26 December, 2025

«E’ notizia ormai da anni, ma ancora non c’è una soluzione. Faccio riferimento alle lunghissime liste d’attesa che sono presenti nella sanità pubblica della nostra isola. Nel 2021, con l’emergenza Covid, l’ex ministro Speranza aveva stanziato circa 500 milioni di euro per la sanità delle Regioni, proprio per diminuire le liste d’attesa. E’ notizia certa che la Regione Sardegna abbia investito solamente l’1,7% delle proprie risorse per migliorare la situazione delle liste d’attesa negli ospedali. Una vera e propria follia.»

A dirlo è Carla Cuccu, consigliere regionale di Idea Sardegna e segretaria della commissione Sanità.

«In Italia ormai è netto ed evidente un dato, quasi nella totalità dei casi nessuna Regione è stata in grado di avere numeri e prestazioni sanitarie che venivano svolte in epoca pre Covidaggiunge Carla Cuccu -. C’è quindi da occuparsi urgentemente di questa situazione, la nostra isola ed i suoi ospedali meritano investimenti e organizzazione per tornare a livelli di eccellenza di un tempo. Mi impegnerò personalmente, in sede di Consiglio e in quanto segretaria della Commissione Sanità, per ottenere risposte dalla giunta attuale.»

La stagione politica di Renato Soru rivisitata tredici anni dopo le dimissioni dalla presidenza della Regione Sardegna, quando il filtro del tempo trascorso consente riflessioni più equilibrate e forse meno parziali. Su questo s’interroga “Meglio Soru (o no)” La febbre del fare 13 anni dopo”, il libro di Massimo Dadea, che in quella Giunta fu assessore, la cui presentazione è in programma lunedì 24 aprile, dalle ore 17.30, al Centro culturale, in via Cattaneo, a Iglesias.
Che cosa è rimasto di un’esperienza di governo che ha rappresentato il più risoluto tentativo di modificare la realtà politica, culturale, sociale, economica e istituzionale dell’isola? Quanto di quel progetto, di quella idea di Sardegna è ancora attuale? Quale scenario si può aprire oggi alla luce del mutato ruolo della politica? Dopo il grande interesse suscitato nei precedenti incontri, di questo parleranno osservatori specializzati che quella stagione l’hanno vissuta da protagonisti, spesso critici e severi, o anche da spettatori.
Alla presentazione del libro, con l’autore dialogheranno il giornalista Ottavio Olita, la sociologa del lavoro Lilli Pruna, Claudia Zuncheddu, esponente dei medici per l’ambiente, Renato Soru e la deputata Francesca Ghirra (Verdi-Sinistra). Modererà l’incontro il giornalista Giampaolo Meloni. 

Ieri mattina la Sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ha ricevuto una segnalazione da parte di un privato cittadino relativa alla presenza di un’unità a vela incagliata il località Capo Sperone, nell’isola di Sant’Antioco, che stava imbarcando acqua a causa di una falla.
Immediata è stata la risposta del personale dell’Ufficio Circondariale, alle dipendenze del Comandante tenente di vascello Fabio Vaccaro, che prontamente ha inviato sul posto la dipendente Unità SAR che, dopo aver messo in sicurezza l’unico membro dell’equipaggio presente a bordo, ha rimorchiato l’imbarcazione sinistrata verso il porto di Sant’Antioco.

Nuova tragedia sulle strade del Sulcis. Un 59enne, Antonello Puddu, originario di Quartu Sant’Elena e residente a Sant’Antioco, autista dell’Arst, è morto nello scontro tra il suo scooter e un altro motociclo, sulla statale 126, nei pressi di Carbonia. L’uomo ha perso il controllo del suo motociclo e si è scontrato con un altro motociclo che viaggiava in direzione opposta, alla cui guida c’era un 17enne di San Giovanni Suergiu, che è stato soccorso e trasferito al Pronto Soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia. Il giovane avrebbe riportato ferite non gravi.

 

Con l’arrivo della bella stagione, Carbonia comincia a popolarsi di turisti e visitatori, prevalentemente di origine straniera. Tra le tappe principali delle visite il centro cittadino e la sua architettura razionalista tipica della “Città di Fondazione”, la Grande Miniera di Serbariu e il Parco archeologico di Monte Sirai.
Non solo turisti, ma anche tanti studenti provenienti da diversi centri del Sud Sardegna in questi giorni si sono recati nella nostra città per una visita guidata alla scoperta del patrimonio materiale e immateriale della città del Novecento. Le immagini fanno riferimento alle classi 5ª B e 5ª C del Liceo Linguistico “Baudi di Vesme” di Iglesias, che hanno partecipato alla visita guidata a Carbonia “Città di fondazione” e al Museo del Carbone delle Grande Miniera di Serbariu, dove accompagnati dalle guide hanno potuto approfondire la storia della nostra città, le origini e gli sviluppi dell’attività estrattiva del carbone e della nostra cultura mineraria.
Per domenica 23 aprile, alle ore 15.30, con appuntamento in piazza Roma, il SiMuC ha organizzato una nuova visita guidata nel centro cittadino alla scoperta degli elementi tipici dell’architettura razionalista. Si narrerà della storia, dei progettisti, delle opere e degli artisti che hanno contribuito alla realizzazione e allo sviluppo della città di Carbonia.
Per informazioni e prenotazioni: 340.2689043; 0781.1860812.

Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Terra (World Earth Day), istituita il 22 aprile del 1970 su iniziativa del senatore americano Gaylord Nelson. Tale ricorrenza segna, di fatto, la nascita del Movimento Ambientalista e viene celebrata in tutto il mondo con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla necessità di tutelare il nostro pianeta, cercando di porre rimedio con il piccolo ma grande contributo di tutti noi alle innumerevoli problematiche legate all’ambiente e alla sua salvaguardia, a partire dall’inquinamento di aria, acqua e suolo, alla distruzione degli ecosistemi e all’esaurimento delle risorse non rinnovabili.

Il comune di Carbonia, nel ricordare a tutta la nostra comunità l’importanza di curare, rispettare e tutelare il patrimonio ambientale cittadino, coglie l’occasione per ringraziare tutti i cittadini, sia come singoli, sia nelle forme associate delle organizzazioni ambientaliste e di volontariato, che quotidianamente con il loro impegno contribuiscono a tenere pulita e decorosa la nostra città, preservando e salvaguardando l’ambiente che ci circonda.

L’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, ha raggiunto un accordo con i sindacati dei pediatri di libera scelta per 137 sedi disagiate e disagiatissime, dove sarà possibile riconoscere condizioni economiche più vantaggiose ai medici titolari di incarichi a tempo indeterminato. Le sedi disagiate e disagiatissime sono state individuate secondo la rispondenza ad almeno cinque dei sette criteri stabiliti dalle linee guida regionali. L’intesa, valida per tre anni, ha trovato l’unanimità delle sigle presenti al tavolo. Confermate 96 sedi disagiate per la pediatria già attive, a cui si aggiungono ulteriori 41 sedi, tra disagiate e disagiatissime.

«Un risultato importantedichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria per riconoscere un incentivo economico ai pediatri che scelgono di lavorare in quelle sedi oggettivamente svantaggiate a causa, ad esempio, dei collegamenti o per la loro distanza dagli ospedali e dove oggi si registra maggiore difficoltà a trovare medici disposti a ricoprire incarichi.»

Prevista una retribuzione mensile aggiuntiva di 800 euro per le sedi disagiate e di 1.400 euro per le sedi disagiatissime. «A questo scopoprecisa l’assessore Carlo Doria abbiamo messo in campo risorse importanti: 600 mila euro l’anno dal bilancio regionale. Questo ci ha permesso non solo di confermare tutte le sedi disagiate già attive, ma di includere, senza eccezioni, tutte quelle sedi che oggi in Sardegna rientrano nei parametri per l’attribuzione dello status di sede disagiata o disagiatissima.»

«Oggi la carenza di medici non risparmia l’assistenza primaria, inclusa quella dei pediatri di libera scelta. Questo pesa in modo particolare sulle sedi più periferiche e i centri più piccoli. Siamo impegnati con ogni strumento a nostra disposizione per dare risposte ai cittadini e garantire quel diritto all’assistenza e alle cure, sancito dalla stessa Costituzione, che per essere ‘compiuto’ dovrebbe prevedere diverse regole di ingaggio e non quelle oggi troppo rigide previste oggi dai contratti collettivi nazionali di lavoro», conclude l’assessore regionale della Sanità.

Approvata la ripartizione dei fondi, per un totale di 1 milione e 880 mila euro per il funzionamento dei Centri per i Servizi Culturali della Sardegna (CSC), UNLA e Società Umanitaria, con sede ad Alghero, Cagliari, Carbonia-Iglesias, Macomer e Oristano. I Centri sono cinque, due dei quali afferiscono all’Unione Nazionale Lotta all’analfabetismo (UNLA CSC di Macomer e CSC di Oristano) e tre alla Società Umanitaria di Milano (CSC di Cagliari, CSC di Carbonia-Iglesias e CSC di Alghero).

«Questi Centrisottolinea l’assessore alla Cultura, Andrea Biancareddusvolgono da oltre quarant’anni, una importante e diversificata attività culturale sul territorio che si rivolge a differenti categorie di pubblico ed è destinata a tutte le fasce d’età. In primo luogo, i Centri, pur avendo ciascuno una propria specifica connotazione, realizzano attività di promozione e diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva e di educazione all’immagine, spesso in collaborazione con scuole, università e associazioni culturali di cui sono costanti punti di riferimento. Negli ultimi anni alcuni Centri hanno ampliato la propria sfera di attività rivolgendosi, anche grazie alla costruzione di una fitta rete di rapporti in ambito nazionale e internazionale, alla formazione professionale nel cinema e alla produzione audiovisiva. Inoltre gestiscono un cospicuo e ingente patrimonio bibliotecario che rendono fruibile al pubblico e valorizzano con importanti attività di promozione della lettura. Svolgono, ancora, attività di aggiornamento professionale per gli operatori culturali e per gli insegnanti.»

Lo stanziamento complessivo destinato ai Centri Servizi Culturali della Sardegna dovrà essere utilizzato per il funzionamento e per la copertura delle spese relative al personale e alle varie attività e servizi di competenza. A favore del CSC di Alghero attraverso l’Associazione Centro Servizi Culturali di Alghero della Società Umanitaria sono stati stanziati 250 mila euro;  a favore del CSC di Cagliari attraverso l’Associazione Centro Servizi Culturali di Cagliari della Società Umanitaria sono destinati 880 mila euro. A favore del CSC di Carbonia-Iglesias attraverso l’Associazione Centro Servizi Culturali di Carbonia-Iglesias della Società Umanitaria vengono erogati 250 mila euro così come al Centro Servizi Culturali UNLA di Macomer. Sempre  250 mila euro a favore del Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano.

Ieri mattina la Seconda Commissione Consiliare Permanente, presieduta dal consigliere Giacomo Guadagnini, alla presenza del sindaco Pietro Morittu, dell’assessore dei Lavori Pubblici e Ambiente Manolo Mureddu, e di diversi consiglieri comunali ha organizzato un secondo tavolo di lavoro e di analisi sulle Comunità energetiche, che fa seguito al precedente incontro del 10 marzo scorso.
Sono stati presi in esame 96 edifici del patrimonio comunale con caratteristiche idonee all’installazione di impianti fotovoltaici. Di questi ne sono stati selezionati 34 da inserire nella comunità energetica con costo a carico della società che si occuperà della concessione, per una potenza di 1,6 megawatt. Per i restanti 62 edifici è facoltà dell’Amministrazione comunale decidere se intervenire con risorse economiche derivanti dal proprio Bilancio oppure se con finanziamenti europei o regionali.
I prossimi passi nel percorso di realizzazione della prima comunità energetica a Carbonia consistono nella preparazione di un bando pubblico per la selezione della società concessionaria della nuova realtà, di cui potranno far parte oltre ai privati cittadini – in possesso o meno di un impianto di energia rinnovabile – anche piccoli imprenditori, artigiani e agricoltori.

Questo pomeriggio, nell’edificio di piazza della Repubblica, ex Istituto Geometri, a Carbonia, è stata inaugurata la “Posada di Carbonia”, una nuova struttura ricettiva per l’ospitalità dei pellegrini che percorrono il Cammino Minerario di Santa Barbara. Il taglio del nastro è stato fatto dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, e dal sindaco di Iglesias, Mauro Usai, successore di Giampiero Pinna alla presidenza della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara.
Le posadas, nome in sardo di “piccolo albergo”, sono strutture dove i pellegrini possono trovare un letto, una doccia calda e il necessario per prepararsi in autonomia la colazione e la cena, al costo di 20 euro.
Questa è la quinta posada che viene aperta lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.
L’edificio di Carbonia, adibito a posada, vanta una lunga storia: nasce nel 1936-38 come Centro di accoglienza delle maestranze in arrivo in città. Dopo la chiusura delle miniere è stato sede dell’Istituto tecnico per Geometri fino al 2010, successivamente ristrutturato e riportato alla sua forma originaria, allestendo al piano terra il Centro multimediale delle zone umide del Sulcis e al primo piano un ostello.
Dal luglio 2021 è stato acquisito in comodato d’uso da parte della provincia di Carbonia Iglesias, dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e adibito all’accoglienza dei pellegrini/escursionisti che percorrono il Cammino Minerario di Santa Barbara.
La sua riconversione a luogo di accoglienza per i pellegrini ha un significato simbolico: nasce come accoglienza per lavoratori e oggi diventa luogo di accoglienza per chi arriva a conoscere il nostro territorio e la sua storia. Tutto ciò nel ricordo del grande lavoro svolto dal compianto Giampiero Pinna, creatore della Fondazione Cammino Minerario Santa Barbara, che rappresenta un volano per lo sviluppo turistico del territorio, in grado di concretizzare appieno il concetto di mobilità lenta ed ecosostenibile e capace di raccogliere l’adesione e la presenza nel Sulcis di migliaia di turisti ed escursionisti.