16 May, 2024
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Dopo la startup Veranu, il Venture Incubator Clhub continua a supportare l’ecosostenibilità con Kunste, Brebey e LifeTree che inizieranno il loro programma di incubazione con lo scopo di lanciare nel mercato i loro prodotti amici dell’ambiente.

Le startup. Kunste Marine Elektronic è un marchio italiano al 100% che opera nel settore della nautica con particolare interesse nel campo delle applicazioni ad ultrasuoni utilizzati come antivegetativa contro la formazione del fouling (alghe, molluschi e denti di cane). L’idea di realizzare i prodotti del marchio Kunste nasce dalla ricerca effettuata in altri campi da un team di tecnici ed esperti con la comune passione per il diportismo nautico.

I primi test hanno portato risultati incoraggianti perché, anche in presenza di abbondante vegetativa, l’applicazione del dispositivo ha permesso di verificare che le onde a bassa frequenza determinano il distacco degli aggregati. 

Brebey è una startup innovativa che opera dal 2012 e si occupa della produzione e della commercializzazione di tecnologie sostenibili basate sulla lana di pecora. La startup ha sviluppato la tecnologia Tecnolana by Brebey, che permette di ottenere una serie di vantaggi ambientali grazie all’uso di feltri a base di lana che possono essere impiegati in diversi campi e in particolare per l’isolamento termoacustico.

LifeTree è specializzata nella progettazione e produzione di automazioni industriali, droni, androidi, sistemi di pilotaggio remoto e sistemi multifunzione energeticamente autonomi. Inoltre offre al mercato sistemi multifunzione adattabili a differenti contesti e capaci di erogare servizi di pubblica utilità nonché tecnologie robotiche capaci di operare in ambienti non accessibili all’uomo. 

L’obiettivo di Kunste è quello di abbattere notevolmente i costi di manutenzione delle imbarcazioni, utilizzando tecnologie moderne, di semplice utilizzo e con un occhio di riguardo all’ambiente, tramite una ricerca continua.

Brebey favorisce la valorizzazione e l’uso sostenibile di un prodotto naturale, rinnovabile e riciclabile: la lana di pecora. La startup applica un modello di sviluppo tecnologico basato sulla riduzione progressiva degli impatti e il miglioramento del ciclo di vita del prodotto, sulla verifica e certificazione delle prestazioni dei prodotti e sullo studio e verifica delle condizioni di applicazione.

LifeTree si propone di realizzare una rete integrata di sistemi multifunzione capaci di interagire con l’utenza soddisfando le differenti esigenze manifestate. Mette a disposizione sistemi applicativi autonomi gestiti da remoto denominati “alberi” realizzati ad hoc sulla base delle configurazioni messe a disposizione.

Le tre startup inizieranno il loro programma di incubazione nella sede di Capoterra di Clhub che prevede la pianificazione degli obiettivi, la build organization che mira a strutturare la startup che verrà poi costituita, e infine il development che mira a valutare la maturità della startup prima di essere presentata a degli investitori e lanciata sul mercato.

«Il nostro Venture Incubator mira allo sviluppo di startup innovative, anche non digitali, che siano composte da un team motivato, competente e intraprendente – dicono Riccardo Sanna, CEO Clhub, e Giovanni Sanna, Executive Chairman Clhub -. Benché la nostra azienda non sia verticalizzata sul settore dell’ecosostenibilità, siamo lieti di continuare su questo filone alla quale ci siamo approcciati, per la prima volta, con Veranu, la prima startup vincitrice del format Startup Battle. Siamo sicuri che anche con Kunste, Brebey e LifeTree faremo grandi cose e le soddisfazioni non mancheranno.»

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Martedì 6 dicembre, alle 15.00, i capigruppo del Consiglio regionale incontreranno una delegazione dei lavoratori dell’Eurallumina, reduci da una settimana di presidio permanente all’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, in via Roma, a Cagliari, dove il 28 novembre si è svolta anche l’assemblea generale dei lavoratori.

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Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (votanti 46, sì 28, no 18) il disegno di legge 382 sulle variazioni di bilancio.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Ganfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con le dichiarazioni di voto finali sul DL n. 382/A – Giunta regionale – Variazioni al bilancio 2016 ed al bilancio pluriennale 2016-2018.

Per primo ha preso la parola il consigliere di Forza Italia Oscar Cherchi che, annunciando il voto contrario del gruppo, ha affermato che «il disegno di legge non è una variazione di bilancio ma un insieme disorganico di norme alcune delle quali variano effettivamente il bilancio ma altre contengono i soliti finanziamenti a pioggia e ad hoc, una contraddizione di fondo che potrebbe portare ad una impugnazione del governo». Alcuni finanziamenti inseriti nella legge, ha ammonito Oscar Cherchi, «pur definiti urgentissimi, non potranno mai essere spesi entro il 31 dicembre».

Sempre per Forza Italia Edoardo Tocco ha criticato «la solita passerella di membri del governo impegnati a fare le vecchie promesse che per il 90% non saranno mantenute, promesse molto simili a quelle della legge che non propone un indirizzo chiaro per la Sardegna e mette assieme una serie di interventi parziali e contraddittori, e privi di un impatto positivo sul sistema economico regionale».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha sostenuto che «la legge ribalta in negativo l’atmosfera natalizia a causa del gravissimo ritardo non solo di questa legge ma di tutti i documenti di programmazione finanziaria sui quali si deve fondare una buona azione di governo». «Anche perché – ha aggiunto Rubiu – a cascata questi ritardi causano pesanti disagi per le amministrazioni locali e in definitiva per i cittadini; tutto questo dimostra l’incapacità che il governo regionale ha dimostrato in questi tre anni sotto tutti i fronti sul quali si è impegnato, a cominciare da vertenza entrate, sanità, trasporti, dovunque solo piccoli interventi che non guardano al futuro».

Il consigliere Angelo Carta, sardista, ha citato una dichiarazione del presidente Pigliaru di forte attenzione al tema delle povertà che, in effetti, è la grande emergenza della Sardegna per fare un paragone con alcune parti del disegno di legge sul bilancio. «Un lavoratore socialmente utile – ha ricordato – guadagna 350 euro al mese per 3 mesi ed un solo emendamento della maggioranza avrebbe consentito il pagamento 561 mensilità a 161 persone, mentre invece si è preferita una convenzione con associazioni datoriali, dando uno schiaffo alla povertà».

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha detto che «questa legge sarà approvata dalla maggioranza e sarà l’ennesimo atto di una programmazione sbagliata profondamente sbagliata». Con questa legge, ha sostenuto «si è nascosta molta polvere sotto il tappeto introducendo molti provvedimenti ad personam mentre restano aperti i problemi delle entrate perché i soldi da Roma non arrivano e ci si limita ad intervenire sulla sanità coprendo buchi e pagando farmaci innovativi che invece dovrebbe essere a carico dello Stato come avviene in tutta Italia». «Inoltre – ha aggiunto Alessandra Zedda – la legge è piena di norme intruse a cominciare dalla partita dei debiti fuori bilancio».

L’altro vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sostenuto che «al posto di questa legge ci sarebbe dovuta essere la legge di stabilità ed invece, da questo errore di fondo, è nato un dibattito malato costellato da errori in cui fra l’altro ha brillato l’assenza del presidente della Regione e di tutta la maggioranza nonostante l’accordo per un confronto di merito sui contenuti». «Ecco perché – ha concluso – siamo davanti ad una legge piena di pezze e rattoppi messi assieme con filo stramato che producono un tessuto di pessima qualità, con paghette di ogni genere come quella sulle case di riposo ad Iglesias ma non ad Alghero, per non parlare della sanità».

Il consigliere Giovanni Satta (Misto) ha parlato di un teatrino di cui è stata protagonista «una maggioranza che ha accettato la consegna del silenzio imposta dalla Giunta e non ha accettato il dibattito come già visto era accaduto in occasione della riforma sanitaria, fermo restando che non è facile governare il settore dove sicuramente stiamo incrementando capitoli di spesa e dovremo continuare a farlo e dovremo pure prorogare i commissari». Dopo aver evidenziato l’intervento positivo per la stabilizzazione dei lavoratori Forestas, Satta ha criticato «la gestione dei debiti fuori bilancio, la discriminazione fra case di riposo ed i soldi alle associazioni di categoria sottratti non alle famiglie numerose, segno di una distanza epocale fra ciò che fa la Giunta e la vera situazione della Sardegna; per questo il nostro voto non potrà che essere contrario».

Il relatore della legge Franco Sabatini ha invece espresso un giudizio positivo sul provvedimento «partito come atto tecnico ma poi rivelatosi capace di recepire interventi significativi per fronteggiare gravi emergenze che hanno trovato risposta». «Abbiamo potuto fare questo lavoro – ha precisato Sabatini – perché le nostre risorse sono cresciute dopo l’uscita dal patto di stabilità sancito da un accordo con lo Stato e i dati dicono che i risultati sono buoni e lo stato dei pagamenti ha ripreso un trend positivo nel 2014 e nel 2015: abbiamo 400 milioni in più rispetto a 2014 e 800 in più rispetto a 2013 ed anche il 2016 confermerà questi dati».

Il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino ha parlato di «una legge con i peggiori difetti che la politica» affermando che «dopo tre anni l’azione di governo della Giunta va bocciata perché non ha lavorato secondo il programma ma secondo le esigenze di intercettare consensi e, infatti, se fosse durata un altro mese la campagna elettorale, in Sardegna sarebbero arrivati perfino i diamanti». Quanto alla variazione di bilancio, secondo Fasolino, «è figlia di questa logica e non c’è niente su lavoro, occupazione, povertà e urbanistica, quindi un voto contrario non solo al provvedimento ma a tutta questa parte di legislatura».

Il consigliere del Pd Piero Comandini ha annunciato che voterà due sì, a questa legge ed ad una riforma costituzionale che forse molti del centro destra avrebbero voluto sostenere, ricordando poi che, «quanto alle passerelle le faceva anche il centro destra e molto meno efficaci». La legge, ad avviso di Comandini, «interviene in modo efficace in alcuni settori, nella sanità per dare gambe alla riforma con l’elisoccorso e nel precariato con la copertura finanziaria di molte situazioni complesse; c’è ancora molto da fare ma nell’attuale situazione difficile, non certamente determinata dalla maggioranza, sono stati fatti interventi concreti e selettivi a sostegno dello sviluppo».

Il consigliere di Forza Italia Alberto Randazzo ha invece annunciato due no, alla variazione di bilancio ed al referendum. Sulla variazione di bilancio ha osservato che «ci sarebbe voluto un sussulto della maggioranza per abbattere le liste d’attesa nella sanità, uno dei buchi neri del sistema regionale, mentre invece è venuta fuori una concentrazione di norme intruse e piccole risposte, dalle consulenze alle partecipate, che non intacca i gravi problemi dell’economia regionale: lavoro e occupazione».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu si è detto convinto che quella contenuta nella legge «non è una manovra tecnica o un riallineamento di entrate e spese il frutto della scelta precisa di immettere risorse nel sistema Sardegna e di farlo a dicembre perché proprio adesso occorre accelerare le procedure di spesa». «Manteniamo tutte le nostre riserve – ha ribadito Congiu – sull’elisoccorso che per noi doveva restare fuori da questo provvedimento, ma sosteniamo la manovra e ne siamo soddisfatti perché sostiene il sistema regionale dove c’è più bisogno»

Il consigliere Mario Floris (Misto) ha annunciato il suo no al referendum in modo convinto «perché la riforma sta passando senza interlocuzione con la nostra Regione nonostante il nostro ruolo di custodi dell’autonomia, una riforma con cui sarà cancellata la specialità e con essa tutto il regionalismo a favore del ritorno di un forte centralismo dello Stato». Un errore storico, a giudizio di Floris, «perché più il mondo diventa grande e più c’è bisogno di decentramento per avvicinare le istituzioni ai cittadini, così come di un errore storico si è resa responsabile la Sardegna, unica regione dove non si è tenuto un dibattito sulla riforma costituzionale dove anzi il suo presidente ha fatto campagna per il sì ignorando totalmente il Consiglio».

Dopo Mario Floris ha preso la parola l’on. Rosella Pinna (Pd), che ha dato un «giudizio positivo sul provvedimento. Do un sì convinto oggi e uno convinto domenica», con un chiaro riferimento al referendum costituzionale. L’oratrice ha citato i passaggi della manovra e gli impegni contenuti, come l’elisoccorso e la salvaguardia dei posti di lavoro «e di tante altre emergenze, anche se le risorse limitate non ci consentono di risolvere tutti i problemi. Però da parte vostra in questi giorni abbiamo sentito troppo spesso toni sopra le righe».

A seguire è intervenuto Christian Solinas, leader del Psd’Az: «Finalmente abbiamo sentito gli interventi della maggioranza, che non me ne vorranno se osservo che sta eroicizzando una variazione di bilancio. Ossia un atto normale, che per giunta è ricco di criticità che abbiamo evidenziato. Molti che hanno citato poi questo referendum non hanno chiaro che la direzione è verso il superamento del potere legislativo delle Regioni. Non c’è niente di cui andare fieri dopo la discesa dei lanzichenecchi per portare la voce della riforma costituzionale. Votiamo dunque no oggi e anche domenica».

Per Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) «questa variazione di bilancio è iniziata in un certo modo e sta finendo peggio. Siamo partiti con un disegno di legge non positivo e ci troviamo purtroppo con un testo ancora peggiore, come quelle fatte ieri quando si sono trovate risorse per esigenze che poco hanno a che fare con interessi non collettivi». 

Ha preso poi la parola il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, che ha detto: «Siamo intervenuti poco per velocizzare l’iter di questa variazione di bilancio e fare in modo che le risorse possano essere trasferite prima possibile. I numeri peraltro parlano chiaro, su tutti i campi. E dicono che la spesa sulla sanità sta scendendo perché l’incidenza maggiore era sulle consulenze. Arriviamo ora  ad approvare la variazione: la maggioranza ha fatto il suo dovere».

Per i Riformatori sardi Attilio Dedoni ha affermato che «i toni trionfalistici non si addicono a questa manovra. Rendiconto, assestamento di bilancio: tutti gli atti li portate in ritardo. Cosa c’è da festeggiare per una variazione di bilancio? Cosa c’è da festeggiare se approverete norme che non saranno applicabili? La vostra arroganza in Aula  ha bisogno di essere placata».

Per Pietro Pittalis (Forza Italia), «i signori della Giunta, su tutti i fini economisti, avete fatto una politica sinora inadeguata rispetto ai problemi e alle emergenze della Sardegna. La povertà è in aumento e voi pomposamente celebrate questo provvedimento. In Sardegna non abbiamo l’anello al naso e non crediamo a tutto quello che propina Renzi o il presidente Pigliaru, che si è fatto promotore delle ragioni del sì. Si aprirà un problema politico il 5 dicembre, per chi non ha saputo e voluto difendere le ragioni dell’Autonomia».

Per Fabrizio Anedda (Misto) «nel finale di questo provvedimento poteva essere evitato un piccolo elenco di prebende».

Il presidente Gianfranco Ganau ha poi messo in votazione il testo e l’Aula lo ha approvato con 28 voti favorevoli e 18 contrari. A seguire, ha preannunciato la convocazione del Consiglio per martedì 6 dicembre, alle 16.00, ed ha riunito la conferenza dei capigruppo.

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I sindaci e il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, hanno esaminato l’insieme dei programmi di bonifica del territorio, sia quelli di competenza pubblica sia quelli di competenza privata.

Con riguardo all’area industriale di Portovesme, i partecipanti alla riunione, ribadendo la necessità di difendere l’apparato industriale, hanno sottolineato l’esigenza di procedere con i piani di bonifica. Preso atto positivamente che taluni progetti sono in corso, chiedono con molta determinazione che si provveda anche al risanamento della falda. Singoli interventi non sono sufficienti. Serve un piano complessivo che è atteso da anni ma non è stato ancora deliberato.

«Le aziende dalla cui attività è derivato l’inquinamento della falda, hanno il dovere di porvi rimedio – ha detto Tore Cherchi -. Si auspica che tutti contribuiscano responsabilmente in modo che il ministero dell’Ambiente possa varare il piano entro la fine dell’anno.»

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Oggi, venerdì 2 dicembre, alle 17.00, al Ghetto di via Corte d’Appello, a Cagliari, Giulia Desogus presenta “I Centri Minori della Sardegna e la Città Metropolitana di Cagliari – Appunti per discutere”. Il volume, edito dalla Cuec, rientra nella rassegna “L’Isola del Libro”, in corso dal primo al quattro dicembre. Alla presentazione, oltre all’autrice, partecipa Pasquale Mistretta, professore emerito di Urbanistica. La moderazione è affidata a Paola Pilia.

“I Centri Minori della Sardegna e la Città Metropolitana di Cagliari” fa il punto sul momento applicativo della Legge regionale n 2 del 4 febbraio 2016 sul riordino delle Autonomie locali della Sardegna. I due contesti apparentemente distanti anche geograficamente rappresentano, insieme, il fattore chiave dello sviluppo regionale. In particolare, l’architetto Desogus auspica le collaborazione tra la Città metropolitana e il centro dell’Isola per ridurre gli effetti attrattivi e invertire il processo di spopolamento dei paesi di dimensioni ridotte.

Laureatasi in Architettura al Politecnico di Torino nel 2013/14, Giulia Desogus è borsista al dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura (Dicaar) dell’Università di Cagliari. Attualmente collabora con i professori Pasquale Mistretta e Ginevra Balletto. Al centro degli studi una ricerca sul metabolismo urbano e sugli aspetti che riguardano due importanti snodi del sistema insediativo: le aree periferiche delle città e i waterfront. Il percorso formativo e le esperienze della specialista cagliaritana, classe ’89, mettono a fuoco una storia di forte determinazione, intuito, professionalità e cura dei dettagli. L’architetto Desogus ha, tra l’altro, svolto un periodo di studio in Giappone sul tema “Metabolismo e la baia di Tokyo: città progetti e interpretazioni” con la guida del professor Filippo De Pieri. Il lavoro è stato svolto con la collaborazione del professor  (Hosei University) e dell’architetto Junya Ishigami. In seguito, a Mumbai nello slum di Dharavi, ha preso lavorato per gli Studi Sameep Padora&Associates e Urbz. Sempre in India ha poi studiato al Sinhgad college of architecture di Pune e ha preso parte a una Summer School sul bamboo ad Auroville. Fa parte del collettivo di professionisti “La Città Nuda”. Il team analizza vari aspetti legati ad architettura e territorio, società, cultura. In particolare, vengono analizzati e approfonditi i rapporti che queste tematiche sviluppano con l’uomo.

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Grande successo per la clinica Otorino dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, che ha partecipato al 2nd European Laryngological Live Surgery Broadcast: nove città e dieci sale operatorie collegate da tutta Europa in diretta streaming. Il Policlinico Duilio Casula è tra i nove migliori centri a livello europeo: durante la giornata l’equipe del professor Roberto Puxeddu ha operato con successo tre pazienti.

«È un evento molto importante – spiega il professor Puxeddu – la nostra struttura è stata selezionata per questo tipo di interventi. Con le altre dieci sale abbiamo lavorato in team e abbiamo anche potuto scambiarci le immagini degli interventi.»

Dieci sale e nove ospedali (tra questi Barcellona, Marsiglia, Lussemburgo, Genova, Poznan, Essen, Leiden, Giessen) per confrontarsi sulle innovative tecniche utilizzate nei diversi centri per la cura dei tumori alla laringe tra le quali la Microlaryngoscopy, la Transoral Laser Microsurgery, la TransOral Robotic Surgery e l’Open Partial Horizontal Laryngectomy.

Il professor Puxeddu è intervenuto con la Transoral Laryngeal Laser Microsurgery, senza alcun approccio aggressivo, per la cura di carcinomi alla laringe particolarmente impegnativi, ma gli interventi si sono conclusi perfettamente.

Il secondo evento dell’European Laryngological Live Surgery Broadcast si è riconfermato un grande successo a livello mondiale con il coinvolgimento delle migliori cliniche a livello Europeo. 

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Domenica 4 e domenica 11 dicembre, alle 17.30, per la rassegna “Famiglie a Teatro”, il Teatro delle Saline, in piazzetta Billy Sechi, a Cagliari, ospita lo spettacolo “La strega dei bottoni – Una storia nella preistoria sarda”. L’appuntamento è tratto dalla fiaba di Roberto Pili e Regina Obino.

“La strega dei bottoni – Una storia nella preistoria sarda” narra la storia della malattia che Ardi si trova costretto ad affrontare, nonostante la sua tenera età, e su come questo evento stravolga non solo la sua vita, ma anche quella della famiglia. La strega ha all’interno della storia un ruolo contradditorio, simboleggia il male, la malattia, ma allo stesso tempo è il mezzo attraverso il quale la comunità si riunirà attorno ad Ardi e alla sua famiglia, dimostrando unione e condivisione. Paradossalmente il cattivo diventerà buono e la stessa malattia subirà un cambiamento, da fonte di stress e di disturbo, diventerà fonte di crescita post – traumatica. La collaborazione e l’affetto della comunità saranno d’aiuto per il piccolo Ardi che, miracolosamente, guarirà dalla malattia.

Il libro di Roberto Pili e Regina Obino, medico il primo e insegnante la seconda, narra l’universalità dell’esperienza di malattia, collocando gli eventi nel periodo nuragico ed accompagnando il lettore nel percorso di adattamento alla malattia da parte della famiglia e della comunità. Con delicatezza gli autori cesellano un quadro che integra l’esperienza del medico, che accompagna le persone nel cammino con la malattia, con l’esperienza dell’insegnante, che quotidianamente conduce i bambini negli apprendimenti della scuola e della vita.

Nella versione teatrale, scritta e diretta da Ivano Cugia, si vive un parallelismo tra la storia di Luca, un bambino dell’era moderna, e quella del giovane Ardi, protagonista della favola. Un avvenimento inatteso irrompe nella vita di Luca. La sua spensieratezza viene interrotta. Marco, il suo migliore amico, da alcuni giorni non sta tanto bene e per tal ragione non frequenta più la scuola. La situazione di Marco è grave, Luca non riesce a capire cosa possa essere successo al suo amico, con cui, fino a pochi giorni prima, condivideva corse, giochi, sport, divertimento e sorrisi. La madre, per rassicurarlo, gli racconterà la favola della Strega dei bottoni e della miracolosa guarigione del giovane Ardi. Il lieto fine di questa favola è un meraviglioso insegnamento che porta alla luce l’amore per se stessi e per il prossimo, in un antichissimo “rituale” di collaborazione e condivisione. La malattia, sconosciuta e misteriosa, viene neutralizzata e scompare grazie all’aiuto della gente, della comunità. Dalla malattia alla benattia: malattia, il cui nome denota qualcosa di “male” e di “negativo” viene tramutata in quella che potremmo chiamare “benattia”, ovvero un processo che rigenera il corpo e aiuta a crescere, dando un senso alla vita e alla malattia stessa e attivando un processo di autoguarigione, portando nella vita delle persone meravigliosi cambiamenti.

Interpretano “La strega dei bottoni“ Michela Laura Cogotti Valera, Ivano Cugia ed Andrea Gandini. I costumi sono di Stefania Dessì. Collaborazione tecnica di Daniele Pireddu.

“Famiglie a Teatro”, visto il grande successo e le numerose richieste, raddoppia l’offerta 2016 con due rassegne da ottobre a dicembre. Di fatto, si dà la possibilità di usufruire di momenti unici di aggregazione e divertimento per l’intera famiglia. Gli spettacoli si tengono la domenica alle 17.30 al Teatro delle Saline. Per le festività natalizie è prevista lo spettacolo cult “Alice nel paese delle meraviglie”, in scena dal 25 al 30 dicembre.

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Ieri l’incontro a Cagliari, come si era impegnato per evitarci la solita trasferta a Roma che aggiunge significato e conferma l’agire del Ministro, per fare il punto della situazione della vertenza dello stabilimento di alluminio di Portovesme. Il Ministro, accompagnato dal numero 1 di Invitalia, ha ufficializzato:

1) che si è sottoscritto l’accordo preliminare con l’Alcoa per il subentro di Invitalia (unico caso in Italia) nelle trattative e nella titolarità per la cessione dello stabilimento. Accordo che supera la decisione di Alcoa per lo smantellamento dello stabilimento e consegna 12 mesi ulteriori di tempo per completare appunto l’iter con l’eventuale acquirente.

2) l’accordo, diversamente dalle indiscrezioni, è condizionato al solo risultato della due diligence, che ha già avuto inizio da qualche giorno e che sarà conclusa entro 4 settimane, dopo la quale sarà sottoscritto definitivamente.

3) la discussione con Alcoa continua assiduamente per definire le pratiche ed i costi sulle bonifiche che in ogni caso stanno in capo alla multinazionale.

4) al momento ci sono alcune interlocuzioni con soggetti interessati che però, per assurgere ed essere considerate vere e proprie manifestazioni di interesse e dare corso alla trattativa di acquisizione, si deve attendere la conclusione della “due diligence” fra Invitalia e Alcoa. Il Ministro ha anche fatto il punto su uno dei tasselli fondamentali per il contenimento del costo energetico ed ha informato che è stato definito il complesso di modifica dell’ormai famoso articolo 39 (per noi il primo e più imponente provvedimento di politica industriale del Paese degli ultimi 20 anni) che sarà operativo dal 1/01/17.

5) Dopo aver ricordato che ha emesso il decreto per la classificazione del Territorio quale Area di Crisi Industriale Complessa, peraltro necessaria per poter essere ammessi alla proroga degli ammortizzatori sociali in deroga, ha informato di aver rimpinguato il finanziamento della specifica legge 181/89; dunque che ora ci sono le risorse per finanziamenti e pratiche di Legge molto agevolative per nuove attività e posti di lavoro per le quali bisogna dare corso a progetti.

Infine, si è impegnato a convocare la prossima riunione subito al termine della due diligence di Invitalia con Alcoa. Cioè poco prima di Natale e comunque entro la fine dell’anno.

Per parte nostra, che stiamo monitorando giorno per giorno lo stato di avanzamento e la corrispondenza delle informazioni, non possiamo che confermare il cambio di passo avvenuto con l’arrivo al Mise del ministro Calenda e, con esso, l’avvento della concretezza operativa e gli sviluppi positivi di cui avevamo assoluta necessità. Abbiamo quindi sollecitato il Ministro allo stesso impegno per il complesso della filiera dell’alluminio e dell’energia del Polo industriale per le quali occorre portare a compimento il progetto complessivo di recupero ma anche una specifica azione per il suo possibile sviluppo.

La partita resta difficile ma ora, grazie alla continua mobilitazione dei lavoratori, al sostegno delle Parti Istituzionali locali, regionali e nazionali e alla nuova fase ministeriale, ci sono e ne abbiamo avuto ulteriore conferma, reali condizioni e maggiori possibilità per la ripresa produttiva, del lavoro, della dignità, per la fabbrica e per il territorio.

Noi ci crediamo.

Roberto Puddu

Segretario Generale Camera del Lavoro Sulcis Iglesiente

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Questa mattina il Partito dei Sardi ha presentato nella saletta delle conferenze stampa del Consiglio regionale, le sue proposte per risolvere la situazione del precariato in Sardegna, attraverso specifiche iniziative consiliari.

Quanto pesa il precariato nelle amministrazioni pubbliche della Sardegna? Come procedere alle stabilizzazioni senza conoscere le dimensioni del fenomeno? Domanda alla quale cerca di rispondere il Gruppo consiliare del Partito dei Sardi che ha avviato da alcuni mesi un’indagine conoscitiva.

«A giugno abbiamo inviato una richiesta le Asl della Sardegna, all’Azienda Brotzu e alle due Aou di Cagliari e Sassari – ha spiegato il capogruppo del PdS in Consiglio regionale Gianfranco Congiu – finora abbiamo ottenuto risposta solo da 5 aziende con dati peraltro parziali e difformi. Solo tre strutture hanno fornito dati esaustivi. Noi vogliamo risolvere il problema del precariato ma per farlo occorre avere un quadro generale della situazione. Eliminando il precariato si alza il livello di qualità dei servizi, presupposto per ridurre i costi fuori controllo del sistema sanitario isolano.»

«Alle Asl abbiamo chiesto i dati del lavoro interinale – ha aggiunto il consigliere Augusto Cherchi – dopo 5 mesi abbiamo a disposizione dati parziali e disomogenei. Noi non pretendiamo di decidere come e quali dati devono essere forniti. Una volta individuate le modalità i dati devono però essere omogenei. Altrimenti non si potrà mai mettere mano al fenomeno.»

L’indagine del PdS riguarderà nei prossimi mesi anche il precariato nelle altre amministrazioni pubbliche: «Siamo partiti dalla Sanità perché è lì che il fenomeno assume proporzioni allarmanti – ha detto Roberto Desini – le Asl ricorrono ai precari per carenza di personale o per assicurare l’erogazione dei servizi. Di fatto si reggono sul precariato. Eppure esistono graduatorie di concorsi e selezioni pubbliche che vengono sistematicamente ignorate. Questo conferma ciò che denunciamo da tempo: la politica ha interesse a mantenere una situazione di instabilità».

L’indagine non è una caccia alle streghe – assicurano i consiglieri regionali del PdS – alla Sanità viene destinato il 50% del bilancio regionale, l’obiettivo è garantire servizi commisurati alle risorse impegnate. «Noi affrontiamo la questione globalmente, non siamo alla ricerca di un capro espiatorio – ha detto il consigliere Pier Mario Manca – da due anni chiediamo i dati di tutte le Asl e non di una in particolare. Questo deve essere l’approccio, non vogliamo innescare una guerra tra bande».

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Manifestazione alla Polar di Piscinas copia

Il consigliere regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Luca Pizzuto interviene oggi ancora una volta sulla situazione della fabbrica di estrazione e lavorazione di bentonite di Piscinas, «alla luce di due nuovi elementi che fanno crescere la preoccupazione e mettono ancor più in luce le numerose criticità della gestione aziendale della fabbrica».

«La settimana scorsa – spiega Luca Pizzuto – sono stati reintegrati i lavoratori licenziati ad agosto 2015, ma lo stesso giorno a cinque di questi dipendenti è arrivata una lettera di trasferimento a decorrere dal 27 dicembre 2016 presso la sede di Genova, nuova sede legale della Polar Srl, a nostro avviso illegittimamente trasferita. Inoltre, in data 23.11.2016, abbiamo ricevuto una lettera anonima da parte dei lavoratori diretti ancora in forza nello stabilimento, il cui contenuto è stato interamente riportato nell’interrogazione 915/A del 24.11.2016, nella quale vengono rivelati elementi preoccupanti circa la sicurezza, lo stato dei lavori e il trattamento degli stessi lavoratori.»

«Riteniamo che, qualora quanto sopra rispondesse al vero, siamo di fronte ad una situazione di enorme gravità, sia per l’inadempienza della Polar Srl rispetto a quanto concordato con la Regione, sia sotto il profilo del trattamento dei lavoratori, ma soprattutto rispetto agli scenari che si aprono circa il futuro stesso della fabbrica e dei suoi lavoratori – aggiunge Luca Pizzuto -. Chiediamo un immediato approfondimento della situazione da parte degli uffici preposti e un chiarimento urgente con la proprietà su tutti gli elementi di rilievo, non sottovalutando l’ipotesi di una nuova prospettiva anche sul fronte del cambio nella gestione e nell’affidamento della concessione mineraria regionale.»

«Non possiamo permettere che, ancora una volta, si sacrifichino i lavoratori e l’economia di un territorio per gli interessi di imprenditori privati, che arrivano nel nostro territorio con il solo intento di lucrare e sfruttare le risorse. Per questi lavoratori, per le loro famiglie e per tutte le attività del Sulcis noi ci siamo e ci saremo sempre – conclude il consigliere regionale Luca Pizzuto -, uniti nella lotta per difendere i diritti dei singoli e della comunità.»