19 December, 2025

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PSA 2016 Glen Caci

 

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PSA 2016 Glen Caci

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Una serata dedicata alla cura di sé, riservata alle sole donne, e un karaoke danzante con il performer albanese Glen Çaçi. E’ il programma di questo fine settimana di “Approdi, festa d’arte e comunità”, organizzata a Cagliari da Carovana Smi.

Il primo appuntamento è domani (sabato 19 novembre), alle 16.00, negli spazi del Lazzaretto di Sant’Elia  con “Giro di stile”, l’ultimo atto di un progetto tutto al femminile partito nelle scorse settimane e curato dall’associazione Fosca in collaborazione con l’associazione culturale Sant’Elia viva.

La serata proporrà uno swap-party, cioè una festa in cui le donne potranno scambiare vestiti che non indossano più con altri non usati, di proprietà di altre donne. Per stabilire il valore di ciascun capo saranno usati dei bottoni colorati. Oltre allo scambio di abiti a rendere più piacevole la serata saranno anche trucco e parrucco, consulenza d’immagine e consigli su come prendersi cura di sé, tenuti da personale esperto.

Domenica 20 novembre alle 20 è la volta del karaoke danzante di “Tutorial # Alieno nr 1”, di e con Glen Çaçi, autore e performer albanese attivo in Italia, Belgio e Francia dal 2005.

L’artista farà vivere al pubblico a un evento speciale, perché inviterà gli spettatori a guardare attentamente una danza dallo schermo, scelta tra una selezione di balli tradizionali da diversi paesi del mondo, per poi guidarli nella sua esecuzione. Un viaggio nell’identità culturale attraverso la danza come rito collettivo, dove si mettono in luce e si reinventano culture minoritarie ma sempre più presenti.

Salta invece l’appuntamento di lunedì 21 novembre nel Cinema Odissea, dove avrebbe dovuto essere proiettato in prima regionale il film di Marilisa Piga e Nicoletta Nesler “Lunàdigas”.

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Il consigliere regionale Ignazio Locci, del gruppo Forza Italia Sardegna, prende posizione contro il rincaro delle imposte assicurazioni Rca, immatricolazione e passaggio proprietà auto. «I commissari della Province revochino immediatamente le delibere con cui hanno disposto l’aumento delle polizze assicurative (nel caso del Sud Sardegna addirittura del 30%) che hanno portato la pressione fiscale a livelli inaccettabili – attacca Ignazio Locci -. E non si limitino soltanto a cancellare l’incremento, ma abbattano definitivamente il balzello. Del resto, si tratta di soldi che non entrano direttamente nelle casse della Provincia e, va da sé, non vengono reinvestiti nel territorio garantendo servizi al cittadino».

`«Il meccanismo con cui si sottraggono ingiustamente soldi ai contribuenti senza ridare nulla indietro è molto semplice – aggiunge Locci -: la Provincia iscrive a bilancio le somme Rca che i titolari di polizza assicurativa versano al momento del pagamento del cedolino. Quei fondi finiscono nelle casse dello Stato, che tuttavia non li gira alla Provincia. E così, l’ente intermedio si trova un vuoto in bilancio ed è costretta a battere cassa alla Regione per ottenere i soldi. Alla fine della fiera, dunque, i cittadini pagano la Rca (ma il meccanismo vale anche per nuove immatricolazioni e passaggi di proprietà) prima in maniera diretta con la polizza, poi indirettamente con i fondi della Regione, ovvero dei contribuenti».

«Inoltre non si capisce perché i “Commissari straordinari” possano sentirsi legittimati ad aumentare le tasse. È evidente che si tratta di una scelta operata semplicemente con la calcolatrice, senza tenere conto che va a incidere in un tessuto sociale già fortemente provato da una crisi senza fine. Francamente, di freddi burocrati la Sardegna non ha bisogno. Vogliamo giustizia – conclude Ignazio Locci – ed auspichiamo che si prenda atto del malcontento diffuso e legittimo che hanno generato queste discutibili decisioni.»

Sede ex Provincia 1

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L’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha incontrato nella serata di ieri le responsabili dei centri antiviolenza della Sardegna e gli assessori ai servizi sociali di alcuni Comuni, sede dei centri. L’assessore ha confermato la volontà di supportare l’attività dei centri, che svolgono un ruolo rilevante nel contrasto e nella prevenzione della violenza sulle donne.
Nel corso dell’incontro sono state evidenziate delle criticità nella erogazione di fondi, che l’assessore Arru, con il supporto degli uffici della Direzione delle politiche sociali, si è impegnato a superare nei prossimi giorni, in particolare per la semplificazione della rendicontazione, che avverrà di norma da parte del Comune beneficiario dei fondi.
I partecipanti all’incontro hanno dato la disponibilità ad approfondire in successivi incontri le modalità operative per una più efficace programmazione delle attività dei centri antiviolenza. Nei prossimi giorni sarà costituito il Coordinamento regionale dei soggetti promotori/gestori dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza.

Luigi Arru 4 copia

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Al via oggi Liber Lab, il programma da 900mila euro dedicato alle imprese editoriali e progetti di internazionalizzazione nei mercati esteri interessati alla lingua e alla cultura sarda. Si tratta del primo fra i bandi Por Fesr dedicati alle imprese culturali, cui sono dedicati 13 milioni di euro di fondi comunitari per il 2016 (e 72 milioni sino al 2020), stanziati lo scorso agosto dalla Giunta a sostegno delle imprese e dell’industria creativa.
«Con la pubblicazione di questo primo avviso – ha detto l’assessore della Cultura, Claudia Firino – cominciamo quel lavoro di rafforzamento delle imprese creative e culturali di cui tanto abbiamo discusso con i soggetti interessati. I bandi guardano alle idee e ai progetti delle nostre imprese, alla loro capacità di fare rete, creare opportunità di lavoro e guardare oltre i confini della nostra isola. Scommettiamo, dunque, sulle loro potenzialità e forniamo strumenti nuovi che vanno a integrare quelli tradizionali finanziati con fondi regionali, nella consapevolezza che guardare a progetti e innovazione sia il modo migliore per far crescere l’industria culturale e creativa in Sardegna. Questo primo bando interviene in un settore, quello dell’editoria sarda, che da tempo attende strumenti e risorse per crescere e affrontare i grandi cambiamenti, soprattutto tecnologici, che lo caratterizzano.»
Il bando nasce per favorire la competitività delle imprese, promuovendo l’esportazione del prodotto editoriale. La finalità è dunque quella di fornire un sostegno finanziario alle micro, piccole e medie imprese (MPMI) del settore dell’editoria, siano esse in forma singola o associata, che operano sul territorio regionale, per promuovere il loro inserimento nei mercati internazionali interessati alla cultura e alla lingua della nostra Isola.
Il bando. I progetti presentati dalle MPMI, in forma singola o associata, dovranno avere un chiaro e definito percorso di internazionalizzazione che punti alla competitività e sviluppo dell’impresa dell’editoria sarda, allo scambio di conoscenze e competenze con il mercato estero e alla razionalizzazione dei costi. I 900mila euro di contributo saranno a fondo perduto sino all’80% delle spese ammissibili. Per partecipare al bando, le imprese devono utilizzare il Sipes (Sistema informativo di erogazione e sostegno).
I progetti dovranno rispondere a precise caratteristiche come la partecipazione, anche attraverso marketplace, a eventi di promozione internazionale, all’organizzazione di missioni incoming di buyer stranieri, alla predisposizione di materiale promozionale coordinato con il brand Sardegna e alla realizzazione di sistemi innovativi di promozione del prodotto editoriale. Il progetto presentato sarà valutato da una Commissione appositamente nominata e sono previste premialità per coloro che presenteranno start up innovative, iniziative integrate con altri settori produttivi, o il coinvolgimento di giovani tra i 18 e i 40 anni, donne, o persone svantaggiate o in regime di ammortizzatori sociali.
La durata. I progetti dovranno essere avviati entro 45 giorni dall’approvazione ed essere conclusi entro i 24 mesi dal giorno di comunicazione della concessione del contributo.

Le domande potranno essere presentate dalle ore 12.00 del 6 dicembre 2016 e fino alle ore 24.00 del 31 gennaio 2017.

Claudia Firino copia

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Fino alle ore 13.00 del 21 novembre 2016, è possibile presentare le proposte progettuali relative all’avviso “Tutti a Iscol@” per l’anno scolastico 2016/2017.
L’obiettivo dell’intervento è quello di innalzare i livelli di apprendimento degli studenti delle scuole sarde e contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico attraverso azioni che saranno attuate in maniera integrata e correlata, anche con il ricorso a personale aggiuntivo.
Possono presentare le proposte progettuali le Autonomie scolastiche statali.
Tre le linee di intervento del progetto:
– linea A per il miglioramento delle competenze di base finalizzata allo sviluppo delle competenze di base linguistico/espressive, logico/matematiche e scientifiche degli studenti, nonché al sostegno delle capacità cognitive, comunicative e relazionali. Destinatari saranno gli alunni delle scuole secondarie di I grado e del biennio delle scuole secondarie di II grado;
– linea B per le scuole aperte finalizzata a migliorare la qualità dell’offerta formativa extracurricolare attraverso forme innovative di didattica di tipo laboratoriale. Destinatari saranno gli alunni delle scuole primarie, delle scuole secondarie di primo grado e delle scuole secondarie di secondo grado della Sardegna;
– linea C per il sostegno psicologico e l’inclusione scolastica finalizzata alle azioni di tutoraggio, mentoring e di accompagnamento personalizzato, di counseling psicologico, educativo e familiare in particolare in favore di studenti con svantaggi sociali, con disabilità o con disturbi comportamentali e azioni per migliorare il metodo di studio degli allievi.
Le proposte progettuali diovranno pervenire unicamente per via telematica attraverso la procedura online disponibile all’indirizzo http://bandi.regione.sardegna.it/sipes .

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A partire dal 2017, il rafforzamento dei programmi annuali di miglioramento genetico della razza ovina sarda, con particolare attenzione alla qualità casearia e igienico-sanitaria del latte, sarà al centro di speciali convenzioni tra Regione e Associazioni degli allevatori, con la supervisione del Ministero delle Politiche agricole. Lo prevede una delibera proposta dall’assessora dell’Agricoltura Elisabetta Falchi e approvata martedì dalla Giunta regionale, nella quale è compresa anche la copertura finanziaria delle attività di tenuta dei libri genealogici e di svolgimento dei controlli funzionali del bestiame svolte dalle Associazioni interprovinciali degli allevatori (AIPA) negli anni 2014, 2015 e 2016.
«Le attività svolte dalle AIPA – spiega l’assessore dell’Agricoltura – sono la base per le valutazioni genetiche degli animali, la loro selezione col fine dell’aumento della quantità e qualità delle produzioni di latte. La Regione ha sempre investito negli anni ingenti risorse economiche e umane per cofinanziare i programmi ministeriali di miglioramento genetico svolti dalle AIPA. Anche grazie al coinvolgimento dell’agenzia regionale AGRIS ci siamo impegnati per rilanciare il lavoro sul campo che consenta di avere pecore capaci di produrre latte di sempre maggiore qualità casearia.»
«Con la diminuzione dei finanziamenti ministeriali e conseguentemente anche regionali – aggiunge l’assessore Falchi – e l’adozione del metodo forfait per il calcolo delle assegnazioni delle risorse, i programmi portati avanti dalle AIPA nei territori avevano perso buona parte della loro efficacia e subìto tagli su attività fondamentali, in particolare per i nostri sistemi di allevamento. Per questa ragione, abbiamo lavorato affinché, per gli anni dal 2014 al 2016 e nelle more dei decreti ministeriali sui programmi di esercizio, la Regione potesse intervenire per garantire la continuità dell’attività delle AIPA, approvando i programmi e disponendo i previsti finanziamenti in maniera mirata ad ottenere una maggiore personalizzazione degli interventi sul campo.»
«Sulla base della sperimentazione predisposta in questi anni, dal 2017 – annuncia l’assessore dell’Agricoltura – i programmi annuali saranno elaborati dalle Agenzie agricole, in accordo con le Associazioni di categoria, e cofinanziati dalla Regione esclusivamente sulla base di speciali convenzioni con il sistema di associazioni allevatori AIA-ASSONAPA e la supervisione del MIPAAF, per realizzare programmi mirati al miglioramento genetico specifico della razza ovina sarda. L’auspicio è quello di intensificare tutte quelle attività come i prelievi e le analisi della qualità del latte che favoriscono il monitoraggio della produzione e l’aumento del contenuto in grasso e proteine del latte.»
«Anche attraverso la riforma delle AIPA, la costituzione di un’unica struttura regionale più semplice e snella e un maggior coinvolgimento dei nostri allevatori – conclude Elisabetta Falchi – l’obiettivo è quello di favorire un aumento dell’efficienza delle aziende e delle produzioni, perché al centro del nostro programma, soprattutto in una fase delicata come quella attuale, c’è la valorizzazione della qualità dei nostri prodotti.»

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Con i frantoi in piena attività si concretizzano le aspettative negative degli operatori rispetto alla produzione di olio 2016. Ismea e Unaprol hanno, infatti, ridotto ulteriormente le previsioni produttive 2016 che, secondo i dati più recenti, si attestano a 243 mila tonnellate, circa la metà rispetto al dato dello scorso anno (474.620 tonnellate la produzione del 2015).

All’annata di “scarica”, strutturale dopo l’ottima produzione dello scorso anno che in alcune aree del Sud ha toccato livelli record, si sono purtroppo sommati gli effetti negativi di un clima decisamente avverso con bizzarre alternanze di caldo e freddo e piogge spesso inopportune.

Male il  Sud, dove il -50% stimato ad oggi potrebbe risultare anche ottimistico: pesantemente in rosso tutti i bacini più importanti, come  Puglia (-50%), Calabria (-53%) e Sicilia (-52%). Al Centro la flessione è di poco superiore al 40% (Toscana -35%, Umbria -38%). In controtendenza il Nord, pur nelle limitate dimensioni della sua produzione, che mostra invece una progressione rispetto allo scorso anno sia perché le condizioni climatiche non sono apparse tanto sfavorevoli quanto al Sud, sia perché avendo dei bacini produttivi più contenuti è stato più semplice il controllo e la difesa dalle malattie. Male, invece, la Liguria (-50%).

La reazione dei mercati non si è fatta attendere con tendenze rialziste dei prezzi che hanno portato in media gli extravergine a 5,52 euro al chilo a metà novembre, ma con la piazza di Bari già oltre i 5,70 euro al chilo, quando a settembre le trattative si sono chiuse su valori attorno a 3,80 euro al chilo.

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Alghero è l’unica città sarda finalista per l’assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura per il 2018, per il quale sono rimaste in corsa 10 città. Questo l’elenco completo: Alghero (Sardegna), Aquileia, (Friuli Venezia Giulia), Comacchio (Emilia Romagna), Ercolano (Campania) Montebelluna (Veneto), Palermo (Sicilia), Recanati,(Marche), Settimo Torinese (Piemonte), Trento (Trentino Alto Adige), Unione dei Comuni Elimo Ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice) (Sicilia).

Tra le 11 città rimaste escluse c’è l’altra città sarda candidata, Iglesias. Di seguito l’elenco delle città rimaste escluse: Aliano (Basilicata), Altamura (Puglia), Candidatura congiunta Viterbo – Orvieto (Tr) – Chiusi (Si) (Lazio/Umbria/Toscana), Caserta (Campania), Cosenza (Calabria), Iglesias (Sardegna), La Spezia (Liguria), Ostuni (Puglia), Piazza Armerina (Sicilia), Spoleto (Umbria), Vittorio Veneto (Veneto).

Alla città che verrà scelta come Capitale Italiana della cultura 2018 verrà assegnato un contributo di 1 milione di euro e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità. Il titolo è stato istituito dalla legge Art Bonus sulla scia della vasta e virtuosa partecipazione di diverse realtà italiane al processo di selezione per individuare la Capitale europea della cultura.

La Capitale italiana per il 2018 sarà proclamata martedì 31 gennaio 2017. Ricordiamo che il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è stato assegnato a Mantova nel 2016, Pistoia nel 2017, Matera nel 2019 (capitale europea).
«Ci abbiamo provato e siamo contenti averlo fatto. Auguri e in bocca al lupo a chi resta in gara! – ha commentato Simone Franceschi, vicesindaco di Iglesias – Cosa resta da questa esperienza? Rimane intatto l’entusiasmo con cui, da oggi, continueremo a concretizzare il progetto di sviluppo integrato presente nel dossier di candidatura che l’Amministrazione ha elaborato con la collaborazione di tanti.»

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Gianluigi Rubiu (capogruppo Udc in Consiglio regionale) sollecita un intervento di Area per le opere di messa in sicurezza degli alloggi popolari di Serra Perdosa a Iglesias.

«Basta entrare appena dentro l’ampio atrio che abbraccia le abitazioni dislocate alla periferia della città per rendersi conto del degrado a vista d’occhio – denuncia Gianluigi Rubiu -. I prospetti degli edifici presentano delle crepe profonde, pezzi di intonaco che vengono giù quasi ogni giorno, il ferro delle armature visibile e letteralmente scoppiato all’interno dei blocchi in calcestruzzo. E, in moltissime abitazioni, infiltrazioni d’acqua che rendono impossibile l’alloggio all’interno degli stabili. Una situazione di disagio che ha prodotto la protesta degli abitanti contro Area, l’agenzia che si occupa di edilizia abitativa in Sardegna.»

Gianluigi Rubiu ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale: «E’ stato approvato uno stanziamento di 600 mila euro per gli interventi di manutenzione dall’assessorato regionale ai lavori pubblici – spiega Gianluigi Rubiu -. Non si comprende il motivo per cui non siano ancora state avviate le opere di messa in sicurezza degli alloggi per evitare un ulteriore peggioramento dello stato delle palazzine. Non si può infatti consentire che diverse famiglie, già in difficoltà possano trascorrere la stagione invernale con l’incubo delle infiltrazioni e del rischio crolli all’interno degli stabili».

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Dopo l’approvazione del progetto esecutivo, a breve il comune di Carbonia indirà la gara d’appalto per le urbanizzazioni di Sa Perda Bianca (Carbonia 2).

Nel rispetto della tempistica prevista dal Codice degli Appalti, il comune di Carbonia confida di poter iniziare i lavori, tramite l’impresa che vincerà la gara, tra la fine del mese di febbraio e gli inizi del mese di marzo.

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