22 December, 2025

Tra gli oppositori del progetto Biofuel c’è anche il consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna Ignazio Locci.

«Sì al Carignano e alle coltivazioni orticole, no alla beffa del Biofuel – attacca Locci in una nota -. Il Sulcis ha bisogno di rilanciarsi puntando sulle sue specificità, tra vino locale e carciofo spinoso (per citare due esempi), piuttosto che farsi prendere per disperazione da chi, senza alcuno scrupolo e seguendo la strada più facile, vuole impiantare nel nostro territorio la coltivazione delle canne per la produzione del Biofuel.»

«Dopo il dovuto confronto con il mondo dell’agricoltura e della piccola impresa – aggiunge Locci -, sono convinto che consacrare una buona fetta delle nostre terre alla coltura delle canne sia una scelta da pazzi, di cui potremmo pentirci e pagarne le conseguenze. Un’iniziativa che è stata peraltro rifiutata in altre regioni e, dunque, non si capisce perché debba essere proprio la Sardegna con il suo disastrato Sulcis ad accettare il progetto degli imprenditori del nord. Non possiamo assolutamente svendere la nostra terra e, soprattutto, la nostra acqua per una coltivazione considerata infestante. Inoltre, con il prezzo del petrolio che cala, sono convinto che il carburante biofuel non sia la risposta: la popolazione mondiale si avvia ormai a 10 miliardi di abitanti, l’agricoltura e le energie rinnovabili rappresentano l’unico futuro possibile. Per il Sulcis – conclude jl consigliere regionale di Sant’Antioco – si deve dunque puntare sul potenziamento dell’agricoltura, garantendo sostegno ai lavoratori della terra.»

Ignazio Locci interviene anche sulla decisione del commissario della provincia di Cagliari di assumere 14 interinali per sei mesi nell’ambito del progetto Garanzia Giovani.

«Se non fosse che è tutto documentato, si potrebbe pensare a uno scherzo – dice Ignazio Locci -. Perché è quantomeno curioso che un ente pubblico, per giunta commissariato, spenda denari dei contribuenti per assumere precari che aiutino altri precari a uscire dalle secche dell’incertezza lavorativa e dell’instabilità professionale. Quanto deciso dal commissario della provincia di Cagliari, che ha stanziato 200mila euro per contrattualizzare per sei mesi 14 interinali che si occuperanno di Garanzia giovani, ha il sapore dello scandalo. Scandalo perché è inaccettabile che il commissario, chiamato a svolgere l’ordinaria amministrazione e se possibile a ridurre gli sprechi, si spinga tanto in fondo da promuovere nuove assunzioni, ovvero nuovi precari con il compito di aiutare altri precari e disoccupati a trovare un’occupazione.»

«Tuttavia, è ancora più scandaloso che il governo dei professori, sin dal momento del suo insediamento, non abbia fatto altro che promettere una lotta serrata agli sprechi, agli enti inutili e al precariato. E mentre dava lezioni su come si governa la Regione, ha proceduto con le lottizzazioni di tutti gli enti che aveva annunciato di voler tagliare o ridimensionare. Enti, come nel caso della provincia di Cagliari, che sprecano soldi dei sardi per creare nuovo precariato. E nuove clientele. Ma sono sicuro – conclude Ignazio Locci – che il presidente Francesco Pigliaru interverrà immediatamente per fermare l’iniziativa della Provincia di Cagliari, che in un colpo solo sconfessa alcuni tra i punti più importanti del programma politico del centrosinistra.»

Ignazio Locci 7 copia

Elisabetta Giuseppina Falchi 3 copia

Sarà presentato il prossimo 19 gennaio, a Elmas, il progetto Rural Trainer nato per sostenere le idee imprenditoriali, da realizzare nel settore agricolo della Sardegna, con un’attenzione particolare verso il ricambio generazionale del comparto.

«Si tratta del primo progetto inserito in un ventaglio di interventi di più ampio respiro, che partiranno nei prossimi mesi a favore di tutto il mondo agricolo isolano – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura e della Riforma agropastorale, Elisabetta Falchi – il Rural Trainer servirà inoltre a testare, e quindi migliorare, gli interventi dell’assessorato per favorire la nascita di nuove imprese agricole e promuovere il potenziamento delle aziende già esistenti».

Il progetto sarà supportato dall’Agenzia agricola Laore, che si occuperà dell’assistenza tecnica, con un sostegno per la stesura del piano di impresa e con servizi di informazione e orientamento sulle opportunità di finanziamento disposte nel Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014 – 2020, dedicate agli operatori già presenti e a quelli che inizieranno le attività.

«Attraverso questo intervento – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – vogliamo investire sulla cultura d’impresa e la professionalizzazione delle nostre aziende, per migliorare le competenze in ambito manageriale e della progettazione ambientale, favorendo così la nascita di nuovi imprenditori agricoli preparati ad affrontare le sfide delle produzioni agroalimentari del comparto sardo».

Partiranno dalla prossima settimana una serie di incontri seminariali di orientamento in diversi territori della regione. Per maggiori informazioni sul progetto, realizzato da Bic Sardegna in collaborazione con Laore, si può consultare il sito internet www.ruraltrainer.it o la pagina Facebook Rural Trainer.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

I rappresentanti delle organizzazioni agricole hanno aperto in Terza commissione la giornata dedicata alle audizioni sulla Manovra finanziaria, illustrata ieri, nel parlamentino del Bilancio presieduto da Franco Sabatini (Pd), dall’assessore della Programmazione, Raffaele Paci.

Pietro Tandeddu, coordinatore regionale di Copagri, ha lamentato il ritardo con il quale è stata presentata la Manovra e soprattutto ha rivolto critiche all’esecutivo regionale per le scarse risorse a disposizione del comparto agricolo. Tandeddu ha quindi ribadito che le risorse comunitarie devono essere considerate aggiuntive  rispetto a quelle regionali e ricordato le rigidità che caratterizzano la spendita dei fondi Feasr (il programma di fondi europei per l’agricoltura).

«In ogni caso – ha denunciato il coordinatore di Copagri – se togliamo dal bilancio regionale gli stanziamenti per le agenzie e consorzi fidi, alle imprese agricole resta lo 0,1% delle somme complessivamente stanziate nella Manovra 2015». Tandeddu ha quindi auspicato l’impegno della Commissione per garantire adeguate risorse ai consorzi fidi in agricoltura, per favorire le aggregazioni dei produttori, per incrementare i fondi destinati ai centri di assistenza agricola e per il microcredito in agricoltura.

Il coordinatore Copagri ha inoltre lamentato come nell’annunciato piano regionale per le infrastrutture, finanziato con il ricorso ad un mutuo di 600 milioni di euro, non vi è traccia di proposte per realizzare infrastrutture al servizio dell’agricoltura. Tandeddu ha quindi concluso il suo intervento proponendo un piano di dismissioni delle terre pubbliche per destinarle alle attività agricole ed ha denunciato come dal 2012 al 2015 i fondi destinati alle organizzazioni agricole abbiano subito un taglio pari al 61%.

Il direttore regionale di Coldiretti, Luca Saba, ha marcato le distanze dalla finanziaria approvata lo scorso 23 dicembre dalla Giunta, «non solo per l’esiguità delle risorse a disposizione» ma soprattutto – così ha spiegato Saba – per l’assenza di strategia per il settore agricolo sardo». «Non registriamo differenze rispetto al passato – ha aggiunto il direttore Coldiretti – nonostante gli annunci e le promesse di rilancio fatte dal presidente della Regione. La nostra posizione critica, dunque, non cambia e evidenziamo che i 10 milioni “manovrabili” in più, rispetto al 2014, sono quelli destinati ai consorzi di bonifica».

A giudizio di Coldiretti nella Manovra non vi è traccia del riassetto del debito agricolo e si registrano diminuzioni negli stanziamenti destinati ai consorzi fidi (meno 300 milioni) e per i consorzi di “difesa” (meno 600 milioni). Saba ha poi criticato duramente l’esiguità del fondo per la partecipazione alle fiere, sottolineando come nell’anno dell’Expò la Regione sarda stanzi solo 750mila euro («non si investe dunque in una manifestazione di fondamentale importanza per l’agroalimentare»).

Il direttore della Coldiretti ha concluso denunciato una riduzione degli stanziamenti a favore delle organizzazioni agricole «in una misura non proporzionale a quanto fatto per le organizzazioni degli altri settori che anzi vedono aumentare le relative dotazioni». «Non faccio bottega – ha dichiarato Luca Saba – ma difendo la dignità delle organizzazioni agricole e invito la commissione regionale a verificare le relative rendicontazioni di spesa».

Luca Sanna, presidente di Confagricoltura, ha lamentato come dall’esame della Manovra 2015 emerga «la preoccupante assenza di una concreta programmazione per il rilancio del comparto agricolo sardo». Sanna ha quindi rivolto l’invito alla Regione perché si occupi del cosiddetto debito in agricoltura. «Il comparto agricolo sardo – ha spiegato – non è più in grado di indebitarsi e di conseguenza non è più nelle condizioni di investire per lo sviluppo».

Un ulteriore sottolineatura critica è stata rivolta a proposito della priorità di spesa dei fondi Ue rispetto ai fondi regionali e Sanna ha denunciato il pericolo che i fondi comunitari non possano essere spesi per mancanza della quota parte di cofinanziamento privato, previsto per la realizzazione della maggior parte delle misure europee.

Il rappresentante di Confagricoltura ha concluso il suo intervento rimarcando l’assenza di soluzioni per ciò che attiene la continuità territoriale per le merci e la riduzione del costo dell’energia per le aziende agricole.

Il presidente della Cia, Martino Scanu, nel ribadire le critiche espresse dai suo omologhi  di Copagri, Coldiretti e Confagricoltura, ha dichiarato la propria “insoddisfazione per i livelli di attenzione e la quantità di risorse destinate all’agricoltura”. «Con la Manovra 2015 – ha spiegato Scanu – resta insoluta la partito del debito e il tutto significa che per l’intero comparto non c’è alcuna possibilità di ricorrere al credito per fare investimenti». «Chiediamo alla Giunta e alla Regione – ha concluso il presidente Cia – di essere conseguente alle dichiarazioni fatte riguardo al rilancio del comparto agricolo sardo».

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Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha incontrato una delegazione di Ottana Polimeri con tutti i capigruppo consiliari, rappresentanti delle organi delle organizzazioni sindacali del Nuorese, amministrazioni locali, lavoratori della fabbrica e consiglieri regionali del territorio.

«La vertenza di Ottana Polimeri e della Sardegna centrale riguarda tutta la Regione e il Consiglio regionale, che ha sempre mostrato forte unità davanti alle grandi emergenze, la seguirà con il massimo impegno», ha detto il presidente Ganau al termine dell’incontro, sottolineando come «il ruolo dell’Eni in Sardegna, l’alto costo dell’energia, le infrastrutture e la fiscalità di vantaggio sono comuni a tutto il territorio regionale nelle sue diverse articolazioni economiche, industriali e produttive; ritengo perciò che debbano essere inquadrati complessivamente, anche per le oggettive implicazioni nazionali, in quella vertenza-Sardegna che vede impegnata la Giunta regionale e lo Stato in materia di entrate».

«Per quanto riguarda il ruolo del Consiglio – ha aggiunto il presidente – valuteremo i possibili margini di intervento già a partire dalla finanziaria e siamo disponibili già da ora a verificare la possibilità di aprire una sorta di finestra nella sessione dedicata alla finanziaria, nel caso si rendessero necessario provvedimenti della massima urgenza.»

Aprendo l’incontro, i sindacati hanno sottolineato la fase particolarmente delicata della vertenza di Ottana Polimeri (società del gruppo Clivati in joint-venture con la multinazionale thailandese Indorama), azienda attualmente ferma con gli 88 lavoratori in cassa integrazione. La crisi, è stato ricordato, deriva in parte dal rapporto svantaggioso fra dollaro ed euro ed in parte dalle difficoltà di collocare sul mercato nazionale il prodotto finito (Pet, con cui si confezionano le bottiglie di plastica). Ma ora, secondo i rappresentanti dei lavoratori, le oscillazioni di cambio euro-dollaro sono tornate positive e ci sono le condizioni per far ripartire lo stabilimento. Ma servono, hanno affermato con forza, sia una decisione chiara da parte dell’imprenditore sia un intervento delle istituzioni, presso l’Eni che a Sarroch produce la materia prima per gli impianti di Ottana, il Governo nazionale per ciò che concerne il mantenimento del regime di “essenzialità” per il sistema energetico regionale, l’abbattimento dei costi energetici e del costo di trasporto per le merci, ferma restando la necessità di misure incisive da parte della Regione per il potenziamento delle infrastrutture di trasporto.

Nell’ampio dibattito sviluppatosi nella riunione sono interventi tutti i capigruppo e diversi consiglieri regionali:  Daniele Cocco (Sel), Gianluigi Rubiu (Udc), Emilio Usula (Soberania-Indipendentzia), Roberto Desini (Centro Democratico), Angelo Carta (Psd’Az), Efisio Arbau (Sardegna Vera), Pietro Pittalis (Forza Italia), Luigi Crisponi (Riformatori Sardi) e Daniela Forma (Pd).

«Il tavolo odierno – dichiara Daniela Forma – è stato un momento di incontro positivo perchè ha consentito di manifestare la trasversalità del sostegno e dell’attenzione di tutti i gruppi consiliari nei confronti della Vertenza di Ottana Polimeri. Attendiamo ora le risultanze del tavolo tecnico che si terrà domani presso l’assessorato dell’Industria per capire se ci saranno passi in avanti verso il chiarimento della volontà delle parti per il superamento di questa situazione di stallo.»

Dal 4 gennaio le opere dell’artista di Carbonia Salvatore Filia, sono esposte nella mostra personale di pittura “Spazi per lo Spirito”, presso la “Galerie an der Ruhr” di Mülheim an der Ruhr, città della Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania. La mostra sarà visitabile sino al 24 gennaio.

«Esprimiamo soddisfazione per la scelta della città tedesca di Mülheim an der Ruhr di ospitare le opere di un artista di Carbonia, che è stato anche uno dei promotori della rassegna 12×12 – dice Loriana Pitzalis, assessore della Cultura del comune di Carbonia -. La città tedesca si trova nel bacino della Ruhr con cui Carbonia ha iniziato una stretta collaborazione a partire dal gemellaggio con la città di Oberhausen. Anche con quest’ultima iniziativa prosegue lo scambio culturale che ha avuto uno dei suoi momenti più intensi nelle attività congiunte svolte per “Essen Capitale Europea della Cultura 2010”.»

 pagina 1Salvatore Filia - Galerie an de Ruhr

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Confronto Eni-Regione, ieri sera a Roma, nella sede dell’Eni, tra il presidente Francesco Pigliaru e l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi. Erano presenti al tavolo, per la Regione Sardegna, l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano; per l’Eni Salvatore Sardo (Chief Downstream & Industrial Operations Officer) e i responsabili delle singole divisioni strategiche.
Sono diversi i punti trattati: lo stato di attuazione del protocollo sulla chimica verde e il complessivo posizionamento strategico di Eni in Sardegna, sia attuale che nella prospettiva di sviluppo. Pur considerando i ritardi sull’adeguamento normativo comunitario e nazionale che definiva le condizioni competitive e di mercato ottimali per gli impianti di bioplastiche, Eni ha ribadito la volontà di investire in Sardegna, anche nella direzione di soluzioni orientate a superare il gap di competitività determinato dai costi dell’energia per imprese e famiglie. Sono stati confermati integralmente, inoltre, gli impegni sulle bonifiche, per le quali si è condivisa la necessità di una forte accelerazione anche nella direzione della massima valorizzazione delle imprese e delle maestranze locali e della messa a disposizione, per nuove attività, delle aree dismesse.«E’ stato un primo incontro interlocutorio per esporre le reciproche posizioni e avviare il confronto – ha commentato Francesco Pigliaru alla fine della riunione -. Si è concordato un aggiornamento in tempi ristretti con il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico per la ricognizione e il coordinamento dell’attività degli specifici tavoli tematici, che sono già avviati e che in Sardegna includono anche le parti sociali e i territori.»

Entro il termine del 30 gennaio dovranno essere integrate le domande già presentate entro il 14 novembre scorso relative ai contributi per lo sviluppo dello sport in Sardegna. Ne dà comunicazione l’assessorato regionale dello Sport.
Le società sportive beneficiarie dei contributi dovranno integrare le domande presentate con la documentazione in originale ed esclusivamente con la nuova modulistica, pena la revoca dei contributi già impegnati.

Mellino Giovanni--Pres.Reg.Confartigianato TRASPORTI Sardegna

Giovanni Mellino, vicepresidente nazionale di Confartigianato Trasporti, interviene sulla vicenda del Sistri, il sistema della tracciabilità dei rifiuti.

«Dopo sette anni, l’ennesima beffa – spiega Mellino -. Il Decreto Milleproroghe contiene l’obbligo per le imprese (per fortuna resta l’esclusione per quelle con meno di 10 dipendenti) di pagare entro il primo febbraio i contributi per un sistema obsoleto che, è dimostrato, non garantisce in alcun modo la tracciabilità dei rifiuti. Non solo. Alla scadenza del primo febbraio si aggiunge anche quella del 30 aprile, per il pagamento del contributo 2015.»

«Dopo le recenti dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sulla volontà del Governo di superare il Sistri – continua Mellino – pareva si fosse scritta definitivamente la parola fine su questa esperienza fallimentare. Non è così! Ora si chiede di pagare per un sistema la cui operatività è stata differita di un anno e che non è mai diventato effettivamente operativo, tanto che nei prossimi mesi sarà archiviato in maniera definitiva. Se il Governo ha compreso l’inutilità di questo sistema, non obbligando più le imprese a servirsene – aggiunge Mellino – non rinuncia, però, a pretendere i soldi dalle imprese a fronte di un servizio inesistente.»

E non si tratta di “spiccioli”. In questi anni, in Sardegna è costato a 15 mila aziende (il 60% delle quali artigiane) tra produttrici di rifiuti e gestori (trasporto e smaltimento), quasi 6 milioni di euro per iscriversi, acquistare oltre 15mila chiavette usb e quasi 3mila black box  a fronte di un sistema che non ha mai funzionato. E non solo, oggi costa quasi 20mila euro all’anno alle aziende di trasporto coinvolte.

«E’ necessario, dunque, correggere questa misura al più presto – conclude il vicepresidente nazionale – e confermare la proroga complessiva, per operatività e pagamenti, del Sistri il tempo necessario a definire un sistema di tracciabilità dei rifiuti nuovo, efficace e condiviso con le associazioni di categoria.»

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Nel corso della riunione di questa mattina, la Giunta regionale ha approvato gli obiettivi generali e le priorità strategiche dell’Arpas per il 2015. Esplicitati per la prima volta come atto di orientamento, nel quadro della governance più generale che fa riferimento al PRS 2014-19, tali orientamenti sono ulteriori atti di indirizzo dopo l’attivazione del Centro Funzionale della Protezione Civile e la razionalizzazione delle strutture dirigenziali. Rafforzare il ruolo dell’Arpas, nelle intenzioni dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, che ha proposto la delibera, è fondamentale, assieme al miglioramento degli scambi e ai raccordi scientifici con l’Ispra e la rete delle Agenzie, in modo da acquisire nuovamente un ruolo forte a livello nazionale.
La delibera individua, e specifica in più dettagliate sotto azioni, sei obiettivi generali: migliorare la conoscenza dello stato dell’ambiente e ottimizzare le reti di monitoraggio; valutare e controllare le fonti di pressione sull’ambiente; promuovere la ricerca e lo sviluppo sostenibile; razionalizzare l’organizzazione; consolidare e migliorare i sistemi di programmazione, controllo e informatizzazione e promuovere maggiore comunicazione e trasparenza.
Sempre in tema di ambiente, è stata approvata la riattivazione della cava Sa Marrarja, per la coltivazione e il ripristino ambientale, nel comune di Siniscola. D’intesa con l’Ufficio Circondariale Marittimo di Oristano è stato aggiornato il Piano di gestione dei rifiuti del porto di Oristano e del porto turistico di Torregrande in relazione agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico. Inoltre è stata rinnovata l’autorizzazione, senza necessità di Via, per la cava Pardu e Pischina de Ludu in agro di Fordongianus ed è stata approvata la modifica del progetto di coltivazione della cava di Pranu e cixiri – Tanca Molino, nel comune di Oristano.
Su proposta della presidenza, è stata data la copertura normativa per procedere alla nomina di un amministratore unico dell’Ente acque della Sardegna (Enas).