22 December, 2025
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L’Amministrazione comunale di Iglesias e l’Istituto di Istruzione Superiore IT Minerario “Asproni” – ITCG “Fermi” di Iglesias, hanno organizzato hanno l’inaugurazione del nuovo allestimento della prima sala del Museo di Mineralogia dell’Istituto Minerario “Giorgio Asproni”.

La cerimonia si svolgerà sabato 7 aprile, alle ore 11.00, in Via Roma 47, a Iglesias.

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Con un concerto che vuole omaggiare il grande compositore Gioacchino Rossini nel 150° anniversario della morte giovedì 5 aprile, alle 18.00, nell’Auditorium del Conservatorio di Cagliari prende il via Fiati, il respiro della musica, rassegna concertistica curata dal Dipartimento Fiati dell’istituzione musicale cagliaritana.

Per cinque giovedì (sino al 10 maggio) l’appuntamento sarà con una manifestazione che punta a rianimare il settore degli strumenti a fiato ripescando a piene mani da un repertorio che abbraccia tutta la storia della musica, dal barocco all’ottetto a fiato di Stravinsky.

Protagonisti del ciclo di concerti saranno soprattutto i migliori studenti del dipartimento che, affiancati dai loro insegnanti, in un’ideale spirito di condivisione, avranno la possibilità di vivere un’esperienza professionalizzante e di esprimersi nei più rappresentativi organici di strumenti a fiato.  

Giovedì si parte con “Omaggio a Rossini – Doppio quintetto a fiato con contrabbasso”, una serata in cui saranno proposte alcune delle pagine più famose del grande compositore pesarese (1792-1868) che con la sua fresca e divertente musica ha valorizzato e impreziosito la personalità degli strumenti a fiato.

I brani in programma consistono in trascrizioni di famosi lavori orchestrali di Rossini a opera del compositore contemporaneo Michele Mangani: dal melodramma giocoso “La Cenerentola” a “L’italiana in Algeri” sino al “Barbiere di Siviglia”.

Sul palco ci saranno Sara Ligas, Marina Onidi (flauti), Mauro Frezzato, Laura Piras (Oboi), Egidio Fabi, Fabrizio Fadda (clarinetti) Alessandro Mura, Sonia Vargiu (fagotti), Efisio Lilliu, Miriam Picciau (corni) e Rinaldo Asuni (contrabbasso).

Il secondo appuntamento della rassegna è giovedì 12 aprile con “Due Quintetti- Quintetto a fiato”, serata costruita sulle note di Claude Debussy, Giuseppe Cambini, Darius Milhaud, e realizzata grazie al prezioso contributo di Giampaolo Pretto che di recente proprio nel Conservatorio cagliaritano ha tenuto una masterclass.

Giovedì 26 aprile si prosegue con “Colonne d’Harmonie- Ottetto e Nonetto di fiati”: musiche di Charles Gounod, Igor Stravinsky, Wolfang Amadeus Mozart.

Il 3 maggio arriva “Ottoni dal quintetto all’ensemble”, una serata che spazierà da Renato Soglia a Leonard Bernstein, da Duke Ellington a George Gershwin, sino ad Astor Piazzolla e Freddie Mercury.

L’ultimo appuntamento è per il 10 maggio, quando l’Orchestra di fiati del Conservatorio proporrà un programma che dalle trascrizioni operistiche dell’Ottocento italiano e francese porterà alla tradizione popolare sarda e ancora alla moderna orchestrazione per fiati. 

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Federico Pasquini. Fonte http://www.dinamobasket.com/

Questa mattina, il coach della Dinamo Banco di Sardegna Federico Pasquini ha annunciato le sue dimissioni dalla panchina biancoblu.

«Ci tengo a ripercorrere un po’ la storia di quello che abbiamo vissuto tutti insieme in questi anni – ha esordito Federico Pasquini in conferenza stampa -. Siamo riusciti, nella stagione 2012/13 e 2013/2014, ad avere avvii veloci perché in quei due anni abbiamo lavorato su un nucleo di giocatori che ci ha permesso di partire forte e metterci in una condizione in cui si poteva fare la stagione per il nostro livello di aspettative. Finito quello siamo entrati in un processo particolare, abbiamo iniziato molto bene e nel 2014-2015 quando abbiamo fatto quello che abbiamo fatto. Ma poi nelle tre annate successive abbiamo pagato questi grandi risultati raggiunti, le conseguenti aspettative e i profondi cambiamenti nel roster, soprattutto a inizio stagione. È importante dirlo, perché la pallacanestro è uno sport che si gioca in un campo piccolo e l’equilibrio che bisogna dare alla squadra non si inventa: l’esempio calzante è quello della prossima avversaria di campionato ovvero Brescia che, confermando un nucleo solido, è partita con una striscia di 9 vittorie.»

«Lo scorso anno e quest’anno – parlo delle stagioni in cui ho vestito il doppio ruolo – abbiamo pagato il fatto di partire lenti con squadre completamente nuove – ha aggiunto Federico Pasquini -. Quest’anno addirittura abbiamo cambiato 10/12 della squadra e siamo forse quelli che hanno modificato di più il roster in Italia. In questo sistema, in cui cambi gran parte della squadra, può andarti molto bene – lo abbiamo vissuto lo scorso anno arrivando in finale di Coppa Italia e andando in fondo in Basketball Champions League – oppure può succedere come quest’anno, che parti male e la BCL ti divori, perché a ottobre non sei equilibrato, non passi il turno pur vincendo in Russia, Spagna e Israele e non ti qualifichi in Coppa Italia. Nel momento in cui non centri questi risultati, ti ritrovi in grande affanno e in questi casi puoi avere due reazioni: di nervi e maturità, come abbiamo mostrato in alcune occasioni, o di smarrimento e il rischio è quello di perdersi. Lo scorso anno il gruppo è stato molto bravo, riuscendo a svoltare la stagione nonostante la partenza con qualche handicap e trovando energia e positività nella corsa in Coppa Italia. Quest’anno invece ci sono mancate le nostre sicurezze.»
Esempio chiaro è l’andamento della difesa: lo scorso anno siamo arrivati a essere la seconda del campionato mentre quest’anno – come visto dopo Murcia e dopo Pesaro – è diventata un disastro, siamo diventati una squadra che subisce tanti punti. Dopo tanto lavoro su questo, pensavo che tutto fosse risolto e che i risultati di Cantù e Reggio fossero episodi, dettati dal fatto che sotto il profilo dei nervi ci avessero segnato le uscite dalla Coppa e dalla Final Eight. Consideravo un caso a parte Le Portel dove, secondo me, avevamo pagato l’extra sforzo, dal punto di vista emotivo, del match con Cremona e l’assenza di Planinic. Ma dopo Brindisi il discorso cambia e, come ho detto nel post partita, quello che è successo mi ha letteralmente devastato. Brindisi è lo specchio di qualcosa in cui se sei una persona responsabile, e io lo sono sempre stato, e se tieni alla società, e credo di averlo sempre dimostrato, non puoi non fare qualcosa. Quando lavori 24 ore al giorno sulle rimesse laterali e sui tanti dettagli, tra cui quelli difensivi, ma arrivi a una partita del genere in cui sei riuscito a girarla dal -14 a +7 ma a un minuto e mezzo dalla fine fai errori banali – come una non difesa o quella sanguinosa rimessa o non riesci a mettere la palla in campo, dopo aver lavorato a lungo con giocatori esperti – è necessario mettersi davanti allo specchio e fare un’analisi. Io sono convinto del potenziale di questa squadra, altrimenti non avrebbe recuperato 14 punti a Varese o a Brindisi non avrebbe trovato quel break, in quella condizione ambientale.»

»Nel momento in cui ti metti davanti allo specchio ci pensi, ci ragioni – sono molto legato al presidente e al contesto Dinamo, sono prima di tutto degli amici e poi dei datori di lavoro – ma un tarlo è entrato in testa, quello dei finali punto a punto, e non lo puoi più accettare. Non potevo più accettare che il tarlo fosse legato alla mia presenza, il panico che ci prende nel momento in cui siamo punto a punto non è allenabile e quindi mi metto da parte. Faccio un passo indietro e penso che un’altra voce, un’altra fisicità possa dare la possibilità a questo gruppo di giocarsi l’ingresso nei playoff. Siamo nella condizione di essere padroni del nostro destino, siamo settimi a due punti dal quinto posto. Da oggi ci sarà una nuova guida tecnica, io torno a fare il general manager: la cosa positiva è che il prossimo anno avremo un nucleo solido già pronto. Ci tengo a ringraziare tutti, ho trovato grande disponibilità – ha concluso Federico Pasquini – e ci tengo a ringraziare il mio staff e tutti i giocatori per quello che mi hanno dato.»

Questa sera, alle 19.30, in un’altra conferenza stampa, il presidente Stefano Sardara annuncerà il nome del nuovo allenatore che, quasi certamente, sarà Zare Markovski. Per il tecnico macedone, 57 anni, sarebbe un ritorno sulla panchina della Dinamo, che ha già guidato, da giovane, dal 1991 al 1994. Nella sua lunga carriera ha allenato per diverse stagioni in Italia (a Reggio Emilia, Avellino, Bologna, Milano, Venezia, Caserta, Scafati, ma anche in diversi paesi (Jugoslavia, Svizzera, Francia, Turchia, Macedonia, Romania).

 

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Le condizioni meteorologiche hanno svoltato decisamente al meglio, dopo alcuni giorni tipicamente invernali, regalando al giorno di Pasquetta un clima primaverile e quindi le migliori condizioni per le tradizionali escursioni della Pasquetta. Tra i siti presi letteralmente d’assalto dai visitatori, c’è Porto Flavia che ha registrato un’affluenza record di visitatori.

«Un lavoro di squadra straordinario ha permesso nel giorno di Pasquetta di far entrare a Porto Flavia oltre 600 visitatori – ha annunciato l’assessore del Turismo, Cultura, Spettacolo, Grandi Eventi e Comunicazione Istituzionale e vicesindaco di Iglesias Simone Franceschi -. Un grande grazie a chi oggi ha lavorato con gioia e passione: i dipendenti comunali che si occupano di accoglienza e sicurezza, le guide del Parco Geominerario, gli operatori della biglietteria e dell’Ufficio del Turismo ed il personale del punto ristoro – ha concluso Simone Franceschi –. Avanti così, sempre meglio!»

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Sono comparse alcune scritte ingiuriose contro la sede regionale della Cisl, a Cagliari, accusata di essere “complice della Rwm”, la fabbrica di bombe di Domusnovas, al centro di forti polemiche sollevate da associazioni pacifiste per l’esportazione di bombe che sarebbero utilizzate nella guerra in corso un Yemen. La targa con il simbolo della Cisl sul palazzo di via Ancona, inoltre, è stata imbrattata con vernice nera.

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Riccardo Pietro Cardia è il nuovo presidente della sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Carbonia. Lo ha eletto lo scorso 11 marzo l’Assemblea generale degli iscritti, riunitasi per rinnovare le proprie cariche sociali, come previsto da statuto e regolamento.

L’elezione degli organi direttivi si è svolta «dopo un dibattito partecipato ed appassionato sulle ragioni che hanno portato alla nascita dell’antifascismo, sull’importanza e attualità di essere antifascisti oggi, nello spirito del 25 aprile e della Costituzione, e sulla necessità di una militanza convinta ed attiva, con il coinvolgimento delle nuove generazioni che, fortunatamente, non hanno vissuto in prima persona la immane tragedia del fascismo, della guerra e dei campi di sterminio».

L’Assemblea generale ha approvato, all’unanimità, l’elenco dei candidati proposti dalla commissione elettorale, appositamente nominata. Sempre all’unanimità sono stati così eletti i componenti del nuovo Comitato direttivo della sezione ANPI di Carbonia: Franca Lilliu, Riccardo Pietro Cardia, Alessandra Pusceddu, Gianni Cannas, Monica Porcedda, Andrea Murgia e Angelo Loi. Sono stati nominati componenti del Collegio dei revisori dei conti: Maria Grazia Mannai e Antonio Orrù, mentre Liliana Loi è stata nominata in qualità di componente supplente. 

Il Comitato direttivo, riunitosi a chiusura dell’Assemblea, infine, ha eletto presidente  della sezione Riccardo Pietro Cardia.

Riccardo Pietro Cardia.

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Oltre duecento persone da tutto il Sud Sardegna hanno partecipato venerdì sera, alla proiezione del film “Senza possibilità di errore – Il Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico” tenutasi a Cagliari e organizzata dal CNSAS della Sardegna con Il Club Alpino Italiano, sezione di Cagliari.

Realizzato dal regista Mario Barberi per GiUMa Produzioni e presentato alla scorsa edizione del Trento Film Festival, il film è stato proiettato a Cagliari in anteprima regionale, in una affollatissima sala conferenze del THotel, con una grande partecipazione di appassionati di montagna, operatori delle attività outdoor e rappresentanti delle istituzioni.

Un susseguirsi di immagini e racconti sulle operazioni di soccorso più rappresentative hanno tenuto con il fiato sospeso i presenti, interessati dal conoscere cosa accade dietro ad ogni intervento, sia esso in alta quota, in grotta o in forra e dalla scoperta delle varie figure professionali facenti parte della complessa macchina del soccorso e indirizzate da un obiettivo comune: quello di salvare la vita.

L’evento è proseguito con l’incontro col pubblico dove, attraverso gli approfondimenti proposti da Rossella Romano, giornalista del TGR Sardegna che ha coordinato l’evento, si è entrati nel vivo dell’attività del Corpo in ambito regionale, con gli interventi del presidente regionale del CNSAS Sardegna, Carlo Taccori, del vice presidente nazionale del CNSAS, Alessandro Molinu, e dell’indissolubile legame con il Club Alpino Italiano, illustrato da Pierfrancesco Boy, presidente della sezione di Cagliari del CAI.

Sul tavolo dei relatori anche i vicepresidenti regionali del CNSAS Sardegna, Gavino Canu e Guido Biavati, il delegato della XXIX Zona Alpina (Sardegna), Simone Perra e il direttore della Scuola regionale alpina, Fabrizio Mei con i quali si è avuto modo di approfondire numerose tematiche legate al soccorso: dalle nuove tecnologie impiegate in intervento alla formazione dei tecnici, senza dimenticare le modalità di attivazione dei soccorsi e i consigli utili per frequentare la montagna in sicurezza.

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Qual è il ruolo del sindacato in una fase storica particolarmente difficile quale quella che sta vivendo la Sardegna? Ci sono gli spazi per venire fuori dalla crisi, in particolare nel Sulcis Iglesiente, dove si pagano i gravissimi ritardi nella costruzione di concrete alternative alla monocoltura industriale, al momento in cui è esplosa la crisi del polo industriale di Portovesme? Sono due delle domande che abbiamo rivolto a Michele Carrus, 52 anni, originario di Oliena, segretario regionale della CGIL della Sardegna dal 17 aprile 2013, quando venne eletto al posto di Enzo Costa, passato alla guida dell’Auser nazionale. Nei quattro anni precedenti, dal 2009 al 2013, aveva ricoperto il ruolo di responsabile del settore industria nella segreteria regionale.

Vediamo l’intervista con Michele Carrus.

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Ancora una sconfitta amara all’overtime per la Dinamo Banco di Sardegna al Pentassuglia di Brindisi: 105 a 98. Joshua Bostic e compagni hanno subito l’avvio dei padroni di casa, andando sotto di due punti al 10′, 23 a 21, e di ben dieci punti all’intervallo lungo: 48 a 38. La situazione non è cambiata in avvio di terzo quarto, con Brindisi che ha raggiunto il massimo vantaggio al 25′ sul 59 a 45 con un canestro da sotto di Tepic Milenko, ed è stato a quel punto che la Dinamo ha iniziato la rimonta, che già al 30′ l’ha riportata a -6, con due triple di Joshua Bostic e Rok Stipcevic: 66 a 60. La Dinamo ha operato il sorpasso con due triple di Rok Stipcevic e Jonathan Tavernari e due liberi di Darko Planinic: 69 a 70 al 34′. Il vantaggio è cresciuto fino a +7 al 36′, con una seconda tripla di Jonathan Tavernari, margine confermato prima da due tiri liberi e un canestro da sotto di Darko Planinic (77 a 84 al 38′), poi da una tripla di Rok Stipcevic al 39′: 90 a 87! La partita sembrava decisa ma i falli, i tiri sbagliati e le palle perse hanno consentito a Brindisi di piazzare un parziale di 7 a 0, fissando il risultato sull’87 pari del 40′, per l’overtime!

La Dinamo ha iniziato avanti i 5′ supplementari, con Joshua Bostic e Darko Planinic, scattando sul +6 al 43′, 89 a 95, ma ancora una volta non è stata capace di amministrare il vantaggio ed ha subito un parziale di 16 a 3 negli ultimi due minuti, perdendo con il punteggio di 105 a 98.

Nella Dinamo i migliori sono risultati Darko Planinic (18 punti in 32′, 7 su 12 da due punti, 14 su 16 ai tiri liberi, 4 rimbalzi, 29 di valutazione), Joshua Bostic (26 punti in 44′, 5 su 7 da due punti, 4 su 9 da tre punti, 4 su 5 ai tiri liberi, 2 rimbalzi, 3 assist, 24 di valutazione) e Rok Stipcevic (19 punti in 35′, 2 su 2 da due punti, 4 su 6 da tre punti , 3 su 3 ai tiri liberi, 3 rimbalzi, 7 assist, 27 di valutazione).

In ombra Pierre Dyshawn (2 punti in 32′), Scott Bamforth (0 punti in 8′), William Hatcher (4 punti in 10′) ed Achille Polonara (0 punti in 20′).

New Basket Brindisi 105 – Dinamo Banco di Sardegna 98

Parziali: 23-21; 25-17; 18-22; 21-27; OT: 18-11.

Progressivi: 23-21; 48-38; 66-60; 87-87; 105-98.

New Basket Brindisi: Suggs 23, Tepic 24, Smith 18, Mesicek 7, Cardillo 1, Sirkanov, Moore 7, Iannuzzi 8, Donzelli, Lydeka 10, Giuri 7, Di Maggio. All. Frank Vitucci.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 7, Bostic 26, Bamforth, Planinic 28, Devecchi, Pierre 2, Jones 6, Stipcevic 19, Hatcher 4, Polonara, Picarelli, Tavernari 6. All. Federico Pasquini.

«Sono assolutamente disperato perché questa rimessa laterale post timeout nei momenti importanti sta diventando uno scherzo – ha commentato a fine match Federico Pasquini -. Nonostante ci stiamo lavorando tantissimo poi nei momenti importanti ci prende il panico e non riusciamo a mettere la palla in campo, di conseguenza è colpa mia. Per quanto riguarda la disamina della partita è colpa nostra, il match era chiuso e l’abbiamo lasciato andare, una sconfitta pesante perché sapevamo quanto pesavano i due punti in palio. Abbiamo trovato la quadratura del cerchio quando abbiamo smesso di giocare con le due guardie piccole, che stavano soffrendo la fisicità di Suggs e Tepic, e siamo entrati con il quintetto più grosso con Bostic da due e Pierre da tre e, infin,e Tavernari da quattro. Sicuramente nell’approccio ai primi due quarti abbiamo sbagliato il ritmo a livello offensivo e non siamo stati bravi a contenere la loro fisicità: dopo cinque minuti del terzo quarto abbiamo trovato maggiore bilanciamento con il quintetto alto e abbiamo ripreso in mano la partita. Poi ce l’avevamo in mano e abbiamo sprecato alla fine. Non ho mai visto una squadra che ci tiene così tanto – ha concluso Federico Pasquini -, che lavora così tanto e che non riesce a finalizzare, questa cosa sinceramente mi devasta.»

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«L’Isola è al quartultimo posto tra le Regioni per qualità di assistenza del servizio sanitario. Sono gli effetti devastanti di un riordino calato dall’alto, che ha escluso o – peggio ancora – cancellato i territori periferici dai progetti di riqualificazione delle strutture. L’assessore della Sanità dovrebbe verificare lo stato delle condizioni disastrose, con sopralluoghi nei complessi ospedalieri. Si cerca di mistificare la realtà, rovesciando le responsabilità. La verità riproduce una sanità sarda a pezzi.»

Lo scrive, in una nota, Edoardo Tocco, vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale.

«Per comprendere i malumori che ancora si palesano sulla nuova geografia degli ospedali, basta fare un salto ad Isili piuttosto che a Muravera – sostiene Edoardo Tocco -. Nel complesso del San Giuseppe la riforma ha portato alla riduzione di diversi reparti, con riflessi negativi sui pazienti e sugli operatori. Al San Marcellino si assiste alla cancellazione di importanti unità che, inevitabilmente, si riverbereranno sulla stagione estiva con l’arrivo di migliaia di turisti nelle coste del Sarrabus. Si prenda l’esempio di Cagliari – aggiunge Edoardo Tocco – con l’accorpamento tra i presidi di Brotzu e Policlinico che sta rivoluzionando il comparto provocando dissensi e disservizi.»

«Una rete ospedaliera che sarebbe stata in grado di aumentare la qualità degli ospedali – conclude Tocco -. Al contrario, con decisioni calate dall’alto ed una spending review mai attuata sta scatenando un’apocalisse con contraccolpi sfavorevoli per il panorama sanitario isolano.»