24 December, 2025

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Inizierà nel mese di ottobre il Piano regionale di contenimento dei danni provocati dai cormorani nei compendi ittici sardi. «Si tratta di un complesso Piano predisposto dalla task force di esperti delle Amministrazioni provinciali, coordinati dall’assessorato della Difesa dell’Ambiente, che ha consentito – ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano – con il doveroso rigore scientifico e nel rispetto della normativa vigente, di incassare l’approvazione dell’Istituto Superiore per la protezione e la Ricerca ambientale (ISPRA)».

Il Piano, coordinato in ambito locale dalle amministrazioni provinciali sotto il controllo del Corpo forestale di Vigilanza ambientale, prevede l’abbattimento di esemplari di Cormorano, nel periodo compreso tra ottobre e gennaio di ogni anno, con lo scopo di svolgere un’azione deterrente e rafforzativa delle misure incruente attive e passive già intraprese per il contenimento dei danni alle produzioni ittiche isolane. L’intervento, di durata triennale, verrà sottoposto ogni anno al vaglio degli esperti per la verifica del rispetto rigoroso di tutte le prescrizioni e la trasmissione della rendicontazione consuntiva all’ISPRA e al ministero dell’Ambiente, ai sensi dell’art. 9 della Direttiva Uccelli.

«Ora spetta alle Province attivarsi con tempestività per farsi trovare pronte all’appuntamento di ottobre» ha aggiunto l’assessore Spano, ricordando che «nei prossimi due mesi sono diverse le attività da realizzare». Si parte dall’abilitare, attraverso un corso di formazione, il personale competente a svolgere gli abbattimenti (i cosiddetti coadiutori). Si prosegue poi nel concordare con i servizi veterinari gli aspetti sanitari e nel concordare con il Corpo forestale e di Vigilanza ambientale un crono programma delle attività. Infine è necessario acquisire, ove necessario, le prescrizioni e valutazioni in materia di Incidenza ambientale.

Cormorani 2

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Sulcispes presentazione

Questa mattina, nella sala conferenze del MuMa Hostel di Sant’Antioco, la Sulcispes ha presentato il tecnico che guiderà la squadra nel prossimo campionato di Serie D: si tratta del 57enne Andrea Masini, reduce da un biennio sulla panchina del Calasetta Basket (Serie C Silver). L’allenatore di San Giovanni Valdarno verrà coadiuvato da Paolo Massidda, che – smessi i panni di head coach – ricoprirà i ruoli di team manager e di coordinatore del settore giovanile.

Forte di un lunghissimo e prestigioso curriculum, sia da giocatore (Roma, Perugia, Livorno e Avellino sono solo alcune delle piazze in cui ha militato) che da allenatore, Masini si è detto felice di sposare la Sulcispes: «Sono molto emozionato – ha ammesso Masini -, la chiamata del presidente Ingrande mi ha inorgoglito e lavorerò duramente per cercare di lasciare un segno in questa società. Avevo diverse proposte, anche da categorie superiori, ma ho deciso di dire sì alla Sulcispes. I motivi? Innanzitutto la serietà del progetto e delle persone che lo stanno portando avanti, poi c’è il fascino di un club ricco di storia, in cui si respira cultura di basket. Voglio ringraziare il Calasetta, infine, società in cui ho trascorso due anni importanti. Mi auguro di aver lasciato qualcosa.»

Soddisfatto il presidente Salvatore Ingrande: «Stiamo proseguendo nel nostro percorso di crescita – ha detto Ingrande -, pian piano cerchiamo di aggiungere dei tasselli a un progetto nato un anno fa su idea di Paolo Massidda. Il successo del G.S. Sant’Antioco nel campionato di Prima Divisione ci aveva fatto capire che la città aveva fame di pallacanestro. Quindi abbiamo cercato di dare ai tifosi una squadra vincente, che potesse regalare entusiasmo e speranza verso il futuro. I numeri dello scorso anno ci danno ragione: in occasione di gara 1 contro Carbonia abbiamo portato al Palazzetto ben 650 persone. Una partecipazione popolare che non si vedeva da tanto tempo a Sant’Antioco. E sempre in quest’ottica di crescita abbiamo deciso di affidare la prima squadra ad Andrea Masini: un allenatore che ci ha convinto per i suoi valori umani, prima ancora che per la sua indubitabile professionalità.»

«Lasciare la panchina è stata una scelta necessaria – ha spiegato invece Paolo Massidda -, il lavoro sul settore giovanile è particolarmente delicato, e richiedeva una figura che ci si potesse dedicare a tempo pieno. Ragion per cui, d’accordo col presidente, abbiamo preferito affidare la prima squadra a un professionista di primo livello come Andrea Masini. I nostri progetti sul vivaio vanno avanti spediti: nella prossima stagione contiamo di schierare una formazione Under 15, che verrà guidata da coach Masini, e due Under 13: una maschile e una femminile. Oltre alle varie categorie minibasket, inoltre, ci piacerebbe poter inaugurare dei corsi di Microbasket.»

Sempre nella giornata di oggi, la Sulcispes ha ufficializzato l’arrivo della combo guard inglese Jerrel Joshua Fox Layne. Nato nel 1992 a St. Albans, Layne è uno specialista nel tiro da tre punti. Dopo l’esperienza al Westfield Community College, ha vestito la maglia della nazionale inglese Under 18, partecipando anche al Torneo delle Nazioni in Germania. Nel 2011, con l’Oaklands College, ha chiuso la stagione a 21 punti di media a partita. Vanta già due esperienze “italiane”, entrambe in Serie C: ad Ascoli Piceno (12 ppg) e Milazzo (10 ppg).

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Maraguán

Jacutia1

La bellezza travolgente dei ritmi cubani, il mistero delle danze siberiane e della Patagonia, la magia delle tradizioni boliviane, in un confronto alla pari con la ricchezza e la varietà dei balli sardi. Compie quarant’anni “Is Pariglias”, lo storico festival delle danze identitarie, il primo nel suo genere nell’isola e che dal 1975 porta ad Assemini il meglio del folk mondiale. L’edizione 2016 vedrà protagonisti gruppi provenienti da Cuba, Patagonia (Argentina), Bolivia, Jacutia (Russia) e Sardegna, e si articolerà da giovedì 28 luglio a lunedì 1° agosto nei comuni di Pula, Carloforte, Assemini e Aritzo secondo la formula “Ethnodanza in Tour” che negli ultimi anni caratterizza l’appuntamento, organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini” con il sostegno degli assessorati regionali al Turismo e alla Pubblica Istruzione e in collaborazione con l’associazione Cioff, la Federazione Italiana Tradizioni Popolari e i comuni di Assemini, Pula, Aritzo e Carloforte.

Alle cinque serate di spettacolo si affiancheranno incontri e laboratori sulle tradizioni culinarie nel mondo, mostre e laboratori di danze tradizionali, per un cartellone ricchissimo e all’insegna del confronto tra tradizioni popolari dei cinque continenti, a conferma l’importanza della rassegna, la più longeva nel suo genere nell’isola.

Protagonisti del festival saranno il gruppo Katalyk Folk Ensamble proveniente dalla repubblica russa della Jakutia (nella Siberia orientale), il gruppo della Universidad Catòlica “San Pablo” di La Paz (Bolivia), dalla Patagonia (Argentina) arriverà il Grupo de Danza Albricias della città di San Martin de Los Andes, da Cuba il Ballet Folklòrico Maraguan dell’Università di Camagüey e dalla Sardegna i padroni di casa dell’associazione culturale “Gruppo folk Città di Assemini”, accompagnati da Antonio Scalas all’organetto e Giuseppe Orrù alle launeddas.

La quarantesima edizione del festival “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” si aprirà a Pula giovedì 28 luglio. A partire dalle ore 20.30, i gruppi provenienti da Jacutia, Bolivia e Sardegna sfileranno in parata con i loro magnifici costumi tradizionali per le strade del centro per poi esibirsi a partire dalle ore 21.30, sul palco di Piazza del Popolo, in un’iniziativa inserita nel cartellone “Dimensione Estate a Pula 2016”.

Sempre giovedì 28 Assemini sarà sede di uno dei tanti eventi collaterali al festival: il convegno dal tema “La danza e la musica come mezzo per divulgare la propria identità nel mondo”. Appuntamento a partire dalle ore 15.30 presso la Spazio Tenda in località Sa Serra, presso l’agriturismo Is Scalas. Interverranno relatori provenienti da Cuba, Argentina, Bolivia, Jacutia e Sardegna. A seguire, a partire dalle ore 17.00, prenderà il via il laboratorio di danza e musica popolare con la partecipazione attiva dei gruppi presenti.

Venerdì 29 il festival fa tappa a Carloforte, per la rassegna “Folklore internazionale nei borghi”. Dopo aver sfilato per le vie del centro indossando i costumi tradizionali, i cinque gruppi si esibiranno all’interno del Palapaise a partire dalle ore 21.30.

Sabato 30 luglio “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” torna ad Assemini, centro propulsore della manifestazione, per tre iniziative.

A partire dalle ore 11.00, nella sala che ospita il Museo delle Maschere presso l’agriturismo Is Scalas, in località Sa Serra, si terrà il convegno “La sacralità del cibo”, dedicato alle tradizioni culinarie nel mondo e ai pasti della longevità tra confronto internazionale e sapere popolare.

Coordinati da Mario Atzori (presidente della Consulta scientifica della Federazione Italiana Tradizioni Popolari), interverranno Maria Carmela Deidda dell’associazione culturale “Città di Assemini”, Roberto Pili dell’Associazione Mondiale della Longevità, Donatella Petretto e Andrea Loviselli dell’Università di Cagliari, Veronica Matta dell’associazione Sa Mata, Nora Beatriz Valverde dell’Università Cattolica La Paz (Bolivia), Julio Mariangel Toledo dell’Università della Patagonia (Argentina), Cesare Morales dell’Università di Camaguey (Cuba), Vinokurova Aleksandra (Jacutia) e Luigi Scalas (Federazione Italiana Tradizioni Popolari).

L’incontro è realizzato in collaborazione con il Centro Internazionale Ethnostudi di Assemini, l’Associazione Mondiale della Longevità, l’associazione culturale Sa Mata, la Panada Summer School di Assemini, la rete Ajò Impari, la rete degli Agriturismi del sud Sardegna e dalla mediatrice culturale Alessandra Melis.

La mattinata di sabato continuerà alle ore 12.30 con i gruppi ospiti che saranno protagonisti di un concerto di canti e musiche tradizionali popolari.

Ultimo appuntamento della giornata di sabato 30 ad Assemini sarà lo spettacolo di danze che vedrà protagonisti presso lo Spazio Tenda dell’agriturismo Is Scalas tutti i gruppi ospiti della 40a edizione del Festival.

Domenica 31 “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” fa tappa in Barbagia. Ad Aritzo saranno protagonisti i cinque gruppi provenienti da Cuba, Argentina, Jacutia, Bolivia e Sardegna, la cui esibizione, prevista per le ore 21.30, sarà preceduta dalla sfilata in abito tradizionale per le vie del paese.

La parte spettacolare della quarantesima edizione del festival “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” si chiuderà lunedì 1° agosto con un doppio appuntamento. Alle ore 11.30 ad Assemini, nella Sala Museo dell’agriturismo Is Scalas (località Sa Serra) si terrà l’iniziativa “Tra tradizione e innovazione a suon di musica”, un convegno/laboratorio che vedrà al centro anche il tema della ritualità della danza.

A Pula, invece, a partire dalle ore 21.30, in Piazza del Popolo si esibiranno i gruppi di Cuba, Argentina e Sardegna, per uno spettacolo che anche in questo caso, sarà preceduto dalla sfilata per le vie del centro dei costumi tradizionali.

La chiusura del festival sarà invece affidata mercoledì 10 agosto alla mostra fotografica “Le immagini della danza popolare internazionale”, che sarà allestita ad Assemini presso lo Spazio Tenda in località Sa Serra.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha approvato il Fondo per le comunità per l’accoglienza di giovani adulti e adulti sottoposti a misure restrittive della libertà personale per il 2016 (200 mila euro). Sarà effettuata la ricognizione del fabbisogno per l’inclusione sociale dei detenuti tramite un protocollo d’intesa con il Tribunale di sorveglianza. Associazioni e cooperative sociali che gestiscono comunità di accoglienza di giovani adulti e adulti sottoposti a misure restrittive della libertà personali saranno poi invitate a esprimere manifestazioni di interesse. Approvati inoltre il regolamento per le strutture residenziali integrate e lo stanziamento di 2 milioni e mezzo per la sanità penitenziaria: serviranno per la copertura dei costi gestionali per il 2016 e tengono conto delle risorse assegnate dallo Stato per le annualità 2013-2015. In via definitiva, è stato approvato il riparto 2015-2017 delle risorse per le Aziende sanitarie.

Palazzo della Regione 1 copia

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Dopo l’approvazione dei percorsi diagnostici per persone con malattie infiammatorie croniche dell’intestino, la Regione recepisce l’intesa della Conferenza Stato-Regioni sulle malattie reumatiche infiammatorie e autoimmuni. La Giunta ha, infatti, approvato la delibera presentata dall’assessore Luigi Arru sui Pdta per tutte le malattie croniche che rientrano sotto la dicitura di Malattie reumatiche infiammatorie e auto-immuni (tra le quali Artrite Reumatoide, Spondiloartriti, Artrite Psoriasica, Artriti Enteropatiche, Artrite Idiopatica Giovanile), le Connettiviti (tra le quali Sclerosi Sistemica, Lupus Eritematoso sistemico, Sindrome di Sjogren, dermatomiosite, Polimiosite, Vasculiti) ed altre malattie rare.

«I percorsi diagnostici terapeutici assistenziali – spiega l’assessore Arru – definiscono i passaggi per dare risposta ai bisogni complessi di salute del cittadino. Dobbiamo assicurare il massimo grado di appropriatezza degli interventi e delle prestazioni, su tutto il territorio regionale.»

«I PDTA – aggiunge Luigi Arru – rispondono efficacemente alla frammentazione organizzativa dei servizi sanitari, specie nella continuità assistenziale tra ospedale e servizi sul territorio. Il cittadino-paziente deve avere tutte le informazioni che riguardano la sua malattia, sapere cosa fare e chi deve farlo, poter contare su strutture e specialisti che a diverso titolo sono coinvolti nella sua presa in carico.»

Sarà un tavolo di lavoro a definire il percorso di cura per le malattie reumatiche infiammatorie e autoimmuni, mettendo insieme professionisti e processi.
La Sardegna è la prima Regione che recepisce l’Intesa della Conferenza Stato-Regioni sui percorsi terapeutici.

Luigi Arru 53

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Claudia Firino copia

«Il recupero della tradizione vitivinicola, con l’introduzione dell’insegnamento nelle scuole è una occasione importante per riscoprire e valorizzare una parte fondamentale della nostra cultura e identità, che si nutre anche di saperi antichi, ma vivi ancora oggi». A dirlo è l’assessore della Pubblica Istruzione e Cultura Claudia Firino, presente questa sera alle Cantine Sella & Mosca di Alghero per l’iniziativa “Sardegna della vite e del vino” nella quale si è discusso il Ddl, a firma del senatore Dario Stefano, per l’introduzione dell’insegnamento della disciplina “Storia e civiltà del vino” nelle scuole primarie e secondarie, di primo e secondo grado.

L’assessore ha ricordato come questo tipo di insegnamento da introdurre nelle scuole abbia anche una valenza altamente educativa per i ragazzi. «Bisogna reintrodurre il concetto del bere del buon vino come qualcosa legato alla cultura – ha spiegato Firino – all’origine e all’appartenenza, a un simbolo della propria terra, come qualcosa cioè di altamente identitario, che nulla ha a che vedere con il bere alcolici fine a se stesso».

«Il nostro Paese è il primo produttore di vino al mondo – ha aggiunto l’assessore della Pubblica Istruzione – tante esperienze della nostra Regione sono legate al vitivinicolo e alla produzione di vino, per questo credo sia necessario e importante che i ragazzi conoscano la tradizione e la storia di un elemento fondamentale della loro terra e legato anche a tutti i popoli del bacino del Mediterraneo. In questa fase, caratterizzata da profonde trasformazioni nella scuola, inoltre, questa opportunità garantirebbe un arricchimento dell’offerta formativa e delle possibilità di tirocinio, partite quest’anno con l’alternanza scuola-lavoro ma ancora lontane da una configurazione ottimale. Dobbiamo promuovere la sperimentazione nelle scuole, anche in collaborazione con le altre regioni, con dei progetti che promuovano la cultura del vino·»

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«Il bilancio della lotta agli incendi in Sardegna nella stagione in corso non è certo fra i peggiori degli ultimi decenni. Anzi, dati alla mano, possiamo dire che nonostante il numero delle segnalazioni dei roghi sia aumentato le estensioni delle superfici divorate dalle fiamme sono diminuite. Un elemento che dimostra l’efficienza della macchina di intervento messa in campo dalla Regione, che certamente va ancora migliorata, ma che ci incoraggia allo stesso tempo nel proseguire sulla strada intrapresa». Lo ha detto ieri mattina l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, durante la conferenza stampa tenuta a Cagliari nella sede della centrale operativa della Protezione civile, dove è stato presentato uno studio accurato sull’andamento delle campagne antincendio in Sardegna a partire dal 1971 fino a oggi.
Il report ha permesso di mettere in evidenza come, per esempio nel periodo 1998-2015, nonostante l’aumento delle segnalazioni degli incendi si attesti su un più 10%, tutti i dati sulle superfici medie percorse dalle fiamme sono in diminuzione. Sempre nella stessa finestra temporale, con i dati medi presi in considerazione fino al 24 luglio di ogni anno, sulle estensioni boschive c’è stato un calo del 7%, mentre sulle aree non boschive si è scesi del 35%. Un meno 28% anche per il totale delle superfici percorse dai roghi e un meno 34% sulla media degli ettari che interessa ogni singolo incendio. Nella campagna del 1998, sempre fino al 24 luglio, un incendio si estendeva mediamente per quasi 17 ettari, oggi si ferma invece a 5,54 ettari.
In video conferenza da Roma è intervenuto il capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che ha detto: «Bisogna dare atto alla Sardegna di aver garantito una flotta aerea adeguata, anzi ha aggiunto un mezzo in più. La Sardegna, a differenza di altre regioni, ha garantito una presenza che in altri territori è stata ridimensionata a seguito della riorganizzazione della spesa».
«La situazione della lotta agli incendi, come ben precisato dal capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, è difficile in tutta Italia e decine di miglia di unità sono impegnate ogni giorno per limitare i danni a cose e persone – ha aggiunto la titolare dell’Ambiente -–. Un dispiegamento di forze e mezzi che vede la nostra Regione impegnata con circa 8mila e 500 operatori, 12 elicotteri regionali (compreso l’elicottero di élite Super Puma, con prestazioni di volo e di carico all’avanguardia), 3 canadair di stanza in Sardegna e circa 1200 mezzi a terra». Le persone mobilitate per la campagna antincendi 2016 vengono dalla direzione generale della Protezione civile (83 unità), Corpo forestale e di Vigilanza ambientale (1362 unità), Agenzia regionale Forestas (2753 unità), 120 compagnie barracellari con oltre 1700 operatori e circa 2600 volontari provenienti da 103 organizzazioni. Il sistema di controllo e avvistamento degli incendi è coperto da vedette fisse e da quelle itineranti. Fra le centinaia di vedette, sono circa 70 le operative h24, mentre salgono a 90 le postazioni in servizio per le 16 ore diurne.

«Studiare i dati elaborati sulle campagne precedenti – ha spiegato l’assessore Spano – è fondamentale per capire dove migliorare il nostro intervento, portando al massimo le prestazioni e i risultati di uomini e mezzi. Per questo abbiamo presentato proprio oggi le pubblicazioni sulle stagioni antincendio 2014 e 2015. Un report che vuole essere uno strumento di analisi puntuale e accurata delle stagioni antincendio per meglio comprendere la complessità del sistema e meglio fronteggiare ciò che avverrà in futuro.»

Alla conferenza stampa di ieri mattina hanno inoltre partecipato il comandante del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, Gavino Diana, il direttore generale della Protezione civile della Sardegna, Graziano Nudda, il direttore generale dell’Agenzia Forestas, Antonio Casula, il direttore del dipartimento Meteo climatico ARPAS, Giuseppe Bianco, e Silvio Saffiotti della direzione generale dei Vigili del fuoco per la Sardegna.

Canadair Il Canadair in azione a CarboniaCanadair 1

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Grazie alla collaborazione con Cagliari Cruise Port e Confcommercio Imprese per l’Italia – Sud Sardegna, il 22 luglio si è svolto il primo Fam Trip del Sulcis Iglesiente organizzato dall’impresa di rete Visit Sulcis. Un’occasione importante per proporre e far conoscere il territorio del sud-ovest della Sardegna ai professionisti del settore turismo. Tour Operators internazionali, giornalisti, blogger, delegati delle navi da crociera e amministratori del terminal sono stati accompagnati tra i Comuni e i punti di interesse del Sulcis Iglesiente. Partenza da Santadi con visita alle Grotte Is Zuddas, per poi passare al Borgo Medievale di Tratalias, Carbonia città, e la Grande Miniera di Serbariu sino alla spiaggia di Masua, con escursione panoramica nei pressi di Porto Flavia. Queste solo alcune delle valide escursioni da poter presentare a tutti i turisti italiani e stranieri provenienti da Cagliari, previsti in 400 mila nel 2017.

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Monte Sirai 5

Mercoledì 27 luglio, dalle ore 18.30, il sito archeologico di Monte Sirai aprirà il suo scrigno di preziose informazioni per tutti gli interessati. Per iniziativa del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari e dell’Amministrazione comunale di Carbonia in collaborazione con la cooperativa Mediterranea, i cantieri di scavo archeologico dell’Università di Sassari saranno pienamente visitabili e i giovani archeologici al lavoro nella necropoli e nell’abitato di età fenicia e punica illustreranno le ricerche in corso e i reperti rinvenuti.

Le indagini stratigrafiche riguardano una vasta area della necropoli di età punica (V-IV sec. a.C.) con numerose sepolture caratterizzate dalla presenza di monumenti funerari in tufo e un’imponente struttura abitativa nell’acropoli, forse un edificio di carattere pubblico, costruito tra IV e II sec. a.C. sopra le vestigia della città arcaica del VII-VI sec. a.C. Alle ricerche sul terreno partecipano numerosi Studenti italiani e stranieri, in collaborazione con la Società Ati Ifras. Sotto la direzione di Michele Guirguis, numerosi giovani archeologi operano sul campo con l’utilizzo di moderne tecnologie di prelievo bioarcheologico, sia nei contesti abitativi, sia nelle tombe della necropoli.

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Si apre con un ampio progetto di “caccia sostenibile” l’attività dei nuovi vertici della zona venatoria autogestita “Isola di Sant’Antioco”. Dopo le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo, avvenute lo scorso mese di maggio, il neo presidente Gianfranco Agati (il suo mandato è triennale) traccia il solco del nuovo corso: «Il processo verso la modernizzazione dell’attività venatoria è ormai avviato a livello nazionale e internazionale – spiega – Gianfranco Agati -. La sostenibilità della caccia è stata anche di recente riconosciuta dall’Unione europea – attraverso il suo integruppo “Biodiversità, Caccia e Ruralità” creato ad hoc a Bruxelles – come uno strumento efficace di conservazione e tutela dell’ambiente e della fauna, per sostenere le comunità rurali e generare profitti da investire per la conservazione stessa».

«Sarà un lavoro lungo che richiede tempo, programmazione – sottolinea ancora Gianfranco – ma soprattutto collaborazione e condivisione con tutte le istituzioni e gli enti scientifici interessati.»

La nuova sfida, anche in seguito alle vicende che hanno interessato l’associazione negli anni scorsi, è ricompattare l’unità dell’associazione: «Puntiamo a creare un nuovo clima, che contribuisca a raggiungere gli obiettivi comuni attraverso rapporti sereni, di scambio e interesse reciproco» – chiarisce il presidente – è necessario superare i contrasti e le questioni personali che hanno avvelenato il sistema in questi ultimi anni».

Da qui l’invito del nuovo responsabile, rivolto ai soci e a tutti coloro che desiderano riavvicinarsi alle attività della zona autogestita “Isola di Sant’Antioco”, a verificare e regolarizzare la propria posizione in vista delle prossime assemblee dedicate, in cui saranno discussi gli obiettivi e le azioni della nuova programmazione.