l’intenzione di voler chiudere lo stabilimento di Villacidro, a causa dell’eccessiva burocrazia e degli elevati costi di gestione e di voler trasferire una parte della produzione in Tunisia e a Iglesias.

«Si tratta di un atto che, come organizzazioni sindacali, non possiamo in alcun modo accettare – scrivono in una nota Emanuele Madeddu, Marco Nappi e Tore Sini, segretari di Filcetm, Femca e Uiltec -. È necessario che la politica, a tutti i livelli, faccia il suo dovere con tutti gli strumenti normativi disponibili per evitare che possa esserci una nuova delocalizzazione con perdita di lavoro locale e la cancellazione di un’attività produttiva veramente importante per il territorio e la Sardegna. La Regione e tutte le istituzioni facciano la loro parte – concludono Emanuele Madeddu, Marco Nappi e Tore Sini -, le organizzazioni sindacali avvieranno tutte le azioni necessarie per salvare questo importante segmento produttivo.»

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Domenica 9 aprile, dalle 9.00 alle 13.00, presso la sede della Cooperativa L’Albero Amico, in Via Umbria 22, a Carbonia, si terrà il “Corso di Primo Soccorso Pediatrico”. Il corso verrà replicato in edizione pomeridiana dalle ore 14.00 alle ore 18.00 per coloro che sono impossibilitati a seguire la mattina.

Se sei un genitore, un nonno o un operatore del settore infantile, un insegnante di scuola dell’infanzia, della scuola primaria o secondaria di primo grado, se fai la baby-sitter, sicuramente è importante, per tutti, sapere come intervenire in caso di emergenza.

Contenuti trattati:

Posizionare la vittima. La chiamata di emergenza. Le tecniche di rianimazione cardio-polmonare nel lattante e nel bambino. Annegamento e folgorazione. Ostruzione della via aerea da corpo estraneo, crisi asmatica. Crisi convulsiva. Anafilassi: punture di insetti. Primo Soccorso nel trauma: distorsioni e fratture. Ferite, morsicature, emorragie esterne post-traumatiche e tamponamento emorragico. Colpo di calore, ipotermia ed ustioni. Intossicazioni.

Tra i manichini “lattante” e “bambino” (diciotto manichini) saranno disponibili i più recenti ed innovativi manichini per i corsi pediatrici sia lattante (6) che bambino (6) dotati di monitor che indicano la correttezza di alcune delle manovre.

Al termine del corso viene rilasciato l’attestato di partecipazione numerato valido ai fini concorsuali pubblici.

L’Università degli Studi di Sassari ha valutato come importante l’evento formativo, riconoscendo per gli studenti del corso di Laurea di Infermieristica n. 0,5 CFU per corso seguito, per gli studenti del corso di Laurea di Medicina n. 0,4 CFU. A tal fine è necessario richiedere al docente, a fine corso, di apporre la firma (ed eventualmente un timbro) nel libretto dedicato a certificazione di reale presenza al corso da parte dello studente in quanto rappresenta titolo utile ad acquisire realmente i CFU in carriera studentesca. Previsto il riconoscimento per i CFU anche per quelli del corso di Laurea in Scienze dell’educazione: le ore del corso possono rientrare all’interno delle ore di tirocinio “teorico”.

Il docente del corso è il dottor Sergio Rassu che ha una esperienza quarantennale, in particolare nel settore dell’emergenza, avendo lavorato presso il Pronto Soccorso di Sassari per venti anni. E’ stato quindi chiamato nel 2000 a dirigere il Pronto Soccorso e l’Osservazione Breve Intensiva del Presidio Ospedaliero di Ozieri e nel 2010 è stato richiamato a dirigere il Pronto Soccorso e la Medicina d’Urgenza del Presidio Ospedaliero di Sassari, incarico che ha ricoperto sino al 2015.

 

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Sanzioni di una gravità senza precedenti sono state annunciate oggi dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, contro il deputato polacco Janusz Korwin-Mikke per le sue inaccettabili osservazioni contro le donne, espresse il 1° marzo nel corso della discussione in plenaria sul “divario retributivo di genere”. 

Conformemente alla decisione, all’eurodeputato non sarà versata l’indennità giornaliera per un periodo di trenta giorni, sarà sospeso dalle attività parlamentari per dieci giorni (conservando il diritto di voto) e non potrà rappresentare il Parlamento europeo per un anno.

Intervenendo prima dell’inizio della votazione a Strasburgo, Antonio Tajani ha annunciato la decisione di sanzionare Janusz Korwin-Mikke (NI, PL) per le sue dichiarazioni contro la parità di genere. Il Presidente ha dichiarato: «Non tollererò un simile comportamento, specialmente quando si tratta di una persona che dovrebbe esercitare – con la dovuta dignità – le proprie funzioni in qualità di rappresentante dei popoli europei. Offendendo tutte le donne, l’eurodeputato esprime disprezzo per i nostri valori fondamentali».

Antonio Tajani si è quindi scusato con tutti coloro che sono stati offesi dall’intervento del deputato europeo. 

Le questioni relative alla durata del mandato di un deputato europeo, inclusa la decisione di annunciarne la fine in seguito a dimissioni, decesso o ritiro, sono regolate dalla legge del Paese dell’UE in cui il deputato è stato eletto deputato (Atto relativo all’elezione dei rappresentanti al Parlamento europeo a suffragio universale diretto del 20 settembre 1976, articolo 13).

Dopo l’intervento incriminato del deputato polacco, Tajani è stato immediatamente informato dell’incidente da diversi deputati. Dopo aver consultato la vicepresidente che stava presiedendo la seduta in quel momento e visionato la registrazione video dell’intervento, il Presidente ha deciso di aprire una procedura sulla base dell’articolo 11 del Regolamento del Parlamento.

Le sanzioni che possono essere comminate ai deputati europei che non rispettano le norme di comportamento sono elencate nell’articolo 166 del Regolamento del Parlamento.

L’indennità giornaliera – per coprire alloggio e altri costi quando si viaggia a Strasburgo o a Bruxelles – attualmente ammonta a 306 euro. 

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La Commissione nazionale di garanzia ha detto no alla richiesta avanzata nei giorni scorsi dalle minoranze interne delle componenti La Traversata e ReteDem per una riapertura dei termini per le candidature alla segreteria regionale del Partito democratico, dopo l’abbandono di Yuri Marcialis, assessore allo sport del comune di Cagliari, che ha lasciato il partito ed ha aderito ad Articolo 1-Mdp.

La decisione verrà ufficializzata mercoledì nella riunione della commissione regionale del congresso, che dovrà inevitabilmente tenere conto del parere richiesto all’organismo nazionale guidato dal deputato Gianni Dal Moro che è anche commissario del partito in Sardegna.

La decisione ha già provocato le prime reazioni ed altre ne arriveranno sicuramente nei prossimi giorni, perché in questo modo restano in campo candidati il senatore Giuseppe Luigi Cucca e il deputato Francesco Sanna che, a livello nazionale, fanno riferimento entrambi alla maggioranza che sostiene l’ex Premier Matteo Renzi e la minoranza interna, viceversa, resta priva di un candidato.

L’area popolare-riformista Fadda-Cabras, che in Sardegna è la più forte, non ha espresso un candidato e deve ancora decidere chi sostenere.

Durissima la presa di posizione di Tore Cherchi, ex segretario regionale, che in una nota ha dichiarato: «Prendiamo atto che è stata preclusa la presentazione di un candidato della minoranza di sinistra al congresso regionale del Pd. Restando così le cose questa minoranza non parteciperà al congresso regionale in conformità all’orientamento espresso dalle compagne e compagni della stessa minoranza. Sono state opposte argomentazioni regolamentari ad una questione che è eminentemente politica – ha aggiunto Tore Cherchi – ma anche a stare alle garanzie regolamentari la questione misconosciuta è il diritto delle minoranze ben più importante della riapertura di un termine: la vuota forma fa strame della sostanza. Sul piano più strettamente politico si compie un danno innanzitutto al PD sardo. Un partito che avendo infilato due sconfitte consecutive alle elezioni amministrative e avendo avuto il dato più negativo in Italia al referendum, avrebbe necessità di raccogliere le forze e non di perderne altre. È stupefacente che tanti dirigenti, a prescindere dalle posizioni congressuali, tacciano o peggio facciano spallucce e accondiscendano. Ma forse lo stupore – ha concluso Tore Cherchi – è fuori luogo in un partito che da oltre un anno è acefalo e gestito da Roma con metodo proconsolare».

Al momento, dunque, in corsa per la segreteria restano il senatore Giuseppe Luigi Cucca, indicato dall’ex minoranza congressuale e il deputato iglesiente Francesco Sanna, indicato dalla componente che si riconosce in Renato Soru.

Giuseppe Luigi Salvatore Cucca è nato a Bosa il 30 luglio 1957, risiede a Nuoro, fa l’avvocato, ex consigliere regionale, senatore in carica.

Francesco Sanna è nato a Iglesias il 14 aprile 1965, laureato in Giurisprudenza, avvocato patrocinante nelle giurisdizioni superiori, ex consigliere regionale, è deputato in carica.

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La Giunta regionale ha approvato le direttive sulla pesca del corallo rosso per l’anno in corso: la tassa annuale per il rilascio dell’autorizzazione per il 2017 è stata fissata a 1.500 euro. La Giunta ha dato mandato all’assessore Pierluigi Caria per la definizione dettagliata della regolamentazione della pesca del corallo e delle ulteriori disposizioni concernenti le modalità di raccolta. L’assessorato dovrà inoltre fornire disposizioni in merito al giornale di pesca del corallo, con le annotazioni del prodotto prelevato, e le linee guida per il rispetto della tracciabilità delle partite di corallo rosso prelevate nelle acque territoriali prospicienti il territorio della Sardegna.

Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, nelle more dell’approvazione della rete ospedaliera, è stato approvato il modello organizzativo delle attività di cardiologia interventistica tra l’AOU di Cagliari e l’ATS – il presidio ospedaliero di Lanusei, il piano di rientro dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, la parziale modifica dell’accordo integrativo con i medici di medicina generale. La Giunta ha, inoltre, accolto la proposta di mobilità del personale autista soccorritore della Croce Rossa Italiana, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

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Dopo la firma del Protocollo d’intesa tra Regione e MIUR, dello scorso 3 marzo, che garantisce agli insegnanti impegnati nei progetti relativi all’Avviso “Tutti a Iscol@” il riconoscimento del punteggio nelle graduatorie, è arrivata oggi la firma dell’Atto aggiuntivo all’Accordo tra la Regione e l’Ufficio scolastico regionale. Il punteggio potrà essere fatto valere al momento dell’aggiornamento delle graduatorie.
«Questa nuova firma – ha detto l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena – garantisce il riconoscimento retroattivo del punteggio per gli insegnanti che hanno partecipato al progetto regionale “Tutti a Iscol@” lo scorso anno scolastico, 2015/2016, valorizzando e premiando in maniera equa il lavoro svolto.»
L’assessore Dessena ha precisato che si completa così il risultato già ottenuto con la firma del ministro Valeria Fedeli, e si arriva a una parità di diritti per tutti gli insegnanti che, ha concluso Dessena, «hanno profuso il loro impegno in un programma strategico come “Tutti a Iscol@”, nel quale la Regione crede e in cui ha investito moltissimo per combattere la piaga della dispersione scolastica».

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Dopo il piano di ristrutturazione da 10 milioni di euro (5 già spesi e con i lavori finiti in 700 appartamenti, altri 5 attualmente in fase di bando), la Giunta regionale ha accolto la proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda che prevede l’affidamento di un mandato ad Area di individuare “abitazioni di transito”, ovvero alloggi temporanei dove spostare gli interessati per il periodo corrispondente al completamento dei lavori di ristrutturazione, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, ancora al centro delle politiche abitative. In molti casi, infatti, è risultato molto più conveniente demolire completamente l’immobile e ricostruirlo, dunque per gli inquilini è assolutamente necessaria un’alternativa temporanea.
«È la prima volta che una Giunta interviene dando ad Area precise indicazioni su una materia del genere – ha detto Paolo Maninchedda -. Stiamo portando avanti una politica mirata su Sant’Elia, ma questo è il modello su cui calibreremo anche tutti gli altri interventi successivi, nei diversi quartieri. È un obiettivo importante per me e per la Giunta, perché con la demolizione e la ricostruzione si entra pienamente nella politica per le case popolari e dunque cambia completamente la filosofia con cui ci si rapporta a questa parte del patrimonio pubblico. Vogliamo far rinascere questa parte della città e favorirne l’integrazione, e il primo passo è sicuramente la possibilità, senza disagio eccessivo per gli inquilini, di prevedere la demolizione e la ricostruzione.»
Le abitazioni di transito saranno individuate da Area all’interno dell’area metropolitana. Una parte saranno di sua proprietà, ma da ristrutturare perché attualmente prive dei requisiti di agibilità; altre saranno acquistate nel libero mercato attraverso procedure di evidenza pubblica.

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Ammontano a 3,9 milioni di euro le risorse assegnate ai Comuni della Sardegna per le Smart Grid. Si tratta di fondi POR FESR Sardegna 2014-2020 e il relativo bando, predisposto dal Servizio energia ed economia verde dell’assessorato dell’Industria, è stato pubblicato nei giorni scorsi. Giovedì prossimo, 16 marzo, a Olbia, nella sede del Museo Archeologico, dalle 10.00 alle 13.00 si svolgerà il primo di una serie di incontri con le amministrazioni comunali, i tecnici e gli ordini professionali per illustrare il bando e le altre azioni predisposte dall’assessorato in materia di energia. Vi parteciperanno, tra gli altri, l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, e numerosi amministratori locali del nord Sardegna.
Gli incontri rappresentano una delle tante iniziative avviate dalla Regione per presentare le azioni avviate in ambito energetico all’indomani dell’approvazione del Piano Energetico Regionale: dal bando sull’Audit per le imprese ai progetti per l’efficientamento energetico passando per Sardegna e-PAES, software per conoscere le emissioni di CO2, monitorarle e capire quanto e come ridurle. Sul fronte delle rinnovabili, la Regione punta a migliorare l’efficienza della generazione distribuita esistente, attraverso l’integrazione con la mobilità sostenibile e con la realizzazione di reti intelligenti di distribuzione dell’energia (Smart Grid) basate sull’integrazione di sistemi ICT per il monitoraggio dei consumi e di sistemi di accumulo.
Il processo di diffusione delle Smart Grid passa anche attraverso le Micro Grid, interventi su singoli edifici che permettono di utilizzare in maniera efficiente la produzione rinnovabile, di conservarne l’eccesso tramite sistemi di accumulo e opportuni sistemi di gestione. Tutto ciò per ottenere l’integrazione tra produzione, accumulo e consumo, allo scopo di utilizzare prioritariamente le risorse di produzione elettrica già attualmente installate e massimizzare l’autoconsumo di energia elettrica. Il Servizio energia dell’assessorato ha promosso quattro eventi territoriali per illustrare il bando. Dopo l’incontro di Olbia, i prossimi appuntamenti sono il 23 marzo a Oristano, il 30 marzo a Nuoro e il 6 aprile a Cagliari.