Si è conclusa nella tarda mattinata, in Commissione Autonomia, l’audizione sulle riforme dell’ex presidente della Regione Renato Soru, neoeletto al Parlamento europeo.
Nel suo intervento, Soru ha toccato i punti fondamentali all’attenzione della Commissione: riforma dello Statuto, riordino degli Enti Locali, riorganizzazione della macchina amministrativa regionale.
Sulla prima questione, l’ex presidente della Regione ha rimarcato la necessità di tener conto del contesto politico e sociale in cui si vorrebbe avviare la stagione delle riforme istituzionali. Secondo Soru, «non c’è oggi l’urgenza di procedere alla riscrittura dello Statuto. Meglio ripartire dalla legge statutaria, strumento che consentirebbe alla Sardegna di ottenere un reale cambiamento». Su questo versante, ha affermato Soru, il Consiglio potrebbe agire in piena autonomia senza dover sottoporre il provvedimento all’attenzione del Parlamento nazionale. «Penso a una Statutaria pesante – ha detto Soru – con un preambolo di principi e valori simile a quello della Costituzione italiana». Per l’ex presidente della Regione, scrivere una buona legge consentirebbe di ripensare la società sarda nel suo complesso. «Penso a una società digitale – ha detto Soru – la nostra piccola patria può fare da apripista per l’Europa. La facilità d’accesso alla rete per la pubblica amministrazione, le imprese, le scuole e i semplici cittadini consentirebbe di attenuare lo svantaggio dell’insularità offrendo opportunità di sviluppo e di progressoı».
Sul riordino degli Enti Locali, Soru ha parlato di “ferita aperta” riferendosi al caos determinato dall’abolizione delle province. «Su questa materia – ha ricordato Soru – la Regione ha competenza primaria. I nostri poteri sono stati usati per creare quattro nuove province per poi cancellarle dopo pochi anni. Con le istituzioni non si scherza, in questo modo si crea solo confusione». «Una situazione da sanare al più presto – secondo Soru – quella dell’istituzione delle città metropolitane potrebbe essere una soluzione condivisa«.
L’ex presidente della Giunta ha poi parlato delle difficoltà dei comuni sardi. «Sono favorevole a mantenere le municipalità come presidio di democrazia e di partecipazione comunitaria – ha affermato – accorpando però i servizi». Soru si è detto favorevole alle Unioni di Comuni che gestiscano unitariamente i servizi fondamentali e ha lanciato la proposta di un centro unico regionale di erogazione della spesa: «Garantirebbe forti risparmi e servizi migliori per i cittadini».
Sull’organizzazione della Regione, Renato Soru ha indicato la strada di una legge di riordino contestuale alla Statutaria. «Bisogna superare il modello ministeriale – ha detto – per rendere la macchina più snella ed efficiente». Per Soru occorrerebbe rivedere anche il principio di separazione delle funzioni politiche da quelle amministrative introdotto dalla Legge Bassanini: «Politici e dirigenti devono poter dialogare. Chi ha la responsabilità della guida politica deve avere la possibilità di incidere nelle scelte». Da Soru, infine, un invito a far presto: «Il processo delle riforme deve essere portato a termine entro un anno».
Le indicazioni dell’ex presidente Soru sono state accolte positivamente da tutti i componenti della Commissione presenti alla seduta.
«Sollecitazioni utilissime – secondo Roberto Deriu (Pd) – il ricorso alla Statutaria evita il rischio di una revisione dello Statuto al buio e consente la massima espansione del suo spazio giuridico mantenendo la protezione costituzionale». Piena condivisione da parte del consigliere del Pd anche sull’idea della digitalizzazione della Sardegna. «La Rinascita digitale – ha detto Deriu – oltre che un efficace slogan potrebbe rappresentare il nuovo orizzonte dell’Autonomia sarda».
Il vicepresidente della Commissione Stefano Tunis (Forza Italia) ha espresso apprezzamento per le sollecitazioni di Renato Soru. «La cifra alta con cui il presidente ha tracciato il percorso di riforma va incoraggiata. Se queste sono le premesse garantirò la massima collaborazione per dare gambe al processo riformatore».
Per Salvatore Demontis (Pd), l’intervento di Renato Soru fornisce un contributo fondamentale ai lavori della Commissione. «L’approccio pragmatico è quello che serve per cambiare la Sardegna – ha detto Demontis – l’idea di una Statutaria rinforzata può essere la chiave di volta per sbloccare l’impasse istituzionale».
In conclusione di seduta, il presidente della Prima commissione, Francesco Agus ha sottolineato l’urgenza di arrivare ad un risultato in tempi rapidi. «Entro tre mesi – ha annunciato Agus – la commissione proverà a chiudere la fase istruttoria sulle riforme per consegnare un testo al Consiglio da approvare entro la primavera del 2015».
«È intollerabile che, così come sottolinea l’ultimo report del Consiglio regionale, svariate interrogazioni non abbiano ottenuto risposta entro i termini previsti, nonostante ai sensi dell’art. 107 comma 1 del regolamento consiliare la Giunta sia tenuta a rispondere direttamente all’interrogante entro 15 giorni.»
Lo sostiene il consigliere regionale Ignazio Locci (FI) che ha invitato il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, a farsi interprete del rispetto delle regole e del bon ton istituzionale e a richiamare la Giunta regionale ai suoi doveri.
«L’attività di controllo dei consiglieri regionali, parte fondante del mandato politico – aggiunge Ignazio Locci – è così vanificata da un comportamento arrogante e inaccettabile: le mancate risposte ai consiglieri sono mancate risposte ai cittadini sardi su tematiche che spesso interessano le piccole comunità di periferia. Come evidenziato dal report, l’inqualificabile comportamento dell’esecutivo regionale non conosce in apparenza distinzioni di schieramento politico, a meno che nel sottobosco della politica non ci siano fenomeni di discriminazione per certe forze politiche o, ancora peggio, per alcuni consiglieri.»
«I professori, forse, non essendo espressione della volontà popolare – sottolinea ancora il consigliere regionale di Sant’Antioco – ignorano che al di là delle stanze dei bottoni vivono sardi che non hanno più voglia di aspettare i tempi lunghi della politica. Un’attività che sottostà a precise regole, sebbene i nostri altolocati assessori non se ne siano ancora accorti: dentro il palazzo non si possono decidere i tempi a proprio piacimento, così come si decide la data di un appello di esame o quando correggere un compito scritto. Nel momento in cui un rappresentante del popolo presenta una interpellanza o un’interrogazione, strumenti di controllo e di iniziativa politica – conclude Ignazio Locci – lo fa per accelerare la risoluzione dei problemi, non certamente per svolgere il compitino e zittire le istanze che provengono dai cittadini.»
“Fuori dalla Gabbia. Il paradigma di una giustizia capace di uccidere” è il titolo del libro scritto da Cristiano Scardella che ripercorre, con dovizia di particolari e documenti inediti, la tragica vicenda del fratello Aldo, impiccatosi in cella, 28 anni fa, dopo sei mesi di isolamento. La pubblicazione di Bonfirraro Editore sarà presentata a Cagliari lunedì 9 giugno, alle ore 17.00, nella Sala Biblioteca dell’Ordine degli Avvocati, al quarto piano dell’ala nuova del Palazzo di Giustizia, in piazza Repubblica.
Promossa dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme” e dalla sezione cagliaritana dell’Associazione Nazionale Forense, l’iniziativa sarà un’occasione per riflettere sul tema dei diritti dei cittadini privati della libertà. Il “Caso Scardella”, che ha profondamente segnato un’intera famiglia, ha messo in luce le distorsioni di un’epoca quando era arduo esercitare il diritto alla difesa per un uso massiccio, spesso ingiustificato, della “carcerazione preventiva”.
All’appuntamento interverranno con l’autore il giornalista Giorgio Pisano, Francesco Mulas, segretario dirigente della sezione di Cagliari dell’ANF, Maria Grazia Caligaris, presidente di SDR, e l’artista Tatjana Goex.
L’evento è accreditato dall’Ordine degli Avvocati ai fini della formazione permanente.
Il Consiglio regionale tornerà a riunirsi mercoledì 11 giugno, alle ore 10.00. Il primo punto all’ordine del giorno è il disegno di legge n. 25 “Copertura oneri continuità territoriale isole minori”. Seguirà l’esame del disegno di legge n. 9 “Disposizioni urgenti in materia di edilizia scolastica e semplificazione amministrativa”. Qualora sia perfezionato, arriverà all’esame dell’Aula anche il testo unificato “Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica”.
All’ordine del giorno figura anche la mozione 22 (Marcello Orrù e più) sullo Statuto sardo di autonomia e riforma del titolo V della Costituzione; la numero 23 (Attilio Dedoni e più) sulla costituzione e nomina di una commissione speciale sulla situazione degli istituti di credito in Sardegna; la 25 (Christian Solinas e più) sull’indipendenza del popolo sardo; la 26 (Ugo Cappellacci e più) sulla continuità territoriale marittima della Sardegna; la n. 39 (Oscar Cherchi e più) sul dislocamento presso l’aeroporto di Oristano-Fenosu di almeno un veicolo ad ala fissa o rotante; la n. 40 (Modesto Fenu e più) sull’attuazione immediata della zona franca integrale in Sardegna, in ottemperanza e nel rispetto dello Statuto sardo, delle leggi regionali e dello Stato italiano.
Imparare il gioco del golf, gratis e con i compagni di scuola. E’ l’iniziativa promossa dal “Chia Golf Sporting Club”, dalla Sarit e dall’ing. Pierluigi Monni, patron del progetto, in collaborazione con le scuole elementari di Domusdemaria. Domani, a partire dalle 9.30 e per l’intera mattinata, i bambini delle scuole elementari di Domusdemaria potranno imparare gratuitamente l’uso di “legni e ferri” con l’aiuto di un maestro professionista che insieme con le regole del gioco spiegherà anche l’importanza e i valori dello sport.
I piccoli golfisti in erba potranno così cimentarsi al “campo pratica” e poi divertirsi tra le 18 buche del “Golf Academy”, per poi rifocillarsi con la merenda finale, anch’essa offerta dai promotori dell’iniziativa.
Il progetto realizzato dal “Chia Golf Sporting” fa parte delle iniziative promosse da alcuni operatori privati e inserite nelle manifestazioni di “Vivi Chia”. Non ha finalità di lucro ma si propone di sostenere e valorizzare il territorio di Domusdemaria nella cosiddetta bassa stagione, con il coinvolgimento degli autentici protagonisti del futuro e dello sviluppo delle nostre comunità: i bambini.
E’ gradita la presenza di giornalisti e operatori radio-tv.
Il programma:
09.00-10.00 arrivo dei bambini al “Chia Golf Sporting”
10.00-11.30 lezioni col maestro in campo pratica (lato destro strada provinciale, venendo da Cagliari)
11.30-12.00 campo Golf Academy (strada verso la spiaggia “Le dune”)
12.00-12.30 merenda finale
12.30-12.45 partenza
Una delegazione di #Qatar Foundation Endowment ha fatto visita ieri mattina a Villa Devoto. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore della Sanità Luigi Arru hanno incontrato Sheik Faisal Bin Thani Al Thani, CIO di QFE, accompagnato da Tidu Maini (#Executive Committee Member QFI & QFE, Advisor HrH Sheika Moza Bint Nasser). Hanno partecipato all’incontro Sultan Alflasi (#Head Of Cabinet Sheik Faisal Bin Thani Al Thani) e Lucio Rispo (#Investment Project Manager QFE). L’attività di ricerca della QFE e gli investimenti nell’ambito dell’economia della conoscenza sono stati gli argomenti affrontati, con particolare riferimento all’ex ospedale San Raffaele di Olbia.
«Con Faisal Bin Thani Al Thani e Tidu Maini abbiamo fatto il punto sul progetto dell’ex ospedale San Raffaele di Olbia – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine della visita -. Come ho già avuto modo di dire, nella nostra proposta di governo ci siamo impegnati a dare risposte rapide e in tempi certi a investitori importanti e quindi anche in questo caso stiamo mantenendo l’impegno. Oggi abbiamo ribadito quanto sia importante definire con la QFE, come stiamo facendo e come abbiamo concordato nella nostra intesa, un percorso armonico con il processo di riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera della Sardegna. È stata un’altra tappa del nostro lavoro per portare all’attenzione del Consiglio regionale, che nei tempi dati prenderà la decisione finale, una proposta soddisfacente per tutto il sistema regionale e di cui siano visibili i vantaggi per l’intera Sardegna – ha proseguito Francesco Pigliaru -. La QFE investe 6 miliardi di dollari l’anno in ricerca. La visita di questa mattina a Villa Devoto dei vertici di un investitore internazionale di questo livello per la Sardegna e per l’Italia, dimostra che qualcosa sta finalmente cambiando. Uno degli indicatori fondamentali dell’andamento di un’economia, infatti, è attrarre investimenti esteri di qualità, e l’Italia, tra i paesi sviluppati è notoriamente in fondo alla classifica per quanto riguarda l’attrazione di investimenti di questo tipo. Per la Sardegna, in particolare, è una grande opportunità e stiamo lavorando perché questa opportunità possa essere colta nella piena condivisione di tutti. Significa creare centinaia di posti di lavoro in più, contribuire a migliorare l’offerta e i livelli di assistenza sanitaria per i sardi, ridurre i flussi di emigrazione sanitaria passiva, attrarre i flussi dal resto dell’Italia e dall’Europa. Stiamo parlando di creare un hub sanitaria di livello internazionale – ha concluso il presidente della Regione -, un punto di ricerca di eccellenza nel quale i centri di ricerca e le università del nostro sistema regionale potranno essere protagonisti».
Al termine dell’incontro, gli ospiti hanno visitato la mostra dedicata ai #Giganti di Monti Prama nelle sale del Museo Archeologico.
A proposito dell’incontro tenutosi ieri mattina a Villa Devoto tra il presidente Pigliaru e una delegazione del Qatar, il capogruppo del #Partito Democratico, Pietro Cocco, nel ribadire la massima fiducia nell’azione del Presidente per la trattativa sul progetto di realizzazione del nuovo ospedale di Olbia, lo incoraggia a proseguire nella complessa operazione che richiede particolare impegno, nonché particolari capacità strategiche e progettuali, e che contribuisce al raggiungimento di un processo di risanamento economico e sociale della nostra Isola appena iniziato da questa nuova Giunta.
«Questo progetto, infatti, oltre che un polo di eccellenza che migliorerà i livelli di assistenza sanitaria per i sardi – scrive Pietro Cocco in una nota -, mira anche ad attrarre notevoli risorse economiche che rappresenterà un’opportunità di creazione di nuovi posti di lavoro.»
Mercoledì 28 maggio a partire dalle 18,30, presso la sala congressi del #CICC della Grande Miniera Serbariu, Marino, Pino e Roberto, i componenti della band sulcitana “Intreccio”, hanno allietato, pur toccando un tema di profonda riflessione, la serata degli oltre 150 spettatori, che attendevano con grande entusiasmo e curiosità la presentazione del loro ultimo video dal titolo “Vorrei”.
L’esibizione degli Intreccio ha inizio con la proiezione di “Combattere”, il loro primo video, interamente girato all’interno di un capannone, ormai dismesso, della zona industriale di Portovesme. Tra gli applausi generali del pubblico presente in sala, c’è stato qualche momento di profonda commozione quando il cantante del gruppo, Marino Usai, ha voluto ricordare l’amico Nino Carrus, che è venuto a mancare di recente e che faceva parte della stessa band.
Come anticipato all’interno dell’evento creato su Facebook, il video lancia un messaggio molto “forte”, poiché fa esplicito riferimento al tema dei suicidi legati in modo inevitabile, direttamente o indirettamente, al tema della mancanza di posti di lavoro. L’incipit del video è caratterizzato dalla messa in atto dei tentativi di suicidio dei tre protagonisti, che sono proprio i tre componenti del gruppo musicale, per poi trovare un’ancora di salvezza nel desiderio di reagire, mosso dallo svolgersi di un corteo di manifestanti, che instillano un motto di reazione nell’animo di coloro che avevano deciso di rassegnarsi, decidendo di compiere l’estremo gesto.
Il tema del desiderio di riscatto, ha voluto evidenziare nel corso del dibattito il regista Bruno Mameli, è la molla che blocca il meccanismo perverso che porterebbe al suicidio; solo chi si sente parte di un gruppo e lotta per far sentire la propria voce può evitare il peggio: che venga messo in discussione il senso della propria vita.
La serata è stata patrocinata da CGIL, CISL e UIL, sotto il coordinamento del noto scrittore ed antropologo Giacomo Mameli, che non ha potuto fare a meno di evidenziare la bravura ed il continuo riferimento al tema della crisi industriale, che accompagna gli ultimi due video della nota band. Infatti, anche “Vorrei”, come “Combattere”, è principalmente incentrata sul problema della disoccupazione, legata in primis alla crisi del polo industriale di Portovesme. Proprio per questo, durante il dibattito svoltosi dopo l’esibizione, si sono susseguiti gli interventi di alcuni sindacalisti della ex Alcoa e dei tre Segretari generali di CGIL, CISL e UIL, che hanno evidenziato le gravi ripercussioni sociali della crisi del territorio e il disagio psicologico che ne è conseguito per tanti lavoratori e per le loro famiglie.
«Giustamente – sostengono i segretari sindacali – tra i lavoratori regna la convinzione di dover rivendicare con forza la riapertura della loro fabbrica. Ci rammarichiamo e continuiamo a dare loro tutto il supporto necessario per la prosecuzione della lotta, che di recente, il 20 maggio ultimo scorso, ha portato alcuni di essi ad andare incontro alla condanna per interruzione di pubblico servizio, per il blocco dell’aeroporto di Cagliari Elmas».
Il tutto si è concluso con l’intervento del dott. Antonio Laddomada, che, in qualità di responsabile del reparto di psichiatria dell’ospedale Sirai di Carbonia, non ha potuto fare a meno di fornire i numeri allarmanti degli interventi di pronto soccorso e dei ricoveri ospedalieri, relativi a gravi situazioni di disagio psicologico, che troppo spesso sono causati dalla chiusura in sé di chi vive un trauma come quello della perdita di una persona cara, ma anche di una disagiata situazione economica e familiare conseguente alla perdita del posto di lavoro.
A questo punto, carissimi lettori, non ci resta che augurarvi buon ascolto e buona visione dell’ultimo video degli Intreccio, caricato sul web dal 29 maggio!
Elisabetta Fois
Segreteria CGIL Sulcis Iglesiente
L’Asd Gong Fu Tao School e l’Asd Bushido, con la collaborazione del comitato provinciale CSEN Carbonia Iglesias guidata dal delegato provinciale Antonio Medda, hanno organizzato uno stage a carattere regionale che si svolgerà nei giorni 7 e 8 giugno, presso la palestra delle scuole medie di Portoscuso.
Come docente è stato invitato il maestro Giuliano Spadoni c.n. 6° dan, responsabile nazionale CSEN del settore ju jitsu. Al temine dello stage, si svolgeranno gli esami di 1° e 2° dan di ju jitsu.
La manifestazione chiuderà l’anno sportivo 2013-2014, dopo la gara organizzata dalla Asd Bushido nel mese di dicembre, il corso per ufficiali di gara nel mese di febbraio, la gara organizzata dalla Asd Ronin ju jitsu e, infine. il memorial Antonella Piredda di ju jitsu organizzato dalla Asd Gong fu Tao school di Carbonia.
Per l’organizzazione dello stage di questo fine settimana, è stata preziosa la collaborazione del delegato provinciale CSEN Antonio Medda, che ha contribuito, stimolato ed incentivato i maestri e i tanti atleti che praticano il ju jitsu nel Sulcis Iglesiente.
L’Armani Jeans Milano ha espugnato nuovamente il PalaSerradimigni (63 a 56) ed ora “vede” lo scudetto 2014. Ieri sera la Dinamo Banco di Sardegna ha gettato sul parquet tutto il suo orgoglio, per non deludere lo straordinario pubblico che la segue con passione ormai da anni, ma non è bastato per avere la meglio sulla grande favorita per la vittoria finale e riportare quindi la sfida sulla parità. Ora alla squadra di Luca Banchi basterà un’altra vittoria per staccare il biglietto per la finale, nella quale con ogni probabilità incontrerà i campioni di Siena che potrebbero chiudere i conti della sfida con Acea Roma già stasera, sul 4 a 0.
Il punteggio molto basso è la fotografia della partita di ieri sera. La Dinamo è squadra abituata ad ampi punteggi e quando non riesce a trovare buone percentuali al tiro, soprattutto dalla lunga distanza, trova grandi difficoltà a tenere testa ad avversarie forti come Milano. La sfida è rimasta in quasi perfetto equilibrio nel primo quarto, chiuso sul 21 a 20 per Milano, ma da lì in avanti la squadra ospite ha guadagnato un margine di vantaggio variabile tra i 6 e i 10 punti, che praticamente non è più variato fino alla fine.
Le difficoltà maggiori dei ragazzi di Meo Sacchetti è emersa nel secondo quarto, chiuso con soli 8 punti all’attivo (36 a 20 per Milano all’intervallo lungo)! La Dinamo è rimasta in partita solo grazie ad una discreta difesa ma nei rari momenti in cui avrebbe potuto riaprire i giochi, gli errori al tiro sono risultati ancora decisivi in negativo. Il punteggio è rimasto ancora basso sia nel terzo set, con un parziale di 14 a 12 per Milano, sia nel quarto, 15 a 14 ancora per Milano.
Le percentuali al tiro finali sono estremamente significative: 19 su 36 (52,8%) da 2 punti, 5 su 23 (21,7%) da 3 punti e 10 su 14 (71,4%) ai tiri liberi per Milano; 18 su 42 (42,9%) da 2 punti, 4 su 26 (15,4%) da 3 punti e 8 su 10 (80%) ai tiri liberi per Sassari. La squadra di Sacchetti è mancata nella sua specialità principale, il tiro da 3 punti, che a Milano, sia nella prima sfida (persa nel finale dopo aver sempre condotto il punteggio), sia nella seconda vinta alla grande, aveva fatto una grande differenza. E’ apparso evidente che rispetto alle due sfide del Forum, giocate senza paura e senza grandi responsabilità, visto il ruolo di favorita di Milano, sia ieri sera sia martedì, Sassari ha pagato anche sul piano emotivo e in parte anche su quello di un’esperienza ancora limitata a grandissimi livelli, davanti al suo straordinario pubblico.
A livello individuale, il miglior realizzatore dell’incontro è risultato Keith Langford con 17 punti, davanti ad Alessandro Gentile (il prossimo anno raggiungerà quasi certamente Marco Belinelli, Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani nel regno dorato della NBA) con 15 punti; nella Dinamo 12 punti per Benjamin Eze e 10 per Drake Diener e Caleb Green.
Ora la sfida torna a Milano, dove già domani l’Armani Jeans cercherà di mettere a segno il match point e, in caso di impennata d’orgoglio del Banco di Sardegna, ci sarà una seconda chance lunedì sera.
Comunque vada a finire, la Dinamo merita solo elogi per una stagione strepitosa, coronata dalla conquista dello storico traguardo della Coppa Italia, proprio al Forum, dove nei quarti di finale ha eliminato proprio la favoritissima Milano, il titolo di miglior giocatore del campionato conquistato da Drake Diener e la semifinale scudetto.