21 December, 2025

Consiglio comunale San Giovanni Suergiu

Scadono domani 19 dicembre, alle ore 12.00, i termini per la presentazione delle domande per l’accesso ai contributi per agevolazioni Tari 2014 a cui potranno partecipare nuclei familiari, persone singole e cittadini stranieri che risiedono nel comune di San Giovanni Suergiu privi di reddito o con un reddito, con indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) comprensivo dei redditi esenti Irpef non superiore a 15.000 euro annui.

I provvedimenti previsti dal bando sono l’esonero dal pagamento della terza e quarta rata Tari 2014, per coloro che non superano il reddito ISEE di 5.000 euro e l’esonero dal pagamento della sola quarta rata Tari 2014, per coloro che non superano il reddito ISEE di 15.000 euro.

Qualora tra l’ultima dichiarazione dei redditi e il momento della domanda siano intervenute variazioni significative, nella situazione reddituale o patrimoniale, tali variazioni potranno essere prese in considerazione se acquisite attraverso idonea documentazione o dichiarazione costitutiva di certificazione.

I requisiti richiesti devono essere posseduti alla data della presentazione della domanda. Potrà presentare domanda solo un componente del nucleo familiare.

Le domande, come già indicato all’inizio, dovranno essere presentate all’ufficio protocollo comunale – a pena di decadenza – entro e non oltre le ore 12.00 di domani, 19 dicembre 2014.

Il modulo di domanda e di autocertificazione, è disponibile presso l’ufficio “Domande agevolazioni Tari 2014” del comune di San Giovanni Suergiu e scaricabile dal sito internet del Comune www.comune.sangiovannisuergiu.ci.it

Il Comune garantisce l’assistenza nella compilazione delle domande, presso l’ufficio “Domande agevolazioni Tari” (al piano superiore dell’edificio municipale presso l’Ufficio Mensa) oggi e domani, dalle 9.30 alle 12.00.

Buon compleanno Carbonia, città mineraria, d’arte e cultura!

Per conoscere le origini della mia amata città bisogna tornare indietro di ben 78 anni…

Era il 1936 quando Benito Mussolini constatò l’esistenza di un bacino minerario nel Sulcis ed ebbe così la brillante idea di edificare la città, al fine di ottenere il massimo rendimento dai giacimenti carboniferi. In soli due anni nasce un villaggio operaio “a bocca di miniera” che attira a sé masse di lavoratori provenienti da altre parti della Sardegna e da diverse regioni italiane. Nei primi periodi la manodopera viene utilizzata per costruire la città ma successivamente molti degli operai decidono di stabilirsi a Carbonia e lavorare in miniera. L’ideazione della nuova città, inizialmente curata dall’ingegner Gustavo Pulitzer, viene poi affidata all’ingegner Cesare Valle e all’architetto Ignazio Guidi, coadiuvati e poi sostituiti dall’architetto Eugenio Montuori. Nasce una città dall’architettura ordinata, con abitazioni semplici e pochi elementi decorativi, ferro e trachite rossa la fanno da padroni.

Per coordinare il tutto, “il regime” decide di costituire l’A.Ca.I. (Azienda Carboni Italiani).

Certo i disagi iniziali non sono pochi… una presenza maschile molto forte… una varietà linguistica che propone un ventaglio di dialetti diversi… dilaga così un sottile filo di solitudine…

Il lavoro in miniera però unisce gli operai, in alcuni casi dà loro conforto facendoli sentire meno soli. Insieme “danno vita” ad una miniera che verrà poi sfruttata durante tutto il periodo del secondo conflitto mondiale e nel periodo post-bellico, per poi pian piano vedere decrescere il suo prestigio sino ad arrivare alla chiusura, nel 1964. Purtroppo, da quel momento la miniera viene abbandonata… edifici… impianti e macchinari che tanto avevano “dato”, rimangono lì dimenticati da tutti… fino a quando per volere dell’Amministrazione comunale guidata da Antonangelo Casula, viene ideato il progetto di recupero, dall’Unione Europea arrivano ingenti finanziamenti ed il sito diventa oggetto di poderosi interventi di ristrutturazione e rifunzionalizzazione, e diventa definitivamente realtà con la nascita del Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC), inaugurato il 3 novembre 2006, alla presenza del presidente della Camera dei deputati, Fausto Bertinotti, del presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, del presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Pierfranco Gaviano, e del sindaco di Carbonia, Salvatore Cherchi. La miniera è oggi un “tesoro” fruibile sotto il profilo culturale, turistico, didattico e scientifico.

Pozzi, Sale Argani e Lampisteria raccontano la storia di tutte quelle persone che, in quelle gallerie, hanno lavorato, sofferto e troppe volte perso la vita. Il Museo accoglie una vasta collezione di oggetti e documenti che… “da mani nere di carbone”, “da mani sudate e ferite”, sono arrivati a noi, per non far dimenticare, per ricordare ai “più grandi” e per far conoscere ai “più piccoli” l’origine di Carbonia…

… una città che “oggi” cerca di risorgere… una città dove i giovani non riescono a trovare un lavoro… dove le attività soffrono e troppo spesso ormai chiudono i battenti… dove la disoccupazione assume caratteri allarmanti… dove la povertà delle famiglie aumenta sempre più… dove le naturalezze del territorio circostante potrebbero salvarci da “morte lenta e sicura”

Un regalo per il tuo settantaseiesimo compleanno?

So per certo cosa ti piacerebbe ricevere… un forte e caloroso abbraccio dai tuoi cittadini, che insieme, per te potrebbero fare tanto… dedicando un poco del loro tempo a rivalorizzare tanti angoli della città… proprio come avveniva in passato, quando amabili mani ti curavano con amore… senza chiedere niente in cambio… solo per il piacere di vederti ridente… ridiamo lustro alla città…

Buon compleanno Carbonia!

Nadia Pische

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Il Duce inaugura CarboniaIl Duce inaugura Carbonia 2Inaugurazione di Carbonia Arrivo Fausto Bertinotti 1 Bertinotti 0 Bertinotti 675  Bertinotti in miniera 3 Cocco-Bertinotti 1 Fausto Bertinotti 2 Fausto Bertinotti 3 Murgia-Bertinotti 1 Murgia-Bertinotti-Cherchi Bertinotti in miniera 2IMG_5582

La Segreteria regionale dei Metalmeccanici della CISL ha nominato Manolo Mureddu responsabile regionale della comunicazione dell’organizzazione.

«La nomina – ha detto Rino Barca, segretario regionale della FSM-CISL -, da inquadrare nel nuovo corso della FIM CISL 2.0 a livello nazionale e alle fondamentali e crescenti esigenze comunicative nell’attuale contesto storico, è stata ufficializzata durante la riunione del consiglio generale.»

Manolo Mureddu attualmente collabora con l’emittente televisiva Canale 40, Radio Luna e il sito www.cagliaripad.it

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Il Consiglio regionale, presieduto dal presidente Gianfranco Ganau, nella seduta pomeridiana ha approvato il Dl 149/A Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana, la Pl 165 “Norme di interpretazione autentica della legge regionale n. 32 del 14 dicembre 2014 (Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche)”, la Pl 160 (Lotto-Sabatini) “Integrazione degli stanziamenti per l’assistenza tecnica in agricoltura per l’anno 2014” e la variazione del bilancio interno del Consiglio regionale.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Aula ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con le dichiarazioni di voto ed il voto sul passaggio agli articoli del DL n. 149/A – “Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana”. La conferenza dei capigruppo, ha poi comunicato il presidente, ha integrato l’ordine del giorno con la Proposta di legge n. 165 “Norme di interpretazione autentica della legge regionale sulla pratica sportiva”, la n. 160 Lotto-Sabatini ed infine un provvedimento di variazione del bilancio interno del Consiglio regionale per il 2014.

Sul DL 149/A, per dichiarazione di voto, il consigliere Emilio Usula (Soberania e Indipendentzia) ha osservato che «a 9 mesi dalle dichiarazioni programmatiche in cui si auspicava che la Sardegna diventasse una terra liberata da ogni epidemia, oggi si fa una legge. Forse è passato troppo tempo: ci sono stati errori, inefficienze, connivenze, mancanza di coraggio e ritardi, ma è il momento di andare avanti». «In questi mesi – ha ricordato Usula, «ho partecipato a diverse  iniziative su territori per capire, ascoltare e fare proposte su come debellare questo flagello costato oltre 600 milioni di euro in 30 anni». «Anche da questi incontri – ha concluso il consigliere, «è emersa la necessità di avere non norme di polizia ma di fare un lavoro di persuasione, parlando con allevatori, sindaci e cittadini per dire che è conveniente emergere dal pascolo brado e clandestino, premiando chi alleva secondo regole di salute e di benessere animale».

Il consigliere Augusto Cherchi (Soberania e Indipendentzia) ha affermato che «in effetti si sta costituendo una unità di progetto per modificare linea di comando così come ci chiede Italia e l’Europa, proposta che raccoglie un consenso ampio e questo è positivo». «Piuttosto – ha aggiunto – proprio ieri la Giunta ha approvato il piano di eradicazione della peste suina africana e, sotto questo aspetto, vorrei ricordare che il compito più alto dei consiglieri non è solo quello di alzare la mano per approvare o respingere ma di mettere in campo idee, ed è la seconda volta che le nostre proposte vengono ignorate: come consigliere provo fastidio per decisioni calate dall’alto e tuttavia voterò a favore».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha affermato di aver atteso la replica dell’assessore apprezzando la volontà e la determinazione con cui si è arrivati all’esame della legge in Aula. «Si è discusso per anni – ha continuato – e si è costituita una unità di crisi ma il vero problema è legato alla storia di noi sardi; dal testo, in concreto, non emerge il progetto vero del governo regionale, abbiamo appreso che la Giunta ha approvato un Piano e che la stessa maggioranza ha presentato emendamenti, un quadro che ci dà l’impressione di una legge inadeguata alla grave emergenza della Sardegna, per questo il nostro gruppo si asterrà».

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha espresso vivo apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessore, con l’allestimento di una struttura all’altezza delle richieste nazionali ed europee: finalmente una decisione da tempo molto attesa con la capacità di essere davvero efficace. Sulla forma del provvedimento – secondo Deriu – «il richiamo all’unità di progetto va circoscritto perché nella normativa regionale significa un gruppo di funzionari aggregati attorno ad un obiettivo, mentre in questo caso la struttura è molto più vasta e per certi altri aspetti ha funzione di autorità e relazioni con autorità nazionali ed europee».

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha dichiarato il voto favorevole del gruppo e ha rivolto ringraziamenti agli assessori della Sanità, dell’Agricoltura e dell’Ambiente, il cui lavoro sinergico dimostra – a giudizio di Cocco – la volontà di mettere in atto un’iniziativa efficace per porre fine ad un problema atavico che penalizza la Sardegna. «La legge che ci accingiamo ad approvare – ha dichiarato il capogruppo della maggioranza – non rappresenta la panacea di tutti i mali ma è propedeutica per dare una risposta efficace al problema della peste suina». Pietro Cocco ha dunque espresso soddisfazione per la nomina a coordinatore delle attività di contrasto e per l’ eradicazione della peste suina, «di un esperto di fama internazionale che vanta importanti successi in Spagna». «Non abbassiamo la guardia – ha concluso Daniele Cocco – perché i focolai sono ancora presenti in alcune aree dell’Isola e serve aggredire il problema con corresponsabilità tra le diverse forze e concertazione nei territori».

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha ricordato le recenti dichiarazioni rese alla stampa del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito all’eventuale nomina di un commissario governativo per l’eradicazione della peste suina in Sardegna ed ha evidenziato che il costo delle iniziative di contrasto alla Psa è stato, nell’ultimo ventennio pari a circa seicento milioni di euro. Il consigliere della minoranza ha quindi riconosciuto un generale clima di fiducia verso l’operato dell’assessore Luigi Arru ma ha definito “con riserva” la fiducia del gruppo dei Riformatori per l’operato dell’esecutivo in materia di peste suina. «Non basta l’istituzione di una unità di progetto per affermare che il problema sia risolto – ha dichiarato Crisponi – servono le azioni di buona pratica rivolte ai nostri allevatori che scelgono il pascolo brado o semibrado».

Il presidente del Consiglio, non avendo altri consiglieri iscritti a paralare, ha posto in votazione, con procedura elettronica il passaggio agli articoli che è stato approvato con 32 sì su 32 votanti a fonte di 46 consiglieri presenti in Aula.

Il presidente Ganau, constatato che non sono stati presentati emendamenti e non ci sono consiglieri iscritti a parlare ha posto in votazione l’articolo 1 “Finalità” del Dl 149 che è stato approvato per alzata di mano. Il presidente dell’assemblea ha quindi annunciato la presentazione di un emendamento soppressivo totale (n.3) all’articolo 2 “Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana”. La relatrice Daniela Forma ha espresso il parere favorevole alla modifica proposta dall’esecutivo ed ha quindi spiegato che l’emendamento presentato dalla Giunta si è reso necessario a seguito della deliberazione n. 47/3 del 15 novembre 2014 che ha istituito proprio l’unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana.

L’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha espresso il parere favorevole della Giunta.

Il presidente del Consiglio, essendo stato presentato un solo emendamento, soppressivo totale dell’articolo 2, ai sensi del Regolamento interno, ha quindi posto in votazione il testo dell’articolo 2 che non è stato approvato con 30 no e 2 sì su 32 consiglieri presenti in Aula.

Successivamente, il presidente Ganau ha messo in discussione l’articolo 3 che disciplina le competenze dell’Unità di progetto, soggetto al quale la legge demanda il compito di coordinare le azioni di contrasto alla peste suina.

All’articolo sono stati presentati tre emendamenti, uno sostitutivo parziale e due aggiuntivi. Il primo, della Giunta, assegna all’Unità di progetto il potere di ordinare, anziché coordinare come previsto nel testo originario, tutte le attività delle strutture dell’Amministrazione regionale, compresi i Servizi veterinari delle aziende sanitarie locali e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, impegnati nel contrasto e nell’eradicazione della PSA. L’emendamento è stato votato con 33 voti favorevoli. 14 gli astenuti.

L’Aula ha poi approvato il testo dell’articolo 3 per poi passare all’esame di due emendamenti aggiuntivi. Entrambi hanno avuto il via libera dal Consiglio. Il primo, presentato dal gruppo Pd, primo firmatario Rossella Pinna, individua i sindaci come principali destinatari, insieme agli allevatori, della campagna di informazione per l’eradicazione della peste suina; il secondo stabilisce che l’Unità di progetto sarà istituita con apposita delibera della Giunta regionale.

Si è poi passati all’esame dell’articolo 4 per il quale la Giunta ha presentato un emendamento sostitutivo che disciplina le norme sul responsabile e sul personale dell’Unità di progetto. Il nuovo testo affida al responsabile il ruolo di rappresentare la Regione in materia di eradicazione della PSA nei confronti dei competenti servizi dell’Unione Europea, del ministero della Salute, del Centro nazionale di referenza per le pesti suine degli Istituti zooprofilattici dell’Umbria e delle Marche, del ministero degli Interni e delle prefetture della Regione, del Comando dei Carabinieri per la tutela della salute e delle altre forze di polizia. L’emendamento stabilisce, inoltre, che al personale regionale impegnato nelle azioni di eradicazione della PSA sono riconosciute le indennità introdotte dalla L.R n. 4 del 2006 che disciplina gli interventi di protezione civile e antincendio.

Il presidente Ganau ha aperto la discussione sull’articolo 5 (Attribuzioni di incarichi dirigenziali in materia di sanità veterinaria). Per dichiarazioni di voto è intervenuta Daniela Forma del Pd, la quale ha dichiarato che si tratta del punto qualificante del disegno di legge. Dello stesso parere anche il capogruppo di Forza Italia Sardegna, Pietro Pittalis, il quale ha riconosciuto che si tratta di un elemento nuovo rispetto a quanto fatto in passato e per questo ha annunciato il voto favorevole. Messo in votazione l’articolo 5 è stato approvato all’unanimità con 46 voti favorevoli e 1 astenuto. L’Aula ha poi approvato in rapida successione anche gli articoli 6 (34 si e 14 no), 6 bis (34 si e 14 astenuti). La legge è stata poi approvato con 35 voti favorevoli e 14 astenuti.

 Il presidente Ganau ha poi aperto la discussione sul successivo punto all’ordine del giorno: la proposta di legge 165 di tutti i capigruppo “Norme di interpretazione autentica della legge regionale n. 32 del 14 dicembre 2014 (Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche)”. Il testo ha l’obiettivo di risolvere alcuni dubbi interpretativi sollevati dagli Uffici competenti dell’assessorato della Pubblica istruzione, sport e spettacolo in merito alla legge 32. Nell’articolo 1 è scritto che tra i beneficiari dei contributi straordinari sono ricomprese anche le società sportive dilettantistiche.

La legge è stata approvata all’unanimità con 44 voti favorevoli e un astenuto.

Il presidente Ganau ha poi aperto la discussione sul successivo punto all’ordine del giorno: la proposta di legge 160 (Lotto-Sabatini) “Integrazione degli stanziamenti per l’assistenza tecnica in agricoltura per l’anno 2014”.

Il presidente ha dato la parola al relatore, Luigi Lotto (Pd), presidente della commissione Attività produttive, il quale ha ringraziato tutti i capigruppo che hanno acconsentito a portare questo testo in Aula oggi, attraverso l’articolo 102 del Regolamento. Il provvedimento ha l’obiettivo di integrare gli stanziamenti di cui dispone l’Agenzia regionale Laore per lo svolgimento, tramite l’associazione Ara Sardegna (Aras) dell’attività di assistenza tecnica in zootecnia. Il testo prevede uno stanziamento di 2 milioni 600mila euro per il 2014. «Questo intervento consente di pagare gli stipendi dei lavoratori dell’Aras».  Favorevole a questo intervento anche l’ex assessore regionale dell’Agricoltura, Oscar Cherchi (FI), il quale ha ricordato che si tratta di un problema ricorrente e che è necessario un intervento definitivo per dare certezze ai lavoratori dell’Aras, che svolgono un servizio importantissimo.

Il presidente ha chiuso la discussione generale e ha messo in votazione, prima il passaggio agli articoli, approvato, e poi l’articolo 1 e 2, approvati all’unanimità (46 si, 1 astenuto), e l’emendamento 1 che prevede l’inserimento dell’articolo 2 bis per l’entrata in vigore della legge dal giorno di pubblicazione sul Buras (46 si e 1 astenuto).  L’Aula ha infine dato il via libera alla legge all’unanimità con 46 voti favorevoli e 1 astenuto.

L’Aula ha quindi iniziato l’esame del successivo punto all’ordine del giorno, relativo ad una variazione del bilancio interno del Consiglio, ed il presidente ha dato la parola al consigliere Giorgio Oppi (Udc), componente dell’Ufficio di presidenza, per l’illustrazione del provvedimento.

Il consigliere Oppi ha comunicato che, rispetto al bilancio del Consiglio approvato il 15 gennaio scorso per complessivi 58 milioni e 500 mila euro, «si è verificato che dopo l’approvazione della legge regionale n.33 del 2013 occorre registrare una riduzione di circa 600.000 euro, somma destinata a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione e, di conseguenza, procedere all’adeguamento del bilancio interno».

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione il provvedimento, che è stato approvato.

Al termine dello scrutinio, il presidente ha dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

Venerdì 19 dicembre prenderà il via la rassegna “L’immagine del Suono”, evento realizzato dal circolo ARCI “La gabbianella fortunata”, dal circolo UCCA “Luis Bunuel” con il centro servizi culturali Carbonia-Iglesias della società umanitaria e grazie al contributo dei comuni di Carbonia, Gonnesa e Sant’anna Arresi e della gestione commissariale dell’ex provincia di Carbonia Iglesias.

L’evento si terrà il 19/20/26 Dicembre 2014 rispettivamente a Gonnesa, Carbonia e Sant’Anna Arresi.

Alla formula itinerante già scelta per la prima edizione si affianca quest’anno la volontà di svolgere la manifestazione durante la stagione invernale, scelta in controtendenza rispetto all’ampia offerta di iniziative del periodo estivo, ma capace di regalare altrettante suggestioni, complici le location scelte per le iniziative di questa edizione. Gli spettacoli si svolgeranno infatti nella splendida cornice de “S’Olivariu” a Gonnesa, all’interno del museo del Centro Italiano della Cultura del Carbone a Carbonia e, infine, un appuntamento speciale in collaborazione con l’Associazione Punta Giara, previsto all’interno del festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, a Sant’Anna Arresi.

Tre spettacoli, tre momenti musicali e tre luoghi simbolici per la fruizione e la produzione culturale nel Sulcis.

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L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato l’avviso pubblico “Diamante” per il finanziamento di progetti formativi destinati a donne immigrate, per la valorizzazione e il potenziamento delle loro abilità manuali che fanno capo a tradizioni etniche.
L’obiettivo è promuovere attività di formazione e sviluppo professionale rivolte in particolare alle donne immigrate, residenti stabilmente in Sardegna, per recuperare tradizioni dei paesi di origine e trasformarle in competenze e opportunità di lavoro e di integrazione, favorendo la creazione di sinergie con le attività produttive del territorio sardo.
Le risorse finanziarie complessivamente utilizzabili sono pari a euro 689.674,00, del POR Sardegna FSE 2007-2013 – Asse V-Trasnazionalità e interregionalità – obiettivo operativo m.1, Linea di Attività m.1.1 “Progetti di coordinamento delle politiche europee in materia di immigrazione”.
Sono ammesse a partecipare all’avviso le Agenzie Formative singole o in raggruppamento temporaneo che devono partecipare in raccordo con organismi pubblici e privati che operano con gli immigrati (centri servizi per l’immigrazione, associazioni di immigrati, associazioni di assistenza all’immigrazione, associazioni di volontariato, cooperative, associazioni culturali, onlus, ecc.)
L’importo ammissibile a finanziamento non potrà superare i 230.000 euro per progetto.
Le proposte devono essere presentate entro le ore 12.00 del 15 gennaio 2015.

E’ stato firmato ieri sera, nella sede dell’assessorato dei Trasporti, a Cagliari, l’accordo tra Regione, comune di Sassari e Arst, per la realizzazione del centro intermodale passeggeri del capoluogo turritano. L’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, e l’amministratore unico dell’Arst, Giovanni Caria, presenti alla sigla del documento, sottoscritto dai dirigenti delle rispettive strutture amministrative, hanno tutti espresso grande soddisfazione.
«Oggi si compie l’atto finale di un lungo percorso che va nella direzione del processo generale di modernizzazione e integrazione del trasporto interno isolano – ha detto l’assessore Massimo Deiana – il centro intermodale di Sassari rappresenterà un importante concentrato di opportunità di trasporto dove convergeranno ben sei diverse tipologie di mobilità, dalle ferrovie di Trenitalia e Arst alla metropolitana ai diversi gestori dei collegamenti su gomma.»
L’opera è stata finanziata con 28,7 milioni di euro di risorse liberate POR 2000/2006 più 3 milioni di fondi regionali per la caratterizzazione e l’eventuale bonifica dell’area interessata dai lavori.
«La Regione guarda con molta attenzione ai nuovi centri intermodali e di interscambio in Sardegna, da quello operativo e appena inaugurato di Abbasanta a quello di Macomer sino a quello di Oristano in fase di consegna lavori, in quanto nel nuovo sistema di mobilità la ferrovia avrà un ruolo centrale e strategico», ha concluso l’esponente della Giunta Pigliaru.
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E’ un vero e proprio “Piano Marshall” quello che la presidente regionale di Confartigianato, Maria Carmela Folchetti, ha proposto oggi al Governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, durante l’incontro in svolgimento nel capoluogo barbaricino sulla crisi e sullo sviluppo del territorio.

«Fiscalità di vantaggio, rifinanziamento della legge per le imprese artigiane, collegamenti viari e internet ad alta velocità – ha affermato la Presidente Folchetti – per combattere la crisi, far ripartire economia e imprese, combattere gli ostacoli naturali, crescere culturalmente ed essere competitivi con il mondo intero. Il nuorese ha necessità di interventi straordinari – ha proseguito la neo Presidente Regionale di Confartigianato – come quelli per le zone terremotate, capaci di un forte impatto su imprese, paesi e cittadini.»

La presidente ha ricordato come il tessuto produttivo artigiano del Nuorese e dell’Ogliastra, circa 7mila imprese e oltre 20mila dipendenti, nonostante la “rarefazione” dello Stato, delle Istituzioni, del tessuto imprenditoriale e della popolazione non si voglia arrendere e creda ancora  nel valore dell’impresa, nella qualità del lavoro individuale, nella potenzialità del territorio e nell’investimento in tecnologia. Ha anche aggiunto come il territorio “non sia abituato a piangersi addosso e neanche al sostegno dello Stato e delle Istituzioni anche perché la loro  presenza è stata impalpabile”.

Poi la richiesta dell’istituzione della “zona a fiscalità di vantaggio”, come quella attuata a L’Aquila e nel Sulcis: questa consentirebbe alle piccole e micro imprese, vecchie e nuove, di avere l’abbattimento delle imposte sui redditi, dell’Irap, delle altre tasse sugli immobili e sui contributi, nel limite massimo di 200 mila euro cumulati in tre anni.

«Concedere una fiscalità di vantaggio per un territorio che attualmente si annovera tra i meno densamente popolosi della nazione – ha proseguito la Folchetti – parliamo di centri abitati ormai ridotti al lumicino, poche migliaia di residenti in un area di centinaia di chilometri quadrati, non comporterebbe un aggravio di spesa insostenibile e sarebbe l’unico veicolo perseguibile per porre un argine all’emorragia demografica in quanto si verrebbero a creare, a breve termine, posti di lavoro non occasionali e non precari.»

Poi la richiesta del rifinanziamento della legge regionale 51 per l’artigianato che per circa 2 decenni ha dato la possibilità alla imprese artigiane di progettare, fare investimenti e di crescere.

La presidente regionale di Confartigianato ha ribadito come il territorio non chieda favoritismi ma solo  pari opportunità con il resto dell’Isola. «Chiediamo infrastrutture viarie e tecnologiche per essere competitivi non con le zone limitrofe, ma con il mondo intero. Abbiamo necessità di strade e di linee web ad alta velocità per la movimentazione dei beni che produciamo e per la veicolazione della conoscenza, della cultura e dei prodotti dell’ICT. Abbiamo necessità di utilizzare i prossimi Fondi europei per interventi finalizzati a sostenere le attività produttive e a colmare i gap infrastrutturali che comprimono le potenzialità economiche dei territori montani.»

Una mozione trasversale presentata oggi da consiglieri regionali di tutte le forze politiche (primi firmatari Cossa, Piscedda, Truzzu, Comandini e Pittalis) chiede il ripristino dei fondi per il bonus alle famiglie numerose. I consiglieri hanno chiesto anche la convocazione straordinaria del Consiglio regionale proprio per la discussione della mozione.

«Dal 2010 al 2013 – si legge nella mozione – la Regione, tramite i Comuni, ha erogato alle famiglie numerose un contributo annuale, cosiddetto bonus famiglia, del valore compreso tra i 1.000 e 5.000 euro. A beneficiare della misura sono state le famiglie con 4 o più figli fino a 25 anni di età, con un indicatore di situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 30.000 euro. Nell’anno scorso quasi 4.000 famiglie sarde hanno percepito il contributo regionale, volto ad offrire un supporto economico concreto alle famiglie numerose per migliorarne la qualità della vita.»

«Nel 2013 – ricordano i consiglieri regionali – le risorse sono state destinate prioritariamente al benessere dei figli minori, attraverso la forma di un voucher spendibile negli esercizi convenzionati con il Comune di residenza o di pagamento diretto, per il rimborso delle spese sostenute ed a fronte di presentazione della relativa documentazione. Le famiglie continuano a costituire il principale ammortizzatore sociale rispetto alla perdita del lavoro e sono le prime depositarie dei compiti di cura, assistenza, istruzione, educazione, ma sono anche le più esposte al disagio ed all’esclusione sociale.»

«A oggi – si legge nella mozione – sono stati stanziati dalla Giunta regionale 270mila euro per l’annualità 2014, che consentiranno di erogare un contributo ridotto ad appena 600 famiglie.» Per questo motivo, la mozione impegna il presidente della Regione e l’assessore della Sanità a

a riferire sulle motivazioni che hanno ritardato la definizione e la programmazione di fondi da destinare alle famiglie con quattro o più figli fino a 25 anni di età e sulle motivazioni che ne hanno determinato una cosi cospicua riduzione;

ad attivare con urgenza tutte le procedure per l’individuazione nella manovra finanziaria 2015 delle risorse destinate al sostegno delle famiglie numerose, già fortemente penalizzate dalla grave crisi economica ed occupazionale.

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Confartigianato Imprese Sardegna interviene sullo slittamento della discussione in Aula della nuova legge sull’edilizia (DL 130) e sul conseguente allungamento dei tempi di approvazione.

«Non discutiamo sulla fondamentale necessità di approvare urgentemente la Finanziaria e il Bilancio del 2015 – afferma Giacomo Meloni, vicepresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ma dobbiamo sottolineare come i tempi per l’approvazione sulla nuova Legge sull’Edilizia andranno a dilatarsi in modo preoccupante.»

«Ricordiamo come le nostre preoccupazioni, con le conseguenti richieste di proroga espresse sin dallo scorso luglio – continua Meloni – che avrebbero consentito un miglior ragionamento sulla materia, non siano state ascoltate.»

«Ci preoccupa la mancanza di tempi certi – sottolinea ancora il vicepresidente di Confartigianato – e dobbiamo rilevare ancora una volta come i tempi della politica e della burocrazia non siano quelli delle imprese. E’ una situazione di stallo assolutamente pericolosa che non permette ai cittadini e alle aziende edili di programmare il proprio futuro. Sappiamo già di alcune aziende che, anche a causa del perdurare di questa incertezza unita alla crisi, non vedranno l’alba del 2015.»

Meloni ricorda come Confartigianato Imprese Sardegna chiese più volte alla Giunta e all’Assessore, per ovviare alla situazione di incertezza, la proroga del Piano Casa fino all’entrata in vigore della nuova legge in discussione.

Secondo gli artigiani sarebbe stato un atto di buon senso che non avrebbe ostacolato di certo l’iter della nuova legge, non avrebbe tolto nulla alla potestà legislativa regionale in materia ma avrebbe dato un tangibile contributo a rasserenare il clima in cui le imprese si trovano a operare in questo momento. Si sarebbe così consentito al Consiglio regionale di valutare attentamente e con serenità la nuova normativa dando anche un fattivo e ponderato contributo al suo miglioramento.