8 May, 2024
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Un disegno di legge approvato oggi dalla Giunta regionale disciplina per la prima volta in modo organico la partecipazione della Regione e degli Enti ad essa collegati a spa o srl, società ancora numerose. La nuova legge si propone prima di tutto di fare pulizia di norme scollegate, spesso improprie, talvolta contraddittorie, che si sono accumulate nel corso degli anni.
In questo modo si ottiene un approccio più aperto alla gestione delle partecipate, in cui è investito capitale pubblico, contribuendo così a dare maggiori garanzie di trasparenza. Un’apertura resa necessaria anche dai numerosi interventi degli organi di controllo, a partire dalla Corte dei Conti.Il disegno di legge interviene anche sul tema degli amministratori, delle qualifiche necessarie per essere nominati, dei loro compensi, introducendo criteri rigorosi e regole chiare che riducono l’eccessiva discrezionalità nelle scelte.

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La Giunta regionale ha dato oggi il via libera alla programmazione unitaria dei fondi europei, nazionali e regionali, con l’approvazione di un nuovo modello di governance che individua due strutture, una Cabina di regia e una Unità di progetto di coordinamento tecnico, per affrontare e risolvere da subito i problemi connessi alla fase di attuazione dei Programmi (PO FESR, PO FSE, PO FEASR, PO FEAMP, PAC, PON, APQ), garantendo il rispetto degli impegni assunti, la realizzazione delle integrazioni tra Fondi e il conseguimento degli obiettivi.
«Il principio di concentrazione, alla base della nuova programmazione comunitaria 2014-2020, e la necessità di finalizzare adeguatamente l’uso di risorse e competenze su obiettivi e risultati quantificabili, impone di chiarire le scelte di policy aggregate su tematiche strategiche – spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Questo consente da un lato di assicurare unitarietà programmatica, finanziaria e di governance agli interventi da realizzare sul territorio regionale, definendo un quadro ampio ma coordinato di politiche, dall’altro di articolare quelle politiche in obiettivi specifici, progetti e attività declinati sul territorio. Concentrazione e integrazione delle risorse, dunque, maggiore orientamento ai risultati, attenzione ai territori e semplificazione, con l’obiettivo finale ma prioritario di non perdere mai più i finanziamenti europei, fondamentali ancora di più in un momento di crisi come questo.»
La cabina di regia sarà coordinata dal presidente della Regione o da un suo delegato. Ne faranno parte i tre assessori responsabili delle strutture in cui sono collocate le Autorità che sovraintendono alla gestione dei programmi cofinanziati.

«La programmazione unitaria è il principio cardine della manovra finanziaria per il 2015 – sottolinea l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci – integrare i fondi, spendere prima, subito e bene quelli europei, poi i nazionali e i regionali. Non ci possiamo più permettere di restituire a Bruxelles decine di milioni di euro come troppe volte è accaduto in passato.»

L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, sottolinea «l’importanza di riuscire a integrare le politiche del fondo sociale europeo FSE con tutte le altre per renderle più efficaci sul territorio».

L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, dice che «per centrare obiettivi strategici e sempre più ambiziosi per la crescita della nostra regione è indispensabile, come si propone la cabina di regia sui fondi, integrare le politiche di sviluppo rurale FEASR con il resto dell’economia».

Parteciperanno in base a specifiche esigenze anche gli altri assessori coinvolti a vario titolo nell’attuazione della Programmazione Unitaria.

«La Regione con la cabina di regia sui fondi vuole centrare le tre priorità indicate dalla Commissione Europea – sottolinea il vicepresidente della Regione -. Crescita intelligente, attraverso lo sviluppo delle conoscenze e dell’innovazione; crescita sostenibile, basata su un’economia più verde, più efficiente nella gestione delle risorse e più competitiva; crescita inclusiva, volta a promuovere l’occupazione, la coesione sociale e territoriale.»

La cabina di regia sarà coadiuvata da una Unità di progetto di coordinamento tecnico, coordinata dal Direttore pro tempore del Centro Regionale di Programmazione. Ne faranno parte le Autorità di Gestione dei fondi, le Autorità di Certificazione e il responsabile del Piano di Rafforzamento amministrativo, ma anche in base a specifiche esigenze i direttori generali degli Assessorati coinvolti a vario titolo nell’attuazione della Programmazione Unitaria. Avrà il compito di attuare gli indirizzi della Giunta, predisporre gli atti, elaborare documenti e proposte per la definizione di intese con gli Enti e le Amministrazioni territoriali necessari per il conseguimento degli obiettivi della Programmazione unitaria, coordinare le attività di comunicazione dei diversi Programmi per evitare sovrapposizioni.

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La Giunta Pigliaru, come previsto dall’accordo firmato a luglio con il Governo centrale e come già hanno fatto le altre Regioni a statuto speciale (Alto Adige, Trentino, Friuli), nella Giunta di questa mattina ha ritirato i ricorsi ancora pendenti con il Governo di fronte alla Corte Costituzionale. L’accordo, e dunque il ritiro dei ricorsi, non riguarda invece in alcun modo il versante della Vertenza Entrate, dove sono già stati ottenuti importanti risultati (pieno riconoscimento del diritto della Sardegna alla compartecipazione in base all’articolo 8 dello Statuto e anticipazione di 300 milioni degli arretrati) ma che al momento resta ancora aperto.

«Il Governo sinora ha mantenuto gli impegni presi con noi a luglio e noi oggi manteniamo i nostri, chiudendo il contenzioso che riguarda le materie oggetto di quell’accordo – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Tutto il nostro impegno, ora, va sulla Vertenza Entrate. Sono due i fronti su cui stiamo lavorando: un costante confronto con lo Stato per la definizione delle norme di attuazione che portino al pieno riconoscimento e alla quantificazione delle nostre entrate e la predisposizione di un disegno di legge sull’Agenzia regionale delle Entrate. La Vertenza Entrate è una partita aperta – ha concluso Pigliaru – ma gli importanti risultati che abbiamo ottenuto sino a questo momento ci fanno essere ottimisti».

Grazie all’accordo firmato il 21 luglio a Roma sul pareggio di bilancio, tutto quello che entra nelle casse della Sardegna potrà essere speso, senza più sottostare agli assurdi vincoli del patto di stabilità. Significa, solo per il 2015, poter effettuare pagamenti per circa 700 milioni in più rispetto al 2014. Non solo: tutti gli arretrati dovuti dal Governo possono essere utilizzati senza alcun limite di spesa per pagare i residui passivi fin qui accumulati, ovvero le promesse di pagamento con Enti Locali, Imprese, Associazioni finora mai saldate proprio a causa dei vincoli del Patto. Solo in questi primi mesi quasi un miliardo di euro: i 300 milioni della Vertenza Entrate, altri 350 dovuti ed erogati da Roma e 320 ricevuti da Bruxelles.

«Da quest’anno non accadrà più che la Regione farà promesse di pagamento che non potrà mantenere: spendendo tutto quello che incassiamo riusciremo a chiudere i debiti pregressi e soprattutto a non aprirne nuovi. È un risultato straordinario perché non stiamo più parlando di promesse di pagamento, non più cifre stanziate e non spendibili ma solo certezze – sottolinea l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. I primi giorni di febbraio abbiamo pagato un terzo dei debiti con Enti Locali, Università, Cultura, Agricoltura, Sanità e Sociale, per fare solo alcuni esempi. Vogliamo chiudere la partita dei debiti entro quest’anno, in modo da ripartire nel 2016 con la consapevolezza di non dover più pensare al passato ma di poterci concentrare solo sulle cose da realizzare nel presente e per il futuro della Sardegna».

Le tasse aggiuntive pagate dai sardi per abbattere il debito pubblico rimarranno in Sardegna e saranno usate solo ed esclusivamente per ridurre il debito pubblico dei sardi: si tratta di 200 milioni all’anno per 4 anni. Con il comma 5 dell’articolo 38 del ddl Stabilità, il Governo lo scorso dicembre ha riconosciuto alla Sardegna il diritto a trattenere nell’Isola il ricavato delle cosiddette tasse di scopo. Si tratta di un risultato importante, auspicato anche dall’ordine del giorno unitario approvato all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 2 ottobre. «Tutto questo significa che il nostro debito pubblico si riduce notevolmente, pagheremo molto meno la rata del mutuo (risparmieremo circa 40 milioni solo nel 2015), dunque sarà più sostenibile la contrazione del nuovo mutuo per il Piano Infrastrutture che rimetterà in moto l’economia dell’Isola e l’aiuterà a superare lo storico gap che tanto la penalizza. Si sostituisce il vecchio debito con alti tassi di interesse con nuovi mutui a tassi bassissimi – spiega l’assessore Paci -. Complessivamente perciò diminuiscono rate e indebitamento».

Nell’incontro del 19 dicembre scorso al ministero dell’Economia e delle Finanze la Sardegna ha ottenuto il pieno diritto al riconoscimento delle somme mai pagate fra il 2010 e il 2014 all’interno della Vertenza Entrate per la partita che comprende gli arretrati Ires, Riserve finanziarie e Giochi. Il 16 gennaio, in attesa di quantificare esattamente il dovuto, il Governo ha staccato un assegno da 300 milioni come anticipo sugli arretrati.

La Giunta sta lavorando a un disegno di legge sull’Agenzia Sarda delle Entrate che abbia compiti di accertamento e riscossione delle proprie entrate, a garanzia dell’autonomia della Sardegna e del controllo su entrate proprie e compartecipazioni erariali.

Il presidente del comitato continuità territoriale isole minori della Sardegna, Pierpaolo Bruscu, ha chiesto un incontro al presidente Pigliaru per affrontare i problemi legati alla vertenza Saremar.

 «Egregio Presidente – ha scritto Bruscu al governatore – nonostante le varie richieste di incontro inviate, ed a tutt’oggi prive di riscontro, con la presente Le richiedo un incontro urgente, o in alternativa un incontro pubblico da svolgersi a Carloforte, sulla vertenza Saremar, che rischia di precipitare, a causa delle decisioni prese dall’assessore Deiana, ormai solo contro tutti, ma fermo nel progetto di privatizzazione della Saremar nell’interesse dei Sardi!!! Peccato che noi come comitato, i sindacati, le parti sociali, la popolazione ed ora anche le amministrazioni comunali interessate siano tutti contrari al progetto dell’assessore Deiana.»

«Che dire poi dell’interrogazione parlamentare presentata dall’on. Vallascas ed il 4 marzo dell’interrogazione risoluzione presentata in parlamento dall’on. Pili – ha aggiunto Bruscu -. Non le sembra sia venuto il momento di conoscere una sua opinione, possibile che non abbia voglia di far conoscere le sue idee i suoi progetti, quali possano essere i futuri sviluppi per questi territori e direi per tutta la Sardegna, sinceramente non condivido il suo immobilismo e i suoi silenzi. Spero – ha concluso Bruscu – non si debba essere costretti ad azioni eclatanti per poter avere la sua attenzione.»

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I consiglieri del gruppo di Forza Italia una mozione con la quale chiede al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, di inviare una diffida al Governo e di chiedere un incontro urgente con il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, per ribadire la volontà dei sardi, certificata dall’esito del referendum popolare, contro la realizzazione nell’Isola del deposito unico delle scorie nucleari.

L’iniziativa trae spunto dalle «riservate informazioni ricevute dall’ex governatore Ugo Cappellacci da attendibili fonti ministeriali” che indicherebbero in un’area del centro Sardegna, il sito individuato per lo stoccaggio delle scorie». «Una scelta assurda e scellerata che contrasta con le volontà del popolo sardo e vanifica gli sforzi fatti per affermare nell’Isola uno sviluppo all’insegna della compatibilità ambientale e del turismo», così l’ha definita Cappellacci, che ha puntato il dito contro  “la colpevole inerzia” dimostrata dall’attuale esecutivo regionale sull’intera vicenda.

«Immobilismo e assenza di iniziativa caratterizzano l’atteggiamento della Giunta davanti al rischio concreto che la Sardegna diventi il deposito unico delle scorie radioattive» ha rimarcato il capogruppo Fi, Pietro Pittalis, che ha quindi ammonito il Governo: «Renzi scelga un sito in Toscana, vicino casa sua, perché i sardi sono pronti a fargli ingoiare le scorie che vorrebbe spedire in Sardegna. La mozione consiliare ha l’obiettivo di riportare il tema all’attenzione di tutte le forze politiche ma soprattutto vuole riattivare una vera e propria mobilitazione popolare in ogni angolo della Sardegna.»

Il consigliere Marco Tedde ha quindi evidenziato il ritardo e la superficialità con la quale, a suo giudizio, procede la Giunta ed ha citato quella che ha definito “la risposta vergognosa” data all’interpellanza presentata in proposito lo scorso novembre. «La Giunta – ha dichiarato Tedde – nella risposta del 26 gennaio ammette di non aver assunto alcuna iniziativa e promette di mettere in campo opportune azioni per avviare un confronto col Governo sul tema delle scorie». «Serve – ha aggiunto Ignazio Locci – una presa di posizione forte e chiara del presidente Pigliaru e della sua maggioranza per ribadire al Governo Renzi il “no” fermo e deciso dei sardi alle scorie nucleari».

Grande preoccupazione per la condotta dell’esecutivo Pigliaru è stata espressa anche dalla consigliera, Alessandra Zedda: «Il governo del centrodestra, nella passata legislatura, si è caratterizzato per una marcata contrapposizione al governo nazionale quando quest’ultimo ha assunto scelte in danno dell’Isola, oggi, invece, la Giunta Pigliaru accetta, per tutte le vertenze aperte con lo Stato, la posizione governativa. E anche l’ultima decisione di ritirare i ricorsi in materia di entrate lo conferma».      

Si è insediato oggi il tavolo tecnico per intervenire sui costi di smaltimento dei rifiuti, istituito a seguito di un confronto tra il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore Donatella Spano, l’ANCI Sardegna e il Consiglio delle Autonomie Locali, alla presenza dell’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente e del presidente dell’ANCI Sardegna, Pier Sandro Scano.

«L’attivazione del tavolo interistituzionale per la gestione dei rifiuti urbani – ha detto l’assessore Donatella Spano – permetterà di tenere in considerazione le esigenze manifestate dai territori in modo da conseguire una riduzione dei costi di smaltimento per comuni più virtuosi nella raccolta differenziata.»

«L’integrazione nelle politiche regionali di un tavolo di confronto istituzionale con le autonomie locali – ha sottolineato Pier Sandro Scano – è una precisa istanza dell’ANCI e del Cal e questo tavolo vuole essere un esempio per la concertazione di soluzioni efficaci che abbiano ricadute positive sui cittadini.»

Nel corso dell’incontro è stata esplicitata la situazione di fatto in materia di gestione dei rifiuti urbani e sono state esaminate tutte le azioni poste in essere fin qui dalla Regione. Si è attivato un proficuo confronto e sono state poste le basi per addivenire in tempi celeri alla definizione di una strategia condivisa. Il tavolo, coordinato dal Direttore generale dell’assessorato della difesa dell’Ambiente, è inoltre costituito da referenti tecnici dell’ANCI Sardegna, del Consiglio delle Autonomie locali della Sardegna, dell’assessorato degli Enti locali, Finanze e Urbanistica e dell’assessorato della difesa dell’Ambiente.

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Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha firmato un protocollo d’intesa per la promozione e la diffusione della cultura e della legalità, ieri mattina, nella sala di Palazzo Regio, a Cagliari, con la Regione Sardegna, le prefetture e l’Anci. Rispondendo all’invito del presidente Pigliaru e dell’Anci, il Ministro è arrivato nell’Isola per discutere del grave fenomeno degli attentati agli amministratori locali, e ieri ha presieduto la Conferenza regionale sulla situazione dell’ordine pubblico, facendo poi il punto con i rappresentanti delle istituzioni sarde in una serie di incontri in Prefettura.

Al Ministro, Francesco Pigliaru ha ricordato come il numero degli atti di intimidazione ai sindaci e agli amministratori locali della Sardegna, in rapporto alla popolazione, sia da tempo ai vertici delle statistiche nazionali.

«Sono sintomi della sfiducia verso i tramiti istituzionali attraverso cui è possibile difendere i propri interessi – ha detto, citando le parole “sempre valide” dell’avvocato Giuseppe Melis Bassu -. A questo rifiuto della mediazione, sia come procedure legali che come azione politica, si aggiungono indifferenza e scarsa percezione del pubblico interesse, che si esprime spesso in atti di puro vandalismo. La Sardegna soffre un progressivo arretramento dello Stato dai territori. Chiudono molti presidi periferici: caserme, servizi postali, uffici di ministeri. Neanche le prefetture sembrano al sicuro dalla scure della spending review. Per contro, ai Comuni, alle Province e alla Regione viene chiesto di farsi carico dei costi di tribunali, di uffici dei giudici di pace, di Corte dei conti, di direzioni scolastiche e così via. Oggi i nostri paesi diventano luoghi in cui il senso di comunità si va perdendo e con esso la volontà e la capacità di costruire un futuro condiviso. Il risultato è la solitudine di sindaci e amministratori, costretti a scelte importanti e impopolari, obbligati a gestire il disagio. Il documento sottoscritto stamane contiene diversi impegni reciproci di cooperazione interistituzionale da cui possono scaturire effetti che noi riteniamo molto positivi e che vogliamo realizzare in modo efficace per la parte che ci riguarda», ha proseguito il presidente Pigliaru ricordando alcune azioni messe in campo dalla Regione, a partire dalla legge regionale che prevede gli indennizzi per questo genere di attentati a cose e persone, sino agli atti per la trasparenza amministrativa.

«Ma chiediamo anche con forza che il Governo centrale faccia tutta la sua parte – ha sottolineato ancora Pigliaru -. Lo chiediamo con la responsabilità di chi conosce le condizioni economiche generali di contesto ma anche con la ferma e determinata convinzione di chi vuole far sentire l’ansia di riscatto di un intero popolo.»

Francesco Pigliaru, infine, ha ribadito la volontà, da parte della Regione, di percorrere un cammino condiviso, nel segno della «leale collaborazione istituzionale», recuperando tutto il valore del senso civico e di responsabilità, che è «la base per costruire insieme strategie ed azioni che ci porteranno ad ottenere dei frutti».

L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, aperto l’incontro della Comunità del Parco, presso la presidenza della Regione a Cagliari, per le designazioni di presidente e rappresentanti nel Consiglio Direttivo.
«Il Parco nazionale di La Maddalena – ha detto l’assessore dell’Ambiente – ha tutti i requisiti naturalistici per ambire a diventare internazionale. Quel che adesso è necessario è un forte ruolo di coordinamento e indirizzo, espresso da un Consiglio direttivo di grande competenza.»
L’assessore, il commissario della Provincia di Olbia Tempio Giovanni Carta e il sindaco di La Maddalena Angelo Comiti hanno convenuto di attribuire la Presidenza della Comunità del Parco al Presidente della Regione, tramite delega all’assessore della difesa dell’ambiente Donatella Spano.
La Comunità del Parco si è espressa in maniera unanime, in base all’esperienza certificata nei curriculum, a favore della nomina dei componenti della Comunità del parco. I delegati sono Bruno Paliaga, che vanta una lunghissima esperienza in qualità di direttore del Parco della Maddalena e delle Aree marine protette di Capo Carbonara e della Penisola del Sinis Mal di Ventre e di direttore del Consorzio di gestione del Parco Naturale regionale di Molentargius, oltre essere stato Commissario per il G8, aver prodotto numerose pubblicazioni scientifiche e ad aver lavorato per il Ministero della Pubblica Istruzione e diverse Università; Luca Ronchi, guida ambientale escursionistica iscritta all’Albo Regionale con un’esperienza decennale all’interno del Parco di La Maddalena in qualità di responsabile della progettazione di attività di Educazione Ambientale ed escursionismo naturalistico, progetti didattici, monitoraggio dei flussi antropici, censimento delle attività di pesca professionale; Andrea Rotta, ricercatore del Dipartimento di Biologia Animale della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, esperto in attività di ricerca e monitoraggio sui cetacei, già Consulente ambientale e collaboratore dell’Ente Parco La Madalena, e Vincenzo Di Fraia, docente dell’Istituto tecnico Navale D. Millelire, direttore dei Corsi P.S.S.R – (Certificazione di Sicurezza Personale e Responsabilità Sociali) su nomina del Ministero dei Trasporti, e Comandante e Direttore di macchina di unità navali per il trasporto marittimo.
I nominativi saranno inoltrati al ministero dell’Ambiente per la formalizzazione dell’incarico.

 

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I capigruppo della minoranza hanno presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, la proposta di legge per l’istituzione dell’Agenzia sarda dell’Entrate (A.S.E.) “quale strumento di supporto dell’amministrazione e degli Enti locali per l’esercizio della propria sovranità tributaria”.

Il primo firmatario, il capogruppo Psd’Az, Christian Solinas, ha sottolineato i contenuti del provvedimento che ora sarà trasmesso al vaglio delle competenti commissioni  e che assegna all’agenzia le funzioni in materia di entrate tributarie regionali, canoni e concessioni di competenza della Regione, nonché l’accertamento delle imposte erariali sui redditi dei soggetti con domicilio fiscale nell’Isola e prevede la possibilità di procedere, con la stipula di opportune convenzioni con le agenzia fiscali dello Stato, nella gestione dei servizi relativi all’amministrazione, alla riscossione e al contenzioso dei tributi diretti, dell’Iva e di tutte le imposte, diritti o entrate erariali generate in Sardegna. E’ prevista inoltre la collaborazione con le strutture statali per la quantificazione e la ripartizione delle compartecipazioni erariali che concorrono alle entrate regionali (articolo 8 dello Statuto sardo) e l’elaborazione di un sistema tributario integrato (STIR) per l’armonizzazione dell’accertamento e la riscossione dei tributi locali.

«Siamo determinati a realizzare l’agenzia sarda delle entrate – ha dichiarato Christian Solinas – perché con l’introduzione del pareggio di bilancio, la capacità di spesa della Regione è ancorata alla capacità di gestire le entrate e l’istituzione dell’A.S. E.  è necessaria per riaprire la vertenza entrate con lo Stato italiano». Il capogruppo dei sardisti ha quindi evidenziato «gli ampi margini politici garantiti dal centrodestra per l’affermazione dei principi e dei programmi che caratterizzano le forze autonomiste, sovraniste e indipendentiste».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha definito la proposta di legge per l’istituzione dell’A.S.E. «la risposta efficace e concreta delle forze della minoranza all’estemporanea iniziativa messa in campo da alcune forze della maggioranza in sede di discussione della Finanziaria». «In quell’occasione – ha spiegato Pittalis – con il risultato della votazione a scrutinio segreto (8 sì e 48 no) abbiamo fatto emergere con chiarezza i contrasti e le divisioni in seno al centrosinistra proprio sul tema cruciale dell’agenzia sarda della entrate». 

Il capogruppo di “Area popolare sarda”, Gianluigi Rubiu, ha definito l’agenzia sarda “la madre di tutte le battaglie” ed ha ricordato la precedente esperienza dell’Arase, l’agenzia istituita dall’allora assessore del Bilancio della Giunta Soru, Francesco Pigliaru, per la riscossione della “tassa lusso”.

Il consigliere dei Riformatori sardi, Michele Cossa, ha invece auspicato una verifica dei risultati raggiunti a seguito dell’accordo del luglio scorso sulle entrate ed ha denunciato come, nell’intesa siglata con lo Stato, di fatto siano stati negate le prerogative autonomistiche, lasciando allo Stato la determinazione delle quote di compartecipazione spettanti alla Regione. «Zona Franca e istituzione dell’agenzia sarda delle entrate  sono i punti principali del nostro programma – ha quindi dichiarato Modesto Fenu (capogruppo “Sardegna”) – e i tempi sono maturi perché si realizzino».

Il consigliere di FdI-Sardegna, Paolo Truzzu, ha insistito sulle necessità di consentire alla Regione “di riappropriarsi della capacità di determinare le sue entrate”. «Con l’accordo di luglio – ha aggiunto il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni – la Giunta di centrosinistra ha  infatti  consegnato la cassa della Regione a Roma ed ha affossato così la nostra autonomia».

Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ed una rappresentanza della Giunta composta dall’assessore dello Sport, Claudia Firino, dal vicepresidente Raffaele Paci, dall’assessore della Sanità Luigi Arru, dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, dall’assessore del Turismo Francesco Morandi, dall’assessore dei Trasporti Massimo Deiana e dall’assessore degli Affari Generali Gianmario Demuro (era assente il presidente Francesco Pigliaru, impegnato a Bruxelles) hanno accolto stamane, nell’aula consiliare di via Roma, i giocatori della Dinamo Banco di Sardegna, il presidente Stefano Sardara, l’allenatore Meo Sacchetti e tutto lo staff tecnico. L’incontro è stato voluto per festeggiare la squadra dopo il bis in Coppa Italia che ha portato alla conquista di ben tre trofei (due Coppe Italia consecutive ed una Supercoppa) in un anno solare.

Il presidente Ganau, sassarese, già sindaco di Sassari, ha donato a tutti i giocatori e all’allenatore una spilla con lo stemma della Regione e al presidente Sardara la bandiera sarda dei Quattro Mori. «Siete l’orgoglio di un’Isola e di un intero popolo», ha detto Gianfranco Ganau.

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