28 March, 2024
Home2015Febbraio (Page 36)

Il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli del Dl 134/A – “Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna ai sensi dell’art. 2 comma 186bis della legge 23 dicembre 2009 n. 191 e del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152”.

La seduta statutaria del Consiglio, obbligatoria in base dell’art. 20 dello Statuto, si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito e in considerazione del ritardo con cui alcuni consiglieri stanno raggiungendo la città di Cagliari a causa del maltempo, il presidente ha sospeso la seduta, rinviandola alle 11,30.

Alla ripresa dei lavori il presidente Ganau ha avviato la discussione del primo punto all’ordine del giorno, la riforma del servizio idrico regionale, contenuta nel Dl 134/A, dando la parola al relatore di maggioranza Salvatore Demontis, del Pd.

Demontis ha evidenziato in apertura che un passaggio importante dell’azione riformatrice del governo regionale. «Si tratta, infatti – ha detto – di una delle riforme fra le più urgenti, con cui si porta a compimento un processo che in realtà doveva essere completato già nel 2009; le conseguenze giuridiche e politiche di questo stallo hanno rallentato l’azione della Regione mentre la normativa statale ha fortemente innovato il settore e, sul piano regionale, pur non nascondendo le responsabilità del management di Abbanoa, vanno riconosciute quelle della classe politica per reiterazione gestione commissariale che ha avuto riflessi negativi nei rapporti fra Regione ed Enti locali». «La Sardegna – ha proseguito Demontis – deve avere una legge moderna in un settore strategico; l’impostazione di fondo tracciata dalla Giunta, è positiva perché traccia un equilibrio che tiene conto della particolare situazione del sistema regionale, attribuisce un giusto ruolo agli impianti attivi in aree sovra-comunale, e individuale linee principali di una gestione sostenibile che, se non ci fosse, aprirebbe la strada a conseguenze molto negative per i cittadini così come avviene nel settore dei rifiuti». «L’intervento della commissione – ha poi spiegato il consigliere Demontis – «si è articolato su alcuni rilievi relativi all’ambito unico e la sua eventuale modifica tendendo fermo il carattere solidaristico di questi organismi, la progressiva cessione di quote proprie a favore dei Comuni anche per assicurare un effetto-calmiere sulle tariffe». «Inoltre – ha concluso Demontis – vanno valutate positivamente le parti della legge riguardanti la disciplina transitoria per il superamento termine del 31 dicembre per riforma che secondo la legge nazionale doveva partire 1° gennaio, il raccordo fra territori, il centro unico responsabilità amministrative in attesa dell’entrata a regime del nuovo ente, la figura dell’amministratore unico: un testo, in definitiva, equilibrato e coerente».

Ignazio Tatti (Udc Sardegna), relatore di minoranza, ha messo l’accento all’inizio del suo intervento sul senso di responsabilità mostrato dall’opposizione in commissione, nella disciplina di un settore fra i più delicati della Sardegna. Il testo, comunque, presenta secondo Tatti alcune lacune significative. Sul metodo, ha affermato, «va criticata la Giunta che, dopo diversi mesi, non ha attivato la necessaria azione di confronto ed ha chiesto approvazione del proprio testo su una sorta di fiducia a ridosso della fine dell’anno». «Di conseguenza – ha spiegato – i tempi si sono ristretti anche per Cal del quale era necessario il parere». Per quanto attiene al contenuto del testo, a giudizio del consigliere Tatti non appare soddisfacente. «Intanto perché – ha dichiarato – non tiene nel giusto conto le osservazioni migliorative formulate sia pure tardivamente dal Cal, soprattutto in riferimento all’attività tecnico-amministrativa, la sovrapposizione di alcune figure di governo, il sistema dei controlli, la progressiva cessione delle quote di Abbanoa Spa ai Comuni, il blocco sostanziale delle conferenze territoriali fino all’entrata in vigore della nuova riforma degli Enti locali, il non giustificabile mantenimento del 49% delle quote in capo alla Regione». Tutto questo, ha sintetizzato il relatore di minoranza, «impedirà di fatto l’entrata in vigore immediata di una parte consistente della riforma ed assegna un ruolo generico agli Enti locali». Tatti, infine, ha assicurato un impegno del suo gruppo e dell’opposizione a sostegno delle proposte migliorative del Cal, attraverso emendamenti specifici

Il consigliere del Pd, Gianmario Tendas, ha auspicato l’approvazione del Dl 134 perché consente il superamento dell’attuale gestione commissariale ed ha sottolineato il ritardo con il quale si procede con l’approvazione della norma di riforma in Consiglio regionale. L’esponente della maggioranza ha inoltre saluto con favore le disposizioni riguardanti la costituzione dell’autorità di governo d’ambito ma ha dichiarato di “non essere sicuro” che le norme che ne regolano la composizione (3 assessori e 8 sindaci) siano le migliori tra quelle possibili.

Tendas ha espresso perplessità sui contenuti del punto j) comma 7) dell’articolo 7 (il controllo della gestione del servizio idrico integrato, anche al fine di verificare il rispetto, da parte del gestore, dei livelli qualitativi minimi dei servizi che devono essere garantiti nell’ambito e del rispetto degli standard economici e tariffari stabiliti nella convenzione di gestione) e manifestato critiche alla qualità del servizio reso da Abbanoa pur riconoscendone i recenti miglioramenti.

Il consigliere Marco Tedde (FI)  ha definito una “censura all’assessore” la relazione di maggioranza, illustrata dal consigliere Demontis (Pd), nella parte in cui si evidenziano i ritardi con il quale il Dl 134 arriva all’esame del Consiglio.

L’esponente della minoranza ha inoltre definito “singolare” il previsto parere espresso dal Cal che ha dichiarato “parere positivo al disegno di legge”, subordinandolo però all’approvazione di una serie di modifiche. A giudizio di Tedde il Dl 134 presenta evidenti problemi coerenza con il dettato del decreto n. 39/2013 per quanto attiene le incompatibilità.

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha rivolto un particolare ringraziamento al relatore, Salvatore Demontis, per la buona sintesi fatta dell’opinione della maggioranza a riguardo del Dl che istituisce “l’Ente di governo dell’ambito della Sardegna”, ed ha poi espresso due considerazioni a titolo “personale”.

La critica ha riguardato l’eccessiva presenza della Regione nella gestione integrata del servizio idrico. «La legge Galli – ha dichiarato Deriu – stabilisce attività di indirizzo in capo agli Enti locali, quelle di gestione, proprie del gestore che si aggiudica la gara, e di controllo che sono proprie della Regione». «La Regione – ha proseguito l’esponente della maggioranza – è presente invece in tutti e tre i momenti ed a questo proposito è inutile entrare nel merito di quanti debbano essere gli assessori presenti nel “comitato istituzionale d’ambito, perché il punto è se la Regione deve essere presente oppure no».

Deriu ha invece rivolto un plauso per il dettato dell’articolo 4 del Dl 134 perché «definisce tramite analisi scientifica l’ambito ottimale». La condizione («è una vera rivoluzione copernicana») significa – a giudizio del consigliere Pd – «tutelare i contribuenti in quanto l’ambito ottimale è la condizione per offrire beni e servizi con la tariffa al costo di produzione più bassa possibile.»

«Approviamo una legge coraggiosa e moderna – ha concluso Roberto Deriu – che sarà però osteggiata dalla burocrazia regionale.»

Mario Floris (Uds), dopo aver stigmatizzato il ritardo con il quale si è portato il provvedimento in Aula, ha evidenziato la necessità di procedere ad un esame attento di una legge così importante per la Sardegna.

«L’obiettivo della proposta è quello di costruire un’efficiente collaborazione tra regione e comuni per la gestione del servizio idrico integrato – ha detto Floris – il vero nodo della questione sono infatti le difficoltà causate finora ai territori e alle famiglie. In questi anni abbiamo assistito a una gestione “esosa” del servizio idrico che ha fatto rimpiangere le vecchie gestioni affidate ai comuni.»

Floris ha poi rimarcato i dubbi e le perplessità manifestate dai rappresentanti degli enti locali sulla proposta di legge in discussione. «La Giunta – ha affermato il leader dell’UDS – affida alla proposta una missione che è una speranza: costruire una collaborazione tra regione e comuni per evitare sovrapposizioni, rendere più semplici le procedure, migliorare i servizi. Ma tutto ciò va a cozzare con la presa di posizione degli enti locali che accusano la Regione di dirigismo e denunciano l’accentramento di potere». Secondo Floris, la legge dovrebbe porsi come obiettivo la realizzazione di un servizio idrico integrato che eviti imposizioni per i comuni e tariffe esose ai cittadini «come sta avvenendo in questi giorni con richieste di cauzioni e conguagli da parte di Abbanoa».

Il consigliere di minoranza ha quindi concluso il suo intervento invitando la Giunta ad ascoltare le istanze degli enti locali. «Si arrivi a una decisione condivisa – ha detto Floris – questo provvedimento nasce imperfetto perché a monte avrebbe dovuto avere la riforma degli enti locali».

Chiusa la discussione generale, il presidente del Consiglio ha dato la parola all’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, per la replica. L’esponente dell’esecutivo, dopo aver ringraziato la Commissione per il lavoro svolto, ha respinto le accuse di ritardi e rivendicato l’azione della Giunta finalizzata al superamento dell’attuale sistema di gestione del servizio idrico integrato.

«Accusare la Giunta di ritardi è strumentale – ha detto Maninchedda – la legge 191 del 2009 che aveva abrogato l’autorità d’ambito non aveva proceduto ad emendare il decreto 152 del 2006 che è stato modificato solo nel novembre 2014 dallo Sblocca Italia. La legge oggi in discussione rientra nell’insieme delle iniziative della Giunta per rendere sostenibile tutto il ciclo dell’acqua.»

L’assessore ha ricordato l’azione dell’esecutivo sui bacini, che ha consentito di sostenere un contenzioso con Enel davanti al Tribunale delle acque, e il risanamento di Abbanoa che ha portato il tribunale a recedere dalla richiesta di fallimento visto il miglioramento dei conti e dell’efficienza della società.

Maninchedda ha poi chiarito l’obiettivo della legge: costruire un sistema che porti a un miglioramento dei servizi. «Questa legge mette in luce una grande ipocrisia sulle gestioni passate – ha detto l’assessore – la verità è che molte amministrazioni hanno costruito impianti inadeguati, oggi diventati fatiscenti, sui quali la Regione deve intervenire». Maninchedda ha poi difeso la linea della Giunta di assegnare alla Regione il compito realizzare le connessioni e finanziare le infrastrutture senza scaricare i costi sulle tariffe idriche. «Noi vogliamo arrivare ad un miglioramento del sistema e uscire poi dalla partita – ha concluso Maninchedda – i conflitti istituzionali sono inutili e non fanno altro che generare debito».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato. Il presidente ha poi sospeso la seduta ed ha annunciato che gli emendamenti potranno essere presentati fino alle 15,30. Entro tale termine sono 36 gli emendamenti presentati. I lavori sono ripresi alle 16.00.

Consiglio regionale 42 copia

Mario Trudu racconta se stesso nel libro “Totu sa beridadi – Tutta la verità”, pubblicato nella collana “Le strade bianche di Stampa Alternativa” in cui ricostruisce la propria vita da giovane pastore ogliastrino fino alle vicende giudiziarie che lo vedono in carcere da ormai 35 anni. Condannato la prima volta per il sequestro dell’ing. Giancarlo Bussi, del quale da sempre si dichiara innocente, si è riconosciuto responsabile del sequestro di Eugenio Gazzotti conclusosi tragicamente.

«Un racconto – sottolinea Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che negli ultimi anni ha sostenuto la richiesta dell’ergastolano di poter far ritorno in Sardegna per continuare a scontare la pena vicino ai suoi parenti – che offre numerosi spunti di riflessione. E’ un documento diretto sul clima culturale in Sardegna alla fine degli anni Settanta quando il sequestro di persona a scopo estorsivo era una drammatica realtà così come la pratica della carcerazione preventiva e del confino. Testimonia però anche le condizioni di vita dentro strutture penitenziarie come Buoncammino e l’Asinara nonché il regime del 41bis.»

«Trudu – osserva Maria Grazia Caligaris – più che narrare rivive gli episodi più drammatici e porta il lettore a condividere stati emotivi, paesaggi, silenzi. Le parole, spesso in arzanese, aiutano a comprendere in modo diretto quali sentimenti animassero i giovani che vivevano nell’entroterra sardo. Documenta però con forza e determinazione le ingiustizie subite nelle diverse strutture penitenziarie in cui è stato ristretto.»

«Chi è colpevole – scrive Mario Trudu – è giusto che paghi. Per quanto mi riguarda subisco un’ingiustizia in più. Dal 1986, grazie alla legge Gozzini chi aveva tenuto un comportamento regolare in carcere e scontato un quarto di pena (gli ergastolani dopo dieci anni) poteva uscire in permesso. Ma nel 1992 nacque l’emergenza mafia e tutti noi che eravamo nei termini di poter usufruire dei benefici fummo bloccati. Non solo. Nel mio caso ci fu anche un ritardo nel completamento della relazione del gruppo di osservazione con la conseguenza che per 20 anni non ho usufruito dei benefici di legge.»

«Mario Trudu – conclude la presidente di SDR – si è macchiato di un reato odioso ma dopo 35 anni di carcere non solo è cambiato ma ha acquisito almeno il diritto a tornare in Sardegna. Lo stabiliscono le norme, lo suggerisce il buon senso. Lo Stato non può usare la vendetta con chi ha sbagliato.»

L’assessorato regionale della Pubblica istruzione ha prorogato i termini per la presentazione delle domande del bando per gli assegni di merito agli studenti universitari.
Il nuovo termine per l’invio delle domande on line è fissato alle ore 13.00 dell’11 marzo 2015, mentre le domande cartacee entro il 20 marzo.
Possono partecipare esclusivamente i giovani studenti universitari residenti in Sardegna da almeno cinque anni alla data del 31 dicembre 2013 o figli di genitori residenti in Sardegna da almeno cinque anni alla medesima data, iscritti in corsi di laurea di area scientifica, come definiti nella classificazione CINECA del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), presso Atenei con sede nel territorio regionale e nazionale.
Il bando distingue gli studenti in tre categorie:
1) studenti diplomati nell’anno scolastico 2012/2013 e immatricolati nell’anno accademico 2013/2014;
2) studenti iscritti al primo anno di laurea magistrale nell’anno accademico 2012/2013;
3) studenti iscritti in corso ad anni successivi al primo nell’anno accademico 2012/2013.
L’Isee del proprio nucleo familiare calcolato sulla base della dichiarazione dei redditi percepiti nell’anno 2013, non dovrà essere superiore a 35mila euro. Per ogni studente “in sede” può essere concesso un importo massimo di 2.800 euro, mentre per i “fuori sede” l’importo sale a 6.000 euro.
Gli interessati dovranno compilare la domanda online tramite il form che sarà disponibile dal 3 febbraio 2015.
La domanda online dovrà essere stampata, firmata e spedita, completa degli allegati richiesti, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, all’Assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport – Servizio Politiche per la formazione e il diritto allo studio universitario – Viale Trieste, 186 – 09123 Cagliari.
Per informazioni di ordine generale è possibile contattare i seguenti numeri telefonici: 070 6067040 (Urp della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport) e 0706064937-0706064526.
Eventuali domande di chiarimento sul bando dovranno pervenire esclusivamente in forma scritta, entro il 27 febbraio 2015, al seguente indirizzo e-mail: assegnidimerito@regione.sardegna.it.

Il sindaco Emilio Gariazzo e il capogruppo PD  Francesco Melis.

Il sindaco Emilio Gariazzo e il capogruppo PD Francesco Melis.

La polemica in seno alla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Gariazzo cresce. Dopo il sindaco, anche il capogruppo del Partito democratico, Francesco Melis, prende posizione con una nota durissima, sull’intervento dei consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias.

«Leggiamo con sconcerto le dichiarazioni fatte dal gruppo consiliare Cas@Iglesias – scrive in una nota Francesco Melis -. E’ l’ennesimo capriccio di chi da oltre un anno è alla costante ricerca di visibilità mediatica proponendo inutili interrogazioni e interpellanze pur stando in maggioranza ed essendo inoltre parte attiva del governo cittadino. Ognuno di noi ha fatto delle scelte politiche che oggi lo vedono con una posizione e un programma politico chiaro e trasparente nei confronti dei cittadini, non solo a livello comunale ma anche regionale e nazionale. Per questo noi vorremmo chiarezza anche dai consiglieri Pistis e Carta, pertanto chiediamo se con la lettura in aula del documento dell’on. Pili sul Piano Sulcis, intendano cambiare anche il nome al loro gruppo consiliare. Dire che si prendono le distanze da tutta la maggioranza e in particolare dal PD ma al contempo si dà l’appoggio al sindaco non significa nulla, perché il sindaco oltre ad essere espressione della maggioranza è dirigente ed espressione del PD. Per questo motivo reputiamo debolissima la tesi per cui la discussione sul Piano Sulcis abbia influito pesantemente sulla decisione di continuare ad appoggiare il sindaco prendendo però le distanze con l’intera maggioranza.»

«Il gruppo consiliare del PD, che conta 8 consiglieri – aggiunge Francesco Melis -, fa parte di una maggioranza di centro sinistra che in considerazione del difficile momento economico e sociale opera a supporto del duro lavoro che l’amministrazione Gariazzo è chiamata a svolgere. Siamo un Partito con la schiena dritta che ha sempre pensato al bene del territorio e dei suoi cittadini e rivendichiamo con forza il lavoro svolto per il piano Sulcis, una delle poche opportunità di sviluppo per il territorio. Ricordiamo alla consigliera Pistis e al consigliere Carta, che in politica non è attraverso i comunicati stampa che si prendono delle posizioni, ma attraverso altri mezzi. Per quanto riguarda il cambio di scranno in Consiglio comunale, li invitiamo a studiarsi il regolamento dello stesso Consiglio, dove documentandosi accerteranno che i posti sono assegnati dal presidente del Consiglio e non da una loro scelta. La correttezza istituzionale non è un optional – conclude il capogruppo del Partito Democratico – ma è la base di un comportamento civico che deve essere da esempio ai cittadini di Iglesias.»

La Monteponi travolge la capolista Monastir, il Carbonia espugna il campo del Progetto Sant’Elia. Le due maggiori squadre sulcitane sono protagoniste della terza giornata del girone di ritorno del campionato di Promozione regionale, girone A. La Monteponi, con il nuovo tecnico Maurizio Erbì in panchina che preso il posto di Graziano Milia, esonerato dopo sole due partite (una vinta e una persa), ha liquidato con un perentorio 3 a 0 la Kosmoto Monastir, rilanciandosi nella corsa per la promozione diretta e consentendo alla Ferrini, impostasi come da pronostico sull’Atletico Narcao, 2 a 0, di isolarsi in vetta alla classifica. Il Carbonia di Maurizio Ollargiu ha violato il campo del Progetto Sant’Elia e con il quarto risultato utile consecutivo (2 vittorie e e pareggi, 8 punti) ha raggiunto quota 18 punti, con un margine di ben 6 punti sulla quota salvezza. Ora la salvezza è più vicina. Il traguardo, viceversa, si allontana per l’Atletico Narcao, ultimo in compagnia del Progetto Sant’Elia, distanziato 5 punti dalla coppia Guspini-Serramanna che occupano la quart’ultima posizione.

Sugli altri campi, larga vittoria per il Siliqua sul Serramanna, 5 a 1; imprese esterna dell’Orrolese sul campo del Girasole, 2 a 0, per  l’Arbus sul campo del Sant’Elena, 1 a 0 e per la Frassinetti Elmas a Guspini, 1 a 0. Vittoria interna, infine, per il Pula, sul San Vito, 3 a 1.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, bel pari per il Carloforte sul campo della capolista Villacidrese, 1 a 1, e nettissima vittoria esterna del Senorbì sul campo del Tratalias, 5 a 2. Ora la Villacidrese comanda la classifica con 3 punti di vantaggio sul Senorbì e ancora 5 sul Carloforte.

Sugli altri campi, sconfitta di misura per il Sant’Antioco sul campo dell’Halley Assemini, 1 a 0, vittoria per il Sadali sul Real Villanovatulo, 3 a 1, e pari tra Libertas Barumini e Seui Arcueri, 1 a 1. Sospese per il maltempo le restanti tre partite: Andromeda-Fermassenti, Gonnesa-Iglesias e Gonnosfanadiga-Escalaplano.

Maurizio Ollargiu.

Maurizio Ollargiu.

 

Acque agitate in seno alla maggioranza di centrosinistra che amministra il comune di Iglesias. I malumori covavano ormai da qualche tempo ma sono affiorati con un certo clamore in occasione del confronto sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, al quale è stata dedicata l’ultima riunione del Consiglio comunale, con la partecipazione del coordinatore del Piano, l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi.

Ad accendere i fuochi sono stati i due consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias, Valentina Pistis e Giorgio Carta.

«Abbiamo deciso di ritornare dove, per il nostro gruppo, tutto aveva avuto inizio: la rivoluzione civica del 1993 – scrive oggi Valentina Pistis nel suo profilo facebook -. Quei banchi hanno oggi un forte significato simbolico, esprimono quell’efficacia ed efficienza amministrativa scritta nella storia della città. Certo, sulla scelta, non possiamo negarlo, ha certamente pesato anche la discussione sul Piano Sulcis. Abbiamo assistito al tentativo da parte del PD di difendere uno strumento fatto a pezzi dai report dello stesso Ministero. Ritardi, fondi inesistenti o già spesi, interventi tampone e non strutturali. Il Sulcis Iglesiente è sfinito dalle elemosine. Servono misure adeguate e a lungo termine. Il PD governa il territorio da tempo immemorabile: Provincia, Comuni, Enti, Consorzi. Oggi, con il Governo Regionale, ancor di più, molto di più. Un pizzico di autocritica non sarebbe guastata. Per il resto, andiamo avanti. Il Sindaco continua ad avere la nostra fiducia, meno le altre componenti della maggioranza. Per questo – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – abbiamo voluto dare un segnale. Aspettiamo un forte cambio di rotta a favore della nostra Comunità.»

La replica del sindaco, Emilio Gariazzo, non s’è fatta attendere.

«Ho letto stamane le contraddittorie e, per molti aspetti incomprensibili ai più, dichiarazioni rilasciate alla stampa dai componenti di Cas@Iglesias – scrive Gariazzo in una nota –. Lasciando da parte il disappunto legato al fatto che il mio impegno per creare le occasioni di confronto all’interno della maggioranza è costante, vorrei esprimere alcune considerazioni.»

«La fiducia al Sindaco è importante, ma il Sindaco ricopre quel ruolo in virtù del fatto che è il garante politico di una coalizione. Più volte ho sostenuto che per affrontare in maniera seria i problemi di questa Città  aggiunge Gariazzo – è necessaria una grande unità di forze politiche che sappiano lavorare sinergicamente, considerando i loro partiti strumenti al servizio del progetto condiviso  che, pur nella difficoltà storica che viviamo, stiamo portando avanti. Questa unità deve esprimersi anche valorizzando le precedenti esperienze politiche. Detto questo, onestamente credo che i cittadini di Iglesias  abbiano qualche difficoltà a ricordare rivoluzioni epocali negli ultimi vent’anni, né tantomeno le rivoluzioni si possono fare semplicemente cambiando banco in Consiglio. Vi sono state invece esperienze importanti che, come ho già detto devono essere valorizzate, senza idealizzazioni nostalgiche, anche perché le condizioni cambiano alla velocità della luce, e dobbiamo essere capaci di offrire soluzioni adeguate ai tempi. Non abbiamo bisogno di primi della classe, dobbiamo lavorare lasciando da parte i personalismi e servendo il progetto. Tutto questo costa  fatica. E’ più facile un’esternazione o una interrogazione che una lunga ed estenuante elaborazione tra le componenti della coalizione che porta a soluzioni sostenibili condivise. Questa, invece, è l’unica strada possibile se tra qualche anno vorremo poter dire che abbiamo fatto una “rivoluzione”. Mi piace ricordare la frase del neoeletto Capo dello Stato, uomo di altissimo profilo morale: “Il mio pensiero va alle difficoltà ed alle speranze dei nostri concittadini.”»

«Per ciò che riguarda il Piano Sulcis, che mi sembra essere il “Casus belli” per questa presa di posizione – sottolinea ancora il sindaco di Iglesias -, ritengo ingeneroso attaccare il Partito democratico, a cui peraltro mi onoro di appartenere. Esso contiene alcuni provvedimenti come quello dell’esenzione fiscale, già applicato, che ha dato una mano concreta a circa 4.000 piccole imprese, che sarebbero in parte già chiuse se non ci fosse stato. Ricordo che quasi un terzo delle risorse disponibili nel Piano Sulcis sono  per il risanamento ambientale (bonifiche). Se questi soldi non sono stati ancora spesi , ed in parte persi, avrei gioco facile a dire che il soggetto attuatore di questi interventi ha fallito per il mancato controllo di un’Amministrazione regionale di centro destra degli scorsi anni, che certamente non era sostenuta dal Partito democratico. Il nostro ruolo di amministratori però deve andare oltre. Questo sta facendo la nostra amministrazione insieme all’attuale amministrazione regionale. Siamo ad un passo dallo sbloccare questi interventi, funzionali al nostro piano strategico, senza le quali nessuna riconversione economica del territorio è possibile. Per questo, è necessaria unità e senso di appartenenza ad una squadra, pur con le diverse sensibilità e storie politiche. Invito perciò l’amica Valentina Pistis – conclude Emilio Gariazzo – a condividere il percorso insieme al resto della coalizione, anche a costo di prendere qualche “spiffero d’aria”.»

Layout 1

Municipio di Cagliari 1 copia

Questa sera i Riformatori sardi hanno lanciato la proposta di un piano integrato energetico per la città di Cagliari, durante il primo dibattito in vista del Progetto di Cagliari 2016.

Ospite della serata, nei sotterranei del Municipio di Cagliari, nel Largo Carlo Felice, il professor Carlo Bernardini che ha spiegato come sia possibile porre fine della schiavitù delle caldaie e delle pompe di calore che consumano tantissimo con costi elevatissimi, con la produzione di calore e fresco, abbattendo i costi per le famiglie, con una condotta sotterranea dove scorre l’acqua che, scambiando il calore con l’acqua marina e collegata alle pompe condominiali, di cui ormai sono forniti tanti palazzi del capoluogo, produce calore o fresco a seconda della stagione.

«Un sistema utilizzato in tante parti d’Europa», ha spiegato Carlo Bernardini.

«Cagliari ha un piano energetico sui generis, adottato nel 2012 ma che in realtà non propone alcuna idea guida. Tanto che – hanno spiegato i Riformatori sardi – i cagliaritani ne pagano le conseguenze con la loro bolletta energetica.»

“La questione dell’energia – spiegano i Riformatori sardi – è essenziale per Cagliari e i cagliaritani. Un piano energetico vero, con idee nuove e innovativo sono importantissime non solo per consentire ai cagliaritani di risparmiare tantissimo ogni mese sull’energia che consumano, ma anche per consentire al capoluogo della Sardegna di essere una città moderna e patria dell’innovazione tecnologica. La vera scommessa per la Cagliari del futuro.»

La Monteponi sfida la capolista Kosmoto Monastir (dirige Federico Cosseddu di Nuoro, assistenti di linea Michael Murgia e Francesco Meloni di Cagliari) e va a caccia di una vittoria per restare in corsa per la promozione diretta nel girone A del campionato di Promozione regionale, giunto alla terza giornata del girone di ritorno. La squadra rossoblù, con il nuovo tecnico Maurizio Erbì in panchina, chiamato dal presidente Sandro Foti al posto di Graziano Milia dopo la sconfitta subita sette giorni fa, è terza a sei punti dalla vetta ed appare evidente che un’eventuale nuova battuta d’arresto potrebbe diventare irrimediabile.

La Ferrini, perso il primato per il pari interno subito dal Carbonia, ospita l’Atletico Narcao (arbitro Diego Massa di Carbonia, assistenti di linea Matteo Seu e Monica Ortu di Cagliari).

Il Carbonia, rinfrancato dal pari con la capolista e dal rientro degli squalificati Floris, Marini, Demontis e Foddi, tenta il colpaccio sul campo del Progetto Sant’Elia (dirige Riccardo Loi di Oristano, assistenti di linea Giacomo Sanna e Felice D’Ambra di Cagliari). Una vittoria potrebbe avere un peso notevole in prospettiva salvezza.

Completano il programma della giornata le partite Girasole-Orrolese, Guspini-Frassinetti Elmas, Pula-San Vito, Sant’Elena-Arbus e Siliqua-Serramanna.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, il Carloforte sfida la capolista Villacidrese, dalla quale lo dividono cinque punti e tenta di riaprire il campionato, per sé e per il Senorbì, rilanciato dalla vittoria sulla capolista ottenuta sette giorni fa.

La terza giornata del girone di ritorno prevede il derby tra Gonnesa e Iglesias, l’impegno casalingo del Tratalias con il Senorbì e le trasferte della Fermassenti sul capo dell’Andromeda e del Sant’Antioco ad Assemini con l’Halley. Il programma è completato dalle partite Gonnosfanadiga-Escalaplano, Libertas Barumini-Seui Arcueri e Sadali-Real Villanovatulo.

Simone Marini 666 copia

La Fondazione Alcoa finanzia attività formative supplementari (contributi per la mobilità e assegni di merito per la carriera) per gli studenti del corso di Studi in Ingegneria Chimica (triennale e magistrale). E’ prevista una priorità per gli studenti provenienti dalla provincia di Carbonia Iglesias.

Bandi e regolamenti sono disponibili al link:

http://people.unica.it/…/premi-e-riconoscimenti-per-studen…/

Per ulteriori informazioni contattare la commissione esaminatrice:

– Simonetta Palmas (Presidente, email: simonetta.palmas@dimcm.unica.it)

– Massimiliano Errico (email: massimiliano.errico@dimcm.unica.it)

– Roberto Orrù (Coordinatore del corso di studi, ccs_ingchim@unica.it)