La sala convegni della biblioteca di Carbonia lunedì 11 dicembre, alle 16.00, ospita una lezione del professor Adriano Dessì, ricercatore e docente di Architettura del paesaggio presso l’Università di Cagliari, dove coordina il Master Internazionale nella stessa disciplina. Autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali e vincitore di diversi concorsi in Italia, Francia, Portogallo e Austria su progetti urbani e di paesaggio, è stato membro del gruppo universitario che ha contribuito all’attribuzione alla città di Carbonia del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa (2011). Tra i suoi studi più recenti: Le città della campagna. Il paesaggio rurale nel progetto urbano (2019), Paesaggi neometropolitani (con G.B. Cocco, 2020) e Materie dell’Architettura (2020).
I racconti di nonna Chiara, quelli che Ignazio e i suoi fratelli ascoltavano da piccoli, intorno al caminetto. Nonna Chiara narrava de Su Dimoniu…un porcaro molto particolare…
Venerdì 15 dicembre, in Sala Lepori, ad Iglesias, alle ore 17.30, verrà presentato il libro di Ignazio Marras intitolato “Su Dimoniu”. Un tuffo nel passato in una realtà dove la tradizione orale aveva il suo fascino.
Allegata l’intervista di Nadia Pische con l’autore Ignazio Marras.
Dopo il successo degli appuntamenti trascorsi, continuano i concerti della XXV edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera, al Teatro Electra di Iglesias. La rassegna cameristica, organizzata dall’associazione Anton Stadler con la direzione artistica del bandoneonista e compositore Fabio Furìa, propone il penultimo concerto domenicale dedicato alla grande musica interpretata da prestigiosi ensemble di caratura internazionale.
Il 10 dicembre sul palco del teatro Electra di Iglesias, alle 19.00, salirà la prestigiosa formazione cameristica composta da Lorenzo Parisi (violino) e Giuseppe Maiorca (pianoforte). Il concerto dal titolo: “Il suono del tempo”, vedrà protagonista proprio quest’ultimo. Il titolo non rappresenta semplicemente la varietà di epoche e stili del repertorio musicale proposto, ma piuttosto la volontà di offrire un’occasione di riflessione sui molteplici significati che questo termine, il Tempo, nasconde in sé. Sarà quindi un viaggio attraverso un elemento tanto astratto, quanto reale, che come la musica, si offre a diverse declinazioni.
La diciannovesima edizione di Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio dei Paesi del Mediterraneo, ha i suoi vincitori: il premio per il miglior film breve della sezione Intrecci mediterranei è andato ad “Aqueronte” (Spagna, 2023, 27′), di Manuel Muñoz Rivas, mentre Antonio Maciocco (2023, 24′), con “Il binario morto”, si è aggiudicato il riconoscimento nella sezione del festival dedicata alla cinematografia sarda, Intrinas.
I due premi, insieme alla menzione speciale per il cortometraggio “Wa thakarina wa unthana” (Giordania, 2023, 11′), del regista giordano Ahmad Alyaseer, sono stati assegnati dalle due Giurie Giovani del festival giovedì scorso (7 dicembre), nell’ultima delle sei intense giornate di proiezioni, incontri e altri appuntamenti organizzate a Sant’Antioco (Sud Sardegna) dal Circolo del cinema Immagini con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović.
La giuria formata dagli studenti universitari guidati dal critico cinematografico Francesco Crispino ha scelto di premiare il regista spagnolo Manuel Muñoz Rivas (che ha inviato per la cerimonia un messaggio videoregistrato) e il suo “Aqueronte”, in cui racconta il viaggio in traghetto di un gruppo di passeggeri da una sponda all’altra di un fiume, “per la capacità di creare un’ambientazione visiva e sonora originale, onirica e altamente simbolica, in cui attraverso la figura mitologica del traghettatore degli inferi, vita e morte si confondono in un viaggio in battello che diventa metafora della condizione umana come luogo di passaggio. Attraverso l’utilizzo di tutti i mezzi espressivi della finzione cinematografica, il film dilata spazio e tempo ricreando un luogo in cui sguardi riflessi, luci soffuse e rumori lontani, voci fuori campo e discorsi spezzati accumulano bambini, adulti e anziani in un viaggio attraverso il nulla”.
“Il binario morto”, di Antonio Maciocco, racconta invece di Tommaso, che dopo aver perso il lavoro rientra in Sardegna e, disperato, decide di farla finita sdraiandosi sulle rotaie della ferrovia. Si tratta però di un binario morto, l’ennesima linea soppressa. La Giuria Giovani degli studenti delle superiori, guidata dal critico cinematografico Enrico Azzano, ha premiato il cortometraggio perché, recita la motivazione, «tratta un tema così delicato come il suicido in una chiave più leggera ma emotivamente coinvolgente, sottolineando che il ritorno ad una quotidianità più umana possa favorire una svolta individuale». La giuria ha anche voluto premiare il film di Maciocco «per la capacità del regista di valorizzare i paesaggi e la tradizione sarda».
Si comincia a sentire la magia del Natale nella città di Carbonia, dove è stato posizionato un grande albero illuminato nel cuore della piazza Roma.
Così come sono numerosi e variegati gli eventi che caratterizzano il periodo più bello dell’anno per grandi e piccini. Un ampio cartellone di manifestazioni studiate appositamente affinché i nostri concittadini e tutti coloro che si recheranno a Carbonia possano assaporare e condividere la magia che le feste natalizie emanano, nel segno del divertimento e dello stare insieme in condivisione e socializzazione.
Le iniziative coinvolgeranno il centro di Carbonia e le frazioni in un concentrato di manifestazioni e attività ludico-ricreative, risultato della sinergia di intenti tra Amministrazione comunale, Pro Loco, Centri Commerciali Naturali, associazioni e consorzi cittadini. Tutti uniti per regalare alla città di Carbonia un meraviglioso Natale.
In piazza Roma, via Gramsci e piazza Ciusa le animazioni sono già cominciate ieri con l’accensione dei soggetti natalizi tridimensionali illuminati (Alberi, Babbo Natale, Orso e Pinguino), che fanno da cornice ai mercatini di Natale, che si terranno dal 16 al 24 dicembre. Sempre nella giornata di ieri nel suggestivo scenario del Parco archeologico di Cannas di Sotto ha preso il via la manifestazione “Artigiani in erba”, in programma fino a domenica 10 dicembre, con l’esposizione e la vendita di prodotti artigianali interamente realizzati a mano, tutti pezzi unici originali frutto della creatività di artigiani e hobbisti di Carbonia e del territorio.
Stasera è stato dato spazio ai cori polifonici nella chiesa di San Ponziano, mentre domani, 10 dicembre, appuntamento con la castagnata a Sirri e con l’inaugurazione di un murales a Bacu Abis, cui faranno seguito altre attività collaterali tra cui la castagnata e la fiera del dolce.
Cresce l’attesa per i concerti di Marco Carta il 23 dicembre e dei Modena City Ramblers il 28 dicembre, in piazza Roma. E tante altre sono le sorprese in arrivo e che verranno annunciate nel corso di una conferenza stampa in programma all’inizio della prossima settimana.
«Le vicende di questi giorni, con servizi sanitari e reparti ospedalieri messi in discussione nel nostro territorio, così come in altre strutture dell’isola e del Paese, ci inducono ancora una volta a intensificare la battaglia politico-istituzionale per garantire ai cittadini adeguati standard nelle cure.»
Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale Fabio Usai.
«Negli anni il crollo degli investimenti nel settore sanitario, i numeri chiusi nelle facoltà di medicina, la pandemia e la tendenza a cannibalizzare le risorse a favore dei centri più importanti e a scapito di quelli periferici, ha messo a serio rischio la sostenibilità dei servizi sanitari nelle strutture ospedaliere più piccole collocate nei territori decentrati e meno popolati come il nostro – aggiunge Fabio Usai -. Pertanto, accolgo con grande favore le richieste di unità e collaborazione giunte dal territorio, in particolare da Sindaci come quello di Carbonia Pietro Morittu, col quale da tempo condividiamo percorsi politici e azioni a tutela del sistema sanitario locale – conclude Fabio Usai -. Nei prossimi giorni, in conseguenza alle interlocuzioni già avvenute a più livelli con la dirigenza sanitaria, avvieremo – in collaborazione col Sindaco e altri soggetti istituzionali e sociali, territoriali, altre iniziative di sensibilizzazione.»
Esordio amaro per Diego Mingioni sulla panchina del Carbonia, battuto 4 a 1 a San Teodoro. Il tecnico tornato sulla panchina biancoblù a distanza di alcuni mesi dopo le dimissioni di Maurizio Ollargiu, ha dovuto fare a meno del capitano Gabriele Dore, ancora infortunato, e ha portato inizialmente in panchina il nuovo attaccante nigeriano Tennyson Omoregie, 22enne di 193 centimetri. La squadra ha giocato un buon primo tempo, chiuso in vantaggio con il goal realizzato al 35′ dal giovane Lorenzo Basciu, con un gran tiro di sinistro su assist di Pedro Ferrari. Al 45′ ha segnato ancora con Francesco Pitanza, ma l’arbitro ha annullato il goal per fuorigioco.
Nella ripresa la partita ha cambiato completamente volto, con il San Teodoro Porto Rotondo in cattedra. La squadra gallurese, reduce da una vittoria per 4 a 2 a Bosa, ha pareggiato dopo soli 3′ con il capocannoniere del girone Alessio Mulas ed è poi passata in vantaggio con Danilo Ruzzittu. Il Carbonia ha accusato il doppio colpo e Daniele Molino l’ha punito ancora con Daniele Molino, in goal per il 3 a 1 direttamente dal calcio d’angolo.
Diego Mingioni ha tentato il doppio cambiato, inserendo Nicola Mancini per Francesco Pitanza e Tennyson Omoregie per Ernest Wojcik, ma è stato ancora il San Teodoro Porto Rotondo ad andare in goal per il definitivo 4 a 1, con Federico Mastromarino.
Il 7 dicembre 2023 è un giorno tristissimo per il Sulcis Iglesiente. Il nostro Sistema sanitario è stato privato del Reparto Specialistico di Urologia del Sirai. Simile sorte spetta a Ortopedia e Traumatologia, all’Ostetricia e poi ad altri reparti ancora. Il verbo con cui è stata ufficialmente chiusa l’Urologia è “accorpata” alla Chirurgia Generale. Chi legge potrebbe immaginare che il Personale Medico e Infermieristico dell’Urologia, con al seguito i 12 posti letto e i suoi 12 ammalati siano stati accolti dentro il Reparto di Chirurgia Generale. Non è così. I posti letto sono stati chiusi e il personale infermieristico è stato disperso in diversi altri Reparti. I Chirurghi Generali, che non sono Urologi, hanno avuto l’ordine di fare le guardie e curare i malati Urologici. Conclusione: l’Urologia è chiusa e non ci sarà più un suo servizio al livello qualitativo di prima. Attenzione!, non si tratta di parole impropriamente utilizzate. Si tratta di un metodo di comunicazione universalmente adottato che serve a non generare conflitti e a non generare resistenze. Con tale metodo il popolo sulcitano-iglesiente viene sedato e privato del suo diritto naturale e Costituzionale ad avere assistenza sanitaria. Proprio questo è il punto: l’uso improprio delle parole senza controllare il loro significato.
Fino a qualche tempo fa si utilizzava il greco e il latino per confondere e suggestionare l’ascoltatore poco preparato. Nel Sulcis si utilizzava un idioma misterico, “su Suspu” che capivano pochi eletti e serviva a non far intendere ai popolani il contenuto del discorso e tenerli al di fuori dalle decisioni prese contro la loro volontà. Quando si usa la comunicazione con lo scopo di renderne incomprensibile il contenuto reale, si sta facendo violenza all’interlocutore e se ne carpisce abusivamente il consenso. Così se si ottiene proditoriamente il consenso per atti che comportano un danno a chi lo concede si sta attuando un inganno. Storicamente i periodi di festa sono i più adatti a promulgare leggi o delibere che vanno contro l’interesse dei singoli. Le feste importanti e molto sentite, come il Natale, hanno la capacità di sedare l’umore popolare e di sopire l’istinto di rivolta fatto di “difesa e attacco”. Basta guardarsi attorno per capire perché è stato scelto questo periodo festivo per chiudere Urologia. Tutto ispira serenità: luminarie, giochi, maschere, alberi adornati, canti giulivi, renne e babbi natale. In tutte le città del Sulcis il mondo è diventato una universale Disneyland felice e giocosa. Per i bambini moderni e per quelli ridiventati bambini il Gesù di oggi che nacque a “Topolinia” o a “Paperopoli” i genitori (Maria e Giuseppe) viaggiavano su una slitta trainata da renne e il riscaldamento nell’albergo a 5 stelle di Betlemme veniva da pannelli solari di ultima generazione. Questo che viene diffuso è un messaggio figurato ma ugualmente ingannevole come quello che dice: «L’Urologia è da oggi accorpata alla Chirurgia Generale». Siamo in preda ad una nuova religione governata da una oscura, invisibile e sconosciuta gerarchia tecnologica che ha potere sulla psiche umana. Questo potere si gestisce orientando la politica al di fuori dal percorso indicato dalla volontà popolare e indirizzando i fondi pubblici al di fuori dal Sistema di Solidarietà sociale indicato dalla Costituzione.
In questo mondo fatato copiato dai fumetti di Walt Disney e dalla favolistica Nord Europea è avvenuto l’oblio del messaggio popolare trasmesso dal Natale: la nascita di un povero in una stalla scaldato dal tepore degli animali su un lettino di paglia, e assistito dalla solidarietà sociale che non chiede ricompensa. Esattamente nello spirito della laicissima legge di Riforma Sanitaria del 1978. Il vero Natale parla della durezza delle condizioni economiche e della necessità di arrangiarsi sebbene si venga esclusi dal sistema di potere politico dominante. Un messaggio esattamente contrario a quello del mondo a fumetti di Disneyland.
Nel 1883 un certo Carlo Collodi svelò quest’inganno pubblicando il libro “Le avventure di Pinocchio”. L’argomento centrale della storiella del burattino è la “bugia”. La bugia centrale, la più educativa, si trova nel capitolo del “paese dei balocchi”, si cui si racconta di Lucignolo che convince Pinocchio a marinare la scuola per andare a divertirsi tra giostre e giocolieri nel Paese dei balocchi. Si scopre poi che gli organizzatori di quel divertimento avevano lo scopo di trasformare tutti i bambini che c’erano cascati in asini. L’indomani gli asini vengono catturati, bastonati, affogati e scuoiati; le pelli, conciate, vengono vendute al mercato per farne tamburi. Questa è la storia più educativa che esista intorno agli inganni degli imbonitori. Sono gli stessi imbonitori che con l’arte della propaganda conquistano le poltrone del potere di cui saranno vittime i fessi che ci crederanno. I fessi sono un esercito enorme e le pelli da conciare saranno tante e si faranno tanti tamburi da percuotere all’infinito.
Una volta ottenuto il controllo del potere, dopo aver carpito il consenso popolare, gli imbonitori inviano i loro fedelissimi a gestire il potere attraverso la macchina sociale, sia essa economica o politica. Costoro obbediscono ciecamente per soggezione anche se, probabilmente, non condividono i voleri e gli scopi di chi li ha designati. Ne fa una corretta descrizione Giuseppe Giusti nella poesia del 1852: “Sant’Ambrogio”. Egli, stando in chiesa a fianco degli scherani del dominatore austriaco, si rende conto che anche questi potrebbero essere brave persone, probabilmente vittime di chi le ha inviate, e scrive: «Povera gente, lontana dai suoi in un paese qui che le vuol male, chissà che in fondo all’anima poi non mandi a quel paese il principale».
C’è da credere che sia così anche oggi e che gli inviati dal potere centrale trovino scandaloso l’abuso che si sta perpetrando contro il popolo sottomesso. Di abuso si tratta, appunto.
E’ esattamente quello che si sta perpetrando contro gli ospedali del Sulcis Iglesiente, oggi privi di potere e inermi.
L’abuso è smodatamente sfacciato ed è vistosamente documentato nelle delibere pubblicate ufficialmente negli atti aziendali. In breve gli specchietti che seguono sintetizzano il concetto espresso:
– ASL n. 8 di Cagliari: previsti 483 posti letto – 4.128 dipendenti
– Brotzu di Cagliari: 770 posti letto – 3.174 dipendenti
– Azienda Universitaria Ospedaliera di Cagliari: previsti 446 posti letto
– Cliniche private di Cagliari: 576 posti letto
Totale: 2.275 posti letto – 7.302 dipendenti (non sono citati i dipendenti dell’AOU e delle cliniche private).
Dove sta l’anomalia nei dati riferiti dalle delibere aziendali? Sta nel fatto che mentre le Aziende Ospedaliere e le cliniche private cagliaritane dichiarano di possedere in tutto 2.275 posti letto, la ARES dichiara di avere a Cagliari solo 1.422 posti letto.
Significa che Cagliari ha 853 posti letto più del dichiarato. E questo è a nostro danno.
ARES è un Ente regionale che dipende direttamente dall’assessorato della Sanità e non può essere all’oscuro della discrepanza tra posti letto detenuti e quelli dichiarati. Chi dovrebbe controllare è AGENAS (che è un ente di controllo ministeriale), ma non risulta che abbia controllato. Infatti, se controllasse, si accorgerebbe che esiste una discrepanza fra posti letto all’interno della provincia di Cagliari e posti letto nella provincia del Sulcis Iglesiente. Ciò è in contrasto con il principio di equità garantito dalla Costituzione.
Speriamo che non sia vero e che si tratti di un errore di battitura, perché il contrasto con l’esiguo numero di posti letto concesso al Sulcis Iglesiente è francamente inspiegabile. Così come sono del tutto inspiegabili sono alcune variazioni in diminuzione dei posti letto di cui è titolare la ASL del Sulcis Iglesiente.
Infatti, avviene questa anomalia a nostro danno: mentre nell’atto aziendale della ASL 7 del 16 maggio 2023 è stato deliberato e approvato dai 23 sindaci del Sulcis Iglesiente, che a noi spettano 313 posti letto (di cui 186 al Sirai e 127 al CTO) oggi, per effetto di una delibera, la 568 del 29 settembre 2023, con la quale è stata approvata la relazione sulle strutture sanitarie, socio-sanitarie e ospedaliere pubbliche e private accreditate, alla nostra ASL sono stati decurtati 44 posti letto (da 313 a 269, di essi saranno 142 al Sirai, 120 al CTO e, infine, 7 al Santa Barbara).
A ciò si aggiunge che nel bilancio preventivo per il triennio 2024-2025-2026 gli ospedali cagliaritani saranno finanziati sia per aumentare ulteriormente il numero dei medici e infermieri, sia per acquisire nuove attrezzature tecnologiche. Al contrario i nostri Ospedali, CTO e Sirai, non aumenteranno il personale e non avranno finanziamenti per aggiornamento tecnologico.
Ecco fatto.
Il potere cagliaritano è pesante da sopportare sulle esili spalle dalla ASL 7. Da un punto di vista amministrativo si sta perpetrando una dinamica di “abuso di posizione dominante”.
Abbiamo un problema: i difensori dei nostri interessi che abbiamo elevato ai vari livelli politici (sindaci, consiglieri regionali) non conoscono queste delibere.
Aspettiamoci che in futuro i cosiddetti nostri governanti si sforzino ad impedire che qualcuno ci trasformi in tanti tamburi come avvenne agli asini di Pinocchio.
Per ora l’unico sindaco che fece un’impresa epica occupando il pronto Soccorso del CTO impiantandoci una tenda, è stato quello di Iglesias. Vi è stata poi qualche sindaca e un sindaco di piccole cittadine che hanno affrontato flebilmente il problema. Se loro non si mobilitano, noi non possiamo farlo, perché essi passano e noi restiamo.
Mario Marroccu
Il Centro funzionale decentrato di Protezione civile ha emesso un nuovo avviso di allerta valido a partire dalle ore 14.00 alle ore 23.59 di oggi 8.12.2023 per codice giallo (criticità ordinaria) per rischio idrogeologico sulle aree di allerta Iglesiente, Campidano, Montevecchio Pischinappiu, Tirso e Logudoro.