23 December, 2025

Il Palazzo Boyl di Milis ospiterò sabato sera, dalle 15.00 alle 20.00, un convegno sull’energia organizzato dal FAI, #Fondo Ambiente Italiano in Sardegna.

Da quando i primi fuochi illuminarono le notti senza elettricità i nostri antenati costruirono il mito che un giorno sarebbero stati affrancati dal lavoro e che l’energia sarebbe stata inesauribile. La realtà è stata diversa. Il lavoro è una chimera per troppi e qualunque scelta sull‘energia necessita di valutazioni che oltrepassino il qui ed ora.

Per tale ragione il ¶FAI Sardegna s’interroga su quale energia per quale Sardegna? L’energia è tema sensibile da affrontare col massimo di partecipazione perché i decisori non siano lasciati soli ad assumersi responsabilità che riguardano la comunità regionale ed i territori per i decenni a venire.

La progressiva dismissione delle industrie energivore e la crescita delle fonti rinnovabili avrebbero dovuto produrre in Sardegna una diminuzione del consumo di energia ed un minor costo. E‘ diminuito il consumo ma non il costo. E‘ tempo allora di riflettere sulle diverse fonti di produzione e sul loro impatto nei territori. In troppi casi devastante. E‘ il caso di molte fonti energetiche che hanno occupato i territori a destinazione agricola.

E‘ necessario coordinare le fasi di pianificazione, di erogazione dei contributi, di costruzione e di gestione del #Piano Energetico Regionale. Chiedersi se non sia il caso di creare un’Agenzia Energetica Regionale che risponda alle molteplici esigenze di natura pubblica o privata da parte di singoli o società. Promuovere l’autonomia energetica delle comunità locali ed una diffusa pedagogia del risparmio e del riuso specie nelle aziende agricole e zootecniche messe in grado di “autoprodurre”.

Nei mesi scorsi il FAI ha sollecitato il governo regionale sulla sottrazione – a tratti spregiudicata – della terra alle colture agricole con le fonti rinnovabili. Sono stati distrutti paesaggi, divorati preziosi suoli agricoli, disseminati i territori di cattedrali nel deserto, creato ulteriori servitù. Dopo l’eolico, il fotovoltaico e il termodinamico solare a terra ad altissimo impatto ambientale l’ultima frontiera è il cosiddetto MINIeolico.

Non risultano ad oggi disposizioni ostative alla realizzazione di impianti di 60 kW potenza. Pertanto, per il FAI, è urgente che si disponga che, anche gli impianti eolici di potenza inferiore ai 60 kw, si possano realizzare in aree agricole, a patto che siano destinati all’autoconsumo energetico per l’azienda che lo richiede; che il richiedente sia un  imprenditore agricolo professionale, e/o comunque una società agricola presente stabilmente nell‘isola; che siano assoggettati a V.I.A., ovunque localizzati, così come da ultimo ha stabilito la Sentenza della Corte Costituzionale (n. 188/2013 del 03.7.2013).

Interverranno: Antonia Fabiola Putzolu, sindaco di Milis; Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale FAI Sardegna; Nicolò Migheli, sociologo; Antony Muroni, direttore de L’Unione Sarda; Antonello Pazzona, agronomo dell’Università di Sassari; Andrea Vallebona, ingegnere elettrico; Alfonso Damiano, ingegnere elettrico ed elettronico dell’Università di Cagliari; Paolo Randaccio, fisico dell’Università di Cagliari; Giacomo Oggiano, geologo dell’Università di Sassari; Franco Meloni, fisico dell’Università di Cagliari; Luciano Burderi, fisico dell’Università di Cagliari; Sergio Vacca, geo-pedologo dell’Università di Sassari; Angelo Aru, agronomo dell’Università di Cagliari; Ignazio Camarda, botanico dell’Università di Sassari; Chiara Rosnati, naturalista dell’Università di Sassari, Pietro Ciarlo, costituzionalista dell’Università di Cagliari; Ottavio Castello, direttore di Confservizi Sardegna; Michele Gutierrez, economista agrario dell’Università di Sassari; Fausto Pani, geologo; Pietro Tandeddu, esperto di politiche agricole; don Ettore Cannavera, responsabile della comunità La Collina; Giuseppe Pulina, agronomo dell’Università di Sassari; Mauro Mura, procuratore capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

«Non possiamo e non vogliamo trasformarci in esattori dello Stato.» E’ l’appello lanciato questa mattina da una delegazione di sindaci dei comuni del Sulcis alla Regione e allo Stato, con il quale si dichiarano pronti a manifestare a Roma davanti a #Palazzo Chigi. Da alcuni anni sono alle prese con le conseguenze della crisi e per i continui tagli di risorse (dal 2010 ad oggi i Comuni hanno perso il 51% dei trasferimenti), non riescono a dare risposte alle richieste dei loro amministrati.

Condivisione e sostegno alla presa di posizione dei sindaci del Sulcis Iglesiente che chiedono un intervento del Governo per arginare il crescente taglio alle risorse trasformando gli enti locali periferici in catalizzatori del malcontento generale, è stata espressa questo pomeriggio da Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

«Negli ultimi anni – ha detto Emanuele Cani – la riduzione di trasferimenti del 51 per cento di risorse dallo Stato ai Comuni ha impoverito questi ultimi costringendo gli amministratori a vere e proprie acrobazie per far quadrare i conti e garantire i servizi. Altro aspetto che deve essere risolto è quello relativo al patto di stabilità, perché non è proprio accettabile né pensabile che Comuni come quello di Carbonia – ha concluso il deputato sulcitano – abbiano risorse in cassa notevoli che non possono essere utilizzate per questi vincoli.»

L’assessore regionale dell’Agricoltura ha integrato con un nuovo decreto le disposizioni sull’interruzione temporanea della pesca nelle acque del mare territoriale della Sardegna per le unità abilitate ai sistemi di pesca a strascico, comprendente i seguenti attrezzi: reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi, reti gemelle a divergenti ad esclusione delle unità abilitate alla pesca oceanica che operano oltre gli stretti.

In particolare, ha stabilito che, il periodo di interruzione temporanea obbligatoria dell’attività di pesca nelle acque territoriali disposto dal decreto ministeriale 23 luglio, potrà essere effettuato dal 2 ottobre al 31 ottobre 2014 compreso in alternativa al periodo con decorrenza dal 15 settembre al 15 ottobre 2014 compreso.

Per i pescherecci che scelgono di effettuare l’arresto temporaneo obbligatorio con decorrenza dal 2 ottobre, le misure tecniche si applicano a decorrere dal 1 novembre 2014.

Palazzo della Regione 1 copiaPecore a Gonnesa 2 copia

Un migliaio di pastori hanno partecipato questa mattina, per le strade di Cagliari, alla manifestazione organizzata dal #Movimento Pastori Sardi per denunciare la crisi delle campagne. Il #palazzo della Regione, in Viale Trento, è stato blindato dalle forze dell’ordine e sono stati chiusi gli ingressi centrali.
 «I 
pastori sono preoccupati ed arrabbiati – ha denunciato il leader del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris -, si sta perdendo un’occasione storica: a Bruxelles si parla di noi, qui no. Vogliamo ricordare al presidente, Francesco Pigliaru, e alla sua Giunta, che i pastori perderanno 200 milioni di euro.»

«Non possiamo assolutamente permetterci di rimanere indietro: la Regione deve muoversi», ha aggiunto Felice Floris che ha attaccato la Giunta anche sulla lingua blu: «Basta vaccini, ci hanno detto che c’era il vaccino buono. È tutto un business». Felice Floris, infine, ha rivolto un appello alle campagne: «Vi aspettavo due, tre, quattro volte di più, ma le cose le diremo lo stesso».

La delegazione del #Movimento pastori sardi, guidata da Felice Floris, è stata ricevuta dal capo di gabinetto della presidenza della Giunta, Filippo Spanu. La riunione, per motivi di sicurezza, è in corso in una saletta al piano terra del palazzo di viale Trento.

Sulla manifestazione e sui problemi del mondo pastorale, è intervenuta con un comunicato Elisabetta Falchi, assessore regionale dell’Agricoltura.

«Come abbiamo ribadito più volte in questi giorni, manifestare è un diritto e non saremo certamente noi a negarlo a nessuno», ha detto Elisabetta Falchi, che ha ricordato la posizione della Regione: «Da settimane è iniziata la fase di informazione e ascolto sui territori, dove abbiamo incontrato migliaia di operatori del mondo agropastorale – ha aggiunto – ci siamo confrontati sulla nuova Politica agricola comunitaria (Pac) 2014-2020, sul prossimo #Programma di sviluppo rurale (Psr), ma anche sulla lotta alla Lingua blu ed alla #Peste suina africana».

«Da parte della Giunta e del presidente Pigliaru abbiamo proposto di fissare un incontro per il prossimo 27 settembre e ci è stato detto che era troppo tardi. Siamo sempre stati disponibili all’ascolto, anche il 10 luglio, quando il signor Felice Floris ha partecipato, come rappresentante della sua organizzazione di produttori, a un incontro sul nuovo Psr. Poteva presentare proposte e suggerimenti, ma così non ha fatto. La disponibilità – conclude l’assessore Falchi – per lavorare nell’interesse del mondo delle campagne c’è tutta ed è una disponibilità inserita in un clima di reciproca fiducia e di rispetto.»

Tuerredda 18

Prende il via alle 15.00 da Pula la #“Granfondo ciclistica dei trapiantati”, tradizionale corsa ciclistica non competitiva organizzata dall’Associazione “Amici del trapianto di fegato onlus” di Bergamo.

La Granfondo, cui partecipano numerosi trapiantati di fegato, ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione e i giovani sul tema della donazione degli organi e dimostrare che il “trapianto è vita”.
Nell’occasione, il Coordinamento locale dei trapianti della ASL 7 di Carbonia organizza una manifestazione che prevede l’accoglienza dei bikers nel nostro territorio lungo il percorso Pula-Carbonia-Guspini. Varie staffette di bikers locali, con le associazioni ciclistiche territoriali incontreranno e accompagneranno i trapiantati nei vari centri attraversati nel percorso fino all’arrivo a Carbonia.
Il programma è suddiviso in due giornate:
23/09/2014 percorso Pula-Carbonia km 80
Le associazioni di bikers e volontariato locali, insieme ad una rappresentanza di medici e infermieri della Rianimazione di Carbonia, scorteranno il gruppo ciclistico lungo tutto il percorso della S.S. 195 Sulcitana.
Orari previsti:
h. 15,00 spiaggia Tuerredda: accoglienza dei ciclisti trapiantati provenienti da Pula;
h. 16.00 transito nel comune di Sant’Anna Arresi;
h. 16,15 transito nel comune di Masainas e Giba;
h. 16,30 breve sosta nella frazione di Palmas Suergiu per consentire ad altri partecipanti di unirsi alla carovana;
h. 16,40 transito nel comune di San Giovanni Suergiu;
h. 16,50 altra breve sosta presso il campo sportivo di Is Gannaus dove si uniranno al gruppo gli amanti delle due ruote di Carbonia;
h. 17,00 ingresso a Carbonia passando per il centro intermodale e la via Roma.
h. 17,10 arrivo in piazza Roma dove le Associazioni dei trapiantati, volontari, bikers, cittadini, medici e infermieri e istituzioni incontreranno la carovana.

24/09/2014

h. 8,30/10,00 incontro con gli studenti del Liceo Amaldi-Gramsci di Carbonia (via delle Cernitrici);
h. 10,00 breve percorso cittadino del gruppo ciclistico: via Costituente, via Gramsci, via Manno, via Roma, Grande Miniera di Serbariu, S.S. 126.
h. 10,15 transito a Cortoghiana;
h. 10,35 transito a Gonnesa;
h. 11,45 attraversando il territorio Nebida- Masua arrivo a Buggerru dove saluteremo la carovana che dopo una breve sosta pranzo a San Nicolò, proseguirà verso Guspini.

Franco Meloni 0 copia

«Con il lancio dell’operazione della #Bper per incorporare il #Banco di Sardegna, la nostra Isola perde la banca di riferimento ed il presidente della Regione non stia a guardare.»

L’appello è dell’ex consigliere regionale Franco Meloni, oggi rappresentante del #Centro studi dei Riformatori sardi.

«Si diffondono voci sempre più preoccupanti sul futuro del Banco di Sardegna, l’unica banca con le radici in Sardegna, anche se ormai controllata da una banca emiliana che tutto ha a cuore fuorché aiutare l’isola e la sua economia – attacca Franco Meloni -. L’ultimissima ci giunge dalle autorevoli colonne di Milano Finanza e riporta notizie circa la possibilità di uno “swap” a favore della Bper, in poche parole un’operazione che consentirebbe a quest’ultima di incorporare il Banco di Sardegna e di diventarne l’assoluto padrone. E la Fondazione Banco di Sardegna, che detiene quasi il 49 % delle azioni del Banco ne ricaverebbe in cambio una quota importante di azioni della Bper, titoli – ci dicono le cronache – liquidi ed apprezzati dal mercato.»

«La Fondazione – aggiunge Meloni – è una proprietà dei sardi, nata per ereditare un grande patrimonio frutto del sudore pluridecennale dei sardi e per sostenere l’economia e lo sviluppo della Sardegna. Non può comportarsi come un qualunque pescecane di Wall Street e disperdere tutto davanti ad una prospettiva di guadagno puramente economica: ha obblighi morali che non può scordare.

«Per questo – conclude Meloni – invitiamo il presidente Pigliaru a vigilare con attenzione e ad esercitare tutta la sua autorevole influenza sulla Fondazione il cui organo di controllo, tra l’altro, è notoriamente vicino al suo partito.»

Il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha stanziato 15 milioni di euro per rinnovare il parco mezzi delle imprese di trasporto con mezzi ecologici che rispettino le nuove normative europee.

«E’ un’occasione per modernizzare il parco circolante – afferma Giovanni Antonio Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna – anche in un momento difficile come questo. Tutti possono usufruirne chi effettua piccoli e grandi trasporti oppure chi opera con i semirimorchi. Ma attenzione: bisogna acquistare solo mezzi nuovi.»

L’agevolazione, attivata dal decreto del 3 luglio, appena entrato in vigore, è destinata alle imprese in regola con i requisiti di iscrizione al #Registro Elettronico Nazionale, ovvero all’Albo Nazionale degli autotrasportatori di cose per conto di terzi.

Il contributo massimo concesso ad ogni impresa è di 500mila euro finalizzati all’acquisto di autoveicoli nuovi per il trasporto merci di massa complessiva da 3,5 a 7 tonnellate e per quelli con massa fino a 16 tonnellate ma sempre con trazione alternativa a gas naturale o biometano. Oppure si possono acquistare semirimorchi per il trasporto combinato ferroviario o per quello marittimo, dotati di ganci nave rispondenti alla normativa IMO.

Le domande potranno essere inviate, ai fini dell’ammissione, entro e non oltre il 30 novembre prossimo e verranno prese in considerazione in base all’ordine di arrivo.