20 December, 2025
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Tra gli alberi del Parco S’Olivariu e gli affascinanti resti della laveria Seddas Moddizzis di Gonnesa, il senso di unione e di condivisione sono stati i protagonisti della prima edizione della Festa della Famiglia, organizzata dal Plus di Iglesias in collaborazione con le associazioni del distretto, il Centro per la Famiglia e la cooperativa La Clessidra.

Un sabato, quello del 10 maggio, decisamente affollato – i partecipanti sono stati circa 200 – e fondato sul senso di vicinanza. Come ha ricordato Pietro Cocco, il sindaco di Gonnesa, «la famiglia è rifugio dove sentirsi al sicuro e coltivare le basi dello stare insieme, è un luogo verso cui indirizzare la sensibilità dei servizi sociali ed educativi». «Questiha aggiuntosono i principi su cui si basa una buona amministrazione, facendo la propria parte sino in fondo.»

Sull’importanza dei legami ha insistito anche l’assessora alle politiche sociali del comune di Iglesias, Angela Scarpa: «La natura accentua la connessione tra le persone, e innesca un cambiamento nell’epoca del digitale superando individualismi e solitudini». L’assessora ha poi sottolineato «l’importanza del lavoro di tutti – servizi, amministratori, associazioni, cittadini – in un cammino di partecipazione comune».

La giornata è stata caratterizzata da diverse attività, tutte inclusive e alla portata di ogni partecipante. Parte delle famiglie è stata impegnata in una passeggiata mattutina nei dintorni di Gonnesa, Davanti all’affascinante laveria Sedda Moddizzis le guide di Janas Escursioni hanno coinvolto con calore grandi e piccini, alla scoperta di un passato minerario che riguarda tutte le famiglie del Sulcis Iglesiente le lega indissolubilmente al presente.

Parallelamente, S’Olivariu si è colorato di pastelli, pennarelli, trucca-bimbi e palloncini. I tappetini vivaci dello yoga, a cura di APS – Rete Donne Musei, e il dialogo del Cerchio delle Mamme e dei Papà guidati dalle volontarie di Consultiamoci ODV, hanno fatto il resto mostrando appieno l’importanza simbolica del “cerchio”, una forma che è unione, condivisione, risorsa e occasione di confronto.

Non sono mancati nemmeno i giochi da tavolo, attrazione per i ragazzi più grandi, come “Self-Advopoly”, gioco di società targato ANFFAS, il Monopoly della self-advocacy.

La giornata ha avuto un ulteriore momento conviviale durante il pranzo: le famiglie e tutti i partecipanti hanno condiviso il cibo insieme, in grandi tavolate; un’occasione per stringere nuovi legami e rafforzare quelli già esistenti.

Nel pomeriggio, sorrisi e risate hanno rallegrato l’atmosfera de S’Olivariu, grazie allo spettacolo dei burattini di Fabio Pisu, che ha interagito in modo stimolante e simpatico con i più piccoli.

Contemporaneamente, la sala interna del Parco ha ospitato un importante momento divulgativo dallo spirito informale, in uno spazio sicuro dove i rappresentanti di tutte le associazioni coinvolte, gli operatori del Centro della Famiglia e del PLUS di Iglesias, con testimonianze e preziosi interventi, hanno instaurato un dialogo aperto con genitori e partecipanti.

Bimbi, genitori e nonni hanno portato a casa il ricordo di una bella giornata di cui sentivano il bisogno. Un bisogno intercettato dai servizi e da un lavoro di rete e di ascolto, nell’ambito di un progetto ambizioso che ha trovato il suo coronamento proprio nella realizzazione della Festa della Famiglia.

A ogni partecipante sono stati donati un dolcetto, realizzato dai ragazzi dell’ANFFAS, e una Polaroid che ha immortalato la partecipazione di ciascuno.

Gloria Peritore è la nuova campionessa europea dei pesi gallo. Ieri sera, sul ring del Palazzetto dello sport di via delle Cernitrici, a Carbonia, ha battuto la spagnola Natalia Francescain in un match spettacolare ed equilibrato, vinto ai punti dall’atleta originaria di Licata.
La vittoria consacra Gloria Peritore nuova regina d’Europa, scrivendo un’altra importante pagina di storia per il pugilato italiano. Una serata di sport dalle emozioni forti, che ha registrato una grande partecipazione di pubblico e creato una vasta eco e un ritorno d’immagine per la città di Carbonia, grazie alla presenza della diretta televisiva e delle telecamere di DAZN. L’evento è stato contornato dalla presenza di altri match tra alcuni dei migliori talenti sardi.
L’Amministrazione comunale si è congratulata con Gloria Peritore per questo straordinario risultato e ringraziato tutti coloro che hanno partecipato e collaborato all’organizzazione di un evento – Opisince82, News Spartan’s Club e Sulcis Boxe Team – che ha proiettato la città di Carbonia in una vetrina sportiva di livello internazionale.
 

Il sindaco Pietro Morittu, in seguito all’ordinanza n. 46 del 9.05.2025 con cui ha disposto con finalità cautelativa, alla cittadinanza della frazione di Barbusi, il divieto dell’utilizzo dell’acqua per tutti gli usi, questa mattina con nuova ordinanza, la n. 47 dell’11.05.2025, ha disposto – da lunedì 12.05.2025 sino alla revoca dell’atto – la chiusura del plesso scolastico sito in via Santa Maria delle Grazie, sede della scuola dell’infanzia di Barbusi-Istituto Comprensivo “Deledda Pascoli-Don Milani”.
Il provvedimento si è reso necessario al fine di garantire le condizioni igienico-sanitarie dei locali e di tutelare la salute degli alunni, del personale scolastico e amministrativo e, in generale, di tutti gli utenti del plesso interessato.
L’Amministrazione comunale si è prontamente attivata con ASL Sulcis e Abbanoa per sollecitare le nuove analisi che saranno effettuate nel più breve tempo possibile così da poter revocare quanto prima l’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua per tutti gli usi.
Seguiranno le comunicazioni nella giornata di domani, lunedì 12 maggio. L’Amministrazione comunale, in una nota, si scusa con i cittadini di Barbusi per il disagio arrecato, indipendente dalla volontà e da qualsivoglia responsabilità dell’Ente.

 

Il 10 e 11 maggio il porto di Calasetta, presso la LNI Sulcis, ha ospitato due tappe del circuito zonale RS Aero, offrendo un intenso fine settimana di regate e sportività nel cuore del Sulcis.

Sabato si è svolto il recupero della II tappa, inizialmente prevista a febbraio e rinviata per maltempo. L’organizzazione, a cura del Windsurfing Club Portoscuso, ha potuto finalmente contare su condizioni favorevoli, con un vento di scirocco stabile intorno ai 10 nodi e qualche salto che ha reso tatticamente interessante il campo di regata.

Domenica, con campo posizionato a nord della Punta Paese, di fronte alla spiaggia Sottotorre, è stata la volta della III tappa, in programma con l’organizzazione della LNI Carloforte, che ha scelto Calasetta come sede logistica. In acqua un libeccio leggero tra i 7 e i 10 nodi ha accompagnato lo svolgimento delle prove in una giornata caratterizzata da cielo sereno e temperature miti.

Entrambe le giornate hanno visto la partecipazione di giovani atleti provenienti da diversi circoli della III Zona, con classifiche molto simili tra sabato e domenica, a testimonianza della continuità tecnica e dell’equilibrio del circuito.

Risultati II Tappa – sabato (WC Portoscuso) – Classifiche

Vela 5

  1. Enrico Loi – LNI Cagliari
  2. Andrea Manconi – LNI Cagliari
  3. Riccardo Serra – NOX Oceani

Vela 6

  1. Filippo Vincis – LNI Sulcis
  2. Leonardo Nonnis – LNI Cagliari
  3. Gianluca Barabino – LNI Sulcis

Risultati III Tappa – domenica (LNI Carloforte) – Classifiche

Vela 5

  1. Enrico Loi – LNI Cagliari
  2. Riccardo Gessa – NOX Oceani
  3. Riccardo Serra – NOX Oceani

Vela 6

  1. Filippo Vincis – LNI Sulcis
  2. Leonardo Nonnis – LNI Cagliari
  3. Gianluca Barabino – LNI Sulcis

In entrambe le giornate, a terra, i partecipanti hanno potuto godere di momenti di condivisione con buffet e merende offerti dagli organizzatori. Le premiazioni finali si sono svolte al termine della terza tappa, celebrando i migliori risultati con semplicità e spirito sportivo.

La regia delle prove è stata affidata a due comitati distinti:
– Sabato: Tanni Spanedda, Giorgio Finocchiaro e Salvatore Scarimbolo
– Domenica: Salvatore Scarimbolo, Marco Frulio e Bernardo Camboni

Un dettaglio suggestivo ha accompagnato entrambe le giornate: la presenza di un gruppo di delfini che ha nuotato più volte tra le barche, regalando a regatanti e spettatori un’emozione inaspettata e autentica.

I tre circoli organizzatori hanno reso possibile un doppio appuntamento in un’unica location, valorizzando il territorio e favorendo la partecipazione. Prosegue così con entusiasmo il circuito zonale RS Aero, sempre più seguito e apprezzato per qualità organizzativa e livello tecnico.

Tutte le foto a cura della LNI Sulcis

Grande successo a Carbonia per la due giorni dell’evento “Monumenti aperti – Dove tutto è possibile”, organizzato dall’associazione Imago Mundi OdV con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia. Alcune migliaia di persone, tra il pomeriggio di sabato e l’intera giornata di domenica, hanno visitato e ammirato il patrimonio materiale e immateriale della città, con delle guide turistiche “speciali”, che hanno accompagnato cittadini e visitatori alla scoperta dei monumenti, degli spazi e dei luoghi caratterizzanti il patrimonio culturale, storico, architettonico e ambientale della città di Carbonia. A ciò si sono aggiunte numerose attrattive, tra le quali il trenino turistico, mostre, eventi musicali, laboratori, esposizioni etnografiche, produzioni tipiche, esperienze di storia e di tradizioni rurali.
La grande squadra di “Monumenti aperti”, formata da circa 800 tra studenti, docenti, volontari e membri delle associazioni cittadine che, con entusiasmo, passione e amore per la propria città, sono stati protagonisti di un grande evento culturale, turistico e storico, che ha richiamato a Carbonia migliaia di visitatori in 28 siti di interesse, dislocati in modo uniforme nel centro cittadino, nei suoi borghi, nelle periferie e nelle frazioni. Diverse generazioni all’unisono: bambini e bambine, adolescenti, genitori, zii, zie, nonni e nonne, famiglie intere hanno partecipato tutte insieme a “Monumenti aperti”, animando e vivendo gli angoli più belli e talvolta nascosti della città, dei suoi borghi, dei suoi medaus, delle periferie e delle frazioni. Un esempio emblematico di vitalità, fervore, dinamismo, partecipazione e aggregazione, socializzazione e cittadinanza attiva.
L’Amministrazione comunale ha ringraziato tutti coloro che – a vario titolo – hanno organizzato, partecipato e collaborato all’ottima riuscita di due giornate di festa, sabato 10 e domenica 11 maggio – per la città.
 

«L’Antiochense riparte da Fabio Piras, confermatissimo insieme a Marco Rubbiani, dopo il bel campionato di Prima categoria disputato nella stagione appena conclusa.»
Lo ha annunciato questa sera il direttore sportivo della società antiochense Mariano Gala.

«E’ importante ripartire con i nostri misters, con i quali stiamo già lavorando per mettere le basi della prossima stagioneha detto Mariano Gala -. Gli obiettivi sono la massima valorizzazione dei giovani locali, qualche ritocco per provare a dare soddisfazioni ai tifosi e mantenere bilancio economico sano.»

La società fondata nel 2013 è oggi una solida realtà sportiva nel calcio dilettantistico sardo, dove milita in Prima categoria da 7 anni.
Lo staff guidato dal presidente Francesco Pani e dal presidente onorario Mattia Canè, conta oltre 10 dirigenti, 12 tecnici, oltre 200 atleti.
L’attività giovanile, coordinata dal direttore tecnico Pietro Garau, aderisce al progetto academy del Cagliari calcio.
Partendo dall’attività di base, primi calci, pulcini, piccoli amici, esordienti, giovanissimi, allievi, juniores, fino ai dilettanti, l’Antiochense è
una delle poche società calcistiche del Sulcis Iglesiente impegnata in tutte le categorie.

La prima squadra, allestita dal direttore sportivo Mariano Gala e allenata dal mister Fabio Piras, ha disputato un ottimo campionato.

«Siamo andati oltre le più rosee aspettative rispettando in pieno i programmi di una salvezza senza affanni e chiudendo il bilancio economico in attivosottolinea Mariano Gala -. Fiore all’occhiello è stato il lancio di molti giovani. Sono molti i calciatori locali o provenienti dal nostro settore giovanile, arrivati in prima squadra: Davide Murtas 2008, Davide Carboni 2006, Riccardo Carboni 2006, Christian Basciu 2006, Dimitri Pintus 2004, Davide Gherardini 2004, G. Marco Diana 2004, Alessio Armeni 2003, Federico Sais 2007, Nicola Manca 2006, Andrea Marongiu 2005, Flavio Cabras 2005. Oltre i veterani locali Andrea Congiu, Paolo Fagioli, Gianluca Locci e il capitano Cristiano Cauli. Per gli “stranieri” bravissimi i giovanissimi Lorenzo Perna (2007) e Tartaglione (2008) e i veterani Angioni, Frau, Bove, Cosa, Madeddu, Valentino, Marteddu, Borelli e i bomber Podda e Sabiu, 31 goal in due.»
«Ringrazio mister, squadra e dirigenti per l’impegno profuso. Belle soddisfazioni e un progetto solido per il futuro conclude Mariano Gala -. Con questa base di giovani e l’esperienza dei nostri giocatori storici , con pochi ritocchi potremmo riportare il calcio che conta a Sant’Antioco. Porte aperte quindi ai ragazzi antiochensi che ambiscono e meritano il bel palcoscenico che la prima categoria può offrirgli.»

 

Entusiasmo, gioia, partecipazione e socializzazione. Dopo l’ottimo esordio del pomeriggio di ieri, stamattina centinaia di studenti, volontari, membri delle associazioni e dei sodalizi cittadini sono scesi in campo per la seconda giornata di “Monumenti Aperti-Dove tutto è possibile”, l’evento organizzato dall’associazione Imago Mundi OdV con il patrocinio del comune di Carbonia.
Uno straordinario esempio di cittadinanza attiva, partecipazione, inclusione, socializzazione e aggregazione alla scoperta dei luoghi della nostra identità e delle innumerevoli risorse che costituiscono il patrimonio culturale, storico e ambientale della città di Carbonia, unitamente a tanti eventi collaterali all’insegna della musica, delle esposizioni etnografiche, delle mostre e dei laboratori,
E non finisce qui. ”Monumenti Aperti” continua anche nel pomeriggio: i monumenti saranno visitabili gratuitamente dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Ricordiamo anche la possibilità di effettuare nel pomeriggio un giro a bordo del trenino turistico in partenza da piazza Roma. Un’attrazione da non perdere. Sempre in piazza Roma, musica, animazione per grandi e piccini.
 

Ieri pomeriggio la città di Carbonia è stata protagonista della prima giornata dell’evento “Monumenti Aperti 2025 – Dove tutto è possibile”, evento organizzato dall’associazione Imago Mundi OdV con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia.
Un’esperienza unica che compendia storia, cultura, ambiente e architettura. Un’occasione per scoprire, riscoprire e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale cittadino.
Le immagini allegate sono la cartina al tornasole dell’ampia partecipazione di cittadini e turisti che si sono recati nei 28 siti interessati dall’iniziativa.
Grande gioia e divertimento anche per i tanti bambini che sono saliti sul trenino per fare un tour nei principali luoghi della città.
La partecipazione attiva di docenti e studenti, la collaborazione e il supporto fornito dall’ampio tessuto associativo hanno reso perfetta la prima delle due giornate di “Monumenti aperti”.
E oggi, domenica 11 maggio, “Monumenti Aperti” continua. I monumenti sono visitabili gratuitamente dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00.
 

Scadono il 13 maggio i termini per partecipare alla Consulta Ga.I.A. a supporto della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.

Che cos’è la Consulta Ca.I.A.?

Organismo di partecipazione a supporto della Garante per l’infanzia e l’asolescenza della regione Sardegna, nell’esercizio delle sue funzioni e delle sue attività istituzionali ed esclusivamente nelle materie che rivestono specifico interesse per l’infanzia e l’adolescenza,

La proposta di costituzione della Consulta Ga.I.A. nasce dall’esigenza di promuovere e valorizzare la partecipazione attiva dei ragazzi e dei bambini – dei quali la Garante è chiamata ad occuparsi in forza della legge istitutiva – garantendo il loro coinvolgimento nei processi decisionali e nell’individuazione delle scelte che, direttamente o indirettamente, li riguardano.

Prospettiva certamente fondata dal punto di vista giuridico.

L’ascolto e il coinvolgimento dei cittadini minori di età, infatti, oltre a migliorare la responsabilità dei decisori e a garantire la trasparenza nel processo decisionale, presenta l’ulteriore vantaggio di sviluppare e mantenere la fiducia nelle istituzioni e di diffondere nuovi valori di cittadinanza.

Da un punto di vista strettamente giuridico, il necessario coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali discende direttamente dalla Carta Costituzionale, nella quale gli organismi di partecipazione trovano il loro fondamento; va detto, infatti, che la partecipazione oltre ad essere strettamente legata alla realizzazione dell’uguaglianza sostanziale (costituisce un mezzo per rimuovere gli ostacoli che di fatto limitano la libertà e l’eguaglianza impedendo il pieno sviluppo della persona umana), rappresenta il modo per inverare l’appartenenza della sovranità al popolo, non solo sotto il profilo della titolarità, ma anche dal punto di vista del suo esercizio (i cittadini possono interagire, secondo diverse gradazioni, con le istituzioni, collaborando al processo decisionale).

Con specifico riguardo ai ragazzi, la sollecitazione a garantire il loro diritto di partecipare alla vita politica e democratica, è stata elaborata nell’ambito della Strategia UE sui diritti dei minorenni (1) e recepisce numerose raccomandazioni provenienti da organismi nazionali (2) e internazionali (3) inoltre, innumerevoli richiami al diritto alla partecipazione dei minori si rinvengono nella normativa nazionale (legge 28 agosto 1997, n. 285, Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza (4), legge 4 maggio 1983, n. 184, Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori (5), legge 7 aprile 2017, n. 47, Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati (6)).

Negli ultimi anni, la stessa Autorità garante per infanzia e l’adolescenza, cogliendo la rilevanza del tema, ha dato un significativo impulso sia dal punto del metodo che delle azioni a favore dell’ascolto e della partecipazione dei bambini e degli adolescenti.

La partecipazione attiva dei minorenni ai processi decisionali mira a rendere effettivo il diritto sancito dall’art. 12 della Convenzione sui diritti del fanciullo fatta a New York il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176: “Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo essendo debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità”.

La norma oltre a delineare il diritto dei minorenni a esprimere liberamente la propria opinione nelle decisioni che li riguardano, precisa che tale opinione deve essere tenuta in debita considerazione ed è proprio l’elemento della presa in considerazione delle opinioni, che trasforma il diritto all’ascolto in diritto alla partecipazione.

L’articolo 12 impone dunque un chiaro obbligo giuridico sia al riconoscimento del diritto che alla sua garanzia e concreta attuazione; ne consegue che i ragazzi e i bambini, non possono e soprattutto non devono essere sostituiti dagli adulti, che per quanto esperti non potranno mai rappresentarne a pieno le esigenze.

L’intermediazione degli adulti, infatti – oltre a contrastare con la copiosa normativa citata e a negare la circostanza che i minori sono, al pari degli adulti, titolari di diritti – non terrebbe in adeguata considerazione l’attuale contesto caratterizzato da un continuo processo d’innovazione tecnologica (al quale sono sottoposti anche e soprattutto i giovani), che si traduce in una progressiva trasformazione sul versante psico-comportamentale che, nell’ambito delle neuroscienze, viene sempre più spesso inquadrato nell’ottica di una vera e propria mutazione antropologica (7).

Con specifico riguardo alla partecipazione collettiva (8) è necessario predisporre particolari cautele, per scongiurare il rischio che i diritti dei fanciulli restino sulla carta per mancanza di strumenti idonei a consentirne l’esercizio.

Occorre dunque che i ragazzi abbiano modo di esprimersi mediante un organismo rappresentativo, capace di fare sintesi tra le diverse posizioni e raggiungere l’accordo su un’opinione capace di superare gli scogli procedurali tipici di ogni assemblea che voglia definirsi, per l’appunto, rappresentativa.

L’organismo rappresentativo, inoltre, deve essere formato prestando attenzione a che le istanze e le posizioni dei minorenni non siano “oscurate” da voci prevaricanti: i rapporti intergenerazionali implicano inevitabilmente una questione di potere esercitato dagli adulti nei confronti dei bambini e dei ragazzi, con la conseguenza che spesso la loro partecipazione è subordinata all’autorità adulta.

Al riguardo va evidenziato che sebbene esistano già numerose Consulte di giovani istituite presso varie istituzioni della Sardegna, le stesse non sono in grado di garantire compiutamente il diritto di partecipazione dei minori; generalmente, infatti, sono aperte alla partecipazione anche dei maggiorenni che, per ovvie ragioni, tendono ad assumerne la guida (9).

In quest’ottica, è dovere di tutte le istituzioni agevolare e sostenere la partecipazione attiva dei minori alle decisioni di carattere generale che li riguardano, prevedendo meccanismi volti a far si che le loro opinioni siano tenute in adeguata considerazione nel rispetto del superiore interesse del minore.

In definitiva occorre adottare sistemi che trasformino l’eccezionalità del coinvolgimento dei ragazzi, nella regola.

Da queste considerazioni discende la proposta della Garante di avvalersi della collaborazione di organi di partecipazione, proposta che intende realizzare mediante l’istituzione di una Consulta di ragazzi e ragazze.

La Consulta dei ragazzi e delle ragazze oltre ad essere necessaria a garantire i loro diritti appare anche opportuna in quanto “palestra” di democrazia, luogo, fisico e non soltanto virtuale, nel quale confrontarsi e fare esperienza di quella vera e propria arte del compromesso tra varie posizioni che permette di distinguere la forma democratica da altre esperienze di organizzazione sociale.

Il confronto diretto con i ragazzi che si fanno portavoce delle problematiche della loro generazione aiuta gli adulti a capirli, e quindi a supportarli, circa i problemi e i disagi della loro generazione; problemi enormemente acuiti dopo la pandemia da Covid 19 (10).

Tra l’altro, l’istituto della Consulta è già stato ampiamente sperimentato sia a livello nazionale (11), che a livello regionale (12) dando ottimi risultati.

Per tutti questi motivi il Consiglio regionale, nel cui ambito è istituito l’Ufficio del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, rappresenta la sede ideale e naturale per ospitare l’Organismo di partecipazione dei fanciulli sardi.

Modalità attuative

Quanto alle concrete modalità attuative, il progetto di costituzione della Consulta Ga.I.A., prevede l’istituzione di una Consulta composta da giovanissime/i tra i 12 e i 17 anni provenienti da tutto il territorio regionale e individuati a seguito di avviso pubblico.

La Consulta sarà costituita da massimo 20 componenti, nel rispetto della parità di genere e della rappresentanza territoriale – e svolgerà funzioni consultive e propositive a supporto delle funzioni e delle attività istituzionali della Garante, tra le quali:

  • esprimere opinioni e suggerimenti su problematiche, temi di attualità, progetti, proposte e provvedimenti che interessano, direttamente o indirettamente, la popolazione delle persone minori di età;
  • formulare proposte di azioni e provvedimenti che istituzioni o enti locali potrebbero intraprendere al fine di contribuire al benessere dei minori e alla salvaguardia dei loro diritti, che scaturiscano dall’esperienza diretta dei ragazzi/e;
  • proporre e collaborare alla realizzazione di iniziative tese a diffondere la cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e a informare e sensibilizzare la popolazione su tematiche che i ragazzi/e ritengono prioritarie per il loro benessere e sviluppo.

L’attività dell’Assemblea si svolgerà prevalentemente in plenaria o anche attraverso sottogruppi, definiti in base all’età e alle attitudini dei partecipanti, che si incontreranno periodicamente prevalentemente tramite incontri on line.

La Consulta Ga.I.A., a chiusura dell’attività svolta annualmente, potrà incontrare i rappresentanti dell’Assemblea legislativa in Consiglio Regionale, presentando le riflessioni e le proposte sulle tematiche affrontate, unitamente a idee e proposte concrete per migliorare gli spazi di vita quotidiani dei giovani.

(1) Adottata dalla Commissione europea il 24 marzo 2021, che riunisce in un quadro organico una serie di iniziative in materia e formula specifiche raccomandazioni volte a garantire la partecipazione dei minorenni alla vita politica e democratica dell’Ue. Essa contiene un invito esplicito agli Stati da parte della Commissione a” realizzare, attuare e sostenere con risorse adeguate, meccanismi di partecipazione minorile nuovi o già esistenti, a livello locale, regionale e nazionale”.

(2) Segnalazione dell’Autorità Garante AGIA del 28 marzo 2024 ai titolari del potere legislativo e ai Presidenti delle Assemblee legislative regionali, sulla base delle criticità emerse in sede di conferenza dei Garanti regionali, nella quale si raccomanda di disciplinare, agevolare e sostenere la partecipazione attiva dei minorenni alle decisioni di carattere generale, anche normativo, prevedendo meccanismi volti a far si che le opinioni di bambini e ragazzi siano tenute in adeguata considerazione nelle questioni che li riguardano, nel rispetto del principio del superiore interesse del minore; di prevedere anche forme di consultazione di organizzazioni di rappresentanza dei giovani.

(3) Comitato sui diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite, sul “Rispetto delle opinioni del minorenne” Osservazioni conclusive del 2019 al quinto e sesto rapporto periodico dell’Italia (CRC/C/ITA/CO/5-6, par. 17 punti a) c) d) e). La richiesta è di rendere effettivi l’ascolto e la partecipazione dei bambini e ragazzi all’elaborazione delle decisioni politiche e amministrative che li riguardano, secondo forme che tengano conto del loro grado di maturità e della natura dei problemi da affrontare. A tal fine vanno predisposte anche azioni di accompagnamento che consentano ai ragazzi di essere messi nelle condizioni di conoscere per partecipare con consapevolezza e senso di responsabilità.

(4) La legge 285 del 1997 nell’istituire il Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, attribuisce alle regioni il compito di adottare piani di intervento territoriale in materia di tutela dell’infanzia e adolescenza «al fine di assicurare l’efficienza e l’efficacia degli interventi e la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti» (articolo 2), e prevedendo nello specifico «c) misure volte a promuovere la partecipazione dei bambini e degli adolescenti alla vita della comunità locale, anche amministrativa» (articolo 7). La legge n. 285 del 1997 riconosce così la centralità del tema della partecipazione delle persone di minore età anche nella vita politica e amministrativa e nella definizione dei processi decisionali.

(5) La legge 184 del1983 stabilisce l’ascolto del minore dodicenne e anche di età inferiore se ritenuto capace di discernimento in relazione ai momenti più salienti della procedura tra i quali: l’affidamento (articolo 4), la dichiarazione dello stato di adottabilità (articolo 15), l’affidamento preadottivo in relazione alla coppia prescelta (articolo 22); l’adozione, prima in generale, poi nei confronti della coppia prescelta (articoli 7 e 25), l’adozione in casi particolari (articolo 45). Il diritto all’ascolto del minore è inoltre previsto nello specifico in molte altre disposizioni, tra le quali quelle relative ai procedimenti de potestate (articoli 330 e 333 cc); ai procedimenti per l’affidamento del minore (articolo 337-octies cc); alle azioni di status (articoli 250 cc e 269 cc), al procedimento per l’attribuzione del cognome ai sensi dell’articolo 262 cc; al procedimento per la scelta del tutore previsto dall’articolo 348 cc

6) La normativa in materia di minori stranieri non accompagnati prevede, infatti, in diversi articoli la partecipazione attiva della persona di minore età nel processo decisionale che riguarda il suo ingresso nello Stato italiano.

(7) Per una sintesi non esaustiva del dibattito in corso si può consultare questo link: L’impatto dei social sullo sviluppo cerebrale: cosa dicono gli studi – Agenda Digitale

(8) La partecipazione può essere individuale e collettiva: nel primo caso può essere sufficiente il ricorso a strumenti come sondaggi o questionari rivolti a determinati target d’età; nel secondo caso è invece necessario predisporre ulteriori cautele, per scongiurare il rischio che i diritti dei fanciulli restino sulla carta per mancanza di strumenti idonei a consentirne l’esercizio. Tuttavia se ci si limita a consentire ai fanciulli di esprimere delle opinioni mediante sondaggi, questionari o altre forme di partecipazione individuale, di fatto si sta delegando il potere di selezionare tra le varie voci quella che merita ascolto e, in ogni caso, il potere di fare la sintesi tra le diverse opinioni

(9) “È proprio la promozione dei diritti del minorenne come cittadino, che mette in evidenza la novità giuridica più significativa della Convenzione, cioè la partecipazione come diritto fondamentale anche dei bambini e dei ragazzi, i quali da soggetti passivi delle decisioni del mondo adulto diventano protagonisti della vita politica, sociale e culturale della comunità di appartenenza”. Ibidem, p. 39.

(10) L’aumento della solitudine e la riduzione delle interazioni sociali, le preoccupazioni circa la propria salute e quella dei propri cari, l’incertezza sul futuro, nonché l’ansia causata dalla paura e dalla perdita hanno provocato disturbi da stress post-traumatico nelle nuove generazioni.

(11) Carla Garlatti, nell’editoriale del numero 1/2025 di Prospettive, il nuovo quadrimestrale dell’Autorità, ripercorre i suoi quattro anni di mandato e …tra le novità che rivendica cita “il fatto che la Consulta delle ragazze e dei ragazzi ha avuto un ruolo sempre più centrale nell’azione dell’Autorità» e l’aver «dato vita a un nuovo organismo, che rispecchia le varie realtà del Paese, attraverso il quale raccogliere la voce degli adolescenti: il Consiglio nazionale delle ragazze e dei ragazzi. Una novità della quale sono molto soddisfatta. Ho attivato lo strumento delle consultazioni pubbliche tra minorenni, dalle quali sono emersi dati rilevanti per conoscerli meglio e per sapere cosa pensano, in particolare della scuola, dell’inclusione, dei rapporti tra sessi, del futuro. Tra le più recenti c’è quella sulla salute mentale dei ragazzi, la quale ha rivelato un diffuso senso di malessere».

(12) Si possono citare le Consulte regionali del Veneto, della Campania e l’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna.

Carla Puligheddu

Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza

Il 23 aprile si è svolto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il secondo incontro chiave per delineare il futuro dei lavoratori dell’indotto del polo industriale di Portovesme. La partecipazione della Confindustria sarda ha rafforzato il dialogo, ma è stata marcata dall’assenza significativa dei due assessori al Lavoro e Industria della Regione Sardegna, in un momento cruciale per definire le prospettive del settore.

L’incontro ha avuto l’obiettivo principale di offrire nuove opportunità occupazionali, cercando di rilanciare le grandi fabbriche del Sulcis Iglesiente. Per costruire una strategia efficace, è essenziale ottenere una mappatura dettagliata delle aziende coinvolte e il numero preciso dei lavoratori interessati nell’area di Portovesme. Questa informazione è fondamentale per identificare la reale portata della questione occupazionale.

È imperativo attivare sinergie tra istituzioni nazionali e locali, insieme alla politica, per sviluppare progetti solidi che puntino sulla transizione energetica e il recupero ambientale. Questi progetti non dovrebbero solo coinvolgere la riqualificazione mirata dei lavoratori, ma devono essere tradotti in azioni concrete e sostenibili nel lungo termine. Le rassicurazioni ottenute dal Mimit e dall’assessorato al Lavoro sugli ammortizzatori sociali sono un buon punto di partenza, ma necessitano di essere il trampolino per soluzioni occupazionali definitive.

L’incontro del 29 maggio 2025 sarà determinante per comprendere il destino delle principali produzioni industriali della zona, tra cui Alluminio, Zinco, Piombo, Litio, produzione di energia e riciclo dei fumi di acciaieria, tutte considerate strategiche da tutti gli attori politici e istituzionali.
Attualmente, l’incertezza colpisce quasi 900 lavoratori dell’indotto Portovesme Srl, di cui 309 sono già sotto ammortizzatori sociali. I lavoratori, insieme a quelli dell’indotto di Enel e SiderAlloys, necessitano di risposte tempestive e concrete alle loro legittime aspettative di rioccupazione e rilancio economico.
La Uilm sollecita quindi un impegno totale da parte di tutte le istituzioni, specialmente dalle autorità lavorative e industriali della regione, per far rispettare le promesse di rioccupazione e sviluppo locale. I lavoratori, sostenuti da iniziative sindacali e scioperi, hanno guadagnato il diritto a un futuro sicuro e prospero e meritano che tutte le parti coinvolte lavorino in maniera decisa per tradurre le dichiarazioni in realtà tangibili.

Fonte: https://www.uilmnazionale.it/fabbricasocieta/2025/05/09/portovesme-un-esperimento-pilota-per-il-futuro-dei-lavoratori-dellindotto/