21 December, 2025
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Oggi, alle ore 11.00, i palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori (Comsubin) della Marina Militare hanno concluso le operazioni subacquee distruggendo il pericolo ordigno esplosivo rinvenuto sulla spiaggia di Fano lo scorso 13 marzo.

I palombari della Marina erano già intervenuti congiuntamente agli Artificieri dell’Esercito, su disposizione della Prefettura di Pesaro e Urbino, per movimentare e mettere in sicurezza il residuato bellico – una bomba d’aereo inglese MK6 da 500 libbre – dotata di un particolare dispositivo d’innesco a ritardo d’armamento di 144 ore che ne faceva un grave pericolo per il vicino ospedale di Fano. Dopo una lunga, meticolosa ed estenuante attività notturna l’ordigno era stato rimosso dal sito di rinvenimento e trasportato in mare aperto dal personale della Marina Militare a distanza di sicurezza da istallazioni terresti e vie di  comunicazione marittima, garantendo la regolare ripresa delle attività sociali della cittadina.

«Intervenire su di un ordigno esplosivo di così grandi dimensioni ed innescato con un congegno a tempo è molto particolare, l’adrenalina si fa sentire e l’attenzione che diamo ad ogni minima azione è sempre massima – ha dichiarato il Capitano di Corvetta Therry Trevisan, a capo del team del Comsubin incaricato del brillamento – tuttavia non abbiamo fatto a tempo a smaltire l’emozioni di quella notte perché, terminato il riposizionamento della bomba nell’area di sicurezza, siamo tornati a Grado per continuare un importante operazione di bonifica di ordigni esplosivi rinvenuti all’interno di un relitto austriaco della prima guerra mondiale. Allo scadere delle 144 ore, tempo stimato massimo d’armamento dell’ordigno rinvenuto a Fano, siamo tornati stamani nelle Marche per concludere il lavoro e distruggere la bomba d’aereo che, nei giorni passati, aveva fatto perdere il sonno a molte persone. Le operazioni subacquee condotte stamani sono state condotte con condizioni meteo marine al limite, che i palombari del Gruppo Operativo Subacquei sono in grado di affrontare grazie all’addestramento specifico.»

L’attività appena conclusa conferma l’elevato livello di professionalità che le nostre Forza Armate sono in grado di mettere a disposizione della collettività in perfetta sinergia interforze ed in un ottica di una efficace collaborazione interministeriale ed interagenzia.

Questo intervento rappresenta una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione.

Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 22.000 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2018 ne hanno già neutralizzati 1.360 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti.

Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze. 

APPROFONDIMENTI SUL GRUPPO OPERATIVO SUBACQUEI (GOS)

Il Gruppo Operativo Subacquei, posto alle dipendenze del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare, ha acquisito nel tempo la capacità di operare sotto la superficie del mare sino a 1.500 metri con i veicoli subacquei e fino a 300 metri con l’uomo. Le missioni assegnate dal Paese al GOS sono le seguenti:

– condurre qualsiasi genere di operazione subacquea tesa alla ricerca, recupero ed intervento lavorativo fino ai massimi fondali consentiti dalle numerose apparecchiature subacquee a disposizione (qualsiasi tipologia di autorespiratore, impianti integrati per immersioni profonde, scafandri rigidi articolati, minisommergibili, robot filoguidati ed autonomi ad altissima tecnologia);

– effettuare il soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà attraverso le apparecchiature speciali imbarcate sulle Navi alle dipendenze di Comsubin o mediante il Nucleo SPAG (Submarine Parachute Assistance Group) trasportato nell’area del sinistro con elicotteri o aerei militari;

– svolgere la bonifica degli ordigni esplosivi di qualsiasi natura, convenzionali o improvvisati (EOD/IEDD – Explosive Ordnance Disposal/Improvised Explosive Device Disposal) che vengano rinvenuti in contesti marittimi. Per contesto marittimo s’intende il mare, i laghi ed i fiumi, a bordo delle Unità Navali, nelle infrastrutture portuali ed in opere fondate in acqua.

Con una storia di 169 anni alle spalle, il GOS è l’eccellenza nell’ambito della Difesa nazionale nel contesto delle operazioni subacquee ed estende le proprie capacità anche a numerose attività a favore della collettività soprattutto in ambito sanitario, scientifico e sociale. Sono stati migliaia gli interventi volti alla bonifica dei litorali italiani da ordigni esplosivi residuati bellici e quelli svolti per condurre trattamenti di ossigeno terapia iperbarica a favore di pazienti civili.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.

Il Gruppo Operativo Subacquei rappresenta un punto di forza, nonché elemento di orgoglio per la Marina Militare, infatti grazie alle sue capacità ed alla stretta collaborazione esistente con i diversi Dicasteri ed Agenzie dello Stato, il GOS viene impiegato in Antartide per coordinare tutte le immersioni che vengono effettuate nell’ambito delle spedizioni italiane organizzate dall’Enea, nelle attività di ricerca e tutela dei beni archeologici subacquei oppure a supporto del ministero dello Sviluppo economico per quanto riguarda le attività ispettiva di controllo agli impianti e strutture subacquee delle attività di estrazione idrocarburi off-shore.

I palombari sono spesso chiamati ad operare anche in complesse operazioni subacquee di Protezione Civile, peculiarità che rende tale componente della Marina un vero e proprio strumento dual use al servizio della collettività.

Le operazioni più recenti condotte dai Palombari di Comsubin sono state:

– il naufragio della nave passeggeri Costa Concordia (2012);

– il crollo della torre piloti di Genova a seguito dell’abbattimento causato dal Mercantile Jolly Nero (2013), operazione per la quale la Bandiera di Guerra di Comsubin è stata decorata con una Medaglia d’Argento al Valori di Marina;

– gli interventi subacquei di Lampedusa (ottobre 2013) e del Mediterraneo Centrale (aprile 2015) conseguenti ai naufragi più drammatici accaduti negli ultimi anni. In particolare, quest’ultima operazione ha visto Comsubin impegnato nella ricerca e recupero delle salme a 370 metri di profondità ed il coordinamento di tutte le attività tese al recupero dell’intero relitto dal fondo (2015-2016). Per questa operazione è stata attribuita la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Bandiera di Guerra della Marina Militare e delle Forze navali;

– la rimozione e neutralizzazione di oltre 22.000 pericolosi ordigni esplosivi, residuati bellici, rinvenuti nei mari, laghi e fiumi italiani durante il 2017;

– l’individuazione ed il recupero della scatola nera dell’Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare, impattato lo scorso settembre nelle acque antistanti Terracina.

 

 

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Sabato 17 marzo il Rotary Club di Carbonia, in collaborazione con l’Istituto d’istruzione secondaria G.M. Angioy di Carbonia, ha piantumato degli arboscelli della tipica macchia mediterranea, nelle aree verdi della scuola.

Gli alunni sono stati preparati e messi a conoscenza sul progetto dal corpo insegnante. Al riguardo è stato sviluppato l’argomento al fine di trasmettere agli alunni il significato dell’impegno costante per mantenere vivo in tutte le persone del mondo il desiderio di un ambiente migliore.

Di fronte al deterioramento globale dell’ambiente del nostro pianeta, anche il Rotary scende in campo per sensibilizzare tutti i suoi soci sul tema “Ambientale”. Con il motto di quest’anno: “Il Rotary fa la differenza”, viene indicata la linea azione comune di servizio professionale a favore delle comunità.

In questa ottica ogni Rotary Club pianterà un albero per ogni socio, dall’inizio dell’anno rotariano fino alla Giornata della Terra che sarà celebrata il 22 aprile di quest’anno.

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Il Carloforte ha fermato sul pari la capolista La Palma Monte Urpinu ma la contemporanea vittoria dell’Arbus sul campo del Gonnosfanadiga ha fatto scivolare la squadra tabarchina a 9 punti dalla vetta della classifica, a sette giornate dalla conclusione del campionato ed alla vigilia della lunga sosta (si tornerà in campo l’8 aprile). La lotta per il primo posto sembra ormai ristretta a tre squadre: la capolista Arbus che guida con 50 punti, davanti alla coppia formata da La Palma Monte Urpinu e San Marco Assemini ’80 (quest’ultima tornata alla vittoria per 3 a 0 sul Quartu 2000, all’esordio di Massimiliano Pani in panchina), appaiate a quota 48. Il Carloforte è quarto, con 41 punti.

Alle spalle della squadra di Pasquale Lazzaro ci sono l’Arborea, sconfitto per 2 a 1 a Selargius, ed il Carbonia di Andrea Marongiu che ha travolto il Bari Sardo con un pesante 4 a 0 (reti di Cristian Mameli, Lorenzo Loi, Fabio Mastino e Claudio Cogotti) ed ha agganciato al sesto posto il Seulo 2010, travolto sul campo del Sant’Elena per 4 a 1.

Sugli altri campi, l’Andromeda ha superato di misura il Siliqua per 2 a 1, mentre è finita in parità, 2 a 2, Idolo e Vecchio Borgo Sant’Elia.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, il match clou del Monteponi di Iglesias ha registrato la vittoria del Villamassargia di Giampaolo Murru che ha bissato il successo del girone d’andata e completato l’operazione sorpasso. Le due squadre sono ora divise da un solo punto, margine risicato ma preziosissimo a sette giornate dalla conclusione del campionato.

In una giornata ancora ricca di goal, la Virtus Villamar ha superato il Cortoghiana per 4 a 3; l’Atletico Villaperuccio ha vinto 3 a 2 a Pula; la Fermassenti ha piegato di misura, 2 a 1, il Villanovafranca; l’Atletico Masainas ha vinto il derby casalingo con l’Atletico Narcao, 2 a 0; la Villacidrese ha vinto sul campo della Gioventù Sportiva Samassi, 1 a 0; parità tra Gioventù Sarroch e Senorbì, 3 a 3, e tra Domusnovas Junior Santos e Libertas Barumini, 1 a 1.

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Dalla grande paura alla gioia sfrenata per una rimonta ed una vittoria clamorosa, maturata nei minuti di recupero che rilancia le quotazioni rossoblu nella corsa salvezza.

Benevento-Cagliari è una partita che la squadra di Diego Lopez ricorderà a lungo. Per 90′ è stata una grande sofferenza, perché il Benevento ha giocato decisamente meglio, costruito diverse occasioni da goal, realizzandone uno in avvio di ripresa, ma il Cagliari ha saputo soffrire e nel finale ha costruito il clamoroso sorpasso che, per la squadra campana, ha il sapore di una beffa atroce.

Dopo un avvio equilibrato, il primo brivido per la porta rossoblu è arrivato al 24′, quando Enrico Brignola ha superato Alessio Cragno con un rasoterra forte e preciso che si è stampato su un palo. La seconda metà del primo tempo non ha fornito grandi emozioni.

Al 2’ della ripresa è arrivato il goal del Benevento, con un gran tiro dalla distanza che si è infilato all’incrocio dei pali, imprendibile per Alessio Cragno.

Il Benevento ha continuato ad attaccare alla ricerca del goal della tranquillità ma il Cagliari è riuscito ad evitarlo e nel finale, dopo una lunga serie di cambi, ha cambiato atteggiamento, alla ricerca del goal del pareggio, senza risultato fino al 90′.

La svolta, nei minuti di recupero. Un tiro di Diego Farias, subentrato all’80’ a Leandro Castán, è stato deviato in angolo, sulla battuta dello stesso Farias, Senna Miangue sul primo palo ha prolungato di testa per Leonardo Pavoletti che, sempre di testa, ha messo la sfera alle spalle del portiere campano, il sardo Christian Puggioni (37 anni). Tutto finito? Per niente!

Il Cagliari, ritrovato il pari e fiducia nei propri mezzi, ha continuato ad attaccare alla ricerca del goal-vittoria che è arrivato al 97′: Nicolò Barella ha crossato dal fondo, il brasiliano Sandro in tuffo ha deviato con una mano, l’arbitro Gianluca Manganiello in un primo momento non è intervenuto ma è stato richiamato dagli uomini del VAR e costretto a cambiare la sua decisione, con l’assegnazione del calcio di rigore. Sul dischetto si è portato il 21enne Nicolò Barella che ha trasformato con grande freddezza, con un tiro forte ed angolato alla destra di Christian Puggioni.

Dopo un ultimo disperato tentativo del Benevento, neutralizzato da Alessio Cragno, l’arbitro ha fischiato la fine ed il Cagliari ha dato sfogo alla sua gioia per la conquista di 3 punti che potrebbero avere un peso decisivo in chiave salvezza. Per il Benevento, viceversa, potrebbe essere tramontata anche l’ultima speranza di risalire la china, in un campionato iniziato con 14 sconfitte consecutive, ed una classifica che oggi lo vede fermo a quota 10 punti, ben 15 meno della quart’ultima, a 9 giornate dal termine.

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La Dinamo Banco di Sardegna non sbaglia, sbanca Capo D’Orlando (89 a 103, primo tempo 42 a 56) e prosegue la sua marcia verso la qualificazione ai play-off scudetto. Per la seconda volta consecutiva la Dinamo ha sfondato il muro dei 100 punti (102 a 86 la settimana scorsa alla Vanoli Cremona), confermandosi il secondo miglior attacco del campionato per numero di punti realizzati, dietro la Red October Cantù.

Arrivata in Sicilia a poche ore dall’amara eliminazione dalla Fiba Europe Cup, la squadra di Federico Pasquini ha “aggredito” l’avversario fin dalle battute iniziali (24 a 32 al 10′), trascinata da un grande Shawn Jones (18 punti, 8 rimbalzi). Nel secondo quarto Rok Stipcevic e compagni hanno allungato ancora, con un super Josh Bostic, autore anche di una incredibile terza frazione e a referto con 16 punti, Scott Bamforth (11 punti) e Achille Polonara (20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist), andando al riposo avanti di ben 14 punti: 42 a 56. Nel secondo tempo i biancoblu hanno tenuto saldamente il comando del match impedendo, a Capo D’Orlando di risalire la china, grazie anche ad un solidissimo Dyshawn Pierre: per lui 18 punti con 3 su 4 da tre e 4 su 5 da due, e 2 rimbalzi. Alla fine sono stati ben sei i giocatori della Dinamo in doppia cifra.

La Dinamo Banco di Sardegna domani rientrerà in Sardegna per preparare la sfida casalinga in programma domenica prossima al PalaSerradimigni contro la Pallacanestro Varese.

«Siamo stati bravi a coprire la mancanza di centimetri sotto canestro per l’assenza di Darko Planinic – ha commentato a fine match Federico Pasquini -. Sapevamo di dover fare un lavoro di squadra per sopperire a questa assenza, i ragazzi sono stati molto bravi e svegli in questi tre giorni a capire come sistemarci dal punto di vista tecnico tattico. Siamo stati bravi in questi tre giorni qui a Capo d’Orlando a recuperare le energie fisiche, perché con i viaggi che facciamo questa settimana è stata molto pesante. Siamo stati uniti e compatti quando Capo ha provato a riaprire la partita, abbiamo attaccato con molta lucidità. Sono estremamente soddisfatto – ha concluso Federico Pasquini – perché penso che Capo d’Orlando con questo nuovo assetto e i giocatori nuovi sarà una squadra molto pericolosa ragion per cui questi due punti sono molto importanti per noi.»

Orlandina Capo d’Orlando 89 – Dinamo Banco di Sardegna 103

Parziali: 24 a 32; 18 a 24, 20-21; 27 a 26.

Progressivi: 24 a 32; 42 a 56; 62 a 77; 89 a 103.

Capo d’Orlando: Galipò, Faust 23, Maynor 3, Atsur 6, Kulboka , Laganà, Campani, Stojanovic 12, Donda, Likhodey 16, Knox 17. All. Gennaro Di Carlo.

Banco di Sardegna: Spissu 3, Bostic 16, Bamforth 11, Devecchi, Pierre 18, Jones 18, Stipcevic 14, Hatcher 3, Polonara 20, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini.

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Nei giorni scorsi, nell’ambito del progetto regionale Iscol@, sono stati aggiudicati i lavori per la messa in sicurezza, la manutenzione e l’adeguamento normativo di sette edifici scolastici del comune di Iglesias per un investimento complessivo di circa 1.662.500 euro.

Gli interventi riguarderanno la scuola dell’infanzia di via Pacinotti, la scuola primaria di via Pacinotti, di via Tenente Cacciarru, di via Calabria e di via Roma, e la secondaria di primo grado di Corso Colombo e di via Isonzo. 

«I lavori aggiudicati – commenta l’assessore Barbara Mele – si aggiungono a quelli già realizzati questa Amministrazione che hanno interessato le scuole di via Grazia Deledda, di via Calabria, di via Isonzo e di via Tenente Cacciarru per un investimento complessivo di oltre 1,2 milioni di euro. Per questo risultato ringrazio l’Ufficio Lavori Pubblici per l’impegno profuso.»

«Sempre in riferimento al progetto Iscol@ – conclude l’Assessore Mele – nell’ultima seduta di Giunta abbiamo approvato gli studi di fattibilità per gli interventi sulle scuole di via Crispi, via S’Argiola (Nebida), Monteponi e via Basilicata per ulteriori 280.000 euro.»

 

 

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Il gruppo di minoranza Genti NOA nei prossimi giorni presenterà due mozioni e un’interrogazione nel Consiglio comunale di Sant’Antioco.

«Chiederemo la messa in sicurezza e la cura della piazza De Gasperi e, in particolare, segnaleremo lo stato di abbandono di alcune aree adiacenti la basilica nelle quali sono visibili le antiche vestigia della città – si legge in una nota -. Chiederemo la nomina dei componenti del consiglio comunale nel consiglio di amministrazione della Pro Loco, considerato che gli statuti delle Pro Loco prevedono la presenza di due rappresentanti del comune, di cui uno della minoranza consigliare ma nonostante ciò, dopo più di otto mesi dall’insediamento del sindaco Ignazio Locci, l’amministrazione comunale è rappresentata unicamente da due membri di maggioranza in totale spregio ai principi di democraticità che attendono la funzione pubblica delle Pro Loco.»

«Interrogheremo il sindaco e la sua Giunta riguardo le operazioni di imbarco di armi da guerra che si svolgono nel porto di Sant’Antioco – si legge ancora nella nota di Genti NOA -. Riguardo a ciò, considerando anche gli aspetti etici e quelli legati alla sicurezza dei cittadini,  vorremmo esprimere una politica coinvolgendo le forze politiche e sociali della città.»

«Ci teniamo a precisare – conclude la nota di Genti NOA – che queste due ultime istanze sono presentate congiuntamente con il resto dell’opposizione, a comprova della continua ricerca di condivisione operata per il bene della nostra comunità.»

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In Sardegna sarà Alghero ad ospitare mercoledì 21 marzo la XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Nella città catalana sono attese oltre cinquemila persone, tra giovani, studenti, volontari e rappresentanti delle istituzioni, per una manifestazione voluta dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti per ricordare chi ha perso la vita difendendo i valori della libertà e della democrazia. 

Il programma della giornata (organizzata da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale e con il forte sostegno dell’amministrazione comunale algherese) prevede alle ore 9.30 il raduno dei partecipanti in piazza Sulis. Qui, a partire dalle ore 10.00, sul palco allestito nei pressi della torre, porteranno il loro saluto i rappresentanti delle istituzioni. Gli interventi precederanno il cuore della manifestazione: la lettura dei nomi delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie, declamati da giovani, studenti, volontari e semplici cittadini. Tra i nomi che verranno letti ci saranno anche quelli dei sardi Emanuela Loi (l’agente di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio), di Bonifacio Tilocca (padre del sindaco di Burgos ed ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004), e del sacerdote don Graziano Muntoni, ucciso ad Orgosolo nel 1998.

Il programma della manifestazione proseguirà con il collegamento con Foggia per seguire l’intervento di don Luigi Ciotti. La chiusura in musica sarà invece affidata alla cantante Chiara Effe, accompagnata dalla sua band. Con il suo il brano “Non son buono”, l’artista cagliaritana lo scorso anno è giunta seconda al premio nazionale “Musica contro le mafie”.

La ricorrenza, ideata e organizzata dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti, quest’anno per la prima volta avrà una valenza istituzionale (essendo stata riconosciuta ufficialmente con una legge varata lo scorso anno) e si celebrerà a livello nazionale a Foggia, col tema “Terra, solchi di verità e giustizia”. In Sardegna è stata scelta invece la città catalana, per rimarcare, come ha spiegato il referente regionale di Libera Sardegna Giampiero Farru, «la necessità di non abbassare la guardia in nessun territorio e rimarcare l’esempio positivo di una comunità come quella algherese fortemente impegnata sul fronte della solidarietà e del volontariato». «Il cuore della manifestazione è semplice e importante – ha aggiunto Giampiero Farru -. Autorità, ragazzi e volontari leggeranno i nomi delle vittime innocenti, come a comporre un coro di una società che si unisce per lanciare questo messaggio pulito».

Per il sindaco di Alghero Mario Bruno «la manifestazione vuole essere una testimonianza e un monito contro tutti i condizionamenti possibili e di qualunque genere che rischiano di arrivare alle istituzioni. Ma Alghero è una città vivace, con oltre cento associazioni riunite in una consulta, che testimoniano ogni giorno un modello opposto a quello che le mafie vogliono imporre. Con questa manifestazione Alghero vuole quindi lanciare un messaggio di pulizia e il messaggio chiaro è: non provateci. In piazza ci saranno i giovani e gli studenti, insieme a tante associazioni, perché la manifestazione del 21 marzo, tra le tante organizzate quest’anno ad Alghero, è certamente quella più attesa e significativa».

Replicando la formula adottata negli ultimi due anni, il 21 marzo Foggia sarà dunque la piazza principale, ma simultaneamente, in migliaia di luoghi d’Italia, dell’Europa e dell’America Latina, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie verrà vissuta attraverso la lettura dei nomi delle vittime e, di seguito, con momenti di riflessione e approfondimento. A sottolineare – non solo simbolicamente – che per contrastare le mafie e la corruzione occorre sì il grande impegno delle forze di polizia e di molti magistrati, ma prima ancora occorre diventare una comunità solidale e corresponsabile, che faccia del “noi” non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze.

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«Non abbiamo colto il disagio e la richiesta di cambiamento che ci proveniva da larga parte della società, e gli elettori ci hanno richiamato punendoci il 4 marzo con il più basso consenso della storia della sinistra, anche in Sardegna. Dobbiamo ripensarci rapidamente e profondamente, dobbiamo dotarci di strumenti e strategie che ci riconnettano con essi.»

Lo ha detto Silvio Lai, nella direzione regionale del Partito democratico svoltasi ad Oristano.

«L’assemblea regionale che deve essere convocata il prima possibile dovrà decidere, prima che sui dirigenti, sul progetto di sinistra in Sardegna promuovendo, se lo condividiamo, la nascita di un nuovo partito sardo che si confederi con il partito democratico, attivando l’articolo 13 dello statuto nazionale – ha aggiunto Silvio Lai -. E devono essere i nostri iscritti a dirlo attraverso un referendum interno, che va proposto già dall’assemblea di aprile. Ritengo necessaria una svolta per una nuova formazione che vada oltre il Pd, rivolta a sinistra e indipendente dalle dinamiche nazionali, capace di essere più concentrata sui temi dello sviluppo della regione, in questi anni le questioni nazionali hanno condizionato la nostra capacità anche di dialogo con i sardi. Anche le buone politiche sviluppate dalla azione positiva della Giunta Pigliaru, sono finite in secondo piano travolte da un dibattito nazionale nel quale le ragioni ed il merito non hanno avuto alcun peso.»

«Non possiamo che essere a fianco del presidente Francesco Pigliaru e della Giunta di Centrosinistra in questo ultimo anno di mandato – ha concluso Silvio Lai -, per implementare e rafforzare l’azione positiva sino a qui esercitata.»

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La VBA/Olimpia ha sfiorato un’altra grande impresa, questo pomeriggio, nel match casalingo con una delle squadre più forti del girone, la Fenice Pallavolo Roma, terza in classifica alle spalle di Pol. Sarroch e Roma Volley. Dopo aver vinto nettamente i primi due set, 25 a 18 e 25 a 19, Ceccoli e compagni hanno tenuto testa alla formazione capitolina anche nel terzo set, nel quale hanno avuto la possibilità di chiudere con un clamoroso 3 a 0 dopo il 3 a 1 inflitto due settimane fa alla capolista Pol. Sarroch, ma alla fine lo hanno perso 26 a 24 e da lì la Fenice Pallavolo Roma ha ritrovato lo slancio per la rimonta, finendo con l’imporsi nel quarto set, 25 a 22, e infine al tie-break, 15 a 11.

La squadra di Tony Bove veniva da tre vittorie consecutive e s’è confermata ai massimi livelli, riuscendo a strappare comunque un punto preziosissimo per consolidare ulteriormente una già buona classifica (è sesta con 28 punti, con 11 punti di vantaggio sulla terz’ultima posizione).

La Pol. Sarroch è passata a Sabaudia senza problemi, con un perentorio 3 a 0 (17 a 25, 17 a 25, 23 a 25), mentre la Pol. Roma 7 Volley (terza in classifica) non ha lasciato scampo al Cus Cagliari Sandalyon, travolto per 3 a 0 (25 a 15, 25 a 22, 25 a 17).