22 December, 2025
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Il 7 aprile partirà ufficialmente la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento nella Costituzione del principio di insularità, con banchetti in tutti i capoluoghi delle 20 Regioni Italiane e nei 36 comuni aderenti all’Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole minori, ma è già iniziata a livello nazionale la campagna di sensibilizzazione del Comitato Promotore. Oggi a Roma si terrà un incontro promosso dal Gremio dei Sardi,  nel corso del quale Michele Cossa illustrerà la nuova importante iniziativa, sostenuta da un ampio  fronte politico sardo e siciliano, dalla Fasi (la Federazione delle associazioni degli emigrati sardi in Italia), dall’Ancim.

E’ la prima delle 15 manifestazioni in programma fino alla data del 7 aprile. Nei prossimi giorni analoghi incontri si svolgeranno a Torino, Bologna, Milano e Napoli.

In Sardegna la mobilitazione avverrà attraverso un grande evento che vedrà impegnati sindaci e amministratori locali.    

In attesa della decisione del TAR sul ricorso contro il parere negativo dell’ufficio regionale per il referendum, il Comitato promotore ha deciso, dunque, di alzare il tiro: l’insularità non è più una rivendicazione che interessa strettamente i territori che ne vengono direttamente penalizzati (Sicilia e Sardegna in primis) ma deve diventare una questione di tutta la comunità nazionale.

Dare finalmente parità di condizioni rispetto al “continente” significa imprimere una svolta epocale al modo in cui lo Stato ha sempre affrontato il problema delle Isole, cioè pompando ingenti risorse finanziarie, che hanno favorito lo sviluppo di una economia assistita, che si basava quasi unicamente sul sostegno pubblico ed è crollata quando questo è venuto meno. Accanto ad essa sono cresciuti la mala pianta del clientelismo, l’inefficienza e la corruzione, ma non una economia endogena, in grado di reggersi autonomamente.

Questo modello è finito per sempre, ciò che è stato certificato con chiarezza anche dai referendum della Lombardia e del Veneto del 22 ottobre scorso e dalle trattative che le regioni più ricche d’Italia stanno portando avanti a tappe forzate per ottenere il diritto a trattenere una quota maggiore delle risorse che ogni anno pagano per la coesione nazionale.

Chiedere il riconoscimento costituzionale del principio di insularità significa dunque dire basta all’assistenzialismo e affermare con orgoglio che i sardi sono in grado di farcela da soli, purché vengano messi nelle stesse condizioni degli altri italiani, principalmente sul piano della continuità territoriale e di tutti quegli svantaggi strutturali che penalizzano così pesantemente le isole rispetto agli altri territori italiani.

Obiettivo finale è l’“indipendenza” economica della Sardegna: una Sardegna che non solo diventa in grado di sostenere se stessa e di offrire a resistenti e ospiti servizi di qualità ma che è in grado di agganciarsi al treno delle regioni più ricche d’Italia e d’Europa.

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Dal 26 al 28 marzo il Conservatorio di Cagliari ospiterà la seconda edizione delle Giornate europee del bandoneon, un importante progetto di scambio interculturale con alcuni conservatori europei in cui lo strumento figura tra le materie di studio.

Dopo la prima edizione, svoltasi l’anno scorso ad Avignone (Francia), questa volta sarà il capoluogo sardo a diventare una piccola capitale di questo strumento, attirando l’attenzione di tutto il mondo musicale a esso legata e richiamando ospiti ed artisti di fama mondiale.

L’insegnante tutor del corso sarà l’affermato concertista e didatta argentino Victor Villena, già docente di Bandoneon nel Conservatorio Codarts di Rotterdam e insignito, quando ancora aveva 17 anni, del titolo di “bandoneonista rivelazione” da parte dell’Accademia internazionale di tango di Buenos Aires.

Nata dal connubio tra le classi del Conservatorio du Grand Avignon e il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, l’iniziativa ha un carattere seminaristico che quest’anno vedrà la partecipazione, oltre che degli allievi di bandoneon, degli studenti delle classi di Violino, Viola, Violoncello, Contrabbasso, Pianoforte, Flauto e Clarinetto dell’istituzione musicale cagliaritana. Parteciperà anche una delegazione di studenti del Conservatorio di Avignone guidata dalla tedesca Yvonne Hahnn, tra i più apprezzati docenti di bandoneon.

Insieme alla delegazione francese ci saranno anche gli allievi della classe di Bandoneon del “Pierluigi da Palestrina”, tenuta dal maestro Fabio Furia, e l’Ensemble SCISMA, orchestra da camera di allievi del Conservatorio di Cagliari composta da diversi elementi tra archi, fiati, pianoforte e percussioni.

Nato in Germania a metà dell’Ottocento, il bandoneon fu concepito come strumento da utilizzare durante le funzioni religiose in quelle chiese che non potevano permettersi l’acquisto di un organo. Alla fine dello stesso secolo arrivò in Sud America, e ben presto divenne l’accompagnamento del tango.

In Europa solo di recente i conservatori hanno riscoperto l’importanza del bandoneon: in Italia quello di Cagliari è l’unico ad offrire corsi di questo strumento.

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Il consiglio comunale di Stintino si riunirà il 30 marzo. La presidente Marilena Gadau ha convocato l’assemblea per le ore 18.00 ed inviato a consiglieri e Giunta l’ordine del giorno.

Tra i punti in discussione, l’approvazione delle aliquote e delle detrazioni sull’imposta municipale propria (Imu) da applicare per l’anno 2018, quindi la conferma dell’azzeramento dell’aliquota Tasi per l’anno 2018, l’approvazione del piano finanziario Tari (Tributo comunale sui rifiuti) per il 2018 e l’approvazione delle tariffe Tari.

I consiglieri discuteranno poi dell’approvazione della nota di aggiornamento al documento unico di programmazione 2018-2020, seguirà l’approvazione del bilancio di previsione 2018-2020.

A chiudere la seduta la discussione sulla concessione del servizio sulle aree di sosta a pagamento con parcometri e servizio ausiliari traffico alla Pelosa per il 2018.

 

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L’annuncio fatto ieri dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda circa la pubblicazione entro questa o la prossima settimana, del decreto ministeriale Ambiente/Sviluppo per la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee al deposito nucleare di superficie, sta scatenando fortissime reazioni sia tra le forze politiche sia tra le popolazioni, in particolare in due regioni, Basilicata e Sardegna, in cui si teme possano rientrare alcuni siti.

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha annunciato la netta e non negoziabile contrarietà della Regione qualora dovesse essere la Basilicata individuata tra i possibili siti, come già avvenuto in passato. «Saremo pronti in quel caso ad una seconda Scanzano», ha detto Marcello Pittella, esponente del Partito democratico, riferendosi al “decreto per la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee al deposito nucleare di superficie”. Nel 2003 Scanzano Jonico (Matera) venne individuata dal Governo Berlusconi per ospitare il sito unico: ma, dopo una protesta popolare di oltre due settimane, il decreto venne ritirato.

Durissimo anche l’intervento della senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris, secondo la quale «è inconcepibile che un governo in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, che non esprime alcuna maggioranza parlamentare, si arroghi il diritto di indicare per decreto le aree nelle quali dovrebbero essere depositate le scorie nucleari. Pd e governo continuano a mostrare la stessa arroganza del potere che ha funestato l’ultima legislatura. Ma una questione come quella delle scorie nucleari è troppo importante per la vita e la salute delle persone – ha concluso Loredana De Petris – per poter essere affidata a un governo privo di ogni legittimità in materia».

In Sardegna, ieri si sono pronunciati, nettamente contrari, il portavoce di AutodeterminAtzione Anthony Muroni e il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu, mentre il deputato uscente di Unidos, Mauro Pili, che negli ultimi anni ha condotto una durissima battaglia contro l’ipotesi che in Sardegna possa essere individuato un sito idoneo ad ospitare le scorie nucleari, ha ripubblicato su facebook, il suo intervento fatto alla Camera quattro anni fa.

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«Giunta e Consiglio regionale si occupino della vicenda del Tanka Village di Villasimius in procinto di passare dalla Valtur, ora in concordato preventivo, ad un’altra azienda leader del settore turistico.»

La richiesta è contenuta in una mozione del gruppo consiliare di Art. 1 – Mdp (primo firmatario Eugenio Lai) con cui, auspicando l’intervento della Regione in un settore strategico per lo sviluppo della Sardegna, si ricorda fra l’altro che attorno al Tanka Village gravita un indotto di oltre 500 unità riconducibili ad aziende sarde attive nella gestione dei vari segmenti del resort.

Il concordato preventivo, ricordano in particolare i consiglieri di Art. 1 – Mdp Eugenio Lai, Daniele Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda, «espone questa importante realtà a gravissimi rischi, a cominciare dal mancato pagamento delle retribuzioni ai lavoratori e dei crediti maturati dalle aziende sub-appaltatrici; rischi che vanno scongiurati con la costituzione di un tavolo negoziale in cui la nuova azienda sia affiancata dalla Regione e dai sindacati nella ricerca delle migliori soluzioni per il rilancio della struttura, salvaguardando i posti di lavoro e le professionalità acquisite».

 

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Si è svolta stamane, presso la sede di Cagliari di Sardegna Ricerche, la presentazione dei primi risultati del Club di prodotto Parteolla e Basso Campidano e, in particolare, della Rete d’imprese “Tasty – Wine and Food Experience  in Sardinia”, che riunisce 22 aziende, nata per valorizzare il territorio, offrendo ai turisti la possibilità di conoscere le ricchezze enogastronomiche e agroalimentari del Parteolla e del Basso Campidano.

Ha aperto i lavori il presidente dell’Unione dei Comuni del Parteolla e Basso Campidano, Fausto Piga, che evidenzia come questo progetto sia nato seguendo un metodo di lavoro innovativo in cui le amministrazioni pubbliche hanno ascoltato le esigenze del territorio, mettendo a disposizione le risorse ma lasciando all’autonomia delle imprese la definizione delle strategie operative. «L’obiettivo della valorizzazione del territorio, oltre che su questo progetto, punterà su altre linee d’attività complementari, come la ristorazione di qualità, la ricettività diffusa, il recupero delle Case cantoniere, per le quali esistono già i finanziamenti».  

«Creare la rete è stato un processo lungo e impegnativo – ha affermato Valentina Argiolas, presidente della rete Tasty Sardinia – ma siamo felici di aver creato questa squadra in cui le realtà più grandi e organizzate lavorano in sinergia con quelle più piccole ed emergenti. Il nostro obiettivo è comune: strutturare un’offerta di esperienze enogastronomiche legate alle specificità del Parteolla e del Basso Campidano, così da rendere il territorio attraente da un punto di vista turistico. Stiamo infatti lavorando a un articolato piano di attività per far conoscere il nostro progetto a livello nazionale e internazionale

L’esperto incaricato della progettazione delle attività della rete, Massimo Feruzzi, descrivendo le varie fasi del progetto, ha sottolineato come «un ambito territoriale che intenda emergere nel panorama turistico deve forzatamente puntare sulla propria unicità: unicità che, in questo territorio, è riscontrabile in una formidabile concentrazione di produzioni dell’eccellenza sarda. Ma serve, anche in questo caso, fare ‘esplodere’ questo valore identitario, ed è questa la finalità primaria del Club di Prodotto: aggregare e condividere un percorso per raggiungere un posizionamento in ambito turistico, soprattutto sui mercati internazionali. Da oggi il Club di prodotto è pronto a collaborare con tutti i tour operator, agenzie di viaggio, guide che intendano aggiungere alla loro programmazione questa nuova esperienza da offrire ai loro ospiti».

Il ruolo di promozione e animazione di Sardegna Ricerche, nelle parole di Cesare Mou: “Sardegna Ricerche è da tempo impegnata nel trasferimento di know-how, tecnologie e innovazione, per il potenziamento dei settori turistico, agroalimentare ed enogastronomico. In questo specifico progetto Sardegna Ricerche, ha affiancato le imprese nelle attività propedeutiche e di sperimentazione di modello organizzativo per la creazione e lancio di un club di prodotto turistico con valenze territoriali.

«Il Club di prodotto Tasty, con le 22 imprese che aderiscono, è un primo risultato concreto, una rete che è propedeutica ai progetti di programmazione territoriale, perché intorno a questo si costruisce tutto il resto – ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. È successo troppe volte che si siano fatte iniziative a prescindere dalle imprese, e che quelle iniziative siano poi inevitabilmente morte. Qui si fa il percorso contrario, si parte dalla rete delle imprese, dal club del prodotto e da lì si procede, perché le  iniziative sui territori o nascono dalle imprese, ovviamente con un forte supporto pubblico, oppure non possono durare. Questo è un modello ottimo, in cui abbiamo creduto insieme alle imprese e che dopo tanti anni finalmente inizia a realizzarsi, con la consapevolezza che ogni territorio deve basarsi sulle proprie forze, sui propri prodotti, sulle proprie eccellenze per creare sviluppo, sempre dialogando con i territori vicini. Questa è la filosofia della nostra programmazione territoriale.»

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La Garante per l’infanzia e l’adolescenza Grazia Maria De Matteis, il medico oncologo Anna Maria Lanzillo e l’assessore dell’Artigianato del comune di Oristano Pupa Tarantini, sono le vincitrici della Quinta edizione del Premio Ninetta Bartoli. La cerimonia di premiazione si è svolta questo pomeriggio a Cagliari, nella Sala conferenze della Fondazione di Sardegna (via San Salvatore da Horta, 2). E’ stata l’occasione per un confronto ed una riflessione sul ruolo delle donne nella società del futuro. Il premio è organizzato dalla FIDAPA di Cagliari sotto il patrocinio del presidente del Consiglio regionale della Sardegna.    

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La Giunta Massidda perde un altro pezzo: s’è dimessa oggi l’assessore degli Affari Generale e del Personale Paola Argiolas. E’ il quinto assessore dimissionario dall’inizio della consiliatura. Nella lettera di dimissioni presentata all’ufficio protocollo, Paola Argiolas non ha motivato la sua decisione che arriva a distanza di 9 mesi e mezzo dalle ultime dimissioni, quelle dell’assessore della Cultura Emanuela Rubiu. In precedenza avevano lasciato la Giunta Massidda Arianna Vinci, Riccardo Cireddu e Carla Mario. Al posto dei primi quattro assessori dimissionari, Paola Massidda ha nominato Loredana La Barbera, Luca Caschili, Valerio Piria e Sabrina Sabiu.

Paola Argiolas, ex dipendente del comune di Carbonia, pensionata, era stata eletta consigliera comunale il 5 giugno 2016, con 185 preferenze. Nominata assessore, aveva lasciato, come prevede il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali, la carica di consigliere comunale.

Della prima Giunta presentata da Paola Massidda il 5 luglio 2016, composta da 7 assessori, ne sono rimasti in carica soltanto 2: il vicesindaco Gian Luca Lai e Mauro Manca.

L’avvio di consiliatura per la maggioranza monocolore del Movimento 5 Stelle è stata caratterizzata anche da altre dimissioni: quelle di due presidenti di commissione, Mauro Uccheddu (sostituito da Angelo Rosas, a sua volta sostituito da Marco Serafini; e Maurizio Soddu, sostituito dal capogruppo Manolo Cossu), della consigliera Sabrina Soru, sostituita dal primo dei non eletti Marco Craig; e, infine, del presidente del Consiglio comunale, sostituito da Daniela Marras.

Le dimissioni odierne di Paola Argiolas, in attesa di conoscerne le motivazioni, appaiono un segnale evidente che la fase di maturazione politica del Movimento 5 Stelle, a Carbonia, dopo la clamorosa vittoria elettorale di due anni fa, non sia ancora terminata.

Il sindaco, Paola Massidda, ha annunciato la presentazione delle dimissioni dell’assessore degli Affari Generale e del Personale Paola Argiolas, protocollate questo pomeriggio, in apertura della seduta del Consiglio comunale, in corso per l’avvio della sessione di Bilancio.

Giampaolo Cirronis

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Il vice sindaco di Suni Emanuele Ruggiu è il nuovo coordinatore di Forza Italia per il territorio che si allunga dalla Planargia sino al basso Montiferru. La decisione è arrivata ieri con la nomina decretata dal coordinatore provinciale degli azzurri Antonio Iatalese. Un’investitura che conferma la volontà della pattuglia berlusconiana verso una ricostruzione e ristrutturazione del partito. Un esercito di militanti e simpatizzanti che fa da perno al consigliere regionale Oscar Cherchi che – dopo una breve tregua – è pronto al suo ritorno nell’aula di via Roma.

«Emanuele Ruggiu – spiega l’ex assessore dell’Agricoltura – avrà il compito di ricostruire il partito nel compendio che si ritaglia tra Planargia e Montiferru, con l’obiettivo ormai proiettato verso le amministrative di giugno e le regionali del 2019. Con questa nomina Forza Italia vuole avere un ulteriore punto di riferimento nella provincia». L’area di Oristano, infatti, intende giocare un ruolo da protagonista per le prossime regionali. Pensiamo debba esserci un modo profondamente diverso di concepire il legame con i territori. La scelta di Ruggiu rappresenta un segnale di discontinuità e apertura verso le aree svantaggiate. Sin dai prossimi mesi, in Consiglio, saranno affrontate tematiche fondamentali per lo sviluppo dell’interno – conclude Oscar Cherchi -, che dovranno portare a porre l’accento sul grave disagio delle zone più marginali, con il rischio spopolamento che diventa uno spettro da scongiurare.»

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«Il circolo Partito Democratico isola di Sant’Antioco condanna fermamente gli autori dell’abbandono in piena area verde della città di alcuni rifiuti di attrezzatura legata all’esercizio della pesca, fatto avvenuto pochi giorni fa.»

Lo scrive, in una nota, la segretaria Monica Fois.

«E’ decisamente inammissibile che al netto dell’inciviltà e dell’ignoranza di taluni personaggi, in uno scenario come quello odierno nel quale la tecnologia è arrivata ormai a fornire strumenti con i quali si può monitorare in maniera precisa e puntuale la vita di ciascuno di noi, spesso anche in modo eccessivo, per quel che concerne invece dare dei servizi utilissimi nella nostra nostra città non si sia ancora riusciti a creare un sistema di controllo accurato che garantisca il massimo rispetto delle norme legate all’igiene, al decoro ed al rispetto dell’ambiente, e che ancora tutti coloro che sono privi di senso civico e rispetto per il prossimo e per l’ambiente in cui vivono possano agire indisturbati – aggiunge Monica Fois –. Se è necessario integrare il personale addetto al controllo nel corpo di polizia municipale lo si metta tra le assolute priorità, così come si è fatto presto a mettere insieme risorse per altre situazioni che il Sindaco ha ritenuto improcrastinabili, e che forse alla luce di quanto sta avvenendo avrebbe potuto gestire in maniera differente.»

«Accogliamo positivamente la recente ordinanza emessa dal primo cittadino in materia di decoro ed igiene pubblica – sottolinea ancora Monica Fois -, che racchiude al suo interno temi importanti come quello della salute pubblica legata alla proliferazione di insetti ed animali nocivi all’interno delle proprietà private, soprattutto, quelle abbandonate o non utilizzate, lo sfrondamento delle siepi a garanzia della viabilità e della sicurezza antincendi; rilevando, tuttavia, che l’ordinanza emessa ha escluso di menzionare l’importanza di tenere in ordine facciate di abitazioni private, che quando si affacciano sul pubblico dovrebbero essere subordinate all’obbligo di tenerle sempre in buone condizioni sia dal punto di vista strutturale che di decoro, anche vietando di collocare sulla facciata fronte strada le macchine per gli impianti climatizzazione.»

«Invitiamo il Sindaco, infine, ad essere conseguente con i fatti a quanto dichiarato prima in campagna elettorale e poi nelle linee programmatiche di governo – conclude Monica Fois -, ed appunto, infine, recentemente con l’ordinanza dello scorso 8 marzo, in modo tale che la nostra città faccia quel passo fondamentale verso una migliore vivibilità e fruibilità da parte di tutti, turisti e cittadini residenti.»